La fase due è di Prodi. «Ora

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La fase due è di Prodi. «Ora
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STAMPA
PRESIDENZIALI FRANCESI
Il miliardario
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Moralismo
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Giovedì i socialisti scelgono il candidato
per il 2007, in testa Madame Royal.
E la Francia s’innamora delle primarie
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O V E M B R E
Referendum,
un’altra lezione
americana
ANGELO
BERTANI
l buon risultato delle elezioni negli
Usa ha distratto l’attenzione dai
numerosi referendum nei quali i cittadini americani hanno espresso la loro opinione su vari argomenti non secondari, dai matrimoni gay agli esperimenti sulle cellule staminali, dalla
regolamentazione dell’aborto alla detenzione della marijuana. Non voglio entrare nel merito dei singoli argomenti, ma riflettere sul problema
politico che nasce dal ricorso troppo
frequente e strumentale ai referendum.
Anzitutto l’aspetto strumentale:
alcuni di questi referendum (locali o
statali) sono stati branditi per realizzare un improprio sonRidurre l’etica daggio di opie creaalla scelta tra nione
re su certi teun sì e un no? mi un clima
di contrappoMeglio fare
sizione. Noi
come diceva
sappiamo che
il ricorso al reAldo Moro...
ferendum
non è stato
senza problemi, anche nel nostro
paese. Alcune volte è stato necessario
e utile per stabilire, a larga maggioranza e dopo un ampio dibattito, un
orientamento politico comune che
tenesse conto dei convincimenti
espressi dalla maggioranza dei cittadini; ma non ignorasse neppure le
buone ragioni della parte che era risultata minoritaria. Dunque: nessuna demonizzazione dei referendum.
Però qualche altra volta tali consultazioni sono state usate in modo improprio; hanno trovato i cittadini impreparati e confusi; alcuni referendum sono stati giocati sull’onda dell’emotività e hanno provocato esiti
che forse non erano quelli che la maggioranza si aspettava.
I referendum comportano una
drastica semplificazione dei problemi
e delle soluzioni: sì o no, così oppure il contrario. Disegnano il confine
tra chi ha vinto e chi ha perso la battaglia. Ma porre l’enfasi sulla contrapposizione comporta gravi rischi in
una società, come la nostra, che soffre già di molte, crescenti, divisioni:
economiche, geografiche, culturali e
religiose.
SEGUE A PAGINA 11
I
2006
www.europaquotidiano.it
I
N F O R M A Z I O N
1
E
A
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N.46)
ART.1, COMMA 1, DCB ROMA
N A L I S I
La fase due è di Prodi. «Ora
basta con le corporazioni»
Il presidente del consiglio attacca: «Gli interessi del paese davanti a tutto»
desso basta»: Romano Prodi va avanti
con determinazione sulla sua nuova
strategia d’attacco. Basta coi particolarismi e con
le corporazioni, dice ai microfoni di SkyTg24, perché «un paese è un corpo sociale unito» e accettare «quella parte di sacrificio che ogni convivenza civile comporta» è un vero e proprio
«problema etico». «Non è possibile – continua
il presidente del consiglio – che ognuno nella
teoria porti avanti l’interesse generale e poi nella pratica sia durissimo sull’interesse di categoria
e di parte».
Parole che rilanciano l’azione riformatrice
del governo, che sta lavorando a una nuova ondata di liberalizzazioni, mentre alla camera pro-
«A
cedono a ritmo serrato le votazioni sulla Finanziaria. Ieri per lo scioglimento del nodo sull’addizionale Irpef per i comuni e della riduzione
della contribuzione per gli apprendisti, si è registrato lo strappo della Rosa nel pugno per quel
che riguarda la ricerca. Villetti ha detto chiaro e
tondo che in assenza di cambiamenti il suo gruppo si asterrà su tutto in aula almeno finchè il nodo non sarà sciolto. In serata è arrivato il via libera dell’aula all’emendamento del governo sulla tracciabilità dei pagamenti ai professionisti.
Montecitorio ha così approvato la proposta di
modifica che rivede i tempi di attuazione del
provvedimento fissati dal dl Visco-Bersani.
ALLE PAGINE 4 E 5
Oggi è il giorno del primo
agguato. Senato mobilitato
n’altra giornata impegnativa, oggi, a palazzo Madama dove è previsto il voto sui presupposti di costituzionalità del decreto fiscale, collegato
alla Finanziaria. Da una parte e dall’altra degli schieramenti è scattato l’allerta per una votazione delicatissima
da cui, secondo l’opposizione, può dipendere il destino dell’intera manovra
finanziaria e persino del governo. Una
riunione dei capigruppo del senato è
stata convocata prima dell’avvio dei
lavori d’aula. Poi il voto, forse già in
mattinata. Da parte della maggioran-
U
La pagina
della cultura
za c’è la consapevolezza di un voto «importante», ma anche che «i numeri ci
sono» e che le voci e i rumors su una
misteriosa pattuglia di senatori dell’Unione “passata” al centrodestra che
potrebbe materializzarsi in giornata
sono soltanto invenzioni e tattica di disinformazione del centrodestra. Forza Italia, An e Lega, che mirano a far
cadere il decreto, assicurano una «presenza massiccia» dei loro senatori.
