Capire i giovani per capire il calcio all`inizio del terzo millennio
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Capire i giovani per capire il calcio all`inizio del terzo millennio
articolo N.62 MARZO 2009 RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO REDAZIONALE 1 Capire i giovani per capire il calcio all’inizio del terzo millennio: pensieri in libertà. A cura di ROBERTO BONACINI – PIERO CARNACINA La presentazione del palinsesto mensile. Un saluto a tutti, come sempre, e ben ritrovati con noi di Allenatore.net in questo mese di Marzo. Propongo in questo Redazionale un approfondimento inviatomi dal Sig. Piero Carnacina. Lo trovato molto interessante e, ringraziandolo, spero di fare cosa gradita nel pubblicarlo nelle successive righe. “C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico” Ho avuto occasione di analizzare con molta calma e con il giusto tempo, l’attuale situazione dei Settori Giovanili: capillare ricerca di talenti da parte delle grandi squadre, cura e professionalità nella ricerca, organizzazione meticolosa di tali Settori Giovanili sia da parte delle squadre professioniste che non. E allora perché c’è quest’aria di imminente catastrofe, questa convinzione generalizzata che qualcosa non va? Perché i talenti non fioriscono come dovrebbero? Perché l’entusiasmo dei ragazzi, quando arrivano ai 16-18 anni, scema con crescente e preoccupante progressione? Il problema, luoghi comuni Se restiamo ancorati ai luoghi comuni ci viene da dire: “i giovani sono così, hanno sempre meno voglia di soffrire, hanno tutto ed il contrario di tutto, pertanto è normale che non vogliamo e non riescano più a sacrificarsi.” E’ facile parlare in questo modo, ma è una vita che sento questi discorsi; da sempre la generazione precedente critica quella attuale. Il problema è a monte, è in noi, in noi che li alleniamo, in noi che siamo permeati di ottusità e presunzione, in noi che ormai maturi, non riusciamo ad adeguarci ad una società in continuo vorticoso mutamento. Pensiamo, solo ad esempio, ai telefonini cellulari ed alla impetuosa rivoluzione nelle abitudini, nei rapporti interpersonali, che questo piccolo oggetto sta provocando; un nuovo linguaggio sta emergendo dai messaggi che i giovani si inviano continuamente. • dare di più di quello che si riceve (lo apprezzano molto); Il mondo cambia, cambiano le abitudini, il linguaggio, e noi no; noi siamo fermi alle nostre consolidate abitudini, al nostro sempre uguale modo di rapportarci coi giovani. • stare attenti a non sbagliare (te lo rinfacciano subito); Dobbiamo studiare, non solo schemi e sistemi di allenamento, ma psicologia spicciola. Dobbiamo occuparci dei piccoli uomini che ci vengono affidati e che si affidano a noi. Dobbiamo rispettare la loro unicità, la loro capacità critica, la loro voglia di capire. I giovani di oggi sono diversi dai ragazzi di ieri; sono diversi da come eravamo noi…molto diversi. Si è proprio così. In loro, nella società attuale, la timidezza è praticamente scomparsa; non hanno alcun timore di confrontarsi con noi adulti; vogliono capire e vogliono essere aiutati a capire. E’ necessario mettersi in discussione e comprendere, quindi, che quella che ieri era una verità assoluta, oggi possa essere un qualcosa da ridisegnare. Cosa fare In riferimento a quanto prima esposto, ecco una domanda che sorge spontanea: “Cosa fare?” • parlare; • ascoltare; • confrontarsi; • spiegare; • farli divertire; • rispettarli; 2 • creare complicità (immedesimarsi nei loro problemi); • essere severi (la severità non la disprezzano); • essere comprensivi comprensione ne hanno bisogno). (di Tutto questo praticamente per dire: “rapportarsi con loro”. Si, rapportarsi con loro quasi