Art. Zanforlini D`Isanto
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Art. Zanforlini D`Isanto
THERAPEUTICS LA MEDICINA BIOLOGICA RIASSUNTO Il dolore artrosico lombare e lombo-sacrale rappresenta un problema molto comune nella pratica ambulatoriale veterinaria quotidiana. L’incidenza che questa patologia ha sulla qualità di vita dell’animale è alta e spesso i farmaci convenzionali – FANS, FAS, analgesici – hanno effetti limitati e pericolosi per i frequenti e gravi effetti collaterali. – Scopo di questo studio è proporre una terapia alternativa per alleviare il dolore provocato dall’artrosi vertebrale lombare e lombo-sacrale, utilizzando l’Omeomesoterapia, ovvero l’Omotossicologia applicata alla Mesoterapia. 20 cani, diversi per razza, età e peso e appartenenti ad entrambi i sessi, afferiti presso il nostro ambulatorio nel 2015, sono stati sottoposti ad attenta visita ortopedica e ad esami radiografici che hanno evidenziato un’artrosi vertebrale lombare e lombo-sacrale. Per tutti è stato utilizzato un approccio integrato – dieta, attività motoria controllata, integratori – con 1 infiltrazione alla settimana, per 5 settimane consecutive, di medicinali omotossicologici in corrispondenza di specifici Zonidi mesoterapici. Tutti i soggetti sono stati rivalutati ad ogni seduta. Nella maggior parte dei cani trattati, il dolore si è attenuato notevolmente già dalla seconda seduta, con miglioramento della qualità di vita e del range di flesso-estensione della colonna e dell’anca. L’impiego di questa tecnica non invasiva, ben tollerata ed economica, ha evidenziato risultati molto incoraggianti nel trattamento di una condizione patologica di non facile risoluzione. PAROLE CHIAVE ARTROSI, OMOTOSSICOLOGIA, OMEO-MESOTERAPIA, CANE SUMMARY: Lumbar and lumbosacral arthritic pain in canines represents a very common disease in veterinary practice. The impact of this pathology on a pet’s quality of life is significant, and conventional drugs such as steroids and NSAIDs have often only limited effects. Moreover, the use of these drugs over a long period of time may be dangerous due to their frequent and serious side effects. – The aim of this study is to propose an alternative treatment to relieve pain and discomfort caused by lumbar and lumbosacral arthrosis in canines, using Homotoxicology applied to Mesotherapy. 20 patients of different breed, age, weight APRILE - GIUGNO 2016 A. Zanforlini D’Isanto OMEOMESOTERAPIA NELL’ARTROSI LOMBARE E LOMBO-SACRALE DEL CANE HOMEOMESOTHERAPY IN CANINE LUMBAR AND LUMBOSACRAL ARTHROSIS INTRODUZIONE L’artrosi è la risposta ad un processo prematuro ed eccessivo di degenerazione degli strati cartilaginei articolari che può comportare la perdita completa della cartilagine: nei casi “semplici”, l’erosione della cartilagine può essere rilevata mediante esami radiografici che evidenziano il processo degenerativo della capsula articolare, mentre le forme più complesse sono caratterizzate da deformazioni visibili dell’articolazione colpita. and gender, treated in our clinic in 2015, underwent a careful orthopaedic examination and radiographic examinations that showed cases of extensive lumbar arthritis, mostly lumbosacral. All subjects were treated using an integrated holistic approach that includes diet, controlled physical exercise and nutritional supplements administered via a weekly injection of homotoxicologic medicines in Mesotherapy for 5 consecutive weeks. All patients were clinically examined and reassessed during each session. – A causa del restringimento della rima articolare e dell’accumulo di tessuto osseo lungo i margini (osteofiti), la mobilità è sempre più ridotta, il che può esitare nell’immobilizzazione pressoché completa dell’articolazione. Questo processo patologico progredisce alternando esacerbazioni a remissioni. Su questa alternanza si basano le terapie convenzionali, principalmente sintomatiche, indirizzate solo sul controllo del dolore e dell’infiammazione (FANS – FAS – Analgesici) (TAB. 1) oppure sul ten- The majority of the patients showed a significant improvement as early as the second session. Their pain level decreased considerably, which resulted in an improvement of quality of life and a better flexion-extension of the lumbar spinal rachis. This non-invasive technique is well-tolerated