10 Ciliegio, Vivai Salvi apre le porte all`innovazione

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10 Ciliegio, Vivai Salvi apre le porte all`innovazione
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Ciliegio, Vivai Salvi apre le porte all'innovazione
10
L'8 giugno 2016 a Runco di Portomaggiore (Fe) un evento per parlare del nuovo ceraseto senza scale: più
GIU
qualità e meno costi
di Lorenzo Cricca
INFO AZIENDE
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Da sinistra Marco Salvi, Luigi Salvi e Silvia Salvi
Fonte immagine: © Agronotizie
I Salvi Vivai aprono le porte della loro azienda a tecnici e agricoltori europei dedicando una giornata al ciliegio.
L'evento si è tenuto l'8 giugno a Runco di Portomaggiore (Fe), in collaborazione con l'Università di Bologna e Valagro.
"Lo scopo era fare il punto sull’innovazione varietale ed agronomica nel ciliegio - spiega Silvia Salvi, socio
amministratore dei Salvi Vivai - e mostrare concretamente i risultati di una ricerca ormai triennale. Questo open day
rientra tra le attività che i Salvi Vivai sta organizzando nel 2016: un anno importante che segna i 125 anni di
attività della famiglia nel settore e i 50 anni a Ferrara. Ci saranno anche altri due momenti d'incontro: il 16 luglio a
Lagosanto (Fe) per parlare di fragola e piante da frutto e uno in Polonia per parlare di fragola".
Innovazione e sperimentazione sono sicuramente due aspetti molto importanti per l'azienda Salvi Vivai. Negli ultimi
anni sono riusciti a conquistare importanti quote di mercato e questo è potuto avvenire solo grazie agli ingenti
investimenti effettuati. Il grande lavoro svolto sul ciliegio segue questo trend.
"Il ciliegio è una cultivar interessante e di prospettiva - spiega Massimo Cristofori, responsabile commerciale di Salvi
Vivai - e si adatta perfettamente ad un’agricoltura ecosostenibile e specializzata".
Qualche anno fa i Salvi Vivai hanno deciso di collaborare con il Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di
Bologna per mettere a punto un sistema di coltivazione che potesse soddisfare le nuove esigenze del produttore e del
mercato: riduzione dei costi da una parte e qualità dall'altra.
Esempio di impianto monofila di Sweet Saretta presso l'azienda sperimentale presso Runco (Fe)
(Fonte immagine: © AgroNotizie)
Uno sguardo all'aspetto agronomico
"Ci siamo focalizzati su frutteti intensivi con piante basse - continua Cristofori -, che permettessero di entrare in
produzione rapidamente, di effettuare la potatura e la raccolta senza l'ausilio di scale. Si passa dalle 800/1000 piante
per ettaro, utilizzate per impianti tradizionali, alle 5500/6000 piante per ettaro. Un'altra novità è rappresentata
dal possibile utilizzo di reti di copertura antigrandine/antipioggia/anti-insetti, che tra le altre cose migliorano
l'illuminazione all’interno dell’impianto ed efficentano i trattamenti chimici riducendo l’impatto ambientale".
Il progetto 'ceraseto senza scale' ha come elemento chiave l'utilizzo di astoni ben lignificati e con internodi corti:
qualità questa che ha permesso di avere già al primo anno di vegetazione piante con numerosi germogli.
"Questa ricchezza di germogli rappresenta la base ideale per una buona produzione: al secondo anno infatti abbiamo

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raccolto 0,4-0,7 kg a pianta. La piena produzione si ha al 4° anno, per una durata media di circa 10-12
anni. Mediamente si pensa di poter produrre 12-15 tonnellate per ettaro, con elevata qualità”.
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Varietà Sweet Stephany® PA7UNIBO*, nuova ciliegia tardiva dell'Università di Bologna
(Fonte immagine: © AgroNotizie)
E quale varietà scegliere?
"Possiamo affermare che le varietà della 'serie Sweet' - conclude Cristofori - ben si adattano ad essere coltivate
attraverso impianti intensivi e su portinnesti nanizzanti. Queste varietà sono caratterizzate da ottimo sapore, bel colore
rosso rubino, durezza della polpa, forma cordiforme ed elevata pezzatura (oltre 28 mm)".
