AREA 118 - Architetti nell`Altotevere Libera Associazione

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AREA 118 - Architetti nell`Altotevere Libera Associazione
rivista di architettura e arti del progetto settembre/ottobre 2011
118
Italia € 12,00 Canada CAD 39.95/Germany € 24.80/UK GBP 19.50/Greece € 22.00/Portugal € 22.00/Spain € 22.00/Switzerland CHF 30,00/USA $ 40.95/Belgium € 22,00
Rivista Bimestrale/Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Bologna
Motta Architettura
condominium
Zon-e Architects
Zigzag
Coco Arquitectos
Paredes Pino
Rueda Pizarro Arquitectos
Somos Arquitectos
Sergi Serrat+Gines Egea+Cristina Garcia
Atelier du Pont
A/NM/A
Henning Larsen Architects
C+S Associati
Loris Macci, Andrea Giunti
Pietro Carlo Pellegrini
Péter Kis
Sako Architects
building site
Steven Holl Architects
design
i 29
graphic design
Formafantasma
design focus interview
design
focus
water
essay
Alfonso Morone
Ali Filippini
object
Sartoriale Maxi, design Carlo Colombo/Antoniolupi
Mosaici d’Autore, design Massimiliano Adami/Ceramiche Refin
Outline, design Carlo Colombo/Teuco
Dialoghi, design Francesco Lucchese/Mosaico+
Next, design Castiglia Associati/Fima Carlo Frattini
Mono’, design Patrick Norguet/Ceramica Flaminia
Morphing, design Ludovica + Roberto Palomba/Kos
Amedeo, design Karim Rashid/Ceramica Cielo
Onto, design Matteo Thun/Duravit
Acquapura, design Franco Sargiani/Fantini
Planet, design Massimiliano Braconi/Scarabeo
Start, design Monia Marzano/Valdama
Flat, design Meneghello Paolelli Associati/Hidra
review
factory
Tagina
design focus essay
piccoli lussi
little luxuries
text by Alfonso Morone
“... ai tradizionali
accessori, si sono andati
sostituendo manufatti ibridi, che
pescando un po’ dall’outdoor e un
pò da ritualità lontane, indicano tracciati
evolutivi tra mondi diversi: dal lavandino
alla conca, dalla vasca alla micro piscina
domestica, dalla doccia all’hamman.”
“The traditional accessories have here been
replaced by hybrid products, inspired both by
outdoor equipment and by distant customs,
suggesting an evolutionary trajectory
between different worlds: from simple
washbasins to large elegant ones,
from ordinary tubs to domestic
minipools, from showers to
Turkish baths.”
Una recente pubblicità rivendica un nuovo diritto al lusso,
identificandolo con una piccola utilitaria e incitando ad una indignata
riprovazione nei confronti del lusso irraggiungibile. Senza troppe
perifrasi, i pubblicitari sembrano aver centrato il tema. Vista l’aria che
tira, il concetto tradizionale di lusso, il cui requisito di ingresso è dato
necessariamente da una cospicua disponibilità, si allontana sempre
di più. Eppure il distacco da un obiettivo che ha alimentato i sogni
e la mitologia dei consumi degli ultimi decenni, non è accettabile.
È quindi in atto un reload che, senza abbandonare l’idea stessa
del lusso, prova a ridefinirlo, depurandolo dei suoi tratti più
irraggiungibili. Lo spot in questo ci aiuta, meno feste, gioielli (così
nel filmato), ville e vita eccessiva, mentre il vero lusso sta nelle cose
più semplici.
Un lusso “democratico”, fatto di gesti, più che di fronzoli, di volersi
bene, di prendersi cura di sé stessi, attraverso coccole a poco
prezzo. È ovvio che l’orizzonte privilegiato di questi piccoli lussi,
prevalentemente affettivi, è appunto la casa.
In particolare negli spazi destinati prima esclusivamente all’igiene
ed oggi, più ampiamente, alla cura di sé stessi.
Qui ai tradizionali accessori, si sono andati sostituendo manufatti
ibridi, che pescando un po’ dall’outdoor e un pò da ritualità lontane,
indicano tracciati evolutivi tra mondi diversi: dal lavandino alla
conca, dalla vasca alla micro piscina domestica, dalla doccia
all’hamman. Ma vediamo alcune soluzioni che concretizzano
chiaramente il quadro sin qui introdotto.
Partiamo da un caso che, per disponibilità di soluzioni e qualità di
ricerca, riassume bene lo stato attuale. Inax Corporation è un’azienda
giapponese le cui origini risalgono addirittura agli inizi degli anni
’20 quando, come produttrice di ceramica e piastrelle di alta qualità,
si assicurò la fornitura per l’Hotel Imperial a Tokyo di Frank Lloyd
Wright. Alla metà degli anni ’90 la società cambiò nome ed identità,
espandendo la propria attività, dalla iniziale realizzazione
di rivestimenti in ceramica e sanitari, alla creazione di ambienti
bagno completi.
Nel tempo Inax si è fatta interprete della tradizione culturale
giapponese dell’acqua. Per quel paese, caratterizzato da una
straordinaria presenza di vulcani e sorgenti termali, il momento
del lavarsi assume una forte valenza rituale. Storicamente il bagno,
non assolve alla sola necessità della purificazione del corpo, ma fa
piuttosto da tramite alla esperienza spirituale della natura, attraverso
un percorso di totale rigenerazione.
Questa aspirazione ad un benessere complessivo è perseguita da
Inax integrando nella produzione tre fattori fondamentali: “Uomo,
Natura e Tecnologia”. Essi si ritrovano in tutta evidenza in alcuni
progetti recenti, come Furo, il nuovo concept per lo spazio bagno
progettato da Toshiyuki Kita e presentato in anteprima all’Ultimo
Salone del Mobile. Kita, attraverso questo progetto, è stato in grado
di riportare alla luce usanze antiche e preziose, dilatando
il concetto di vasca da bagno, grazie alla più moderna tecnologia.
Furo genera all’interno della vasca un “bagno di schiuma” per mezzo
di un dispositivo che mescola l’aria con l’acqua calda, attraverso
uno speciale agente schiumogeno. Le bolle presentano un diametro
minimo, che va da cento a qualche centinaio di micron, e sono
delicate e incredibilmente cremose al tatto, rispetto ai tradizionali
bagnoschiuma. Concentrandosi in uno strato superficiale, la schiuma
agisce come una coperta, impedendo all’acqua calda di raffreddarsi
e bloccando così la fuoriuscita del vapore. La vasca resta solo per la
metà riempita dall’acqua, mentre la restante è occupata dalle bolle di
schiuma, riducendo così notevolmente il consumo idrico e dell’energia
necessaria per riscaldarla. Questo processo, evitando propagazioni
di vapore acqueo umido nell’ambiente, permette di installare la vasca
in qualunque area della casa, offrendo un nuovo concetto del bagno,
che non deve essere più necessariamente relegato in un ambito ad
esso esclusivamente dedicato. Inoltre, grazie al ridotto volume di
acqua impiegato, il sistema permette di non fiaccare il corpo con
la pressione e la rapida dispersione termica del calore accumulato.
Il progetto è completato attraverso il disegno organico della vasca
che, rispetto ad una tradizionale vasca ellittica, asseconda l’ingombro
della sagoma umana, favorendo il movimento e la distensione
del corpo.
Allo stesso modo, della vasca anche la cabina doccia esprime
la volontà di creare uno spazio circoscritto ed autonomo, attraverso
l’uso di pochi segni forti: un tratto lineare, la luce diffusa dei LED
ed il disegno del rivestimento delle piastrelle a terra.
Concludiamo con un altro esempio di approccio sistemico e prolifico
al tema dell’acqua. La Collezione Faraway di Zucchetti.Kos di
Ludovica e Roberto Palomba. Essa comprende più di 100 prodotti,
destinati all’abitazione privata, al contract ed a spa, e rappresenta
una sorta di punto di vista coerente e specifico sul mondo del bagno
e dell’acqua. In questo caso l’elemento identitario, può essere
sintetizzato in una idea di assoluta prevalenza dell’esperienza tattile
e sensoriale. Si tratta della collezione più completa e strutturata per
l’ambiente bagno fino ad ora realizzata: 10 tipologie di materiale
diverso utilizzato, 50 pezzi di rubinetteria, 2 vasche, 3 lavabi,
un concept spa, più di 30 accessori e complementi. Faraway
è un progetto che spazia dall´accessorio alla minipool, contribuendo
a dare un forte contributo di cambiamento, in senso postfunzionale,
all´ambiente bagno. Faraway Collection è stata segnalata con
La Menzione d´Onore Compasso d´Oro ADI 2011. Zucchetti.Kos
quest’anno si è aggiudicato anche il Premio Compasso D’Oro per
il lavabo Lab 03 by Kos il cui design è sempre di Ludovica e Roberto
Palomba.
A recent advertisement vindicates a new right to luxury, identifying
it with a small utilitarian car and inciting an indignant reproof against
unattainable luxury. Without too much beating about the bush,
the advertisers seem to have hit the bull’s eye. In view of the current
state of affairs, the traditional concept of luxury, which is only
accessible to those with abundant funds, is moving further and further
beyond reach. Yet an abandonment of a goal that has inspired the
dreams and myths of consumers in the last decades is not acceptable.
A reload is therefore in progress; without abandoning the very idea of
luxury, one attempts to redefine it, eliminating its more unattainable traits.
design focus essay
The commercial contributes to this: less parties, jewellery (as shown
in the film clip), villas and the fast life: true luxury lies in simpler things.
A “democratic” luxury made of gestures rather than frills, of caring
for oneself, of economical special treats. It is obvious that the
prioritized stage for these little, mainly affective, luxuries is precisely
the home. Especially in the spaces that used to be dedicated only to
hygiene and that today serve a more ample concept of personal care.
The traditional accessories have here been replaced by hybrid
products, inspired both by outdoor equipment and by distant customs,
suggesting an evolutionary trajectory between different worlds: from
simple washbasins to large elegant ones, from ordinary tubs
to domestic minipools, from showers to Turkish baths. But let us take
a look at some concrete examples of the scenario described until this
point. Let us begin with a case that, in terms of product range and
research quality, reflects the current state of affairs well.
Inax Corporation is a Japanese company founded in the remote
early Twenties when it produced high-quality ceramics and tiles, and
obtained the supply contract for Frank Lloyd Wright’s Hotel Imperial
in Tokyo. It changed name and identity in the mid-Nineties, expanding
its activity from the initial one of producing ceramic facing materials
and bathroom fixtures, to include the creation of complete bathroom
interiors.
Inax has over the years become an interpreter of the Japanese cultural
tradition of water. In that country, rich in volcanoes and hot springs,
washing oneself plays an important, almost ritual role. The bathroom
has traditionally not only served to clean the body, but as a mediator
for a spiritual experience of nature, through an itinerary of total
regeneration. This desire for an all-inclusive wellness is pursued
by Inax by building three fundamental factors into its products:
“Man, Nature and Technology”. This is evident in a number of recent
designs, as Furo, the new concept for the bathroom interior designed
by Toshiyuki Kita and presented for the first time at the last Furniture
Salon. In this project Kita has been able to once more bring ancient
and precious customs to the fore, amplifying the concept of bathtub
by means of the latest technological developments. With Furo it is
possible to create a “foam bath” inside the tub, with a device that
mixes air and hot water through a special foam-generating agent.
The bubbles are tiny, with a diameter varying from one hundred
to a few hundred micron, and they are delicate and incredibly
creamy to the touch as compared to traditional foam baths. Being
concentrated in a layer on the surface, the foam acts as a blanket,
preventing the hot water from cooling and thus preventing steam
from rising. The tub remains only halfway filled with water, while
the rest is occupied by foam bubbles, something which reduces
the consumption of water and the energy necessary to heat it
considerably. Thanks to this process, which prevents damp vapours
from spreading in the interior, the tub may be installed anywhere in
the home, making possible a new concept of bathroom, that no longer
necessarily has to be relegated to a special room. Moreover, thanks
to the reduced volume of water used, the system makes it possible to
avoid exhausting the body with the pressure and the rapid thermal
dispersion of the accumulated warmth.
The project is completed by the organic design of the tub which,
unlike traditional elliptic tubs, is adapted to the human body,
favouring its movement and relaxation.
Just as the tub, also the shower cabinet reflects a desire to create
an enclosed and independent space, through the use of a few striking
elements: the linear contours, the light diffused by LEDs and the design
of the floor tiles.
We conclude with another example of a systemic and prolific
approach to the theme of water, namely the Faraway Collection
produced by Zucchetti.Kos and designed by Ludovica and Roberto
Palomba. It comprises more than 100 products, conceived for private
homes, contracts and spas, and represents a kind of coherent and
specific approach to the world of bathrooms and water. In this case
the identity element may be summed up as an idea of absolute
prevalence of the tactile and sensorial experience. It is a matter
of the most complete and well-organized collection for the bathroom
realized until now: 10 types of different materials, 50 different faucet
items, 2 tubs, 3 washbasins, a concept spa, more than 30 accessories
and complements. Faraway is a project that ranges from the
accessory to the minipool, and makes an important contribution
to the change, in a post-functional sense, to the bathroom
environment. Faraway was awarded the Honorary Mention of the
Compasso d’Oro of ADI in 2011. This year Zukketti.Kos also received
the Compasso D’Oro Prize for the Lab 02 by Kos washbasin, another
design by Ludovica and Roberto Palomba.
Faraway Collection e il lavabo Lab
03 (Compasso D’Oro ADI 2011)
disegnati da Ludovica e Roberto
Palomba per Zucchetti.Kos.
Nella pagina a fianco: collezione
Furo, vasca, di Toshiyuki Kita per Inax.
Faraway Collection and Lab 03
washbasin (Compasso D’Oro ADI
2011) designed by Ludovica and
Roberto Palomba for Zucchetti.Kos.
On the left: Furo collection, tub,
by Toshiyuki Kita for Inax.
design focus essay
nuovi accessori per il bagno
new accessories for the bathroom
text by Ali Filippini
Nuovi
oggetti per
il bagno intelligenti
e ibridi che dimostrano
versatilità grazie alle
performance
dei materiali utilizzati.
New intelligent and hybrid
objects for the bathroom
proving versatility thaks
to the performance
of used materials.
Heat, radiatori elettrici free standing,
disegnati per Saazs da 5.5.Designers.
Heat, free standing electrical heater,
designed by 5.5.Designers for Saazs.
Accessori intelligenti, multitasking, che invitano a comportamenti
sostenibili completano la nuova stanza da bagno. Intelligenza,
anzitutto, perché parliamo di oggetti che grazie alla performance
garantita dai loro materiali possono ibridare più funzioni dimostrando
una certa versatilità di utilizzo.
È apparso chiaramente nei progetti di studio, future applicazioni,
presentate all’ultimo Salone del Mobile di Milano da Saint Gobain
che in collaborazione con il laboratorio di ricerca Saazs ha
sviluppato dei prototipi che utilizzano la tecnologia del vetro attivo
Quantum Glass.
Tra gli oggetti dei sei designer internazionali invitati spiccavano
i termosifoni elettrici dei francesi 5.5. L’idea alla base è di usare
il vetro riscaldante Thermovit Elegance per offrire una nuova
immagine dematerializzata del calorifero. Si tratta di un sistema
modulare composto da una base e da tre elementi a scelta;
la combinazione di questi ultimi in diversi materiali e colori con
il vetro permette una certa libertà compositiva per creare qualcosa
che assomiglia a dei “paesaggi artificiali”.
Nella medesima collezione trova spazio anche una riflessione sullo
specchio, oggetto indispensabile in bagno, che sempre grazie alla
tecnologia dei nuovi vetri diventa oltre che elemento riscaldante anche
superficie di diffusione sonora trasformandosi in un altoparlante.
Da specchio tradizionale, quindi, a dispositivo per la riproduzione
e l’ascolto musicale; un oggetto concentrato di molteplici innovazioni
che ne fanno il primo della tipologia.
Questa forma di “invisibilità” della tecnologia sta alla base anche
di alcuni dei progetti più interessanti per il settore rubinetteria.
Per esempio Makio Hasuike, forte dell’esperienza della prima serie
di alcuni anni fa, ha rilanciato con Rubinetto per Cristina Rubinetterie
l’idea di un accessorio assolutamente radicale per la sua forma.
Ciò che si vede è solo un cilindro di metallo lucido, perfetto, che
integra al suo interno “embedded” tutte le funzioni di miscelamento
dell’acqua.
In altri casi la tecnologia è in funzione dell’ecologia: come nel
brevetto Nobili Energysaving® della collezione Eco di Nobili.
Nei rubinetti della serie Nobi E ed Abc E quando la leva è in
posizione centrale è erogata solamente acqua fredda, evitando
l’accensione della caldaia e riducendo il consumo di acqua calda
(il che comporta meno fumi di combustione nell’ambiente e una
riduzione dello spreco di energia).
Continuando con il rinnovamento delle tipologie tradizionali,
esplorando nuovi modi d’uso e relazione con l’ambiente bagno,
lo scalda salviette di Deltacalor disegnato da Peter Jamieson – dalle
dimensioni contenute come quelle di un piccolo quadro – nasconde
in modo decorativo la sua funzione quando chiuso. È composto,
infatti, di due elementi – una cornice fissata a parete e un modulo
centrale basculante ed ergonomico appositamente brevettato – che
permettono una volta richiuso il pannello di incorniciare la salvietta
come accade con le camicie nella scatola.
Infine l’esercizio di stile, ma per niente sterile e in grado di portare
delle idee da svilupparsi, affrontato da un gruppo di giovani designer
dell’ECAL di Losanna che si sono misurati con l’esistente sistema
bagno Axor Bouroullec. Questo bagno, presentato l’anno scorso,
si basava sulla totale libertà compositiva e per riprenderne il concetto
i giovani designer hanno studiato una serie di accessori a tema.
Ad esempio Diane Du Chaxel con il concept di Screens ha inventato
un set per organizzare l’area lavabo con diversi schermi dietro cui
nascondere oggetti e accessori, realizzati in plexiglass opaco per
richiamare la sensorialità della carta giapponese shoji (quella usata
per i paraventi alle cui forme si ispirano questi piccoli divisori).
Mentre Upgrade di Doganberk Demir è una serie di accessori da
bagno che riprende le forme dei lavandini del bagno Axor Bouroullec
in dimensioni mini, trasformandole in mensole e piani da appoggio di
diverse dimensioni dotati di gambe e maniglie per traslare dall’area
lavabo alla vasca-doccia i diversi prodotti e quant’altro utile in bagno.
Intelligent, multitasking accessories that encourage a sustainable
lifestyle are completing the new bathroom. We are above all speaking
of intelligence because it is a matter of objects that, thanks to the
performance guaranteed by their materials, may hybridize several
functions, proving a certain versatility in use.
This has been evident in the study projects and future applications
presented at the last Furniture Salon in Milan by Saint Gobain, which
in collaboration with the Saazs research laboratory has developed
prototypes based on the Quantum Glass active glass technology.
The electric radiators by the French 5.5 firm stood out among the
works by the six international designers who had been invited.
The basic idea is to use Thermovit Elegance heating glass to present
a new, dematerialized image of the radiator. It is a matter of a
modular system, composed of a base and three elements chosen from
a range of options: the combination of the latter in different materials
and colours with the glass allows a certain compositive freedom
to create something that resembles “artificial landscapes”.
The same collection also finds room for a reflection on the mirror,
an indispensable item in a bathroom, which also in this case, thanks
to the new glass technology, becomes not only a heating element, but
also a sound-diffusing surface, turning into a speaker. From traditional
mirror, therefore, to device for playing and listening to music; an
object vaunting a concentration of innovations, that make it the first
in its category.