and cost-effective and it has shown very encouraging results in treating this challenging canine pathology. KEY WORDS: ARTHROSIS, HOMOTOXICOLOGY, HOMEOMESOTHERAPY, DOG 43 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2014 TAB. 1 da Mortellaro and Miolo, 2004 (vedi voce bibliografica 14). tativo, mediante agenti condro-protettori (es. iniezioni di acido ialuronico) o, nei casi gravi, interventi chirurgici (es. courettage articolare, protesi) di alleviare l’animale da una condizione di dolore continuo. – Il trattamento convenzionale dell’artrosi non è efficace nel lungo termine. Il rischio d’insorgenza di artrosi dipende dall’età (il 50% dei casi di artrosi si osserva in cani di età compresa tra 8 e 13 anni), dal sesso (più frequentemente nel maschio che nella femmina), dalla ta- S3 S2 S1 glia (il 45% dei cani colpiti è di taglia grande, e di questi il 50% è di taglia gigante), dallo stato di nutrizione e dalla predisposizione genetica (Mele, 2007). Lhoest (2004), a parte gli aspetti imprescindibili quali età, sesso e taglia, pone l’attenzione su uno dei nemici più pericolosi delle articolazioni: la condizione di sovrappeso in cui – spesso – si trovano i cani di grossa taglia (e non solo). – Nello specifico, l’artrosi lombare e lombosacrale rappresentano sicura- L7 n. pelvico n. caudale n. pudendo FIG. 1 n. sciatico da: http://www.baiaazzurraalani.com/images/tav06caudaequina.jpg (modificata). 44 L3 mente la quotidianità per i veterinari ortopedici, poiché, oltre ad essere patologie spesso invalidanti, possono portare anche a modificazioni anatomiche molto gravi, come la stenosi del canale vertebrale e/o dei forami intervertebrali della regione lombare, ma soprattutto lombosacrale, con conseguente compressione delle radici nervose della cauda equina e/o dei relativi vasi sanguigni (FIG. 1). – Dal punto di vista anatomico, a livello lombosacrale il canale vertebrale alloggia la cauda equina: nella maggior parte dei cani il midollo spinale termina a livello di L6, fatta eccezione per alcuni individui di taglia piccola nei quali termina a livello di L7. Le radici nervose di L7 decorrono nei recessi laterali di L7 e fuoriescono dai forami intervertebrali L7-S1. Dal punto di vista patogenetico, l’articolazione lombosacrale è un’area sottoposta a notevole stress, poiché limite tra scheletro assiale e scheletro appendicolare. Dal momento che il treno posteriore è preposto alla propulsione, l’area lombo- LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2014 sacrale risulta particolarmente soggetta a sollecitazioni durante il movimento, in modo particolare durante la corsa, il salto e l’esercizio fisico intenso, per cui tende a sviluppare fenomeni degenerativi osteo-articolari con conseguente riduzione del diametro del canale vertebrale e/o dei forami intervertebrali. zione di S1), soprattutto se asimmetrica, determina un’alterata biomeccanica lombosacrale e di conseguenza predispone alla precoce degenerazione discale e – quindi – allo sviluppo di stenosi lombosacrale che colpisce generalmente i soggetti adulti prevalentemente M tra i 5 e gli 8 anni di età. L’iperalgesia/iperestesia lombosacrale è facilmente evocabile durante la visita medica mediante palpazione diretta e/o iperestensione dell’articolazione lombosacrale: provocando una lordosi del tratto lombosacrale si accentua la stenosi del canale vertebrale e di conseguenza la compressione delle radici nervose. La compressione delle radici nervose della cauda equina e/o dei relativi vasi sanguigni può derivare da una o più delle seguenti alterazioni: Gli individui affetti da questa patologia presentano alcuni segni clinici che dipendono dall’entità, dalla tipologia e dalla sede della compressione. – All’esame neurologico si possono rilevare i seguenti deficit: • atassia, paresi, zoppia, deficit propriocettivi di uno e/o entrambi gli arti posteriori; • riflesso flessorio diminuito/assente, soprattutto a livello del tarso e del ginocchio; • riflesso patellare normale o aumentato (cosiddetta pseudo-iperriflessia) per mancato antagonismo dei muscoli flessori innervati dal nervo sciatico su quelli estensori innervati dal nervo femorale, che in questa patologia non risulta coinvolto; • ipotonia e paresi/plegia della coda; • riflesso perineale diminuito/assente; • tono