relazioni della visita del vescovo alle famiglie

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relazioni della visita del vescovo alle famiglie
RELAZIONI DELLA VISITA DEL VESCOVO ALLE FAMIGLIE
ZONA PER ZONA (articoli apparsi su Lucca 7)
Zona Sub-urbana 1a
1° Sera a S. Macario in Piano – incontro con i giovani e le famiglie. Partecipanti oltre 100.
Incontro con un momento di preghiera, un video, preparato dai giovani con alcune domande, una
Relazione di un genitore a nome dei genitori e delle famiglie con una ricca presentazione di
problematiche attuali. Catechesi dell’arcivescovo a cui sono seguite una serie di domande dei
genitori e dei giovani. La serata è terminata intorno alle 23,15.
Sabato ad Arliano incontro con i fidanzati. Presenti 25 coppie più tre coppie di sposi animatori del
corso. Sacerdote responsabile Don Renato Monacci. L’incontro si è svolto con lettura del brano 1°
lettera di Giovanni cap. 4 versetto 16 per dare spunto al vescovo di iniziare la sua catechesi.
L’incontro è terminato alle ore 23.
Domenica 29 gennaio ’06 incontro conclusivo a S. Maria a Colle con la celebrazione della S.
Messa animata dai giovani in occasione della festa di S. Giovanni Bosco.
Chiesa pienissima, mandato del vescovo alle famiglie e ai giovani.
Zona Sububurbana IIa
Gli incontri dell’Arcivescovo Italo con le Famiglie continuano. La settimana scorsa si sono svolti
nella Zona Pastorale Sub II e precisamente con due appuntamenti, ma con tre modalità: una
catechesi. Seguita da un dialogo fatto di domande al Vescovo, ma anche di belle testimonianze e
culmine la Celebrazione Eucaristica animata dai giovani.
Il primo con i fidanzati e si è svolto nei locali della Parrocchia di Sorbano del Giudice. Presenti
quindici coppie i sacerdoti e una coppia di sposi animatori della formazione.
Nella semplicità dell’incontro al centro della catechesi del Vescovo c’è stata la fede in Dio e in
Cristo da riscoprire o da approfondire. Utile anche il riferimento alla lettera Enciclica di Benedetto
XVI “Deus Caritas est” sia per il riferimento alla centralità della fede e dell’amore che per il
chiarimento tra eros e agape. Fra le domande interessante quella di come superare le crisi affettive
che si presentano nella vita di coppia. Ma altri più che domande hanno dato delle testimonianze su
come gli incontri di preparazione al matrimonio abbiano riavvicinato a Dio e alla vita di Chiesa.
Bella poi la testimonianza di Gloria e Martino che si sono assunti in coppia il sevizio della catechesi
ai bambini e come questo li abbia fatti crescere come coppia.
Domenica 5 a Guamo tutta la Zona Pastorale si è data appuntamento con numerose famiglie che
hanno riempito la Chiesa fin dalle 15 del pomeriggio. L’incontro si è svolto in tre momenti.
Il primo è stato di preghiera animato dai giovani che hanno passato il “testimone” alle famiglie;
hanno fatto transitare la Croce che è stato il simbolo del loro cammino in Diocesi, nelle Zone e
verso Colonia l’anno passato e hanno portato l’Icona della Santa Famiglia di Nazaret, che è il segno
che accompagna gli incontri del Vescovo con le Famiglie. I giovani poi hanno lasciato l’assemblea
e prendendosi con se i ragazzi e i bambini sono andati ad intrattenerli nei locali della parrocchia.
A questo punto è iniziato l’incontro dialogo del Vescovo con le Famiglie. Spunto di partenza per la
sua catechesi questa consegna e passaggio del “testimone”. Anche in questo incontro più che le
domande emerse dalle famiglie, sono state fatte delle testimonianze, venute spontanee
dall’assemblea. Alcuni hanno detto quanto è importante il ritrovarsi fra famiglie, l’utilità del
confronto dell’aiuto per dei cammini di fede. Altri hanno sottolineato quanto il servizio e la
testimonianza aiutino a tenere viva la fede all’interno della coppia.
