Versione Italiana PDF - L`uomo che Dio ha chiamato e che ha

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Versione Italiana PDF - L`uomo che Dio ha chiamato e che ha
L'UOMO CHE
DIO HA CHIAMATO
E CHE HA RIMANDATO
SULLA TERRA
Autore Scrittore
Palermo Francesco
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PRESENTAZIONE
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PRESENTAZIONE
Nell'accingermi alla compilazione del menabò di
questo piccolo libro, ho sentito la necessità di
rispettare il manoscritto dell'uomo che Dio ha
chiamato e l'ha rimandato sulla Terra cioè
Francesco Palermo che in una località della Sila
egli dice: - gli è apparso Dio-.
Essendo queste notizie del Palermo strabilianti
come fiabe o storielle dei bambini, egli, intuendo
che sarebbe stato difficilmente creduto da molti
lettori, avvertendoli che essi non sono obbligati a
credergli, pur asserendo sinceramente che ciò
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che racconta è la pura verità.
Francesco Palermo potrebbe sembrare strano
ma non è così. Tutti noi ci troviamo di fronte ad
un fenomeno realmente avvenuto; i fatti trascendentali sembrano misteriosi perché, forse è in
azione l'invisibile potenza del nostro spirito che
vaga per l'infinito con la irradiazione della mente
in forma di numerosi pensieri, per cui, dice ancora Palermo se si ha fede si crede se non si ha
fede non si crede. Dio è amore - Dio è luce - Dio
è spirito perciò tutto è diafano ed invisibile a chi
non ha fede.
Palermo è andato in estasi nel momento che ha
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visto e parlato con Dio. L'estasi dovrebbe essere
un momentaneo distacco dal corpo e dalla materia; in quell'istante ha visto Dio ed ha parlato con
Lui.
Palermo mi ha chiesto e sottoscritto di scrivere
su di lui: egli è quasi analfabeta ed è fratello di
undici figli; racconta di aver camminato scalzo
durante tutto il periodo della sua fanciullezza a
causa della estrema povertà della sua famiglia.
Dopo aver ascoltato in casa mia, Francesco
Palermo, sento di scrivere di lui come una persona buona, piena di spirito religioso, onesta, sincera, a tal punto da avvertire sinceramente intorno
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a lui un'aria di dolce tranquillità e di serenità.
Venne nella mia casa tanto tempo addietro, forse
un anno o più, venne accompagnato da un'altra
persona; quando arrivò io gli domandai: chi ti ha
dato il mio indirizzo? Egli rispose: nessuno! Ti ho
trovato qui perché lo spirito mi ha guidato a casa
tua, perché mi devi scrivere un libro sulla mia
vita. Continuando a parlare mi disse che era
stato chiamato da Dio, mandato nell'Universo e
rimandato sulla Terra.
Allora io gli domandai: chi è la persona che sta
con te? Egli mi rispose: - È il primo miracolato,
non da me, ma dal potere che mi ha dato Dio
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quando l'ho incontrato e parlato con Lui in un
luogo della Sila, dove devo erigere una chiesetta
in onore del mio Signore -.
Palermo, rivolgendo lo sguardo al suo accompagnatore afferma: - Prima era molto ammalato ed
ora è guarito. Rivolgendomi a lui, cioè al miracolato, gli domandai: - Ti ha guarito, Palermo? - Si,
mi rispose! Mi ha detto: alzati, cammina e vai a
lavorare. Da quel momento non mi sono più
ammalato di una grave malattia e sto bene.
Disse Palermo: "Lui aveva l'ernia del disco e gridava notte e giorno e stava piegato su se stesso,
c'erano una decina di miscredenti presenti, allora
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io gli dissi, alzati e vai in cucina e domani cammina e dopo vai a lavorare. Adesso cammina sempre e va a lavorare. Comunque ho fatto anche
altre cose speciali sotto i suoi occhi, per dare
fede a chi non crede. Basta una parola e io
posso bloccare tutto."
Del resto, di quanto ho descritto sopra, è noto a
tutti che i racconti intorno alle apparizioni non
sono delle chiacchiere, ma sono narrazioni di ieri,
di domani e di sempre. Lo spirito per le persone
come Palermo è una realtà.
Termino la mia presentazione, dicendo che l'idea
di Francesco Palermo è di voler costruire una
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chiesetta in un luogo della Sila, e precisamente
dove gli è apparso Dio. Possa questo mio scritto
aiutarlo nel suo grande e sincero desiderio.
Consultazione per la presentazione:
Libro Materia e Spirito di Emilio Durante PHILADELPHIA - USA
Mendicino, 10 Luglio 20002
Vittorio Vecchione
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L'UOMO CHE
DIO HA CHIAMATO
E
CHE HA RIMANDATO
SULLA TERRA
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I miei ricordi da piccolo, i primi passi sono lontani,
è molto difficile distinguere tra piccolo e l'aldilà.
Ero piccolo e non ricordo il mio fisico, ricordo solo
le parole che mi ha detto mia zia, che era caduto
mio nonno, che era lontano da casa, non ricordo
l'età, ricordo quello che vedevo e che facevo, la
stessa cosa quando sono andato all'altra terra nell'aldilà, i ricordi sono gli stessi. Pensate voi, per
esempio, e sforzatevi di ricordare quando eravate
piccoli. Ricordo che il nonno aveva una casa
lunga, ma non riesco a ricordare quanti anni
avevo, non ricordo tutti i particolari, ricordo solo
che saltavo sempre, ma com'ero non me lo ricor-
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do e la stessa cosa quando ho visto l'aldilà che ero
invisibile.
Nel primo periodo da piccolo, avevo l'età di 5 anni,
ero molto giocherellone e non stavo fermo un
istante e saltavo continuamente. Un giorno mio
padre mi ha costruito un fischietto per suonare,
era di canna, io allora ero contento e saltavo,
quando ad un tratto sono caduto e il fischietto è
finito in gola. Ricordo che ho rischiato di morire e
che mi è uscito sangue dalla gola. I miei genitori
facevano lavori con la zappa e lavoravano la terra
per avere il cibo dal seme.
Mi ricordo che avevamo una casa di tavole, il pavi-
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mento di terra e mangiavamo e dormivamo tutti
insieme. In tutto siamo undici figli, ricordo che i
miei genitori andavano a lavorare in montagna ed
io stavo con mia sorella maggiore in casa e tutti gli
altri fratelli.
Avevamo le galline e mi ricordo che il mio vicino di
casa andava dicendo che io rubavo le uova, così
mia sorella mi cercava mentre io mi nascondevo
dietro la paglia, ma non era vero. Poi la sera mi
cercavano diverse persone ed io ero sotto la
paglia, loro mi chiamavano ed erano vicini a me,
avevo all'incirca 5 anni. Quando mia madre andava a lavorare in campagna faceva 10 chilometri di
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fiume, io ero senza scarpe e stavo dietro di lei, la
mattina in salita e la sera in discesa. Una sera mi
sono perduto e mia madre è tornata indietro per
cercarmi ma intanto si era fatto notte, avevo paura
e piangevo. Sono tornato indietro e ho sentito mia
madre che gridava e mi chiamava, così ho sentito
la voce e siamo tornati a casa, mia madre davanti
ed io dietro che piangevo. Ero sempre felice a giocare da solo, saltavo continuamente, ancora non
andavo a scuola perché ero piccolo. Mio padre
andava a lavorare con i buoi per guadagnare l'assegno. Poi, quando mi feci più grande, andavo a
pascolare le mucche a dieci chilometri di distanza
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da casa ed a volte ci andavo con i miei genitori.
