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CAMPIONATO DI GIORNALISMO
MARTEDÌ 27 MAGGIO 2014
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Scuola media SANT’ALBERTO MAGNO
A lezione dai maestri a quattro zampe
Lo straordinario incontro a scuola con i tre cani dell’Unità cinofila e i loro conduttori
L’ADDESTRAMENTO
Giochiamo
insieme
per imparare
A BOLOGNA ci sono tre sezioni antidroga: i Carabinieri, la Polizia e la Finanza. In
tutta Italia esistono all’incirca 6000 soci che fanno parte
della Protezione Civile, di
cui 30 sono volontari
dell’Unità cinofila; questi
addestrano i cani a usare le
loro capacità olfattive per
contrastare e combattere la
piaga della droga.
Il volontario, di solito, si reca al canile dove, in base a diversi criteri standardizzati
ed al feeling che si deve instaurare tra uomo ed animale, la ‘coppia’ si sceglie reciprocamente per tutta la vita.
Le razze più ambite per questo lavoro sono: i pastori tedeschi, i cani da caccia, i labrador e i cocker. I cani più
piccoli solitamente vengono
utilizzati quando la ricerca
delle sostanze stupefacenti
deve essere condotta in spazi ristretti. Alcuni conduttori tendono a preferire gli
esemplari femmina poiché
sono ritenute più abili nel
far valere le proprie qualità,
allo scopo di mettersi in mostra agli occhi del conduttore ed ottenere il premio finale.
Prima di questo incontro
noi non riuscivamo a spiegarci come i cani potessero
imparare a riconoscere l’odore degli stupefacenti e pensavamo che, per abituarli a cercare la droga, venissero sottoposti a degli esercizi molto
estenuanti; abbiamo invece
scoperto che l’addestramento viene impostato in modo
che per il cane non ci sia nessun tipo di contatto con la
sostanza e soprattutto che le
esercitazioni sono attuate come un vero e proprio gioco,
con ricompensa finale. Occorrono 2-3 anni per l’addestramento base, che prosegue per tutta la vita, rafforzando di continuo il rapporto tra cane e conduttore.
VENERDÌ 21 marzo è stato un
giorno importante per noi alunni
della scuola Sant’Alberto Magno,
abbiamo infatti avuto l’onore di
avere come ospiti dei docenti piuttosto speciali ed anche, se si vuole, un po’ insoliti: i cani dell’Unità cinofila con i loro rispettivi conduttori.
Due auto, appartenenti ad una
delle unità cinofile presenti a Bologna, con a bordo i cani insieme
ai loro conduttori, hanno parcheggiato nel cortile e i nostri ospiti si
sono poi preparati per raccontarci
le loro fantastiche esperienze vissute quotidianamente con i loro
amici a quattro zampe. Ci siamo
sistemati in palestra, dove i conduttori hanno parlato generalmente delle loro unità. Hanno tenuto a sottolineare che sono tutti
volontari (circa seimila in Italia)
ex o attuali militari, appassionati
di cani, con i quali condividono il
loro lavoro, convivono e addestrano tutti i giorni.
I volontari inoltre ci hanno dato
alcune informazioni base su come
curare le ferite causate da un mor-
cente. I conduttori l’hanno nascosta in mezzo ad alcuni ragazzi ed i
cani, uno alla volta, incoraggiati
dai volontari, dovevano trovarla.
Tutti e tre sono riusciti, con estrema rapidità e precisione, a portare
a termine con successo la prova,
meritandosi così un caloroso applauso ed un ‘bocconcino’ da leccarsi i baffi.
I ragazzi della scuola con Lexa, Peter e Cesar dell’Unità cinofila
so di un cane, perché può apitare
di imbattersi in qualche animale
che, per i più disparati motivi, come per esempio la paura, possa reagire violentemente.
Dopo aver presentato anche i tre
esemplari presenti di nome Lexa,
Peter e Cesar, abbiamo assistito
ad alcune delle principali esercitazioni.