alla pari; la differenza di età esiste ma ascoltare quello che hanno da dirci è fondamentale; molto importante ascoltarli, sempre, anche quando capiamo che quello che vogliono esporci sono solo delle “stupidaggini”: alla loro età hanno diritto di essere “stupidi”. Lo eravamo anche noi, solo che per timore tenevamo la nostra “stupidità” nascosta, non avevamo coraggio di affrontare gli adulti. Le nuove generazioni sono abituate a parlare, a ribattere, a contestare, a discutere. Era più comodo prima, quando sembrava ci fosse qualcuno che ci ascoltava. E’ più difficile ora che bisogna spiegare, parlare, convincere, ma è anche più gratificante. Bisogna addirittura stimolare di più il confronto, incoraggiarli a prendere delle decisioni e a fare delle scelte, perché se è vero che sono più sciolti e più liberi è altrettanto vero che non sono abituati a prendere delle decisioni, visto che c’è sempre qualcuno che pensa per loro, in casa, a scuola e nello sport. A me sta strano. succedendo qualcosa di A scuola, dove lavoro (in segreteria), vengono a trovarmi parecchi ragazzini, addirittura 10-12 durante l’intervallo, sia maschi che femmine a fare “filò” come dicevano i nostri “vecchi”. fattivamente alla crescita di questi “ometti” alla ricerca di un futuro. Ho sempre avuto un buon rapporto coi ragazzini, ma ora sto notando che sono proprio loro a cercarmi. L’allenatore è un leader, cosa non da poco in un momento in cui mancano per tutti i punti di riferimento. Hanno voglia “grande”? La famiglia è in difficoltà, la scuola ristagna, non si evolve, e della politica è meglio non parlare. di parlare con un Hanno voglia di parlare con uno che, pur essendo abbastanza avanti con gli anni (53 per la precisione), sa mettersi al loro livello, sa parlare una lingua che comprendono e dal quale riescono a farsi capire. Non sono sicuro che sia così, mi fa piacere pensarlo, ma certo qualcosa di nuovo c’è. Parlare con loro, capirli, studiare il loro linguaggio non significa “calare le brache”, “dargliele tutte vinte”, ma significa cercare di entrare in sintonia con il loro modo di essere. Siamo educatori e, pertanto, quando è necessario bisogna intervenire anche duramente perché le regole vengano rispettate, ma sempre tenendo presente la parabola del figliol prodigo: “la porta deve essere sempre aperta”. Chiunque può sempre rientrare anche dopo aver sbagliato, per essere ancora accettato dal gruppo nel migliore dei modi, aiutandolo a superare eventuali momenti difficili. la figura dell’educatore, dell’istruttore, dell’allenatore. Gli istruttori sportivi possono avere una grande valenza nella crescita di questa gioventù alla disperata ricerca di motivazioni e di esempi. E’ per questo che educatori, istruttori ed allenatori devono essere coscienti di ciò e, pertanto, lavorare duramente per essere all’altezza di questo compito. Mettersi umilmente in discussione, sensibili ai mutamenti continui di una società in veloce metamorfosi. “Mentalità”, “professionalità”, “cultura sportiva”: tutto questo è giusto se si vuole riuscire, ma senza però impregnarsi di tristezza e di noia. Dove sta scritto che non si possa essere professionali anche divertendosi e sorridendo (assurdi gli allenamenti di squadre giovanili in cui il divertimento è completamente bandito)? Ricordiamoci sempre: “è un gioco”. Non permissivismo, ma semplice comprensione, ricerca dei perché. Bisogna divertirsi; i bambini devono tornare a casa dopo l’allenamento stanchi ma felici. Non siamo dei giudici, il nostro compito non è quello di eliminare, di “tagliare”, ma quello di accettare. Devono avere voglia di ritrovarsi coi compagni e, perché no, anche con l’allenatore. Non devono gratificarci solo i risultati (peraltro importanti…è piacevole vincere), ma dobbiamo essere contenti quando riusciamo a collaborare Una seduta di allenamento è come una scala: si deve salire scalino dopo scalino, ma ogni tanto ci deve essere anche un pianerottolo dove rifiatare. 