di M. Di Peri - da "S"
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di M. Di Peri - da "S"
Palazzo Comitini foto © Daniela Tomasino, licenza cc-by-sa 3.0 Ottanta milioni di euro di buco Ecco la voragine 118 di Miriam Di Peri Con il passaggio alla nuova gestione arrivano due dossier: una relazione della Corte dei conti e un documento firmato dalla nuova dirigenza: sotto accusa anche un immobile di proprietà della moglie dell’ex presidente della Sise, Guglielmo Stagno d’Alcontres O ttanta milioni di euro: questo il negativo di bilancio con cui la Sise, società a totale partecipazione della Croce Rossa Italiana, ha chiuso i battenti il 31 dicembre. La fine degli ‘anni zero’ ha portato con sé anche la liquidazione dell’azienda che per circa un decennio ha gestito il servizio di emergenza-urgenza 60 s - il magazine che guarda dentro la cronaca sanitaria nell’Isola, tra non poche polemiche. Lo scorso dicembre, infatti, la società è finita nell’occhio del ciclone a partire da alcune relazioni della Corte dei Conti sui pesanti negativi che gravavano nel bilancio aziendale. Ad appesantire ulteriormente il clima, si è aggiunto un dossier che punta i riflettori sui presunti sprechi perpetrati dalla precedente dirigenza Sise, guidata da Guglielmo Stagno D’Alcontres. La denuncia è stata firmata proprio dai nuovi vertici aziendali, capitanati dal presidente Alessandro Ridolfi e dal direttore generale Marco Romano, il quale ha preferito non aggiungere ulteriori commenti sulla vicenda. Al centro dei malumori sottolineati dai nuovi vertici, le folli spese che avrebbero alimentato il buco in bilancio, cre- ato comunque in gran parte dagli straordinari non ancora pagati agli autisti soccorritori del 118. Il fascicolo è stato consegnato lo scorso dicembre alla commissione Sanità di Palazzo dei Normanni. Tra le spese che hanno alimentato il deficit, molte polemiche si sono mosse attorno alla vicenda di Villa Luce a Messina: un immobile di proprietà di Caterina Caruselli, moglie dell’allora capo della Sise Guglielmo Stagno D’Alcontres, preso in affitto dalla società per un compenso mensile di circa 4.000 euro secondo i nuovi vertici aziendali. La cifra venne allora immediatamente smentita dallo stesso D’Alcontres, che parlò invece di circa un migliaio di euro mensili. Il presunto conflitto d’interessi su Villa Luce, in ogni caso, non è stato l’unico episodio a finire al centro della polemica. Assunzioni fatte anche nel 2009, nonostante il blocco imposto dall’assessorato regionale alla Sanità, autisti soccorritori ripetutamente assenteisti, ambulanze affittate a canoni d’oro, compensi stratosferici ai dirigenti. E ancora, una consulenza esterna assegnata allo studio contabile Giacobbe, che gestiva il saldo delle buste paga, per un compenso pari a 15 euro a dipendente: un incarico che, moltiplicato per 12 mesi e per gli oltre 3.000 dipendenti della Sise, permetteva allo studio di percepire circa 600 mila euro all’anno. Gli sprechi, e soprattutto gli ottanta milioni di negativo nel bilancio della Sise, si legano ai nuovi sviluppi della riforma della sanità regionale, proprio perché lo scorso Fra le spese folli della Sise anche l’emissione delle buste paga: solo il rendiconto dello stipendio ai dipendenti costava circa 600 mila euro all’anno. Ma nella polemica finiscono anche le assenze dei soccorritori e i canoni d’oro per affittare le ambulanze 22 dicembre è stata costituita una nuova agenzia per l’emergenzaurgenza sanitaria, la Seus, formata per il 51% da azioni della Regione e per il restante 49% dalle Asp e dalle aziende ospedaliere dell’Isola. Una differenza fondamentale rispetto alla compagine sociale della Sise, a totale partecipazione della Croce Rossa Italiana, rimasta questa volta fuori dai giochi. “È un accordo – dice Michele Palazzotto, segretario regionale della Funzione Pubblica Cgil – che mette fine alla gestione clientelare perpetrata per anni dalla Sise, nonché una vittoria per il sindacato, che ha ottenuto l’assunzione a tempo indeterminato per gli oltre 3000 dipendenti che confluiranno nella nuova società”. A spiegare, invece, cosa abbia portato, oltre agli sprechi che hanno portato a 80 milioni di debito, è Domenico Garbo, coordinatore del 118 nel comprensorio di Termini Imerese: “Oltre ai circa 450 assunti nel triennio 2007/2009, quindi in pieno piano di rientro, bisogna considerare le numerosissime assunzioni precedenti, molte delle quali riconducibili a dinamiche di natura clientelare legate ai periodi di campagne elettorali. Di fatto è successo che per giustificare le assunzioni sono stati ridotti i monte ore e aumentati i turni di guardia nelle ambulanze: il massimo di lavoro straordinario consen- tito è stato così ridotto a 120 ore. Purtroppo i turni di guardia non sono aumentati proporzionalmente, a causa delle numerose richieste di trasferimento negli uffici amministrativi. Se a questo si aggiungono i tanti autisti soccorritori assenti