This kind of “invisible” technology has also inspired some of the most
interesting designs in the faucet sector. For instance Makio Hasuike,
taking advantage of the solid experience obtained with the first series
from a few years ago, has with Rubinetto for Cristina Rubinetterie
launched the idea of an accessory with a completely radical form.
What one sees is only a cylinder in polished metal, perfect, which
contains, “embedded”, all the functions necessary to blend water
in its interior.
In other cases technology is a function of ecology: as in the Nobili
Energysaving® patent of the Eco collection by Nobili. When the level
is in a central position in the faucets included in the Nobi E and Anc
E series, only cold water is poured; the boiler is not activated and
the consumption of hot water reduced (something that leads to less
combustion exhausts in the environment and a reduction of energy
waste).
Continuing to explore innovative versions of traditional categories,
exploring new ways to use and relate to the bathroom, the towel
heater designed by Peter Jamieson for Deltacolor – no bigger than
a small painting – conceals its function when closed with a decorative
exterior. In fact, it consists of two elements – a frame fixed to the wall
and a specifically patented central balancing and tilting ergonomic
module – that makes it possible, once the panel is closed again,
to frame the towel in the way a shirt is framed in a box.
Finally, the exercise in style, anything but sterile and rich in ideas that
may be subject of further development, tackled by a team of young
designers in the ECAL in Lausanne, who have measured swords with
the existing Acor Bouroullec bathroom system. The latter, which was
presented last year, is based on a complete freedom of composition,
and to develop the concept further the young designers have ideated
a series of accessories.
Diane Du Chaxel has for instance, with the concept of Screens,
invented a set for organizing the washbasin areas with various
screens behind which to conceal objects and accessories, realized
in opaque Perspex to evoke the sensorial quality of Japanese Shoji
paper (the one used for windscreens, whose form inspire these small
partitions). Upgrade by Doganberk Demir, on the contrary, is a series
of bathroom accessories that re-elaborate the forms of the washbasins
of Axor Bouroullec in miniature, turning them into shelves and tops
in various dimensions, with legs and handles, to move various
products and anything else that is useful in the bathroom from the
basin area to the bath and shower area.
design focus object
sartoriale
maxi
carlo
colombo
azienda Antoniolupi
anno realizzazione prodotto 2011
materiale Cristalplant®
dimensioni 1400x2000mm
firm Antoniolupi
year of realization 2011
material Cristalplant®
dimensions 1400x2000mm
Una scultura, che richiama le forme delle classiche vasche da bagno,
proposta in chiave contemporanea e con un design accattivante e
suggestivo: la vasca Sartoriale nella versione singola, disegnata da Carlo
Colombo, diventa maxi per accogliere più persone in un volume molto
generoso. Eterea ma solida, discreta ma dalla forte personalità, una sorta
di mini piscina domestica, che seduce con le sue linee arrotondate ed
essenziali; Sartoriale Maxi è caratterizzata dalla forma avvolgente della
vasca interna che si contrappone alle linee rette e alle forme squadrate e
rigorose dell’esterno. Un’immagine armoniosa e fluida, che rimanda a un
volume levigato nel tempo dalle forze della natura, a un blocco scavato
dalle mani sapienti dell’uomo. La vasca Sartoriale Maxi è disponibile
nella versione freestanding (con possibilità di personalizzarla anche
con soluzioni completamente scatolata o con due lembi che ricadono
a pavimento), da incasso o da semincasso. Comfort, innovazione,
qualità si combinano perfettamente in un progetto “su misura“, in grado
di soddisfare le differenti esigenze del cliente. La tecnologia utilizzata
da Antoniolupi consente infatti di realizzare la vasca anche nei fuori
squadra, risolvendo così molti problemi di posizionamento all’interno
degli ambienti residenziali contemporanei. Sartoriale Maxi conferma
ancora una volta la capacità di Antoniolupi di non fermarsi ai risultati
ottenuti, ma di alimentare lo sviluppo di un progetto attraverso nuove
soluzioni che tengano conto di esigenze funzionali e formali in continua
evoluzione. La “sartorialità“ del bagno è uno dei temi cari all’azienda:
elementi, arredi e complementi sono realizzati su misura per il cliente,
secondo le sue esigenze, le sue idee, le sue passioni. Minimalismo
e geometria delle forme diventano stile di riferimento e filo conduttore
di tutta la produzione dell’azienda, che non vuol dire sterile ripetizione
di linee e soluzioni consolidate, né si traduce nell’identificazione
con lo stile di un solo designer, bensì esprime la voglia di aggiornarsi
continuamente, di evolversi, di percorrere nuove strade, tanto nell’estetica
quanto nello sviluppo di tecnologie e di nuovi materiali.
A sculpture that echoes the forms of classical bathtubs is offered
in a contemporary, attractive and engaging design. The single version
of the Sartoriale tub, designed by Carlo Colombo, becomes maxi-sized
to accommodate more people within its very generous volume.
Ethereal but solid, subtle yet with a strong personality; the tub is a sort
of mini-pool for the home, which seduces with its smooth, rounded lines.
The inside of the Sartoriale Maxi tub has an enveloping shape,
in contrast with the straight lines and rigorous, square shapes of the
tub’s outer sides. Its smooth and harmonious look evokes a shape
sanded down over time by the forces of nature; of a block carved
by the skilled hands of man. Sartoriale Maxi is available in freestanding
(with customized solutions for a fully boxed look or with two sides that
reach down to the floor), flush mounted or semi-flush mounted versions.
Comfort, innovation and quality are combined to offer a customized
solution to meet each customer’s needs. The technology used
by Antoniolupi makes it possible to install the tub even in non-square
angles, thus solving many positioning problems in contemporary
residential environments. Sartoriale Maxi once again confirms
Antoniolupi’s ability to not rest on its laurels, but rather feed the
development of a design through new solutions that take into account
functional and formal needs that are constantly evolving. The “tailoring“
of the bathroom is one of the themes the company holds dear:
components, furnishings and accessories are custom-made according
to the customer’s needs, ideas and passions. Minimalism and geometry
of forms are the point of reference and leitmotif of the company’s entire
production. This does not mean sterile repetition of lines and proven
solutions, nor does it translate into identifying itself through the style
of one single designer, but rather expresses the desire to constantly
update, to evolve, to tread new ground, both a esthetically and in the
development of new materials and technologies.
forme
morbide
e volume generoso
smooth
rounded shapes
and generous
volume
design focus object
mosaici
d’autore
massimiliano
adami
azienda Ceramiche Refin
anno realizzazione prodotto 2011
materiale ceramica
dimensioni fogli 300x300mm, tessere 50x50mm 100x100mm
colori (smaltature) bianco, beige, rosa, azzurro, acquamarina,
arancione, petrolio, nero, metallo, (impasto) bianco o colorato
firm Ceramiche Refin
year of realization 2011
material ceramic
dimensions sheets 300x300mm, tesseras 50x50mm 100x100mm
colors (glazings) white, beige, pink, light blue, aquamarina,
orange, dark blue-green, black, metal, (body) white or coloured
Un nuovo punto di vista per scoprire inesplorati e inediti impieghi
creativi per il grès porcellanato. Continua il percorso di ricerca
intrapreso da Ceramiche Refin con Massimiliano Adami:
Mosaici d’Autore ha l’obiettivo di indagare il tema del mosaico
reinterpretandolo attraverso la riscoperta delle materie che hanno
dato origine al materiale ceramico più tradizionale e che vengono
recuperate in una nuova ottica.
Esaltare il lato inesplorato della piastrella e approfondire nuove
prospettive sull’utilizzo della luce e della sua interazione con
le strutture della materia ceramica sono due degli obiettivi delle tre
collezioni attraverso le quali viene declinato il progetto Mosaici
d’Autore. Un percorso, sviluppato nell’ambito della sperimentazione
di DesignTaleStudio, luogo di scambio di idee, creatività ed
esperienze sul design e sulla materia. Tra i valori fondamentali di Dts
vi è la riscoperta della tradizione ceramica che, tramite una ricerca
formale e materica, diventa oggetto di interpretazioni innovative
di alto valore estetico e di design.
Nel progetto Mosaici d’Autore la riscoperta è quella di un formato,
il mosaico appunto, generalmente classico, radicato nelle tradizioni
decorative più antiche, che è stato sviluppato in espressioni creative
assolutamente nuove, tali da rivoluzionarne il concetto stesso
di complemento ceramico.
Presentata in occasione del FuoriSalone di Milano e ora in fase
di finalizzazione per l’industrializzazione, prevista per il Cersaie,
Beside rappresenta un utilizzo mai sperimentato dell’artefatto
ceramico, in quanto nasce dall’osservazione della piastrella
in grès nella sua essenza, in particolare dall’osservazione del retro.
Il lato B (B-side), la faccia più inaspettata, diventa protagonista:
la caratteristica struttura a quadri forma un pattern grafico per far
riaffiorare la geometria del mosaico giocando con i colori e i riflessi
degli smalti ceramici.
A new way to discover unexplored, creative, and unusual uses
for porcelain stoneware tiles. Mosaici d’Autore continues the search
undertaken by Ceramiche Refin with Massimiliano Adami in exploring
the mosaic theme and reinterpreting it through the rediscovery of the
raw materials that have given rise to the most traditional ceramic
product, now reinvented in a new way.
Enhancing the unexplored side of the tile and delving into new
perspectives on the use of light and its interaction with the structures
of ceramic materials are two of the goals set forth in the three
collections offered by the Mosaici d’Autore project.
This research was developed within the exploration of
DesignTaleStudio, a place to exchange ideas, creativity and
experiences with design and materials. Among its fundamental
values, Dts sets out to rediscover the ceramic tradition that, through
a formal and material research, becomes the object of innovative
interpretations of high aesthetic value and design.
The Mosaici d’Autore project rediscovers the mosaic format, which
is usually classical and rooted in the oldest decorative traditions,
and has developed it in an entirely new form of creative expression
that revolutionizes the very concept of porcelain stoneware.
Presented at the FuoriSalone of Milan and now being finalized
for production, it is scheduled to be shown at Cersaie under the name
Beside. Beside offers a never before seen use of the ceramic product,
born following close examination of the porcelain stoneware tile
in its raw form, particularly its back side. Its reverse side (or B-side)
unexpectedly becomes the protagonist: its square graphic pattern
is used to bring out the geometry of mosaic by playing with the colors
and reflections of ceramic glazes.
il “lato B”
della piastrella
diventa protagonista
the reverse
or “B side”
of tile becomes
protagonist
design focus object
outline
carlo
colombo
azienda Teuco
anno realizzazione prodotto 2011
materiale Duralight® (vasche, lavabi e piatti doccia),
ceramica (sanitari)
dimensioni vasca 1700x710mm 2100x1100mm,
lavabo 750x470/540mm 900x470/540mm,
sanitari 530x390mm H280mm
firm Teuco
year of realization 2011
material Duralight® (tubs, sinks and shower stalls),
ceramics (bathroom fixtures)
dimensions tub 1700x710mm 2100x1100mm,
sink 750x470/540mm 900x470/540mm, bathroom fixtures
530x390mm H280mm
Equilibri leggeri e dinamici che, nell’interazione con elementi geometrici
e architettonici, definiscono un’idea di ambiente bagno dal carattere
forte ed estremamente contemporaneo: è Outline, la collezione arredo
bagno che Carlo Colombo ha firmato per Teuco. Espressione di forza
e matericità, Outline esalta la bellezza dell’irregolarità attraverso
un eclettico segno stilistico per nuove libertà espressive nell’ambiente
bagno; tratto distintivo della collezione sono infatti i bordi che
si stagliano asimmetrici sulla materia, in un flusso apparentemente
casuale, come quello dell’acqua. La morbidezza delle forme
è possibile grazie alle potenzialità espressive del Duralight®, il materiale
composito in solid surface, brevettato, plasmabile al 100%, ideato,
prodotto e lavorato in esclusiva da Teuco, che, oltre a permettere
massima versatilità e personalizzazione, regala sensazioni inaspettate
amplificando il benessere regalato dal contatto con l’acqua. Fanno
parte della collezione vasche, lavabi e piatti doccia in Duralight® e
sanitari in ceramica. La vasca rettangolare, disponibile anche in versione
centrostanza freestanding, è dotata dell’esclusivo brevetto Hydroline: il
primo idromassaggio invisibile in cui le classiche bocchette sono sostituite
da sottili fessure che scompaiono alla vista. Tali fessure permettono un
sistema di Cromoexperience all’avanguardia: sono le stesse incisioni
a essere retroilluminate consentendo alla luce colorata, modulabile
in otto differenti tonalità, di illuminare in un continuum l’ambiente bagno.
I lavabi hanno forme pure e volumi compatti e sono proposti nella
versione da appoggio e filo piano, di grande impatto estetico.
Il piatto doccia si caratterizza per la superficie levigata e materica
con un’attenzione particolare ai dettagli: il copripiletta a copertura totale
dello scarico, per esempio, da semplice elemento funzionale, diventa
ricercato segno di stile. Infine, i sanitari sospesi, realizzati in ceramica,
che riprendono nelle linee la dinamicità tipica della collezione.
Outline è abbinabile con la nuova linea di mobili InsideOut e la nuova
collezione di rubinetteria Skidoo, entrambe firmate da Carlo Colombo.
A light, dynamic balance which interacts with geometric and
architectural elements to state a bathroom concept with a bold, highly
contemporary character: Outline is a collection of bathroom furnishings
designed by Carlo Colombo for Teuco. An expression of strength
and material power, Outline underlines the beauty of irregularity with
an eclectic style for new expressive freedom in the bathroom; the
collection’s distinctive trait is edges which stand out above the material
asymmetrically, in an apparently random flow like water. The softness
of the shapes is made possible by the expressive potential of Duralight®,
a patented solid surface composite material which is 100% mouldable,
designed, produced and worked exclusively by Teuco, which not only
permits the utmost versatility and customisation, but offers unexpected
sensations to amplify the wellbeing offered by the contact with water.
The collection includes Duralight® tubs, sinks and shower stalls
and ceramic toilets and bidets. The rectangular tub, also available
in a freestanding version for installation in the centre of the bathroom,
has an exclusive Hydroline patent: it is the world’s first invisible
hydromassage system, in which the classic nozzles are replaced
by narrow openings that disappear from view for a new everyday
experience with an elegant emotional impact. The openings permit
an advanced Cromoexperience system: a backlit opening through
which adjustable coloured light in eight different hues continuously
illuminates the bathroom. The sinks have pure shapes and compact
volumes and are available in versions that rest on the countertop
or are set flush with it, with great aesthetic impact. The shower tray
has a smooth, highly material surface with a special focus on details:
the total drain cover, for example, is not merely a functional element
but an elegant sign of style. Lastly, the wall-mounted ceramic bathroom
fixtures reproduce the dynamic lines typical of the collection. Outline
may be combined with the new InsideOut furniture line and the new
Skidoo tap collection, both designed by Carlo Colombo.
design focus object
dialoghi
francesco
lucchese
azienda Mosaico+
anno realizzazione prodotto 2011
materiale legno, pietra, metallo, vetro
dimensioni fogli 300x300mm, spessore 8mm
firm Mosaico+
year of realization 2011
material wood, stone, metal, glass
dimensions sheet size 300x300mm, thickness 8mm
Pietra, vetro, metallo, legno: materie preziose che si combinano
in ottiche geometriche formando superfici originali che diventano
protagoniste di qualsiasi spazio. È la collezione Dialoghi, il mosaico
progettato da Francesco Lucchese per Mosaico+, composta da tessere
miste sagomate dello spessore di 8mm.
L’introduzione del legno nobile nella collezione ha arricchito
di tonalità calde e naturali un mosaico che fa proprio dell’incontro
tra i differenti materiali il suo punto di forza. Il legno nobile
proveniente da doghe di spessore 4mm, è proposto nelle essenze
rovere, doussié, noce canaletto, rovere sbiancato e wengè.
Il legno viene incollato mediante adesivo a base poliuretanica
bicomponente, resistente all’acqua, al calore e agli agenti chimici,
assolutamente privo di formaldeide, su un supporto tecnico di 4mm,
realizzato con polimeri rigenerati e fibre di legno provenienti da fonti
ecocompatibili. Successivamente il legno è levigato e protetto da una
speciale verniciatura non ingiallente col tempo, di elevata durezza
e resistenza agli agenti chimici e all’abrasione. Ogni singola tessera
è tagliata e bisellata sui quattro lati, in forme diverse, poi assemblate
con altri materiali a ricomporre il foglio di mosaico.
Le venature, i colori, lo spessore si associano alle caratteristiche
di elevata durezza, stabilità dimensionale e resistenza meccanica.
Il mosaico viene montato su rete in fibra di vetro a formare fogli
che possono leggermente variare a seconda del modulo; le tessere
sono distanziate di circa 2mm.
Dialoghi permette la realizzazione di infiniti layout compositivi,
personalizzabili dal cliente anche attraverso il Design Tool, uno
strumento gratuito, distribuito su cd e disponibile a breve sul sito
aziendale, che permette la progettazione del proprio mosaico
con estrema facilità e con una resa fotorealistica di altissima qualità.
Il prodotto così “disegnato” viene poi effettivamente realizzato
dall’azienda interamente in Italia.
Precious materials such as stone, glass, metal, and wood are
combined in optical geometric forms to create original surfaces that
become the protagonist of any space. Dialoghi is the mosaic tile
collection designed by Francesco Lucchese for Mosaico+, consisting
of shaped, mixed tessera that are 8mm thick.
Hardwood has been introduced in the collection, infusing the mosaic
tile with natural warm tones and making this blending of different
materials its strongest feature. The hardwood, cut from 4mm-thick
slats, is available in oak, doussié, black walnut, bleached hoak
and wengè. The wood is glued to a 4mm technical base with two
component polyurethane adhesive, which is resistant to water, heat
and chemicals, and is completely formaldehyde free.
The technical base is made of reclaimed polymers and wood fibers
from environmentally-friendly sources. The wood is then polished
and protected with a special hard paint not turning yellow over
time, coating that is highly-resistant to chemicals and abrasion. Each
individual tessera or tile piece is cut and beveled on all four sides,
and into different forms, then assembled together with other materials
to create the mosaic sheet.
The veining, colors and thickness of Mosaico+ offer high durability,
size stability and mechanical strength. The mosaic is mounted
on a fiberglass net to form sheets that can vary slightly depending
on the module; the tiles are spaced about 2mm apart.
Dialoghi allows for infinite layout compositions, which can also be
customized by the customer through the free Design Tool, distributed
on cd and available shortly on the company website. The tool allows
the client to easily design his or her own mosaic tile and provides
high-photo renderings of the designed product, which is then made
to order by the company in Italy.
design focus object
next
castiglia
associati
azienda Fima Carlo Frattini
anno realizzazione prodotto 2011
materiale ottone
finiture cromo
firm Fima Carlo Frattini
year of realization 2011
material brass
finishes chrome
Nasce dalla ricerca di inedite soluzioni formali basate sul rigore
e la semplicità che i progettisti hanno condotto fianco a fianco con
l’azienda: Next, design Castiglia Associati, è la nuova collezione
completa di miscelatori monocomando per bagno firmata Fima Carlo
Frattini, che propone prodotti capaci di distinguersi nel panorama del
settore per design e innovazione.
Una linea contemporanea, dall’alta qualità 100% made in Italy,
declinata in tutti gli elementi per lavabo (anche nella versione alta
per lavabi a bacinella), bidet, vasca e doccia, che presta attenzione
alla forma, al dettaglio e all’innovazione tecnica che da sempre
caratterizza tutta la produzione del marchio.