3 E’ giusto insegnare con puntiglio, pretendere attenzione, ma bisogna anche lasciare sempre un po’ di spazio allo svago, al divertimento puro, senza arrivare a “tendere troppo la corda”. Insegnare divertendo e divertendoci. Non è facile; ci vuole preparazione, carattere, voglia di mettersi in discussione, capacità carismatica di mantenere il giusto equilibrio tra pretendere e concedere. Solo così il nostro lavoro sarà creativo e potremo mantenere intatta la capacità di sorprenderci.◊ News – Sempre informati La telemetria cardiaca al servizio del calcio E’ una delle apparecchiature utilizzate da Milan Lab per testare e migliorare le performance atletiche dei giocatori. Si chiama TMpro ed è stato lanciato sul mercato da Hosand Technologies, società che si occupa dello sviluppo di prodotti tecnologici dedicati all’universo della forma fisica. TMpro è uno strumento estremamente innovativo che utilizza la telemetria della frequenza cardiaca per il monitoraggio costante degli atleti. E’ un apparecchio (700 ore di funzionamento) in grado di monitorare, in 4 tempo reale, 32 sportivi contemporaneamente, trasmettendo il segnale fino a 200 metri di distanza. Cos’è? TMpro è un sistema che permette di monitorare la frequenza cardiaca di una persona durante l’allenamento, in totale libertà, senza limitarne il movimento con collegamenti a macchinari. Visualizzando la frequenza cardiaca in tempo reale e fornendo una valutazione immediata della performance, il sistema permette un’analisi tempestiva e precisa della reazione alle sollecitazioni nelle varie fasi dell’attività fisica. In questo modo garantisce a ciascuno il raggiungimento controllato dei propri obiettivi di allenamento. E’, pertanto, uno strumento professionale all’avanguardia, indispensabile per allenatori, preparatori atletici, medici, fisioterapisti ed insegnanti ISEF. Come funziona? Il sistema è composto da un trasmettitore indossato insieme a una fascia toracica che misura la frequenza cardiaca, da un ricevitore e dal software. Il trasmettitore intercetta la frequenza cardiaca degli sportivi, misurata dalla fascia toracica, ed in tempo reale invia i dati al ricevitore e da questo al computer dove il software li elabora e li visualizza in modo chiaro ed efficace anche attraverso “semafori” e tavole sinottiche di facile lettura. “Ma c’è di più”; come asserisce Paolo Arnaboldi, amministratore di Hosand Technologies: “con il sistema TMpro è possibile personalizzare l’allenamento di ogni soggetto; basta impostare nel software il peso, l’altezza, il massimo consumo d’ossigeno e la massima frequenza cardiaca di ciascuno per avere una scheda tecnica individuale ed analizzare la situazione ed i progressi di ogni atleta o persona; il software elabora la frequenza cardiaca determinando, ed aggiornando in tempo reale, i valori minimi, massimi e medi, il consumo calorico teorico ed il consumo teorico d’ossigeno; al termine della seduta d’allenamento memorizza con un solo comando le registrazioni di frequenza cardiaca di tutti i soggetti contemporaneamente, senza dover scaricare ed elaborare singolarmente i dati di ogni individuo”. La qualità del segnale, la completezza e flessibilità del software, il ridotto consumo delle batterie e la possibilità di monitorare ben 32 sportivi contemporaneamente, trasmettendo il segnale fino a 200 metri di distanza, sono i plus di TMpro che lo hanno reso un prodotto vincente! Stage +30% Come migliorare le capacità realizzative della squadra