Poi capitava che non avevamo niente da mangiare e cercavamo i funghi, che poi il secondo giorno
li buttavamo. Poi abbiamo cambiato casa, spostandoci di circa 15 chilometri dalla vecchia casa e
dovevamo portare quella poca roba che avevamo
io e mia sorella, mentre mio padre traslocava con
l'asino. Io ero piccolo e la sera ero stanco e andavo a letto presto, mia sorella sulla sinistra ed io
sulla destra.
Mio fratello grande andava a pascolare le mucche,
le capre e le pecore, io stavo con mia sorella maggiore a casa, poi, quando dovevamo mangiare,
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mia sorella mi mandava a portare il pranzo a mio
fratello e metteva da mangiare per tutti e due e
metteva due forchette, ma ero timido e non dicevo
a mio fratello che dovevamo mangiare insieme,
così lo guardavo mangiare e avevo fame, sentivo
un po' di vergogna, guardavo le forchette ma ero
troppo timido e sembravo un cagnolino.
Io giocavo sempre da solo perché la mia casa era
isolata dalle altre. C'era una famiglia vicino ma
non c'erano ragazzi, perciò ero sempre da solo.
Quando le persone lavoravano io stavo sempre a
guardarle per stare insieme a loro, poi correvo e
camminavo continuamente nei prati, oppure anda-
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vo a trovare mio fratello che pascolava le mucche
vicino casa. All'età di 7-9 anni mangiavo, di solito
un po' di pane di miglio, lo mettevo nell'acqua e lo
mangiavo camminando perché stavo sempre a
giocare, oppure mangiavo dei fichi secchi. Non
c'era un orario per mangiare, quando avevo fame
prendevo il pane e i fichi e mangiavo. Della sera
ricordo poco, forse perché ero troppo stanco o
forse perché andavo a dormire presto, ricordo
benissimo la luce del giorno, ma della notte non
ricordo nulla.
Quando avevo l'età di 8 anni ho cominciato a sentire un sentimento per una ragazza ed ho sofferto
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tantissimo come una persona grande, perciò capivo che mi ero innamorato e volevo vederla sempre, facevo di tutto per vederla. È stata una cosa
particolare perché avevamo la stessa età, io
Francesco e lei Francesca. Non era sposata e non
è sposata adesso, ed io la ricordo sempre perché
è un fenomeno che ho capito adesso pensando
sempre a lei. È stata una storia vera, siamo stati
insieme innamorati e poi ci siamo lasciati.
La felicità l'ho conosciuta da piccolo, il bene è continuato da piccolo fino ad ora. Era già una cosa
preparata perché l'innamoramento è stato sempre
dentro di me, è una dimensione che non si può
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descrivere. Ricordo quando andavo a scuola, giocavo sempre a buttare bottoni dentro una fossa.
Poi facevamo chilometri di stradina dentro un
bosco, c'erano sentieri, un fiume piccolo, delle
salite e così facevamo delle camminate con mia
sorella, non ci passava nessuno perché non c'erano abitazioni. A casa non stavo mai con i miei
genitori perché loro lavoravano la terra con le
mucche, mia madre andava a trovare qualcosa da
mangiare e a volte andavo pure io, lei era carica e
sulle strade c'erano tante pietre ed io mi facevo
male perché ero scalzo, poi la strada era tutta in
salita e faceva caldo, così quando c'era l'asino mi
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ci mettevano di sopra e scendevo verso il paese;
a volte quando mia madre era senza l'asino portava una sarcina di legna sopra la testa per poi venderla e per comprare un pacco di pasta.
Per battere il grano facevano 20 metri quadrati di
spazio, poi tagliavano l'erba, c'erano buchi di formiche e mettevano sterco di mucca dentro l'acqua
mettendola sulla terra e i buchi delle formiche si
chiudevano per non fare andare i chicchi di grano
dentro i buchi, la terra poi diventava dura così poi
mettevano il grano. Dopo prendevano 2 buoi, ci
mettevano un legno sopra il collo, stendevano una
corda attorno al collo e poi con una catena e un
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sasso grosso ci facevano un buco, così i buoi giravano e si faceva la paglia e il grano, poi quando
c'era vento con una paletta alzavano il grano che
cadeva a terra e il resto volava. Durante il lavoro
sono caduto da 4 metri di altezza quando avevo
due anni, poi mio nonno mi ha portato a casa ma
mia madre non c'era ed io ho dormito tutto il giorno, la sera l'hanno detto a mia madre però non mi
hanno portato dal dottore, per loro io ero morto;
poi mi sono svegliato ma non ricordavo cosa era
successo, mi ricordo l'aria, ricordo il lavoro che
stavo facendo però la caduta non me la ricordo.
Poi c'è stata la festa di S. Francesco di Paola e da
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casa mia siamo andati a piedi fino a Paola, siamo
partiti di notte e c'erano tante persone grandi. Mio
nonno mi ci ha portato perché ero vivo, perché S.
Francesco aveva fatto il miracolo. Ricordo da piccolo un episodio quando mio padre mi ha picchiato con la cinta, se l'è tolta dai pantaloni e mi ha
dato tante di quelle botte che il dolore era enorme,
però non ricordo se avevo rubato qualcosa da
mangiare anche perché ero troppo piccolo, però
ricordo la cinta, poi me ne sono andato nel capannone dove c'era la paglia.
Da piccolo, con mia sorella, che è due anni più
grande di me, andavamo a trovare delle persone
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che facevano mattoni, poi li mettevano in una
buca enorme, ci mettevano legna accendendo il
fuoco e li facevano ardere ore e ore prima di seppellirli con la terra. Ogni volta che andavamo a trovarli loro ci dicevano: "Me lo fai un favore? Ci vai
a prendere l'acqua?", e noi andavamo a prendere
l'acqua, però era distante da dove lavoravano,
bisognava attraversare una montagna e andare
dentro una valle e poi trovata la sorgente riempivamo il recipiente e per ritornare dovevamo fare
tre chilometri di salita. All'età di dieci anni mi ricordo che avevamo due case ed una la dovevamo
lasciare, così con i miei genitori abbiamo dovuto
portare a piedi tutto quello che c'era in casa per 25
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chilometri e ognuno portava una cosa. La stradina
era stretta e piena di pietre e dovevamo camminare uno dietro l'altro. Quando dal monte si vedeva
la casa io ero contento perché ero troppo stanco e
mia madre mi diceva: "Guarda, stiamo arrivando!",
però ancora ce n'era strada da fare. I miei genitori portavano sempre me di solito e la mia sorella
più grande perché gli altri fratelli dovevano lavorare. Quell'anno abbiamo lavorato a tutte e due le
case ed io facevo avanti e indietro, finalmente
dopo un anno ci siamo riuniti tutti. Ho ripreso la
scuola, però non andavo bene perché dovevo
andare a pascolare i maiali. Sono andato a scuola solo fino alla seconda perché non ci andavo
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mai. E adesso che scrivo questo libro, per me è
molto difficile perché non so scrivere e faccio molti
errori. Però sono costretto perché io lo faccio per
le generazioni non per i soldi. Io sono povero e vi
dico questo: "che cosa sono i soldi confronto a
tutte le malattie?" - Così dice la santità
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Questo è il punto dove Dio mi ha chiamato, questo
è il monte più alto di quelli dove io cammino ed è
anche il più distante di quelli dove io sono stato
visto perché io sto sempre qui su in montagna.
