Normativa antiriciclaggio adempimenti per i
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Normativa antiriciclaggio adempimenti per i
Torino, 23 novembre 2015 NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO ADEMPIMENTI PER I PROFESSIONISTI IL RICICLAGGIO NELLA NORMATIVA DI PREVENZIONE DESTINATARI DEGLI ADEMPIMENTI DILIGENZA E RESPONSABILITÀ NOVITÀ DELLA IV DIRETTIVA REATI FISCALI PRESUPPOSTO DI RICICLAGGIO/AUTORICICLAGGIO Dott.sa LUCIA STAROLA RICICLAGGIO FIGURA CRIMINOSA DI 2° grado HA PER OGGETTO PROVENTI DI ALTRE FIGURE CRIMINOSE (REATO PRESUPPOSTO) ATTIVITÀ VOLTA A DISSIMULARE ORIGINE ILLECITA PLACEMENT MODELLO TRIFASICO LAYERING COLLOCAMENTO NEL SISTEMA FINANZIARIO VARIE MOVIMENTAZIONI PER IMPEDIRE COLLEGAMENTO CON ORIGINE (STRATIFICAZIONE) INTEGRATION INVESTIMENTO 2 AUTORICICLAGGIO L. 15 DICEMBRE 2014 N. 186 Con legge su rientro capitali si introduce autoriciclaggio nell'ordinamento penale con 2 diverse fattispecie collegate all'entità della pena prevista per il reato presupposto. 3 AUTORICICLAGGIO Reato a consumazione prolungata anche con modalità frammentate e progressive Beni provenienti anche da precedente riciclaggio da autoriciclaggio ante 1/1/2015 reati presupposto ante 1/1/2015 anche se prescritti (art. 170 c.p.) da qualsiasi delitto non colposo ˝presupposto˝ ( compreso delitto tributario) anche se non accertato con sentenza passata in giudicato ma solo astrattamente configurabile Anche se il reato è dichiarato estinto per effetto del pagamento del debito tributario (decreto revisione sistema sanzionatorio). 4 EFFETTI SU 231/2007 Maggiore importanza Adeguata verifica con approccio basato sul rischio (art 20) Idoneità misure adottate: onere della prova a carico del professionista Omessa SOS può concretizzare concorso per omissione per operazione che a posteriori si accerta costituire riciclaggio/autoriciclaggio? (posizione Gdf Circ. 19/3/2012) Rischio vero è farsi consapevolmente coinvolgere nelle condotte delittuose cliente con comportamenti che di fatto agevolano riciclatore facendo rischiare concorso 5 NORMATIVA PENALE Art. 648 RICETTAZIONE 1. Fuori dei casi di concorso nel reato, chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque s'intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due a otto anni e con la multa da lire 1.000.000 a lire 20.000.000. 2. La pena è della reclusione sino a sei anni e della multa sino a lire 1.000.000, se il fatto è di particolare tenuità. 3. Le disposizioni di questo articolo si applicano anche quando l'autore del delitto, da cui il denaro o le cose provengono, non è imputabile o non è punibile ovvero quando manchi una condizione di procedibilità riferita a tale delitto. 6 NORMATIVA PENALE Art. 648 bis RICICLAGGIO Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da lire due milioni a lire trenta milioni. La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell'esercizio di un'attività professionale. La pena è diminuita se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per il quale è stabilita la pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni. Si applica l'ultimo comma dell'articolo 648. 7 NORMATIVA PENALE Art. 648 ter IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITÀ DI PROVENIENZA ILLECITA Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato e dei casi previsti dagli articoli 648 e 648-bis, impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da lire due milioni a lire trenta milioni. La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell'esercizio di un'attività professionale. La pena è diminuita nell'ipotesi di cui al secondo comma dell'articolo 648. Si applica l'ultimo comma dell'articolo 648. 8 NORMATIVA PENALE Art. 648 ter – 1 AUTORICICLAGGIO Si applica la pena della reclusione da due a otto anni e della multa da euro 5.000 a euro 25.000 a chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa. ……. Fuori dei casi di cui ai commi precedenti, non sono punibili le condotte per cui il denaro, i beni o le altre utilità vengono destinate alla mera utilizzazione o al godimento personale. ……. 