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La fotografia
A cura di Nicola Ziccardi
Cronologia
ca. 370 a.C.
XI secolo
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Aristotele (384-322 a.C.) osserva una eclissi di sole con la tecnica della
camera obscura e ne parla nei “Problemata”.
Il filosofoastronomo Alhazen Ibn Al-Haitam accenna alla camera obscura.
Ruggero Bacone (1214-1294) nel “De Multiplicatione specierum” descrive
il principio della camera obscura.
Leonardo da Vinci paragona il funzionamento dell’occhio umano a quella
che poteva essere la prima camera oscura da lui definita “Oculus
artificialis”.
Rainer Frisius illustra il principio della camera obscura.
Gerolamo Cardano (1501-1576) perfeziona la camera obscura
applicando al foro una lente convessa.
Daniele Barbaro (1513-1570) migliora ulteriormente la camera obscura
applicando un diaframma per ridurre il diametro del diaframma.
Johan Christoph Sturm progetta la prima camera obscura reflex, che
proietta l’immagine su un piano orizzontale trasparente mediante uno
specchio inclinato di 45 gradi.
Johann Zahan realizza la prima camera obscura reflex dotata di uno
schermo di vetro smerigliato.
Johann Heinrich Schulze (1687-1744), iniziatore di un nuovo ramo della
scienza, la fotochimica, da lui battezzata come “fotografia”, realizza
immagini sfruttando l’annerimento del cloruro d’argento esposto alla luce.
Le immagini, però, non sono stabili perché non sa fissarle.
I fratelli Joseph Nicéphore e Claude Niépce cercano di catturare le
immagini create nella camera obscura.
William Hide Wollaston (1766-1828) scopre l’effetto fotochimico del
nitrato d’argento.
Thomas Wedgwood (1771-1805) e Humprhy Davy (1778-1829) riescono
ad ottenere deboli immagini su pelle bianca sensibilizzata con nitrato
d’argento appoggiandovi sopra oggetti di vario genere. Non riescono a
fissare le immagini che possono essere viste soltanto per brevissimo
tempo e in penombra.
Nicéphore Niépce realizza le prime immagini su carta sensibilizzata con
cloruro d’argento senza riuscire a fissarle nel tempo. Le immagini
ottenute sono con i toni invertiti rispetto all’originale (negative) e Niépce,
non riuscendo da queste ad ottenere immagini positive, concentra le sue
ricerche su una sostanza che anziché scurire con la luce, schiarisca.
Humphey Davy e John F. Herschel scoprono che l’iposolfito di sodio
scioglie i sali d’argento. Senza rendersene conto i due hanno inventato il
fissaggio fotografico che verrà utilizzato dopo vent’anni. Nonostante la
loro scoperta sia un passo fondamentale per la fotografia all’argento,
Davy e Herschel passano solitamente inosservati.
Niépce realizza le prime immagini stabili, da egli stesso denominate
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eliografie, sono immagini positive dirette realizzate utilizzando il bitume di
Giudea.
William Henry Fox Talbot (1800-1877) riesce a riprodurre oggetti per
contatto su fogli spalmati con una soluzione di sale da cucina e
successivamente con una soluzione di nitrato d’argento. Dopodichè,
lavando in ioduro di potassio, riesce a fissare le immagini, anche se non
permanentemente.
Louis Jacques Mandeè Daguerre /1787-1851) crea il suo primo
dagherrotipo, ottenendo la riproduzione di una natura morta su lastra di
rame sensibilizzata allo ioduro d’argento e sviluppata con vapori di
mercurio. L’immagine è positiva ed ha i lati invertiti. Con questo metodo i
tempi di esposizione si accorciano notevolmente: da parecchie ore a
circa mezz’ora.
E’ l’anno della nascita ufficiale della fotografia.
Herschel ottiene la prima fotografia su carta sensibilizzata con carbonato
d’argento e fissata con iposolfito di sodio. Per primo introduce i termini
fotografare e fotografico. Sempre nello stesso anno ottiene la prima
fotografia su vetro. Herschel è l’unico che agisce per scopi
esclusivamente scientifici, senza alcuna mira economica.