Quando ho visto il disegno, mentre guidavo la
macchina, ho detto all'amico che era in macchina
con me: "Guarda, guarda al cielo", ma lui non
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riusciva a sentirmi. Tu hai presente quando in un
film uno muore e dici ma come fa a sentirti se è
morto? E la stessa cosa con me. Io gridavo e portavo la macchina, guarda, guarda in cielo, ma lui
aveva aperto le gambe, abbassato la testa e stretto la bocca, le mani incrociate tra le gambe e non
riusciva a sentirmi. Allora io non ho insistito perché
avevo vergogna, ad un certo punto sento una
voce maschile: "Vieni, ti porto dentro l'universo".
Quando ho sentito la voce io mi sono ritrovato in
un'altra parte, c'era una donna ma io ho sentito
solo quella voce. Io non esistevo più e quando
sono arrivato ho abbassato la testa ed ho visto un
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serpente che dormiva in aria ed ho chiesto: "Ma
qui la cometa non c'è?" perché io avevo capito che
non c'era. Mi sono accorto che ero sollevato da
terra.
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Quando me ne sono accorto, prima di tutto ho
visto le due buche scoperte, poi l'erbetta, poi gli
alberi, infine non mi sono fidato e ho chiesto: "Ma
qui non c'è la cometa?" e mi sono accorto che io
non mi vedevo e nemmeno il gruppetto che era
sulla mia destra si vedeva, era invisibile come me.
Poi mi ha fatto vedere il fiume con tre comete, tre
rondini sulla mia destra e poi mi sono girato e sono
ritornato.
Riesco a percepire tutto e ho percepito: "M'ha
ammazzato mio figlio!".
Quando sono andato non so niente perché mi
sono accorto la prima volta quando il mio pensie-
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ro ha detto: "C'è pure il sole". L'ho pensata a
distanza, è passato tanto tempo sulla carne, poi mi
sono girato e dietro le mie spalle c'era la notte e
avanti c'era il giorno, ero sollevato al cielo (dietro
di me c'era sempre la notte).
Durante il viaggio la signora parlava attraverso il
mio pensiero, camminava sulla mia sinistra, io
riuscivo a vedere attraverso il pensiero, però vedevo di notte, la stessa immagine del disegno io sentivo tutto e vedevo tutto e non si può, né si deve
permettere a nessuno di fare ciò che ho fatto io.
Se non hai potere là non si può camminare, c'è
tutto scomodo e durante il viaggio non ho visto
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nessuno, ho visto solo buio (nero); c'è solo terra e
piccole pietre e la fiducia era la cometa perché mi
ha preso sulla mia debolezza, mi ha coccolato perché sapeva il mio carattere e la prima volta che
sapeva il carattere più di me.
Perché il piccolo se vuole una cosa, Dio gli e la da,
però il piccolo neanche lo sa cos'è quella cosa che
gli viene data, neanche conosce il bene, lo sente
ma non lo sa, come me che sono stato piccolo
aldilà perché ricordo che ripetevo sempre la stessa cosa, il bene era la cometa, qualunque cosa
fosse e poi devi avere potere per attraversare il
buio, ci deve essere quello che ti fa la strada, che
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ti porta, per questo è tutto difficile, per questo
Gesù diceva che nel Regno dei Cieli, il più piccolo
è il più grande, visto che il più piccolo è il più sicuro perché ama veramente Dio. Gesù disse che per
andare nel regno del cielo si deve diventare piccoli, perché si deve attraversare la notte, perché
devi essere un angelo per attraversare, altrimenti
non si può.
A voi tutto questo sembra una cosa curiosa, invece non sono cose come le altre, sono più difficili
perché c'è l'impossibile e allora entra il sogno e la
realtà e solo che io sicuro la percepisco la realtà.
Sulla mia destra c'era un gruppetto di santità, gli
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ho chiesto: "Qui la cometa non c'è?", hanno fatto
un gesto con la testa sulla sinistra, ma senza
vederlo, l'ho solo percepito perché erano invisibili,
ho guardato e c'erano castagne e un fiume, però
queste castagne e questa terra erano dove abitavo io e in più c'erano tre aquiloni. Poi ho guardato
sotto e c'era un pezzetto di terra coltivato, e più
distante c'erano tre rondini però le ali erano più
lunghe, erano bianche con la testa più grossa ma
ero lontano e non riuscivo a distinguere bene,
intorno c'era dell'erbetta e c'erano sentieri. Ancora
cespugli fitti e alberi, tutto identico a casa mia, l'unica cosa che cambiava era l'erbetta, tipo quella
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dei campi di calcio ed io infatti ho chiesto: "Ma qui
c'è pure verde?", ma io non ho sentito risposta, ho
chiesto ancora "Ma qui c'è pure il sole?", ma non
ho avuto risposta. C'erano tanti alberi, diversi tra
loro e sono riuscito a trovare l'albero e ci ho fatto
una fotografia. C'erano mura alte tre metri coltivate con le pietre, alberi coltivati con le pietre, non
c'erano strade, non c'era lavoro dell'uomo però la
costruzione della terra è uguale. Dietro le spalle
invece c'era buio, davanti invece il serpente e
sotto c'era lo stesso della mia casa. Io ero sollevato al cielo e non mi vedevo, ma riuscivo a vedere gli altri perché io non ero una persona ma aria
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e in più il bene che ho dentro. Quando mi sono
girato dietro c'era tutto buio come se la terra fosse
bruciata, tutto scuro come un cratere.
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Alla signora io chiedevo: "C'è la cometa?" E lei
diceva in confidenza come se io avevo due o tre
anni "Certo che c'è!!!" perché io ero un bambino e
pensavo a giocare, lei era una signora dalla voce
grossa, una persona grande ed io il bambino che
giocava. Io riuscivo a vedere tutto solo con il mio
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pensiero e non con la vista. Quando poi ho raggiunto la luce, la frontiera, non ricordo nulla, però
io mi ricordo quando ho sfiorato con la mia spalla
destra il volto di Gesù e mi sono accorto che era
sulla terra, io mi ricordo perché era pronta la macchina come io avevo l'autista, mi sono trovato dentro la macchina. Quando ero dentro la macchina
c'era un po' di buio nella mia immaginazione, allora dopo io ho guardato sopra perché il mio spirito
è rimasto deluso, perché io volevo bene a Gesù,
poi mi ha lasciato là ed a me è rimasto il ricordo
perché a lui non l'ho visto. Ho continuato a camminare con la macchina ed ancora c'era la signo-
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ra e le ho chiesto: "Qui c'è la cometa?" e lei ha
risposto: "Si, qui c'è sempre la cometa" e da allora non mi ricordo più niente, non mi ricordo l'anno,
quanti anni avevo e come sono ritornato a casa.
Mi ricordo solo di aver visto questo disegno: la
cometa.
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Il mio reddito è di trovare quello che si produce da
solo in montagna.
Anche se questo è il monte dove Dio mi ha chiamato, io non posso mettere la data a quando è
successo perché non mi ricordo niente perché è
Dio quello che decide.
In questa strada io camminavo con la macchina,
eravamo in due, io guidavo.
Su questo monte io devo farci la chiesa con le
vostre offerte, soldi che metterò vincolati, così che
non li potrà prendere nessuno, nemmeno io.
Per fare ciò occorrono tre firme: la mia, quella dei
competenti della chiesa e quelli dell'impresa.
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Se mancano queste tre firme i soldi non si possono svincolare e quando io non ci sarò più occorreranno due firme: quella del competente della chiesa e quella dell'impresa. Il conto corrente sarà alla
posta quando sarà il momento di andare dal
notaio.
La mia e la vostra sicurezza è il disegno, io non
rappresento niente.
