Allegato B: PAI Piano Annuale di Inclusione

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Allegato B: PAI Piano Annuale di Inclusione
Allegato B: PAI Piano Annuale di Inclusione
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CAPRAIA E LIMITE
SCUOLA INF ANZIA – PRIMARIA – SECONDARIA 1 ° GRADO
Via F.lli Cervi, 38 - 50050 LIMITE SULL'ARNO (FI)
Tel.: 0571577811 – Fax: 0571978021
Cod. Fisc. 91017140483
sito web: www.istitutocapraiaelimite.it
e-mail:
[email protected] -- [email protected]
Il 27 dicembre 2012 è stata emanata la Direttiva recante Strumenti d’intervento per alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica, che delinea e precisa la strategia
inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento e alla
personalizzazione del percorso formativo per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà: “ogni
alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi
fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole
offrano adeguata e personalizzata risposta”.
Nel marzo successivo è stata pubblicata la circolare Ministeriale n. 8 che fornisce indicazioni operative su
alcune rilevanti problematiche.
Leggere le situazioni di alcuni alunni attraverso il concetto di Bisogno Educativo Speciale (B.E.S) può far
fare alla Scuola un significativo passo in avanti verso la piena inclusione; il concetto di Bisogno Educativo
Speciale è una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative apprenditive degli alunni, sia le situazioni di disabilità riconducibili alla tutela della L.104 all'articolo 3, sia i
disturbi evolutivi specifici sia le altre situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale,
apprenditiva, di contesto socioeconomico, ambientale, linguistico - culturale … il “Bisogno Educativo
Speciale” non va visto come una diagnosi clinica, ma una dimensione pedagogica.
Le recenti disposizioni ministeriali (Circolare Ministeriale n. 8 del 6 Marzo 2013; Nota Ministeriale del 27
giugno 2013 (PAI);Nota Ministeriale del 22 Novembre 2013) sostengono e valorizzano il ruolo pedagogico e
didattico del team docenti e del consiglio di classe nell’individuazione dell’alunno come alunno con BES; ai
docenti non è richiesto di fare diagnosi, ovviamente, ma di riconoscere una situazione di problematicità. Le
recenti disposizioni ministeriali riconoscono agli insegnanti la possibilità di individuare l’alunno con BES
sulla base di “ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche” consentendo alla scuola di riappropriarsi
di un forte ruolo che le e’ proprio.
L’estensione del diritto alla personalizzazione dei percorsi formativi e di valutazione anche ad alunni non
compresi prima nella legge 104/92 e poi nella Legge 170/2010, e’ una scelta importante che favorisce
politiche scolastiche più eque ed inclusive: alunni che prima non erano individuati come portatori di bisogni
e tutelati in questo senso, ora lo possono essere.
Piano Annuale per l’Inclusione 2016/2017
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
n°
A. Rilevazione dei BES presenti:
1.
2.
3.
14
disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista

minorati udito

Psicofisici
/
1
13
21
disturbi evolutivi specifici
14

DSA

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro
2
5
/
10
svantaggio (indicare il disagio prevalente)
3