Hippolyte Bayard (1807-1887) utilizzando un suo metodo ottiene il primo
positivo su carta. Il 24 giugno 1839 realizza a Parigi la prima mostra
fotografica della storia esponendo alcune fotografie su carta da lui
realizzate. Si può definire uno dei più grandi, se non il più grande,
fotografo del primissimo periodo.
In agosto Daguerre pubblica un manuale di istruzioni di 79 pagine per il
dagherrotipo. Il manuale ottiene immediatamente un grande successo in
molti paesi.
Nello stesso periodo inizia, insieme al cognato Alphonse Giroux, la
produzione di apparecchi e accessori per realizzare dagherrotipi.
L'8 ottobre 1839 a Torino, Enrico Federico Jest, insieme con il figlio Carlo
Alessandro e con Antonio Rasetti, produce dei dagherrotipi utilizzando
una macchina autoprodotta, il primo apparecchio fotografico italiano.
Joseph Petzval progetta il primo obiettivo calcolato matematicamente e
commercializzato dalla Voigtländer. Appositamente pensato per il ritratto
Sir Charles Wheatstone esegue i primi esperimenti di stereoscopia.
Il soffietto rende le fotocamere più compatte e trasportabili. L'invenzione
probabilmente risale al 1845 ed è dovuta S. L. Levitsky (Russia, 18191898)
F.Scott Ascher utilizza per la stampa a contatto della carta spalmata di
albume d'uovo e bromuro di potassio.
Prima macchina "a sviluppo immediato": il progetto di F. S. Archer aveva
due manicotti a tenuta di luce in cui infilare le mani per sviluppare la
lastra senza estrarla dalla macchina.
Franz Hampfstangel inventa il ritocco del negativo.
Uso dell'illuminazione a gas per i ritratti a luce artificiale.
Primo impiego della luce al magnesio (Cooke).
Thomas Sutton ottiene il brevetto del Liquid Panoramic, il primo obiettivo
grandangolare: copre un campo di 120°.
Invenzione dell'otturatore a tendina sul piano focale.
Louis Ducos du Hauron pubblica il libro "Il colore in fotografia: soluzione
del problema" . E' la base teorica del procedimento sottrattivo su cui si
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basano tutti i metodi moderni ma occorreranno quasi 80 anni prima che
possa diventare un processo industriale. Un altro ricercatore, Charles
Cros, giunge contemporanamente allo stesso risultato senza che i due
avessero consapevolezza l'uno dell'altro.
Trasmissione di fotografie con il telegrafo.
Il "New York Daily Graphic" utilizza per primo il retino nella stampa delle
fotografie.
Invenzione della pellicola in rotoli.
George Eastman inventa il nome Kodak per la sua prima fotocamera.
Eastman produce una pellicola trasparente di nitrocellulosa.
Viene posto in vendita l'obiettivo anastigmatico di Paul Rudolph.
Thomas Rudolf Dallmeyer brevetta in Inghilterrra il primo teleobiettivo.
Gabriel Lippmann inventa un procedimento per fare fotografie a colori,
ma è così complesso che non sarà mai commercializzato.
Auguste e Louis Lumiere annunciano al mondo la nascita del cinema.
Fanno la loro comparsa sul mercato gli obiettivi Zeiss Tessar.
L'assemblea legislativa dello stato di New York ratifica una legge che
proibisce l'uso della fotografia di una persona per scopi commerciali
senza la sua approvazione scritta.
In Georgia la Corte Suprema riconosce il diritto alla "privacy".
I fratelli Lumiere mettono a punto il procedimento a colori autochrome.
Oskar Barnak costruisce il prototipo della Leica.
La Kodak introduce il sistema Autoghaphic, che può essere considerato il
primo dorso datario della storia.
La Kodak inventa il telemetro accoppiato alla messa a fuoco
dell'obiettivo.