sfruttando le situazioni di palla inattiva ed ottimizzando i principi della fase difensiva L’Opinione Giorgio D’Urbano - Preparatore Atletico SIENA Calcio Conosco molto bene TMpro di Hosand che ho usato con successo durante precedenti esperienze (Asystel Novara) e che sto utilizzando con soddisfazione al Siena. TMpro è un’apparecchiatura che consente di monitorare in tempo reale la frequenza cardiaca degli atleti durante l’allenamento. Reggio Emilia 30 Marzo Questo mi permette un efficace controllo del lavoro svolto con gli atleti e la possibilità di modificare, se necessario, il tipo di training. Ma non solo…grazie alle potenzialità della strumentazione posso far eseguire contemporaneamente il test a tutti gli atleti con conseguente risparmio di tempo sia durante il rilievo della frequenza cardiaca che nell’analisi successiva, quella che mi consente di trovare frequenza cardiaca massima e frequenza cardiaca di soglia anaerobica. La facilità nell’uso, la flessibilità del software e l’elaborazione immediata dei risultati mi consente poi di eseguire più frequentemente i test e di monitorare la situazione in modo continuo e costante con evidenti miglioramenti della performance degli atleti. TMpro è distribuito da Hosand Technologies srl V. F. Turati 34 • Verbania Tel. 0323/496033 • www.hosand.com Relatori: Gianni Vio Allenatore specializzato negli studi e nelle soluzioni su palla inattiva. Il suo curriculum vanta esperienze come collaboratore specifico nelle situazioni di palla inattiva presso Venezia, Rapid Bucarest ed attualmente Catania - Lucchesi Massimo Autore di numerose pubblicazioni specifiche e direttore del sito Allenatore.net, ha avuto modo di seguire con l’amico Maurizio Viscidi, il lavoro settimanale e le metodologie allenanti dei più prestigiosi allenatori italiani per conto dell’AIAC. Tutte le informazioni nella sezione CORSI-EVENTI di www.allenatore.net 5 Il contributi del mese di Marzo VIDEO N° 1 – PSICOLOGIA E CALCIO con GIANCARLO FORNEI Come e perché utilizzare la mente per ottimizzare le performance sportive. La terza parte dell’intervento tenuto da Fornei al convegno “Vincere con la mente”. ON LINE DAL 01/03 VIDEO N° 6 – ESERCITAZIONI con MASSIMO DE PAOLI Le parole chiave nel calcio: ottimizzare la didattica per un apprendimento più efficace. Il secondo step dalla lezione tenuta da Massimo De Paoli durante lo Stage organizzato da Sersport.it. ON LINE DAL 16/03 VIDEO N° 7 – ESERCITAZIONI VIDEO N° 2 – ESERCITAZIONI con ANDREA CRISTI Lo sviluppo della fase offensiva: allenare i principi di gioco, in ampiezza e profondità, nel Settore Giovanile. Il secondo step dalla lezione tenuta da Andrea Cristi durante lo Stage organizzato da Sersport.it. ON LINE DAL 01/03 con MASSIMO DE PAOLI Le parole chiave nel calcio: ottimizzare la didattica per un apprendimento più efficace. Il terzo step dalla lezione tenuta da Massimo De Paoli durante lo Stage organizzato da Sersport.it. ON LINE DAL 23/03 VIDEO N° 8 – ESERCITAZIONI VIDEO N° 3 – ESERCITAZIONI con ANDREA CRISTI Lo sviluppo della fase offensiva: allenare i principi di gioco, in ampiezza e profondità, nel Settore Giovanile. Il terzo step dalla lezione tenuta da Andrea Cristi durante lo Stage organizzato da Sersport.it. ON LINE DAL 09/03 con MAURIZIO VISCIDI Allenare i principi della fase offensiva con il 4 vs 4. Direttamente dalla lezione tenuta da Maurizio Viscidi durante lo Stage organizzato da Sporting Camp Academy. ON LINE DAL 23/03 ARTICOLO N° 1 – REDAZIONALE VIDEO N° 4 – ESERCITAZIONI con MASSIMO DE PAOLI Le parole chiave nel calcio: ottimizzare la didattica per un apprendimento più efficace. Il primo step dalla lezione tenuta da Massimo De Paoli durante lo Stage organizzato da Sersport.it. ON