1 Fahrradwerkstatt Gli spazi della Bauhaus
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1 Fahrradwerkstatt Gli spazi della Bauhaus
Fakultät Gestaltung Fahrradwerkstatt Gli spazi della Bauhaus-Universität sono sparsi un po’ in tutta la città e si riconoscono per l’immancabile presenza di numerose biciclette. Nel 1996 due studenti hanno aperto un po’ fuori città un atelier-officina per la riparazione di questo diffusissimo mezzo di trasporto. Adesso l’atelier si è trasferito sul campus principale dell’Università, in posizione centralissima. Con il motto “lunga vita ai rottami”, si può andare lì per riparare il proprio mezzo, magari appena trovato tra la ferraglia, sottoporlo a una revisione o accessoriarlo. Attrezzi e pezzi di ricambio sono a disposizione, così come consigli e assistenza per chi non se ne intende, però il lavoro ognuno deve farselo da solo! Gaswerk Gli atelier di progettazione e di design del “Gaswerk” (ex-Centrale del gas) nella Schwanseestraße, costituiscono un insieme eccezionale di laboratori, spazi di produzione e di esposizione, che ospitano iniziative di ogni genere, la cui caratteristica principale è l’interazione tra arte, musica, design, nuovi media e architettura. I progetti finora realizzati in quest’area industriale dismessa comprendono la progettazione e lo sviluppo di prodotti e di allestimenti (principalmente con l’impiego del metallo), produzioni musicali o video, ma anche operazioni artistiche e culturali a livello internazionale. http://schwansee92.de Hababusch-Hostel L’ostello Hababusch è stato fondato nel 1996 da un’associazione studentesca e offre possibilità di pernottamento semplici e a buon mercato. Gli studenti che lo gestiscono vivono anch’essi in questo edificio in stile barocco, al fine di favorire i contatti tra gli ospiti provenienti da tutto il mondo e gli abitanti di Weimar. L’ostello, che si trova in centro tra il teatro e il mercato ed è aperto 24 ore su 24, accoglie persone che viaggiano da sole, famiglie e gruppi di massimo 10 persone. Dispone di una zona comune con possibilità di cucina, docce al piano, una lavatrice e biciclette per gli ospiti. http://www.hababusch.de Lichthaus Il “Lichthaus” (letteralmente “Casa della luce”) va oltre il concetto classico di cinema. Dopo il successo ottenuto con un’azzeccata selezione di film presentati in occasione dell’annuale festival dell’arte, dal 1998 il “Lichthaus” propone il suo programma alternativo durante tutto l’anno, in luoghi diversi a seconda del carattere del film. Il repertorio spazia dai Blockbusters fino ai film Trash, dalle installazioni multimediali fino alle tavole rotonde. Il prossimo progetto: la creazione di un centro culturale nell’ex-centrale elettrica di Weimar. Cafebus s140 Il “Cafébus s140” ha aperto i battenti nell’estate del 1998. In mancanza di uno spazio adeguato, il vecchio autobus, acquistato e ristrutturato con i fondi del Consiglio studentesco, rappresenta la soluzione migliore per poter disporre di un piccolo bar nel campus. Attualmente è fermo in un parcheggio dell’Università, ma in occasione di manifestazioni particolari funziona anche come bar itinerante. 50 studenti volontari si danno i turni per garantirne il buon funzionamento e servire un ottimo cappuccino. http://www.s140.doesntexist.com 1 Fakultät Gestaltung Seifenkistenrennen Dal 1991 ogni primo maggio, si disputa a Weimar la gara dei veicoli strampalati. Alle modalità di costruzione dei veicoli non viene posto alcun limite; tutto è permesso, ad eccezione del motore. Giovani piloti spericolati, in solitaria o a squadre, si lanciano per una strada dalla pendenza mozzafiato, affrontando prima una discesa libera e poi uno slalom. Il coraggio, la velocità e la stravagante genialità dei veicoli hanno trasformato questo evento in una vera e propria festa popolare che attira fino a 2000 spettatori. I festeggiamenti, durante i quali vengono premiati i piloti vincitori e il veicolo più originale, proseguono poi fino all’alba. http://piggi.uni-weimar.de/dab/rv1/visionen/dabei/seife/galerie.htm Simulationsmodell “Rivisitazione semivirtuale di un secolo di sfilate” è il sottotitolo di questo incontro tra le visioni futuristiche del mondo della moda e quelle dei media. Alcuni studenti