Il disegno che io ho visto, mentre percorrevo una
salita, si trova sotto un piccolo monte ad alta
quota.
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Mi ricordo che sono sceso qui due chilometri prima
delle due curve però quello che non ricordo è se la
signora mi parlasse. Dopo la curva non ricordo più
niente, solo quando sono arrivato con la spalla
destra ho sfiorato il volto di Gesù e quando sono
sceso poi ho continuato a camminare con la macchina, però ero ancora piccolo, la signora parlava
con me perché eravamo entrati in confidenza ed io
parlavo della cometa e lei diceva: "Certo che c'è la
cometa, qui c'è sempre." Lei mi parlava come se
parlasse ad un bambino e mi coccolava come un
bambino.
Pace, io sono la perfezione.
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Il disegno che io ho visto si trovava a bassa quota
come l'ho utilizzato io sulla fotografia.
Presente non mi capisci, futuro mi capirai.
Parola di Dio
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Non so cosa significa l'immagine di sopra, come
l'ho vista l'ho fotografata.
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Le pietre sono nere e se non sei sollevato e non
hai potere di poter camminare e di percepire è difficile ad uscirne e devi sapere cos'è la notte e il
giorno.
"Luce - disse Dio - e luce fu"
"Darò in pratica all'uomo" - Disse Dio a me.
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Ricominciamo dalla mia vita; io dopo ho continuato a stare con questo qua, poi siccome avevo la
licenza sono andato con lui; c'era il cognato e
sono andato a vendere bibite al mare, sulla spiaggia. Però andava male, avevo sempre pochi soldi,
dovevamo sempre dividere. In seguito andavamo
sempre a raccogliere funghi, poi abbiamo venduto
vischio, uno vendeva e due andavano a raccoglierlo. Ma mi davano pochissimi soldi perché
rubavano tutti. Così ho lasciato e sono andato
invece a vendere arance con i camion, però lui mi
comprava solo il panino e non mi dava niente. Poi
abbiamo venduto carciofi e si andava fino in
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Sicilia. Una volta arrivati a Cosenza lui se ne
andava perché era anziano, io invece che ero giovane rimanevo nel camion e vendevo, ma non ho
mai rubato perché non avevo il coraggio. Lui però
mi sfruttava sempre, lavoravamo con il freddo e
non mi dava niente. Dopo ho cambiato lavoro e
sono andato con un altro e qui dovevo pulire le
mucche, andavamo al mercato, poi mi portava a
casa sua e mi faceva mangiare, ma mi dava pochi
soldi. Nessuno di voi riuscirà mai a capire queste
cose, sono cose soprannaturali perché sono la via
del cammino della persona. Quando percorri questa via nessuno può scampare perché hai il futuro
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davanti.
Subito dopo sono tornato con la mia famiglia, ho
cominciato un'altra volta ad andare a funghi, ho
comprato una macchina vecchia, poi si è rotta e
ne ho comprato un'altra, le cambiavo continuamente perché erano tutte vecchie e non avevo
soldi, perché la vita è difficile, io dovevo stare
povero. Io ho sempre lavorato, io non dico menzogne, se dico una menzogna è solo uno scherzo.
Quando sono stato in Germania io lavoravo 12 ore
al giorno per guadagnare più soldi. Io mi sono
accontentato di lavorare come muratore, facendo
soldi per metterli in un conto corrente, spaccavo
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pietre, facevo tutti i lavori pesanti. Quando sono
tornato cercavo lavoro ma nessuno mi calcolava
come adesso perché loro dicevano che io non
lavoravo. Perfino i miei fratelli mi rifiutavano, mi
odiavano, mio padre e mia madre mi sgridavano;
io preferivo lavorare sotto padrone e non la terra.
Dal 1968 fino al giorno che ho visto il disegno di
Dio al cielo ho fatto continuamente il digiuno perché io ero costretto a non avere niente stando da
solo, dovevo fare il digiuno. Durante la notte piangevo, nessuno lo sapeva che dentro il letto piangevo, nessuno sa questo sacrificio e quanto digiuno ho fatto, però sono felice, sono contento per-
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ché lascio questo libro per le generazioni. Io non
ho fatto il digiuno come lo fanno le altre religioni
turche o altre, ho fatto il digiuno programmato,
come io programmo a voi se voi riuscite a vedere
bene Dio. Io con voi posso fare tutto però vi dovete mettere nella testa che voi dovete pensare a
Dio.
Tutti mi sgridavano e mi maltrattavano perché io
dovevo soffrire, perché era tutto programmato.
Dovevo combattere con la disperazione, perché la
mia disperazione era soprattutto con le macchine,
poi i soldi; c'è stato un duello enorme tra me e la
disperazione, però in quei momenti io non sapevo
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niente di tutte queste cose, ma adesso che io lo
so, ringrazio Dio. Io non dico menzogne, non sono
un pazzo, ma dico tutto in realtà, vi lascio queste
parole : "Voi siete liberi di fare quello che volete
fare, nessuno vi obbliga" . Non lo faccio per interesse ma perché io riesco a capire tutto.
Una mattina, quando ero in Germania, sono venute due persone, mi mettono in un furgone, mi
offrono sigarette e mi portano all'aeroporto. Sono
sceso a Milano, si è fermato un tassista e gli ho
chiesto di portarmi a Cosenza, in Calabria. Lui mi
ha guardato e non mi ha risposto, forse ha pensato che ero pazzo perché non avevo né valigie né
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soldi, ma non ero pazzo ero solo disorientato.
Dopo pochi giorni mi hanno visto due poliziotti e mi
hanno offerto un panino e una sigaretta e poi mi
hanno portato in una casa di cura. Hanno telefonato alla mia famiglia e loro sono venuti a prendermi a Milano. Durante il viaggio in treno ho detto
a mia madre: "Voglio vedere il Papa" ma mia
madre non mi ha creduto e siamo ritornati a casa.
Una volta a casa, mio cognato mi ha fatto prendere la licenza ambulante per vendere giocattoli,
però non ho avuto mai fortuna perché io ero già
programmato per Dio. Quando ero a Cosenza che
vendevo giocattoli, mia madre mi veniva a trovare
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e mi diceva "Ma cosa ti ho fatto?" ed io non dicevo niente perché volevo vendere giocattoli con mio
cognato.
Quando ero piccolo e stavo a casa non volevo
lavorare la terra, allora mio padre mi picchiava con
la cinta e io ogni mattina scappavo. A me non piaceva lavorare la terra perché volevo i soldi e quando mio cognato mi portava a vendere i giocattoli io
ero contento perché stavo con la gente. Quando
c'erano le feste di paese o le fiere noi andavamo a
vendere i giocattoli e lui mi lasciava anche da solo.
Mi ricordo che un giorno fatta sera, io avevo 15
anni, mi si è avvicinata una famiglia e mi hanno
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chiesto se ero solo, così mi facevano dormire nel
portone fino a quando non veniva mio cognato e
mi portava via.
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Quando ho preso la patente, mi sono comprato la
macchina, era una Kadett ed ho cominciato ad
andare a funghi insieme ad un mio amico e a suo
genero. Andavamo in Sila perché il mio amico
conosceva tutti i posti. Un giorno ci trovavamo a
Monte Scuro quando ad un tratto ho visto nel cielo
un disegno, grandissimo, bellissimo. Era così bello
che non riesco a capire nemmeno com'è fatto.
Di sopra era come un filo, che non riesci a piegarlo come vuoi, poi c'erano delle mattonelle grandissime come un campo sportivo, la profondità nera
del disegno era altissima come un palazzo ed era
talmente lungo che arrivava da un monte all'altro.