Questo gruppo varietale permette di avere un ventaglio di raccolta di circa 30 giorni, con frutti dalle medesime
caratteristiche gustative: si va dal +3 rispetto a Burlat della varietà Sweet Ariana® PA1UNIBO* fino al +28 della tardiva
Sweet Stephany® PA7UNIBO*.
Le varietà della serie Sweet selezionate dai ricercatori dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna sono
6: Sweet Ariana® PA1UNIBO*, Sweet Lorenz® PA2UNIBO*, Sweet Gabriel® PA3UNIBO*, Sweet
Valina® PA4UNIBO*, Sweet Saretta® PA5UNIBO* e Sweet Stephany® PA7UNIBO*.
“La ricerca del nostro ateneo è partita da 3.000 semenzali - spiega Stefano Lugli, dell'Università di Bologna - per
arrivare poi inizialmente all’individuazione di 5 varietà. Il progetto è denominato ’30 e lode’. Queste varietà presentano
tutte caratteristiche quasi identiche per sapore, colore, durezza e forma ma con un’epoca di maturazione scaglionata in
5 settimane. L'importante risvolto economico è rappresentato dalla possibilità di avere al consumo lo stesso prodotto
per un intero mese".
Altro importante protagonista della giornata è stata Valagro. “Abbiamo adottato un nostro piano di concimazione, sia
radicale che fogliare, - spiega Antonio Nanni, responsabile tecnico commerciale Valagro - in un impianto ad altissima
densità, intercalando i nostri biostimolanti fogliari e radicali ai nostri concimi minerali idrosolubili riducendo le unità
fertilizzati totali. Intenzionati a rimanere nei parametri di concimazione come da disciplinare regionale. I risultati sono
stati molto buoni, basti vedere la produzione unitaria e i calibri dei frutti che si sono ottenuti”.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie
Autore: Lorenzo Cricca
Tag: FRUTTICOLTURA
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Schede tecniche
Ciliegio dolce Sweet Aryana
Ciliegio dolce Sweet Lorenz
Ciliegio dolce Sweet Gabriel
Ciliegio dolce Sweet Valina
Ciliegio dolce Sweet Saretta
Ciliegio dolce Sweet Stephany
Successo per l'Open Day al ceraseto sperimentale della Salvi Vivai
Produttori, agronomi, esperti del settore sono arrivati da tutta Europa per visitare, lo scorso 8
giugno 2016, il campo sperimentale di ciliegio che Salvi Vivai gestisce in collaborazione con
l'Università di Bologna. All'evento, organizzato dall'azienda ferrarese e dall'ateneo bolognese, in collaborazione con
Valagro, sono intervenute più di 200 persone da Germania, Serbia, Francia, Ungheria, Romania
oltre che da tutta Italia, a partire dal Trentino – Alto Adige fino ad arrivare alla Puglia.
Da sinistra: Marco, Luigi e Silvia Salvi
"Si è trattato di un Open Day altamente tecnico che ha rappresentato una tappa fondamentale per fare il punto
sull'innovazione varietale e agronomica." Questo il commento di Silvia Salvi, titolare di Salvi Vivai: "Con questo
appuntamento, infatti, abbiamo voluto informare e aggiornare il comparto e gli interessati sugli importanti risultati ottenuti nei
tre anni di sperimentazione in questo ceraseto".
Protagonisti assoluti della mattinata sono stati i ciliegi della famiglia delle Sweet che proprio l'Università di Bologna, dopo 15
anni di sperimentazione e ricerca ha brevettato.
"La ricerca del nostro ateneo è partita da 3.000 semenzali per arrivare poi all'individuazione di 5 varietà specifiche all'interno
del progetto denominato '30 e lode'", spiega Stefano Lugli, Responsabile del progetto del Dipartimento di Scienze Agrarie
dell'Università di Bologna. "La collaborazione tra Salvi Vivai e l'Università di Bologna è un sodalizio importante che ci ha
permesso di ottenere risultati importantissimi e di elevato valore sia accademico che commerciale".
Sweet Ariana® PA1UNIBO*, Sweet Lorenz® PA2UNIBO*, Sweet Gabriel® PA3UNIBO*, Sweet Valina® PA4UNIBO* e
Sweet Saretta® PA5UNIBO*: sono queste 5 varietà della famiglia Sweet con la particolare caratteristica di essere quasi
identiche per sapore, colore, durezza e forma e, particolare fondamentale, di avere un'epoca di maturazione e di raccolta
scaglionata in 5 settimane. È evidente, quindi, l'importante risvolto economico commerciale rappresentato dalla possibilità di
avere al consumo lo stesso prodotto per un intero mese.