La Concelebrazione della Santa Messa ha visto come importante l’apparecchiare le mensa, come lo
è quella della casa, dalla tovaglia, ai fiori, dal pane al vino alla presenza di chi si siede intorno alla
mensa. Il momento della pace e il dopo benedizione sono servito al Vescovo per intrattenersi con i
presenti, molti dei quali non andavano più via. Tanti ringraziamenti, tanta gioia per l’incontro, tante
aspettative nei confronti della Chiesa, ma fra gli impegni dati dal Vescovo alle famiglie, c’è stato
anche quello di ritrovarsi una volta al mese, con la modalità di questo pomeriggio.
Zona Suburbana 3°
Il passaggio del testimone dai giovani alle famiglie
L'esperienza. dell'incontro tra i giovani di tutta la diocesi di Lucca ed il vescovo Italo è stato un
passo fondamentale per la crescita delle nostre comunità: l'energia che essa ci ha trasmesso ha
travolto persone di ogni età e dato l'impulso per un importante rinnovamento della Chiesa di cui da
tempo si sentiva l'esigenza.
L'essere stati messi al centro dell'attenzione e l'esserci sentiti finalmente veri protagonisti della vita
di una Chiesa che ci circonda e va oltre il gruppo dopo cresima o un campo estivo ha significato per
noi giovani maturare:
- perché siamo stati provocati ad interrogarci sulla nostra fede;
- perché siamo stati chiamati ad aprire il nostro mondo agli adulti;
- perché siamo stati presi per mano ed accompagnati fino a Colonia per adorare Gesù, vera meta del
nostro cammino.
E adesso, poiché non si smette mai di crescere, abbiamo l'importante compito di non lasciare che
questa scossa che abbiamo ricevuto si lasci dietro soltanto delle macerie fumanti, come un
disastroso terremoto; e di certo questo nuovo cammino che il vescovo ha deciso di intraprendere ha
proprio questo significato: creare tutti insieme, vescovo, giovani e meno giovani, solide fondamenta
per un edificio, quello della Chiesa, ed in particolare della Chiesa di Lucca, di cui noi facciamo
parte e di cui ci è stato chiesto di avere cura.
Il Grazie delle Famiglie al Vescovo
Nell'invito del nostro vescovo che ci ha radunati qui come famiglie dei figli di Dio, abbiamo
raccolto l'eco di una chiamata, quella del Signore Gesù che ci ha detto: " Io sono con voi sino alla
fine dei tempi ".
E' di fondamentale importanza ricordare sempre la sua presenza in mezzo a noi, sapere e constatare
realmente che lui non ci ha lasciati soli, perché ha posto a nostra guida dei pastori che ci amano e si
prendono cura dei nostri affanni, così come ha fatto in quest'occasione il nostro Vescovo Italo a cui
vogliamo dire grazie di cuore.
Grazie per aver capito che noi genitori e figli abbiamo bisogno di sentirci uniti nei valori
fondamentali che la famiglia cristiana è chiamata a portare avanti e testimoniare nella vita senza
compromessi o accomodamenti.
Grazie perché insieme, laici e presbiteri, possiamo dare visibilità ad una chiesa che non è bigotta ma
che sa essere una grande famiglia aperta al dialogo e alle problematiche del nostro tempo in un
anelito costante di autenticità e di ricerca della verità.
Grazie perché a coronamento di quest'incontro ci apprestiamo a vivere nell'Eucaristia l'incontro
vero con il Signore Gesù, il solo capace di realizzare tutto ciò che abbiamo detto e di donarci la
forza necessaria perché possiamo incarnarlo ogni giorno nella nostra vita.
Zona Segromigno,Villabasilica,Valeriana.
Una vivacità inaspettata è stata dimostrata in tutti e tre gli incontri svoltisi nella Zona di
Segromigno Villa Basilica Valeriana.
Due incontri a Collodi, quello con i giovani e giovanissimi e quello con i fidanzati.
Il terzo un pomeriggio-sera con le Famiglie numerosissime a Segromigno in Monte.
Merito della riuscita, va alla Consulta della Pastorale della Famiglia Zonale costituitasi in questa
occasione e guidata da Don Paolo Dalle Mura. I momenti sono stati ben preparati sia con preghiere,
canti ed interveti a forma di domanda o di testimonianza.
