P.A.I. - Cossar
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P.A.I. - Cossar
a. s. 2015/16 PIANO ANNUALE PER L'INCLUSIONE SCOLASTICA INDICE LA NOZIONE DI INCLUSIONE IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE LA FORMALIZZAZIONE DEI BES LA SITUAZIONE ATTUALE PUNTI DI FORZA E PUNTI DI CRITICITÀ OBIETTIVI E VALUTAZIONE CRITERI PER L’UTILIZZO FUNZIONALE DELLE RISORSE UMANE IMPIEGO DEL PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI PER L’ANNO IN CORSO. PREVISIONI DEL FABBISOGNO DI PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI PER L’ANNO SCOLASTICO SUCCESSIVO MODALITÀ DI TUTELA E RISERVATEZZA DELLA PRIVACY. TUTELA DELLA PRIVACY DEGLI ALUNNI PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. 3 4 4 4 6 7 PAG. 8 PAG. 8 PAG. 8 PAG. 9 PAG. 11 LA NOZIONE DI INCLUSIONE Inclusione si distingue da integrazione per il suo grado di pervasività. Integrazione consiste nel fornire alle persone che presentano rilevanti problemi nell’esercizio dei diritti/doveri di cittadinanza, l’aiuto ad hoc necessario per accedere ai predetti diritti/doveri; in altri termini l’aiuto serve alla persona svantaggiata per accedere a quello che per gli altri corrisponde alla “normalità”. Come si vede l’integrazione investe prioritariamente sul soggetto in difficoltà e molto di meno sul contesto. Inclusione significa invece progettare, sin dalle sue fondamenta, la “piattaforma della cittadinanza” in modo che ciascuna persona abbia la possibilità di esercitare diritti e doveri come modalità ordinaria (“siamo tutti normali”). 1 L’inclusività non è quindi un “aiuto” per scalare la normalità ma una condizione connaturata e intrinseca della normalità. L’inclusione interviene sul contesto non meno che sul soggetto. In altri termini, inclusività implica l’abbattimento degli ostacoli presenti all’apprendimento e alla partecipazione. Una scuola inclusiva deve progettare se stessa e tutte le sue variabili e articolazioni per essere, in partenza, aperta a tutti; ne consegue che l’inclusività non è uno status ma un processo in continuo divenire; un processo “di cambiamento”. CARATTERISTICHE DI UNA SCUOLA CHE ATTUA I PRINCIPI DELLA INCLUSIONE: 1. Accettare e valorizzare le diversità, in quanto caratteristica essenziale della condizione umana; 2. Assicurare la partecipazione attiva (inclusione non significa assicurare un posto in classe: essere inclusivi richiede uno sforzo continuo che assicuri la partecipazione attiva di ogni alunno/a nel suo contesto sociale e in un clima di classe positivo tenendo conto del passato scolastico); 3. Sviluppare pratiche di collaborazione (l’inclusione è un processo continuo che richiede il supporto di tutta la comunità scolastica, che deve dialogare con la comunità familiare e/o territoriale); 4. Immaginare una scuola migliore (una scuola in cammino che impara da se stessa, promuove il cambiamento e lo sviluppo, senza permettere al timore del non conosciuto di bloccare i percorsi di ricerca); 5. Rispettare la normativa e renderla operante (art. 3 della Costituzione e la L. 53/2003 sulla personalizzazione dei percorsi di apprendimento). 6. Implementare l’uso delle attrezzature esistenti (LIM- Netbook, proiettori, software vari –Carlo Mobile- con sintesi vocale). 7. Coinvolgere le famiglie nella personalizzazione del percorso educativo-didattico dell’alunno. IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE L’idea di integrazione è tradizionalmente associata alla condizione di “handicap” (oggi “disabilità; cfr “convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità”), in Italia codificata e disciplinata dalla legge 104/1992 e dalle norme susseguenti o collegate. Successivamente si sono affiancate altre categorie di svantaggiati: immigrati, DSA etc. Prima l’INVALSI poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES) come categoria generale comprensiva di tutte le condizioni richiedenti l’impiego, in modo permanente o temporaneo, dei cinque pilastri dell’inclusività: 1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); 2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3) strumenti compensativi; 4) misure dispensative; 5) impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali. A titolo di esempio si riportano alcune delle tipologie di BES maggiormente ricorrenti in situazione scolastica: disabilità, DSA, altri disturbi evolutivi specifici (deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ADHD e spettro autistico di tipo lieve, disturbo della condotta), alunno straniero non alfabetizzato, alunno con disagio sociale, alunni in particolari condizioni di salute etc. LA FORMALIZZAZIONE DEI BES Nella scuola inclusiva si deve già sapere prima cosa si deve fare quando c’è un alunno con BES; per questo è necessario avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare con buona speranza di successo. Il riconoscimento formale (con verbalizzazione motivata) da parte del consiglio di classe/team è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disabilità o da un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 2 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012). Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola L’istituto prevede diverse tipologie di attività di sostegno che riguardano attività individualizzate e di piccolo gruppo, attività laboratoriali integrate ( classi aperte, laboratori protetti), la copresenza , l’uso specifico della flessibilità oraria a seconda di specifiche necessità Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola In rapporto ai diversi servizi esistenti La scuola si impegna a perseguire, anche attraverso le reti scolastiche, accordi ed intese con i servizi socio-sanitari territoriali finalizzati all’integrazione dei servizi “alla persona” in ambito scolastico con funzione preventiva e sussidiaria. