Il giorno di Elton John ai Fori Imperiali
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Il giorno di Elton John ai Fori Imperiali
IV Roma CULTURA SPETTACOLO sabato 3 settembre 2005 Il giorno di Elton John ai Fori Imperiali Mezzi pubblici deviati, potenziato il servizio notturno, chiuso per l’intera giornata il metrò al Colosseo ■ di Gianvito Lo Vecchio New York Times sui sampietrini QUANDO SI FA UN CONCERTO ai Fori imperiali, è bene prepararsi in maniera adeguata. E così Elton John, nella sua residenza di Windsor, si è fatto costruire un palco di 22 metri per 16, identico a quello su cui si esibirà questa sera, con il Colosseo alle spalle. Uno show che punta a ripetere il successo di pubblico degli anni scorsi per Paul McCartney e Simon&Garfunkel (quasi 500mila persone). Si comincia alle 21 e per gli appassionati sarà uno show da non perdere, visto che, per rivedere in Italia il baronetto, bisognerà aspettare il 2007. Più che un concerto, sarà la biografia musicale di uno dei grandi protagonisti della musica pop. Un artista con una carriera fatta di eccessi e stravaganze, ma anche di numerose e indimenticabili melodie. A Roma non promuoverà un album, ma ripercorrerà la sua storia musicale, dai primi successi degli anni ‘70 agli ultimi lavori. Non mancheranno, quindi, pezzi come Sorry, Your Song, Rocket man, Candle in the Wind. Il concerto durerà quasi tre ore, circa 40 minuti in più rispetto all’esibizione di giovedì a Bergamo, una sorta di prova generale dello show ai Fori Imperiali. E potrebbe esserci anche una sorpresa, anche se gli organizzatori non hanno detto nulla né sulla scaletta né sull’annunciato duet- to inedito. L’allestimento è stato progettato per dare la massima visibilità alla vera cornice, il Colosseo. Il palco è in alluminio, con una copertura trasparente sollevata da sei antenne verticali. Musica e spettacolo saranno garantiti anche per chi non riuscirà a stare vicino al palco e seguirà l’evento dai Fori Imperiali. Nella via, infatti, sono stati messi numerosi maxischermi. Per chi, invece, non riuscirà proprio ad andarci, lo show sarà trasmesso in differita (ridotto a sessanta minuti) il 12 settembre su Raidue. Il problema della sicurezza, mai così sentito, sarà affrontato in modo da tutelare sia i monumenti sia le persone. Per i primi, il Comune «attuerà il dispositivo degli anni scorsi, quando neanche una pietra è stata toccata», ha spiegato Gianni Borgna, assessore alla Cultura. Per gli spettatori, invece, ci sarà una maggiore presenza di polizia e carabinieri, anche in Imponente il servizio di sicurezza per i monumenti e le persone Polemica su chi vuole toglierli e chi no ■ di Dora Marchi SAMPIETRINI O ASFALTO? Antichità o modernità? La vicenda dei sampietrini, che, su alcune strade della capitale, sono già stati sostituiti da un più sicuro ed eco- Elton John ieri mattina al suo arrivo all' Hotel de Russie a Roma borghese. Gli organizzatori, invece, schiereranno 240 vigilanti privati. L’area dei Fori sarà interamente pedonale. Da ieri pomeriggio, è chiusa la parte da largo Corrado Ricci verso il Colosseo; da questa mattina, la chiusura parte da piazza Venezia. Gli autobus che passano per la zona di piazza Ve- Il metrò prolungherà l’orario fino all’una e trenta di notte Foto di Roberto Tedeschi/Ansa nezia e del Colosseo saranno deviati, per lo più verso il Circo Massimo. Le linee A e B della metropolitana allungheranno l’orario fino all’1.30, per permettere agli spettatori di tornare a casa. I bus notturni intensificheranno il servizio. Resterà chiusa tutto il giorno, invece, la fermata Colosseo della linea B. nomico asfalto, finisce sul New York Times. Ian Fisher, nell’edizione di ieri, mette a confronto, da un lato, chi sostiene che i sampietrini siano il simbolo di un’antichità peculiare della città di Roma; e dall’altro chi, invece, ritiene che questi siano superati. «Avrebbero dovuto asfaltare la zona del centro molto tempo fa - dice al NY Times