I giovani e i giovanissimi dopo un momento di convivialità che ha scaldato l’ambiente ed ha
permesso una molteplicità di contatti, di saluti e di amicizia, sono passati in Chiesa dove provocati
da due canzoni, quella che ha vinto a S. Remo: “Vorrei avere il becco” (di Povia) e quella di
Ligabue: “Liberas nos a malo”. Sulla prima sono state poste le questioni della incomunicabilità tra
genitori e figli e anche tra genitori. Il vescovo ha risposto che un giovane cristiano in tale situazione
è capace di portare col becco una pagliuzza di bontà, di una coccola, di un aiuto alla mamma e di
una collaborazione con i fratelli. La seconda canzone ha provocato la domanda del valore cristiano
sulla sessualità e l’affettività. Con chiarezza di linguaggio il Vescovo ha dato le risposte sia facendo
appello alla capacità dei giovani di chiedere aiuto ai genitori, agli educatori, al sacerdote sia
ricordando che siamo impastati d’amore, ma l’amore non è egoismo, né solo sesso.
L’incontro con i fidanzati ha visto la presenza di oltre quaranta coppie che si stanno preparando al
matrimonio: tre domande erano state preparate e le altre sono venute con spontaneità.
Alcune riguardavano la coerenza col vangelo sia nel fidanzamento che nella vita matrimoniale.
Come affrontare la difficoltà di non aver figli? Come sono viste le coppie di fatto? Ma ciò che ha
scaldato il clima è stata la domanda sul come affrontare il dolore e la morte e non perdere la fede in
Dio.
Siamo alla quinta zona pastorale dall’inizio di questa esperienza della Visita del vescovo alle
Famiglie e possiamo dire che alcuni temi sono ricorrenti come quest’ultimo sulle unioni di fatto o
sulla convivenza prima del matrimonio.
Il pomeriggio del 26 è stato un gran pomeriggio. I bambini intrattenuti con giochi e burattini, e le
famiglie oltre 150 con una sala strapiena Da un gruppo di famiglie è venuta la proposta di studiare e
far conoscere meglio l’Enciclica “Deus Caritas Est” di Benedetto XVI utile anche per chiarirsi sul
significato dell’amore nelle sue sfumature di eros, filia e agape.
Alla santa messa hanno partecipato anche le copie che hanno 25 e 50 anni di matrimonio ed una che
quest’anno ricorda i loro 69 anni di matrimonio.
I parroci della Zona hanno offerto per mezzo delle mani del Vescovo un libro di preghiera ad ogni
famiglia prendendo così l’impegno di riportare la preghiera all’interno della famiglie e degli uni per
gli altri.
Zona di Camaiore e Massarosa
Fra tutte le zone si è distinta per l’originale modalità degli incontri.
Innanzitutto intorno al Vicario di Zona Don Damiano Pacini si è costituita una Commissione
Zonale per la Pastorale della Famiglia, questa ha poi pensato ad organizzare la “visita”.
Punto ispiratore il sussidio elaborato dall’Ufficio per la Famiglia della Curia,
tre parole sono state le tappe di un itinerario vissuto in questi tre giorni: scoprire, accogliere,
vivere.
Prima tappa: Scoprire. Ad ogni partecipante oltre al fascicolo ben preparato sono state consegnate
tre cordicelle colorate. Anche il gruppo dell’animazione del canto era composta da giovani fidanzati
e giovani sposi. La serata è stata impostata sullo scoprirsi, il raccontarsi. Davanti a tutti prima lo
hanno fatto i componenti la Commissione famiglia e mentre raccontavano le loro storie familiari
intrecciavano le cordicelle, poi ogni coppia è stata invitata a fare altrettanto con se stessi e
successivamente a piccoli gruppi ponendo delle domande all’Arcivescovo, il quale ha fatto tesoro
delle testimonianze ed ha risposto ad una parte delle numerosissime domande che sono venuti dai
gruppi.
Seconda tappa: Accogliere. Mentre la Diocesi era in preghiera nella Basilica di S. Frediano, anche
nella Zona si pregava con le famiglie per le vocazioni e ciò è stato fatto adorando e meditando su tre
Sacramenti: il Matrimonio, la Riconciliazione e l’Eucaristia.
Terza tappa: Vivere. Il pomeriggio di domenica fatto con tre gruppi “laboratorio” i partecipanti
ruotando hanno incontrato in un laboratorio la riflessione sul perdono partendo da delle diopositive,
da della immagini e frasi stampate per riflettere pregare in silenzio.