Nella foto a destra: Silvia Salvi e Stefano Lugli
L'interesse del pubblico è stato altissimo, sia nella fase della visita
guidata all'interno del ceraseto dove i partecipanti hanno potuto
davvero toccare con mano, vedere e gustare le ciliegie, sia per le
prove di "gusto" organizzato dall'Università di Bologna durante il
quale i partecipanti sono stati chiamati ad assaggiare e valutare 4
particolari varietà di ciliegie: Carmen, Grace Star, Sweet Valina e
Vera. Altro importante protagonista della giornata è stata Valagro, azienda
che da oltre 30 anni si impegna nella produzione e
commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali per
assicurare raccolti più abbondanti e di migliore qualità. "La nostra
collaborazione con Salvi Vivai dura da ormai 4 anni", spiega Antonio
Nanni, responsabile tecnico commerciale Valagro. "Abbiamo adottato
un nostro piano di concimazione sia radicale che fogliare in un
impianto ad altissima densità, intercalando i nostri biostimolanti
fogliari e radicali ai nostri concimi minerali idrosolubili riducendo le
unità fertilizzati totali. Intenzionati a rimanere nei parametri di
concimazione come da disciplinare regionale. I risultati sono stati
molto buoni, basti vedere la produzione unitaria e i calibri dei frutti
che si sono ottenuti".
Prove di assaggio
Ulteriore elemento di assoluto interesse è stato, quindi, anche l'innovativa tipologia di frutteto utilizzata per la produzione di
queste primizie: gli impianti cosiddetti "senza scala".
La cerasicoltura oggi è orientata verso una coltivazione sempre più performante e remunerativa. Intercettando questa
richiesta, Salvi Vivai ha focalizzato la propria attenzione su frutteti intensivi con piante basse che permettono di entrare in
produzione rapidamente e di realizzare impianti con altezze ridotte che permettono di effettuare la potatura e la raccolta
senza l'ausilio di scale con un conseguente notevole risparmio sui costi di gestione. Questa tipologia di impianto si presta
particolarmente per una copertura monofilare particolare che contemporaneamente funge da antipioggia e antigrandine,
antinsetto (Drosophila suzuki), antiuccello e antibrina.
Impianti di ciliegio "senza scala"
L'Open Day organizzato rientra tra le attività che Salvi sta organizzando nel 2016: un anno importante che segna i 125 anni
di attività della famiglia nel settore e i 50 anni a Ferrara. Il prossimo appuntamento sarà per il 16 luglio per la visita al vivaio di piante da frutto e di fragole a Lagosanto di Ferrara. Data di pubblicazione: 12/06/2016
© 2016 FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
9 giugno 2016 – FerraraItalia.it
http://www.ferraraitalia.it/successo-per-lopen-day-al-ceraseto-sperimentale-95709.html
9 giugno 2016 – Corriereortofrutticolo.it
http://www.corriereortofrutticolo.it/2016/06/09/ciliegie-salvi-vivai-sperimenta-portinnesti-nani-senzascala/
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Ciliegio: open day con visita guidata al ceraseto
06
L'evento, organizzato da Salvi Vivai in collaborazione con l'Università di Bologna e Valagro, si terrà
GIU
mercoledì 8 giugno, ore 9.30 a Runco di Portomaggiore (Fe)
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Runco di Portomaggiore (Fe), 8 giugno 2016
Il prossimo mercoledì 8 giugno appuntamento dalle 9.30 a Runco di Portomaggiore (Fe) per l'open day dedicato al
ciliegio organizzato da Salvi Vivai, in collaborazione con l'Università di Bologna e Valagro, per fare il punto
sull’innovazione varietale e agronomica e per mostrare concretamente i risultati di una ricerca ormai triennale che
l'ateneo bolognese conduce in collaborazione con Salvi Vivai proprio nel vivaio ferrarese.
Protagonisti assoluti della mattinata saranno i ciliegi della famiglia delle Sweet che proprio l'Università di Bologna,
dopo 15 anni di sperimentazione e ricerca, ha brevettato.