Mincello Giorgetti, 49 anni, venditore di salumi - I sampietrini erano perfetti quando c’erano i cavalli e le carrozze. Ma quando piove o una macchina perde olio, è la fine». Per alcuni, si tratta di un «massacro dei sampietrini», anche se il Comune, come ricorda il giornale, ha assicurato che «nelle zone pedonali e nelle piazze maggiormente apprezzate dai turisti, come piazza Venezia, saranno mantenuti». La sostituzione, comunque, è stata già avviata in varie zone, complice l’assenza dei romani nel mese di agosto e la maggiore facilità nel- Le periferie secondo Pasolini LAZIO Raccolta di firme della Margherita per Romano Prodi A «Sbilanciamoci» Goffredo Fofi ha ricordato le provocazioni visionarie dello scrittore ■ Pasolini inquadra Orte con una cinepresa. Descrive il profilo della città, la sua «forma» così in armonia con l’ambiente naturale. Poi allarga l’inquadratura e nel panorama affiorano le case popolari, costruite in periferia. «Sono necessarie - spiega a Ninetto Davoli, che è lì con lui - Ma non appartengono alla città, sono un corpo estraneo e ne deturpano la forma. Qui il danno è lieve. Ma nel resto d’Italia la situazione è catastrofica». È il 1974, Pasolini parla alla Rai in una specie di intervista, che ha intitolato «La forma della città». Un filmato trasmesso poche volte in Sabaudia è stata costruita sotto il fascismo ma è una città a misura d’uomo tv. Ma che, giovedì sera, al forum di Sbilanciamoci a Corviale, è stato lo spunto per un’analisi sull’attualità delle riflessioni pasoliniane sullo sviluppo, 30 anni dopo la morte. Analisi fatta da Goffredo Fofi, uno che Pasolini lo ha conosciuto da vicino. «Aveva una “immaginazione sociologica” - racconta Fofi - Capiva i fenomeni e li collegava, fregandosene di ogni accusa». Osservava e intuiva, spesso anticipando i tempi. Nel filmato, dopo Orte, Pasolini si sposta sulla spiaggia di Sabaudia e guarda la città, la sua forma. «È stata costruita dal regime fascista, ma, a parte l’aspetto esteriore, non ha nulla dell’ideologia fascista - spiega - Perché trova le sue radici non nel governo dell’epoca, ma nell’Italia popolare. È una città metafisica, ma che resta a misura d’uomo». Conclusioni condivise oggi da molti architetti, ma allora erano quasi provocazioni. Osservava e provocava, parlando dei rischi dei nuovi disegni urbani- stici. Era il ‘74, lo stesso anno in cui è stato progettato Corviale, il palazzo lungo un chilometro alla periferia di Roma. Un progetto basato sulle idee di Le Corbusier, ma che, gestito in maniera inadeguata, è diventato un simbolo di degrado urbano. Ed è qui che, simbolicamente, i promotori di «Sbilanciamoci» hanno organizzato il forum anti-Cernobbio. «Pasolini era un grande provocatore - ricorda Fofi - Non era l’unico a parlare di acculturazione nella società dei consumi, di scomparsa delle radici popolari, di trasformazione delle città in mostri senza Invece le case popolari possono essere disumanizzanti e degradate forma. Lo hanno fatto anche Calvino, Silone, la Morante. Ma nessuno aveva la sua incisività e il suo spirito visionario». Era sempre in movimento, ma teorizzava di continuo. «Ha vissuto e raccontato quella che definiva la rivoluzione antropologica degli italiani nel dopoguerra. Oggi che direbbe? Forse non direbbe nulla. Aveva già capito in che direzione stavamo andando». Un visionario, ma non un «santo, come tendono a raffigurarlo oggi conclude Fofi - Molte cose non le ha viste: il problema delle auto in città, per esempio. Ma era un pensatore radicale, il che non vuol dire avere sempre le idee chiare sul futuro. Significa, però, osservare e descrivere il mondo con spirito critico. Tra gli intellettuali di oggi una figura così è merce rara. Uno simile era Alex Langer. Metteva nelle cose la stessa coscienza morale. Ma anche lui è morto di politica». g.l.v. CIVITAVECCHIA AI CINEMA INTRASTEVERE - TIBUR l’effettuare dei lavori stradali: in particolare su alcune zone del Lungotevere. «La