Peculiarità della nuova collezione è la sezione del corpo fortemente
caratterizzata, generata da un ovale tagliato, che mette in evidenza
la faccia piatta frontale, che si conclude con la manopola.
Vero cuore del progetto è proprio la manopola che viene proposta
in due versioni: la prima, inedita nella forma, corta a “pomo“ per
un’immagine dal carattere forte e accattivante; la seconda a leva
più semplice, ma formalmente integrata nel disegno del miscelatore
per un’assoluta eleganza formale.
Essenzialità, rigore e pulizia formale per una collezione completa
e versatile, in grado di inserirsi in qualsiasi contesto, dall’ambiente
bagno più tradizionale a quello dallo spiccato stile contemporaneo.
Una linea sobria ma elegante allo stesso tempo, che fa della qualità
dei materiali e delle tecnologie impiegate i propri punti di forza.
Senza dimenticare la sostenibilità. Tutte le fasi della lavorazione
dei rubinetti Fima Carlo Frattini, dal disegno iniziale al prodotto finito,
sono all'insegna della qualità e del rispetto per l'ambiente. Per questo
vengono utilizzati procedimenti galvanici che eliminano le particelle
nocive dall'ottone e vengono impiegati materiali, come gomme
o metalli, che rispettano le normative più restrittive richieste dalle
industrie e dai Ministeri della Salute di USA, Canada ed Europa.
Born from the search for new formal solutions based on rigor and
simplicity, designers have worked side by side with Castiglia Associati
design to create Next, the new complete collection of single-lever
bathroom mixers by Fima Carlo Frattini whose product design and
innovation set it apart in the industry. A high-quality contemporary line
that is 100% made
in Italy, the collection features all hardware and accessories for the
sink (including high-bowl sinks), bidet, bath and shower, while paying
attention to the form, detail and technical innovation that has always
distinguished the brand’s entire line.
The salient feature of the new collection is its oval cut, which highlights
the faucet’s flat front surface ending with the knob. The centerpiece
of the design is the faucet mixer, available in two versions: an original
“knob“ cut with a strong and captivating look, and a simpler lever
integrated into the faucet design, for the ultimate in formal elegance.
Simplicity, precision and clean lines are the hallmarks of a complete
and versatile collection, capable of fitting into any bathroom setting,
from traditional to highly contemporary. The line is sober but stylish
at the same time, and its strong points are the quality of materials
and technologies used. Not to mention sustainability. All stages in the
production of Fima Carlo Frattini taps, from initial design to finished
product, are geared towards quality and respect for the environment.
To this end, galvanic processes are employed to remove harmful
particles from brass, as is the use of materials such as rubber or metal
that meet the most stringent industry regulations and those of health
authorities in the U.S., Canada, and Europe.
rigore
tecnologico
e inedita
essenzialità formale
technological rigor
and simplicity
of lines
design focus object
mono’
patrick
norguet
azienda Ceramica Flaminia
anno realizzazione prodotto 2007 (nuovi colori 2011)
materiale ceramica
dimensioni vaso e bidet 350x520mm H420mm,
lavabo 540-640-740-1000x400-480mm
colori ardesia, azzurro, rosa, champagne (versione lucida)
firm Ceramica Flaminia
year of realization 2007 (nuovi colori 2011)
material ceramic
dimensions toilet and bidet 350x520mm H420mm,
sink 540-640-740-1000x400-480mm
colors slate gray, light blue, pink, champagne (shiny version)
Mono’ è la collezione nata dalla creatività del designer francese
Patrick Norguet e realizzata da Ceramica Flaminia. È caratterizzata
da forme piene, spessori importanti e linee arrotondate. La classica
contemporaneità di Mono’ permette l’inserimento di questa linea
di sanitari e lavabi in contesti di stile differente e favorisce il possibile
connubio con altri elementi della collezione.
I sanitari della collezione Mono’, disponibili sia nella versione a terra
che sospesi, hanno una forma volutamente piena e arrotondata, dove
il rigore diventa sensualità ed eleganza.
I volumi morbidi sembrano ricavati nella ceramica stessa,
conferendogli un aspetto avvolgente e rimandano all’immagine di una
pietra levigata dall’acqua. I lavabi sono realizzati in quattro misure,
dal piccolo che misura 540mm al grande da 1000mm.
Possono essere istallati sia sospesi che in appoggio su molte delle
mensole o panche della gamma Flaminia.
La serie Mono’ può essere completata dalla nuova collezione
di rubinetti e accessori: Noke’, sempre disegnata da Norguet
e contraddistinta da un’inedita sezione ovale e da forme compatte.
Anche Mono’ si inserisce nel percorso intrapreso da Ceramica
Flaminia che mette il colore al centro dell’ambiente bagno, per
personalizzare lo spazio e gli elementi che lo compongono secondo
il proprio stile o gusto personale. L’azienda, sotto la direzione artistica
di Giulio Cappellini, ha raccolto quest’anno la sfida di un’esplorazione
delle nuove culture, dei nuovi stili di vita e della valorizzazione della
dimensione relazionale, come testimoniano i progetti sviluppati
in collaborazione con gli studenti di Product Design dello Ied di Roma.
Una ricerca si sviluppa proprio a partire dall’ambiente
che rappresenta per definizione il regno della privacy: il bagno.
Mono’ is a collection inspired by the creativity of French designer
Patrick Norguet and made by Flaminia, characterised by full, thick
shapes and rounded lines. Mono’’s classic contemporary style makes
this line of bathroom fixtures perfect for different styles of bathroom and
permits combination with other elements from Flaminia’s collections.
The toilets and bidets in the Mono’ collection, available either
freestanding or wall-mounted, have an intentionally full, rounded shape
in which rigour becomes sensuality and elegance.
Their soft volumes seem to have been hollowed out of the ceramic,
giving it an all-embracing appearance reminiscent of a stone rounded
off by water. Sinks come in four sizes, from 540mm to 1000mm,
and can be installed either wall-mounted or resting on one of the many
shelves and benches in the Flaminia range.
The Mono’ series is completed with a new series of taps and
accessories: Noke’, also designed by Norguet, with its unusual ovalshaped section and compact forms in line with those of Mono’.
Mono’ is also part of the new approach adopted by Ceramica
Flaminia, which puts color at the center of the bathroom, allowing
the client to personalize the space and its elements according to his
or her style or taste. The company, under the artistic direction of Giulio
Cappellini, has taken on the challenge this year of exploring new
cultures and lifestyles and enhancing the relational dimension,
as evidenced by its designs developed in conjunction with Product
Design students at Ied in Rome. Part of this exploration has been
focused on a space that by definition represents the realm of privacy:
the bathroom.
design focus object
morphing
ludovica
+ roberto
palomba
azienda Kos
anno realizzazione prodotto 2011
materiale Cristalplant®
dimensioni vasca 1800x800mm H560mm,
top con lavabo integrato 900/1340/1780x500mm
colori (vasca) bianco, bianco/rosso, bianco/nero,
(mobile) bianco, bianco/tortora, nero, nero/tortora
firm Kos
year of realization 2011
material Cristalplant®
dimensions tub 1800x800mm H560mm,
top with integrated washbasin 900/1340/1780x500mm
colors (tub) white, white/red, white/black,
(sink) white, white/dove-color, black, black/dove-color
Nata per coniugare forme archetipiche impresse nella memoria
di ciascuno di noi ed estetica innovativa, Morphing rappresenta
la metamorfosi di un bagno in divenire.
Scultorea e sofisticata, quotidiana e innovativa, la collezione,
disegnata da Ludovica+Roberto Palomba, fonde in sé tradizione
ed estetica contemporanea, nuovi materiali e rimandi a tipologie
classiche. Così i designer descrivono il loro lavoro: “Crediamo che
i buoni progetti esistano già in una sorta di immaginario collettivo
e che il nostro lavoro consista nell’individuare questi bisogni inconsci,
dare loro forma e accompagnarli nel mondo. Un prodotto, che
sarà scelto da un’infinità di persone a noi sconosciute, risulterà così
sorprendentemente familiare sin dal primo sguardo. Un vero e proprio
colpo di fulmine, come l’amore della nostra vita. Questo è evidenza.
Le scelte, i gusti… la passione. Tutto è evidente in ciò che creiamo.
La cifra del nostro lavoro – ricerca, sviluppo, progetto… si riassume
così in una sola parola: Evidenza”.
Come ogni collezione dell’azienda, grande attenzione è stata
dedicata ai materiali e all’ottimizzazione del processo produttivo,
grazie all’utilizzo di pochi stampi che consentono molteplici soluzioni
formali e spaziali, offrendo una vasta gamma di modelli.
Sviluppata in sinergia con il marchio Cristalplant®, Morphing esplora
ed esalta l’estetica trasformista di questo materiale innovativo
e contemporaneo. Vasche, lavabi, mobili, accessori e complementi
si inseriscono in modo versatile in ogni tipo di ambiente bagno,
grazie alle dimensioni contenute degli elementi della collezione.
Morphing è stata presentata in abbinamento con la collezione Isy
di Zucchetti nella versione colorata (design Matteo Thun con Antonio
Rodriguez) per una proposta bagno completa, vero obiettivo di tutte
le collezioni del Gruppo Zucchetti.Kos.
Created to combine the archetypal shapes impressed in everyone’s
memory with an innovative aesthetic, Morphing represents the
metamorphosis of a bathroom that is always in the process
of becoming. Sculptural and sophisticated, familiar yet innovative,
the collection, designed by Ludovica+Roberto Palomba, combines
tradition with a contemporary aesthetic, new materials and references
to classic types. This is how the designers describe their work:
“We believe that good designs already exist in a sort of collective
imagination and that our task is to identify these unconscious needs,
give them form and bring them into being.
And so a product chosen by an infinite number of people we don’t
know will be amazingly familiar to them as soon as they set their eyes
on it. It’s like falling in love at first sight. It’s obvious. Choices, tastes…
passion: everything is obvious in what we create. The key to our work
– research, development, design… could all be summed up in a single
word: Obviousness”.
Like all the company’s collections, this one features a strong focus
on materials and on optimisation of the productive process, with use
of only a few moulds permitting multiple formal and spatial solutions
and offering a vast range of models.
Developed in synergy with the Cristalplant® trademark, Morphing
explores and enhances the transforming aesthetic of this innovative
contemporary material. Sinks, tubs, furnishings, accessories and
complements are versatile enough to fit into any kind of bathroom
thanks to the small size of the elements in the collection.
Morphing was presented along with Zucchetti’s Isy collection
in a coloured version (designed by Matteo Thun with Antonio
Rodriguez) for a complete range of bathroom products, the true goal
of all Zucchetti.Kos Group collections.
un
progetto
sartoriale che
si plasma, si modella,
si fonde nello spazio
a tailored design
moulded, modelled
and blended
into space
design focus object
amedeo
karim
rashid
azienda Ceramica Cielo
anno realizzazione prodotto 2011
materiale ceramica
dimensioni (circolare) Ø450mm H900mm
base colonna 120x250mm, (ovale) 650x465mm H900mm
base colonna 120x440mm
colori (bacinella e colonna) bianco, nero, Stone, Antracite,
(bacinella) texture firmate Karim Rashid
firm Ceramica Cielo
year of realization 2011
material ceramic
dimensions (round) Ø450mm H900mm
column base 120x250mm, (oval) 650x465mm H900mm
column base 120x440mm
colors (basin and column) white, black, Stone, Anthracite,
(basin) texture by Karim Rashid
Un prodotto inedito, un nuovo concetto di lavabo estremamente
versatile che si adatta a ogni esigenza spaziale e funzionale.
Amedeo è il nuovo lavabo disegnato da Karim Rashid per Cielo;
un prodotto originale composto da una bacinella, tonda oppure ovale,
e da una colonna, anch’essa declinata in due versioni differenti,
che diventa un freestanding elegante dal profilo snello, come
plasmato dal movimento dell’acqua. Posizionabile su entrambi i suoi
lati, frontale e laterale, e dotato di una forte identità formale, quasi
scultorea, Amedeo diventa inevitabilmente protagonista assoluto dello
spazio in cui viene collocato. L’esclusivo design di Amedeo consente
inoltre l’utilizzo della bacinella come un elemento autonomo, a scelta
tonda o ovale, privata della colonna che può quindi essere installata,
anche in appoggio o semi incasso, in funzione delle proprie esigenze.
L’estrema versatilità della nuova collezione è sottolineata ed esaltata
dalla molteplici finiture e colori con cui può essere realizzato il lavabo:
ceramica tradizionale bianco lucido e nero lucido; Stone e Antracite,
le esclusive superfici materiche, porose, opache firmate Cielo.
La bacinella, inoltre, è disponibile anche nelle preziose versioni
decorate con le texture firmate Rashid.
Con Amedeo, Cielo rinnova la propria collaborazione con Karim
Rashid, che aveva già firmato l’esclusiva collezione di piatti doccia
decorati a mano Tatoo, sollecitando il designer newyorkese a
cimentarsi con un lavoro attento e accurato sulla forma, l’innovazione
e la funzionalità di un prodotto industriale per il bagno; un design
incisivo e raffinato che va oltre la grafica, oltre la decorazione.
Una produzione 100% Made in Italy, contraddistinta dalla massima
attenzione al dettaglio, rifinita a mano e realizzata con materiali
di alta qualità; una perfetta testimonianza della filosofia di Cielo
che associa all’attenta ricerca su forme e materiali, un background
tecnologico che consente la realizzazione di nuove soluzioni
funzionali oltre che formali.
A new product, a sink based on an unusual design concept that adapts
to all kinds of decorative and functional requirements.
Amedeo is the new original sink designed by Karim Rashid for Cielo,
composed by a basin, round or oval, and a freestanding column,
in two different versions, that becomes an elegant element with slender
lines, as if moulded by the flow of the water.
Amedeo can be installed on both sides, frontal and lateral, and
is characterized by a strong formal identity, almost sculpturesque,
becoming the absolute protagonist of the room where it is placed.
Amedeo’s exclusive design also allows to use the basin as a standalone element, round or oval, without the column: in this way it can
be wall-mounted or half built-in, according to the customer’s needs.
The real versatility of the new collection is underlined and pointed out
by the various finishings and colours available for the sink: traditional
ceramic in glossy white and in glossy black; Stone and Antracite,
the exclusive porous and matt surfaces by Cielo.
Moreover, the basin will be also available with the preciuos versions
with the textures designed by Karim Rashid.
With Amedeo, Cielo renews its partnership with Karim Rashid, who
had already signed the company’s exclusive collection of Tatoo handdecorated shower trays, asking the New York designer to concentrate
on shape, innovation and functionality of an industrial product for
the bathroom; an elegant and essential design that goes well beyond
graphics and decoration.
A product 100% Made in Italy, distinguished by the utmost attention
to detail, hand-finished and made with top quality materials; the
perfect testimony of Ceramica Cielo’s philosophy of combining
research on new forms and materials with a high-tech background
permitting the creation of new formal and functional solutions.
Tommaso Bovo
design focus object
onto
matteo thun
azienda Duravit
anno realizzazione prodotto 2011
materiale ceramica (lavabi), multistrato di legno (consolle,
ante, cassetti, basi)
dimensioni lavabo 450x335mm Ø335mm
Ø430mm (da incasso e da consolle), vasca 1700x750mm
1800x800mm 1400x800mm (da incasso o per pannello)
colori (mobili) bianco opaco, grigio basalto opaco, castagno
scuro, rovere europeo
firm Duravit
year of realization 2011
material ceramic (sinks), plywood (countertops, cabinet doors,
drawers, bases)
dimensions sink 450x335mm Ø335mm
Ø430mm (built-in and countertop), vasca 1700x750mm
1800x800mm 1400x800mm (built-in or with furniture panel)
colors (furniture) white matt, basalt matt, chestnut dark,
european oak
La nuova serie Onto di Matteo Thun risolve il tema dell’area lavabo
in modo nuovo e originale. La ceramica non viene più appoggiata
sulla consolle, ma i lavabi, squadrati o tondi, fungono da sostegno
per le consolle, la cui parte anteriore si piega arrotondandosi verso
il basso e creando un arco che riveste la ceramica.
Il legno diventa protagonista assieme alla ceramica dell’ambiente
bagno: le consolle, le ante e i cassetti di colonne, basi sospese e basi
sottolavabo sono realizzati in multistrato di legno.
La struttura a sandwich del legno rimane visibile sui bordi e accentua
il naturale carattere accattivante di questo materiale. Allo stesso
tempo, gli strati incollati l’uno all’altro impediscono la deformazione
e sono perfetti per un ambiente umido come il bagno.
Inoltre i bordi sono impregnati d’olio. Questa emulsione di cera a olio
satura le fibre del legno in modo che non possano assorbire acqua.
I mobili Onto sono quindi perfetti per il bagno non solo dal punto
di vista estetico, ma anche funzionale.
Le consolle di dimensioni variabili possono essere dotate di tagli
portasciugamani nella fascia frontale o sulla superficie del piano.
Gli specchi con illuminazione e le basi sospese completano l’insieme.
Con lo sguardo rivolto al settore alberghiero è stata creata anche
una mensola con cassetti con cuscino imbottito, da installare sotto
il lavabo per offrire una comoda seduta. Una colonna completa
la serie anche per i bagni privati. Elemento particolare è la base
sottolavabo a pavimento a forma di colonna, con bacino tondo,
ideale per il settore pubblico e semi-pubblico. In totale la serie
comprende 16 diversi modelli di mobili che non solo attirano
simpatia, ma donano anche colore alla stanza. Che si tratti di rovere
europeo o castagno scuro, bianco opaco o grigio basalto opaco,
ciascuna delle quattro finiture della serie funge da elemento di
collegamento. È infatti possibile rivestire le vasche nello stesso colore
e dare così vita a un’idea unica e armonica in tutto il bagno.
Matteo Thun’s new Onto series offers an original new version of the
sink area. The ceramic no longer rests on the countertop, but round
or square sinks serve as a support for the countertop, the front
of which is folded and rounded downwards to create an arc covering
the ceramic.
Wood plays a key role in the bathroom along with ceramics:
countertops, cabinet doors and drawers in columns, wall-mounted
bases and sink bases are all made of plywood.
The wood’s sandwich structure is visible on the edges, accentuating
the material’s natural attraction. At the same time, layers glued onto
one another prevent deformation, making them perfect for damp
environments such as the bathroom. The edges are impregnated with
oil; an oily wax emulsion saturates the wood fibres so they cannot
absorb water. This makes Onto furniture perfect for the bathroom,
not only aesthetically, but functionally too.