I CANI, per iniziare, si sono esibiti nel saltare degli ostacoli, nel passare attraverso cerchi e rispondere a comandi dei rispettivi conduttori. La prova più bella in assoluto è stata, ovviamente, quella che
tutti noi attendevamo, ovvero vedere dal vivo come i nostri nuovi
amici riuscivano a trovare una bustina con una sostanza chimica
dello stesso odore di una stupefa-
L’ULTIMA prova è stata la più
rappresentativa del sentimento di
totale attaccamento e devozione,
estremamente radicato nei cani,
nei confronti dei propri conduttori; un membro dell’Unità si è munito di protezioni, ha chiamato a
sé un cane per volta e si è fatto attaccare. Questi, che era ovviamente addestrato a tale tipo di simulazione, quando il conduttore intimava di fermarsi, si bloccava ed
indietreggiava in attesa di un nuovo ordine. L’incontro si è infine
concluso con innumerevoli foto
di tutti i cani con le varie classi;
abbiamo inoltre chiacchierato
con i conduttori, che hanno risposto senza sosta a tutte le nostre infinite domande.
IL CASO LA SUA INCREDIBILE STORIA COMINCIA IN USA E, DOPO LA MORTE DEL PADRONE, RIPARTE DA QUI
La seconda vita di Cesar, ferito sul campo in Iraq
Cesar,
incrocio tra
un rottweiller
e un pastore
belga malinois
IN REDAZIONE
Ecco gli alunni della classe II Tommaso.
Antonacci Giovanni, Ardizzone Angelica, Caterina
Barisone, Anna Bernardini, Pagano Filippo, Berni
Alessandro, Campoli Giovanni, D’Alessandro Margaret, Sara De Castro, Francesco Paolo, Dellepiane Matteo, Do Carmo Pedracolli, Fabricio Falcioni, Sofia Finarelli, Elisa Maria Lolli, Federico Menarini, Beatrice Mignani, Ludovica Morandini, Guglielmo Musso, Margherita Nicoletti, Angelica Pareschi, Carlotta Patini, Gregorio Sgarbi, Edoardo
Solimani, Rebecca Trevisi, Azzurra Diletta, Vertsonis Alexios Vassilios, Zaccanti Jonathan
Docente referente per il progetto: Elena Feliziani.
CESAR è un incrocio tra un rottweiller e un
pastore belga malinois, nato negli Stati Uniti il
16 febbraio 2007. Addestrato in un primo
tempo per la ricerca di droga, a causa della
guerra in Iraq fu sottoposto ad un tipo di
addestramento per individuare esplosivi. Solo
dopo un anno di preparazione, fu considerato
pronto e inviato sul campo di guerra. Compì
varie missioni che portò a termine sempre con
grande successo. I cani utilizzati per la ricerca
di bombe sono un frequente bersaglio per i
nemici, proprio perché la loro abilità è risaputa
e a volte rischiano di perdere la vita.
Un giorno, mentre lui ed il suo conduttore
erano su un mezzo blindato insieme ad altri
soldati, furono attaccati ed il veicolo esplose: ci
furono alcuni superstiti tra cui Cesar ma
disgraziatamente il suo compagno di vita morì.
Anche se sopravvissuto, Cesar riportò dei
danni psicologici e fisici: le sue anche, che
sembravano ormai distrutte, furono invece
ricostruite. Ricominciò a camminare senza
nessun problema ma era come se ormai non
fosse più lui, nessuno lo riconosceva e
manifestava una sofferenza emotiva come se
fosse anche lui stesso deceduto insieme al suo
conduttore. In queste condizioni si capì che
ormai la sua carriera militare era
probabilmente arrivata alla fine; si volle
tuttavia fare un tentativo e lo affidarono poco
dopo ad una persona che sarebbe dovuta essere
il suo nuovo compagno di vita. Ma il loro
rapporto non funzionò e così dall’Iraq fu
rispedito a casa. In America venne
temporaneamente affidato alla famiglia del
conduttore morto ma, dopo alcuni mesi, pare
per difficoltà economiche, lo cedettero ad una
associazione italiana che si occupa
appositamente di cani militari ‘in pensione’.
UNA VOLTA arrivato in Italia, Cesar, ebbe la
fortuna di incontrare una ragazza che capì
subito che si trattava di un cane speciale e che,
per questo motivo, pensò di regalarlo al suo
compagno, un militare dell’esercito italiano.
Finalmente, tra uomo ed animale scoppiò la
scintilla ed il militare fu subito entusiasta
all’idea di accogliere il bellissimo cane nella sua
casa e, ancor di più, nella sua vita. In questo
periodo Cesar è in pensione, ma si dice che
presto ritornerà a svolgere il suo lavoro, quel
lavoro per cui era stato addestrato, proprio
perché considerato un esemplare
particolarmente dotato, ovvero cercare la droga
ed individuare le bombe insieme al suo nuovo
compagno.