della nostra Università hanno messo in scena con supporti multimediali collezioni create dai loro colleghi dell’Istituto Superiore di Design di Amburgo per i loro diplomi, ispirate a proiezioni letterarie nel futuro o altre visioni futuristiche. L’ambientazione della performance, un parcheggio sotterraneo, passa totalmente in secondo piano, mentre le indossatrici esplorano paesaggi e mondi paralleli virtuali. In questo modello di simulazione, i designer di moda e di media sono riusciti a creare uno spettacolo che supera i confini tra il mondo della passerella e le immagini virtuali. Ne è risultata una sintesi entusiasmante, che riflette le mutevoli funzioni della moda nel corso degli anni. http://www.uni-weimar.de/medien/moden/simu.htm Swingin’ Structures “Swinging structures” è un progetto della Facoltà di Ingegneria Civile in collaborazione con l’Istituto di Tecnica delle Costruzioni e con un gruppo tirolese di musica sperimentale. Nell’estate 1999 la musica è stata impiegata per far vibrare e oscillare una costruzione temporanea nel centro di Weimar. Questi movimenti sono stati registrati digitalmente e trasformati in segnali acustici e visivi percepibili dal pubblico. Con questa installazione audiovisiva è stato possibile rendere più comprensibile come reagiscano e si modifichino le strutture sottoposte a sollecitazioni. http://www.ticom.at/Zechberger/index.html WorldhausTV “WorldhausTV”, la televisione ufficiale del 1999, l’anno in cui Weimar è stata capitale culturale europea, è stata creata e gestita da una ventina di studenti della Facoltà di Nuovi Media, che per l’occasione hanno fondato l’Istituto Optofonetico. Nel febbraio 2000 ha ripreso le trasmissioni durante l’International Media Art Festival (la “Transmediale”), e l’International Film Festival di Berlino (la “Berlinale”), questa volta con il nome di “Kunstfernsehen”, ovvero “televisione d’arte”. In occasione dell’Artforum di Berlino di quest’anno, l’Istituto Optofonetico ha mandato in onda “Kunstfernsehen 2001”. Questa stazione di emissione temporanea offre una piattaforma non commerciale ideale per sperimentare il mezzo televisivo e sviluppare nuove idee e concetti sfruttando la tensione potenziale tra arte e televisione. http://www.worldhaus.de 2 Fakultät Gestaltung Sperrmüll Quasi ogni giorno una strada di Weimar si trasforma in un emporio del mobile. La differenza è che ci si può servire a piacimento senza sborsare un soldo. Quelle che per alcuni sono solo cose da buttare, rappresentano invece per altri la possibilità di procurarsi gratis mobilia e suppellettili. Gli oggetti hanno spesso forti segni di usura o qualche difetto, ma con brillante creatività e opportune modifiche possono essere portati a nuova vita e fare una bellissima figura nella casa del loro nuovo proprietario, generalmente uno studente. Theaterhaus Il “Theaterhaus Weimar” si è prefissato dal 1999 l’obiettivo di sviluppare e presentare un’offerta culturale sotto forma di progetti incentrati sulla relazione tra teatro e arte dei media, e sulle nuove possibilità che possono nascere da quest’interazione. Il laboratorio, momentaneamente situato in un fondo commerciale inutilizzato, si propone tuttavia di diventare un centro senza sede fissa, dove persone provenienti da professioni diverse possano sviluppare la loro visione personale del concetto di cultura nell’era dei media. Il teatro viene quindi inteso come piattaforma organizzativa per stimolare nuove esigenze e desideri di sperimentazione nel mainstream digitale. http://www.pleasantnet.de/th-weimar/odyssey_lab/index.html Atelier Virtual L’Atelier Virtual è un forum creato nel 1995 per raggiungere una sintesi tra architettura e realtà virtuale e permetterne un’osservazione etica e filosofica. Fulcro del laboratorio è la cosiddetta piattaforma, una struttura per muoversi nel cyberspazio. È qui che è stato tra l’altro creato il programma “Virtual reality aided design” o VRAD, che intende gettare le basi della progettazione virtuale. Il VRAD consente di generare direttamente scenari autonomi a 3D, rivoluzionando il significato di categorie architettoniche come luogo, spazio e ambiente. http://plato.informatik.uni-weimar.de:8080/vram/ftpvram/public_html/ vram/ introduction.html 3