Counters of variable sizes can have towel holder openings
on the front panel or the counter surface. Mirrors with lighting
and wall-mounted bases complete the range. With a view to satisfying
the needs of the hotel sector as well, a shelf has been created with
drawers and an upholstered cushion, a comfortable seat to install
under the sink. A column completes the series for hotel and home
bathrooms. The column-shaped sink base is an unusual element, with
a round basin perfect for public and semi-public bathrooms. The series
includes a total of 16 different items of furniture to add character and
colour to the room. Whether it’s european oak or dark chestnut, matt
white or matt basalt grey, each of the four finishes in the series acts
as a unifying element: tubs can be covered with the same colour
to create a single harmonious look in the whole bathroom.
design focus object
acquapura
franco
sargiani
azienda Fantini
anno realizzazione prodotto 2008
materiale pannello in metallo verniciato colore, miscelatore
e doccetta cromo, led luminosi
dimensioni colonna self standing 700x2150mm P120mm,
built in 530x1790mm (distanza dal muro) 36mm
colori cemento (self standing), perla, cioccolato, grafite
firm Fantini
year of realization 2008
material panel in color painted metal, mixer and chrome
shower head, led lighting
dimensions self standing column 700x2150mm P120mm,
built in 530x1790mm (distance from wall) 36mm
colors concrete grey (self standing), pearl, chocolate, graphite
La capacità di Fantini di pensare e di realizzare prodotti innovativi
e inediti, con alto valore formale ed emozionale, si esprime al meglio
in Acquapura, la colonna doccia disponibile nella versione self
standing e built in, disegnata da Franco Sargiani. Il progetto, che
ha ottenuto la Menzione d’onore nell’ambito della selezione XXII
Premio Compasso d’Oro Adi, rappresenta la sintesi delle attività tra
progettista e azienda per la definizione di prodotti innovativi per
la gestione dell’acqua.
Acquapura versione self standing formalmente si presenta come
un vero elemento d’arredo, la cui pregevolezza e personalità
è accentuata dalla luce che conferisce all’oggetto e all’ambiente
circostante una particolare atmosfera. Acquapura è un componente
architettonico, un elemento solido tridimensionale elementare,
un monolite, una quinta per definire uno spazio d’acqua. È un volume
polifunzionale, in grado di liberare energie vitali, avvolgenti
e coinvolgenti, in grado di creare emozioni: una presenza pensata
per offrire all’utente un elevato grado di benessere psicofisico.
Il soffione alto, a cascata, fornisce poi un elemento di naturalità
e di gradevolezza. Nella versione a pannello Acquapura è un piano
verticale che galleggia sulla luce e dal quale fuoriescono getti con
lancio d’acqua in orizzontale; per contenere al minimo l’ingombro
esterno, è stata concepita come una doccia a semincasso da parete.
La soluzione, approvata IMQ, è costituita da un pannello doccia
largo 530mm e alto 1790mm che rimane staccato dal muro di 36mm
per alloggiare una illuminazione perimetrale con Led e sulla cui
sommità è collocata una cascata retroilluminata. Sulla superficie
del pannello trovano posto 378 getti frontali, un miscelatore
termostatico, una manopola di regolazione dell’intensità d’uscita
dell’acqua e sei pulsanti retroilluminati per la scelta delle funzioni
(cascata, getti frontali, doccetta a mano). I comandi e le regolazioni
sono state pensate per un uso istintivo da parte dell’utente.
Particolarmente interessante, su entrambe le versioni, è la possibilità
di selezionare, attraverso il semplice tocco dei pulsanti posti sul
pannello, uno o più dei quattro settori contenenti i getti frontali.
Fantini’s ability to design and create innovative new products of great
formal and emotional value is best expressed in Acquapura, a shower
column available in self standing or built-in versions designed by
Franco Sargiani. The project, awarded by the honourable mention
in the selection of the Award Compasso d’Oro Adi, is the result of the
synergy between the designer and Fantini to create innovative products
for the water handling.
The self standing version is formally a true item of furniture, the value
and personality of which is underlined by the light that gives the
object and the space around it an unusual atmosphere. Acquapura
is an architectural component, a basic three-dimensional solid
element, a monolith, a backdrop for definition of a water space. It’s a
multipurpose volume capable of giving off vital energy, surrounding us
and involving us, generating emotions: a presence designed to offer
a high level of psycho-physical wellness. The tall cascade showerhead
is a pleasant, natural element. In the panel version, Acquapura
is a vertical plane floating on light, out of which come horizontal jets
of water; to minimise external dimensions, it is designed as
a semi-built-in wall-mounted shower. A shower, IMQ approved, panel
530mm wide and 1790mm high is detached from the wall by 36mm
to leave room for Led lighting around its edges, at the top of which
is a backlit waterfall. On the surface of the panel are 378 frontal
jets, a thermostatic mixer, a handle for controlling the intensity of the
flow of water and six backlit buttons for choosing functions (waterfall,
frontal jets, hand-held showerhead). The commands and controls are
designed to be intuitive. One particularly interesting feature of both
versions is the possibility of choosing, by simply touching buttons on
the panel, one or more of the four sectors containing the frontal jets.
design focus object
planet
massimiliano
braconi
azienda Scarabeo
anno realizzazione prodotto 2011
materiale ceramica
dimensioni (appoggio) 480x385mm H160mm, 660x385mm
H165mm, (sospeso) 485x470mm H160mm, 670x465mm H162mm
firm Scarabeo
year of realization 2011
material ceramic
dimensions (self standing) 480x385mm H160mm,
660x385mm H165mm, (wall-mounted) 485x470mm H160mm,
670x465mm H162mm
Design innovativo e adattabilità degli arredi sintetizzano i tratti
dei nuovi elementi della serie Planet, disegnata da Massimiliano
Braconi. Già presente all’interno della gamma di prodotti Scarabeo,
la collezione si arricchisce oggi di nuovi lavabi che completano
con un tocco sofisticato una delle linee esteticamente più giovanili
e versatili, ma al tempo stesso essenziali, realizzate dall’azienda.
La struttura avvolgente dei vari elementi, le linee morbide e compatte,
il disegno ricercato contraddistinguono la collezione per un progetto
d’arredo completo e rifinito.
Planet è realizzata completamente in ceramica, materiale d’elezione
dell’azienda, lavorata accuratamente attraverso l’esperienza
artigianale di Scarabeo, per ottenere un prodotto finale dalle forme
estremamente pulite ed ergonomiche.
Oltre ai nuovi lavabi, di diverse dimensioni e modelli, la collezione
si completa con sanitari da terra e sospesi.
La qualità nella lavorazione della ceramica consente di ottenere
un prodotto finale dalle forme estremamente pulite ed ergonomiche,
che richiamano l’immagine compatta dei recipienti di una volta.
Dalla storica tradizione manifatturiera associata agli innovativi
processi tecnologici e industriali e dalla capacità di interpretare
le nuove tendenze, nascono ogni anno 250.000 pezzi che
combinano funzionalità e design per una stanza da bagno, intesa
come luogo dedicato al benessere e al relax di ciascuno di noi.
Planet si inserisce nelle novità dell’azienda per Cersaie 2011, tutte
contraddistinte da ricerca e innovazione. Ne fanno parte Wish,
elegante e originale linea di arredi firmata dallo studio Talocci,
e Moai, disegnata sempre da Massimiliano Braconi, con il quale
si è dato respiro a un tratto minimal e armonico.
Innovative design and adaptability sum up the features of the new
elements in the Planet series designed by Massimiliano Braconi.
Already included in the Scarabeo product range, the collection
is now enriched with new sinks completing one of the company’s
aesthetically youngest, most versatile yet simplest lines.
The embracing form of the various elements, soft, compact lines and
elegant design of the collection characterise it as part of a complete,
finished furnishing project.
Planet is made entirely out of ceramic, the company’s preferred
material, drawing on Scarabeo’s experience in workmanship to
obtain a finished product with particularly clean, ergonomic forms.
In addition to new sinks of different sizes and styles, the collection
includes self standing and wall-mounted toilets and bidets.
The quality of the porcelain manufacturing renders a final product
with very clean and ergonomic shapes, recalling the compact look
of vintage containers. Traditional manufacturing is combined with
innovative technological and industrial processes, along with the
ability to interpret new trends, to create 250,000 pieces every year
that blend functionality and design for the bathroom; meant
as a space dedicated to everyone’s relaxation and well-being.
Planet is one of the new products presented at Cersaie 2011,
all distinguished by the company’s research and innovation.
Other new products include Wish, an elegant original furniture line
by studio Talocci, and Moai, also designed by Massimiliano Braconi,
characterised by minimal, harmonious lines.
design focus object
start
monia
marzano
azienda Valdama
anno realizzazione prodotto 2011
materiale ceramica
dimensioni sanitari a terra 360x540mm H320mm, sanitari
sospesi 360x540mm H420mm, lavabi appoggio 450x450mm
720x450mm H120mm, lavabi appoggio/sospesi 500x500mm
750x500mm H120mm, lavabo freestanding 550x420mm H845mm
firm Valdama
year of realization 2011
material ceramic
dimensions freestanding bathroom fittings 360x540mm
H320mm, wall-mounted bathroom fittings 360x540mm H420mm,
freestanding sinks 450x450mm 720x450mm H120mm,
freestanding/wall-mounted sinks 500x500mm 750x500mm
H120mm, freestanding sink 550x420mm H845mm
Nel segno della semplicità, della realtà e della concretezza,
della bellezza essenziale, con un’idea di design che coniuga la
funzionalità al rigore espressivo, Start è la nuova collezione di
sanitari disegnata per Valdama da Monia Marzano che così esprime
il concetto di “poetica della semplicità”: “A mio modo di vedere
credo consista nell’incontro tra memoria e contemporaneo che si
fondono in modo armonioso nelle forme caratterizzate da linee fluide
ed essenziali. Forme ispirate dal cammino dell’acqua che scorre
senza incontrare ostacoli. Forme esaltate dall’interazione che si crea
tra la luce e l’acqua che scivola verso la sinuosità della buca”.
Come quasi sempre accade, la genesi della collezione nasce
dal confronto tra le idee e la creatività del progettista, le competenze
tecnico produttive dell’azienda e gli obiettivi commerciali che
si propone di conseguire. Come sottolinea Monia Marzano:
“Il progettista è un mediatore che mette in relazione fra loro gli
elementi razionali e la volontà di dare forma fisica alla funzionalità
e alla bellezza”.
Proprio la conoscenza della realtà aziendale è tornata a essere una
delle prerogative essenziali per poter concepire un buon progetto.
Continua la designer: “La cosa più importante per un progettista
è conoscere le capacità tecniche e produttive dell’azienda per la
quale lavorerà, le sue strategie commerciali, la sua storia e i suoi
valori. Per questo ho voluto compiere una lunga visita in azienda.
In questo modo mi sono potuta rendere conto in modo diretto,
guardando e toccando i prodotti, della grande abilità produttiva
di Valdama. Dopo aver compreso a fondo l’elevato grado di finitura
che l’azienda è in grado di dare ai prodotti, è stato conseguente
pensare a una collezione nel segno della semplicità”.
Conoscenza delle tecniche, creatività e un buon inizio da cui partire:
Start, un nome breve e veloce che sintetizza l’idea di un percorso
che inizia e che è destinato a proseguire nel tempo.
In pursuit of simplicity, reality and concreteness, of essential beauty,
with a design concept combining practicality with expressive rigour,
Start is a new collection of bathroom fixtures designed for Valdama
by Monia Marzano, who describes her “poetics of simplicity”:
“As I see it, it consists of the encounter between memory and the
contemporary, coming together harmoniously in forms characterised
by simple flowing lines. Forms inspired by the path of water flowing
unhindered. Forms enhanced by the interaction of light with water
as it slips toward the sinuous opening”.
As is normally the case, the collection is a result of the designer’s
ideas and creativity meeting the company’s technical and productive
skill and commercial goals. As Monia Marzano says: “The designer
is a mediator who puts rational elements and the desire to give
physical form to beauty and practicality in relation with one another”.
Knowledge of the company’s expertise is once again an essential
prerogative for coming up with a good design. As the designer
puts it: “The most important thing for a designer is knowledge of
the company’s technical and productive capabilities, its commercial
strategies, its history and values. This is why I spent a lot of time in the
company. This allowed me to experience Valdama’s productive knowhow for myself, looking at and touching its products.
Once I truly understood the advanced degree of finishing that the
company can give to its products, I came up with a collection based
on the concept of simplicity”.
Knowledge of technique, creativity and a good idea to start with:
Start, a short, quick name summing up the idea of a process that has
started and is destined to continue in the future.
la
poetica
della semplicità,
della bellezza
essenziale…
the poetics of simplicity,
of essential
beauty…
design focus object
flat
meneghello
paolelli
associati
azienda Hidra
anno realizzazione prodotto 2011
materiale (ceramica) sanitari in vitreous china, lavabi in fire clay
dimensioni lavabo 650x510mm,
consolle 710/860/960x510mm, sanitari 540x380mm,
vaso monoblocco 690x380mm
colori bianco, bianco/nero
firm Hidra
year of realization 2011
material (ceramic) bathroom fittings in vitreous china,
sinks in fire clay
dimensions sink 650x510mm, console 710/860/960x510mm,
bathroom fittings 540x380mm, toilet in single block 690x380mm
colors white, black/white
Una collezione di ceramica sanitaria classica e moderna allo stesso
tempo: Flat, disegnata da Meneghello Paolelli Associati, è la nuova
serie caratterizzata da un piano (dello spessore di 4,5 centimetri)
su cui si modella delicatamente la vasca. Un bordo molto evidente
(che identifica anche gli accessori) che divide lavabo e sanitario
in due: la parte superiore caratterizzata dal bacino e la parte
inferiore, una base/colonna che si stringe gradualmente man mano
che scende a terra. Il bacino diventa così una sorta di depressione
fluida, come una membrana elastica alla quale venga applicata una
forza che la tende verso il basso. Nasce così un insieme armonioso
ed elegante, molto naturale, composto da una forma rigida (quella
del bordo appunto) e una curva morbida della vasca e della colonna.
La collezione Flat è composto da vaso e bidet a terra, vaso e bidet
sospesi, vaso monoblocco; lavabo sospeso, d’appoggio, con colonna
e semi colonna; consolle sospese, d’appoggio, da incasso e con
gambe ceramiche. La serie è disponibile nella variante bianca
e bicolore (bianco e nero), si inserisce nel percorso di collaborazione
che prosegue ormai da anni tra l’azienda e lo studio Meneghello
Paolelli Associati, per confermare la vocazione nel proporre prodotti
con una forte identità come già avvenuto con le collezioni Miss,
Mister, Hi-line e molti altri.
Realizzata interamente in Italia negli stabilimenti di Civita Castellana,
Flat, come tutte le linee Hidra, associa ad un know-how produttivo
consolidato e a massimi standard qualitativi, la capacità
di concretizzare e sviluppare le idee dei progettisti, attraverso
un processo di ingegnerizzazione che parte sempre dalla conoscenza
del materiale per valorizzarlo al meglio, sfruttandone qualità tecniche
ed estetiche.
A collection of ceramic bathroom fixtures which is both classic
and modern at the same time: Flat, designed by Meneghello Paolelli
Associati, is a new series characterised by a surface (4.5 centimetres
thick) on which the tub is delicately modelled. A very obvious edge
(which also characterises the accessories in the series) divides the
sink and the toilet in two: the upper part with the basin and the lower
part, a base or column which gradually thins out towards the ground.
The basin thus becomes a sort of fluid depression, like an elastic
membrane to which a force is applied, pressing it downwards.
The result is a harmonious, elegant whole which is very natural, with
a rigid form (the edge) and a soft curve (the tub and the column).
The Flat collection includes a freestanding toilet and bidet, wallmounted toilet and bidet, and a toilet in a single block; wall-mounted,
freestanding sink, with a column or semi-column; wall-mounted or builtin consoles and consoles with ceramic legs. The series is available
in white and two-tone versions (black and white). The collection is the
fruit of the company’s longstanding collaboration with Meneghello
Paolelli Associates and confirms its vocation for offering products with
a strong identity such as the Miss, Mister, Hi-Line, and many other
collections.
Made entirely in Italy in the Civita Castellana plant, the Flat collection
is associated (as are all of the Hidra collections) with an established
production know-how and the highest quality standards, along with
the ability to develop and execute its designers’ ideas through
an engineering process that always begins with a deep knowledge
of the materials used, creating the best possible product and
capitalizing on its technical and esthetic qualities.
un
bordo
evidente “segna”
il profilo degli
elementi
a clear edge “marks”
the outline of the
elements
design focus review
Tulip Arblu
Tulip è un sistema di arredo bagno
completo composto da vasca, lavabi,
consolle e specchiere. La vasca
è realizzata in Tecnoblu, ha una
forma rettangolare ed è disponibile
sia accostata al muro che in modalità
freestanding. Alla base ha una
forma arrotondata e una particolare
lavorazione sul fondo la fa sembrare
sospesa. È possibile personalizzare
colori e finiture della vasca
e l’installazione della rubinetteria.
Trame e Ombre ARMA
Tulip is a complete set of bathroom
fittings including tubs, sinks,
countertops and mirrors.
The bathtub is made of Tecnoblu,
rectangular in shape and available
either wall-mounted or freestanding.
It has a rounded base worked
in a special way that makes it look as
if it’s floating. Custom colours, finishes
and taps are available for the tub.
Arblu srl
via Fossaluzza, 5 – 33074 Fontanafredda (PN)
tel 0434 599015 – fax 0434 599016
www.arblu.it – [email protected]
Tre nuovi rivestimenti in grès (Armure,
Izumo e Sekiha) completano la gamma
di Trame e Ombre, la collezione di
ceramiche per superfici verticali esterne
e interne, ispirata a canoni estetici
legati alle tradizioni giapponesi.
Si tratta di prodotti realizzati anche
con materie prime di origine vulcanica
estratte in Giappone, che della
Terra madre riescono a comunicare
l’atmosfera di perfetto equilibrio
e profondità della sua filosofia.
Three new types of porcelain
stoneware cladding (Armure, Izumo
and Sekiha) to complete the Trame
e Ombre collection of ceramics for
indoor and outdoor vertical surfaces,
inspired by the aesthetic canons of the
Japanese tradition. These are products
made with raw materials of volcanic
origin quarried in Japan, conveying
the atmosphere of perfect balance
and the profound philosophy of their
homeland.
ARMA Architectural Materials
via Monelli, 4 – 41042 Fiorano Modenese (MO)
tel 0536 911489 – fax 0536 911490
www.armaitalia.it – [email protected]
AquaBambù Bossini
Genesis Ceramica Globo
design Nadia Bossini
design Creative Lab
Un programma di colonne doccia da
esterno per ambienti pubblici o privati.
Un gusto particolarmente elegante
ed essenziale contraddistingue il
design minimale delle colonne-piscina
AquaBambù. Proprio come una
canna di bambù, il corpo in acciaio
inox (finiture lucida od opaca) della
colonna doccia viene tagliato a 45°
sulla sommità per regalare il lusso
di un getto a cascata o pioggia.
A series of outdoor shower columns
for installations in public places
or at home. Particularly elegant,
simple taste characterises the minimal
design of the AquaBambù swimming
pool column. Like a bamboo reed,
the stainless steel body (with glossy
or matt finish) of the shower column
is cut 45° at the top for the luxury
of either a cascade jet or a rainfall.
Bossini spa
via G. Matteotti, 170/A – 25014 Castenedolo (BS)
tel 030 2134211 – fax 030 2134290
www.bossini.it – [email protected]
I pezzi della collezione Genesis
nascono da una matrice di forma
geometrica “stondata“: la pianta del
lavabo ricorda un rettangolo morbido
e smussato con base ellissoide.
Forme ispirate alla natura, linee
morbide che richiamano i sensi e le
forme armoniche del corpo umano: gli
elementi in ceramica sembrano pietre
modellate dall’erosione dell’acqua,
lontanissime dalle linee fredde
e formali che caratterizzano il bagno.
All the items in the new Genesis
collection are inspired by a “roundedoff“ geometric matrix: the base
of the sink recalls a soft rectangle with
rounded-off corners and an elliptical
base. Forms inspired by nature,
soft lines recalling the senses and
harmonious forms of the human body:
single ceramic elements look like stones
modelled by the erosion of water,
far removed from the cold, formal lines
characterising many bathrooms.