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico La continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. I docenti di sostegno partecipano all’equipe multidisciplinari di passaggio convocate presso l’ASS per conoscere la famiglia e gli operatori che hanno seguito il discente iscritto. LA SITUAZIONE ATTUALE Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola è sintetizzato nella tabella qui di seguito: LA SITUAZIONE ATTUALE A. Rilevazione dei BES presenti: 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minorati vista minorati udito Psicofisici 2. disturbi evolutivi specifici DSA ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico - culturale Disagio comportamentale/relazionale 4. alunni in particolari condizioni di salute Istruzione domiciliare Totali % su popolazione scolastica B. Risorse professionali specifiche Insegnanti di sostegno Personale educativo legge 41/1996 Prevalentemente utilizzate in… Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor n° 1 0 34 40 0 0 0 0 9 1 1 86 19 Sì / No Si Si Si Si Si Si No 3 C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso …… Partecipazione a GLI Coordinatori di classe Rapporti con famiglie Progetti didattico - educativi Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Docenti di sostegno Tutoraggio alunni A.S.L. Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Altri docenti Tutoraggio alunni A.S.L. Progetti didattico-educativi Altro: D. Coinvolgimento personale ATA E. Coinvolgimento famiglie F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali – Centri diurni - SIL Inserimento Lavorativo Protetto e con CTS/CTI G. Rapporti con privato sociale e volontariato H. Formazione docenti Assistenza alunni disabili Informazione /Condivisione dei progetti educativi Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività/progetti della comunità educante Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) 4 Sì / No Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si No Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Criteri condivisi per la stesura dei percorsi personalizzati Sia i Piani Didattici Personalizzati degli alunni con DSA, sia i percorsi personalizzati per gli alunni che ne hanno necessità -PEI- sono predisposti in formato elettronico e successivamente archiviati presso l’ufficio del Dirigente scolastico, per essere reperibili e consultabili dai docenti interessati. Il Consiglio di classe condivide la stesura dei percorsi personalizzati, dopo le prime osservazioni ad inizio anno in due momenti: consigli di classe ad ottobre (prima bozza) e consigli di classe di novembre, in cui i PDP formulati in modo definitivo vengono condivisi con le famiglie e poi adottati. In relazione alla stesura del PDP i docenti, in presenza o meno di diagnosi, devono individuare e comprendere le diverse difficoltà che l’alunno manifesta nel percorso di apprendimento scolastico, specie nel primo periodo di scuola, indicando quindi nel documento sopracitato gli adeguati strumenti compensativi e dispensativi così come previsti dalla normativa, pensati ad hoc per il ragazzo. Criteri per la condivisione con le famiglie per la stesura dei percorsi personalizzati e comunicazione delle valutazioni in relazione ai risultati raggiunti dagli allievi Per quanto riguarda la stesura del PEI, durante le prime settimane di lezione i docenti entrano in contatto con l’allievo, lo osservano e cercano di comprenderne difficoltà e punti di forza. In occasione poi del consiglio di ottobre viene preparato, con l’ausilio del docente di sostegno, per ogni disciplina, un piano che contenga ragionati obiettivi scolastico-formativi strutturati per l’alunno. Il Consiglio di classe condivide la stesura dei percorsi personalizzati, dopo le prime osservazioni ad inizio anno in due momenti: consigli di classe ad ottobre (prima bozza) e consigli di classe di novembre, in cui i PDP formulati in modo definitivo vengono condivisi con le famiglie e poi adottati. Le valutazioni sono comunicate alle famiglie personalmente, quando necessario, oppure attraverso il registro “on line” al quale si accede con password per visualizzare i voti. Eventuali ulteriori comunicazioni sull’andamento scolastico si possono avere tramite colloqui periodici con i docenti. I PEI per alunno certificato ai sensi di legge 104/92 e i PDP personalizzati per alunni con DSA sono reperibili presso gli uffici della segreteria didattica su richiesta e con solo accesso da parte del personale autorizzato e delle famiglie, ai sensi del testo unico sulla privacy DLGS 196/03 PUNTI DI FORZA E PUNTI DI CRITICITÀ Come si è detto l’inclusione non è uno status ma un processo che, come tutti i processi, riscontra punti di forza e punti di criticità; tra i punti di forza si segnala: - docenti titolari di funzione strumentale ex art. 33 CCNL responsabile dell’area dell’inclusione; - classi con LIM; - compilazione e attuazione del PDP per tutti gli alunni con DSA certificati; - compilazione ed attuazione di PDP per gli alunni BES la cui famiglia acconsente alla predisposizione; - utilizzo di software specifici per alunni BES (super mappe, Carlo mobile, ecc…); - buone prassi che si sono create negli anni scorsi e che si proporranno anche per quelli a venire, se i finanziamenti saranno sufficienti alla loro progettazione. tra i punti di criticità: - ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con disabilità; - ridotto numero di assistenti di base su alunni con gravi disabilità; - elevato numero di alunni stranieri non alfabetizzati o con scarsa conoscenza della lingua italiana; - scarse risorse dal FIS per acquisti di materiali di facile consumo; - limitate risorse nel FIS per progetti finalizzati all'inclusione; - nessuna disponibilità di ore a disposizione dei docenti per interventi mirati sulle classi e sugli alunni con BES; - ridotto numero di docenti preparati per l’impiego di tecnologie digitali utili quali strumenti compensativi; 5 Situazione della scuola 0 1 2 3 4 Attività realizzate dalla scuola per gli studenti che necessitano di inclusione X mirate al rispetto della diversità e degli stili di apprendimento Monitoraggi del raggiungimento degli obiettivi educativi previsti per gli X studenti Attivazione di progetti d’integrazione