“Il contributo delle donne al cambiamento” di Benedetta MARINIELLO

Transcript

“Il contributo delle donne al cambiamento” di Benedetta MARINIELLO
“Il contributo delle donne al cambiamento”
di Benedetta MARINIELLO
Nel corso della storia, la figura della donna ha subito varie trasformazioni, che l’hanno portata a
migliorare le sue condizioni di vita in una società maschilista. Fino a qualche decennio fa, si
riteneva che la donna dovesse occuparsi esclusivamente delle pulizie domestiche e dovesse
accudire i figli; era considerata una proprietà del padre, e dopo il matrimonio, del marito. In una
delle poesie contenuta nella raccolta Antologia di Spoon River che il poeta statunitense Edgar Lee
Masters pubblicò tra il 1914 e il 1915, si nota, ad esempio, come la donna in passato non potesse
coltivare le proprie passioni. La figura femminile doveva, quindi, vivere “passivamente” all’interno
di una società che le privava di crescere come individuo libero di autodeterminarsi, confinandola a
ruoli prestabiliti.
Tuttavia nel corso della storia le cose sono cambiate e si sono avuti alcuni movimenti popolari
per l’emancipazione della donna nella società; il più importante fra questi fu il movimento delle
suffragette, le quali riuscirono ad ottenere, prima in alcuni stati, poi in altri, il diritto di voto.
Ma soprattutto grandi donne, nel corso degli anni, hanno lasciato la propria impronta nella storia,
facendosi conoscere e amare dalle generazioni che le sono succedute, offrendo il loro genio e la
loro passione per il cambiamento e il progresso sociale e culturale dell’umanità.
Una piccola ma grande donna che ha segnato il XX secolo è stata sicuramente Maria Teresa di
Calcutta, la «piccola matita nelle mani di Dio»: grazie al suo lavoro instancabile tra le vittime
della povertà di Calcutta ha contribuito alla rinascita di una nuova umanità, divenendo una delle
persone più famose al mondo. Madre Teresa ha fondato un ordine religioso, le Missionarie della
Carità, che operano in India e in tutto il mondo per aiutare i meno abbienti. Questa grande figura
femminile ha ottenuto numerosi riconoscimenti come il premio Nobel per la pace ed è anche
stata proclamata “Beata” nel 2003; a breve sarà fatta Santa.
Un’altra grande donna, insignita nel 1903 del premio Nobel per la fisica e nel 1911 del premio
Nobel per la chimica è Marie Curie, considerata una delle prime scienziate donna della storia.
Marie Curie è stata la prima persona a vincere due premi Nobel, in due campi diversi. Poiché
nella Polonia russa dove era nata le donne non potevano essere ammesse agli studi superiori,
Marie si trasferì a Parigi e, nel 1891, iniziò a frequentare la Sorbona, dove si laureò
in fisica e matematica. Nel dicembre del 1897 iniziò a compiere degli studi sulle sostanze
radioattive, che da allora rimasero al centro dei suoi interessi. Nel 1908 le venne assegnata la
cattedra di fisica generale, diventando la prima donna ad insegnare nella prestigiosa università
della Sorbona. La sua passione per la radiologia ha anche, purtroppo, segnato il sue destino: negli
ultimi anni della sua vita infatti fu colpita da una grave forma di anemia, malattia quasi certamente
contratta a causa delle lunghe esposizioni alle radiazioni di cui, all'epoca, si ignorava la
pericolosità.
Parlando di donne di scienza non possiamo non citare l’italiana Rita Levi Montalcini, a lei si deve la
scoperta e l’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa. Anche lei ha vinto il
premio Nobel per la medicina nel 1986 ed è stata insignita anche di altri riconoscimenti: è stata la
prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze; nel 2001 è stata
nominata senatrice a vita "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e
sociale".
Cresciuta in «un mondo vittoriano, nel quale dominava la figura maschile e la donna
aveva poche possibilità», come lei stessa dichiarò in un’intervista televisiva, Rita Levi Montalcini è
riuscita a diventare una “donna libera” in grado di rinunciare a marito e figli per dedicarsi anima e
corpo alla propria passione scientifica; ella ha sempre sostenuto che le donne costituiscono al pari
degli uomini un immenso serbatoio di potenzialità: « L'umanità è fatta di uomini e donne e deve
essere rappresentata da entrambi i sessi. […] le nostre capacità mentali - uomo e donna - son le
stesse: abbiamo uguali possibilità e differente approccio » (Rita Levi-Montalcini)
Anche in campo politico non è mancato nel XX secolo il contributo di grandi donne: possiamo ad
esempio citare la figura di Margharet Thatcher che, con il suo carattere forte e il suo piglio severo
(non a caso fu soprannominata The Iron Lady : la Lady di ferro), ha guidato dal 1078 al 1990 il
Regno Unito come Primo Ministro prima ed ancora oggi unica donna ad aver ricoperto in Gran
Bretagna
una
carica
così
importante.