LINE DAL 09/03 VIDEO N° 5 – ESERCITAZIONI con ANDREA CRISTI Lo sviluppo della fase offensiva: allenare i principi di gioco, in ampiezza e profondità, nel Settore Giovanile. Il quarto step dalla lezione tenuta da Andrea Cristi durante lo Stage organizzato da Sersport.it. ON LINE DAL 16/03 6 R. BONACINI – P. CARNACINA Capire i giovani per capire il calcio all’inizio del terzo millennio: pensieri in libertà. La presentazione del palinsesto mensile. ARTICOLO N° 2 – PSICOLOGIA E CALCIO STEFAN CHIANCONE Il rendimento della squadra. Come e perché il buon rendimento di una squadra, affinché non avvengono certi crolli, dipende da più componenti: società, allenatore, giocatori, obiettivi. ARTICOLO N° 3 – MEDICINA E CALCIO DANIEL PERAZZOLO La distorsione della caviglia e del piede nel giocatore di calcio. Le tre fasi del lavoro atletico per il recupero del giocatore infortunato: mobilizzazioneallungamento, propriocettività, recupero del gesto. ARTICOLO N° 4 – PREPARAZIONE ARTICOLO N° 10 – TECNICA ARTICOLO N° 5 – MODULI E SCHEMI ARTICOLO N° 11 – PREPARAZIONE DAVID CHIODO L’evoluzione e le fasi sensibili delle capacità motorie. Forza, velocità, resistenza, flessibilità, coordinazione: quando allenare (in modo corretto ed efficace) capacità condizionali e coordinative, tenendo conto delle fasi sensibili delle capacità motorie. EMILIO DE LEO Contrapposizione tattica: 4-4-2 contro 4-3-1-2. Come contrapporre il 4-4-2 al 4-3-1-2 nelle due fasi di gioco. ARTICOLO N° 6 – TATTICA MASSIMO LUCCHESI Come attaccare le difese schierate a zona o a uomo, utilizzando una, due o tre punte. Principi di base in fase offensiva ed accorgimenti tattici per ottimizzare l'attacco al reparto difensivo avversario. ARTICOLO N° 7 –ESERCITAZIONI ERNESTO MARCHI Come allenarsi con le situazioni di gioco. Come le situazioni di gioco nel Settore Giovanile, per contenuti ed obiettivi, possono essere una fase di allenamento arricchente e motivante per la crescita del giovane calciatore. ARTICOLO N° 8 – SETTORE GIOVANILE LUCA SONEGO Come programmare un microciclo completo di lavoro per una squadra della categoria Esordienti. Le proposte di lavoro per la categoria Esordienti avendo a disposizione o due, o tre, o quattro allenamenti alla settimana. ARTICOLO N° 9 –SETT. GIOV. - MESOCICLO MAURO USCIDDA Allenamento: il mesociclo di una squadra della categoria Allievi. Le unità di lavoro utilizzate dall’Arzachena Calcio per la categoria Allievi ‘92/93 (Mesociclo Mese Marzo). ON LINE DAL 09/03 BENEDETTO MILAZZO Gesto tecnico e capacità coordinative: guidare la palla. Organizzare, controllare e regolare il movimento: le capacità coordinative al servizio del gesto tecnico. ON LINE DAL 09/03 VINCENZO SALOMONE Come personalizzare l’allenamento condizionale a seconda del ruolo ricoperto dal calciatore: la resistenza. Difensore, centrocampista, attaccante: quale allenamento condizionale? ON LINE DAL 16/03 ARTICOLO N° 12 – SETT. GIOV. - MESOCICLO LEOPOLDO MATTA Allenamento: il mesociclo di una squadra della categoria Giovanissimi. Le unità di lavoro utilizzate dal Castellarano Calcio (RE) per la categoria Giovanissimi Professionisti (Mesociclo Mese Febbraio). ON LINE DAL 16/03 ARTICOLO N° 13 – SETTORE GIOVANILE ANDREA PAGAN Allenamento: il mesociclo di una squadra della categoria Allievi. Le unità di lavoro utilizzate dal SSD Noventa Calcio (PD) per la categoria Allievi ’92 (Mesociclo Mese di Febbraio). ON LINE DAL 23/03 ARTICOLO N° 14 – TATTICA FRANCESCO INFRANCA Migliorare gli smarcamenti per andare al cross: ecco come attraverso 5 esercitazioni tattiche. Le esercitazioni tecnico-tattiche funzionali allo sviluppo della capacità di smarcamento per andare alla rifinitura con il cross. ON LINE DAL 23/03 7