Ostermeyer inventa una lampada elettrica composta da fogli di alluminio
che bruciano rapidamente: è la nascita dei flash a lampadina.
Vengono prodotti i primi esposimetri elettrici.
H. Edgerton mette a punto il lampeggiatore elettronico.
Wladimir Zworykin inventa la televisione.
La Kodak commercializza il "Kodachrome", la prima pellicola a colori. Gli
inventori sono Leopold Mannes e Leopold Godowsky, due musicisti.
La Carl Zeiss Jena brevetta un modo per velare le superfici dei vetri con
floruri di magnesio ed altri composti: è l'esordio dei trattamenti antiriflessi.
La Cnopm (USSR) è la prima reflex per pellicola 35mm.
La Super Kodak Six-20 è la prima fotocamera automatica.
La NBC è la prima televisione con trasmissioni regolari.
La pellicola Kodacolor è il primo negativo per stampe a colori.
Edwin Land, già inventore delle lenti polarizzate, inventa la Polaroid.
Victor Hasselblad mette in vendita la sua prima "Hasselblad" .
La Contax S, dotata di pentaprisma fisso, è la prima reflex 35mm di
aspetto "moderno" .
La Voigtlander pone in vendita lo Zoomar 36-82 mm f 2,8 il primo
obiettivo a focale variabile applicato ad una fotocamera.
La Nippon Kogaku produce la Nikon F .
La Konica F è la prima reflex con otturatore a tendine metalliche sul piano
focale . Vanta un tempo veloce di 1/2000 ed un sincro flash di 1/125.
Viene realizzata l'esposizione automatica attraverso l'obiettivo (ttl).
La Olympus OM-2 rende automatica anche la misurazione della luce
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flash. Nello stesso anno, per la prima volta, una mostra di foto a colori
entra in un museo (William Eggleston al Museum of Modern Art di New
York).
Nascita ufficiale della fotografia digitale. Sony presenta la Mavica, la
prima macchina fotografica che utilizza un supporto magnetico al posto
della pellicola.
La Pentax inaugura la stagione della reflex autofocus.
La Canon introduce il primo obiettivo dotato di motore "Ultrasonic":
l'autofocus diventa veloce, silenzioso permettendo allo stesso tempo al
fotografo di intervenire manualmente senza dover disinserire la messa a
fuoco automatica.
Viene prodotto il Photo-CD, frutto di un accordo fra Philips e Kodak.
La DCS-100 introdotta dalla Kodak è la prima reflex digitale. Si tratta, di
fatto, di una Nikon F3 assolutamente standard con un dorso contenente il
sensore da 1,3 Megapixel, un motore MD-4 (necessario per riarmare
l'otturatore dopo lo scatto) modificato per contenere il convertitore
analogico-digitale ed una unità esterna collegata via cavo denominata
DSU (Digital Storage Unit) contenente l'hard disk e un display da 4". Un
anno dopo Kodak introduce la DSC-200 costituita da un corpo macchina
Nikon F801 e un dorso digitale che, a differenza del modello precedente,
incorpora l'hard disk.
La Nikon presenta la reflex D1, la prima SLR digitale progettata in quanto
tale, non come rielaborazione di un modello per pellicola, pur
integrandosi pienamente nel corrisponde sistema 35mm di ottiche ed
accessori.
Un comunicato stampa annuncia il primo ccd al mondo in cui ogni pixel
cattura la luce rossa, verde e blu.
Con la 300D Canon introduce la prima reflex digitale il cui prezzo obiettivo 18-55 mm incluso - scende alla soglia "psicologica" di 1000 euro
e segna il definitivo sorpasso del digitale sull'analogico.
Leica, la più conservatrice fra le industrie fotografiche, presenta la sua
prima fotocamera digitale a telemetro.
Polaroid, un anno dopo aver smesso la produzione di fotocamere a
sviluppo immediato, annuncia di porre fine anche alla produzione delle
pellicole.
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