Non è escluso che palazzo Madama si
presenti anche Silvio Berlusconi.
A PAGINA 4
Il pacchetto Rutelli,
versione integrale
Le lettere del vicepremier
a Prodi e ai ministri
PAOLO MESSA
ALBERTO MINGARDI
MATTEO
RICCI
a prima Finanziaria del governo Prodi doveva essere una Finanziaria di
equità, ma anche di sviluppo. Da anni
si insiste molto sulla necessità di riqualificare la produzione dando maggiore
spazio a settori ad alta intensità di investimenti in ricerca e sviluppo, nei quali
la competizione internazionale potrebbe vederci investitori. SEGUE A PAGINA 11
ochi giorni fa alla Borsa di New
York il valore di una singola azione di Berkshire Hathaway ha raggiunto la cifra record di 100mila dollari (circa 80mila euro) con lotti minimi scambiati di 1 milione di dollari e con una
previsione a breve da parte degli analisti di poter raggiungere il traguardo dei
125mila dollari.
SEGUE A PAGINA 11
L
Caldo, ritorna la malaria
el nostro paese, uno di più colpiti dalla rottura degli
equilibri climatici, «arrivano malattie importate dall’Africa, animali e piante tropicali attaccano la nostra biodiversità, si intensificano alluvioni e siccità, compaiono le
prime aree semi-desertiche». L’allarme lo ha lanciato ieri
il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante,
illustrando il dossier “A qualcuno piace caldo? l’Italia nella morsa del clima che cambia”, in cui si spiega come il riscaldamento del globo terrestre abbia favorito il ritorno di
una serie di malattie, già debellate, e altre emergenze, provocando danni alla salute, alla sicurezza e al benessere dei
cittadini. Il primo, e più diretto danno, è l’aumento della
mortalità, registrato in occasione delle ondate di calore più
acute. A questo seguono malattie come la malaria, la leishmaniosi e la febbre del Nilo.
N
Braccio
Compagno telefono
Riformista, indica a tutta la sinistra la luminosa via della rinascita di «un grande partito comunista democratico e nazionale» (pur
di rimanere nel Pse). Ci sono diessini che (pur di evitare una simile fine) si taglierebbero il braccio sinistro, il loro e quello di Cossiga.
Oggi su www.europaquotidiano.it
P
RAPPORTO DI LEGAMBIENTE SUGLI EFFETTI IN ITALIA
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na telefonata allunga la vita,
recitava un vecchio spot. A
quanto pare, anche quella dei partiti, stretti tra la mancanza cronica
di fondi e i costi sempre più esorbitanti delle campagne elettorali.
È l’ennesima trovata cool del
partito che ha reso cool la Gran
Bretagna. Abbonandosi alla Phone
co-op, gli iscritti e i simpatizzanti
laburisti possono da oggi rimpinguare le casse del partito: il 7 per
cento delle loro telefonate e dei costi di connessione a internet saranno infatti devoluti al Labour.
Praticamente è come se domani il
Partito democratico si finanziasse
attraverso Fastweb, Telecom, 3, o
chi per loro.
Risparmiatori,
attenti ai broker
ALDO MARIA VALLI
U
ALLE PAGINE 6 E 7
Farmaci, errori
in Finanziaria
EPPUR
CI SONO
(I CRISTIANI)
L’anticipazione del libro
che racconta la Turchia
che aspetta il Papa
A PAGINA
LIBERALIZZAZIONI
Per ogni chiamata con l’operatore telefonico Phone co-op, soldi al Labour
si chiama Franchi e ora scrive sul
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IV • N°222 •
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1,00
La Finanziaria procede alla camera, ancora senza voto di fiducia. Scontro sui soldi alla ricerca
R O B I N
Il braccio sinistro di Cossiga, che
A
Il Labour, però, non ha scelto
una telecom qualsiasi. The Phone
co-op è una cooperativa, per l’esattezza quella con il più alto tasso di
crescita in Gran Bretagna, e i suoi
prodotti sono stati eletti “miglior
acquisto” 2006 dalla rivista Ethical
Consumer, punto di riferimento del
consumatore equo e solidale britannico. La compagnia telefonica
ha un codice etico rigoroso, e si propone di «operare promuovendo il
benessere delle persone e delle comunità e minimizzando l’impatto
negativo sull’ambiente». Phone coop si impegna ad acquistare quote
di emissione di anidride carbonica
per compensare il diossido di carbonio generato dalle sue attività,
impiega energie rinnovabili, adopera carta riciclata, offre biclette ai
dipendenti e li incentiva a usare i
mezzi pubblici. Nei suoi uffici, perfino il tè delle macchinette è rigorosamente “equo e solidale”. Peter
Watt, segretario generale del Partito laburista, può ben dire che chi
aderirà a questa iniziativa, non solo
finanzierà il partito, ma contribuirà
a ridurre le sue “carbon foot-print”,
cioè a limitare l’inquinamento.