“La ricerca dell’ateneo bolognese è partita da 3.000 semenzali per arrivare poi all’individuazione di cinque varietà
specifiche all’interno del progetto denominato ’30 e lode’” spiega Stefano Lugli, responsabile del progetto del
Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Bologna. “Le cinque varietà sono quasi identiche per sapore, colore,
durezza e forma e, particolare fondamentale, hanno un’epoca di maturazione e di raccolta scaglionata in
cinque settimane”.
È evidente l’importante risvolto economico commerciale rappresentato dalla possibilità di avere al consumo lo stesso
prodotto per un intero mese.
“Il ciliegio si adatta perfettamente ad un’agricoltura ecosostenibile e specializzata, che rappresenta il futuro. Abbiamo
così deciso di continuare a investire molto sul ciliegio, sia dal punto di vista della ricerca che dell’innovazione varietale
così deciso di continuare a investire molto sul ciliegio, sia dal punto di vista della ricerca che dell’innovazione varietale
e agronomica. La ricerca e l'innovazione, infatti, sono un punto di forza della nostra azienda e per il settore in generale”
queste le parole di Silvia Salvi, socio amministratore dei Salvi Vivai.
Ulteriore elemento di assoluto interesse è rappresentato anche dalla tipologia di frutteto utilizzata per la produzione
di queste primizie: gli impianti cosiddetti “senza scala”.
La cerasicoltura oggi è orientata verso una coltivazione sempre più performante e remunerativa. Intercettando questa
richiesta, Salvi Vivai ha focalizzato la propria attenzione su frutteti intensivi con piante basse che permettono di
entrare in produzione rapidamente e di realizzare impianti con altezze ridotte che permettono di effettuare la
potatura e la raccolta senza l'ausilio di scale con un conseguente notevole risparmio sui costi di gestione.
Per quanto riguarda la densità l'impianto passa dalle 800/1000 piante per ettaro utilizzate per impianti tradizionali,
alle 5500/6000 piante per ettaro con i portinnesti nanizzanti. Inoltre, grazie a queste tecniche di gestione, è possibile
utilizzare reti di copertura (antigrandine/antipioggia/anti-insetti), avere una migliore illuminazione all’interno
dell’impianto, ed una migliore efficienza dei trattamenti chimici riducendo l’impatto ambientale.
L’open day organizzato rientra tra le attività che Salvi sta organizzando nel 2016: un anno importante che segna i 125
anni di attività della famiglia nel settore e i 50 anni a Ferrara.
Per maggiori informazioni clicca QUI
Fonte: Vivai Salvi
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ri'i
U
4.J:I,) "IJ&i!
Corriere di Bologna (ITA)
(ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Stampa locale
Pagina: 13
13
Pagina:
Autore: Ba.Be.
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Ba.Be.
Readership:
Readership: 188000
Diffusione:
Diffusione: 11265
06 Giugno 2016
Impianti bassi e ad alta densità,
COS1 aumenta la resa dei ciliegi
L'un'versità di Bologna con Salvi Vivai sperimenta portinnesti nanizzanti
Ba. Be.
U
n nuovo scenario si
apre sulla cerasicol
tura emiliano romagnola (poco più di
2.000 ettari comples
sivi di cui t000 fanno capo al
Consorzio della Ciliegia di
Vignola). Ci credono, in team,
lUniversità di Bologna e Salvi
Vivai di Fen'ara che insieme
propongono impianti innovativi ad alta densità e bassi, per
rapprmto detti «senza scala»
(si fermano ad un metro e
mezzo di altezza quando un
ciliegio tradizionale va oltre i
), abbinati vartetim di recente costituzione. Si tratta di
«portinnesti nanizzanti (nel
dettaglio: Gisela g, Gisela 6 e
Piku a) che mantengono ridotto lo sviluppo in altezza del
ciliegio e conscntono una
densità d'impianto di
5.000 6.000 piante per ettaro
aispelto allo standard tradizionalc che è sullc 800-i.000»,
spiega Silvia Salvi dell'omoni
mo vivaio che ha ideato il sistenta nel 2009. Bcnefici?