In un secondo laboratorio la riflessione sull’Eucaristia e Matrimonio introdotta da un filmato
arricchito da frasi sintetiche il tutto in un ambiente ricco di simboli e cartelloni, a conclusione ogni
coppia doveva scrivere una riflessione o una preghiera. Sempre in questo laboratorio, i partecipanti
hanno impastata focaccine azzime che poi sono state cotte per la Celebrazione Eucaristica.
Nel terzo laboratorio i partecipanti trovavano tre testimonianze: una del Gruppo d’Acquisto Solidale
(G.A.S.) che aggrega una trentina di famiglie per fare delle scelte rispettose della giustizia e della
solidarietà negli acquisti di generi di prima necessità. Poi l’AMI Amici Missioni Indiane,
associazione per le adozioni internazionali, a distanza e progetti scuola per il terzo mondo anche
questa composta soprattutto di famiglie. Infine è stata portata la testimonianza di una famiglia di
Massarosa collegata all’associazione Giovanni 23° di don Oreste Bensi.
La giornata si è chiusa con la celebrazione della Messa all’aperto nei campini dell’Oratorio dove ha
confluito la ricchezza del cammino fatto in questi giorni. Interessante il gesto della lavanda dei piedi
fatto dal Vescovo a due famiglie e contraccambiato da queste a lui segno del reciproco servizio
nella Chiesa. Significativa la rete composta con tutte le trecce fatte dalle famiglie simbolo di questo
crescendo di relazioni ritrovate all’interno della famiglia, con le altre famiglie nella comunità e con
le comunità tra loro. Su questo si è fermato l’Arcivescovo Italo nelle consegne finali dell’incontro
dando l’arrivederci a tutti il 10 Giugno al Seminario Arcivescovile per la Festa Diocesana delle
Famiglie.
Zona Di Moriano
La visita del Vescovo alle Famiglie è stata preparata grazie ad una Commissione Zonale. Sono stati
fatti anche tre incontri preparatori in tre punti diversi. Voglio sottolineare alcune originalità di
questa Visita.
A differenza di altre è stata l’unica zona dove un intero pomeriggio, quello del Sabato è stato
dedicato a colloqui personali di coppie o di piccoli gruppi di famiglie con l’Arcivescovo, finalizzati
ad una conoscenza personale, a problematiche familiari, a consigli vari del rapporto tra famiglia,
parrocchia, impegno e testimonianza.
L’altra originalità emersa durante l’incontro dialogo in assemblea, oltre la ricchezza di provocazioni
venute dal passaggio di testimone fatto dai Giovani alle famiglie, in cui si chiedeva un maggiore
coinvolgimento della famiglia nella formazione e collaborazione ai progetti educativi proposti ai
giovani; è stata fatte una lettura ed una interpetrazione dell’Icona della Sacra Famiglia, osservata
con alcuni minuti di silenzio e poi spontaneamente le famiglia hanno comunicato le loro
impressioni e osservazioni. È emersa una ricchezza di significati fatta a partire dagli sguardi, dagli
atteggiamenti e dalla posizione dei personaggi in particolare delle mani, per cogliere che al centro di
ogni famiglia cristiana ci deve essere Gesù con la sua umanità e la sua divinità.
Probabilmente sarà questa lettura che la zona porterà come testimonianza all’incontro diocesano del
sabato 10 di Giugno.
Zona Urbana.
I sacerdoti della zona hanno scelto di far incontrare il Vescovo dividendo la Città in due
parti. Ci sono stati perciò diversi incontri secondo questa modalità.
I fidanzati tutti insieme e sono stati i primi ad incontrarlo a S. Anna. L’incontro è stato introdotto da
un gruppo di giovani che con canto e musica hanno letto dei brani della Bibbia inerenti all’amore e
alla coppie e concluso con una bella canzone. Ciò ha permesso al vescovo d’iniziare il dialogo con
loro. Interessante è stato l’interrogarsi di chi sta per formare una famiglia come domani poter
assistere e tenere in casa i propri genitori anziani.
Due di questi incontri sono stati con i Nonni in un orario prima di cena, in questi è emerso il
ruolo prezioso dei nonni oggi per l’educazione alla fede dei nipoti, ma anche del rinnovamento di
mentalità che è chiesto loro. Anche se custodi della memoria e della tradizione, una nonna ha detto
che non tutto era bello al loro tempo quando la fede veniva a volte imposta e messa sotto il segno
del timore e del terrore.