È difficile anche spiegarlo, di sotto aveva delle
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piegature, però di sopra dalla testa era diritto, poi
subito dopo il collo cominciava un zig-zag. Appena
ho visto questo disegno, il mio primo pensiero è
stato "ancora deve uscire il sole".
Questo disegno è sicuro invisibile, è una stella
materializzata color cemento, col l'occhio metallizzato, però il disegno sembrava fatto su carta, le
mattonelle avevano l'identico colore di una rosa
però sfumando mano mano di colore, lo spessore
era grosso, enorme e lungo.
La forma sembrava pelle di un uccello, però non lo
era, e al posto dell'occhio c'era una stella.
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Questo disegno mi ha portato dentro l'Universo,
questo disegno non è il disegno, è il potere che c'è
sopra i colori, questi colori li ha fatti Dio e io li ho
copiati, io copio tutto: c'è un signore ed una signora in questo disegno nella cometa; il filo di fuori
girava e faceva zig-zag e la bellezza era tutta nel
filo che faceva le onde del mare, calcava sul disegno e lo girava verso la lettera.
58
Questo è il colore vivo che ho visto sul disegno,
perché il colore che si trova sul disegno della fotografia non è perfetto.
È lo stesso colore di un petalo di rosa, difficile da
rendere perché è il colore della natura.
L'occhio della stella è di colore metallizzato brillante e dietro nero massimo.
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Un giorno mentre lavoravo, stavo trasportando
con la carriola delle mattonelle, sento una voce
che mi dice "dimmi cosa vuoi", subito la seconda
persona che è in me ha risposto "voglio tutte le
guarigioni sulla terra". Dio ha risposto "Io tutte le
guarigioni sulla terra non te le posso dare, se io ti
do tutto le guarigioni a me chi mi pensa? Perché io
sono il Sole e mi brucio piano piano, il cuore è la
Terra e la spina dorsale è la felicità, più passa il
tempo e più difficile mi diventa, io voglio troppo
bene alla Terra."
60
Quando incontro una persona, io parlo con lo spirito vostro e riesco a vedere se questa persona è
fortunata o meno. Anche guardando le macchine
capisco se la persona che la possiede è fortunata.
Questo potere gli scienziati lo chiamano flusso
positivo o negativo. Questi poteri io li verifico
anche su di me riuscendo così a proiettarmi sugli
altri. Sei anni fa quando ne ho parlato in giro nessuno mi credeva, così ho inviato varie lettere al
Maurizio Costanzo Show ma loro non mi hanno
risposto. Ci può essere anche felicità non vera
però io la vedo perché la felicità la vedo come una
persona. La felicità e la fortuna sono due cose
61
uguali. I soldi non interessano alla fortuna: se una
persona ha tanti soldi e non è felice non è fortunato, invece uno povero che è felice è anche fortunato, ecco perché dico che dobbiamo pensare a
Dio, così tutta la sua felicità la scarica su di noi. Io
riesco a sentire anche il bene però non so se da
parte femminile o maschile, una o più persone. Io
riesco a sentire queste cose, se Dio mi dice: "Ti
voglio bene" è un bene realizzato e non di parola.
Quando c'era la guerra del golfo io non riuscivo a
dormire perché tutte le persone avevano bisogno
di aiuto, sentivo che dicevano: "Forza che siamo
arrivati", allora io gli davo la forza. Sei o sette anni
62
fa Dio mi ha detto: "Non preoccuparti perché gli
studiosi ti crederanno". Solo una cosa non ho
accettato da Dio ed è quella di prevedere il futuro
perché è una cosa molto rischiosa perché il futuro
si realizza con i pensieri, perché posso realizzare
anche cose brutte.
Le persone mi domandano come è fatto Dio, egli
può essere tutto, uomo, donna o anche aria, dico
questo perché quando sono andato da Dio io ero
aria però vedevo tutto, sentivo tutto, guardavo
anche giù sulla terra e vedevo il serpente, gli
uccelli, però io non mi vedevo, ero aria. Se un giorno Dio dovesse dirmi: "Tu non sei più parola di
63
Dio" io sarei una persona normale come voi, perché è lui che vuole questo, che io sia parola di Dio,
che faccia tutte queste cose e veda tutte queste
cose.
Quando Dio manda Gesù o i Santi sulla Terra non
possono fare quello che fa Dio perché Dio è solo
lui, e solo lui è creazione, infatti quando manda
Gesù sulla terra a fare un miracolo egli lo fa, però
non è creazione, Gesù fa il miracolo, però è sempre Dio che lo vuole, se Dio fa un miracolo rimane
per sempre.
Se tutti quanti riescono a pensare Dio io vi prometto che tutte le malattie esistenti sulla terra fini-
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ranno, perché Dio è felice, solo lui può fare tutto,
io posso aiutarvi ma non posso fare creazioni perché la creazione è solo Dio. Io non voglio farvi prediche, la scelta spetta a voi, ma vi lascio il libro
così tutti quanti potrete leggerlo.
Quando Mosè è andato sul monte a scrivere i dieci
comandamenti i cristiani hanno peccato, facendo
un vitello tutto d'oro e loro lo lodavano come se
fosse un Dio e di questo fatto Dio non era contento.
Io penso che Dio abbia detto: "Voi volete credere
a questo vitello? Allora io dico, chi crede in me
quindi ha fede in me deve seguire me per tutta la
65
vita. Chi invece crede nel vitello può seguire il
vitello!".
Così le religioni si divisero e Dio maledì il vitello e
le persone che lo circondavano, così poi Dio
mandò una persona sulla terra al posto suo e le
persone non credenti in Dio lodano questa persona perché capiscono che sbagliano a credere in
un altro Dio e così Dio li perdona. Questo è il male,
il peccato, cioè il pensiero di lodare un'altra creatura.
66
Secondo voi che significa essere giù di morale?
Non è come pensiamo tutti, cioè il tempo, giù di
morale significa che la "scarica" non è positiva. Se
un ragazzo corteggia una ragazza, o viceversa, ed
è felice, la felicità passa sopra la persona che si
ama perché la felicità proviene dal pensiero. È
come se i pensieri si costruissero l'uno sull'altro, la
felicità non è possibile comandarla perché viene
dal pensiero. Anch'io, una volta, mi sono innamorato di una ragazza, però la mia felicità non è passata sopra la ragazza. Poi la ragazza si innamorò
di un mio amico, così io ero geloso, anzi la mia
felicità era gelosa.
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Se due persone sono fidanzate e poi si lasciano,
la felicità non c'è più perché da quel momento la
felicità passa ad un'altra persona, perché è così
che decide la felicità. Poi quando c'è di nuovo l'amore la felicità ritorna perché i due pensieri fanno
la costruzione, cioè la felicità.
"Questo è il mio filo diretto che mi sono compiaciuto." Parola del signore mio Dio.