«Cresce il rendimento alla raccolta e la pianta entra in produzione già al secondo anno
con frutti di calibro elevato,
anche all 30 millimetri di dia
metro. In più si riducono i costi di produzione». Infatti, tutte le operazioni dalla potatura
alla raccolta ai eseguono senza
Causilio di scale. Diminuiscono le ore di manodopera e
non occoirono più macchinari
ad hoc quali, ad esempio, il
carro raccolta. «Con questi
portinnesti oggi vendiamo
150.000 piante all'anno e stanno andando davvero bene
insiste in zone non partico
larmente vocate alla coltura,
da Ferrara alla Romagna sino
al Trentino. Persino all'estero
in Francia e nei paesi delfEst».
Ma non è tutto. Adesso entra in gioco il miglioramento
varietale C'osi in un'area di un
ettaro, a Ruuco di PorLumaggiore (Ferrara), è stato avviato
un campo sperimentale di soli
impianti fitti cnn copertura all'avanguardia, monufilare e
multifunzionale (cioè anti
pioggia, antigrandine e antin-
setto ovverossia contro il nemico numero uno: la Dro
sophila) dove si mettono a
confronto le rese delle stori
che varietà (Ferrovia, Kordia e
Regina)con quelle della nuova
Serie Sweet creata dall'Unibo.
«Puntiamo a individuare 6
cultivar in grado di coprire
tutta la stagione di raccolta
che possano garantire un
maggior calibro del frutto,
polpa consistente, uniformità
e colore rosso rubino: le carat
teristiche richieste dal mercato». Illustra i primi risultati
Stefano Lugli responsabile
del progetto: «Fin dalla "seconda foglia", cioè al secondo
anno, la pianta produce zoo300 grammi di diiegie mentre
al terzo 1-1,5 chili corrispondenti a 5-7 tonnellate per ettaro destinate a raddoppiare
l'anno successivo con gli alberi
in piena produzione». Sono
richiesti, tuttavia, «terreni vergini, frrigui, ricchi di sostanze
organiche e privi di calcare»
(dopodomani è in programma
l'Open day del ceraseto).
Sempre secondo uno studio
condotto dall'ateneo bolognese sui sistemi di copertura si
evince poi come «essi assicurino all'impresa un'elevata resa
produttiva pluricrmnalc e una
continuità nell'approvvigionamento dei mercati, con alti
standard di calibro e lucentezza dcl frutto». Inoltre, il rendimento alla raccolta tende a
crescere negli impianti protetti e in quelli infittiti: «la PLVproduzione lorda vendibile
può riaultarc più alta grazie
alla pezzatura elevata quindi al
prezzo superiore, però il ritardo nella raccolta che ne deriva
influisce sul prezzo medio alla
produzione liquidato». Meritano attenzione gli impianti
antinsetto che, seppur costosi,
'<offrono rilevanti vantaggi an
che in termini di salubrità del
prodotto ed immagine per
una ciliegia di alta qualltà».
«Siamo stati i pionieri dei
ceraseti protetti: la produzione
coperta rappresenta li 20-25
del totale» osserva il direttore
del Mercato Ortofrutticolo di
Vignola, Walter Monari. Ma,
sottolinea, «i nostri impianti
non prevengono dalla Droophi1a perché troppo alti (>
metri e mezzo) e non ci sono
i margini per la copertura monofilare: bisognerebbe vende
re in media a 5-13 curo al chilo... ». Il prezzo attuale? «P
buono, dai 6 agli 8 euro al
chilo perle prime ciliegie farly e Bigarreau ma manca il
30% della produzione che si
potrebbe comunque compen
sare con il buon calibro». E fa
il punto sui danni provocati
dal maltempo: «E andata peggio alla Francia (hanno perso
il raccolto delle precoci) e alla
Spagna gravi danni da
cracking sia delle precoci che
delle medie). Nell'areale pugliese, infine, la perdita è stimata intorno all'8o96».
