Mangiare al ristorante

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Mangiare al ristorante
Mangiare al
ristorante
La legge antifumo
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OkkiO a…
Test noi consumatori • Periodico settimanale di informazione e studi su
consumi, servizi, ambiente • Anno XXII • n. 54 • 4 ottobre 2010
Il 10 gennaio 2005 è entrata in vigore
la legge che vieta il fumo in tutti i locali
pubblici.
Ai ristoratori, cui spetta il compito di
far osservare il divieto, è concesso di
riservare un’area del locale – purché
inferiore alla metà dell’intera struttura
– ai fumatori. L’area fumatori dovrà essere adeguatamente segnalata (cartelli
ben visibili), separata dal resto della sala
mediante pareti e provvista di impianti
di ventilazione da mantenere efficienti
e far controllare con frequenza annuale.
In assenza di tale suddivisione dei locali, il divieto deve considerarsi assoluto
per tutto l’esercizio.
Le sanzioni vanno dai 27,50 ai 2.200 euro e vengono comminate sia a
chi viene sorpreso a fumare dove è esposto il cartello di divieto, sia ai gestori
degli esercizi che non denunciano il trasgressore. Le sanzioni raddoppiano
in presenza di bambini o donne incinte.
… I servizi
di ristorazione
Informazioni e consigli
per chi mangia fuori casa
Adiconsum,
dalla parte del consumatore.
Pubblicità dei prezzi
Il ristoratore ha l’obbligo di esporre il menù con i relativi prezzi delle
singole portate. Prima di entrare nel locale leggiamolo con attenzione. Una
volta a tavola chiediamo sempre il menù, e quando il cameriere ci elenca
verbalmente i piatti del giorno verifichiamo se sono correttamente riportati
nella lista, completi dei rispettivi prezzi.
La mancata osservanza dell’obbligo di esporre o consegnare al cliente il
listino dei prezzi può comportare per l’esercente il pagamento di una multa
pari a 308 euro. Inoltre se nel ristorante non vi è l’esposizione dei prezzi
né in un listino sui tavoli, né su un cartello esposto al pubblico, il cliente
potrebbe contestare il conto arrivando anche a rifiutarsi di pagare.
Servizio, coperto e pane
Servizio, coperto, pane o altri costi possono essere decisi liberamente dal
ristoratore, ma anche questi devono essere presenti nel menù.
Fanno eccezione, in proposito, i ristoranti del Lazio: in questa regione,
infatti, per effetto di una norma locale è vietato l’addebito del coperto.
La mancia, invece, non è mai obbligatoria.
Il ristoratore non può imporre la consumazione dell’intero pasto: il cliente
può decidere di ordinare anche una sola portata.
Ingredienti surgelati
Prestiamo attenzione alle portate confezionate con ingredienti surgelati
(generalmente prodotti ittici e patate fritte): la natura di tali ingredienti deve
essere sempre indicata sul menù (sebbene come indicazione sia sufficiente
anche un asterisco che rimandi in calce alla dicitura “prodotto surgelato”).
Soltanto olio etichettato
Allo scopo di prevenire frodi e fornire maggiori informazioni ai consumatori,
la legge vieta ai pubblici esercizi “di proporre al consumo, fatti salvi gli usi di
cucina e di preparazione dei pasti, olio di oliva in contenitori non etichettati
conformemente alla normativa vigente”.
Il cliente deve dunque pretendere che l’olio di oliva servito a tavola nei ristoranti sia contenuto in bottiglie confezionate o in oliere munite di etichetta.
Il ristoratore che non dovesse adempiere a tale obbligo sarà passibile di una
sanzione amministrativa pecuniaria da 1000 a 3000 euro.
Acqua minerale o acqua del rubinetto?
Se si ordina acqua minerale, si ha diritto a riceverla nella confezione originale, sigillata: la bottiglia deve essere aperta al tavolo, al cospetto del cliente.
Se invece si preferisce bere acqua del rubinetto, nessun ristoratore può
rifiutarla. Ogni esercizio commerciale in cui si somministrino alimenti, infatti,
deve disporre di acqua potabile, altrimenti non potrebbe ottenere l’autorizzazione igienico sanitaria necessaria per lavorare.
La “carta dei vini”
Attenzione ai prezzi dei vini: qui i ricarichi possono essere davvero “salati”.
Di solito il ricarico è tanto maggiore quanto più è a buon mercato il costo della
bottiglia per il ristoratore; tuttavia, se si vuole scegliere un vino “impegnativo”,
è consigliabile farsi consegnare la “carta dei vini” e verificarne il prezzo
prima di ordinare.
Niente zucchero sfuso
Per motivi di igiene sono vietate le zuccheriere. Attualmente è infatti obbligatorio, per bar e ristoranti, vendere tutti i tipi di zucchero esclusivamente
in contenitori chiusi.
Ai trasgressori possono essere applicate sanzioni pecuniarie amministrative da 2000 a 6000 euro.
La ricevuta fiscale
Al momento del conto bisogna sempre farsi consegnare la
ricevuta fiscale, che deve essere ben dettagliata e completa
di tutte le voci che formano il
prezzo finale. In caso di dubbio,
è opportuno farsi riportare il
menù per verificare eventuali
incongruenze fra i prezzi dichiarati e quelli addebitati.
Se i dubbi trovano conferma e le spiegazioni fornite dal
ristoratore non sono sufficienti è consigliabile chiedere l’intervento dei vigili. Se le circostanze (orario,
ubicazione del ristorante, ecc.) rendessero impossibile l’intervento dei vigili
in tempi ragionevolmente brevi, sarà bene pagare e conservare la ricevuta
rinviando le azioni per la tutela dei propri diritti a un momento successivo.
Responsabilità del ristoratore per oggetti lasciati in custodia
Il ristoratore è responsabile degli oggetti lasciati in custodia dal cliente
e ne risponde in caso di furto. Non ne è invece responsabile se l’oggetto
non gli viene consegnato (ad es. il cellulare, l’accendino o un altro oggetto
di valore poggiato sul tavolo).
Al ristoratore si può estendere anche la responsabilità per le cose non
consegnate in custodia, ma limitatamente a quelle di cui è opportuno
liberarsi per il miglior godimento del pasto (ad esempio il soprabito, il
cappello, ecc.).
Restano invece sotto la diretta vigilanza del cliente le cose che non costituiscono intralcio alla consumazione.