9 DECRETO LEGISLATIVO DEL 21 NOVEMBRE 2007 N. 231 Ai soli fini del presente decreto le seguenti azioni, se commesse intenzionalmente, costituiscono riciclaggio: a) la conversione o il trasferimento di beni, effettuati essendo a conoscenza che essi provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività, allo scopo di occultare o dissimulare l'origine illecita dei beni medesimi o di aiutare chiunque sia coinvolto in tale attività a sottrarsi alle conseguenze giuridiche delle proprie azioni; b) l'occultamento o la dissimulazione della reale natura, provenienza, ubicazione, disposizione, movimento, proprietà dei beni o dei diritti sugli stessi, effettuati essendo a conoscenza che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività; c) l'acquisto, la detenzione o l'utilizzazione di beni essendo a conoscenza, al momento della loro ricezione, che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività; d) la partecipazione ad uno degli atti di cui alle lettere precedenti, l'associazione per commettere tale atto, il tentativo di perpetrarlo, il fatto di aiutare, istigare o consigliare qualcuno a commetterlo o il fatto di agevolarne l'esecuzione. 10 RICICLAGGIO nella normativa preventiva Dlgs 56/2004 Concetto legato a sussistenza reato 648 bis cp RICICLAGGIO 648 ter cp IMPIEGO DENARO DI PROVENIENZA ILLECITA - escluso riciclaggio per chi realizza o concorre nel reato presupposto - reato presupposto è delitto non colposo Dlgs 231/2007 art. 2 Specifica definizione “ai soli fini presente decreto” - anche chi ha partecipato all'attività criminosa = anche autoriciclaggio - denaro proveniente da attività criminosa = sia contravvenzioni che delitti anche delitti colposi - previsto anche “tentativo” di riciclaggio - ˝beni˝ anziché ˝denaro, beni o altre utilità˝ 11 DESTINATARI INTERMEDIARI FINANZIARI E ALTRI SOGGETTI ESERCENTI ATTIVITÀ FINANZIARIA ART. 11 PROFESSIONISTI ART. 12 REVISORI LEGALI ALTRI SOGGETTI APPLICAZIONE LIMITATA ART. 13 ART. 14 SOGGETTI ART. 10 12 DESTINATARI ART. 10 SOCIETÀ DI GESTIONE STRUMENTI FINANZIARI COMMERCIO ORO PER FINALITÀ INDUSTRIALI INVESTIMENTO FABBRICAZIONE COMMERCIO OGGETTI PREZIOSI COMMERCIO COSE ANTICHE CASE D'ASTA E GALLERIE D'ARTE MEDIAZIONE EX DLGS 28/2010 UFFICI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NO IDENTIFICAZIONE SI SEGNALAZIONE REGISTRAZIONE COMUNICAZIONE INFR.CONTANTE 13 ALTRI SOGGETTI ART. 14 RECUPERO CREDITI CUSTODIA E TRASPORTO DENARO MEDIATORI IMMOBILIARI TUTTI GLI ADEMPIMENTI AV.,R,SOS CASE DA GIOCO RACCOLTA TELEMATICA GIOCHI E SCOMMESSE IDENTIFICAZIONE REGISTRAZIONE ART. 24 AGENZIE DI SCOMMESSE RACCOLTE PRESSO PUNTI FISICI AGENZIE, RICEVITORIE, SALE BINGO, NEGOZI SOS 14 INTERMEDIARI FINANZIARI ART. 11 1. BANCHE SIM SGR SICAV INTERMEDIARI ISCRITTI ELENCHI 106 TUB FIDUCIARIE ART. 199 Dlgs. 58/98 obblighi semplificati 2. a) FIDUCIARIE EX LEGGE 1966/39 b) MICROCREDITO Obblighi semplificati CONFIDI c) CAMBIA VALUTE 3. MEDIATORI CREDITIZI PROMOTORI FINANZIARI AGENTI IN ATTIVITÀ FINANZIARIA 15 FIDUCIARIE ART. 27 dlgs 141/2010 Attuazione DIRETTIVA 2008/48 Modifica art. 11 = intermediari primo livello Fiduciarie ex art. 199 dlgs 58/1998 ● controllate dir/ind da banca o da intermediari finanziari ● forma di SpA con capitale non < 100.000 € iscritte all'elenco 106 TUB Entrata in vigore con decreto MEF 2/4/2015 n. 53 e disposizioni B.I. n. 288 del 3/4/2015. (istanza entro 12/2/2016) 16 PROFESSIONISTI ART. 12 a) SOGGETTI iscritti albo DCEC e Consulenti del lavoro b) Ogni altro soggetto che rende servizi forniti da periti, consulenti e altri soggetti che svolgono in maniera professionale, anche nei confronti dei propri associati o iscritti, attività in materia di contabilità