Stefano Lugli
Già al secondo anno,la pianta produce 200-300 grammi di
ciliegie mentre al terzo 11,5 chifi corrispondenti a5 7
tonnellate per ettaro destinate a raddoppiare l'anno successivo
2
Mila
Gli ettari
dedicati alla
<altura dei
ciliegi tu EmiliaRomagna
Pagina
1 // 2
2Vivai
Salvi
Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
Alcune evidenze empiriche
4
&itiV
Copertura
Produzione lorda vendibile
Assenza di copertura
Calibri più ridotti
Ritardo di raccolta
O
Bassa densità
Alta densità
Lenta entrata in produzione
Curva produttiva standard
è
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Rapida en
Maggio r
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Deperimento produttivo
e di calibro più rapido
#arttimatri
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2
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2Vivai
Salvi
Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
6/6/2016
Le ciliege di Salvi Vivai protagoniste della ricerca Unibo | estense.com Ferrara
sab 4 Giu 2016 ­ 227 visite
Attualità | Di Redazione
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Le ciliege di Salvi Vivai protagoniste della
ricerca Unibo
Appuntamento l’8 giugno 2016 a
partire dalle ore 9.30 a Runco di Portomaggiore (Ferrara) per un Open Day dedicato al ciliegio:
organizzato da Salvi Vivai in collaborazione con l’Università di Bologna e Valagro, l’evento
rappresenta una tappa fondamentale per fare il punto sull’innovazione varietale e agronomica e per
mostrare concretamente i risultati di una ricerca ormai triennale che l’ateneo bolognese conduce in
collaborazione con Salvi Vivai proprio nel vivaio ferrarese.
Protagonisti assoluti della mattinata saranno i ciliegi della famiglia delle Sweet che proprio
l’Università di Bologna, dopo 15 anni di sperimentazione e ricerca ha brevettato. “La ricerca
dell’ateneo bolognese è partita da 3.000 semenzali per arrivare poi all’individuazione di 5 varietà
specifiche all’interno del progetto denominato ’30 e lode’” spiega Stefano Lugli, Responsabile del
progetto del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna. “Le 5 varietà sono quasi
identiche per sapore, colore, durezza e forma e, particolare fondamentale, hanno un’epoca di
maturazione e di raccolta scaglionata in 5 settimane”.
È evidente, quindi, l’importante risvolto economico commerciale rappresentato dalla possibilità di
avere al consumo lo stesso prodotto per un intero mese. “Il ciliegio si adatta perfettamente ad
un’agricoltura ecosostenibile e specializzata, che rappresenta il futuro. Abbiamo così deciso di
continuare a investire molto sul ciliegio, sia dal punto di vista della ricerca che dell’innovazione
varietale e agronomica. La ricerca e l’innovazione, infatti, sono un punto di forza della nostra azienda
e per il settore in generale” queste le parole di Silvia Salvi, socio amministratore dei Salvi Vivai.
Ulteriore elemento di assoluto interesse è rappresentato anche dalla tipologia di frutteto utilizzata per
http://www.estense.com/?p=552805
1/2
6/6/2016
Le ciliege di Salvi Vivai protagoniste della ricerca Unibo | estense.com Ferrara
la produzione di queste primizie: gli impianti cosiddetti “senza scala”. La cerasicoltura oggi è
orientata verso una coltivazione sempre più performante e remunerativa. Intercettando questa
richiesta, Salvi Vivai ha focalizzato la propria attenzione su frutteti intensivi con piante basse che
permettono di entrare in produzione rapidamente e di realizzare impianti con altezze ridotte che
permettono di effettuare la potatura e la raccolta senza l’ausilio di scale con un conseguente notevole
risparmio sui costi di gestione.
Per quanto riguarda la densità l’impianto passa dalle 800/1000 piante per ettaro utilizzate per impianti
tradizionali, alle 5500/6000 piante per ettaro con i portinnesti nanizzanti. Inoltre, grazie a queste
tecniche di gestione, è possibile utilizzare reti di copertura (antigrandine/antipioggia/anti­insetti),
avere una migliore illuminazione all’interno dell’impianto, ed una migliore efficienza dei trattamenti
chimici riducendo l’impatto ambientale. L’open day organizzato rientra tra le attività che Salvi sta
organizzando nel 2016: un anno importante che segna i 125 anni di attività della famiglia nel settore e
i 50 anni a Ferrara.
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1/6/2016
Ciliegio: innovazione e sperimentazione targata Salvi Vivai e Universita' di Bologna
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Portomaggiore (FE), mercoledi 8 giugno 2016 ore 9:30
continua »
Ciliegio: innovazione e sperimentazione targata
Salvi Vivai e Universita' di Bologna Appuntamento mercoledì 8 giugno 2016 a partire dalle
ore 9:30 a Runco di Portomaggiore (provincia di
Ferrara) per un Open Day dedicato al ciliegio.
