“Duum”: viaggio verso la luce tra corde e tessuti

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“Duum”: viaggio verso la luce tra corde e tessuti
“Duum”: viaggio verso la luce tra corde e tessuti
Friday, 15 February 2013 19:37
Il tema del viaggio è metafora di cambiamento, di crescita, di arricchimento. Spesso alla fine di
un percorso si ritrova una “luce” o si riscoprono le proprie origini. È questo l’obiettivo del viaggio
che affrontano i protagonisti del nuovo spettacolo “Duum” della compagnia di acrobati Sonics,
creato e diretto da Alessandro Pietrolini, unica data toscana al Teatro Verdi di Firenze. La trama
teatrale si ispira al mito di Agharta, una civiltà sotterranea potente e segreta, composta da
uomini e da altri esseri viventi a strettissimo contatto con la natura e le energie della terra. La
leggenda di questa popolazione che vive sottoterra ha origini antichissime, ma pochi sono gli
studi svolti in questa direzione. Si tratta di una terra mitologica, spesso associata all’esoterismo
o collegata con il paradiso descritto dal buddismo tibetano. Eppure vi sono alcuni ricercatori che
credono realmente nell’esistenza di Agartha e dei suoi abitanti. Si tratta di teorie che vanno di
pari passo con l’ufologia, anzi prospettano l’ipotesi che gli extraterrestri provengano proprio
dalle cavità sotterranee.
Filo conduttore dello spettacolo dei Sonics è, appunto, il viaggio che questi esseri compiono per
raggiungere la superficie. In origine questo popolo era scappato dalla terra dove viveva, perché
sottomessa alla corruzione e alla malvagità, e si era rifugiato nelle sue viscere. Con il “duum”
(salto) i membri di questa comunità dall’aspetto primordiale tentano di raggiungere ed esplorare
questo mondo sconosciuto, dove esiste la luce del sole e l’area da respirare. Iniziano, perciò,
una serie di tentativi di scalata verso la superficie terrestre. Ma il “duum” non è solo movimento
verso l’alto, è crescita interiore, un arricchimento che proviene dallo stare insieme. “Duum”,
quindi, è anche una carezza, un sorriso, il prendersi per mano. È essere una comunità. È il
raggiungimento della felicità. La storia è un escamotage per dar vita a figure poetiche e
strabilianti in una performance acrobatica visionaria e affascinante. L’impatto che gli acrobati e
gli equilibristi hanno sugli spettatori è sempre molto forte. Forse anche perché sono poche le
occasioni per osservarli nelle loro esibizioni. Sembrano dotati di una potenza misteriosa che
permette loro di volteggiare nell’aria con una semplicità assoluta.
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I Sonics si avvalgono di diverse attrezzature, quali tessuti, corde e trapezi. A osservarli nella
loro leggerissima agilità quasi si dimentica lo sforzo fisico e la preparazione atletica che sta
dietro a quelle forme tanto perfette. I loro movimenti sono fluidi e soavi, una danza sospesa a
mezz’aria, resa ancora più attraente dal gioco di luci colorate. Il gruppo di artisti (Ileana
Prudente, Claudio Bertolino, Viola Cappelli, Irene Chiarle, Giorgio Richetta, Micol Veglia, Lucio
Rizzi, Federica Vaccaro, Antonio Villella) riesce a incantare il pubblico con dimostrazioni
individuali o di gruppo. Gli acrobati sembrano quasi fondersi con gli attrezzi e le macchine
sceniche che utilizzano, creando figure armoniose con effetti speciali. I loro corpi si confondono,
specie quando creano immagini collettive aeree. A rendere ancora più suggestivo lo spettacolo i
loro costumi “tatuati” che evocano una “seconda pelle” formatasi nel sottosuolo. Quello che
trasmettono è pace, armonia, unione e solidarietà.
Mariagiovanna Grifi
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