Ceramica Globo spa
loc. La Chiusa – 01030 Castel Sant’Elia (VT)
tel 0761 516568 – fax 0761 515168
www.ceramicaglobo.com – [email protected]
Cow Artceram
Virgo Bonomi
design Meneghello Paolelli Associati
design Brian Sironi
Cow è una nuova linea di sanitari
e lavabi diversa da tutte le altre,
caratterizzata da quattro piedi
di appoggio. La primaria fonte
d’ispirazione è il mondo neoclassico
in cui le gambe del mobile sono
l’elemento caratterizzante.
I sanitari Cow assumono una struttura
ibrida tra sospeso e a terra, una
forma ammiccante e giocosa dalle
linee morbide che ricordano
la sagoma di una mucca.
Cow is a new collection of bathroom
fittings and sinks, different from
all the others, characterized by
a four-legs structure. The main source
of inspiration is the neoclassical style,
according to which the furniture
legs are the distinguishing element.
Cow bathroom fittings have a hybrid
structure, between wall-mounted
and freestanding, an alluring and
playful shape with smooth rounded
lines resembling the outline of a cow.
Artceram srl
via Monsignor Tenderini – 01033 Civita Castellana (VT)
tel 0761 599499 – fax 0761 514232
www.artceram.it – [email protected]
Con la sua linea flessuosa
e semplicissima (un tubo Ø36mm
che dal lavabo disegna una
S verso l’alto), Virgo richiama il flusso
dell’acqua, l’ansa di un fiume,
o il connubio femminile-acquatico.
Tre i modelli proposti: miscelatore
monocomando per lavabo,
miscelatore monocomando per bidet
e miscelatore a parete per vasca.
Bonomi Contemporaneo Italiano - Idrosanitaria Bonomi spa
via Monsuello, 36 – 25065 Lumezzane SS (BS)
tel 030 8922121 – fax 030 8922151
www.bonomionline.com – [email protected]
Pico Ceramiche Mutina
Towel Box Deltacalor
design Ronan & Erwan Bouroullec
design Peter Jamieson
Realizzata con tre differenti basi
colorate e miscele di minerali
specifiche, Pico rivela sorprendenti
espressioni superficiali e di tonalità
e regala sensazioni sensuali
e intense. Per Mutina l’ennesima
collaborazione con i grandi nomi
del design internazionale che si
trovano ad affrontare per la prima
volta il progetto ceramico, alla ricerca
di nuovi materiali, da plasmare
e modellare.
Made with three different coloured
bases and mixtures of specific
minerals, Pico’s collection reveals
surprising expressions of surface
and tone offering intense sensual
impressions. Mutina is the result of
yet another partnership with one of
the big names in international design
who find themselves working with
ceramics for the first time, in search of
new materials to mould and model.
Ceramiche Mutina srl
via Ghiarola Nuova, 16 – 41042 Fiorano Modenese (MO)
tel 0536 812800 – fax 0536 812808
www.mutina.it – [email protected]
With its simple flexing line
(a Ø36mm pipe forming an S rising
upward from the sink), Virgo recalls
the flow of water, a bend in a river,
or the femininity of the sea. Three
models are available: a mixer with
a single control for the sink, a mixer
with two controls for the bidet and
a wall-mounted mixer for the bathtub.
Towel Box è lo scaldasalviette elettrico
della collezione Ideas.
Ultima novità del marchio, disegnata
da Peter Jamieson, è frutto di un
nuovo concept progettuale: una vera
e propria cornice radiante in acciaio,
dall’estrema purezza formale, creata
per stringere e incorniciare in chiave
originale la salvietta grazie a
un modulo centrale basculante che
si muove in modo ergonomico dando
la possibilità di inserirla e stenderla.
Towel Box is an electric towel warmer
from the Ideas collection. The brand’s
latest new model, designed by Peter
Jamieson, it is the result of a new
design concept: a true radiating frame
of steel, of great formal purity, created
to hold and frame the towel in an
original way with an oscillating central
module that moves ergonomically
so that the towel can be inserted and
spread out.
Deltacalor srl
via Mazzini snc – 23801 Calolziocorte (LC)
tel 0341 644995
www.deltacalor.com – [email protected]
design focus review
Monolith Geberit
Naked Glass Idromassaggio
design Giopato & Coombes
Nasce come “corpo unico“,
un monolite essenziale che funge
da modulo di installazione per fissare
il wc alla parete, nella versione
a pavimento o sospesa: Geberit
Monolith è perfetto per interventi
di ristrutturazione, dove è possibile
addirittura installarlo davanti a vecchi
impianti preesistenti, senza spaccare
muri. Il sottile parallelepipedo
in alluminio racchiude la cassetta
di risciacquo con doppio pulsante.
It originated as a “single body”,
an essential monolith acting as an
installation unit for anchoring a
freestanding or wall-mounted wc to
the wall. Geberit Monolith is perfect
for renovation projects, where it may
be installed in an existing bathroom
without damaging the walls. The fine
aluminium parallelepiped encloses the
flushing mechanism with its double
side button.
Geberit Marketing e Distribuzione SA
via Gerre, 4 – 6928 Manno (Svizzera)
tel (0041 91) 6119292 – fax (0041 91) 6119393
www.geberit.it – [email protected]
E-Wood Iris Ceramica
Originali, eclettiche, accessibili,
le vasche Naked sono oggetti d’arredo
da interpretare e plasmare secondo
il gusto unico e personale.
L’ampia scelta di colori e finiture,
sia per il top in vetro e la pannellatura,
sia per il telaio a vista, permette
di realizzare inediti accostamenti.
Modelli disponibili: dalla vasca
soprapiano o sottopiano con top
e telaio, alla vasca con moduli
accessori, fino alla versione pannellata.
Original, eclectic, accessible Naked
bathtubs are true items of furnishing,
to be interpreted and moulded to suit
one’s own personal taste. The wide
range of colours and finishes available
for the glass countertop and panelling
or with the frame in view permits
a range of unusual combinations.
Models available: from standing or
sunken bathtubs, with countertop and
frame, to tub with accessories, up to
the panelled version.
Glass Idromassaggio srl
via Baite, 12/E z.i. – 31046 Oderzo (TV)
tel 0422 7146 – fax 0422 816839
www.glassidromassaggio.it – [email protected]
Cento Kerasan
design Marc Sadler
L’elegante naturalezza del legno
incontra la resistenza e la tecnologia
della ceramica di nuova generazione:
Iris Ceramica presenta E-wood,
la collezione che trasmette il calore di
un rivestimento naturale interpretando
la nuova tendenza che vede il legno
sempre più richiesto proprio in quegli
ambienti dove è maggiormente
soggetto a deterioramento dovuto
al continuo calpestio, l’umidità e agli
agenti atmosferici.
The elegant naturalness of wood
encounters the strength and advanced
technology of the new generation
of ceramics: Iris Ceramica presents
e-wood, a collection conveying the
feeling and warmth of natural wood
panelling, interpreting the new
trend in which wood is increasingly
in demand in rooms, where it is
most subject to deterioration due to
footsteps, moisture and atmospheric
agents.
Iris Ceramica spa
via Ghiarola Nuova, 119 – 41042 Fiorano Modenese (MO)
tel 0536 862111 – fax 0536 804602
www.irisceramica.com – [email protected]
Marc Sadler disegna un elegante
cubo che funge da lavabo e portaoggetti grazie al pratico ripiano
ricavato nella struttura monoblocco
in ceramica: è Cento, la soluzione
di grande impatto ma con dimensioni
ridotte (45x45cm). Un nome che ben
evidenzia i 100mm che ritornano
come “fil-rouge“ leggibile nei singoli
elementi di una linea che prevede
oltre 50 pezzi, fra cui 18 diversi
lavabi.
Marc Sadler has designed an elegant
cube to act as a sink and a surface
on which to place objects, with
a practical countertop cut out of
a single block of ceramic: Cento
is a high impact solution of compact
dimensions (45x45cm). The name
emphasises the measurement of
100mm, back as the “common
thread“ legible in the individual
elements in a line of more than 50
items, including 18 different sinks.
Kerasan Sanitari srl
z.i. loc. Prataroni – 01033 Civita Castellana (VT)
tel 0761 542018 – fax 0761 540627
www.kerasan.it – [email protected]
Sento Graff
Axor Citterio M Hansgrohe
design Angeletti Ruzza Design
design Antonio Citterio
Essenziale, rigoroso, sintetico: queste
le caratteristiche principali della nuova
collezione Sento, disegnata
da Angeletti Ruzza Design.
Una linea caratterizzata da forme pure
e armoniose, risultato di un’attenta
ricerca progettuale che esalta la
forza espressiva della materia. La
semplificazione del disegno, scevro da
dettagli superflui, dà vita a un sistema
completo di rubinetteria che lo rende
una presenza discreta ed elegante.
Simple, rigorous, synthetic: these are
the key features of the new Sento
collection designed by Angeletti
Ruzza Design. A line characterised
by pure, harmonious shapes, the
result of attentive design research
underlining the material’s expressive
power. Simplification of design
eliminating superfluous details gives
life to a complete tap system, making
it a discrete, elegant presence.
Graff Division Europe
via Aretina, 159 – 50136 Firenze
tel 055 9332115 – fax 055 9332116
www.graff-mixers.com – [email protected]
Italia 150 cascata La Torre
L’acqua che scorre evoca sempre
piacevoli sensazioni e immagini
di rilassanti paesaggi naturali:
Italia 150 cascata è il miscelatore
di La Torre Rubinetteria che genera
una cascata d’acqua, rigenerante
fonte di benessere. Linee semplici
ed essenziali, geometrie cilindriche
per il corpo e rettangolari per la
bocca di erogazione si confrontano
in un insieme armonico ed elegante.
Flowing water always evokes pleasant
sensations and images of relaxing
natural landscapes. Italia 150
cascata is a mixer by La Torre
Rubinetteria which generates
a waterfall, a regenerating source
of wellness. Simple, essential lines,
cylindrical geometries in the body
and rectangles in the spout come
together in a harmonious, elegant
whole.
La Torre spa
via Altovergante, 33 – 28045 Invorio, Talonno (NO)
tel 0322 255391 – fax 0322 255442
www.latorre-spa.it – [email protected]
Antonio Citterio firma la nuova
manopola a stella di Axor:
un dettaglio di stile che richiama,
rinnovandola, l’estetica classica
della rubinetteria a tre fori per le
versioni bordo vasca, lavabo
o a muro. L’elegante rubinetteria,
nella sola finitura cromata, fa parte
della collezione Axor Citterio M,
integrandosi perfettamente con
i miscelatori e gli accessori creati
dal designer milanese.
Antonio Citterio designed the new
Axor star handle: a style detail
recalling and renewing the classic
look of the three-hole tap for tub,
sink or wall-mounted versions. These
elegant taps with a single chromeplated finish are part of the Axor
Citterio M collection, fitting perfectly
with the mixers and accessories
created by the Milanese designer.
Hansgrohe srl
s.s 10, Km 24,4 – 14019 Villanova d’Asti (AT)
tel 0141 931111 – fax 0141 946594
www.hansgrohe.it – [email protected]
Linfa Laminam
Un progetto che prende ispirazione
dal legno, materia viva e vibrante,
reinterpretata nella dimensione e
nelle finiture: Linfa esprime la volontà
di ricerca sulla materia, indagando
finiture e lavorazioni inusuali.
Al posto delle essenze classiche sono
proposti trattamenti di superficie
e finiture più attuali, grazie ai quali
le lastre assumono sfumature inedite,
quali cenere, cotone, canapa o toni
caldi quali corteccia e cocco.
A project inspired by wood, a living,
vibrant material, reinterpreted in
its dimensions and finishes: Linfa
expresses the will to conduct research
into the material, investigating unusual
finishes and ways of working.
In place of the classic varieties
of wood, contemporary surface
treatments and finishes give the
panelling unusual hues such as ash,
cotton, hemp, or warm hues of bark
and coconut.
Laminam spa
via Ghiarola Nuova, 258 – 41042 Fiorano Modenese (MO)
tel 0536 1844200 – fax 0536 1844201
www.laminam.it – [email protected]
design focus review
Audrey Lea Ceramiche
O’Clock Bongio
design Marco Poletti
Nasce all’insegna dell’eleganza
e della semplicità la nuova collezione
Audrey. Tra gli elementi distintivi:
colori neutri e tonalità pastello rese
più contemporanee dall’effetto pixel;
decori eleganti e disegni geometrici
e floreali con infiniti punti a rilievo
che offrono una nuova leggerezza
visiva; stile sobrio grazie a un’estetica
classica, un mood rassicurante
in grado di durare nel tempo.
The new Audrey collection is inspired
by elegance and simplicity.
Its distinctive elements include neutral
hues and pastel shades with
a contemporary pixel effect; elegant
ornaments and geometric and floral
designs with infinite dots in relief,
offering a new visual lightness;
a sober style with a classic aesthetic,
in a reassuring mood that will never
become outdated.
Lea Ceramiche
via Cameazzo, 21 – 41042 Fiorano Modenese (MO)
tel 0536 837811
www.ceramichelea.it – [email protected]
Sharp Tender rain®
Una collezione che interpreta sia
lo stile minimalista, sia quello più
tradizionale: da un gioco di linee
concave e convesse e di volumi
puri come il cilindro nasce O’Clock.
Importante è l’orientamento della
leva che evita l’accensione del
boiler quando non necessaria, pur
mantenendo il movimento tradizionale
di apertura. È proposta nelle versioni
cromo, bianco matt, caffè matt,
platinum e nichel spazzolato.
A collection interpreting both the
minimalist and traditional styles:
a play of concave and convex lines
and pure volumes such as cylinders
creates O’Clock. The orientation
of the lever is important, preventing
the boiler from coming on when
it is not necessary, while maintaining
the traditional motion of turning on the
water tap. Available in chrome-plated,
matt white, matt coffee, platinum and
brush nickel versions.
Mario Bongio srl
via Aldo Moro, 2 – 28017 San Maurizio D’Opaglio (NO)
tel 0322 967248 – fax 0322 950012
www.bongio.it – [email protected]
Futurion Flat Villeroy & Boch
design Alba Polenghi Lisca
Concepita come riduzione formale
del salire e dello spandersi dell’acqua,
Sharp è la colonna multifunzione,
realizzata interamente in ottone
massiccio e dotata di una singolare
plurifunzionalità: il soffione anticalcare
permette duplicità erogativa, getto
a pioggia o a cascata. È disponibile
anche in versione da terra, ideale
per installazioni outdoor, oppure
nella versione solo soffione per le
ristrutturazioni.
Conceived as a formal synthesis
of the rising and expansion of water,
Sharp is a new multipurpose column,
made entirely out of solid brass, with
an unusual multipurpose nature:
the lime-scale proof showerhead can
produce a rain or cascade effect.
It is also available in a freestanding
version, perfect for installation
outdoors, or in a showerhead only
version for renovation projects.
Tender Rain®
loc. Molino Rastelli, 8 – 13018 Valduggia (VC)
tel 0163 47664 – fax 0163 47818
www.tenderrain.com – [email protected]
Estetica e funzionalità si fondono
in Futurion Flat, i nuovi piatti doccia
a filo pavimento, realizzati in Quaryl®
(brevetto esclusivo dell’azienda), una
speciale mescola di quarzo e acrilico
estremamente malleabile che permette
di creare spigoli vivi e precisi.
Liscio, uniforme, privo di pori
e lucido, il piatto doccia crea un gioco
di riflessi che dona alla superficie
estrema lucentezza e piacevole
sensazione di calore al tatto.
Villeroy & Boch AG
Casella Postale 1120 – D66688 Mettlach
tel 0049 (0) 6864810
www.villeroy-boch.com
Aesthetics and practicality come
together in Futurion Flat, the new
sunken shower trays made of Quaryl®
(the company’s own exclusive
patent), a special blend of quartz
and acrylic which is highly malleable
to permit creation of sharp, precise
corners. Smooth, uniform, without
pores, glossy, the shower tray creates
reflections which add shine to its
surface and feel pleasantly warm
to the touch.
tagina
“La nostra forza sta nel non dimenticare mai da dove veniamo, nel tenere viva
la memoria della tradizione aggiornando continuamente tecniche, materiali
e processi produttivi”. Lo dice Mario Moriconi, AD di Tagina Ceramiche d’Arte,
mentre ci accompagna nella visita alla sua azienda descrivendoci caratteristiche
e segreti ed entusiasmandosi tra digressioni su Giotto e Steve Jobs, tra i restauri
degli affreschi di Assisi, e le nuove applicazioni dell’iPad. La “sua” azienda è un
po’ così, capace di realizzare pezzi speciali fatti a mano dalle forme complesse
ma anche di integrare nel proprio impianto una nuova pressa con la quale
ottenere lastre dello spessore di 20mm o nel nuovo formato 80x80cm presentate
al Cersaie. Immersa nelle splendide colline umbre, ben radicata nel territorio,
c’è una storia unica di passione, cultura e rispetto per la materia raccontata
in ogni progetto, in ogni collezione, racchiusa in ogni piastrella ceramica.
“Our strong point is that we never forget where we come from, keeping tradition
alive while continuing to update our techniques, materials and productive
processes.” So says Mario Moriconi, Managing Director of Tagina Ceramiche
d’Arte, as he takes us on a tour of his company’s plants, describing its features
and secrets to us and getting carried away as he digresses about Giotto and
Steve Jobs, discussing everything from the great restoration project of the Assisi
frescoes to new iPad applications. That’s what “his” company is like, capable
of making special handmade pieces in complex shapes or integrating a new
press into his plant to make tiles 20mm thick or the new 80x80cm tiles presented
at Cersaie. Surrounded by the splendid hills of Umbria, with strong local roots,
his company has a unique history of dedication, culture and respect for materials
which is apparent in all its projects, in all its collections, in every one of its
ceramic tiles.
design focus factory
tagina
l’innovazione nell’arte della ceramica
innovation in the art of ceramics
text by Davide Cattaneo
photo by Ferdinando Sacco
L’eredità di un grande patrimonio territoriale, la tensione costante
all’eccellenza, la ricerca dell’innovazione tecnologica in ogni fase
del processo produttivo: non più solo Made in Italy, ma “Made in
Tagina”, lo slogan coniato per sottolineare la principale caratteristica
di un progetto che nasce, cresce e si concretizza interamente
all’interno dell’azienda, nel rispetto scrupoloso dell’ambiente,
della sostenibilità, delle normative tecniche internazionali. Proprio
l’ottimale combinazione del know-how aziendale con sofisticati
impianti di ultima generazione porta il processo produttivo a un livello
d’efficienza che si esprime nell’alta qualità di tutti i prodotti di Tagina
Ceramiche d’Arte: superfici ceramiche per pavimenti e rivestimenti
per differenti campi di applicazione, dal residenziale al pubblico,
dal retail al wellness. Una proposta ampia e articolata, una gamma
di collezioni che spaziano dal gusto classico, più o meno rivisitato
e “modernizzato”, a soluzioni decisamente più contemporanee
nelle quali la componente tecnologica e prestazionale diventa
fondamentale.
Un’alternanza di stili e soluzioni che mira da un lato a riaffermare
la presenza dell’azienda nel mondo della ceramica smaltata
tradizionale, dall’altro a indagare nuovi e sofisticati linguaggi o,
come vedremo in seguito, possibilità di impiego all’apparenza
inedite, in contesti per troppo tempo lasciati ad altri materiali.
Per far ciò è necessario avere un’esatta conoscenza dei mercati,
soprattutto di quelli emergenti e delle loro dinamiche specifiche,
per affrontarli con le soluzioni più appropriate, per rispondere alle
esigenze tecniche ed estetiche dei consumatori, per anticipare una
possibile richiesta, per influenzare una tendenza.