Organizzato da Salvi Vivai in collaborazione con
l'Università di Bologna e Valagro, l'evento rappresenta
una tappa fondamentale per fare il punto
sull'innovazione varietale e agronomica e per mostrare concretamente i
risultati di una ricerca ormai triennale che l'ateneo bolognese conduce in
collaborazione con Salvi Vivai proprio nel vivaio ferrarese. Protagonisti assoluti della mattinata saranno i ciliegi della famiglia delle
Sweet che proprio l'Università di Bologna, dopo 15 anni di
sperimentazione e ricerca ha brevettato.
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arrivare poi all'individuazione di 5 varietà specifiche all'interno del progetto
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varietà sono quasi identiche per sapore, colore, durezza e forma e,
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"Il ciliegio si adatta perfettamente ad un'agricoltura ecosostenibile e
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dell'innovazione varietale e agronomica. La ricerca e l'innovazione, infatti,
sono un punto di forza della nostra azienda e per il settore in generale":
queste le parole di Silvia Salvi, socio amministratore dei Salvi Vivai. Ulteriore elemento di assoluto interesse è rappresentato anche dalla
tipologia di frutteto utilizzata per la produzione di queste primizie: gli
impianti cosiddetti "senza scala".
La cerasicoltura oggi è orientata verso una coltivazione sempre più
performante e remunerativa. Intercettando questa richiesta, Salvi Vivai ha
focalizzato la propria attenzione su frutteti intensivi con piante basse che
permettono di entrare in produzione rapidamente e di realizzare impianti
con altezze ridotte che permettono di effettuare la potatura e la raccolta
senza l'ausilio di scale con un conseguente notevole risparmio sui costi di
gestione.
Per quanto riguarda la densità l'impianto passa dalle 800/1000 piante per
ettaro utilizzate per impianti tradizionali, alle 5500/6000 piante per ettaro
con i portinnesti nanizzanti. Inoltre, grazie a queste tecniche di gestione, è
possibile utilizzare reti di copertura (antigrandine/antipioggia/anti­insetti),
avere una migliore illuminazione all'interno dell'impianto, ed una migliore
efficienza dei trattamenti chimici riducendo l'impatto ambientale. L'open day organizzato rientra tra le attività che Salvi sta organizzando
nel 2016: un anno importante che segna i 125 anni di attività della famiglia
nel settore e i 50 anni a Ferrara.
Iscrizioni entro il 5 giugno:
• Eventbrite: Open Day e visita guidata al ceraseto sperimentale ­
https://www.eventbrite.it/e/biglietti­open­day­e­visita­guidata­al­
ceraseto­sperimentale­25598936107?aff=ebrowse
http://www.freshplaza.it/article/82721/Ciliegio­innovazione­e­sperimentazione­targata­Salvi­Vivai­e­Universita­di­Bologna
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1/6/2016
SALVI VIVAI, L'8 GIUGNO OPEN DAY DEDICATO AL CILIEGIO | Corriere Ortofrutticolo
Mercoledì 01 Giugno 2016
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SALVI VIVAI, L’8 GIUGNO OPEN DAY DEDICATO AL
CILIEGIO
Inserito: lunedì 30 maggio 2016
Appuntamento l’8 giugno a partire dalle 9.30 a
Runco di Portomaggiore (Ferrara) per un Open
Day dedicato al ciliegio.
Organizzato da Salvi Vivai in collaborazione con
l’Università di Bologna e Valagro, l’evento
rappresenta una tappa fondamentale per fare il
punto sull’innovazione varietale e agronomica e
per mostrare concretamente i risultati di una
ricerca ormai triennale che l’ateneo bolognese
conduce in collaborazione con Salvi Vivai proprio
nel vivaio ferrarese.
Protagonisti assoluti della mattinata saranno i ciliegi della famiglia delle Sweet che
proprio l’Università di Bologna, dopo 15 anni di sperimentazione e ricerca ha
brevettato.
“La ricerca dell’ateneo bolognese è partita da 3.000 semenzali per arrivare poi
all’individuazione di 5 varietà specifiche all’interno del progetto denominato ’30 e
IL COMMENTO
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CABINA DI REGIA
CERCASI. LA
FILIERA DELLA
CARNE SI MUOVE.