Io riesco a vedere tutte le cose invisibili, io non so
come vedete voi, perché io vedo tutti questi flussi
sopra di voi. Riesco a vedere la felicità, la fortuna,
la sfortuna e varie cose che non riesco a sapere
cosa sono, perché le persone non le vedo tutte
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uguali, una la vedo giù, una la vedo in forma; ogni
persona ha un flusso diverso, quando io vedo la
felicità, oppure un flusso buono a vederlo, io sono
sincero, il potere se ne accorge, io sono sempre in
ritardo, quando me ne accorgo è quasi staccato
dal corpo; si stacca dal corpo come un vestito
bagnato e a poco alla volta si comincia ad asciugare. Quando io vedo la felicità e il potere se ne
accorge, però la persona per me è in forma, però
per me c'è l'inganno, ecco perché quando si
accorge del potere si stacca dal corpo. A vederlo
è flusso buono, sarebbe in forma sull'inganno,
però quando si stacca, la persona non è in forma,
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è giù. Fa apparire flusso buono, però il potere lo
sa, ha paura e se ne va, perché il flusso si può
attaccare anche al fasullo, al falso, però quando
se ne accorge il potere se ne va, questo non lo so
e io sono sempre in ritardo a capire quello che ho
percepito. Quando io lo so, il potere ha già fatto
tutto, quando c'è una cosa che io debbo sapere,
che percepisco, o sta scritta oppure viene realizzata perché queste sono decisioni o del potere o
dello spirito.
Io non conosco tutti i flussi, però il potere li conosce tutti, io conosco solo: fortuna, felicità, in forma
e non in forma.
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Adesso parliamo di una cosa che non conosce
nessuno: il potere di Dio, che può conoscere solo
il suo prediletto. Quando Dio è sceso sulla terra
per portarmi con sé non ha parlato con me, ma
con il mio spirito che per me è un'altra persona,
cioè, io sono in una dimensione ma lo spirito è in
un'altra dimensione. Infatti io sentivo che Dio parlava però non con me personalmente ma con il
mio spirito, che poi è andato con lui nel mondo di
Dio. Questo succede anche quando Dio vuole
chiamare una persona scelta e chiama sempre lo
spirito come è successo a me, io sono rimasto in
macchina mentre lo spirito andava via. Questa
71
macchina, dopo che Dio è venuto da me è passata ad un mio compaesano, io l'ho venduta perché
non avevo i soldi per comprarmi il cibo. Dato che
questa macchina era benedetta perché c'era il
potere di Dio, la persona che ne ha preso il possesso è diventata ricca aprendo delle pizzerie. La
parola di Dio è come se fosse un oggetto, perché
qualsiasi cosa che dice Dio diventa realtà. È come
se una persona lavora e crea un oggetto. Invece a
Dio basta la parola per realizzare un qualsiasi suo
pensiero. Quando Dio manda una persona sulla
terra, lo fa per far credere a tutti i popoli che lui
esiste. Anche Gesù è stato mandato sulla terra per
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questo motivo però non può fare creazione, può
fare solo miracoli, che è una cosa ben diversa.
Tutte queste persone che dicono di possedere il
potere di Dio, non credo che sia vero perché è una
cosa difficile da ottenere in quanto si deve essere
prescelti per avere il suo potere, ma lo spirito di
una persona deve conoscere solo Dio. Dico questo perché Dio mi ha detto che sui credenti in Dio
c'è troppo inganno. Quando si fa un miracolo, la
persona che lo esegue deve essere spontanea,
poi quello che decide è il potere che la persona
possiede. Solo lui decide. La persona invece non
fa niente, se una persona è sincera con Dio può
73
fare tutto perché lui gli sta accanto, manda il suo
spirito, ecco cos'è Dio, lui è tutto.
Io sono sicuro che Dio esiste perché ho parlato
con lui, ho fatto i miracoli con lui. Voi potete pensare "Come faccio io ad essere sicuro che era
Gesù?" - Io lo sono perché egli mi ha detto di fare
un miracolo. Quando sono andato a portare il
disegno in chiesa l'ho lasciato sull'altare, poi ho
acceso una candela e sono uscito, la ho trovato
Gesù che mi ha gridato nell'orecchio : "in verità voi
siete". Ecco perché sono sicuro che Gesù esiste,
perché o il mio spirito o la seconda persona che
sono io ha chiamato in confidenza: "Gesù!!!".
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Questa è la mia certezza ed è molto importante
per le altre religioni che non credono nell'esistenza di Gesù. Le altre religioni credono ciascuno in
un Dio diverso ed io sono d'accordo con loro perché ogni persona ha la scelta di credere a ciò che
vuole, solo una cosa penso io: queste persone
che credono ad un altro Dio sono sicuri di essere
stati scelti da Dio?
Oppure c'è l'inganno del maligno? Voi avete la
sicurezza che questi Dei "diversi" sono mandati da
Dio? Io non credo che possa esserci questa sicurezza perché sulla terra c'è troppo inganno.
Quando Dio mi ha mandato sulla terra lo ha fatto
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per vedere i flussi che avete sopra di voi, le cose
invisibili che avete voi, e quelle del maligno, non
voi che non c'entrate niente, però a me non interessa niente, io sono venuto sulla terra per le persone che non credono in Dio, io conosco Dio
come lui conosce me.
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Se le persone guardano una mia fotografia e sono
persone che credono in Dio, io le sento, sento il
loro bene, verso me e so anche loro di cosa hanno
bisogno perché pensano a Dio solo quando hanno
bisogno, infatti Dio mi ha detto: "Se le persone non
avessero avuto mai problemi non mi avrebbero
mai pensato". Per questo ci sono le malattie e tutti
questi problemi che sono oggi presenti sulla terra,
ecco perché Dio non si fa vedere da nessuno, perché voi siete troppo curiosi e non l'amate veramente. Io lo so che è difficile credere in una "persona" che non si conosce e per questo motivo Dio
dice: "loro non sanno cosa fanno", perché non
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siete voi che dovete credere ma il vostro spirito,
tutto dipende da lui per questo ci sono tutte queste
religioni, perché ogni uomo ha uno spirito diverso
dall'altro ed è difficile che tutti gli uomini credono
ad una stessa persona. Religione significa: credere ad un solo Dio, invece nel mondo ci sono tante
religioni ed è una cosa troppo complicata.
Secondo me esistono due vite: la vita del lavoro e
quella del mistero. Gesù dopo la sua morte ha
mandato il proprio spirito da Dio (quindi la seconda persona) e Dio gli aveva promesso che lo faceva resuscitare. Quando io sono andato nell'altra
dimensione forse ho visto il trono e il volto di Dio,
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però non ricordo bene, perché io ricordo solo quello che vuole lo spirito, infatti quando Gesù è tornato sulla terra ricordava tutto del paradiso terrestre, perché lo spirito voleva che lui ricordasse.
Quando è venuto sulla terra, Gesù aveva la vita di
questa dimensione. Io ho fatto delle cose che nessuno può fare (tranne Dio). Ho fatto dei miracoli.
Quando faccio dei miracoli ho un codice segreto
con Dio e la Madonna, però non posso dirlo a nessuno, perché se io svelo questo segreto il male
prende automaticamente potere, posso svelarlo
solo in punto di morte. Io vedo tutte queste cose
sulle persone, la felicità, la tristezza, però non
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posso descriverle, non hanno colore, non hanno
forma, perché tutte le cose di Dio non si possono
descrivere, sono troppo difficili. Io posso vedere il
male anche se lui si nasconde, anche se questo
male io non riesco a vederlo sui bambini e sulla
tonaca e su qualche persona, però io ho un segreto per combattere il male che è bene non rivelare
per evitare che il maligno riesca ad impossessarsene su di voi che ne siete venuti a conoscenza,
la stessa cosa succede su una macchina abbandonata, non vedo niente perché il padrone non la
pensa più. Anche sulla tonaca del prete non vedo
niente, mentre invece sugli altri abiti di vari colori
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che lui indossa, lì riesco a vedere il male o qualsiasi altra cosa, ecco perché dico che sulla tonaca
del prete c'è il potere.