per garantire una continuità tra i diversi X ordini di scuola e l’eventuale inserimento lavorativo Utilizzo delle risorse e delle attrezzature esistenti (LIM- Netbook, proiettori, X software vari –Carlo Mobile- con sintesi vocale). Attivazione di laboratori creativi finalizzati ad includere gli alunni con X disabilità e non nel gruppo dei pari e a rafforzare le capacità relazionali, l’autonomia e l’autostima Condivisione con le famiglie dei progetti educativi attivati X Relazioni con i servizi presenti sul territorio per il sostegno e supporto per X attività extrascolastiche formative * = 0:per niente 1:poco 2:abbastanza 3:molto 4: moltissimo OBIETTIVI E VALUTAZIONE Tutti gli alunni riconosciuti e riportati nel precedente punto 4 hanno diritto ad uno specifico piano: a) Piano Educativo Individualizzato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli alunni con disabilità; b) Piano Didattico Personalizzato ex art. 5 del DM N° 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1 delle "linee guida" allegate, per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto 1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012; c) Piano Didattico Personalizzato per gli alunni con BES diversi da quelli richiamati alle lettere “a” e “b”. Nei predetti piani devono essere esplicitati gli obiettivi didattici da perseguire per il tramite dei piani medesimi. d) Alunni in particolari condizioni di salute In aggiunta agli obiettivi didattici specifici sono indicati anche i seguenti “obiettivi di sistema” di carattere trasversale: 1) accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a forme di accoglienza: 2) comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici opportunamente selezionati, la comunicazione didattica dovrà risultare “inclusiva” anche rispetto alle variabili di “stile comunicativo” comprendenti la valutazione incoraggiante, l’attenzione per le preferenze dell’alunno, la cura della prossemica, l’ascolto, il “registro” e il tono della voce, la modulazione dei carichi di lavoro etc.; 3) le prove dovranno tener conto dei PDP, possono subire variazioni rispetto a quelle curricolari, decurtazioni, riduzioni e quanto altro previsto (strumenti compensativi e/o dispensativi dalle programmazioni formulate; 4) la valutazione dovrà essere personalizzata e tener conto dei singoli percorsi. CRITERI PER L’UTILIZZO FUNZIONALE DELLE RISORSE UMANE Dirigente Scolastico: coordina il GLI, promuove la politica dell’inclusione, è responsabile diretto della formazione dei docenti e del personale sulle nuove normative in materia di BES; firma i documenti PEI e PDP per gli alunni con certificazione DSA ed ex L. 104/92, e accoglie le famiglie per chiarimenti su richiesta delle stesse. Referenti BES e DSA di Istituto: collabora con i consigli di classe alla stesura dei PDP, raccoglie e controlla gli stessi sia nella stesura che nei tempi di consegna, ascolta i colleghi nei singoli casi ove vi sia necessità di un supporto, incontra –se necessario -insieme al coordinatore di classe famiglie ed 6 esperti, si occupa del controllo e archiviazione dei documenti, cura e suggerisce le pratiche didattiche da adottare nei singoli casi. Docenti e consiglio di classe: condividono PEI e preparano PDP del caso per presentarlo alla famiglia. Sono responsabili della sua attuazione durante l’anno scolastico. Docente di sostegno: cura e prepara la redazione del PEI, a seguito della Diagnosi Funzionale, e ne segue l’attuazione in collaborazione con il Consiglio di Classe. Svolge i compiti indicati dalla legge 104/92 e cura i rapporti con la famiglia. Collegio docenti: adotta il PAI, e ne cura la sua promozione in quanto organo collegiale. Personale ATA: riceve affidamento di mansioni specifiche in caso di alunni certificati handicap, cura su richiesta del DS e al bisogno eventuali necessità di spostamento, assistenza, affidamento degli allievi con patologie o problemi di salute anche occasionali. E’ responsabile del servizio di pronto soccorso.13 Collaborazioni interistituzionali USL: CIC (sportello dello psicologo per servizio di Counselling), collaborazione psicologi di riferimento L.104/92 Comune: educatori Ulteriori risorse professionali da impegnare nel processo inclusivo a favore degli alunni disabili sono soprattutto sei: a) specialisti socio-sanitari; b) docenti titolari di funzione strumentale ex art. 33 CCNL afferente all’area dell’inclusione; c) assistenti. IMPIEGO DEL PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI PER L’ANNO IN CORSO. Il Dirigente assegnerà le cattedre di sostegno in base all’organico di fatto (mese di settembre). PREVISIONI DEL FABBISOGNO DI PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI PER L’ANNO SCOLASTICO SUCCESSIVO (entro il mese di giugno). MODALITÀ DI TUTELA E RISERVATEZZA DELLA PRIVACY. Disciplinare interno sull’utilizzo degli strumenti elettronici 1. L’Istituto scolastico ha adottato un sistema di contenting filter e di firewall per quanto attiene la navigazione su internet e alle operazioni eseguibili, che non consente l’accesso da parte dei lavoratori a siti potenzialmente pericolosi (siti per adulti, siti di phishing, siti per peer to peer, siti di social networks) e il download di file eseguibili potenzialmente pericolosi. 2. L’Istituto scolastico ha adottato un sistema di cancellazione periodica dei log file relativi alla navigazione su Internet con frequenza settimanale. 3. L’Istituto scolastico ha reso disponibili indirizzi di posta elettronica condivisi tra più lavoratori, in ragione della loro appartenenza allo stesso ambito lavorativo. 4. L’Istituto scolastico ha reso disponibile l’accesso ai sistemi web mail dei gestori di posta elettronica, alfine di consentire al personale l’utilizzo degli account di posta privati per usi della posta elettronica non afferenti all’attività lavorativa. 