I suggerimenti del vescovo li troviamo anche sulla “lettera” che al termine di ogni incontro
consegna ai partecipanti dove ai nonni dice: “State accanto ai vostri figli e ai vostri nipoti, siete diventati
ancora più importanti. Consegnate il vostro patrimonio di valori. Se le forze vengono meno, la vostra
spiritualità è più forte e il vostro amore sarà contraccambiato. Nelle parrocchie c’è tanto spazio e bisogno di
voi. Nel Vangelo dell’infanzia di Gesù ci sono due bellissime figure di anziani:il vecchi Simeone e la
profetessa Anna, vi auguro di essere beli e luminosi come erano loro”.
I due incontri con i genitori che hanno figli in età scolare sono stati numerosi e coinvolgenti, merita sentire le
questioni poste da un gruppo di genitori, quello di s. Marco che si era preparato a tale incontro:
“ I nostri figli hanno tutto, sanno poco della sofferenza, del sacrificio. Noi genitori, nella
maggior parte lavoratori, siamo sempre meno disponibili se non per poco tempo di sabato e
di domenica. Spesso tutto quello che offre ai ragazzi la scuola, lo sport, la musica è alla fine
senza qualità. Una volta essere genitore era una professione di qualità, oggi l'attività
principale dei genitori è fuori casa I figli per forza maggiore sono così sempre di più degli
altri, nonni, amici ecc.
Com'evitare che i ragazzi arrivino a 15/ 20 anni vuoti?
Auspicabile sarebbe che la famiglia, insieme alle altre agenzie educative, scuola,
parrocchia fosse formata per aiutare i ragazzi a porsi delle domande.
I1 60% del tempo i ragazzi lo passano con i professori. I ragazzi si fanno così sempre più
critici, più esigenti perché viene loro a mancare la capacità di capire ciò che è prioritario nella
loro vita.
Se prima i ragazzi crescevano nelle parrocchie, ora nella maggior parte dei casi, vi si
ritrovano solo per quell’ora di catechismo settimanale strappata agli altri impegni. Il
catechismo non basta per aiutare il ragazzo che ha bisogno anche del gioco, dello stare
insieme con altri con cui creare legami basati sui principi del rispetto, della solidarietà
e della collaborazione. La città sta diventando sempre più pericolosa, ma sempre più
cercata come luogo di ritrovo e spesso di "bravate".
L'oratorio sarebbe ancora una proposta valida, ma ci sono le forze, considerato che pochi sono
i preti e soprattutto i giovani adulti che offrono tempo e esperienza anche solo per la
catechesi e la formazione?”
La Messa della domenica 2 è stata celebrata in Cattedrale nel giorno anniversario della morte
di Giovanni Paolo II, ciò ha dato spunto al Vescovo di parlare della ricca catechesi del papa
alle famiglie: “Famiglia, Buona notizia per il terzo millennio, … famiglia diventa ciò che sei,
famiglia credi ciò che sei..” Ha concluso affidando alla zona pastorale l’impegno
dell’accompagnamento delle giovani coppie di sposi e di cominciare a pensare pastoralmente a
qualche cosa di stabile per le coppie in difficoltà.
Zona di Viareggio
Una coppia di sposi (Madonna - Bartali) ha composto per l’occasione un canto
OGNI FAMIGLIA LO SA
Ogni famiglia lo sa
Quanto è importante l'abbraccio di un figlio
E' un cuore aperto, è armonia
E' dare un senso al cammino con Dio.
Ogni litigio ci allontanerà
Dai problemi di ogni giorno
E far pace sembra inutile
Sbatte una porta
C'è chi scappa via
Per i n g e n u e incomprensioni
Ma la porta si aprirà.
Questa bufera si risolverà
Senza invidia, senza inganno
Ma con tanta buona volontà.
Apri il tuo cuore, il mio l'ho aperto a te
Lascia perdere l'orgoglio
E la pace tornerà.
Quanto lavoro e quanta frenesia
Tentazioni a non finire
E si perde la serenità.
Oggi si spezza il dialogo a metà
Se ti squilla il cellulare
E non c'è più intimità.
