MORANDINI in pillole

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MORANDINI in pillole
pensieri e parole
Quello che gli altri non dicono: riflessioni a posteriori di
un critico DOC
MORANDINI in pillole
di Morando Morandini
Ignoranza
Sabato 27 dicembre 2008, con una sola eccezione, nessun
importante quotidiano italiano ha dato in prima pagina la notizia
della morte di Harold Pinter che se ne è andato, come Beckett,
alla vigilia di Natale. L’eccezione è “il Manifesto”, che gli ha
dedicato il titolo di prima pagina con una grande fotografia e l’inizio di un articolo di Gianfranco Capitta. Il critico ricorda, tra
l’altro, che dopo l’11 settembre 2001 Pinter disse: “Ho pensato
subito che era prevedibile, in qualche modo inevitabile, dopo
tanti anni di terrorismo di Stato, che potesse, esserci una reazione così violenta”. Il titolo è “Messaggero d’amore”. Si riferisce alla versione italiana di un
memorabile film di Joseph
Losey (The Go Between, 1970)
di cui Pinter scrisse la sceneggiatura, in cui si ascolta questa
battuta: “Il passato è un paese
straniero”, ricalcato molti anni
dopo da Gianrico Carofiglio nel
romanzo Il passato è una terra
straniera e nel film omonimo di
Daniele Vicari. Quando in qualche giuria giornalistica/letteraria, con due pizzichi di provocazione sostengo che “il Manifesto” è il quotidiano più culturale
della penisola, mi prendono per un fanatico marlen (marxistaleninista).
Ma perché non
si dovrebbe
sindacare,
cioè sottoporre
a controlli e
giudizi,
il pubblico?
10
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
Insindacabile?
Sul n. 22 del “Giornale dello Spettacolo” ho letto un fondo
pagina titolato “Fa discutere Albakiara” dal quale apprendo
che il film non è costato 1,2 milioni di euro e nemmeno 2, ma 3
milioni, come afferma Alessandro Usai, amministratore delegato Mikado che l’ha coprodotto e distribuito. Pur non avendo
capito i motivi dell’imponente fiducia preventiva sul successo
di pubblico, non intervengo nella discussione perché non m’interessa. Ho qualcosa da eccepire, però, sulla conclusione di
Usai: “In questo mestiere strano e imprevedibile, la sola cosa
certa è che il pubblico è l’unico insindacabile giudice del film. A
questo ogni buon distributore, produttore, regista dovrebbe
rassegnarsi”.
Già la parola “giudice” applicata ai critici non mi garba perché
un buon critico non dovrebbe essere soltanto un giudice, ma
perché non si dovrebbe sindacare, cioè sottoporre a controlli e
giudizi, il pubblico? Almeno nel campo della comunicazione e
dell’espressione non c’è nulla e nessuno di insindacabile. Da
molti anni in Italia i cittadini sopra i 14 anni che vanno al cinema
sono una minoranza che non supera il 20%, 1 su 5. Mi occorrerebbe un lungo articolo per analizzare il comportamento e indicare i torti di questa minoranza. Nella quale, anzitutto, c’è un
diffuso pregiudizio negativo verso i film italiani.
marzo 2009
FINE PEN(N)A MAI
VISIONI FORZATE E INDULTI
CRITICI
In principio era Caos calmo, poi è successo di tutto: Ferrari trasformate in
Por(s)che, Moretti in Brando. Con querela finale: Bertolucci contro Grimaldi,
a suon di tango. #### La verità è che
non gli piaci abbastanza: più di un titolo,
una confessione allo spettatore… ####
Rubicondi e alla Ventura: così gli alfieri
tricolori al Los Angeles, Italia Film,
Fashion and Art Festival. Cinema o no,
il miglior modo di superare la crisi è
sempre lo stesso: esportarla… ####
Schwarzenegger e Stallone per la
prima volta insieme: è The
Expendables, letteralmente “I sacrificabili”... #### Monteleone vs. Comencini:
Due partite, una palla, zero punti…
ALMOST (IN)FAMOUS: DALLE
STALLE ALLE STARLETTE
“Liberamente tratto dall’ Otello di
Shakespeare”: è lo Iago di Volfango De
Biasi, con Nicolas Vaporidis e la
Desdemona Laura Chiatti. Pronta la
contromossa inglese: Mr. Bean dirigerà
Divine Comedy, con Camilla e Carlo nel
ruolo di Beatrice e Dante. STOP L’unico
party post Oscar? Quello di Madonna. E
Hollywood si riscopre pia. STOP Ponyo
sulla scogliera: anime e cozze… STOP
Violante Placido è Moana Pozzi per Sky:
il grande incubo di papà Michele? STOP
Dopo il (tentato) suicidio, il ritorno:
Owen Wilson ritrova Kate Hudson, l’attrice di Come farsi lasciare in 10 giorni,
Le divorce e Quando meno te lo
aspetti…
Federico Pontiggia