5. In caso di assenza improvvisa o prolungata e per improrogabili necessità legate all’attività lavorativa, l’interessato può delegare un altro lavoratore (fiduciario) a verificare il contenuto dei messaggi ricevuti e ad inoltrare al Titolare del Trattamento quelli ritenuti rilevanti per lo svolgimento 7 dell’attività lavorativa. Di tale attività, viene redatto apposito verbale, a cura del Titolare del Trattamento, e viene data informazione al lavoratore interessato alla prima occasione utile. 6. Gli operatori dell’Istituto scolastico sono stati regolarmente informati sul corretto uso della posta elettronica e di internet in occasione dei periodici corsi interni di formazione e aggiornamento sulla Privacy 7. Il presente Disciplinare viene aggiornato con cadenza almeno annuale, in occasione di nuove disposizioni legislative e/o modifiche al sistema interno di regolamentazione degli strumenti elettronici. 8. Copia del presente Disciplinare viene affissa all’albo d’istituto. TUTELA DELLA PRIVACY DEGLI ALUNNI A seguito delle disposizioni in materia di Privacy DLGS196/03 l’istituto tutela ogni alunno per quanto riguarda i dati sensibili sulle condizioni di salute, la pregressa carriera scolastica, la situazione familiare e socio-economica, valutazioni e disposizioni particolari, anche in caso di provvedimenti disciplinari. Gli addetti di segreteria didattica e tutti i docenti sono incaricati del trattamento dei dati personali, e esiste nell’istituto la figura del responsabile per il trattamento dei dati personali. Si ricorda inoltre che il Consiglio di Classe è, per quanto concerne delibere afferenti a quanto sopra, legato al segreto d’ufficio. PIANO ANNUALE PER L’ INCLUSIONE DELL’ISTITUTO Pertanto le aree critiche considerate sono quelle riferite a: Disagio per allievi con bisogni educativi specifici BES che comprendono anche alunni disabilità fisiche e psichiche ADA e alunni con disturbi specifici di apprendimento DSA Disagio per alunni extra-comunitari Dispersione (diffusa soprattutto nei primi anni di frequenza) Disagio È una condizione che caratterizza sempre più la normalità. In alcuni casi appare solo come strettamente scolastica: si manifesta con difficoltà di apprendimento diffuse e incapacità a portare a termine i percorsi scolastici intrapresi. In altri casi il disagio è essenzialmente esistenziale ed è legato a processi di crescita particolarmente faticosi ed alla mancanza di un sistema di relazioni positive sia in ambito familiare sia nei gruppi dei pari. Nell’uno e nell’altro caso il disagio impedisce alla persona una qualsiasi forma di evoluzione sia affettiva che cognitiva e comporta il rischio di una potenziale marginalità culturale e sociale. Attività svolta Attuazione e programmazione di interi curricoli flessibili e personalizzabili: Curricolo individualizzato per studenti disabili ADA-PEI Curricolo personalizzato per studenti con DSA.PDP Curricolo personalizzato per allievi con problemi di salute temporanei o cronici Curricoli integrativi per allievi stranieri e extra comunitari CURRICOLO INDIVIDUALIZZATO PER STUDENTI DISABILI Visto l'alto numero di portatori di disabilità inseriti nelle classi, è messa in atto da tempo una programmazione specifica, e calibrata a livello individuale, da elaborarsi, verificarsi e concordarsi mediante incontri con i familiari, con gli esperti del USP(ex CSA), delle A.S.S.L. e d’organizzazioni ed enti vari (C.D.. C.I.S.I., C.A.M.P.P., ecc.), con gli insegnanti di classe e di sostegno, allo scopo di individuare nel dettaglio le necessità e seguire con puntualità massima i progressi di questi utenti particolarmente bisognosi d’aiuto. Nel capitolo successivo vengono dettagliatamente esplicitati gli interventi didattici strutturali. A partire da queste premesse, si possono individuare alcuni elementi di attenzione per la realizzazione di "modelli formativi": a) connessione tra progetti formativi e progetto di vita b) connessione tra progetti formativi e prospettive di inserimento lavorativo e sociale c) connessione tra bisogni e risorse 8 d) connessione tra progetti formativi e formatori (docenti, educatori, familiari, ecc.). È necessario passare ad una logica progettuale integrata, dove tutto il sistema formativo è messo in gioco: le Scuole Secondarie, le Amministrazioni Locali, i Servizi Territoriali, i Centri di Formazione Professionale, le Imprese, le Associazioni di categoria, tutti sono chiamati a costruire un sistema, rendendolo finalmente "integrato". Un sistema, quindi, ricco di specificità e differenti risorse, dove le componenti fra loro interagiscono, si completano, collaborano, riconoscendosi come soggetti sociali di pari dignità, nel rispetto delle "diverse" vocazioni. La raccolta della documentazione, sanitaria e scolastica, andrà a costituire il dossier dell’allievo. Le informazioni che vengono raccolte nelle fasi di pre-accoglienza e accoglienza, sono elaborate nel P.D.F. e nel P.E.I. in modo congiunto, da realizzarsi entro due mesi dall’inizio della scuola, come già stabilito nell’art.12 della L.104. Il Consiglio di Classe può progettare un percorso di alternanza per l’alunno in situazione di handicap che ha dimostrato di non riuscire a raggiungere gli obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali (O.M. 258/83) e che pertanto non è in grado di conseguire il diploma di qualifica e/o esame di stato. E’ opportuno che tale proposta avvenga tuttavia solo dopo un’attenta osservazione dell’allievo e una contemporanea valutazione delle modalità didattiche e relazionali attuate dagli insegnanti. Il DOSSIER dell’alunno in situazione di handicap deve contenere dopo 2 mesi di scuola diagnosi funzionale certificazione le attività di pre-accoglienza le attività di accoglienza P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) P.D.F. (Profilo Dinamico Funzionale) PROGETTI documentazione scolastica PERCORSI POSSIBILI L'alunno certificato ai sensi della legge 104/1992 si trova inserito fin dal suo ingresso nell'Istituto in un contesto scolastico il cui fine ultimo tende al potenziamento delle abilità ed al superamento delle difficoltà. Partendo da questi presupposti il percorso scolastico dell'allievo certificato viene monitorato durante tutto l'anno