e tributi, ivi compresi associazioni di categorie di imprenditori e commercianti CAF e patronati N.B. Società di servizi 17 PROFESSIONISTI ART. 12 (segue) c) Notai ed avvocati d) Prestatori di servizi relativi a società e trust (art. 1 lettera p) ogni persona che fornisce a titolo professionale servizi di costituzione di società dirigenti o amministratori (professionali) sede legale ruolo azionista (società non quotata) funzione fiduciario in un trust Legislatore Italiano classifica in base al nome juris Direttiva fa riferimento attività e funzioni (es. consulenza tributaria) 18 ORGANI DI CONTROLLO SOCIETARI DLGS 56/2004 DIR 2001/97 Richiamava i revisori Provvedimento UIC 24/2/2006: Esclusione sindaci UIC 21/6/2006 Esonero sindaci anche con revisione contabile DIR 2005/60 Bozza DLgs esonero sindaci (rapporto organico) Previsione scomparsa con DLgs 231/2007 Risposta MEF 12/6/2008 confermava adempimenti per sindaci con funzione revisore Reinserito esonero con Dlgs 151/2009 per AV, R, SOS Risposta MEF 11 Novembre 2013 conferma esonero 19 ORGANI DI CONTROLLO SOCIETARI (segue) Esonero non riguarda collegio sindacale con funzione revisione legale dei conti Spirito direttiva (funzioni svolte) Adempimenti a carico del singolo sindaco revisore (Mef – Uif 11/11/2013) (revisore non segnalante? Art. 46 c. 5 applicabile ?) Assirevi : scambio informazioni rev/coll.sind obbligatoria quindi anche tra i sindaci con funzione revisione Esonero viene meno quando vi è sospetto di riciclaggio (art. 16) Comunicazioni art. 51 (titolo III) Impossibilità oggettiva No destinatari Risposta Mef 11/11/2013 obbligo sussiste 20 ORGANI DI CONTROLLO DESTINATARI NORMATIVA ART. 52 NON SONO DESTINATARI DELLA NORMATIVA VIGILANO SULL'OSSERVANZA DELLE NORME COMUNICANO AUTORITA' VIGILANZA SETTORE VIOLAZIONI DISPOSIZIONI AD VERIFICA REGISTRAZIONE LEGALE RAPPRESENTANTE INFRAZIONI SOS MEF VIOLAZIONI ART. 49 21 ORGANISMO DI VIGILANZA EX ART. 6, COMMA 1, LETTERA B) DLGS 231/2001 Richiamato all'art. 52 (in rubrica Organi di Controllo) obblighi vigilanza e comunicazione Applicabilità esonero AV, Registrazione, SOS ex art. 12, comma 3-bis per “organi di controllo” In quanto compreso nell'art 52 tra “organi di controllo” interpretazione sistematica è “organo” anche per art. 12 22 DILIGENZA E RESPONSABILITÀ OPERARE CONSAPEVOLMENTE:PRESERVARE COINVOLGIMENTO PRINCIPI GENERALI: ART. 3 DLGS 231/2007 IDONEI SISTEMI E PROCEDURE:AV.SOS. CONSERVAZIONE, CONTROLLO INTERNO VALUTAZIONE E GESTIONE RISCHIO INFORMAZIONI ACQUISITE AMBITO ATTIVITÀ MISURE PROPORZIONATE AL RISCHIO CLIENTE/PRESTAZIONE DIMENSIONI E PECULIARITÀ PROFESSIONI DM GIUSTIZIA 16/4/2010 SUGGERISCE CODIFICA PROCEDURE CIRCOLARE GDF 19/3/2012 ACQUISIZIONE INIZIALE ALLA VERIFICA 23 Il professionista deve poter dimostrare alle autorità competenti che le procedure sono adeguate all’entità del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo 24 MAPPA RISCHIO ANTIRICICLAGGIO IV direttiva attribuisce > rilevanza Procedure valutazione e gestione rischio Mef ha indicato vulnerabilità molto significativa per i professionisti con indicazione di priorità alta per interventi di analisi, regolamentari nonché di vigilanza e controllo Gennaio 2015 Italia ha avuto verifica FMI Per il singolo: piano guida per le procedure 25 IV DIRETTIVA 849/2015/UE ACCENTUA RICERCA MIGLIOR CONOSCENZA CLIENTELA MIGLIOR COMPRENSIONE NATURA DELL'ATTIVITÀ ACCESSIBILITÀ INFORMAZIONI TITOLARE EFFETTIVO, PREVISTO R.I. CONTROLLO SECONDO DIRETTIVA BILANCIO CONSOLIDATO STATO E SOGGETTI DESTINATARI IDENTIFICARE E VALUTARE RISCHIO ANTIRICICLAGGIO POLITICHE, CONTROLLI E PROCEDURE PER GESTIRE RISCHI INASPRIMENTO ADEGUATA VERIFICA SEMPLIFICATA PERSONE POLITICAMENTE ESPOSTE “NAZIONALI” INSERIMENTO SPECIFICO REATI FISCALI TRA I REATI GRAVI IN FUNZIONE DELLA MISURA DELLA PENA = COMPLIANCE FISCALE REQUISITO ESSENZIALE A.V. 26 DDL DI DELEGAZIONE EUROPEA 