L’ORTOFRUTTA
ANCORA IN STAND
BY: MANCA LA
COOPERAZIONE
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Vegetariani e vegani (veri o
presunti) in crescita, consumi di
carne comunque in picchiata. La
filiera della carne (dagli allevatori,
ai mangimisti, ai salumifici, ai
macellatori, ai commercianti) si è
rivolta unitariamente al Governo ,
da Renzi ai vari ministri interessati
(ma il ministero
dell’Agroalimentare dov’è finito?),
per chiedere un intervento urgente
e un sostegno. … Continua a
leggere
Lorenzo Frassoldati direttore del Corriere Ortofrutticolo
lode’” spiega Stefano Lugli, Responsabile del progetto del Dipartimento di Scienze
ARCHIVIO COMMENTI
Agrarie dell’Università di Bologna. “Le 5 varietà sono quasi identiche per sapore, colore,
durezza e forma e, particolare fondamentale, hanno un’epoca di maturazione e di
raccolta scaglionata in 5 settimane”.
È evidente, quindi, l’importante risvolto economico commerciale rappresentato dalla
possibilità di avere al consumo lo stesso prodotto per un intero mese.
“Il ciliegio si adatta perfettamente ad un’agricoltura ecosostenibile e specializzata, che
rappresenta il futuro. Abbiamo così deciso di continuare a investire molto sul ciliegio,
DALLE AZIENDE
FOODWELL, I CONSIGLI DI
NOBERASCO PER UNA BUONA
ALIMENTAZIONE
T 18 PARTNER DEI CORSI DI
PRODUZIONE ORTOFRUTTICOLA
ARCHIVIO DALLE AZIENDE
sia dal punto di vista della ricerca che dell’innovazione varietale e agronomica. La
ricerca e l’innovazione, infatti, sono un punto di forza della nostra azienda e per il
settore in generale” queste le parole di Silvia Salvi, socio amministratore dei Salvi Vivai.
LE NOSTRE INIZIATIVE
Ulteriore elemento di assoluto interesse è rappresentato anche dalla tipologia di
POLONIA, FOCUS ORTOFRUTTA:
DAL 21 SETTEMBRE CON
OMNIBUS
frutteto utilizzata per la produzione di queste primizie: gli impianti cosiddetti “senza
scala”.
ARCHIVIO INIZIATIVE
La cerasicoltura oggi è orientata verso una coltivazione sempre più performante e
remunerativa. Intercettando questa richiesta, Salvi Vivai ha focalizzato la propria
attenzione su frutteti intensivi con piante basse che permettono di entrare in
produzione rapidamente e di realizzare impianti con altezze ridotte che permettono di
effettuare la potatura e la raccolta senza l’ausilio di scale con un conseguente notevole
risparmio sui costi di gestione.
Per quanto riguarda la densità l’impianto passa dalle 800/1000 piante per ettaro
utilizzate per impianti tradizionali, alle 5500/6000 piante per ettaro con i portinnesti
nanizzanti. Inoltre, grazie a queste tecniche di gestione, è possibile utilizzare reti di
copertura (antigrandine/antipioggia/anti-insetti), avere una migliore illuminazione
all’interno dell’impianto, ed una migliore efficienza dei trattamenti chimici riducendo
l’impatto ambientale.
L’open day organizzato rientra tra le attività che Salvi sta organizzando nel 2016: un
anno importante che segna i 125 anni di attività della famiglia nel settore e i 50 anni a
Ferrara.
FIERE
ASIA FRUIT LOGISTICA Hong Kong CINA 7-9 settembre
MACFRUT Rimini ITALIA 14-16 settembre
FRUIT ATTRACTION Madrid SPAGNA 5-7 ottobre
Fotogallery
PMA Orlando STATI UNITI 14-16 ottobre
SIAL Parigi FRANCIA 16-20 ottobre
WOP DUBAI Dubai EMIRATI ARABI UNITI 13-15 novembre
INTERPOMA Bolzano ITALIA 24-26 novembre
APPUNTAMENTI
DELEGAZIONE AFRICANA IN VISITA IN ITALIA
Rivista sfogliabile
SALVI VIVAI, L’8 GIUGNO OPEN DAY
DEDICATO AL CILIEGIO
LA PIÙ CLICCATA DELLA
SETTIMANA
PRIMA COLTIVAZIONE DI GOJI
FRESCO COMPLETAMENTE
ITALIANA E SOSTENIBILE
Video Gallery
LA PIÙ CLICCATA DEL MESE
http://www.corriereortofrutticolo.it/2016/05/30/salvi­vivai­l8­giugno­open­day­dedicato­al­ciliegio/
Alma Seges alla Fruit L...
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