Socio-economico

Linguistico-culturale

Disagio comportamentale/relazionale

Altro
1
6
Totali
% su popolazione scolastica
45
5,80%
N° PEI redatti dai GLHO
14
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
21
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
10
Prevalentemente utilizzate in…
B. Risorse professionali specifiche
Insegnanti di sostegno
AEC
Sì / No
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
Sì
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
Sì
Attività individualizzate e di piccolo
Sì
gruppo
Assistenti alla comunicazione
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
Sì
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
/
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
/
Funzioni strumentali / coordinamento
1
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
3
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
1
Docenti tutor/mentor
/
Altro:
/
Altro:
/
C. Coinvolgimento docenti curricolari
Coordinatori di classe e simili
Docenti con specifica formazione
Altri docenti
Attraverso…
Sì / No
Partecipazione a GLI
Sì
Rapporti con famiglie
Sì
Tutoraggio alunni
Sì
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Sì
Altro:
/
Partecipazione a GLI
Sì
Rapporti con famiglie
Sì
Tutoraggio alunni
Sì
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Sì
Altro:
/
Partecipazione a GLI
Sì
Rapporti con famiglie
Sì
Tutoraggio alunni
Sì
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Sì
Altro:
D. Coinvolgimento personale ATA
E. Coinvolgimento famiglie
F. Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e
istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS /
CTI
G. Rapporti con privato sociale e
volontariato
H. Formazione docenti
/
Assistenza alunni disabili
Sì
Progetti di inclusione / laboratori integrati
No
Altro:
/
Informazione /formazione su genitorialità e
psicopedagogia dell’età evolutiva
Sì
Coinvolgimento in progetti di inclusione
Sì
Coinvolgimento in attività di promozione della
comunità educante
Sì
Altro:
/
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati sulla disabilità
Sì
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati su disagio e simili
Sì
Procedure condivise di intervento sulla
disabilità
Sì
Procedure condivise di intervento su disagio e
simili
Sì
Progetti territoriali integrati
Sì
Progetti integrati a livello di singola scuola
Sì
Rapporti con CTS / CTI
Sì
Altro:
/
Progetti territoriali integrati
/
Progetti integrati a livello di singola scuola
/
Progetti a livello di reti di scuole
Sì
Strategie e metodologie educativo-didattiche /
gestione della classe
Sì
Didattica speciale e progetti educativo-didattici
a prevalente tematica inclusiva
Sì
Didattica interculturale / italiano L2
Sì
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva
(compresi DSA, ADHD, ecc.)
Sì
Progetti di formazione su specifiche disabilità
Sì
(autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
/
0
1
2
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
insegnanti
3
X
x
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in
rapporto ai diversi servizi esistenti;
x
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
x
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi;
4
x
Valorizzazione delle risorse esistenti
x
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione
dei progetti di inclusione
x
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema
scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento
lavorativo.
x
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
ANNO SCOLASTICO 2016/2017
Alunni con disabilità (l.104/92)
DSA
ADHD/DOP
Borderline cognitivo
Svantaggio
Disagio relazionale
Alunni a sviluppo tipico
BES prevalente
2,00%
1,80%
1,60%
1,40%
1,20%
1,00%
0,80%
0,60%
0,40%
0,20%
0,00%
Colonna2
Alunni con
disabilità
(l.104/92)
DSA
ADHD/DOP
1,80%
1,80%
0,25%
Borderline
Disagio
Svantaggio
cognitivo
relazionale
0,64%
0,51%
0,77%
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle
pratiche di intervento, ecc.)
SOGGETTI COINVOLTI
IL Dirigente:



Convoca e presiede il GLI (in sua assenza se ne occuperà la un suo delegato).
Viene informato dal Coordinatore di Classe e/o F.S. area 2 Disagio e Intercultura rispetto agli sviluppi del
caso considerato.
Convoca e presiede il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione (in sua assenza se ne occuperà un suo
delegato).
LA FUNZIONE STRUMENTALE AREA 2 DISAGIO E INTERCULTURA:






Collabora con il Dirigente Scolastico.
Raccorda le diverse realtà ( Scuola, ASL. Famiglie, enti territoriali …).
Coordina il colloquio tra scuola e famiglia.
Segue i passaggi di contatto/informazione Scuola /Famiglia/ Servizi.
Collabora con gli insegnanti per la definizione dei Progetti (PEI, PDF, PDP, PEP).
Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed
inclusiva.
I CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLASSE/INTERSEZIONE:




Informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema.
Effettuano un primo incontro con i genitori.
Collaborano all’osservazione sistematica e alla raccolta dati.
Analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica, definiscono, condividono ed attuano il Profilo
Dinamico Funzionale (PDF), il Piano Educativo Individualizzato (PEI), il Progetto Educativo Personalizzato
(PEP) e il Piano Didattico Personalizzato (PDP).
LA FAMIGLIA:




Informa il coordinatore di classe (o viene informata) della situazione/problema.
Si attiva per portare il figlio da uno specialista ove necessario.
Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio.
Condivide il Progetto e collabora alla sua realizzazione.
ASL:



Effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione.
Incontra la famiglia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato.
Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da intraprendere.
MODALITÀ OPERATIVE
a) ALUNNI CON DISABILITÀ (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77);
Uno dei genitori, o chi esercita la potestà genitoriale, deve presentare all’atto dell’iscrizione scolastica la
documentazione rilasciata dal Servizio Sanitario Nazionale (il verbale di accertamento della disabilità previsto dalla
Legge 104/92 con l’eventuale specificazione della gravità e la Diagnosi Funzionale). La scuola prende in carico
l’alunno con disabilità e convoca il GLHO (Gruppo di lavoro Operativo sull’alunno con disabilità,composto da:
Dirigente scolastico o un suo delegato, i componenti dell’Unità Multidisciplinare dell’ASL, i docenti curriculari e il
docente di sostegno della classe, i genitori, un esperto dell’associazione di cui fanno parte i genitori o da un esperto di
loro fiducia,eventuali operatori per l’assistenza di base e/o specialistica)) con il compito di redigere il PDF e il PEI Piano Educativo Individualizzato. Per consentire la stesura, l’aggiornamento e la verifica degli interventi si svolgono
almeno due incontri per ogni alunno durante l’anno scolastico.
b) ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI: sono compresi i disturbi specifici dell’apprendimento, i
deficit del linguaggio, dell’attenzione, dell’iperattività, il ritardo mentale lieve ed il ritardo maturativo, la sindrome di
Asperger e tutte le forme di deficit o disturbo non altrimenti certificate.
I disturbi specifici di apprendimento (Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011) si distinguono in
dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia; riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con
capacità intellettive adeguate all’età anagrafica. Agli alunni con DSA si applicano i benefici previsti dalla normativa
vigente previa presentazione da parte di chi esercita la patria potestà della documentazione sanitaria. Viene elaborato
un PdP (Piano didattico Personalizzato) nel quale sono elencate tutte le misure compensative e dispensative che il
C.d.C decide di adottare per l’alunno, nonché tutte le strategie didattiche, metodologie e gli strumenti che si ritengano
opportuni; sulla base di tale documentazione, nei limiti delle disposizioni vigenti, vengono predisposte le modalità
delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine ciclo.
c) ALUNNI CHE NON HANNO ALCUNA DIAGNOSI
Previo coinvolgimento delle famiglie e se il team docente lo reputa necessario;


si elabora un PDP snello per personalizzare un percorso operativo e/o si programma in modo personalizzato
procedendo per obiettivi minimi o facilitati.
Se il PDP non viene stilato si inserisce nel registro una relazione sul bambino e al termine della scuola
primaria si allega una relazione alla certificazione delle competenze.
d) ALUNNI CHE HANNO DIAGNOSI DA PRIVATI NON ACCREDITATI
Gli insegnanti sollecitano le famiglie a richiedere una diagnosi da enti pubblici o enti privati accreditati.
e) ALUNNI CHE HANNO DIAGNOSI DA ENTI PUBBLICI O ENTI PRIVATI CONVENZIONATI