2015 (art.14) Maggior trasparenza strutture societarie Trust registrati in nuova sezione RI Informazioni disponibili alle Autorità preposte al contrastoevasione fiscale Esclusivamente obbligo di conservazione dei dati Rafforzare presidi di tutela della riservatezza dei segnalanti 27 DDL DI DELEGAZIONE EUROPEA 2015 (art.14) (segue) Nuovo meccanismo sanzionatorio gravi violazioni, frode, sanzioni penali falsificazioni AV e conservazione violazione divieto comunicazione SOS Graduare sanzioni amministrative tenendo conto natura:pf/giuridica, settore attività/ dimensione/complessità organizzativa. Sanzioni amministrative: violazioni gravi, reiterate sistematiche AV, SOS, conservazione documenti e controlli interni 28 MONITORAGGIO FISCALE Provvedimento 8 Agosto 2014 AE/GDF Attuazione Legge Europea 6/8/2013 n. 97 UCIFI / Reparti speciali GDF: richiesta informazioni su titolare effettivo per operazioni /rapporti con estero N.B. Per monitoraggio ex DL 167/1990 riguarda p.f., enti n.c. e s.s. ed equiparate residenti in Italia Trasmissione richieste e risposte via PEC Risposte entro 15 giorni da richieste 29 OBBLIGO DI SEGNALAZIONE ● Collaborazione attiva professionisti ● Dovere giuridico in funzione propria posizione e competenze ● Strumenti, procedure e controlli coerenti con proprie dimensioni e caratteristiche, utili anche per ricostruire a posteriori le motivazioni delle decisioni assunte. ● Invio segnalazione telematiche all'UIF con modalità 30 OPERAZIONI DA SEGNALARE (art. 41) Quando i destinatari hanno UN SEMPLICE SOSPETTO RAGIONEVOLI MOTIVI PER SOSPETTARE CERTEZZA CHE SONO IN CORSO COMPIUTE OPERAZIONI DI RICICLAGGIO TENTATE O FINANZIAMENTO TERRORISMO NON è prevista alcuna SOGLIA OBBLIGO PRESCINDE DA TERZIETÀ E CAMUFFAMENTO (lettera c) 31 OPERAZIONI DA SEGNALARE (art. 41) SOSPETTO DESUNTO CARATTERISTICHE ENTITÀ OPERAZIONE NATURA ALTRE CIRCOSTANZE CONOSCIUTE PER LE FUNZIONI ESERCITATE TENUTO CONTO CAPACITÀ ECONOMICA ATTIVITÀ SVOLTA IN BASE ELEMENTI ACQUISITI ADEGUATA VERIFICA INDICATORI DI ANOMALIA SCHEMI COMPORTAMENTI ANOMALI UIF QUADERNO UIF APRILE 2015: CASI RICORRENTI/EMERGENTI OBBLIGO DI CARATTERE VALUTATIVO 32 IMPIEGO DENARO O BENI PROVENIENTI DA ATTIVITÀ CRIMINOSE SOSPETTO = REATO PRESUPPOSTO VERIFICA PRELIMINARE: REATO PRESUPPOSTO ESISTENZA/SOSPETTO DEL Tradizionalmente oggetto del riciclaggio sono operazioni illecite compiute su provento da delitto che genera accrescimento di ricchezza Nei reati fiscali la ricchezza di formazione lecita diviene illecita in conseguenza del mancato assolvimento doveri tributari. Provento = Ogni vantaggio economico (convenzione di Strasburgo) Vale per reato fiscale ma definizione art. 2 = ˝beni˝ 33 REATO FISCALE/SEGNALAZIONE Raccomandazione GAFI 16 febbraio 2012 ( richiama reati fiscali) Relazione Commissione Europea aprile 2012 1) tutti i reati gravi 2) reati fiscali: categoria specifica di reati fiscali 3) definizione + precisa reato fiscale IV direttiva opta x 2) con riferimento alla misura della pena Si mantiene differenza applicativa a livello comunitario per diverso livello pena Opportuna definizione di reato fiscale comune per tutti i Paesi CE a soli fini della normativa di prevenzione. 34 REATO no sì SOSPETTO SEGNALAZIONE Oggetto di segnalazione non è reato presupposto (eventualmente fiscale) Oggetto di segnalazione è conoscenza, sospetto operazione di riciclaggio di denaro proveniente da reato (eventualmente reato fiscale) Rileva momento di consumazione del reato 35 REATO FISCALE/SEGNALAZIONE Reato (fiscale) deve essere perfezionato prima dell'utilizzo del denaro per poter essere elemento costitutivo riciclaggio anche se non accertato giudizialmente Non rilevano le cause di estinzione delitto presupposto intervenute dopo riciclaggio: reato fiscale potrebbe essere estinto per prescrizione o non punibile per condono. o non punibile per particolare tenuità del fatto 36