Più politica e meno armi. Da Roma svolta per Kabul

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Più politica e meno armi. Da Roma svolta per Kabul
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STAMPA
CIA-GATE
Dopo la commutazione della pena
a Libby. Blumenthal: «L’America
di Bush, il regno dell’impunità»
MERCOLEDÌ 4 LUGLIO 2007
NEL
Il V-Da
e Grillo
di Bepp
agita
il web
L’Eni
ha scelto
e il palazzo
che fa?
PARTITO DEMOCRATICO
seven
TV
BLOGy
Per piccoli
o grandi,
la qualità
è satellitare
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POST. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N.46)
ART.1, COMMA 1, DCB ROMA
D.L.
ANNO V • N°132 • € 1,00
Conferenza sulla giustizia, tiene ancora banco la questione delle vittime civili
Torniamo
a parlare
degli afgani
SANDRO
GOZI
«U
na strategia unicamente
militare, da sola, non sarà
sufficiente per il nostro successo. Il
conflitto in Afghanistan non può e
non deve essere visto soltanto nell’ottica della guerra globale al terrorismo. È una prospettiva troppo riduttiva che potrebbe condurci al
fallimento». Così il presidente del
consiglio Prodi ieri all’apertura della Conferenza internazionale sull’Afghanistan. È un punto di partenza. È evidente l’importanza dei militari per la stabilizzazione della regione e, per quanto riguarda i nostri
soldati, della parte occidentale del
paese. Quindi nessuno può, in buona fede, in questo momento, invocare un ritiro
da quel paese
Oggi nessuno martoriato.
l’obiettivo
in buona fede Ma
principale ripuò invocare mane quello
civile. Al cenil ritiro
tro di tutto ci
da un paese
sono gli aiuti
per la ricomartoriato
struzione, a
cui si aggiunge un’adeguata formazione delle
forze dell’ordine e in seguito la formazione degli operatori sociali, di
coloro che si occupano di servizi
alla popolazione.
L’Italia e le altre forze impegnate nel paese devono rimanere per far
ripartire il paese, perché solo un
paese che funziona può allontanare
il pericolo rappresentato dai talebani.
Favorire finalmente la presenza
dello stato vuol dire cominciare a
superare le divisioni tribali e rendere sempre più difficile il ritorno dei
talebani. Proprio la debolezza o, in
alcuni casi, l’assenza dello stato ha
favorito il ritorno dei terroristi in
alcune parti del paese. Se non vogliamo che riaccada, dobbiamo
sfruttare al meglio la nostra presenza. Il rafforzamento del governo
passa attraverso una stretta concertazione tra i paesi presenti. L’impegno deve essere corale, l’approccio
multilaterale: è solo così che si può
raggiungere l’obiettivo. Tutti devono
tenere presente la responsabilità
morale, ancor prima che politica,
che i paesi occidentali si sono assunti nei confronti del popolo afgano.
Altro punto toccato da Prodi ieri
(e da sviluppare non solo nel dibattito pubblico ma anche nelle relazioni diplomatiche) è la necessità di
collocare la questione afgana in un
più ampio quadro strategico regionale.
SEGUE A PAGINA 6
Più politica e meno armi.
Da Roma svolta per Kabul
Prodi: coordinare le azioni militari. D’Alema: deve prevalere il diritto
S
erve un cambio di rotta deciso
in Afghanistan. La politica deve ritrovare la propria centralità,
senza essere subordinata alla sicurezza. Questo il messaggio che
emerge dalla conferenza sullo stato di diritto e sulla giustizia in Afghanistan, svoltasi alla Farnesina.
Doveva essere un confronto tecnico sulla gestione dei fondi internazionali da destinare al sistema
INTERVISTA
giudiziario afghano. Si è invece
rivelata una buona occasione per
discutere sul futuro di Kabul. A
lanciare il dibattito è stato il capo
di stato afgano, Hamid Karzai, critico verso i “danni collaterali” delle
azioni Nato contro i talebani. Sulla stessa linea Prodi e D’Alema.
Ban Ki-moon esprime apprezzamento per l’impegno di Roma per
l’Afghanistan.
A PAGINA 6
Cristiani
a rischio
Io, ex terrorista: in
Gb pericolo diffuso
LAZZARO PIETRAGNOLI
A PAGINA 6
T
Pensioni, vertice urgente a palazzo Chigi:
indietro tutta sulla proposta Damiano
D
rottura con i sindacati della settimana scorsa, rischia di minare
l’equilibrio fra riformisti e radicali.
Sotto processo la proposta di Damiano (via lo scalone, scalino unico a 58 anni più incentivi per chi
resta a lavoro), che piace sì ai sindacati ma ha provocato più di un
mal di pancia nelle due anime dell’Unione, entrambe fortemente
critiche del progetto. A PAGINA 3
competenti per un confronto aperoppia riunione imprevista
to. Prodi e Letta hanno prima inconvocata d’urgenza in seracontrato Rutelli, Bersani, Bianchi
ta dal premier Prodi. Palazzo Chie Padoa-Schioppa su Alitalia e poi
gi ha preferito evitare che la situaDamiano e il mizione di tensione
nistro dell’econosui temi econoIl volontariato?
mia sulla riforma
mici nella maggioranza e nel
Un capitale. Gratuito previdenziale.
