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26 febbraio 2002 delle ore 00:11
opinioni
Arco 2002 - Madrid
Tiriamo le fila di uno degli appuntamenti più importanti che si svolgono in Europa: numeri e
considerazioni, artisti e galleristi, protagonisti e curiosi del teatro dell'arte contemporanea...
190.000 sono i visitatori dell'ultima edizione di
Arco. Non sono un matematico, ma questi
numeri mi attraggono; 260 le gallerie presenti
- 102 spagnole, 158 straniere di cui 16 italiane.
Soltanto ArtColonia e la Fiac (Parigi) hanno
avuto un numero maggiore di espositori: 270.
Ma quanto a pubblico, Madrid le supera di
120.000 unità (dati de El periodico del arte).
Non è quindi una questione geografica, di
centralità. E nemmeno di battage pubblicitario:
certi eventi non ne hanno bisogno.
Probabilmente è la fama raggiunta in 21
edizioni a far arrivare gente da tutto il mondo,
quasi si trattasse di una Biennale di Venezia o
di una Documenta di Kassel. E infatti alcune
opere esposte si ritroveranno in queste
manifestazioni.
Il giorno della vernice, a parte il Re, erano
presenti i maggiori operatori del settore tra cui
Octavio Zaya, co-commissario di Documenta
XI e curatore di Fronteras, esposizione a latere
della fiera inserita nelle Project Rooms: sale
organizzate da Rosa Martinez, ormai
"consolidate come una delle sezioni di
maggiore richiamo della fiera. Per me che le ho
dirette sin dall'inizio - continua la curatrice - è
molto gratificante vedere come si siano
convertite in uno spazio significativo di qualità
tanto per artisti quanto per galleristi e critici".
Tra le operazioni proposte dai critici in
collaborazione con le gallerie, nella sezione
Cutting Edge risulta propositiva la presenza
degli italiani con Claudio Poleschi, Alfonso
Artiaco, B&D e Raffaella Cortese.
Passeggiando negli immensi padiglioni
s'incontrano inoltre la galleria Continua,
Maggiore, Studio Guenzani, Photology,
Trisorio, Artiaco, Torbandena. Lipanjepuntin
(Trieste), sempre presente ai grandi eventi
internazionali, rimarca la sua inconfondibile
linea glamour.
Espacio minimo e Max Estrella si confermano
tra le spagnole più in forma, e pure la Catalunya
è saldamente presente con gallerie importanti:
Cotthem, Joan Prats, Toni Tapies tra le altre.
In La parabla escrita, dedicata alle
pubblicazioni, le riviste più seguite: B-Guided,
Arte y parte, Lapiz e Arte iberica; tra quelle di
casa Flash Art, FMR e temaceleste con le
versioni "International" e quelle d'oltreoceano
come Artforum, Art in America e Art Nexus per
un totale di 29 stand.
Molte sezioni tra cui netspace@arco'02 che già
da due anni prende in esame i nuovi linguaggi
puntando l'attenzione sulla net-art.
Nazione invitata è l'Australia, in passerella con
14 gallerie e 6 riviste specializzate selezionate
da Paul Greenaway; ha giocato sul fatto che non
esistessero idee preconcette su quanto avviene
in Oceania, dando un'immagine di un
contemporaneo non figlio di quelli statunitensi
e inglesi.
È un grande evento. Spettacolare, nel senso che
sembra un paese dei balocchi dedicato al
contemporaneo, e con tanta gente che ne
usufruisce.
Ma è solo una fiera, dura un fine settimana e
poi, come un circo, si sposta per il continente.
Si rivedranno tutti a Basilea, a giugno, a
mostrare - e magari anche vendere! - quanto di
meglio hanno scoperto nell'ultimo periodo.
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internazionale, e uno stand di ExibArt
link correlati
www.arco-online.ua.es
silvio saura
indice dei nomi: Raffaella Cortese, Claudio
Poleschi, Alfonso Artiaco, Rosa Martinez,
Octavio Zaya
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