Un’altra grande donna della scena politica del novecento è senz’altro Eva Peron, un'attrice,
politica, sindacalista e filantropa argentina, molto stimata per l’impegno a favore dei poveri e dei
lavoratori a fianco del marito Juan Perón eletto nel 1946 Presidente dell'Argentina.
Si potrebbero citare a questo punto tanti altri esempi di grandi donne; del resto la storia non si
rivoluziona solo con le scoperte scientifiche e con le battaglie politiche, ma anche con le
innovazioni nel costume sociale: se la moda oggi è quello che è, lo si deve solo a molte grandi
donne come Coco Chanel; quest’ultima con la sua opera
ha rivoluzionato il concetto di
femminilità, fondando uno del marchi di moda più importanti e amati nel mondo: Chanel, che ha
mutato
per
sempre
i
concetti
di
stile
ed
di
eleganza.
Coco Chanel, attraverso la moda, rappresentò un nuovo modello femminile: una donna dinamica,
che lavorava e che non poteva più essere schiava dell'abbigliamento costrittivo della Belle Époque:
come lei stessa dichiarò « fino a quel momento avevamo vestito donne inutili, oziose, donne a cui
le cameriere dovevano infilare le maniche; invece, avevo ormai una clientela di donne attive; una
donna attiva ha bisogno di sentirsi a suo agio nel proprio vestito. Bisogna potersi rimboccare le
maniche ». Chanel contribuì così a creare la nuova donna del XX secolo, una donna che afferma la
propria femminilità: come scrivono nel volume Donne che hanno cambiato il mondo gli studiosi
Ros Horton e Sally Simmons, «prendendo i vestiti maschili e dando loro una piega femminile, Coco
diede anche un significante contributo al movimento femminile. […] Non si volle mai descrivere
come femminista, ma la sua rivoluzione nel disegno dell'abito femminile […] coincise con
l'esplosione del movimento femminista».
Tante altre sono dunque le donne che hanno dato il loro contribuito nella storia dell’ umanità,
non solo nel corso del ‘900 ma anche nei secoli scorsi: nel XV secolo Giovanna D’Arco, l’eroina
nazionale francese, a soli 13 anni, ha guidato il popolo francese durante la “Guerra dei Cent’anni”
contro gli inglesi; Artemisa Gentileschi, vissuta nel XVII secolo, fu la prima donna pittrice italiana
ad essere ammessa in una Accademia delle Belle Arti; la poetessa greca Saffo tra il VII e VI secolo
a.C., con le sue poesie, che si basano sulla passione e sull’amore per vari personaggi, contribuì ad
arricchire di capolavori l’arte poetica; Amelia Earhart nel 1932 fu la prima donna ad attraversare in
volo gli Stati Uniti senza scalo divenendo uno dei miti assoluti dell’aviazione; Maria Montessori,
oltre ad essere tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia, ha dato un fondamentale
contributo nel campo della pedagogia sviluppando un innovativo metodo educativo tuttora usato
in tantissime scuole nel mondo; Anna Frank
grazie al suo diario è diventata simbolo
dell’Olocausto; Wangari Muta Maathai, un’attivista politica Keniana fondatrice del Green Belt
Movement , nel 2004 è diventata la prima donna africana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la
Pace per “il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace”;
anche Lady Diana a suo modo ha lasciato al sua impronta perché impegnata nelle missioni
umanitarie a favore dei bisognosi.
Potrei continuare per pagine e pagine quest’elenco di grandi e celebri donne, ma ritengo
opportuno fermarmi e ricordare che, sicuramente, nel corso dei secoli ci sono state anche molte
altre donne rimaste anonime o dimenticate che hanno comunque contribuito nel loro piccolo o
nel loro silenzio a rendere il mondo un posto più umano. La famosa frase “dietro ogni grande
uomo c’è sempre una grande donna” attribuita alla scrittrice britannica Virginia Wolf, celebra a tal
proposito proprio quelle tante donne che, pur rimanendo loro nell’ombra, in passato hanno
contribuito al successo di uomini che oggi la storia ricorda.
In ogni caso entrambi i tipi di donne, quelle divenute famose e quelle rimaste nell’ ombra, vanno
ricordate e stimate; ma ancor di più dobbiamo rispettare ed apprezzare le donne di tutti i giorni,
che ci accompagnano nel quotidiano: mamme, spose, figlie, sorelle, fidanzate…; esse devono
essere valorizzate, incoraggiate, aiutate
a far rispettare i propri diritti e soprattutto vanno
protette da quella violenza che di recente, purtroppo, riempie le pagine nere dei giornali, e che
prende il nome di “femminicidio”. Spero che in questo modo la figura femminile possa crescere
sempre più; ed anch’ io, da donna, cercherò sempre di farmi rispettare e di far rispettare le mie
idee, nonché di contribuire nel mio piccolo al miglioramento.
Benedetta Mariniello
V Ginnasio