“I viaggi e le storie”. La preparazione della coppia al Paese di

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“I viaggi e le storie”. La preparazione della coppia al Paese di
CONTRIBUTI DEGLI ENTI AUTORIZZATI NEI SEMINARI
DI APPROFONDIMENTO (LA PREPARAZIONE DELLA COPPIA
AL PAESE DI ORIGINE DEL BAMBINO)
“I viaggi e le storie”. La preparazione della coppia
al Paese di origine del bambino
Anna Maria Barbiero
Psicologa, psicoterapeuta, consulente SOS Bambino International Adoption onlus
1. Premessa
Gli enti autorizzati informano, formano, affiancano i futuri genitori adottivi
nel percorso dell’adozione internazionale e curano lo svolgimento all’estero
delle procedure necessarie per realizzare l’adozione, assistendoli davanti
all’autorità straniera e sostenendoli nel percorso di postadozione. Il ruolo
degli enti è anche di mediazione culturale e significazione, di accompagnamento della coppia e della famiglia allargata alla conoscenza delle origini del
bambino e della terra da cui proviene. Il periodo dell’attesa è un tempo che la
coppia può vivere come crescita e possibilità.
2. Attendere: tendere
a comprendere
Le famiglie in attesa vanno accompagnate alla comprensione, intesa come
prendere-insieme, alla conoscenza della cultura del Paese, per poter riconoscere dignità e significato a tradizioni altre, “straniere”, ad altri modi di intendere l’infanzia non per condividerli, ma per farsene carico in modo che il bambino che si incontra possa essere ri-conosciuto con la sua storia e le sue esperienze precedenti
L’attesa è il tempo in cui le coppie possono continuare a prepararsi all’incontro con il bambino che diventerà il loro figlio. Confrontandosi con le coppie
emerge che molte di loro ritengono il tempo dell’attesa una “gravidanza”.
Questo vissuto si confronta con tempi ed evoluzioni non certe nell’iter. Dal
punto di vista psicologico tempi non definibili, che spesso non danno indicazioni sulla tappa raggiunta, risultano difficili da vivere e metabolizzare per la
coppia. Ci si muove lungo un continuum che va dal disinvestimento nel progetto adottivo, messo da parte fino al momento dell’abbinamento, all’ansia
continua, in cui le coppie sospendono tutte le altre attività, arrivando a non
andare in vacanza, in attesa della “chiamata”, della telefonata dell’ente che
annuncia l’abbinamento.
Prepararsi all’incontro significa prepararsi al viaggio, imparare a camminare e collegare prassi e culture presenti nel Paese in cui si adotta per dare significati che rendano possibile la genitorialità adottiva al di là di ideologie e facili critiche. Tra gli aspetti culturali più difficili da comprendere ce ne sono alcuni, quali le modalità di abbinamento, le cartelle sanitarie, i viaggi e la permanenza all’estero, per cui la coppia va supportata in fase di orientamento
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rispetto al Paese e di supporto specifico nel tempo dell’attesa. La coppia va
supportata nella scelta del Paese più significativo e affrontabile, ma va anche
aiutata a comprendere e a metabolizzare alcuni aspetti difficili dell’iter perché
la genitorialità è possibile solo all’interno di significati generativi e non
distruttivi o vissuti “illegali”. Per una coppia che adotta nei Paesi dell’Est comprendere il senso delle cartelle sanitarie, imparare a proteggersi e a proteggere il bambino, capire come vengono fatti gli abbinamenti, e perché vengono
fatti in un certo modo, significa non solo essere aiutati ad affrontare il primo e
il secondo viaggio ma soprattutto essere supportati nelle proprie capacità e
risorse genitoriali.
Prepararsi e allenarsi all’accoglienza comporta anche cercare di immaginare le storie per individuare risorse personali e di coppia che permettano l’integrazione delle storie del bambino con le storie familiari. Significa anche e
soprattutto approfondire la conoscenza culturale e antropologica del Paese di
origine del bambino per diventare famiglia interculturale promotrice di educazione ed esempio di integrazione di origini diverse.