scolastico principalmente nell'ambito dei Consigli di Classe programmati per ogni singola classe, riservando alla progettazione specifica prevista dalla legge 104/92 solo un momento iniziale dell'anno scolastico e uno alla fine dell'anno, raramente e al bisogno può essere previsto un incontro intermedio. Questi incontri specifici prendono il nome di G.L.H. Gli Istituti Professionali si vedono privilegiati quale scelta nella prosecuzione degli studi alla fine della scuola media di I° grado da parte dei genitori di un'alta percentuale di alunni in situazione di disabilità. Tale scelta viene supportata dalle seguenti motivazioni: -gli istituti professionali prevedono un percorso scolastico a medio-breve termine; -presentano un'ampia scelta di indirizzi; -sono considerati preparatori all'inserimento lavorativo, poiché nel piano studi sono previste discipline tecnico-pratiche; -come previsto dai programmi ministeriali, attivano un proficuo e completo raccordo con il mondo del lavoro attraverso stages lavorativi esterni, associati a degli stages interni con l'intervento di esperti. I percorsi possibili che si possono sviluppare all’interno della scuola secondaria superiore, sono di tre tipi: Percorso con obiettivi comuni al resto della classe (minimi e/o corrispondenti), finalizzato al conseguimento del titolo di studio intermedio (qualifica) e finale (esame di stato). Il raggiungimento degli obiettivi minimi può avvenire anche attraverso un percorso didattico diverso da quello della classe, equipollente. 9 Percorso con programma educativo differenziato con la riduzione degli obiettivi e/o dei contenuti programmatici della classe (il programma deve tener conto delle particolari condizioni dell’alunno, per sollecitare, rafforzare e sostenere sia le capacità residue che le possibilità di recupero). Tale scelta è reversibile in ogni momento del percorso formativo Il Piano Educativo Individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione (art. 5 del DPR 24/2/1994)ed è redatto in base ai primi quattro commi dell'art. 12 della Legge 104/92. Parte integrante del P.E.I. è inoltre la programmazione didattica individualizzata che costituisce il documento nel quale viene descritto il percorso che, in rapporto alla classe sul piano della didattica, si intende offrire all'allievo in situazione di handicap per lo sviluppo di competenze e rispetto alle sue effettive potenzialità. Alla sua redazione materiale provvede il personale scolastico in base alle risultanze scaturite durante le riunioni appositamente convocate per la sua formulazione. E' formulato di norma entro il 2°mese di scuola ed è verificato al termine di ogni anno scolastico. Può essere modificato ed aggiornato ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità. Metodologia d’insegnamento Contestualizzare l'apprendimento in modo da far riconoscere agli allievi la possibilità di utilizzo pratico di quanto appreso, facilita la partecipazione alle attività scolastiche. Se ciò avviene costantemente nelle discipline dell'area professionale, maggiori difficoltà si incontrano nelle materie della formazione di base, che difficilmente lasciano intravedere una ricaduta pratica delle proprie conoscenze. II Progetto di realtà consiste nel creare contesti pratici di apprendimento Limite di tale metodo è la difficoltà di trovare sempre contesti adeguati all'oggetto dell'apprendimento, ma può comunque rientrare nella varietà dei metodi utilizzati che, già per il fatto di essere diversificati in corso d'anno scolastico, rendono meno demotivante l'attività didattica II Metodo per scoperta consiste nell'avvicinare gli allievi all'oggetto dell'apprendimento attraverso un percorso, per lo più di tipo operativo, che riveli a piccoli passi le informazioni da acquisire, coinvolgendo il soggetto discente nel processo stesso dell'apprendimento. Limite oggettivo di tale metodo è la spesa notevole in termini di tempo; va da sé che un approccio metodologico di questo tipo non può interessare la totalità dei moduli previsti per l'anno scolastico e va graduato in relazione alla specificità delle varie discipline ed allo spazio riservato a ciascuna di esse. Lezione con ausilio di audiovisivi e laboratorio multimediale Spesso nella routine di classe non si verifica l'apprendimento perché, per una serie diversa di fattori, non scatta la comunicazione fra docente e alunno. Più difficile è ottenere il coinvolgimento degli allievi, spesso ostacolato da situazioni individuali particolari o dal disinteresse per una certa materia o argomento. A questo punto la ridondanza del messaggio audiovisivo è in grado di potenziare le capacità di ascolto dell'individuo, soprattutto in una società come la nostra in cui i soggetti sono sottoposti continuamente a sollecitazioni sensoriali e psichiche molto forti. L'uso della lavagna luminosa, del documentario, del film, del registratore, diviene senz'altro un elemento un elemento di rimotivazione molto importante e rende apprezzabili anche i momenti in cui è indispensabile ricorrere alla lezione frontale. Lo stesso discorso vale anche per il laboratorio di informatica che, grazie al collegamento in rete, consente di svolgere una lezione con l'ausilio del computer, guidata dalla macchina dell'insegnante, per proporre percorsi multimediali (cd - rom su vari argomenti), svolgimento di esercizi, esemplificazioni di analisi ecc. (Anche nel caso di dettatura di appunti l'attività può essere svolta con il computer per addestrare gli allievi all'uso della video scrittura. Per un primo utilizzo educativo di Internet possono essere proposte ricerche su determinati argomenti, culturali, tecnici o scientifici. Rimane comunque uno strumento indispensabile, che si accompagna a tutti i precedenti metodi indicati: serve a presentare gli argomenti, a impartire delle consegne a trarre conclusioni, a schematizzare delle informazioni e così via. E' da tener presente la necessità di non superare con il discorso frontale il limite dell'attenzione, variabile a seconda dell'età degli studenti, delle situazioni particolari della singola classe, della complessità dei temi trattati. 