Nel laboratorio Tagina, fulcro della ricerca e della sperimentazione,
processi tecnologici avanzati, come quelli impiegati per lo sviluppo
degli impasti in grès porcellanato, convivono con una cultura
artigiana di alto livello, con l’uso sapiente delle terre tradizionali,
con la maestria nelle arti decorative, con le antiche tecniche della
ceramica “a colaggio” e del “terzo fuoco”, nel dialogo e nella
collaborazione che l’azienda coltiva con il mondo dei professionisti
del design.
La parte più tradizionale dell’azienda è rappresentata dall’area dello
stabilimento nella quale viene ancora utilizzata l’antica tecnica del
colaggio. Un posto magico, dal sapore antico, nel quale la sapienza
degli addetti che vi operano fa la differenza per ottenere manufatti
di assoluta bellezza, nel quale la maestria dell’uomo, i saperi
tramandati e l’individualità preziosa della lavorazione artigiana
si esprimono al meglio. Vi si eseguono, infatti, pezzi speciali che
hanno bisogno di un controllo manuale spinto all’eccesso per
verificare e correggere continuamente parametri e tempistica delle
diverse fasi del processo: dal colaggio della barbottina, un composto
argilloso allo stato liquido o semiliquido, all’interno dello stampo in
gesso sagomato, al tempo durante il quale l’impasto viene lasciato
all’interno dello stampo che deve tenere conto di diversi parametri,
tra i quali le condizioni di temperatura e di umidità presenti.
Lo stampo (realizzato su modello all’interno dell’azienda) deve
sempre essere sufficientemente umido per permettere una buona
aderenza del materiale alle pareti, ma non lo deve essere troppo,
perché un eccesso di umidità causa un assorbimento non uniforme
o insufficiente. Il gesso assorbe l’umidità della barbottina che si
“attacca” così alla pareti dello stampo e si stratifica formando uno
spessore variabile a seconda delle caratteristiche del pezzo, mentre
il resto (la parte centrale ancora liquida) viene riversato per poi essere
riutilizzato. Una volta aperto lo stampo (indicativamente dopo un
paio d’ore), il pezzo, vuoto all’interno e quindi più leggero, viene
lasciato asciugare a temperatura ambiente per qualche giorno per
eliminare la minima parte di umidità che ancora contiene, prima
di essere avviato al forno di cottura. Proprio in questa fase risulta
importantissimo il controllo diretto degli artigiani per verificare
eventuali fessurazioni, anomalie di spessore, carichi tensionali
eccessivi e inaspettati che possono minare la solidità del pezzo
e provocare rotture in fase di cottura. Durante l’essicazione occorre
inoltre prestare particolare attenzione al ritiro della materia che
porta a una riduzione sensibile delle dimensioni del pezzo (già
calcolata in fase di progetto della matrice e dello stampo e controllata
costantemente). I pezzi perfettamente asciutti vengono poi inseriti
all’interno del forno dove rimangono in cottura per circa otto ore
con una curva delle temperature che raggiunge la punta massima
di 1080°C, a cui fa seguito un ciclo di raffreddamento di dieci ore
che porta i pezzi a una temperatura di 100°C al raggiungimento
della quale vengono tolti dal forno. Al termine della cottura, che può
prevedere una seconda e una terza fase (il cosiddetto “terzo fuoco”)
a seconda della tipologia del pezzo, tutti gli elementi possono essere
avviati alle fasi successive di pittura e smaltatura.
Dal “laboratorio” escono pezzi complessi (mensole, angoli, gambe
per consolle bagno…) e le inimitabili decorazioni a rilievo, così come
i pezzi speciali per alcune delle collezioni contemporanee,
che conferiscono ai rivestimenti Tagina un valore unico nel panorama
della ceramica industriale.
Altre caratteristiche e priorità, ma stessa attenzione ai dettagli
in ogni fase del processo, le ritroviamo nella parte più tecnologica
e innovativa dell’azienda nella quale vengono prodotte, con
tecnologie industriali evolute, le lastre in gres porcellanato conformi
ai più attuali standard internazionali, con caratteristiche tecniche
prestazionali d’eccellenza.
Tutto nasce dalla polvere di argilla, chiamata “atomizzato”,
che arriva in stabilimento e viene caricata tramite tramogge all’interno
dei silos che, oltre a dividerla per tipologia e caratteristiche,
svolgono una funzione di serbatoio di materia prima per garantire
l’approvvigionamento per alcuni giorni. L’atomizzato, al quale
vengono aggiunti i colori in polvere e gli altri elementi (quarzo,
zinco…) secondo una “ricetta” e un dosaggio stabilito, viene
mescolato all’interno di cilindri nei quali sono contenute biglie di ferro
per ottenere una composizione omogenea.
Una significativa crescita degli investimenti in ricerca e innovazione
tecnologica ha reso possibile l’attivazione di sofisticate torri
tecnologiche per l’alimentazione di presse ad alto tonnellaggio,
con sistemi di dosaggio in verticale che permettono la miscelazione
Tagina nasce nel 1973
a Gualdo Tadino. Con tre
stabilimenti che si estendono
su un’area complessiva di
oltre 85.000m2, 270 addetti
e un indotto significativo,
l’azienda rappresenta una
delle più importanti realtà
industriali dell’Umbria; accanto
all’indiscussa importanza
che riveste all’interno del
territorio mantiene una costante
attenzione rivolta al mercato
internazionale.
Tagina raccoglie l’eredità
della tradizione ceramica e
della cultura artigiana di una
cittadina umbra già nota in
tutto il mondo per la produzione
delle maioliche a riflessi
metallici. Dallo stile moderno
al classico, dal rustico
al mosaico, le collezioni
dell’azienda propongono
al mercato prodotti fortemente
innovativi, capaci di soddisfare
le diverse esigenze dei clienti
e caratterizzati da elevati
standard qualitativi.
Tagina was established
in Gualdo Tadino in 1973.
With three plants covering
a total of more than 85,000m2,
270 employees and a large
network of local suppliers, the
company is one of Umbria’s
most important industries; it
is not only of unquestionable
importance to the local area,
but maintains a constant focus
on the global market.
Tagina draws on the inheritance
of the ceramics tradition and
handcrafting tradition of an
Umbrian town renowned all
over the world for its unique
majolica with a metallic
sheen. From contemporary
to classic styles, from rustic
tiles to mosaic pieces, the
company’s collections offer
the market highly innovative
products capable of meeting
customers’ different needs and
characterised by high quality
standards.
Tagina ceramiche d’Arte spa
via Flaminia, z.i. Nord
06023 Gualdo Tadino (PG)
tel 075 91471
fax 075 9141375
www.tagina.it – [email protected]
design focus factory
e granulazione di argille e la colorazione delle polveri a secco.
La pressatura a umido consente di “legare” la piastrella che esce sotto
forma di lastra e avviata alle successiva fase di essicazione in forno
verticale. Dal forno escono le lastre sui nastri che verranno portate
alle linee sulle quali verranno effettuate le lavorazioni superficiali.
La decorazione delle lastre, la sua immagine estetica, può essere
ottenuta tramite fotocolor (rulli nei quali l’inchiostro viene trasferito per
contatto sulla superficie della lastra), stampante verticale (con ugelli
attivati in posizioni e tempi differenti per ottenere l’effetto richiesto)
o digitale (che permette qualsiasi riproduzione di immagini e una
maggiore versatilità in base alle quantità richieste). L’ultima fase, forse
quella più delicata, è quella della cottura nel tradizionale forno in
linea, all’interno del quale le lastre rimangono per circa 70 minuti.
All’uscita dal forno vengono lasciate raffreddare e preparate per
l’imballo automatico preceduto da un doppio controllo della qualità
(automatico, per la planarità e ortogonalità delle superfici e manuale,
e condotto dall’operatore qualificato, per la finitura e il colore).
Grande attenzione è stata dedicata nell’ultimo periodo da Tagina
alla dotazione di presse, con l’introduzione di nuove macchine che
consentono, per esempio, la realizzazione della speciale lastra
Compact della collezione Wire Out, dello spessore di 20mm.
Questo progetto innovativo, sviluppato dall’azienda in collaborazione
con Simone Micheli, sarà il vero protagonista anche del Cersaie 2011.
In particolare, l’azienda ha lavorato molto sull’evoluzione di questa
collezione, già presentata lo scorso anno, concentrando gli sforzi
sull’ambiente esterno, un contesto dalle molteplici opportunità ma
un “terreno difficile”, da anni prerogativa esclusiva di pietre, marmo
e legno.
Con Wire Out definita dall’AD di Tagina Mario Moriconi “la
piastrella all’aria aperta”, l’azienda propone una soluzione ideale
per ogni tipo di applicazione outdoor, oltre a dare ai progettisti
una opportunità importante per realizzare una superficie continua
tra interno ed esterno che consenta di mantenere inalterate valenze
estetiche e caratteristiche prestazionali. Wire System è un sistema
progetto ceramico in grado di generare architetture continue
e fluide, capace di animare gli spazi per renderli altamente sensoriali,
funzionali e unici. È una proposta versatile, ideale per gli ambienti
domestici fino ad arrivare alle aree wellness e alle spa, passando
attraverso il residenziale, l’hotellerie e il settore contract.
Wire Out, proposta in sei colori, presenta una finitura grezza che
dona naturalità alla superficie, rendendola molto simile a quella di
una lastra in pietra. La collezione si è evoluta nel tempo grazie a una
forte ricerca tecnologica, che ha consentito di declinarla
in quattro differenti tipologie di applicazione: dall’incollaggio (posa
tradizionale) al pavimento galleggiante sopraelevato con supporti
in polipropilene, dal semplice appoggio su ghiaia o sabbia a quello
su erba.
“Il progetto sviluppato con Tagina – racconta Simone Micheli – non
è un progetto di un semplice prodotto, ma un sistema che si pone
come obiettivo principale di portare una nuova luce dentro e fuori
dall’architettura, definendo così nuovi campi segnici e funzional.
Ho immaginato di disegnare plurimi racconti tridimensionali con
l’idea di realizzare un sistema perfetto per l’uomo contemporaneo
e capace di donare efficaci risposte estetico-prestazionali alle
domande di un mercato mondiale sempre più esigente”.
Wire, disponibile nello spessore da 12 o 20mm, è completata
di numerosi pezzi speciali, angoli curvi o retti, canaline per il deflusso
d’acqua forate o non, cordoli ed elementi per la costruzione
di pedane per il contenimento e il mantenimento del verde.
I pezzi speciali, caratterizzati da un forte contenuto tecnologico, sono
però realizzati con l’antica tecnica del colaggio, riletta in chiave
moderna, e applicata a forme e dimensioni mai sperimentate prima.
Ancora una volta la più evoluta delle collezioni attinge al passato,
il progetto più innovativo ha bisogno della memoria, la produzione
industriale più spinta non può prescindere dal sapere antico e dalla
cultura della tradizione.
The heritage of a great local tradition, continual striving for
excellence, striving for technological innovation at all stages in the
productive process: not just Made in Italy, but “Made in Tagina”,
the slogan the company has coined to underline the key features
of a project which was created, developed and given concrete form
entirely in-house, with scrupulous respect for the environment,
for sustainability, and for international technical standards.
The optimal combination of corporate know-how with sophisticated
latest generation plants brings the productive process to a level of
efficiency that is apparent in the high quality of all Tagina Ceramiche
d’Arte products: ceramic surfaces for floors and walls in different
fields of application, from homes to public spaces, from retail
to wellness.
A vast and highly varied product range, a series of collections
ranging from new versions of classic taste to bold contemporary
solutions in which the high-tech and high performance component
is always in the forefront. An alternation of styles and solutions aimed
at confirming the company's importance in the world of conventional
Tra tradizione e modernità,
tra artigianalità e tecnologia: antico
e moderno sono protagonisti in tutte
le fasi della produzione di ceramiche
all’interno dello stabilimento Tagina
di Gualdo Tadino.
Tradition and modernity, from craft
to technology: antique and modern
are teh protagonists in all the steps
of the ceramic production in the
Tagina plant of Gualdo Tadino.
enamelled ceramics while studying sophisticated new forms
of expression or, as we will see below, new potential for application
in areas left to other materials for too long.
To do this it is essential to be perfectly familiar with all the markets,
especially the emerging new markets, and their specific dynamics,
in order to provide them with the most appropriate solutions, respond
to consumers’ technical requirements and tastes, anticipate possible
requests and have an impact on trends.
In Tagina’s laboratories, the fulcrum of the company’s research and
experimentation, advanced technological processes such as those
used for developing porcelain stoneware mixtures survive side by side
with top craftsmanship, skilful use of traditional earths, mastery of the
decorative arts, ancient “cast” and “third fire” ceramic techniques,
and the company’s dialogue and collaboration with design
professionals.
The company's traditional heart is the part of the plant where the
age-old casting technique is used. A magical place with a timeless
atmosphere, where the skill of the workers makes all the difference
in obtaining manufactures of unspoiled beauty, in which human
skill, know-how passed down over the generations and the precious
individuality of hand craftsmanship are best expressed. This is where
the company makes its special pieces, requiring the utmost manual
control to continually verify and correct parameters and timing at
different stages in the process: from casting of the slip, a clayey
compound in a liquid or semi-liquid state, in the specially shaped
plaster mould to determination of the amount of time for which the
mixture hardens in the mould, which must take into account a number
of parameters including temperature and humidity conditions.
The mould (made in-house on the basis of a model) must always be
damp enough to allow the material to adhere to its walls, but not too
damp, as excess humidity can cause uneven or insufficient absorption.
Plaster absorbs humidity from the slip, which is thereby “attached”
to the walls of the mould and stratified to form a thickness which
varies on the basis of the features of the piece, while the rest (the
central part, which is still liquid) is poured out and reused.
Once the mould has been opened (normally after a couple of hours),
the piece, which is empty on the inside and therefore lighter, is left
to dry at room temperature for a few days in order to eliminate the
small amount of moisture it still contains before being fired. At this
stage, the craftsman’s direct control is crucial to check for any cracks,
abnormal thicknesses, or excessive and unexpected tension which
might undermine the solidity of the piece and cause it to break during
firing. During drying it is also important to pay careful attention to
the shrinkage of the material, which leads to a significant reduction
in the size of the piece (already calculated when planning the matrix
and the mould, and kept constantly under control). The perfectly dry
pieces are then placed in the furnace, where they are fired for about
eight hours with a temperature curve peaking at 1080°C, followed
by a ten-hour cooling cycle which cools the pieces to a temperature
of 100°C, after which they are removed from the furnace. After
completion of firing, and possibly a second and even a third firing,
depending on the type of piece, all items may be sent on for painting
and enamelling. Complex pieces come out of the “laboratory”
(shelves, corner pieces, legs for bathroom fixtures…) along with
inimitable relief decorations and special pieces for some of the
company’s contemporary collections that make Tagina tiles unique
on the industrial ceramics market. Other features and priorities, but
the same painstaking attention to detail at all stages in the process,
may be found in the most technologically advanced and innovative
part of the company, where advanced industrial technologies are
used to produce porcelain stoneware tiles that conform to the latest
international standards, offering outstanding technical performance.
“Wire System è una collezione
capace di cambiare
camaleonticamente pelle al prodotto
in relazione al contatto con lo
spazio” Simone Micheli.
“Wire System is a collection that can
change its skin in contact with space,
like a chameleon” Simone Micheli.
It all starts with “atomised” clay, which comes to the plant and
is loaded on hoppers into the silos where it is divided by type and
features to provide a reservoir of raw materials, enough to supply
the plant for a few days. The atomised clay, to which powdered
colours and other elements (quartz, zinc…) are added on the basis
of established “recipes” and quantities, are mixed in cylinders
containing iron balls to ensure the homogeneity of the composition.
Significantly increased investment in research and technological
innovation has permitted activation of sophisticated high-tech towers
feeding high tonnage presses, with vertical batching systems that
permit mixing and grinding of clays and colouring of dry powders.
Damp pressing makes it possible to “bind” the tile, which comes out
in the form of a sheet and is then sent on to the next phase: drying
in a vertical kiln. The tiles come out of the kiln on belts which take
them to the surface treatment lines. The decoration of the tile, defining
its aesthetic image, may be obtained by photo-colouring (rollers in
which ink is transferred to the surface of the tile by contact), vertical
printers (with rollers activated at different times and positions to obtain
the desired effect) or digital printers (making it possible to reproduce
any kind of image and ensuring greater versatility depending on
the required quantities). The last and perhaps most delicate stage is
firing in the traditional inline kiln, in which the tiles remain for about
70 minutes. When they come out of the kiln they are left to cool and
prepared for automatic wrapping, preceded by double quality control
(automatic, to ensure flatness and right angles on the surfaces, and
manual, by a qualified operator, to check finish and colour).
Tagina has been paying a lot of attention to its presses recently,
introducing new machines that allow, for instance, creation of the
special compact tiles in the Wire Out collection, which are only 20mm
thick. This innovative project was developed by the company
in collaboration with Simone Micheli, and will be the key feature
of the company’s stand at Cersaie 2011.
The company has been focusing on the evolution of this collection,
already presented last year, concentrating its efforts on tiles for
outdoor use: an application offering plenty of opportunities, but also
“difficult ground”, which was for years the exclusive prerogative
of stones, marbles and wood.
With Wire Out, which Tagina Managing Director Mario Moriconi
calls “the open air tile”, the company offers the ideal solution
for all kinds of outdoor applications, as well as offering designers
an important opportunity to create a continuous surface maintaining
the same aesthetic value and performance indoors and outdoors.
Wire System is a ceramic project or system capable of generating
continuous, fluid architectures that animate spaces and make them
highly sensorial, functional and unique. It is a versatile product,
perfect for domestic spaces, wellness areas and spas, homes, hotels
and the contract industry.
Wire Out, available in six colours, has a rough finish that gives the
surface a natural look, making it very similar to that of a stone tile.
The collection has evolved over the years thanks to the company’s
strong commitment to technological research, which has allowed
it to offer four different types of application: from gluing (traditional
laying) to raised floating floors with polypropylene supports, and from
simply resting on gravel or sand to installation on grass.
“The project developed with Tagina,” says Simone Micheli, “is not
just a product but a system that sets itself the primary goal of bringing
new light into and outside the building, defining new symbolic
and functional fields. I imagined I was designing a series of threedimensional stories, focusing on the idea of coming up with a perfect
system for contemporary man, offering an effective response in terms
of both appearance and performance for an increasingly demanding
global market”.
Wire, available in thicknesses of 12 and 20mm, is completed with
several special pieces, curved or straight corner pieces, run-off
channels with and without holes, curbs and elements for constructing
platforms to contain and maintain greenery.