cosa che più sorprende - scrive il Ny Times - è che in questa città non ci siano state molte proteste. Ciò non vuol dire che i romani preferiscano l’asfalto. Ma con 400mila motorini, pochi soldi pubblici e una sorta di impazienza verso ciò che rallenta il traffico, sembra esserci stata rassegnazione verso un cambiamento che è visto come in meglio». «Per alcuni milioni di turisti, la ripavimentazione - scrive il quotidiano - sembra una sorta di resa. Dopo tutto, il mondo sta meglio se sa che Roma non cambierà il suo aspetto. Walter Veltroni continua il giornale - ha più volte ricordato i costi sempre maggiori dei sampietrini, il doppio rispetto a quelli dell’asfalto». Tra le voci contrarie c’è quella di Roberto Giacobbi, 46 anni, «selciarolo». «È una questione solo politica - dice - e non è vero che l’asfalto è più economico. Mentre in media ogni strada della capitale deve essere ripavimentata ogni due anni, tre piazze, che si trovano nei pressi del Vaticano, con dei sampietrini, non hanno subito alcun intervento in 20 anni. Il problema - sottolinea Giacobbi - è di natura culturale. Il mondo ha perso la pazienza di aspettare che le cose vengano fatte a mano». Il boicottaggio della Coca Cola fa tappa al concerto di Mtv ■ La Reboc, rete italiana che promuove il boicottaggio della Coca Cola in appoggio alla lotta dei sindacalisti colombiani del Sinaltrainal vittime di una repressione violenta da parte delle locali ditte imbottigliatrici della bibita, ha deciso di boicottare anche il concerto che il 4 settembre prossimo si terrà a Civitavecchia, ultima data del Coca-Cola live MTV. Già l’anno scorso tutte le date italiane del tour sono state oggetto di contestazioni. «Nonostante le modalità assolutamente pacifiche della protesta dello scorso anno, affermano dalla Reboc - dieci persone sono finite sotto processo». SCOPERTO Affresco seicentesco NUOVA IMPORTANTE scoperta a Roma. Un prezioso affresco del '600 è venuto alla luce durante il restauro della Casina dell'orologio a Villa Borghese. Oggi il Sindaco Walter Veltroni e l'Assessore alla Cultura Gianni Borgna lo presenteranno ai giornali durante un sopralluogo alla Casina. ■ Una raccolta di firme per sostenere la candidatura di Romano Prodi alle primarie dell'Unione previste per il 16 ottobre. È questa l’iniziativa promossa nei cinque capoluoghi del Lazio dalla Margherita. Ieri il primo punto di raccolta è stato allestito a Roma, a Fontana di Trevi, alla presenza del coordinatore regionale Giorgio Pasetto, di quello provinciale Aurelio Lo Fazio e di quello capitolino Roberto Giachetti. «Con questa iniziativa -ha detto Pasetto- cominciamo la lunga marcia per la candidatura di Romano Prodi alle primarie e per la vittoria della coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni politiche». Oggi pomeriggio la raccolta firme partirà anche a Latina. I dielle si sono dati appuntamento in Piazza del Popolo. Inoltre alla ricerca del «maggior consenso possibile sulla figura di Romano Prodi» sarà destinata anche la loro festa provinciale che si svolgerà in Piazza della Libertà dal 14 al 18 settembre, con la presenza di leader nazionali. A renderlo noto è il coordinatore della Margherita nella Provincia di Latina, Loreto Bevilacqua. Domenica, invece, a partire dalle 10.30 il partito si mobiliterà anche a Rieti sotto i portici del Palazzo Comunale. Nella provincia reatina, inoltre, i luoghi deputati alla raccolta sono le principali piazze di Poggio Mirteto, Antrodoco e Osteria Nuova. «Le Primarie costituiscono il punto di partenza di un impegno politico di grande rilevanza per il Paese e per la nostra provincia, che culminerà nelle elezioni politiche ed amministrative» ha dichiarato il coordinatore provinciale dei Dl di Rieti, Elena Leonardi, che ha aggiunto «Nascono dall'esigenza di avere una leadership forte, che trovi il suo fondamento nel voto popolare, e per questo motivo si è scelto un processo democratico e partecipato senza precedenti».