Si elabora il modello PDP specifico per il disturbo diagnosticato
Il PDP viene letto e concordato con i genitori in un incontro entro il 30 Novembre di ogni anno.
Lo stesso accadrà nel mese di Maggio per la verifica finale.
Se la diagnosi viene consegnata alla scuola dopo il 28 febbraio si inserisce nel registro una relazione sul bambino, si
verbalizza nella prima seduta utile e si attuano tutti gli strumenti compensativi e dispensativi previsti dalla diagnosi.
Non si elabora il PDP per l’anno scolastico in corso.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Saranno attivati percorsi di formazione su:
 DSA/BES/ADHD/DISTURBI EMOTIVO-RELAZIONALI in collaborazione con l’ASL TOSCANA
CENTRO.
 Italiano L2 in collaborazione con l’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa: Ufficio
Politiche per i Migranti
 LIFE SKILLS in collaborazione con l’ASL TOSCANA CENTRO.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
La scuola deve garantire il diritto all’apprendimento di tutti gli alunni.
"L’esercizio di tale diritto comporta da parte dei docenti un particolare impegno in relazione agli stili
educativi, al ripensamento della trasmissione-elaborazione dei saperi, ai metodi di lavoro, alle strategie di
organizzazione delle attività in aula; il tutto si traduce nel passaggio, dalla scuola dell’insegnare alla
scuola dell’apprendere che tiene insieme l’importanza dell’oggetto culturale e le ragioni del soggetto."
La valutazione è un momento fondamentale del processo educativo ed assume un carattere informativo e formativo per
gli alunni e le loro famiglie, che permette di promuovere un dialogo tra scuola e famiglia e favorisce il recupero e lo
sviluppo delle abilità da acquisire. Consapevole dell’unicità di ogni singolo alunno, il nostro Istituto offre risposte
differenziate per soddisfare i bisogni e fra raggiungere a ciascuno gli obiettivi prefissati.
Tempi e strumenti La valutazione è un percorso che procede, accompagna e segue le attività delle diverse discipline.
Affinché questo sia corrispondente agli obiettivi didattici previsti, i docenti analizzano il contesto socio-culturale degli
alunni per conoscere i prerequisiti didattici, le abilità specifiche, le potenzialità personali e predisporre il percorso
didattico- formativo maggiormente adatto ad ognuno. Il processo di verifica che avviene durante tutto il percorso di
apprendimento per far raggiungere agli alunni il successo formativo, prevede:
 prove iniziali o di ingresso per verificare il grado di inserimento e socializzazione (nella scuola dell’infanzia)
e le competenze già possedute dagli alunni (nella primaria e nella secondaria);
 verificare in itinere per rilevare il grado di interesse e di partecipazione alle attività e le competenze nei vari
ambiti (scuola dell’infanzia) e controllare che gli alunni non abbiano difficoltà nell’apprendimento (scuola
primaria e secondaria);
 prove finali, per accertare il livello di autonomia e di socializzazione e il raggiungimento delle competenze
acquisite scuola dell’infanzia) e che gli alunni abbiano appreso i contenuti delle diverse attività e le
competenze previste (scuola primaria e secondaria)
Per permettere ad ogni alunno di raggiungere gli obiettivi prefissati, vengono proposte diverse attività che abituano gli
alunni a lavorare sia individualmente che in gruppo e permettono di sviluppare un metodo di valutazione personale:
attraverso l’osservazione diretta, la raccolta di elementi relativi a comportamenti, atteggiamenti e strategie operative,
verifiche orali individuali e/o collettive, verifiche scritte soggettive e/o oggettive. Il nostro Istituto attua una
valutazione trasparente perché condivide con le famiglie e gli alunni i criteri valutativi e tempestiva attraverso la
comunicazione alle famiglie: comunicazione scritta, colloqui individuali e/o collettivi con i docenti, consegna e
illustrazione delle schede di valutazione quadrimestrale da parte dei docenti.
Criteri Si ricorda che la valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria di ogni docente, nella sua
dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. La valutazione
ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni e
concorre, con la sua finalità anche formativa, ai processi di auto valutazione degli alunni medesimi attraverso
l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascuno. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e
finali devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal POF e dalla progettazione di classe. Ogni
alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva.(art. 1, 2, 3, 4 DPR 122/2009).
Modalità di valutazione Durante il corso dell’anno scolastico ogni docente:
 Attua la valutazione nella sua dimensione formativa, come processo che aiuta l’alunno/a a crescere,
evitandone il carattere sanzionatorio e selettivo;
 Considera la valutazione come autoregolazione dell’attività didattica. La valutazione è, infatti, un processo
che registra come gli alunni stanno cambiando attraverso la raccolta di informazioni in itinere che permettono
anche la stima dell’efficacia delle strategie formative adottate e l’eventuale adeguamento/rimodulazione della
progettazione;
 Utilizza prove di verifica scritte, orali e pratiche, coerenti con i curricoli d’Istituto, tali da consentire la
misurare le prestazioni degli alunni;
 Somministra prove costruite, in proprio, ed anche in team, in base al percorso affrontato;
 Decide,in proprio o in team, la modalità di valutazione (voto, voto con giudizio,..) delle prove ufficiali di
verifica; il docente non dovrebbe mai omettere, per tali prove, la valutazione;
 Usa, se le ritiene utili, le Prove Invalsi somministrate ufficialmente negli anni precedenti; anche in questo caso
è preferibile assegnare i voti usando criteri uguali almeno a classi parallele;
 Avrà particolare attenzione nel costruire e valutare, in proprio o in gruppo, prove per:
BES A - Alunni con disabilità tenendo presente il loro P.E.I.;
BES B - Alunni con certificazione DSA/ADHD, per i quali il Consiglio di classe dovrà prevedere un Piano
Didattico Personalizzato (PDP) in cui siano evidenziate misure dispensative e strumenti compensativi;
BES C – Alunni non italofoni per i quali è possibile predisporre un Piano Educativo Personalizzato (PEP) in
cui siano selezionati contenuti ed individuati i nuclei di apprendimento portanti. Alunni in difficoltà di apprendimento
per i quali potrà prevedere un Piano Personalizzato (PDP) interdisciplinare, multidisciplinare, di disciplina, di area o di
parte di una disciplina.
L’Istituto si attiene alle disposizioni di legge per somministrare le prove Invalsi sia intermedie che finali. La
Commissione ha lavorato per predisporre prove di verifica in entrata da somministrare agli alunni delle classi prime
della Scuola Primaria e della Scuola secondaria di primo grado per valutare, rispettivamente, i pre-requisiti e le abilità
di base di italiano e di matematica.
La valutazione quadrimestrale, non deve essere il risultato della media aritmetica delle varie prove sostenute
dall’alunno/a; la valutazione è un processo complesso che si avvale, oltre che delle verifiche disciplinari e
interdisciplinari, anche:
. dei punti di partenza
. dei progressi conseguiti durante il periodo
. del potenziale
. dello stile cognitivo
. delle attitudini
. degli interessi
. degli atteggiamenti
. delle motivazioni
. delle condizioni ambientali, fisiche ed emotive
. dell’efficacia dell’azione formativa
. della diagnosi DSA/ADHD/DISTURBI EVOLUTIVI
. della certificazione di disabilità
. della cittadinanza/lingua-madre
La valutazione, quindi, deve tener conto delle prestazioni, del percorso individuale di ciascun alunno/a e del suo
impegno. Per gli alunni con disabilità il Consiglio di classe può decidere di aggiungere nella pagella anche un giudizio
narrativo.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Relativamente ai PDF, PEI, PDP e PEP il consiglio di classe/interclasse e intersezione, ed ogni insegnante in merito
alla disciplina di competenza, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno metteranno in atto, già dalle prime
settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione iniziale attenta, (test, lavori
di gruppo, verifiche, colloqui, griglie,) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione
e al conseguimento del percorso didattico inclusivo.
Le F.S. dell’area 2 Disagio e Intercultura si occuperanno della rilevazione dei BES presenti nell’ istituto raccogliendo
le documentazioni degli interventi educativo didattici definiti.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi
esistenti