The high-tech special pieces are made using the age-old casting
technique, reinterpreted in a modern light and applied to new forms
and dimensions. Once again, the most advanced new collections
draw upon the past, the most innovative new projects rely on historical
memory, and the most advanced industrial production cannot do
without the ancient flavour and culture of tradition.
direttore responsabile
editor
Condominium
Marco Casamonti
vicedirettore
deputy editor
Laura Andreini
Philipp Meuser
comitato di direzione
editorial commitee
Alessandro Anselmi
Augusto Romano Burelli
Aurelio Cortesi
Claudio D’Amato
Giangiacomo D’Ardia
Nicola Pagliara
Franz Prati
Franco Stella
comitato di redazione
editorial committee
Maria Argenti
Laura P. Bertolaccini
Davide Cattaneo
Isotta Cortesi
Nicola Flora
Paolo Giardiello
Maura Manzelle
Alessandro Massarente
Efisio Pitzalis
Giovanni Polazzi
Gennaro Postiglione
118
area n°118 anno XXII
2011 settembre/ottobre
rivista bimestrale
bimonthly magazine
registrazione
Tribunale di Milano
n. 306 del 1981 08 08
R.O.C. n° 6553
del 10 dicembre 2001
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Somos Arquitectos
123 Social Housing
Apartments in Vallecas, Madrid
fotografia Somos Arquitectos
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consultants
Luca Basso Peressut
Antonio D’Auria
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corrispondents
Cristiano Bianchi, Londra
Annegret Burg, Berlino
Jorge Carvalho, Porto
Galina Kim, Taschkent
Cristiana Mazzoni, Parigi
Thomas Mc Kay, New York
Philippe Meier, Ginevra
Antonio Pizza, Barcellona
Yoshio Sakurai, Tokio
Jamal Shafiq A. Ilayan,
Amman Zhi Wenjun, Shanghai
Marco Zuttioni, Pechino
hanno collaborato
contributions
Maria Amarante
Federica Arman
Cecilia Bianchi
Roberta Borghi
Monica Bruzzone
Alessandro Massera
Federico Monica
Carmine Piscopo
traduzioni
translations
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Jorunn Monrad
Selig
fotolito
photolito
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printing
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Faenza
distribuzione esclusiva Italia
distribution in Italy
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distribuzione estero
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m-dis distribuzione media spa,
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editorial staff
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progetto grafico
graphic design
A G Fronzoni
presentazione/introduction
2
editoriale/editorial
4
8
12
20
Zon-e Architects
Social Housing for mine-workers
28
zigzag arquitectura
VIVAZZ
40
Coco arquitectos
168 Social housing in Madrid
46
Paredes Pino
41 social dwellings in Vallecas
52
Rueda Pizarro arquitectos
64 Viviendas Vpp para la Emvs
58
Somos Arquitectos
123 Social Housing Apartments in Vallecas
66
Sergi Serrat + Gines Egea + Cristina Garcia
85 Dwellings for the elderly and public facilities
74
Atelier du Pont
New housing units
80
A/NM/A
ZAC Grand Large
90
Henning Larsen Architects
The Wave Residence
98
C+S Associati
ULH-Urban Lake Houses
Donatella Treu
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20016 Pero (MI)
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Memories of flats
when condo becomes novel
scenari di architettura/architectural scenario
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amministratore delegato:
City in a Box
Paolo Giardiello
antologia/anthology
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In the foam of cohabitation
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letture critiche/critical lectures
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yesterday, today, tomorrow
testo Marco Casamonti
108
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Residential and commercial building
116
Pietro Carlo Pellegrini
Nuovo edificio residenziale “Resortis“
124
Kis Péter építészmüterme
Práter street
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BUMPS
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Shared, public, invisible but perceptible
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cantiere/building site
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Steven Holl Architects
Sliced Porosity Block
interni/interiors
154
i29
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design
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Formafantasma/Nodus Rug
166
Condominium bibliographical journey
168
itinerario contemporaneo/contemporary itinerary
Tirana itinerary
176
esiti concorsi/competitions
182
recensioni mostre e libri/
exhibition and book reviews
188
new media
City in a box
Paolo Giardiello
Città in scatola
Molto spesso una certa letteratura, comunemente
definita “fantascienza”, ha così crudamente
osservato i comportamenti e i desideri dell‘uomo,
da tratteggiarne il profilo più vero e privo di
giustificazioni culturali o morali. Col pretesto
di guardare il futuro i grandi autori del genere
hanno in realtà descritto il loro presente, i vizi
e le ambizioni e, senza alcuna retorica, hanno
provato a immaginare le possibili conseguenze
dei più intimi desideri ed aspirazioni della loro
società. Non privi, a volte, di un certo catastrofismo,
scevri da ogni utopia – anche se può apparire
contraddittorio – hanno usato l‘immagine del futuro
come un tagliente giudizio sulle derive già in essere
nell‘attualità. Inutile verificare a posteriori i loro
presagi, in quanto, loro intento è comprendere la
contemporaneità, pur se attraverso uno specchio
deformante e fantasioso, più per ammonire circa
l‘avvento di possibili futuri che per proporli.
Per questo, rispetto al tema del presente numero
di area, è impossibile non correre con la memoria
ad uno dei più famosi racconti di J. G. Ballard1
incentrato proprio sulle dinamiche sociali scatenate
all‘interno di un innovativo condominio, parte di un
ambizioso intervento di sviluppo di una città2.
Un grattacielo, come quello del romanzo, non
è solo una “grande“ architettura, esemplificativa
di soluzioni strutturali, distributive, linguistiche
e stilistiche proprie di un edificio di rilevante scala,
ma è invece la vera impalcatura che unisce,
e separa, un frammento complesso di umanità.
Edificio che non prende la forma di una torre
qualsiasi, ma di una vera e propria piramide
sociale, ben definita nei rapporti e nella gerarchie,
nei servizi e nelle opportunità.
Un condominio3 è quindi una aggregazione
complessa di proprietà private connesse da parti
comuni o pubbliche e, l‘idea sociale rispondente
a tali esigenze, è quella della condivisione più che
dell‘intimità. Un edificio siffatto, qualunque sia la
sua dimensione, localizzazione o morfologia, mette
in contatto le esigenze e le aspirazioni di individui
distinti, vive al suo interno dinamiche paragonabili
a quelle di una intera città, innescando relazioni,
e a volte anche conflitti, propri di determinate
compagini sociali.
A certain kind of literature,
usually defined as “science
fiction”, has very often
observed human conduct and
desires so crudely as to profile
it with the greatest truthfulness
and the least cultural and
moral justification. With the
pretext of looking at the future,
the great authors of the genre
have described their present,
its vices and ambitions and,
without any rhetoric, they
have tried to imagine the
possible consequences of
the most intimate desires and
aspirations of their society.
Sometimes with a touch of
catastrophism, and free of all
utopianism – even if this may
appear contradictory – they
have used the image of the
future as a cutting judgment
on trends that already exist in
their society. It is futile to verify
their premonitions after the
fact, as their aim has been to
understand the contemporary
reality, even if through a
deforming and fantasizing
mirror, to warn against
possible futures rather than to
suggest them.
This is why it is impossible,
in relation to the theme of
this issue of area, not to
recall one of the most famous
stories of J. G. Ballard1 that
centres precisely on the social
dynamics triggered within an
innovative condominium, part
of an ambitious project aimed
at the development of a city2.
A skyscraper like the one in
the novel is not just a “great”
architecture, an example
of structural, distributive,
linguistic and stylistic solutions
characteristic of a large
building; on the contrary, it is
the true framework that unites,
and separates, a complex
fragment of humanity. Such a
building does not take the form
of just any tower; it is a true
social pyramid, well defined in
its relations and hierarchies, in
its services and opportunities.
A condominium3 is therefore
a complex aggregation of
private properties connected
by shared or public parts, and
the social idea that meets these
requirements is one of sharing
rather than of intimacy. Such
a building, regardless of its
size, location or morphology,
puts the needs and hopes
of distinct individuals into
contact; dynamics comparable
to those of a whole city
develop within it, triggering
relations, and sometimes
also conflicts, characteristic
of certain social unities. As
the urban form is determined
by bonds of association and
public assistance, hierarchic
expression of private life and
collective needs, likewise a
condominium stages a smaller
version of the same relations,
even if on an architectural
scale. Residential buildings
housing several families are,
when they are not a banal
aggregation of apartments
without any significant form
but an intensive exploitation
of space, the expression of an
idea of community, organized
around itineraries and spaces
that represent its very reason
for existing; an example
of the relationship that is
established between private
life and public participation,
between privacy and sharing,
between independence and
responsibility.
With respect to the city, large
residential blocks have played
different roles over time that
may be exemplified in two
principal modes: either as
parts of a whole, components
of a connective tissue where
individuals participate chorally;
or as individualities with a
strong character, inserted in
a territory characterized by
relations rather than by plots.
Le Corbusier’s Unité
d'Habitation4, is an example
of the latter category; in fact,
these buildings are not merely
Come la forma urbana è dettata da legami
associativi e assistenziali, espressione gerarchica
della vita privata e delle esigenze collettive,
analogamente un condominio pone in essere, in
misura ridotta, le stesse relazioni, pur se alla scala
dell‘architettura.
Gli edifici residenziali plurifamiliari, quando non
sono la banale aggregazione di appartamenti senza
alcuna forma significante, se non lo sfruttamento
intensivo dello spazio, sono l‘espressione di una
idea di collettività, articolata intorno a percorsi e
a spazi che ne rappresentano la ragione stessa;
esemplificazione del rapporto che si instaura tra vita
privata e partecipazione pubblica, tra riservatezza e
condivisione, tra indipendenza e responsabilità.
Rispetto alla città, i grandi blocchi residenziali
hanno, nel tempo, interpretato diversi ruoli,
esemplificabili in due modalità principali: o come
parti di un tutto, componenti di un tessuto connettivo
dove le singolarità partecipano in maniera corale;
ovvero come individualità, dal forte carattere, calate
in un territorio caratterizzato da relazioni più che da
trame.
Appartengono a questa seconda logica, ad esempio,
le Unité d‘Habitation4 proposte da Le Corbusier
che, infatti, non sono solo edifici complessi
e polifunzionali, ma sono parte di una innovativa
idea di spazio antropizzato, enunciato a partire dal
progetto della Ville Radieuse5, in cui il dissolvimento
dello spazio urbano, così come storicamente
concepito, non passa attraverso l‘annullamento delle
relazioni umane quanto, piuttosto, nella distruzione
dei legami consolidati tra densità e distribuzione, tra
forma del territorio e dimensione dell‘architettura.
complex and multifunctional,
but part of an innovative
idea of anthropized space,
enunciated since the project of
the Ville Radieuse5, where the
dissolution of the urban space,
as it has been historically
conceived, is not accomplished
through a cancellation of
human relations, but rather
through the destruction of the
consolidated bonds between
density and distribution,
between form of the territory
and dimension of architecture.
Analogously, the ideas of
Archigram6, precisely on
the basis of the relationship
between single dwelling unit
and its possible aggregations,
seek to suggest completely
new urban forms, equally
unusual as they are sometimes
“unstable”, based on
substantial and not formal
social relations, on existential
relations and convergences
that are also capable of
offering a new idea of public
space, a new expressive form
of community7.
This is why no twisting
of theories is required to
recognize, in the compositive
scheme of a system of
aggregation of housing units,
not just the solution to the
needs of individuals but also
the realization of an idea
capable of giving form to
a “togetherness”, of giving
new meaning to sharing the
environment in which one lives.
1. James Graham Ballard,
Shanghai, 1930 - Shepperton, 2009
2. J.G. Ballard, High-Rise,
London 1975
3. The word condominium
derives etymologically from
Latin con – together and dominium – dominion. The condominium is therefore a “right
of dominion” to exercise or
that is exercised together with
others. It is therefore evident
that the sum of identity is
naturally translated in a form
of control, or even dominion,
on the freedom of others.
4. Le Corbusier experimented
his idea of Unité d'Habitation
through various realizations,
slightly different from one
another, over a period of
sixteen years: 1946 Marseilles, 1952 Nantes – Rezé,
1957 Briey en Forêt, 1957
Meaux, 1957 Berlin, 1962
Firminy.
5. To Le Corbusier the Ville
Radieuse (1933) is the city
of tomorrow, where the relationship between Man and
nature will be re-established!
6. In 1961 the Archigram
group published a brochure,
announcing their ideas. The
main members were Peter
Cook, Warren Chalk, Ron
Herron, Mike Webb and
David Greene.
7. See, in particular, the
projects: Plug-in-City, Peter
Cook, 1964; The Walking
City, Ron Herron, 1964;
Instant City, Ron Herron,
1970.
9 letture critiche critical lectures
1. James Graham Ballard,
Shanghai, 1930 Shepperton, 2009
2. J.G. Ballard, High-Rise,
London 1975, trad. it. Il
condominio, Milano 2003
3. La parola condominio
etimologicamente deriva
dal latino con – insieme
e dominium – dominio.
Il condominio è quindi il
“diritto di dominio” da
esercitare o esercitato
insieme ad altri. È evidente
quindi che la somma
di indentità si traduce
naturalmente in una forma
di controllo o addirittura di
dominio delle libertà altrui.
4. Le Corbusier sperimenta
la sua idea di Unité
d'Habitation attraverso varie
realizzazioni, leggermente
diverse tra loro, nell'arco di
sedici anni: 1946 Marsiglia,
1952 Nantes – Rezé, 1957
Briey en Forêt, 1957 Meaux,
1957 Berlino, 1962 Firminy.
5. La Ville Radieuse (1933)
è per Le Corbusier la città di
domani, dove sarà ristabilito
il rapporto uomo-natura!
6. Gli Archigram pubblicano
nel 1961 una brochure con
cui diffondono le loro idee. I
principali membri del gruppo
sono stati Peter Cook,
Warren Chalk,
Ron Herron, Mike Webb
e David Greene.
7. Vedi in particolare
i progetti: Plug-in-City, Peter
Cook, 1964; The Walking
City, Ron Herron, 1964;
Instant City,
Ron Herron, 1970.
Participation makes Man
play an active role in relation
to the causes determining
the transition between
city and domestic space,
between exterior and interior,
between a public way of life
and the building of one’s
private. A relationship made
of compromises with the
surroundings that analyzes and
defines the flows of stimuli and
contacts, tracing the inviolable
border of intimacy.
Efficiency, not understood as
efficiency of performance, is
the need to integrate individual
primary needs with others of
a collective kind. It is therefore
the possibility to contaminate
intimacy with measured and
focused relations, aimed
at creating a network of
connections and exchanges,
not yet completely public,
but nevertheless no longer
exclusively private. These
requirements are characteristic
of present-day life, in which
some actions are not due or
obligatory but “chosen”, and
serve to realize a personal
lifestyle.
Finally freedom, understood
as ability to suggest and not
to impose, avoiding to resolve
in a stable form, instead
allowing for infinite degrees
of discovery and invention
in the fruition of spaces, in
the way to use the interiors,
choose the itineraries, in
the characterization of the
environments and in the
flexibility of the components it
is made of.
To do so, there is no need for
projections into the future, for
imagining the unimaginable; it
is only necessary to restore its
historical task to architecture,
namely that of giving form,
critically, to the dreams of
Man.
In these and in the
previous pages:
Le Corbusier
Briey-en-Forêt : Unité
d‘habitation 1956
Photographe: Mazot
©FLC/SIAE, 2011.
L‘efficienza, non intesa come efficienza di
prestazioni, è l‘esigenza di integrare i propri
bisogni primari ad altri di tipo collettivo.
È quindi la possibilità di contaminare l‘intimità con
relazioni misurate e mirate, tese a creare una rete
di connessioni e di scambi, non ancora del tutto
pubblica, ma tuttavia non più esclusivamente privata.
Esigenze proprie della vita odierna in cui alcune
azioni, non sono dovute o obbligate, ma sono
“scelte” e attuano il personale stile di vita.
Infine la libertà, intesa come capacità di suggerire
e non di imporre, evitando di risolvere in forma
stabile, lasciando piuttosto infiniti gradi di scoperta
e di invenzione nella fruizione degli spazi, nel modo
di usare gli interni, di scegliere i percorsi, nella
caratterizzazione degli ambienti e nella flessibilità
dei componenti che li realizzano.
Per far questo non c‘è bisogno di proiezioni nel
futuro, di immaginare l‘inimmaginabile, ma solo
di restituire all‘architettura il suo storico compito,
di dare forma, criticamente, ai sogni dell‘uomo.
10
Allo stesso modo le idee degli Archigram6, proprio
a partire dal rapporto tra la singola cellula abitativa
e le sue possibili aggregazioni, cercano di suggerire
forme inedite di città, inconsuete quanto a volte
"instabili", basate su relazioni sociali sostanziali e
non formali, su rapporti e convergenze esistenziali
in grado anche di offrire una nuova idea di spazio
pubblico, una nuova forma espressiva di collettività7.
Per questo, non è una forzatura teorica vedere nello
schema compositivo di un sistema di aggregazione
di unità abitative, non solo la soluzione dei bisogni
dei singoli, ma anche la realizzazione di una
idea capace di dare forma allo “stare insieme“,
di restituire un significato alla condivisione
dell‘ambiente in cui si vive.
Considerare i corridoi come strade interne, gli
androni e i pianerottoli come piazze, le terrazze
come belvederi, i porticati come stoá, significa
provare a elevare gli elementi distributivi di una
architettura a parti significanti di un vivere pubblico.
La città attuale, infatti, non è più solo quella
progettata, è ormai un sistema complesso di relazioni
e scambi, a volte immateriali, comunque disgregati
e diffusi, incapaci di restituire una forma ed un
linguaggio precisi. Per questo la contemporanea
labilità dei confini disciplinari, come anche di
definizioni pertinenti e assolute, fa sì che il progetto
di una sola architettura possa innescare una più
ampia riflessione sui legami e sulle dinamiche propri
della società contemporanea.
Sinteticamente, infine, è possibile individuare alcune
caratteristiche utili alla definizione di tali edifici:
ripetizione, identità, percezione, partecipazione,
efficienza, libertà.
La ripetizione è un valore negativo quando
rappresenta l‘interpretazione banale di un impianto
reiterato senza criterio se non quello funzionale,
creando nell‘uomo disagio e perdita di comprensione
dei luoghi che abita. Essa diventa, invece, positiva
quando si intende come estensione dei principi del
domestico, dei valori del privato, a tutto l‘insieme,
quando cioè si è in grado di evitare la replica
formale a favore della moltiplicazione dei contenuti.
La percezione è un valore che va visto nel duplice
aspetto “interno” ed “esterno”.
La leggibilità dall‘esterno implica la riconoscibilità,
l‘identità, del proprio habitat oltre che la
comunicazione di quello che si è. La percezione
dallo spazio privato dell‘ambiente circostante
comporta invece una gerarchia di significati tesi
a filtrare e guidare la comprensione del mondo.
La partecipazione rende l‘uomo protagonista delle
ragioni che soggiacciono al passaggio tra la città
e lo spazio domestico, tra l‘esterno e l‘interno, tra
il modo di vivere il pubblico e quello di costruire il
proprio privato. Un rapporto fatto di compromissioni
con l‘intorno, che analizza e definisce il flusso di
stimoli e contatti, tracciando il confine invalicabile
dell‘intimità.
To see corridors as internal
streets, halls and landings as
squares, terraces as lookouts,
porches as stoá, means to
try to elevate the distributive
elements of an architecture to
significant parts of a public
living. In fact, the presentday city is not only the
planned one; it has become
a complex system of relations
and exchanges, sometimes
intangible, in any case
disintegrated and diffused,
incapable of being expressed
in precise form and language.
This is why the contemporary
instability of borders, as well
as of pertinent and absolute
definitions, makes it possible
for the project of a single
architecture to trigger an
ampler reflection on the bonds
and dynamics characterizing
present-day society.
Finally, we may synthetically
identify a number of
characteristics useful for the
definition of these buildings:
repetitiveness, identity,
perception, participation,
efficiency, freedom.
Repetitiveness is a
negative characteristic
when it represents a banal
interpretation of a plan,
repeated without any criterion
but a functional one that makes
Man feel ill at ease and unable
to understand the places where
he lives. On the contrary, it
becomes positive when it is
understood as extension of the
principles of domesticity, of the
value of the private sphere of
the whole aggregate, when
one is in other words able to
avoid formal replication in
favour of a multiplication of
contents.