L’adozione internazionale è un’occasione personale, familiare e sociale di
ampliamento dei proprio confini all’interno dei propri necessari limiti.
Rispetto alle esperienze precedenti all’adozione è significativa la storia dei
bambini in particolare le modalità di accudimento dell’infanzia, l’idea di famiglia e di protezione, la percezione del corpo e delle relazioni, la lingua e le usanze. Una riflessione su come il corpo dei bambini viene maneggiato, nutrito,
vestito a volte maltrattato è necessaria per le capacità riparative della coppia.
Rispetto all’idea di famiglia e di protezione è fondamentale poi ricordare
come le famiglie adottive necessitino di poter immaginare che il bambino
abbia vissuto e sia stato amato da altre persone e come nei nuclei d’origine il
bambino possa aver fatto esperienza di famiglia, di confini generazionali, di
spazi, vicinanze e ruoli diversi da quelli che vivrà nel nucleo di arrivo.
3. Accompagnamento
Il tempo dell’attesa viene vissuto dalle coppie come tempo vuoto, da superare il prima possibile, mentre le coppie andrebbero supportate per viverlo
come cammino per conoscersi e conoscere il Paese di origine del bambino, per
riuscire a entrare in confidenza con esso. Questa parte dell’accompagnamento, oltre a completare il lavoro di analisi e rielaborazione delle risorse individuali e di coppia sulla motivazione all’adozione e sull’elaborazione delle difficoltà procreative, può essere un’occasione per fornire spazi di riflessione e di
crescita. Nell’accompagnamento delle coppie vanno differenziate le diverse
fasi del percorso.
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PARTE QUARTA. UNA COMUNITÀ DI PRATICHE E DI PENSIERO NEI TEMPI DELL’ATTESA
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Nella formazione preidoneità la coppia ha bisogno di comprendere il ruolo
dei diversi attori istituzionali coinvolti nell’iter e di riflettere sul senso dell’adozione internazionale e di acquisire quegli elementi che permettano una
scelta consapevole rispetto al diventare genitori di un bambino “estraneo e
straniero”.
Nella fase preadozione successiva all’idoneità la coppia necessita di trovare spunti di riflessione per la scelta del Paese e prepararsi all’accoglienza.
Nel supportare le coppie durante l’attesa si colgono bisogni e modalità
diverse legate alla specifica coppia, ma anche all’iter del Paese in cui adotterà, per cui vengono utilizzati strumenti e metodologie finalizzate al benessere
e alla riflessione. Gli incontri sono rivolti a coppie dell’associazione e sono
soprattutto i gruppi ad avere lo scopo di monitorare e supportare l’andamento della coppia e segnalare eventuali bisogni specifici.
La partecipazione è subordinata a un’iscrizione e in alcune iniziative al versamento di un contributo minimo.
Si propongono iniziative diverse, alcune gestite in piccoli gruppi chiusi e
altre rivolte a un numero maggiore di destinatari. Da quando sono state attivate, le diverse iniziative hanno visto una buona partecipazione delle famiglie.
La valutazione delle iniziative proposte è stata fatta utilizzando questionari di
gradimento, monitorando la continuità nella partecipazione e analizzando la
qualità della partecipazione. Le criticità fino a ora individuate riguardano
soprattutto il reperimento di fondi per ridurre al minimo possibile le spese
sostenute dalle coppie e l’individuazione di orari che consentano una presenza consistente di associati.
Dal 2004 alcune iniziative vengono svolte in collaborazione con altri enti
autorizzati e con i servizi territoriali
4. I viaggi e le storie…
i diversi percorsi
4.1 Percorsi per
accogliere un figlio
che arriva da lontano
Il percorso ha una durata di 12 ore suddivise in 4 incontri, con cadenza settimanale. Il gruppo è composto da un massimo di 8 coppie, in possesso dell’idoneità all’adozione internazionale, che si stanno orientando verso un Paese.