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Quando Dio mi ha parlato gli ho detto che volevo
andare in televisione a raccontare tutto quello che
vedevo, però poi nessuno mi ha dato risposta. Un
giorno c'erano i ragazzi del mio paese che giocavano una partita di calcio al campo sportivo, finita
la partita sono andato con un ragazzo a cogliere
un po' di mimosa, perché era la festa delle donne,
dopo sono andato a trovare le mie amiche per
dare loro un po' di mimosa, ma non trovai nessuno e così passeggiando per il mio paese ho visto
un ragazzo che possiede le chiavi della chiesa e
gli ho detto: "Ho della mimosa in macchina, se
apriamo la chiesa la mettiamo sull'altare". Lui mi
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ha risposto: "Guarda che sull'altare non puoi portare la mimosa perché c'è la morte di Gesù, ma se
vuoi puoi portare la tua mimosa alla Madonna" . E
così ho fatto. Dopo quel gesto io pensavo sempre
alla Madonna come se mi fossi innamorato di una
donna, e così tutte le domeniche io andavo in
chiesa per ascoltare la messa e portavo sempre
un dono alla Madonna, un mazzo di fiori, una pianta, però avevo vergogna perché tutti i miei compaesani mi scherzavano, per questo motivo arrivavo fino davanti la porta della chiesa con la macchina per evitare di passare con il mazzo di fiori in
mano davanti il bar del mio paese. C'erano perso-
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ne da ambo i lati e tutti mi scherzavano: "Dove
porti questi fiori? Dalla fidanzata?". Io chinando la
testa in avanti non diedi risposta a nessuno. Con
questo voglio farvi capire una cosa: io non prego
però faccio sacrifici, la domenica vado in chiesa
con i fiori in mano e sentendo tutte quelle persone
che dicono quelle cose mi sento mortificato, però
chino la testa e continuo a camminare.
Il santo patrono del mio paese è S. Giovanni
Battista che si festeggia il 24 di Giugno ed io in
occasione di questa festa sono andato in chiesa
ed ho trovato tanti fiori per S. Giovanni Battista e
guardando la statua della Madonna vidi che non
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c'era neanche un fiore, allora sono tornato indietro
e sono andato a comprare un mazzo di fiori alla
Madonna. Sapevo che era giusto che tutti portavano fiori a S. Giovanni Battista perché era il giorno della sua festa, ma nello stesso tempo avevo
pietà della Madonna e mi chiedevo: "Perché nessuno la pensa?". In quel momento mi sono ricordato come avevo sofferto in passato perché i miei
genitori non mi pensavano mai, non ricordo una
loro coccola, una carezza, un bacio, per questo
quando sono andato in chiesa e ho visto la
Madonna senza fiori sono rimasto male.
Quando io portavo i fiori alla Madonna era un
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gesto che facevo senza chiedere niente, io portavo i fiori, io accendevo le candele, però non chiedevo niente alla Madonna, lo facevo solo perché
le volevo bene.
Gli anni passarono ed io decisi di far fare il disegno della cometa che vidi quando andai nell'altra
dimensione, andai dai miei amici per disegnare la
cometa però tutti mi chiusero la porta in faccia perché non mi credevano e non riuscivano a capire
quello che io volevo dire. Andai da due persone
che erano fratello e sorella, la sorella andava a
scuola e frequentava il liceo artistico. Quando le
ho spiegato cosa volevo fare, lei mi ha risposto: "io
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gli animali non li so disegnare !!". Come si era permessa di darmi una risposta del genere? Io non
parlo di animali, questi sono fatti sacri, per me non
c'è niente di più importante di questa cometa che
io vidi perché su questo disegno ci sono due persone che mi hanno portato da Dio. Dopo questo
episodio i giorni passavano e ancor di più io mi
rendevo conto che le persone non mi credevano
ed io non sopportavo più questa situazione. Un
giorno, era il periodo di Natale e in chiesa c'era il
presepe, mi sono detto: "Basta, io devo avere
coraggio!". Presi una candela e la diedi ad un
ragazzo chiedendo di accenderla e così fece, io
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presi la candela, mi girai verso l'altare e con forza
gridai: "Mio Signore Dio, tu che mi hai portato nel
tuo mondo, devi aiutarmi perché le persone non mi
credono". Dopo quel gesto finalmente avevo trovato un ragazzo in grado di crearmi il disegno,
però in quel periodo ho avuto la febbre e mi sono
fatto una puntura peggiorando le cose. Un giorno
decisi di andare in ospedale perché avevo la febbre molto alta e così mi hanno ricoverato rimanendo lì per tre mesi sempre con la febbre molto alta.
In questi tre mesi è venuto a farmi visita il ragazzo
che diceva di saper fare il disegno dicendomi che
lo stava preparando. Quando sono uscito dall'o-
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spedale lui non aveva pazienza di fare il disegno,
così mi feci forza e mi rivolsi ad una ragazza del
mio paese che lavora la creta. Passarono mesi,
anni, ma del disegno neanche l'ombra.
Un giorno mentre camminavo per strada vidi
parecchie persone che andavano verso la chiesa,
andai anch'io. Arrivato in chiesa ho visto che c'era
la lavanda dei piedi e davano alle persone dei
panini benedetti ed io ne ho mangiato uno.
Quando sono uscito dalla chiesa ho rincontrato
quella ragazza alla quale avevo chiesto di farmi il
disegno e le chiesi: "Allora, sei disposta a farmi il
disegno?". Lei rispose: " Si". Guardai le sue mani
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e vidi che aveva il panino benedetto, allora le dissi:
"Tu lo farai davvero perché il male non ti può attaccare". La ragazza mi fece il disegno così dopo
tanti sacrifici riuscii a realizzare questo mio desiderio. Per me questo disegno è molto importante
perché è la prova che Dio esiste, però voi in cielo
non potete vederlo, io invece si. Guardo pure il
sole per ore ed ore e non mi da fastidio agli occhi
perché quando io lo guardo si trasforma in luna.
Voi dite che il sole è una palla di fuoco, si è vero,
però è anche una "parola", esso ubbidisce ai
comandi di Dio, lui dice di riscaldare la terra e lui
lo fa. Tu terra (dice Dio) devi dare da mangiare alle
persone. Le parole di Dio hanno molto potere.
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Questo è il mio paese.
Il mio paese e il posto dove sono andato sono
quasi la stessa cosa: qua ci sono le case e nell'aldilà non ci sono, oltre a questo cambia solo il lavoro dell'uomo. Quindi guardare il mio paese e guardare l'aldilà è la stessa cosa perché la terra è una.
In questa terra che voi vedete non c'è potere, dob-
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biamo solo lavorare e da questa terra io ho visto il
fiume perché in questa terra ci sono le case, però
si trova dentro una vallata e nel punto che ho decifrato ho visto il fiume: io ero sollevato dalla terra
come se fossi stato sopra un grattacielo. Voi che
non sapete il mio paese basta che lo guardate e
avete fede perché il signore non guarda e non
vede, il signore guarda solo la fede. In effetti siete
tutti bravi però non avete fede, il signore Dio lo sa
quello che si fa'. Perché egli me lo dice prima che
succede. Io porto solo la missione. Questo libro è
talmente difficile e voi non vi rendete conto che
tutte queste scritture che io faccio sono tutte scrit-
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te nella mia carne. Quando io mi decido a scrivere una volta il signore Dio mi ripete tutto e una
volta che è ripetuta non sento più niente, diventa
ricordo per me, per voi non lo so. Io non sento più
niente di quello che ero e se adesso diciamo parole non sono più niente. Quando Gesù era sulla
croce disse che Dio lo aveva abbandonato, il
signore Gesù non sentiva più niente e pure io non
sento più niente, però io non sento il passato ma
sento il futuro altrimenti non sarei capace di decifrare quello che io scrivo visto che non ho fatto
studi, non ho frequentato la scuola sono riuscito
solo ad istruirmi fino alla seconda elementare.