Perception is a value that must
be seen in the dual aspect
of “interior” and “exterior”.
The legibility of the interior
implies the recognisability, the
identity, of one’s own habitat in
addition to communication of
what one is. Perception of the
surroundings from one’s private
space entails, on the contrary,
a hierarchy of significances
aimed at filtering and guiding
an understanding of the world.
58
Madrid, Spain
Somos Arquitectos
architect: Somos Arquitectos
(Luis Burriel Bielza, Pablo Fernandez
Lewicki, Jose Antonio Tallon Iglesias)
project name: 123 Social Housing
Apartments in Vallecas
owner: EMVS – Madrid Municipal
Housing Agency
location: Madrid
project year: 2006
construction year: 2007-2009
end of construction: september 2009
budget: 6.115.627 euros
site area: 1,318 sqm
building area: 1,170 sqm
gross floor area: 14,934 sqm
building coverage area: 1,170 sqm
structure: concrete and steel
max. height: 30,70 m
parking lot: 128
photo by Somos Arquitectos
www.somosarquitectos.es
site plan
59 scenari di architettura architectural scenario
.
123 Social Housing Apartments
L‘edificio si erge per otto piani sopra terra secondo
il limite imposto dal severo piano regolatore della
città. Le sue notevoli dimensioni ne fanno uno
schermo visivo per l‘area verde che si colloca a
lato, di fatto proteggendola dall‘arteria stradale a
dodici corsie che scorre sul lato opposto.
La facciata e la sua superficie erano dunque il
mezzo più potente a nostra disposizione per
manipolare la scala delle percezioni. Colori, forme
e dislocazioni delle aperture sono stati studiati
appositamente. Le unità abitative a piano terra
sono orientate verso la cosiddetta area verde e
sono state collocate a due metri di altezza rispetto
alla strada per evitare gli sguardi indiscreti di
eventuali passanti. La facciata principale si rivolge
verso il trambusto tipico di una strada frequentata
con traffico intenso. A questo livello si trovano gli
spazi commerciali e tre vie d‘accesso. Anche se
il numero di appartamenti avrebbe giustificato la
presenza di due accessi separati, abbiamo preferito
creare un varco unico, grande abbastanza da
giustapporsi alle dimensioni dell‘edificio. L‘ingresso
è completamente aperto su entrambi i lati e la sua
configurazione rettangolare dialoga con
le piattaforme irregolari che contraddistinguono
l‘area delle cassette postali. L‘atrio si articola
in ampi terrazzamenti rifiniti a mosaico che si
susseguono elevandosi in altezza e trasformando
il pianerottolo in uno spazio compresso. Queste
transizioni dimensionali vengono unificate grazie ad
un soffitto di colore verde completamente illuminato
da un sistema di lampade sporgenti. L‘edificio
crea riflessi che ne mimetizzano le dimensioni,
creando così un rapporto gradevole con l‘ambiente
circostante. La facciata è frammentata in piccole
unità colorate che, accostate le une alle altre,
trasmettono una sensazione di movimento, che
ricorda il dinamismo della pelle di un camaleonte.
Il volume assume un aspetto cristallizzato grazie
all‘impiego di pannelli in policarbonato a celle
aperte montati su telai in alluminio che vanno a
costituire un rivestimento sostenibile e riciclabile.
I pannelli abbinano gradazioni di tonalità
e brillantezza con un substrato di colore neutro in
base alla struttura esterna dell‘edificio, ottenendo il
giusto equilibrio fra i materiali per dare alla facciata
un aspetto vibrante, che entri in risonanza con la
luce caratteristica della città di Madrid. Invece dei
classici avvolgibili, è stato utilizzato un sistema
di imposte, progettate appositamente per questo
edificio punteggiato da trecentosessantanove finestre
in sei diverse combinazioni. Le imposte si aprono
verso l‘esterno e si ripiegano di lato restando
perpendicolari alla facciata. Sono realizzate
in alluminio rivestito con gli stessi pannelli in
policarbonato a celle aperte che ricoprono le pareti
esterne dell‘edificio. Le posizioni che assumono
vanno a modificare la percezione del volume.
Da chiuse, sembrano fondersi completamente in
un continuum monolitico che dà continuità alle
fasce verticali. Da aperte, invece, si trasformano
in altrettante scaglie irregolari e colorate che
conferiscono alla facciata maggiore plasticità.
Il piano terra è fasciato da un rivestimento metallico
grigio scuro che, come un podio virtuale, sostiene il
volume verde soprastante in continua trasformazione.
L‘edificio è sormontato dagli attici rifiniti di bianco
che sembrano fondersi con la luminosità del cielo.
All‘interno, un lungo cortile fiancheggiato da gallerie
di accesso garantisce agli appartamenti luce
e ventilazione, consentendo un affaccio su entrambi
i lati dell‘edificio. I ballatoi leggeri in acciaio zincato
attraversano lo spazio vuoto interno e ottimizzano lo
spazio verticale di accesso a ciascun piano. I soffitti
sospesi in policarbonato traslucido, nei quali sono
nascosti i cavi elettrici, si presentano come drappi di
lino dai quali proviene una luce diffusa che illumina
gli ingressi agli appartamenti. Per catturare più luce
possibile, tutto è rifinito in bianco con numerosi
spunti colorati sulle finestre e sulle facciate degli
ascensori. Dal punto di vista strutturale, abbiamo
adottato una soluzione mista. Il corpo principale
dell‘edificio è realizzato in cemento armato, mentre
il sistema di circolazione fatto di ballatoi e scale che
si erge in cortile è costruito in acciaio.
64
116
Florence, Italy
.
“Resortis“ Building
Pietro Carlo Pellegrini
project: Pietro Carlo Pellegrini
with Mauro Latini, Dario Arnone,
Michela Ceccarelli, Sirio Lazzari,
Rui Vieira, Sheila Lazzerini
client: Edilsviluppo srl
structures: Studio Mannelli
systems: David Lattari
design: 2005
end of works: 2010
photo by Mario Ciampi
117 scenari di architettura architectural scenario
www.pietrocarlopellegrini.com
site plan
Il progetto prevede la realizzazione di 22
appartamenti in un lotto di terreno edificabile posto
nel centro storico di Fiesole, nell’area denominata
ex macelli.
Il nuovo complesso edilizio si presenta come
un unico edificio in linea suddiviso in tre corpi
di fabbrica sfalsati tra loro in pianta e in alzato,
che disegnano un edificio caratterizzato da
una forma articolata e morbida nel suo andamento
irregolare.
Il fabbricato è composto da tre piani fuori terra
e da un interrato con destinazione a parcheggio,
realizzato con struttura in cemento armato
e tamponamenti in muratura tradizionale, con
finitura in intonaco di tipo civile miscelato con colori
terra, e coperto con tetto a falde inclinate con il
manto di copertura in cotto alla toscana.
The project consists of the
construction of 22 apartments
in a building plot in the old
city centre of Fiesole, in the
area referred to as the former
slaughterhouse.
The new building complex is
a single elongated building
subdivided in three blocks,
staggered in plan and
elevation; the result is a
building characterized by a
complex form softened by its
irregular development.
The building has three floors
above ground and one
basement housing parking
spaces; the facades are
finished with civil plasterwork
mixed with terracotta colours,
while the inclined roof is
covered with Tuscan-style
earthenware tiles.
The new building complex
is a single elongated
building subdivided
in three blocks, staggered
in plan and elevation.
contemporary itinerary: Tirana
01.
02.
03.
04.
05.
06.
07.
08.
09.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
Tirana City Centre, AS.Architecture-Studio
Skanderbeg square, 51N4E
TIR - Mosque and Museum of Religious Harmony, Bjarke Ingels Group
TID tower, 51N4E
Toptani center, MVRDV
4 evergreen, Studio Archea
Millenium building, AS.Architecture-Studio
Triangolo Tirana, Atelier 4
White stone, studio raça arkitektura
Edificio in Xhezmy Delli street, Baukuh
Edificio in Myslym Shyri street, Baukuh
Station towers, Frit van Dongen, de Architekten Cie /
BaksvanWengerden Architecten
House 1, Cityförster
Roof Garden, Marpillero & Associati
KM_runwaypark, Atenastudio
Park City, Cityförster/Shift Architecture/Ulrike Centmayer
Shkolla vjeçare ylberi, Francesco Scardaccione
Shkolla vjeçare ylberi - lartë, Francesco Scardaccione
ANA, Cityförster
AIC, Atelier 4
edited by Antonello Boschi (n. 1-20), Andrea Bulleri, (n. 21-40)
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
9-year school “Kongresi i Manastirit”, Arkimade
For Dritan Hoxha, 51N4E
The Transantlantic, studio raça arkitektura
Tirana Rocks, MVRDV
Le Serre, Atenastudio
Lana bridge, 51N4E
Virtual air conditioners, Bolles + Wilson
Vaso Pasha, AS.Architecture-Studio
Rationalist Apartments, Bolles + Wilson
ABA Business Center, Bolles + Wilson
Enver Hoxha museum, Klement Kolaneci, Pranvera Hoxha
The Open Parliament of Albania, Coop Himmelb(l)au
ETC European Trade Center, Ettore De Lellis
Yellow Palace, studio raça arkitektura
Ferrar building, Atelier 4
Villa in Tirana, Ettore De Lellis
Park life, JA Joubert Architecture
Fondacioni Filekpedeftiki-Arsakeio e Tiranes, Demetrios Issaias,
Tassis Papaioannou
39. QTU – Qendra Tregtare, ATP Architects and Engineers
40. Tirana International Airport, Hintan Associates
40
39
19
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13
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20
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36
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37
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38
10
A
A
White stone
residential
studio raça arkitektura
2011
Rruga Frederik Shiroka
13
project
Edificio in Xhezmi
Delli street
typology residential
architect Baukuh
realization 2005-2009
address
Xhezmi Delli
14
B
project
typology
architect
realization
address
project
Edificio in Myslym
Shyri street
typology mixed use
architect Baukuh
realization 2005-2009
address
Rruga Myslym Shyri
15
project
typology
architect
realization
address
Roof Garden
mixed use
Marpillero & Associati
2010 - under construction
Rruga e Durrësit
project
typology
architect
Station towers
mixed use
Frit van Dongen,
de Architekten Cie /
BaksvanWengerden
Architecten
realization 2008 - in progress
address
Rruga Karl Gega/
Rruga Siri Kodra
16
B
B
B
House 1
residential
Cityförster
2005-2010
Rruga Jordan Misja
B
A
©Giovanna Silva
project
typology
architect
realization
address
12
11
©Giovanna Silva
09
project
typology
architect
realization
address
KM_runwaypark
urban park
Atenastudio
2008 - under construction
Rruga Ana Komnena
project
typology
Park City
urban design
and residential area
architect Cityförster/Shift
Architecture/Ulrike
Centmayer
realization 2008 - in progress
address
Ex – Aviationfield
18
C
C
project
typology
architect
realization
address
Shkolla vjeçare ylberi
school
Francesco Scardaccione
2003-2005
Rruga 29 Nentori
(near Rruga Todo
Manco)
21
D
project
19
9-year school “Kongresi
i Manastirit”
typology school
architect Arkimade
realization 2008
address
Rruga 3 Dëshmorët
project
typology
architect
realization
address
20
C
Shkolla vjeçare ylberi
- lartë
school
Francesco
Scardaccione
2010
Rruga 29 Nentori
(near Rruga Todo
Manco)
22
D
project
For Dritan Hoxha
typology
memorial pavilion
architect
51N4E
realization 2009
address
Varrezat e Sharrës
D
project
ANA
typology residential
architect Cityförster
realization 2011 under construction
address
near Rruga Arben Broci
project
typology
architect
realization
address
23
24
D
project
typology
architect
realization
address
AIC
residential
Atelier 4
2004-2008
Rruga Ndre Mjeda, 35
172 itinerario contemporaneo: tirana contemporary itinerary: tirana
17
E
The Transantlantic
residential
studio raça arkitektura
2007
Rruga Irfan Tomini
project
typology
architect
realization
address
Tirana Rocks
urban masterplan
MVRDV
2008 - in progress
Shetitore Lasgush
Poradeci
25
26
E
project
typology
architect
realization
address
E
Le Serre
residential
Atenastudio
2005 – under
construction
under construction
Rruga Komuna e Parisit
29
E
Lana bridge
bridge
51N4E
2008
Boulevardi Gjergj
Fishta / Boulevardi
Bajram Curri
30
E
project
typology
architect
realization
address
project
typology
architect
realization
address
project
typology
architect
realization
address
project
typology
architect
realization
address
E
Virtual air conditioners
residential
Bolles + Wilson
2005
Corner of Ismail
Qemali and Dëshmorët
e 4 Shkurtit
31
E
Rationalist Apartments
residential
Bolles + Wilson
2008
Dëshmorët e 4 Shkurtit
28
27
E
ABA Business Center
office building
Bolles + Wilson
2004-2008
Corner of Rruga
Lek Dukagjini
and Rruga Asim Zeneli
project
typology
architect
Enver Hoxha museum
mixed use
Klement Kolaneci,
Pranvera Hoxha
realization 1987
address
Dëshmorët e Kombit
project
typology
architect
realization
address
Vaso Pasha
mixed use
AS.Architecture-Studio
2003 – under
construction
under construction
Rruga Vaso Pasha
corner Rruga Pjeter
Bogdani
32
E
project
The Open Parliament
of Albania
typology public building
architect Coop Himmelb(l)au
realization 2011-in progress
address
Blv. Dëshmorët
e Kombit corner blv.
Bajram Curri
33
34
E
C
E
project
ETC European
Trade Center
typology office building
architect Ettore De Lellis
realization 2005
address
Blvd. Bajram Curri,
Godina ETC
project
typology
architect
realization
address
37
38
E
project
typology
architect
realization
address
35
E
Yellow Palace
residential
studio raça arkitektura
2005
Rruga Hoxha Tahsim
project
typology
architect
realization
address
project
typology
architect
realization
address
E
Ferrar building
mixed use
Atelier 4
2004-2008
Rruga Sotir Kolea,
Ferrar 1
39
E
Park life
residential
JA Joubert Architecture
2010 – under
construction
under construction
Rruga Herman
Gmeiner/Rruga
Memo Bejko
36
E
Fondacioni
FilekpedeftikiArsakeio e Tiranes
school
Demetrios Issaias,
Tassis Papaioannou
2007
Lundër, Rruga
e Elbasanit
project
typology
architect
QTU – Qendra Tregtare
shopping center
ATP Architects
and Engineers
realization 2007
address
Qendra Tregtare
Univers
project
typology
architect
realization
address
Villa in Tirana
family house
Ettore De Lellis
2009
Rruga Sauk, 1
40
E
project
Tirana International
Airport
typology airport terminal
architect Hintan Associates
realization 2007
address
Tirana International
Airport Nënë
Tereza
Gran bazar
“Bisognava vederla soltanto l’anno passato colle
sue basse casette, a veranda, fatte di mattoni crudi
e di mota, sparse entro i fronzuti giardini della vasta
piana; con poche cattive strade orribilmente selciate,
fangosissime d’inverno, polverosissime d’estate,
illuminate scarsamente a petrolio, con
i radi viandanti muniti di lanterna; con modestissimi
non invitanti alberghi; priva di servizi pubblici;
[…] A distanza d’un solo anno la capitale ha
mutato fisionomia e sta assumendo gradualmente
l’aspetto di una città. Larghe, spaziose strade, luce
elettrica, alberghi, caffè; ogni giorno cade una
vecchia stamberga ed è rimpiazzata da moderne
costruzioni; ogni giorno s’apre una nuova arteria,
qualche negozio, s’alzano Ministeri, Legazioni,
Caserme, Ospedali; si fanno giardini, ed il vecchio
bazar (che a mio avviso dovrebbe rimanere così
com’è per dare un’impronta propria alla città),
si fa sempre più rifornito […]. Qui un anno conta
per dieci”1.
Tirana sorta di luogo del tempo replicato: la
testimonianza d’inizio secolo sembra fotografare
impietosamente il panorama di una città giovane,
fondata nel Seicento da Sulejman Pasha – una
insolita contaminazione di abitazioni sparse, scarsa
densità e assenza di ogni normativa – e divenuta
capitale solo nel 1920 in virtù di un compromesso
politico. Uno stato senza identità, presto assorbito
nell’orbita italiana e inverato dal travertino
romano della nuova visione razionalista. Dopo il
lungo inverno comunista, una crescita economica
rapidissima ha finito per alimentare una forte
speculazione edilizia, quasi a chiudere il cerchio
storico di una qytet senza regole.
Un anno conta ancora per dieci, nella capitale
europea maggiormente cresciuta nell’ultimo
ventennio, capace di triplicare la sua estensione
urbana e passare dai 200.000 abitanti del 1985
agli 800.000 attuali. In questo laboratorio vitalistico
e incontrollato, Tirana ha testato la sua capacità di
introdurre cambiamenti attraverso gli slanci cromatici
del sindaco Rama e le prefigurazioni introdotte dai
concorsi internazionali. Con notevole sforzo, è stata
tratteggiata una città virtuale composta da grandi
icone e da un diverso sistema strutturale,
capace di sovrapporsi ai luoghi con distacco:
per ora galleggia aereo e attende, con difficoltà,
di materializzarsi.
“One only had to see it a year
ago, with its low little houses
with verandas, built from unfired
bricks and mud, scattered inside
leafy gardens on the vast plain;
with a few bad roads, horribly
paved, terribly muddy in winter
and just as dusty in summer,
badly lit with oil lamps, with
far-between travellers equipped
with lanterns, with very modest
and anything but inviting hotels,
lacking in public services; […]
In the course of just one year the
capital has changed completely,
and it is gradually beginning to
look like a city. Large, spacious
streets, electric light, hotels,
cafes. A hovel falls every day,
to be replaced by modern
constructions; new thoroughfares
and shops are opened daily;
ministries, legations, barracks
and hospitals are built; gardens
are created, and the old bazaar
(which should in my opinion
remain as it is to give the city a
characteristic touch) vaunts an
ever-greater selection of goods
[…]. A year counts for ten here”1.
Tirana, a kind of place where
time is replicated: the testimonial
of the early years of the century
seems to reflect a ruthless image
of a young city, founded in
the Seventeenth century by
Suleiman Pasha – an unusual
contamination of scattered
dwellings, scarce density and
complete absence of regulations
– that only became a capital
in 1920, thanks to a political
compromise. A state without
identity, soon absorbed within
the Italian orbit and concretized
in Roman travertine on the basis
of the new rationalistic vision.
After the long Communist winter,
the intense economic growth has
resulted in widespread real estate
speculation, almost as if to close
the historical circle of a qytet
without rules.
A year still counts for ten, in the
European capital that has grown
fastest in the last twenty years,
tripling its urban extension and
increasing its population from
200,000 inhabitants in 1985 to
the current figure of 800,000.
In this vital and uncontrolled
testing ground Tirana has proven
its ability to introduce changes,
through the chromatic outbursts of
its mayor Rama, and the visions
introduced by the international
competition. A virtual city made
of large icons and a different
structural system, capable of
superimposing itself on the
placed with detachment, has
been outlined with considerable
effort. For now it is hovering in
the air, waiting for a difficult
materialization.
175 itinerario contemporaneo: tirana contemporary itinerary: tirana
text by Antonello Boschi, Andrea Bulleri
1. Azaïs P., “Nella
capitale d’un giovane
regno: Tirana (visioni
ed impressioni)”, in
Emporium n. 424,
aprile 1930, pp. 221222.