perché in malattia ne deriva il quadro complessivo: chi andava al lavoro e continuava a coprire i turni, sforava i limiti dello straordinario retribuito”. Secondo la denuncia di Garbo questa prassi avrebbe dunque comportato una conseguenza immediata, un boom delle ore di straordinario per gli autisti soccorritori della Sise, che hanno spesso superato il tetto massimo di 120 ore retribuite, con la conseguenza di migliaia di ore di lavoro extra non ancora conteggiato, per un totale pari a circa 57 milioni. In tutto questo marasma di riflettori puntati sugli sprechi aziendali, sull’istituzione della nuova agenzia e sulla riforma del sistema sanitario regionale, ad aggravare la situazione sono intervenuti i malumori della Croce Rossa Italiana, tagliata fuori dal nuovo sistema degli autosoccorsi voluto dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo. I problemi più imponenti sono sorti proprio a partire dall’esclusione della Cri, che ha innescato, attraverso il commissario nazionale Francesco Rocca, una dura contestazione contro l’assessore il magazine che guarda dentro la cronaca - s 61 L’altro buco riguarda gli straordinari: molti dipendenti hanno superato il tetto massimo di 120 ore. Secondo le stime dei sindacati il bonus che bisognerebbe pagare al personale ammonterebbe a circa 57 milioni regionale alla Sanità. Al centro della querelle, una lettera indirizzata a Russo nella quale lo stesso Rocca avvisava la costituenda Seus che la Croce Rossa non avrebbe ceduto i ponti radio (acquistati nel 1986 dalla società con fondi regionali), fino a quando la Regione non avesse provveduto a coprire gli 80 milioni di debito di bilancio. Una lettera, questa, che ha mandato su tutte le furie Russo, il quale si è detto “meravigliato e sconcertato” e ha sottolineato che l’interruzione delle attività avrebbe comportato l’intervento delle autorità, appellandosi anche a una risoluzione da parte dei vertici di palazzo Chigi. Sulla vicenda lo stesso Russo ha precisato: “Dal primo gennaio 2010 è ufficialmente attiva la nuova società, la Seus, che, a differenza 62 s - il magazine che guarda dentro la cronaca di quanto erroneamente riportato sugli organi di stampa, ha stipulato un contratto con la Sise (ormai in liquidazione) per garantire l’efficienza del servizio durante la fase di transizione, vale a dire almeno nel primo trimestre del 2010”. La convenzione è stata siglata per un compenso pari a circa 10 milioni al mese, inclusi gli straordinari. In merito agli scontri che si sono susseguiti nel mese di dicembre tra il commissario nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, e lo stesso Russo, l’assessore chiarisce: “Con la Croce Rossa abbiamo sicuramente rasserenato i rapporti, fermo restando che la nuova società non prevede, da statuto, cessioni a soggetti terzi. Finita quindi la fase di transizione, a gestire il servizio di emergenza-urgenza nell’Isola sarà Il commissario della Croce Rossa Francesco Rocca. Nella foto piccola, l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo il nuovo soggetto, istituito a compartecipazione regionale, delle Asp e delle strutture ospedaliere”. Sprechi a parte, Massimo Russo sfodera il suo politically correct e sottolinea come il servizio offerto dalla Sise sia stato “gestito negli anni in maniera efficiente”. L’ex magistrato torna infine sui vantaggi che il nuovo soggetto pubblico comporterà nel servizio, dimostrandosi fiducioso sulle prospettive future: “La Polemica con la Croce rossa sulla cessione dei ponti radio. Ma l’assessore Massimo Russo minimizza e guarda al futuro: “La nuova organizzazione saprà ottimizzare le risorse nel migliore dei modi” nostra principale preoccupazione è dare efficienza al servizio. È indubbio, inoltre, che in questo modo si eviteranno numerosi sprechi: sono certo che la nuova organizzazione saprà ottimizzare le risorse nel migliore dei modi”. Resta ancora in sospeso il contenzioso da 80 milioni tra la Regione e la Cri, a causa del quale sono bloc- cati i trasferimenti dei dipendenti Sise nella nuova società. A restare cristallizzati a causa della querelle irrisolta, anche le vetture e i ponti radio acquistati dalla stessa Croce Rossa grazie a finanziamenti regionali. Sui 57 milioni di euro di straordinari non ancora conteggiati ai dipendenti, la soluzione che si prospetta all’orizzonte sembrereb- be quella, in accordo coi sindacati, di aumentare i nuovi contratti da 30 a 36 ore settimanali, con un aumento in busta paga, a patto che i lavoratori firmino la rinuncia agli straordinari pregressi. Prima di estinguere la società, la Sise dovrà infine fare i conti anche con le Fiamme Gialle della Regione, che chiedono all’azienda di saldare il pagamento dell’Iva per i contratti dal 2005 ad oggi: circa 60 milioni di euro che, se aggiunti agli 80 di partenza, rischiano di creare un considerevole disequilibrio nel bilancio della sanità siciliana. il magazine che guarda dentro la cronaca - s 63