Si propongono riflessioni sulla percezione del Paese e sulla narrazione
delle possibili storie di adozione, aspetti sanitari e criticità dei percorsi adottivi. Si propone una metodologia attiva, di confronto; tra le altre attività le coppie svolgono poi a casa una ricerca sul Paese in cui pensano di adottare e ogni
coppia si occupa di un argomento specifico (storia, aspetti geografici, antropologia e problemi sociali, clima, condizione dell’infanzia, tradizioni, religione,
cucina). L’obiettivo è rendere attive le coppie nella conoscenza del Paese da
cui arriverà il bambino.
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Il percorso, anche per il tempo tra un incontro e l’altro, permette alle coppie di sviluppare riflessioni sul tema delle origini, sui vissuti del bambino legati alla trascuratezza e al maltrattamento, sulla diversità e l’integrazione e sul
ruolo della famiglia adottiva nell’accompagnare il bambino all’integrazione
dei suoi frammenti.
4.2 Gruppi
pre-partenza
per i Paesi dell’Est
I gruppi sono composti da un massimo di 10 coppie, in un itinerario che si
snoda in quattro incontri a cadenza bimensile. Gli incontri tengono conto del
fatto che i tempi di attesa per l’incontro con il bambino si sono abbastanza
ridotti. Si vogliono mettere le coppie in condizione di condividere le proprie
riflessioni sulla parte finale dell’attesa e sulle trasformazioni a cui andranno
incontro con l’arrivo del bambino. Vengono forniti strumenti per affrontare il
viaggio, l’abbinamento e l’incontro con il bambino nella realtà adottiva dei
Paesi dell‘Est che a tutt’oggi pone le coppie in situazioni complesse. Negli
incontri si riprendono alcune tematiche toccate già durante il corso preadozione con un approccio specifico alla realtà e al contesto che le coppie incontreranno all’estero. Ci si sofferma in particolare sull’abbinamento e sugli
aspetti sanitari connessi alla salute dei bambini, la conoscenza della vita e dei
ritmi degli istituti, l’inserimento nella famiglia nucleare e allargata. Questi
incontri prevedono una metodologia attiva.
4.3 Gruppo attesa
per i Paesi del Centro
e Sud America
Il gruppo è composto da massimo 10 coppie e si snoda nell’arco di un anno
con incontri mensili di due ore per supportare le famiglie, tenendo conto che
tempi di attesa per i Paesi del Centro e Sud America sono abbastanza lunghi. Il
percorso cerca di rispondere a un doppio bisogno: da una parte l’esigenza delle
coppie di uno spazio dove confrontarsi fra loro rispetto alle emozioni e alle frustrazioni dell’attesa, dall’altra fornire loro strumenti per avvicinarsi ai propri bambini e comprenderli. Il percorso del gruppo è quindi un avvicinamento graduale
al tema bambino, con un cambio di focus che va dalla coppia inserita nel momento presente dell’attesa alla trasformazione che avverrà quando arriverà il bambino. Nel percorso vengono forniti alcuni spunti di riflessione sui cambiamenti che
interverranno nella vita quotidiana dopo l’adozione, e si lavora alla conoscenza
dei Paesi di provenienza dei bambini esplorando usanze, tradizioni, condizione di
vita dei minori, costruzione del vocabolario minimo, alimentazione.
4.4 Incontri
con i nonni
Gli incontri sono rivolti ai futuri nonni adottivi; mediamente vi partecipano
dalle 30 alle 40 persone, quasi tutti futuri nonni, ma sono invitati a partecipare anche i futuri genitori. Sono pensati con un breve percorso di quattro ore
circa articolato in due incontri successivi a distanza di tre settimane-un mese.
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Negli incontri si accompagnano i nonni a riflettere sull’accoglienza del
nipote e sulle realtà da cui arriva il bambino e sulla costruzione dei legami
all’interno della famiglia con il rispetto dei singoli ruoli.
Conoscere l’iter adottivo e le condizioni di vita dei bambini prima dell’adozione permette di riflettere sull’immagine che i nonni hanno del Paese straniero accompagnandoli a un ampliamento della stessa. Fino a ora la partecipazione è stata ampia e quanto presentato è stata un’occasione per discutere
all’interno delle famiglie adottive sui legami e sull’adozione.