Che mentre invita al finanziamento “eco-sostenibile”, il Labour
sia coinvolto in un gigantesco scandalo per aver offerto titoli di baronetto e Lord in cambio di cospicui
fondi occulti, è solo un dettaglio.
(m.p.)
Quel D’Alema
un po’ surreale
VICTOR
MAGIAR
la prima volta che un ministro
della repubblica fa richiesta di
correo agli ebrei italiani. La loro colpa? Essere fuori linea.
Spiega Massimo D’Alema che
la richiesta di David Grossman al
governo israeliano di non ricorrere “solo” all’uso della forza, che
«non trova una eco nel mondo democratico ebraico», «non può non
porre preoccupanti interrogativi».
SEGUE A PAGINA 11
È
Prodi spinge,
Rutelli (e non
solo) lo aiuta
I
l mondo della politica gioca alla crisi. E certo nessuno può escludere
che al senato possa esserci qualche incidente: oggi, per esempio, sul decreto fiscale è giornata di allarme. Ma lo
scenario che rimane più probabile è
quello opposto: e cioè che Prodi regga; che la Finanziaria, più o meno blindata, arrivi fino a Natale; e che poi si
apra per il governo una stagione più
rilassata. A quel punto l’agitazione
che oggi vediamo nel campo del centrosinistra si trasferirebbe nel campo
opposto, dove a solo volerli vedere sono evidenti i segni dello sfaldamento.
Il problema è: con quale baricentro l’Unione uscirà da questa fase?
Sono settimane che si legge dell’asse fra Prc e palazzo Chigi. Difficile dire quanto ci sia di vero e quanto
di apparente. Fatto sta che negli ultimi giorni Prodi ha lanciato segnali in
un’altra direzione. L’atÈ la fase della tacco alle categorie orgalotta alle
nizzate e alle
corporazioni. corporazioni
Per il Piano c’è che tengono
in ostaggio
il sostegno di
l’Italia, al di
Piero Fassino là dei toni accesi è politicamente
esplicito: vuol dire che la stagione delle liberalizzazioni non s’è fermata col
decreto Bersani di cinque mesi fa.
In questo quadro va collocato il documento sulle liberalizzazioni di Francesco Rutelli che il Corriere ha in parte anticipato (per poi sottoporlo alla benedizione di Mario Monti) e che Europa oggi pubblica integralmente.
È una iniziativa politica: a) largamente preannunciata; b) connessa
all’attività di coordinamento di un vicepremier; c)che si richiama a una decisione assunta dal consiglio dei ministri il 30 settembre al momento di
varare la Finanziaria (come si evince
dalle lettere di accompagno che pure
Europa pubblica); d) che ha avuto preventivamente il pieno sostegno di Piero Fassino e poi il positivo accoglimento da parte dello stesso Prodi.
Abbiamo citato quattro elementi
di contesto che dovrebbero sopire i
mal di pancia nell’Ulivo, a livello ministeriale e parlamentare. Se giustamente non si ama la politica fatta con
le interviste e si evocano formalismo
e collegialità, l’iniziativa appare in regola. Per capirci, non andrebbe ascritta alla nefasta competizione fra riformisti che Bersani ed Europa stigmatizzavano in contemporanea venerdì
scorso. Al contrario, pare un’occasione per avvicinarsi un po’ alle ragioni
fondative del Partito democratico.
Il problema è casomai l’efficacia
dell’azione. Il governo deve decidere
se e come darle corso, e sui punti citati dal Piano l’Unione deve sciogliere i propri nodi politici.
Rifondazione, per esempio. Può
decidere di insistere con la denuncia
del complotto confindustriale, scaldando i cuori dei militanti ma tornando a un mero ruolo di contrasto e
contenimento. Oppure può stare nel
gioco, che è un gioco di gran movimento nel paese e si presta a molte accentuazioni “di sinistra” (opportunità
per le generazioni, nuovi diritti e qualità del consumo, lotta ai privilegi di casta). Quanto a movimento, Bertinotti ci aveva abituato bene. Vedremo.
Chiuso in redazione alle 20,30
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