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Quando il Signore Dio da' il dono non si permette
nessuno. Il Signore Dio dove mi ha messo il potere io preferisco non dirlo, se voi non mi credete
per me non fa differenza, quello che conta è che io
sono perché questa è la mia missione, cioè di
cambiare, perciò voi fate quello che volete.
Quando camminate sopra la terra del mio paese
vedete tutto il verde, che è uguale a quello dell'aldilà, visto però sempre con la fede del Signore
Dio. Se non avete fede è meglio che non la vediate perché è tempo perso, se invece avete fede è
diverso perché è tutto verità. Voi siete liberi di
tutto, nessuno vi costringe.
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Non so cosa significava che Dio stabilì le stelle, io
non so perché le stelle mi salutano, sono ognuna
al suo posto, le altre non fanno niente, ce n'è una
che vibra e lampeggia, poi ce n'è un'altra più grande e più vicina che fa una luce celeste, talmente
forte da somigliare ad un brillante che si apre e si
chiude, quando si apre si vede la luce, quando si
chiude diventa normale.
Infine ce n'è un'altra al tramonto di sole che diventa grande come un cespuglio di fuoco con una particolare luce forte di colore celeste.
C'è un'altra stella di mattina, cioè che io vedo
all'alba, che si trova nella stessa posizione di quel-
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la grande. Questa stella, quando io la vedo noto
che si muove rapidamente restringendosi ed allargandosi, quindi successivamente sembra che si
muova nello stesso modo in cui una persona
umana muove la testa. Sempre riguardo a questa
stella ricordo che dopo il passaggio di una nuvola
io non riuscii a vederla più, notai che la sua posizione era molto distante rispetto a quando la vidi
dall'inizio, era piccola come tutte le altre però ho
notato in lei una vibrazione e una luminosità di
breve intensità. Piccole stelle come questa che
vibrano ce ne sono molte. Io riesco a sapere e a
riconoscere tutte le posizioni che ha nel cielo, ad
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ogni ora corrisponde una posizione diversa che
stabilisce il suo cammino. Succede che alcune
volte io guardo la posizione di una stella ma non
riesco a trovarla perché essa non c'è, però riesco
a vederne qualcuna più piccola. Alcune volte guardando la posizione della stella sopraccitata io
riesco ad anticiparla perché sono sicuro che è
quella, infatti lei rimane ferma però dopo circa due
secondi, come un segno di riconoscimento, si
mette in moto.
Se non c'è il volere di Dio voi studiosi non riuscite
a capire bene come funziona l'universo stellare,
perché sulle stelle esiste una particolare forma di
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potere.
Dio disse ad Abramo se era capace di contare le
stelle nel cielo ma è una cosa impossibile perché
sono troppe, però una sola è molto particolare.
"Figlio di Dio è figlio dell'Altissimo", io so che questa frase è scritta sulla bibbia ma a me è stata riferita dalla santità. Se dipendeva da me non l'avrei
scritto. Per mezzo del potere io faccio le scritture,
tutte le decisioni le prende il potere.
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Dopo tre anni inizio un'altra biografia, tutto non
posso scrivere, un'infezione all'orecchio destro me
lo impedisce. Il dottore allora mi ha ordinato degli
antibiotici, non riuscivo a trovare nessuno e mi
sono rivolto a mio fratello che non ha mai tempo,
lui ha un'impresa edile. Durante l'iniezione ha
notato sul sedere graffi, lividi e mi chiese cosa
avessi fatto, io risposi "questo è il mio lavoro" e
questa puntura mi disinfettò il corpo, poiché pieno
di spine e di ferite, perché devo raccogliere erba
amara dentro le spine, poiché amara e gustosa.
Era una discesa piena di pietre grandi e piccole, e
facilmente scivolose, durante la caduta mi sono
99
fatto male al gomito sinistro, mi si è impigliata una
spina che mi ha fatto infezione, fui costretto ad
andare al pronto soccorso e mi dovettero tirare il
liquido, io non spendo niente per portare avanti la
scrittura, così sta scritto, e io sono contento, vi
voglio bene, un po' di rispetto sulla mia scrittura
perché è sacra. Fede numero uno.
Popoli, fate il battesimo, io faccio quello che il
signore Dio mi ordina, lui che fa splendere la luna
su tutti noi.. Sotto il nome del mio signore Dio io vi
chiedo chinatevi nei musulmani e altre religioni
battesimo.
100
Per me la figura del prete è stata molto importante ai fini del ricevimento dei sacramenti, di fatto
grazie alla confessione fatta da me col prete sono
riuscito a scrivere i sacramenti.
Questa è stata per me la prima confessione fatta
nell'arco della mia vita, io non conosco nemmeno
il significato di confessione, mi è stato spiegato da
altri. Dopo questa confessione sono entrato in
macchina e ho trovato la santità nella mia auto,
subito mi ha detto il segreto ed io l'ho riconosciuta, essa mi ha confermato che si trovava già nella
macchina e successivamente abbiamo discusso
su un racconto. Di questo racconto posso dire solo
101
la parola "non preoccuparti". La settimana successiva a questo incontro ho ricevuto i sacramenti.
102
Sicurezza sulla tentazione, sulla scrittura, avvertimento della santità, dopo tre giorni io sono il
"Signore tuo Dio". Sicurezza assoluta, lo stesso
giorno mi ha avvertito la santità, scrittura suprema,
qui ci sono tutti i sacramenti (riferito dalla santità).
Sicurezza sul potere che sta con me, "decisionepotere", sono tutte opere delle tue mani.
Io ho parlato con il Signore mio Dio quattro volte,
una ha comandato! E ho conosciuto il potere.
"Sulla terra siete tutti di passaggio" . Questa frase
me l'ha detta il signore. Oltre a questa mi ha detto
altre tre frasi:
103
1) Cosa volevo
2) Non ha comandato me ma ha comandato sempre una cosa su di me
3) Io sono il signore tuo Dio
Francesco Palermo
104
Dove passa questa foto la terra sa’d’inchinare.
Le due fotografie precedenti sono state scattate
nello stesso punto, seduto sulla stessa pietra, con
due piccoli abeti ai lati, ma nessuno alle spalle.
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Questa è la vera forma del serpente sollevato al
cielo.
106
Per quest'anno la mia biografia resterà in italiano,
mentre per il prossimo anno, se tutto va bene, lo
tradurrò in: inglese, francese, tedesco, spagnolo,
cinese.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al seguente
sito: www.francescopalermo.com
Non è fantasia e non è illusione, è tutta realtà.
Vi spiego quello che c'è dentro il libro:
la mia biografia; da quando ero piccolo stavo sempre in movimento, ho superato mille pericoli. Da
grande sono felice, il mio carattere è rimasto lo
stesso, un po' sensibile, mi piace scherzare, ho lo
stesso pensiero di quando avevo 25 anni, continuo ad avere gli stessi gusti di allora.
Nel mio libro analizzo i seguenti punti:
1.
potere;
2.
felicità e fortuna;
3.
futuro;
4.
percepisco;
5.
riesco a vedere l'invisibile, non
so cosa vedete voi;
6.
tutti i flussi che ci sono sopra di
me e sopra di voi;
7.
tutte le fotografie che voi non
vedete e che rappresentano
l'aldilà.