Vita Nuova

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Vita Nuova
Dante Alighieri, Vita Nuova, XXI
Ne li occhi porta la mia donna Amore,
per che si fa gentil ciò ch'ella mira;
ov'ella passa, ogn'om ver lei si gira,
e cui saluta fa tremar lo core,
sì che, bassando il viso, tutto smore,
e d'ogni suo difetto allor sospira:
fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
Aiutatemi, donne, farle onore.
Ogne dolcezza, ogne pensero umile
nasce nel core a chi parlar la sente,
ond'è laudato chi prima la vide.
Quel ch'ella par quando un poco sorride,
non si pò dicer né tenere a mente,
sì è novo miracolo e gentile.
Parafrasi
La mia donna (“mea domina”, la “signora del mio cuore”) porta Amore nei suoi occhi (nel senso
che Amore sta, risiede negli occhi di Madonna), per cui tutto ciò che lei guarda diventa nobile
(tendenzialmente perfetto), dove lei passa, tutti si girano a guardarla, e a colui che lei saluta, fa
tremare il cuore (spaventa e turba l’animo per ragioni etiche) cosicché, lui (il salutato), chinando il
viso in basso (per vergogna, sottomissione e umiltà), impallidisce tutto quanto, e sospira (perché si
pente) allora di ogni sua mancanza (peccato o errore): l’ira e la superbia fuggono davanti a lei (la
mia donna). Datemi aiuto, o donne mie, per renderle l’onore (che merita). Nel cuore di chi la sente
parlare nascono tutte le dolcezze e tutti i pensieri umili (il contrario dei superbi), per cui è lodato chi
la vide per primo [ma chi la vide per primo?]. Ciò che ella appare quando accenna un sorriso, non si
può dire (in versi) né ricordare, tanto lei è un miracolo (una meraviglia che eccede l’ordine delle
cose) straordinario e nobile.
Sonetto. Endecasillabi. Schema: ABBA-ABBA=CDE-EDC. Quartine incrociate (come
preferibilmente in stilnovisti rispetto ai siciliani), terzine invertite. Dialefe notevole al v. 14: “sì / è
novo”. Rime e parole “dolci”.
Personificazione di Amore e, in buona parte, di Ira e Superbia. Molte parole chiave del codice
stilnovista: “mia donna”, “gentile”, “umile”, “miracolo”… Sonetto di sintesi e pressoché
programmatico della concezione dantesca della donna che sviluppa i fondamenti stilnovistici. Della
donna sono descritti, non la bellezza e il fascino sul soggetto (il poeta), ma gli effetti morali nei
confronti di tutti gli altri, di tutti gli uomini, nella città (“ov’ella passa”). Il “saluto” come rapporto
sociale fondamentale. Fondamentale anche nella storia d’amore ideale della Vita Nuova. Il contrario
delle virtù di Madonna sono Superbia (lo stare super, il voler sopravanzare gli altri) e Ira (la
violenza nei rapporti interpersonali) controvirtù civili che rinviano ai positivi che legano una
collettività. “dolcezza” e “umiltà” (essere vicini all’Humus, alla terra, inchinarsi in senso di
sottomissione) sono i valori estetico-fisico-morali attraverso cui si realizza il “miracolo”
straordinario e nobile della presenza in terra dell’angelo-donna (cfr. “Tanto gentile e tanto onesta
pare”).
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Dante Alighieri, Vita Nuova, XX
Amore e'l cor gentil sono una cosa,
sì come il saggio in suo dittare pone,
e così esser l'un sanza l'altro osa
com'alma razional sanza ragione.
Falli natura quand'è amorosa,
Amor per sire e 'l cor per sua magione,
dentro la qual dormendo si riposa
tal volta poca e tal lunga stagione.
Bieltate appare in saggia donna pui,
che piace a gli occhi sì, che dentro al core
nasce un disio de la cosa piacente;
e tanto dura talora in costui,
che fa svegliar lo spirito d'Amore.
E simil face in donna omo valente.
Parafrasi
Amore e cuore nobile sono una sostanza sola, proprio come il saggio (Guinizzelli) nella sua (o in
una sua) poesia sostiene, e così l’uno (Amore) non può stare senza l’altro (cuore gentile) come
l’anima razionale non può stare senza la ragione (ovvero non possono stare disgiunti). Li crea
Natura quando è soggetta essa stessa ad Amore, (la Natura crea) Amore come signore e il cuore per
sua dimora, dentro cui Amore sta assopito (cioè, in termini aristotelici, in potenza, virtualmente,
pronto a ridestarsi) a volte per poco tempo a volte per lungo tempo. (Una) bellezza si manifesta poi
in una donna di valore, che piace allo sguardo così che dentro al cuore nasce un desiderio
dell’essenza bella; e tanto permane in costui (nel cuore), che desta lo spirito di Amore. E fa la stessa
cosa un uomo di pregio in una donna.
Sonetto di schema arcaico a quartine alternate ABAB-ABAB=CDE-CDE. A, B, D assonanti tra
loro. Amore e Natura personificazioni, quasi prosopopee. “sire”, “magione” metafore dell’amor
cortese per indicare un procedimento tutto interiore scandito da un linguaggio argomentativo e
filosofico, anche terminologicamente (cfr. parafrasi). “Saggio” è l’epiteto del poeta che fa testo, che
è auctoritas, che scrive cose piene di sostanza ragionativa: Virgilio “famoso saggio” (Inf. I,8).
“Gentil”, da “gens, -entis”, latinismo, “di stirpe”, “nobile”. “dittare” termine tecnico, è “l’ars
dictamini”, il poetare. V. 1: è l’enunciato fondamentale della teoria d’amore degli stilnovisti. Cfr
sonetto del Guinizzelli “Al cor gentil rempaira sempre amore”, che però non è precisamente ciò che
dice Dante, per il quale Amore e cuore nobile sono addirittura una stessa essenza: Dante è più
radicale. Cfr. anche “Amor che al cor gentil ratto s’apprende”, detto da Francesca (Inf. V, 100).
Dunque testo chiave dello stilnovismo sviluppato da Dante nella Vita nuova, la teoria culturalmente
rivoluzionaria della nobiltà non per sangue ma per virtù d’animo e disposizione amorosa.
L’argomentazione strettamente filosofica conferisce dignità di trattatello alla teoria poetica, la
innalza “tragicamente”, cioè verso un tono e uno stile alto. Amore è congiunto con i valori morali:
“saggia donna” ha significato diverso da “il saggio” di v.2, eppure si richiamano, significa “donna
di valore”, piena di virtù; “omo valente” “uomo di virtù”. La bellezza non basta, occorre la virtù
morale.
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