4.5 Le parole familiari.
Corso di lingua
Il corso è rivolto a 6-8 coppie, è articolato in 18 ore divise in 12 incontri, con
insegnanti madrelingua. In particolare ci si focalizza sulla conoscenza di vocaboli utili nel primo inserimento, sulla costruzione con le coppie di un lessico minimo affettivo, e si danno indicazioni perché la coppia possa orientarsi con le regole basilari della lingua; infine si accennano alcuni aspetti della cultura popolare.
Fino a ora sono stati proposti incontri sulla lingua russa e su quella spagnola.
4.6 Serate a tema
Gli incontri sono incontri dedicati a un tema specifico e affrontano aspetti
culturali e sociali del Paese di origine, sono rivolti a tutti i genitori in attesa e
non e sono un momento utile per lo scambio tra genitori in fasi diverse del percorso. Sono previste tre serate dedicate alla geografia e alle feste, alla cucina,
alla mitologia e alle fiabe.
4.7 Incontri
con i referenti
stranieri
Nel corso dell’anno vengono organizzati incontri con i referenti stranieri
che aggiornano sulla situazione nel Paese straniero offrendo una finestra che
permette di avvicinare e ridimensionare alcune paure favorendo lo scambio e
l’istaurarsi di un clima di fiducia. Sono incontri rivolti a tutte le coppie in attesa sul Paese.
4.8 Cineforum
Questa iniziativa si propone come occasione di condivisione e di incontro
tra persone desiderose di capire meglio l’entità delle tematiche legate alla realizzazione dell’adozione e di avvicinarsi ai vissuti connessi a persone che vivono l’adozione in prima persona, in modo conviviale e gradevole attraverso la
visione di film che hanno come tema centrale l’adozione e le relazioni familiari. L’attività è quindi rivolta a tutti: sia alle persone che si interessano all’adozione che a coppie desiderose di adottare, in tutte le fasi del proprio iter, o a
coppie che hanno già adottato. Si vogliono favorire momenti di riflessione e di
discussione sul tema dell’adozione attraverso la visione libera di un film sulla
tematica dell’adozione, della genitorialità e della filiazione in presenza di un
operatore sociale, psicologo, assistente sociale, educatore o pedagogista.
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Successivamente vengono raccolte le riflessioni e le emozioni suscitate dal
film in un momento di discussione, finalizzato alla sensibilizzazione all’esperienza adottiva.
Tutti gli incontri sono condotti da operatori che si occupano di adozione
internazionale: psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, medici, laureati in
lingue, giuristi e educatori. Le coppie dovrebbero quindi essere accompagnate nel cammino da personale qualificato e umano che tenga presente le parole della poesia di Ruben Blades citata anche da Pino Cacucci (1996) nel suo
Camminando. Racconti di un viandante.
Camminando
si apprende la vita
camminando
si conoscono le persone
camminando
si sanano le ferite del giorno prima.
Cammina
guardando una stella
ascoltando una voce,
seguendo le orme di altri passi.
Cammina
cercando la vita
curando le ferite
lasciate dai dolori.
Niente può cancellare il ricordo
del cammino percorso.
Bibliografia
Artoni Schelinger, C.
2006 Adozione e oltre, Roma, Borla
Cacucci, P.
1996
Camminando: racconti di un viandante, Milano, Feltrinelli
Fava Vizziello, G., Simonelli, A.
2004 Adozione e cambiamento, Torino, Bollati Boringhieri
Gallego, R.
2004 Bianco su nero, Milano, Adelphi
Galli, J., Viero, F.
2005 I percorsi dell’adozione. Il lavoro clinico dal pre al post adozione, Roma, Armando
Italia. Commissione per le adozioni internazionali, Istituto degli Innocenti
2005 L’operatore oltre frontiera, Firenze, Istituto degli Innocenti (Studi e ricerche, 4)
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