Oggi dobbiamo credere di più
Nel valore della casa
Nella nostra unione semplice
Quanti momenti, quante avversità
Affrontate con rispetto
E con grande volontà
PREGHIERA PER LA FAMIGLIA
(tradotta e adattata dal brasiliano)
Che nessuna famiglia cominci dall'oggi al domani
che nessuna famiglia finisca per mancanza d'amore.
Che la coppia sia l'uno per l'altro con il corpo e la mente
e che nulla separi una coppia che vive l'amore.
Che nessuna famiglia sia senza una casa, un lavoro
che nessuno le faccia scordare il perché della vita.
Che nessuno la obblighi a vivere senza orizzonti,
ma che affronti presente e futuro con voglia infinita.
La famiglia che nasce conosca che strada farà,
e che l'uomo viva e trasmetta la grazia di un padre.
Che la donna sia tenero dono di gioia e calore,
e che i figli da loro conoscano cos'è l'amore.
Benedici le nostre famiglie, Signor,
e qui sulla terra fiorisca l'amor.
Che gli sposi si amino senza misura,
che il perdono dell'uno e dell'altro sia forza sicura.
Che i bambini imparino a dare un senso alla vita,
la famiglia divida con tutti il pane e la vita.
Che nessuno si mostri infedele o tradisca l'amore
la sfiducia non guasti l'amore profondo che c'è.
La speranza vissuta in famiglia risplenda immortale,
come stella di un mondo futuro e presente tra noi.
La famiglia che nasce conosca che strada farà…
Zona della Valfreddana
La modalità dell’incontro del Arcivescovo Italo con le coppie e le famiglie sta assumendo una
caratteristica che si ripete, ma allo stesso modo si consolida e ne rivela l’interesse e l’utilità.
Tre sono i momenti di questa che chiamiamo “visita del Vescovo alle famiglie”. Un momento di
catechesi – dialogo con i fidanzati e giovani coppie di sposi, un momento simile ma con le famiglie
tutte, specialmente con quelle che hanno figli di diversa età ed infine una celebrazione Eucaristica
che accoglie tutti. In questo contesto con diverse scelte a seconda delle zone s’inseriscono i giovani
che fanno da passaggio del testimone avendo già incontrato l’anno scorso l’Arcivescovo.
L’incontro con i fidanzati e con i giovani sposi a Monte San Quirico.
Accompagnati dai sacerdoti erano presenti oltre 25 coppie, in un clima di attento ascolto che ha
visto volare il tempo fino alle 23,30.
L’arcivescovo coglie come spunto di partenza la lettera di S. Giovanni al cap 4 dove si trova la
parola chiave che da il via alla lettera enciclica del Papa “Deus Caritas est” e facendo una piccola
catechesi sulla fede e sul dono di Dio amore, ha precisato le dimensioni dell’amore, come eros, filia,
e agape.
I fidanzati qui si sono dimostrati preparati perché hanno espresso subito una ricca serie di domande.
- Come è possibile prometter amore eterno? – Cosa fa la Chiesa per il dopo matrimonio? – Perché
non incoraggiare le coppie a sposarsi civilmente se non hanno motivi sufficienti per comprendere e
fare il Sacramento del matrimonio? – cosa pensa della convivenza?
Quali suggerimenti per un cammino di preparazione al matrimonio nel contesto attuale?
Dentro le domande ci sono già una ricchezza di risposte. Ora è il momento di fare un salto di
qualità. Questo è il tempo di intraprendere dei veri e seri cammini di fede. Insieme vogliamo fare
una famiglia cristiana ed insieme vogliamo farci discepoli del Signore? È questo il senso del
cammino proposto dalla nostra Diocesi in questo anno: Idiscepoli del Signore contemplano il volto
santo, per la vita e la pace del mondo”.
Data la presenza di più coppie di fidanzati che hanno scelto la convivenza, è nato un dialogo
rispettoso, ma serio tra loro e l’arcivescovo, in cui non è stato dato un giudizio, ma ha detto loro che
tale esperienza non è pienezza d’amore perché l’amore vero è e deve essere a tutto tondo senza
riserve e senza prove.
