Fontanarossa. Un ligure da Oscar

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Fontanarossa. Un ligure da Oscar
Fontanarossa. Un ligure da Oscar
Scritto da Renato Venturelli
Mercoledì 11 Febbraio 2009 16:12 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Febbraio 2009 16:55
C'è un pezzo di Liguria an­che
Milk, in
il film con Sean Penn che
uscirà nel­le sale genovesi
Oscar(P
L'episodio è famoso, il perso­naggio
è già stato celebrato
cosa l'ex-poliziotto
in pièce teatrali o tv-movie, e nel mondo
Dan
an­glo
Wh
Proprio George Moscone, come indica chiaramente il cognome, era di famiglia ligure. Per la preci­sione
Chi avesse voglia di andarci,
superata la mitica Loco
1929-1978.
di Giorgio Caproni e il piccolo Borgo dove Giorgio "
I parenti americani conoscono benissimo tutta la faccenda, visto che su intemet c'è perfino un
blog dove un californiano racconta del viaggio in Italia di qualche anno fa con tutta la famiglia
yankee. Siamo stati a Roma, a Parigi, a Londra, in Vaticano a vedere il Papa — scrive — ma la
vera meta del nostro viaggio in Europa era Fontanarossa, dove la piazza principale è intitolata
proprio a George Moscone, "il cugino di mio nonno". «A che serve avere intitolato un centro
congressi quando si può avere una piazza?» domanda, alludendo al gigantesco Moscone
Center che troneggia nel cuore di San Francisco e che è uno dei molti modi in cui la città ha
voluto ricordare il suo sindaco assassinato. Se il gay Harvey Milk è infatti un personaggio
famoso in tutto
il mondo, il ligure George
Moscone continua ad essere celebrato a San Francisco come il politico progres­sista
che
rivoluzionò
la
città, aprendola alla modernità, alle mi­noranze di ogni tipo, agli asiatici e ai latini e che morì per
difendere i dìritti degli altri.
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Fontanarossa. Un ligure da Oscar
Scritto da Renato Venturelli
Mercoledì 11 Febbraio 2009 16:12 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Febbraio 2009 16:55
Quella sfida da emigrati con il rivale Barbagelata
George Moscone, senatore della California, era nato a San Franci­sco nel 1929 da una
famiglia origi­naria della Val Trebbia. Curiosamente, era diventato sindaco di San Francisco nel
gennaio del 1976 battendo un altro di­scendente di immigrati liguri: John Bar­bagelata,
rappresentante dell'ala più conservatrice del partito, il cui cognome rimanda inequivocabilmente
ad un altro paese ligure, distante solo pochi chilo­metri dalla Fontanarossa dei Moscone! Tutta
la zona, del resto, è stata segnata da una forte ondata di emigrazione verso la California nella
prima metà del '900.
Il film con Sean Penn che esce venerdì non è il primo a portare sullo schermo la vicenda di
Harvey Milk e di George Mo­scone. Nel 1999 c'era già stato "Execution ofjustice—Il giustiziere"
di Leon Ichaso, con Peter Coyote nella parte di Milk e Stephen Young in quella di Moscone: un
film rimasto inedito nelle nostre sale, ma pubblicato in videocassetta anche in Ita­lia nel 2000.
E prima ancora era uscito "The Times of Harvey Milk", un documentario dove si vedono in
filmati d'archivio i veri Milk e Moscone e che vinse l’Oscar nel 1984. Sull’argomento esistono
anche una piece teatrale di Emily Mann e persino un’opera lirica in tre atti rappresentata per la
prima volta a New York nel 1985 con un tal G. Sals nella parte di Moscone.
In molti di questi lavori si parla anche del processo all’assassino, condannato ad una pena
incredibilmente mite: tra le attenuanti, l'avvocato difensore aveva cita­to il fatto che White aveva
mangiato in quei giorni molti hamburger e altro cibo-spazzatura. Liberato dopo soli sei anni di
prigione, White tornò a San Francisco ma si uccise subito dopo, nel 1985.
Renato Venturelli
(Articolo tratto da La Repubblica)
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