10 Lavoro di gruppo per alcune attività può essere interessante proporre delle attività strutturate attraverso il lavoro di gruppo, sia per accrescere l'elemento motivazionale, sia per rendere più consapevoli gli allievi delle attività da compiere, sia per creare delle situazioni eterogenee o, al contrario, omogenee per capacità e interesse all'interno dei gruppi. L'attività di gruppo si può svolgere anche facendo lavorare i ragazzi individualmente su parti diverse di un'esperienza, pratica o teorica, per poi far convergere i vari lavori in un unico "prodotto" assemblato e destinato a tutti. Tale sistema può essere interessante e utile per avviare nelle classi superiori del ciclo una didattica della ricerca. Cooperative-learning. Nell'apprendimento cooperativo una classe cooperativa è un insieme di piccoli gruppi di studenti relativamente permanente e composto in modo eterogeneo, unito per portare a termine un'attività e produrre una serie di progetti o prodotti, che richiedono una responsabilità individuale nell'acquisizione delle competenze utili al raggiungimento dello scopo. PROGETTI PER GLI ALUNNI CHE SEGUONO UNA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIA TA (parte integrant e del curriculum autonomo) Sono presenti situazioni peculiari nelle classi in cui sono inseriti più alunni ADA alunni DSA (ben 33 complessivi in Istituto), e alunni BES, le quali ci pongono davanti alla necessità di modificare costantemente la didattica e di attivare strategie adeguate. Nascono così esigenze di proporre modalità didattiche fortemente individualizzate, attività laboratoriali e uscite sul territorio, rivolte all’acquisizione di competenze usufruibili poi in ambito lavorativo protetto (Sil). Inoltre gli allievi partecipano ai progetti dell’istituto con criteri trasversali e di integrazione. 1 Sport Integrato Onlus "CALICANTO" Prosecuzione 2 3 Progetto ceramica Il fascino del libro - Biblioteca Prosecuzione Prosecuzione 4 Progetto acqua Fondi regionali A.D.A. Attività curricolare Finanziamento Provincia di Gorizia Attività curricolare Nuova elaborazione Attività curricolare Nuova elaborazione 5 6 Laboratorio “Manualità e Arte” con materiali diversi Laboratorio “comunicare con le immagini” Prosecuzione PROGETTO FEQUENZA CLASSI 4ˆ e 5ˆ ALUNNI D. A. (Diversamente Abili) PER L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Premessa Per gli alunni disabili la conclusione della frequenza scolastica rappresenta un momento estremamente problematico e carico di insidie. Nella maggioranza dei casi, infatti l’allievo disabile e la sua famiglia corrono il rischio reale di andare incontro a situazioni di isolamento e regressione, privati di un aiuto concreto mirante a favorire un corretto adattamento dell’ambiente sociale lavorativo.Lo scopo dell’istruzione professionale, per gli alunni portatori di handicap non è solo quello di imparare un mestiere ma quello di ampliare l’offerta formativa a garanzia del diritto allo studio ed al successo scolastico ai sensi della legge 104/92.Non va dimenticato che le opzioni fondamentali di sbocco professionale (ovvero lavoro protetto ed inserimento completo in ambiente di lavoro reale) devono essere considerate come mete da conseguire nel rispetto delle reali possibilità degli allievi D. A. Pertanto il presente progetto rientra nell’ambito della sperimentazione metodologica - didattica come previsto dalla normativa vigente (art 315 comma 1 punto c; artt. 276 e 277 del Testo Unico D.L.vo n: 297/1994). Motivazioni Le motivazioni che guidano il presente progetto nascono dalla convinzione che l’alunno disabile è un soggetto che esprime gli stessi bisogni dei suoi coetanei, bisogni di identità, di partecipazione, di riconoscimento del proprio sé e che può diventare un potenziale lavoratore se la comunità gli fornisce 11 le dovute opportunità, tenendo conto dei limiti connessi alla sua disabilità. Il lavoro educativo sulla persona si sviluppa sia innestando aspetti professionalizzanti, che rinforzando aspetti legati ad abilità personali (motivazioni, capacità relazionale, rispetto delle regole, ecc.). Riferimenti Normativi La C.M. n.262 del 22.09.1988 oggetto:”Attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 215 del 3.6.87” . La C.M. n. 250 del 3.9.1985 oggetto “Azione di sostegno a favore degli alunni portatore di handicap” – al punto Comunità scolastica ed interventi di sostegno. O.M. Esami e scrutini finali art. 5 comma 4. D.L.vo n. 297/1994 art. 312. Gli alunni in situazione di handicap e in possesso dell’attestato di credito formativo possono iscriversi e frequentare le classi successive sulla base di un progetto O.M. n.c29/2001 art.c17, comma 4… Gli alunni medesimi possono sostenere l’esame di Stato sulla base di prove differenziate coerenti con il percorso svolto e finalizzate solo al rilascio dell’attestazione destinatari del progetto Alunni certificati ai sensi della legge 104/92 che presentano le seguenti caratteristiche: Allievi che seguono programmi curricolari molto ridotti/diversificati rispetto a quelli standard Alunni che devono completare e/o consolidare la formazione personale rispetto alle competenze relazionali, sociali e di autonomia personale; Alunni che hanno le caratteristiche previste dalla legge per l’inserimento lavorativo protetto, ma tale inserimento risulta ancora prematuro in termini di tempo sulla base di valutazioni congiunte di tutti gli operatori che seguono il caso. Finalità del Progetto Far sperimentare concretamente all’allievo D.A. attività lavorative in situazioni reali di lavoro protetto; Promuovere la capacità di una scelta professionale; Elaborare se possibile progetti di vita. Obiettivi Generali Sviluppare la capacità di realizzarsi come persona (nella sua dignità, nei suoi diritti, nei suoi doveri) Migliorare l’immagine di sé, ridurre il senso di impotenza, sviluppare la creatività, potenziare e consolidare le abilità sociali Garantire la continuità tra