Ai fidanzati l’Arcivescovo ha dato questi impegni:
- “Fate un’esperienza semplice di preghiera in coppia”
- “ Riscoprite la via della Comunità Cristiana”
- La religione fai da te e così pure l’amore fai da te sono una fuga dalle responsabilità
- “ Ritrovatevi volentieri con le altre coppie facendo gruppi centrati sulla Parola di Dio”
- “Rispondete alle iziative della Zona”
L’incontro con Le Famiglie al Seminario di Domenica 12
Ha visto nella prima parte una presenza di almeno 50 famiglie più nonni e bambini
E alla Celebrazione della Messa la Cappella grande del seminario si è riempita al massimo come
quando ci sono i convegni diocesani.
Anche con le famiglie l’incontro e il dialogo è stato ricchissimo, è servito all’Arcivescovo anche a
lanciare la riflessione sul cambio di mentalità verso COMUNITA’ rinnovate a partire
dall’Eucaristia e ciò richiede un convergere di più nello stile di famiglie missionarie ed anche una
riduzione del numero delle Sante Messe per avere una Celebrazione a misura di Comunità.
Zona Val Di Serchio
In questa settimana dell’ottavario di Pasqua sono ripresi gli incontri con le Famiglie, i fidanzati e i
giovani delle Zone Pastorali. L’Arcivescovo Italo questa volta è andato nella Val Di Serchio.
Le modalità degli incontri sono simili in ogni Zona, emergono invece le peculiarità e le
caratteristiche della Zona Pastorale. Sottolineo soprattutto queste, perché coloro che leggono
vengano a conoscenza delle specificità di ogni Zona Pastorale.
I Giovani hanno introdotto l’incontro con i fidanzati cantando una canzone di Vasco Rossi:
“Trovare un senso … a questa sera, … alla vita …alla storia .. dove senso non ce l’ha”.
La risposta per coloro che credono si trova in Gesù, in Colui che dà senso. I fidanzati si trovano
spesso ed anche gli sposi a “non avere più vino” come accadde a Cana di Galilea, è il vino della
gioia e dell’amore che a volte viene meno. Si troverà un senso se: “farete quello che Lui vi dirà”.
L’incontro ha messo in evidenza la fatica del credere in Dio e nel nostro Dio della vita e della
creazione, della bellezza e dell’amore, per questo gli incontri di preparazione al matrimonio, sono
incontri per una riscoperta della fede e per arrivare a celebrare il Sacramento del Matrimonio che è
sacramento dell’Amore con cui Cristo ama la Chiesa.
L’incontro con le Famiglie a Bagni di Lucca introdotto dall’Arcivescovo con una catechesi
sulla Famiglia Buona Notizia del Vangelo oggi, ha messo in evidenza la vocazione e la missione
della Famiglie nella Chiesa e la responsabilità della trasmissione della fede che passa attraverso la
famiglia chiamata a consegnare alle nuove generazioni insieme ai beni materiali questo
preziosissimo e irrinunciabile bene spirituale.
Interessante e utile è stato il dialogo tra le famiglie e l’Arcivescovo, perché è stato messo in
evidenza dagli interventi il ruolo dei laici nella vita delle piccole parrocchie della media-valle e
come si renda necessario sviluppare i carismi e ministeri della famiglia e dei laici per animare la
vita cristiana.
Provocato da tali interventi l’Arcivescovo ha detto quali sono i passi del cammino della
nostra Chiesa che saranno evidenziati nel Convegno Pastorale del 19 - 20 Giugno prossimi e come
in quella occasione saranno fatte scelte concrete in ordine al rinnovamento delle Comunità a partire
dall’Eucaristia e dalla formazione dei cristiani soprattutto degli animatori di Comunità. Ormai è
tempo di passare dalle parole ai fatti e tutti nella Chiesa a partire dal Battesimo si ha un compito di
animazione e missione nella Chiesa. Ruolo privilegiato è affidato alle famiglie che possono essere
in quanto tali animatrici di Comunità.
Zona della Garfagnana
L’incontro ha avuto anche qui tre momenti. Il Venerdì 26 di maggio con i fidanzati.
La domenica 28 prima con un incontro dialogo con le famiglie e poi con la Santa Messa
concelebrata nel duomo di Castelnuovo. La Zona si era preparata fin dal Gennaio con una
commissione per la Pastorale della Famiglia guidata dal sacerdote Don Giuliano Salotti.
A questa viene ora affidato il prosegui dell’impegno di promuovere stabilmente la pastorale della
Famiglia nella Zona sviluppando soprattutto i centri (3 o 4) con cui tale vasto territorio è stato
diviso.