Nel nostro Istituto è attivo un gruppo di lavoro, in collaborazione con la ASL TOSCANA CENTRO, che ha
lo scopo di intraprendere un percorso di formazione e consulenza in materia di disturbi dell’apprendimento.
Collaborazione con l’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa, Ufficio Politiche per i Migranti che
attiva percorsi di mediazione linguistica per gli alunni non italofoni e le loro famiglie.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano
l’organizzazione delle attività educative
Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi. Sono previsti
incontri scuola-famiglia-equipe multidisciplinare competente. I contatti telefonici, per iscritto e “de visu” saranno
periodici e programmati al fine di attuare una guida extra scolastica e un controllo sull’andamento didattico
disciplinare, ciò consentirà un rinforzo di quanto trattato in sede scolastica e agevolerà il processo di crescita degli
alunni.
I familiari in sinergia con la scuola concorrono all’attuazione di strategie necessarie per l’integrazione dei loro figli.
Saranno attivate, in relazione a difficoltà specifiche, dove possibile, le risorse presenti sul territorio.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
L’accoglienza di studenti con BES all’inizio del percorso scolastico
L’accoglienza di studenti con BES in corso d’anno
Il passaggio di informazioni relative a studenti con BES da un ordine di scuola all’altro
CURRICOLO
OBIETTIVO / COMPETENZA
Educativo-relazionale e tecnico - didattico relativo al progetto di vita
ATTIVITÀ
attività adattata rispetto al compito comune (in classe)
attività differenziata con materiale predisposto (in classe)
affiancamento / guida nell’attività comune (in classe)
attività di approfondimento / recupero a gruppi
attività di approfondimento / recupero individuale
tutoraggio e lavori di gruppo tra pari
attività di piccolo gruppo fuori dalla classe
affiancamento / guida nell’attività individuale
attività individuale autonoma
attività alternativa, laboratori specifici
CONTENUTI
comuni
alternativi
ridotti
facilitati
SPAZI
organizzazione dello spazio aula.
attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula.
Scuola domiciliare
TEMPI
tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività
MATERIALI/STRUMENTI
materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale
testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari ….
mappe, video, lavagna interattiva, computer
RISULTATI ATTESI
comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo
dell’attività proposta dello studente relativamente ai risultati attesi
Valorizzazione delle risorse esistenti
Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella scuola.
Implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della
scuola e quelli della società multimediale..
Valorizzare le competenze specifiche di ogni docente.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
La scuola utilizza per l’inclusione scolastica le seguenti risorse aggiuntive:




Piano Integrato di Zona (PEZ) 2016-17
Sportello psicologico.
Progetti d’Istituto.
Collaborazione con Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa: Ufficio Politiche per i Migranti.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i
diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Coordinamento con i Referenti Orientamento e Continuità e relative commissioni.


Presentazione dei ragazzi in ingresso;
Orientamento scolastico
Tutti i progetti utili all’attuazione del PAI sono racchiusi nel progetto “STAR BENE A SCUOLA”.