formazione scolastica, la formazione professionale ed il mondo produttivo. Superare lo stato di dipendenza e subordinazione Garantire un minimo di autonomia economica. Attività Accoglienza - Analisi del territorio - Conoscenza delle diverse opzioni offerte dal territorio - Conoscenza delle diverse opzioni offerte dall’Istituto - Individuazione dei vari contesti lavorativi atti all’inserimento - Preparazione dell’ambiente di lavoro Stipula di accordi organizzativi con le realtà produttive del territorio Monitoraggio dell’attività Tutoraggio. risorse Personale - Docenti curricolari - Docenti specializzati - Personale assistente educatore - Volontari obiettori - Cooperative di servizi - Associazioni - Esperti - Enti gestori che garantiscono lo svolgimento delle attività lavorative nella misura e per i tempi necessari. Mezzi finanziari e strumenti 12 - finanziamenti previsti per spese di attrezzature tecniche, sussidi didattici, necessari all’integrazione scolastica della persona diversamente abile. Modalità Il modello di intervento dovrà assumere criteri flessibili ed adattabili per rispondere in modo mirato ai bisogni formativi dell’allievo, partendo dalla conoscenza delle sue abilità, dei suoi punti di forza e di debolezza, dei suoi interessi e delle sue aspirazioni. La progettazione dello stage dovrà tener conto di periodi concomitanti con quelli previsti per la classe e dell’indirizzo di studi frequentato. L’Istituto le A.A.S. e il S.I.L. concorderanno sui criteri e parametri comuni quali oggetto di osservazione e monitoraggio dello stage, nonché scegliere la sede di svolgimento dell’attività. La frequenza alla classe 4^ e 5^ sarà finalizzata al consolidamento degli apprendimenti sia nelle materie di area comune che professionalizzanti, mediante un percorso individualizzato. L’orario di frequenza potrà essere flessibile (5 o 6 giorni alla settimana) sulla base di un progetto specifico deliberato da ogni singolo Consiglio di Classe. Contenuti il mondo del lavoro l’attività lavorativa dei famigliari il lavoro nell’ambiente in cui vivo carta d’identità delle professioni (addetto alle fotocopie, rilegatore, magazziniere, centralinista, addetto alla catalogazione di testi ecc.) informazioni sul mondo del lavoro l’inserimento nel mondo del lavoro modulo: alternanza scuola-lavoro percorsi individualizzati di inserimento in situazione reali di lavoro protetto Verifiche e Valutazioni E Monitoraggio Le verifiche potranno essere scritte e/o orali, anche con ausilio di Computer o altri sussidi, e saranno effettuate periodicamente seguendo possibilmente le scadenze scolastiche istituzionali; interverranno nella valutazione tutti gli operatori impegnati nel progetto e la famiglia, e si terrà conto sia dei progressi, sia delle eventuali modifiche al modello organizzativo. Il monitoraggio si baserà su osservazioni periodiche, svolte prevalentemente dalla Scuola mediante griglie di osservazione concordate con le A.S.S. e S.I.L. materiale sulla rete oppure su percorsi possibili relativo al mondo del lavoro.) ORIENTAMENTO PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI (A.D.A.) Alla luce dei D.M. 29/11/2007 attualmente in vigore, che prevede l'obbligo scolastico fino al compimento del sedicesimo anno di età, cogliamo l'occasione di presentare le offerte formative del nostro Istituto rivolte all'integrazione degli studenti diversamente abili. Gli alunni diversamente abili attualmente frequentanti i diversi indirizzi sono 24 seguiti da 10 insegnanti, di cui 9 di ruolo appartenenti a tutte le aree previste: umanistica, scientifica, tecnica e motoria. Per gli allievi diversamente abili che si iscrivono alla scuola secondaria di secondo grado sono previsti due diversi percorsi: percorso con obiettivi curricolari in tutte le materie previste dal piano di studi e con il conseguimento del diploma di qualifica e di maturità; percorso educativo differenziato con riduzione di obiettivi e/o contenuti e con il conseguimento del certificato di frequenza a! termine del percorso con esplicitate le competenze in possesso (tale scelta è reversibile in ogni momento del percorso formativo permettendo all'allievo di rientrare nella programmazione curriculare prevista per la classe). 13 Punto di forza del nostro Istituto è l'attività di Alternanza Scuola Lavoro prevista anche per gli A.DA, la cui attività di stage viene organizzata in base alle competenze, capacità e abilità. Per gli alunni frequentanti le classi conclusive (quarta e quinta) l'Istituto, in accordo con il S.I.L (Servizio di Integrazione Lavorativa) della Provincia di Gorizia, promuove e realizza percorsi personalizzati finalizzati all'integrazione lavorativa. CURRICOLO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DSA Gli alunni/e che presentano un disturbo specifico di apprendimento (DSA) e specificatamente Dislessia-Discalclulia-Disgrafia e che siano in possesso della relativa diagnosi, possono chiedere alla scuola che vengano applicati gli strumenti compensativi e le misure dispensative necessarie, ai sensi della circolare MIUR prot. 4099/P 4° del 5/10/2004. Il Collegio Docenti in data 29 settembre 2008 ha deliberato la definizione del Percorso Educativo personalizzato (P.D.P) per allievi le con Disturbo Specifico dell’Apprendimento non certificati ai sensi della Legge 104/92, sulla base delle indicazioni normative vigenti. Tale percorso stabilisce che ogni Docente del consiglio di classe delinei le misure compensative e dispensative da adottare in relazione al particolare stile di apprendimento dell’allievo. Le seguenti strategie migliorative da attuare con gli alunni con DSA diagnosticata sono: Misure compensative: computer: + controllo sintattico software specifico per la lettura – scrittura – attività di studio tabella delle misure, tabella delle formule geometriche tavola pitagorica-calcolatrice-tavole di sviluppo mnemonico testi in formato PDF scanner - OCR internet Misure dispensative Modificazioni nell’espletamento dell’attività didattica Prove orali Riduzione della prova