IoVangelo - VI Domenica di Pasqua anno B

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IoVangelo - VI Domenica di Pasqua anno B
10 maggio 2015, VI domenica di Pasqua, anno B
disegni tratti da: www.churchforum.org
Leggi il vangelo nel testo e nel fumetto;
colora e rifletti
Dal vangelo secondo Giovanni 15, 9-17
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in
voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come
io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande
di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi
siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa
quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato
amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me,
ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate
e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché
tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome,
ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate
gli uni gli altri».
Cosa dice il Vangelo?
Anche questa volta abbiamo un vangelo che ci ricorda l’amore di Gesù, e di Dio che l’ha inviato. Come dice Gesù stesso, è un amore
che Lui ha imparato da Dio, e che Lui ha trasmesso a noi. Ancora una volta usa il verbo rimanere che abbiamo incontrato la scorsa
settimana: rimanere vuol dire non scappare, vuol dire fermarsi ad ascoltare vuol dire star vicini a ciò che veramente ci dà la vita.
Rimanere vuol dire amare. E come si fa a rimanere? Gesù lo dice chiaramente: osservando i suoi comandamenti. Quali sono i suoi
comandamenti? Sono il suo insegnamento, le Parole che ci ha dato, e gli stessi comandamenti che il Padre ha dato a tutto il popolo
d’Israele e poi a noi. Noi siamo abituati a chiamarli comandamenti, ma nella realtà quando Dio diede le tavole delle leggi a Mosè la
Bibbia li chiama “parole”: Dio non dà comandi, nel senso di ordini da eseguire, ma dà indicazioni; ti “parla”, e parlando ti fa capire dove
veramente puoi trovare la vita, in che modo. I comandamenti sono il dialogo con Dio, il modo per rimanere con Lui, perché chi rimane,
ascolta, chi rimane, entra in relazione, dialoga con l’altro. Questo aspetto è confermato da quello che Gesù dice dopo: “Non vi chiamo
più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho
fatto conoscere a voi”. Se i comandamenti fossero stati degli ordini, noi saremmo stati servi obbligati ad obbedire. Ma Lui ci ha chiamato
amici! E ci dice perché: “tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi”. Le Parole che ha ascoltato da Dio, Gesù le
porta a noi; la relazione sincera che ha con il Padre, Gesù la vuole avere anche con noi, vuole che siamo suoi amici, che parliamo, che
dialoghiamo, che ascoltiamo quanto ci dice perché Lui non vuole darci ordini assoluti ma svelarci qual è il segreto di una vita piena: “Vi
ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. Ecco cosa vuole Gesù, che noi abbiamo una gioia piena
come la Sua. Ed ecco qual è il segreto: “che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande dare la vita
per i suoi amici”. Questo è il ‘comandamento’ di Gesù, questo è ciò che Lui ha fatto con noi. Ma se Lui è nostro amico, se le sue sono
Parole e non ordini assoluti, perché continua a chiamare queste parole ‘comandamento’? Perché quando hai capito che la tua vita
diventa veramente piena, se ami come ha amato Lui, per te diventa qualcosa di irrinunciabile farlo, vuoi osservare questa indicazione,
perché questa indicazione diventa come un ‘comando’, non vuoi assolutamente fartela scappare. Se sai che ti piace vedere un telefilm
in televisione, non vuoi perderti neanche una puntata, e quando sai che sta arrivando l’ora in cui comincia una nuova puntata, per te è
come se dentro avessi una forza che ti toglie davanti tutto il resto, come un ordine a cui non è possibile non obbedire. Ecco! D’altra parte,
la Parola obbedire, a cui spesso è associata la parola comandamento, ha la stessa origine della parola ascoltare; allo stesso modo, Gesù
ci dice di osservare i suoi comandamenti. Ecco qui il segreto: ascoltiamo, osserviamo come Lui ci ha amato, stiamo vicino agli altri,
impariamo a coltivare amicizie vere, senza falsità, dando quello che abbiamo senza paura di rimanere fregati, affidando sempre e
comunque a Lui qualunque eventuale delusione. Perché Lui ha dato la Sua vita anche per chi lo aveva messo in croce: Lui dà la sua vita
ancora oggi per te e ti ama anche quando sbagli, anche quando non sei perfetto. Perché sei Suo amico.
Cosa dice a me? (scrivi e condividi)
Cosa posso fare?
Prova a rileggere i Dieci comandamenti pensando che siano indicazioni di Qualcuno che ti ama: cerchiamo così di riscoprirli e ove
occorre chiediamo agli adulti che ci stanno vicino di aiutarci a comprenderne meglio il senso.