Proprio la
governo degeneCRISTINA DE LUCA
trattativa sulle
rasse e ha chiaA PAGINA 2
pensioni, dopo la
mato i ministri
Non sarà Bersani
l’anti-Veltroni
La Stazzema di Spike
MARIO LAVIA
S
pike Lee girerà un film sull’eccidio nazista di Sant’Anna di Stazzema basato
sul romanzo Miracolo a Sant’Anna di James
McBride. Il film racconterà la storia di quattro soldati afro-americani intrappolati dietro
le linee nemiche nel piccolo centro della
Versilia, dove il 12 giugno 1944 più di 560
fra donne e bambini vennero trucidati dalle
Ss. Le riprese si svolgeranno in Toscana, a
Roma e negli Stati Uniti. (Ap)
ANGELO VILLANI
Caro Letta, se corri
saremo con te
CARMINE PACENTE
Storace lascia, nessuno
lo segue. Gelo di Fini
FRANCESCO LO SARDO
2E4
Francia, Gran Bretagna e Spagna: gli altri leader preparano la rivincita
Il duro mestiere dell’opposizione
PAOLO
CAMPO
T
empi cupi per l’opposizione. In
Gran Bretagna e in Francia, alle prese con la luna di miele di Gordon Brown e Nicolas Sarkozy.
Ma anche in Spagna, dove José Luis
Zapatero resiste gagliardamente
all’usura del potere. Proprio ieri,
mentre a Parigi François Fillon si
cimentava nella prova orale davanti
all’Assemblea, a Londra il Times
quantificava in 4 punti il rimbalzo
positivo del neopremier britannico,
ra gli obiettivi prioritari del futuro Partito democratico la prospettiva di pace costituisce l’orizzonte di senso più qualificato, soprattutto se si guarda alla molteplicità
degli scenari aspramente conflittuali che caratterizzano il Medio Oriente. Costruire la pace sta diventando
un’operazione sempre più complessa. Possibile solo se si creano sinergie che lascino alle popolazioni locali la propria specifica leadership e
coinvolgano, contestualmente alle
misure di carattere difensivo, iniziative di cooperazione internazionale
che promuovano forme concrete di
progresso economico-culturale, riducendo il divario sociale e aumentando i gradi di libertà della popolazione.
SEGUE A PAGINA 9
IL REGISTA AMERICANO GIRERÀ UN FILM SULL’ECCIDIO NAZISTA
Caro De Mita,
stai nel Pd
ALLE PAGINE
PAOLA
BINETTI
tory ha fatto fuori il presidente del
partito Francis Maude, optando
per una donna, Caroline Spelman,
per bilanciare la fresca elezione della sua omologa laburista Harriet
Harman. Una marcatura stretta,
come testimoniano la scelta di Pauline Neville-Jones a ministro-ombra per la sicurezza (diventerà l’interlocutrice della titolare agli interni, Jacqui Smith) e la promozione
del cerebrale Michael Gove che
duellerà sulla scuola con il delfino
di Brown Ed Balls.
SEGUE A PAGINA 6
portando il Labour al 37 per cento
contro i conservatori, in ribasso di
due punti, al 34. E al congresso il
premier spagnolo ha spiazzato i
popolari con la proposta di un babybond di 2500 euro, olè.
Il governo dei “talenti” insediato
a Downing Street, la risposta ferma
di fronte alla minaccia terrorista, e
il puntuale “bounce” nei sondaggi
hanno preso per la prima volta in
contropiede David Cameron, costringendolo a un precipitoso rimpasto della sua squadra. Per drenare l’emorragia di consensi, il leader
R O B I N
Candidato
Ora sì che saranno primarie
vere: Jacopo Gavazzoli Schettini, direttore della Aei, l’Agenzia
Europea di Investimenti Standard Ethics, si candida a segre-
Non siamo
fuori
dal tunnel
T
ardo pomeriggio di ieri, nell’ordine: la Cdl deposita la
mozione di sfiducia individuale
a Visco; il governo va sotto al
senato sulla legge sull’Iva; Di
Pietro annuncia il voto contrario
dell’Italia dei valori alla riforma
dell’ordinamento giudiziario di
Mastella, perché «è un nuovo
inciucio»; il Guardasigilli ribatte
a muso duro e si appella a Prodi.
Bella
doccia
Il Pd nasce in fredda per
Demouna famiglia icratici,
ma
precaria
forse è
meglio
e rissosa. E
che il madovrà crescere gic momolto in fretta ment sia
finito subito: se
qualcuno si era illuso, non siamo fuori dal tunnel. Non passeremo i prossimi mesi a compiacerci per com’è finita bene la
vicenda del leader del Pd, e a
complimentarci per come viene
su bene il partito nuovo. Bisognerà tenere il coltello tra i denti e non mollare. Del resto anche
le difficoltà della trattativa sulle
pensioni parlano chiaro. La vita
è dura, e non smetterà di esserlo: il destino del Partito democratico è nascere in una famiglia
precaria e rissosa, e il suo compito sarà diventare grande in
fretta perché dovrà prendersi
presto molte responsabilità. Ora
ci sono le condizioni per provarre ad affrontare il compito, e
non è poco. Ma sarà molto importante che adesso nessuno si
distragga. E che tutti diano il
meglio di sé.
(ch.g.)
Chiuso in redazione alle 20,30
La pagina
della cultura
OLTRE LA PENA
DI MORTE
Intervista a Robert
Badinter, ministro di
Mitterrand, che abolì la
ghigliottina in Francia
tario del Pd. Finalmente è sceso
SIMONE VERDE
in campo uno che osa sfidare
A PAGINA
8
WV: e gli altri cuor di leone?
@Il discorso di Romano Prodi alla conferenza sull’Afghanistan@ Oggi a Lisbona il summit Ue-Brasile
Oggi su www.europaquotidiano.it Il programma di governo del primo ministro francese François Fillon