Tempi più lunghi Minore quantità di compiti a casa Approcci didattici migliorativi Ridurre l’interferenza della decodifica sul controllo dei contenuti Favorire le strategie di compenso Insegnare all’uso degli strumenti compensativi Strategie di controllo della comprensione del testo letto Strategie di controllo della programmazione del testo scritto Verifica ed autocorrezione Lettura decifratoria compromessa Evitare di far leggere a voce alta Utilizzare nei casi più gravi un lettore esterno(compagno/tutor) o software didattico Ridurre i testi Favorire la registrazione delle lezioni predisponendo scalette degli argomenti CURRICOLI INTEGRATIVI PER ALLIEVI STRANIERI E EXTRA COMUNITARI La presenza di studenti stranieri ha richiesto nel tempo l'elaborazione di una progettualità che miri in primo luogo all'inclusione ed all'integrazione. I Consigli di classe programmano le attività di inserimento degli studenti stranieri (con l'elaborazione di progetti specifici personalizzati e piani educativi personalizzati per gli studenti neo arrivati, attuando le previsioni della direttiva BES del 27 dicembre 2012). Per sostenere l’inserimento e per promuovere il successo dello studente straniero sono previsti interventi flessibili e di varia natura per potenziare lo strumento linguistico veicolare, anche con riferimento alla lingua dello studio oltre che a quella della 14 comunicazione. Si organizzano attività di laboratorio di italiano L2 attraverso la predisposizione di materiali didattici, percorsi personalizzati, testi di studio. I laboratori sono rivolti ad: 1) alunni stranieri che necessitano di interventi didattici immediati di prima alfabetizzazione al fine di acquisire le competenze necessarie per comunicare. 2)alunni che hanno già acquisito l’italiano orale e scritto nella dimensione quotidiana e funzionale delle interazioni di base. A tal scopo saranno effettuati laboratori L2 per facilitare l’apprendimento di discipline che prevedono una competenza linguistica specifica. I laboratori sono condotti da insegnanti con specifiche competenze, interni alla scuola. In assenza di questi requisiti possono essere coinvolti insegnanti esterni alla scuola. Durante i corsi di insegnamento saranno forniti allo studente e alla sua famiglia elementi di orientamento sulla scuola, le sue regole, l’organizzazione, i programmi di studio, anche attraverso colloqui con le famiglie e con eventuali mediatori culturali. Il Progetto si prefigge alcuni obiettivi formativi e disciplinari specifici quali: accogliere gli studenti non italofoni e favorire il loro inserimento nell'ambito scolastico fornire un' adeguata competenza nella comunicazione e conoscenza della lingua italiana L2; guidare all'approccio interculturale e all'incontro con l'altro; Tra gli obiettivi linguistici minimi si rilevano: il possesso delle abilità linguistiche essenziali legate alla comunicazione pragmatica il possesso della lingua italiana negli aspetti fonologici, morfosintattici e lessicali di base il possesso del lessico disciplinare fondamentale. CURRICOLO PERSONALIZZATO PER ALLIEVI CON PROBLEMI DI SALUTE TEMPORANEI O CRONICI L’istruzione domiciliare si propone di garantire il diritto/dovere all’apprendimento, nonché di prevenire le difficoltà degli studenti e delle studentesse colpiti da gravi patologie o impediti a frequentare la scuola. Pertanto la Scuola garantisce la prosecuzione dell’attivazione del Servizio di Istruzione domiciliare a favore di una studentessa che ha una patologia invalidante che le permette di frequentare solo alcune lezioni a scuola. È stato attivato un servizio Skype che permette di seguire in modalità on-line alcune lezioni e alcuni docenti svolgeranno lezioni presso il domicilio della studentessa, analogamente a quanto svolto nei precedenti anni scolastici. Lo specifico progetto permetterà di ottenere, tramite la scuola polo di Trieste, fondi per circa il 50% delle spese previste, mentre la parte restante sarà a carico del F.I.S. L’attivazione del servizio è anche necessaria nell’eventualità che la studentessa non possa svolgere in sede l’Esame di Stato ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALLA RELIGIONE CATTOLICA Gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, se muniti dell’apposita autorizzazione, devono uscire dall’Istituto. Chi sceglie lo studio individuale o assistito deve occupare lo spazio designato, senza vagare per l’Istituto. In entrambi i casi, comunque, si rientra in classe con puntualità per la lezione successiva. In caso di sostituzione preventivamente comunicata dell’insegnante di religione con un docente di altra materia, l’intera classe e tenuta a partecipare alla lezione. Viene attivato pertanto un progetto che prevede una serie di attività alternative all’insegnamento della religione, concepite come percorsi di approfondimento e di studio guidato da un insegnante, assegnato a ciascun gruppo-classe. Tali percorsi stabiliscono, classe per classe, o un’attività di studio ed approfondimento delle discipline di insegnamento, o percorsi definiti su tematiche di interesse culturale, morale, esistenziale. Il progetto si propone di : seguire educativamente e didatticamente quegli studenti che non intendono avvalersi 15 dell’insegnamento della religione, i quali, non dovendo presenziare alla lezione di religione, si trovano separati dal loro gruppo classe, sebbene affidati ugualmente all’istituzione scolastica. L’idea è quella di offrire loro un’attività che possa essere di stimolo e d’aiuto alla loro ricerca esistenziale e valoriale di giovani e di supporto e sostegno alla crescita culturale; utilizzare le risorse interne all’istituto con docenti che si renderanno disponibili a questo progetto, in base alle richieste degli alunni interessati; svolgere l’intervento un orario parallelo a quello di religione, in modo da coprire tutta l’utenza degli studenti che non si avvalgono e che richiedano un’attività alternativa. E’ della durata dell’intero anno scolastico; valutare l’intervento come da normativa vigente. 16