anale diminuito/assente e incontinenza fecale; • vescica facilmente svuotabile attraverso una semplice compressione manuale, sgocciolamento di urina. • protrusione del disco intervertebrale L7-S1; • iperplasia/ipertrofia del legamento longitudinale dorsale; • osteofitosi delle fisi vertebrali e delle faccette articolari L7-S1; • iperplasia/ipertrofia della capsula articolare dei processi articolari L7-S1; • iperplasia/ipertrofia del legamento interarcuato; • sublussazione delle faccette articolari L7-S1; • instabilità lombosacrale. Generalmente questa patologia esordisce con la degenerazione del disco intervertebrale, seguita da formazione di osteofiti a livello delle fisi vertebrali e dei processi articolari L7-S1. – La stenosi lombosacrale si verifica più frequentemente nei cani di taglia medio-grande e nei soggetti da lavoro. L’osteocondrosi e la vertebra di transizione a livello lombasacrale sono tra le cause predisponenti. – L’osteocondrosi lombosacrale è un’alterazione di sviluppo delle fisi articolari del sacro o di L7, con conseguente formazione di un flap articolare. I Pastori Tedeschi, i Boxer e i Rottweiler ne sono colpiti rispettivamente nel 56%, 11% e 9% dei casi. – La presenza di una vertebra di transizione (sacralizzazione di L7 o lombarizza- La sintomatologia è caratterizzata da iperalgesia lombosacrale, atassia, paresi o zoppia di uno o entrambi gli arti pelvici, deficit propriocettivi a carico degli arti pelvici, ipotonia/atonia e ipotrofia/atrofia dei gruppi muscolari innervati dal nervo sciatico, paresi/plegia della coda, diminuzione del tono anale ed incontinenza urinaria e/o fecale. Viene frequentemente riferito che il cane presenta difficoltà a salire le scale, a saltare e manifesta segni di dolore, riluttanza al movimento o rigidità/zoppia a carico degli arti pelvici durante l’attività fisica intensa: l’iperalgesia lombosacrale è uno dei sintomi maggiormente riportati ed è anche uno dei primi segni a comparire, spesso anche in assenza di deficit neurologico, e tende ad esacerbarsi durante l’esercizio fisico, manifestandosi – a volte – con zoppia asimmetrica intermittente a carico degli arti pelvici (neurogenic intermittent claudication). Molto probabilmente tale sintomatologia deriva dalla dilatazione dei piccoli vasi radicolari e dalla conseguente compressione delle radici nervose adiacenti, collocate in un canale vertebrale e/o forame intervertebrale e/o recesso laterale di dimensioni ridotte a causa dei processi degenerativi in atto. Gli individui colpiti presentano una postura anomala: questi tendono a portare entrambi gli arti pelvici sotto di sé in modo tale da flettere la colonna vertebrale ed alleviare – così – la compressione radicolare. ARTROSI – INQUADRAMENTO OMOTOSSICOLOGICO L’artrosi è una malattia degenerativa caratterizzata principalmente dalla perdita tissutale e dall’apoptosi cellulare (condrociti). Dal punto divista omotossicologico, l’artrosi è inquadrata nella 5a Fase della Tavola delle Omotossicosi, a destra della Divisione Biologica, nella Fase di Degenerazione. Poichè le ossa e le articolazioni si differenziano a partire dallo strato embrionale mesodermico, l’artrosi può essere collocata nella Tavola a livello Cavodermale mesodermico (IAH, 2007). Analogamente alle condizioni indicate nella fase infiammatoria, questa patolo- 45 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2016 gia è caratterizzata dalla presenza di infiammazione e da un processo iperattivo di riparazione (osteofiti). – Poichè l’artrosi è collocata nella 5a Fase della Tavola delle Omotossicosi comporta alcune implicazioni specifiche di carattere clinico e terapeutico. Il tempo gioca a sfavore dell’artrosi, perché non esiste alcuna forma spontanea di rigenerazione cartilaginea e la progressione del processo degenerativo può accelerare, a causa del carico del peso corporeo e delle sollecitazioni generali. – In presenza di artrosi riattivata, sono riscontrabili processi infiammatori che, a differenza dell’approccio convenzionale, devono essere considerati come tentativi compiuti dall’organismo per rimuovere fattori irritanti o tossine (omotossine) al di fuori dello spazio sinoviale. L’infiammazione, benché danneggi ulteriormente la cartilagine in seguito a processi enzimatici, elimina a breve termine i fattori di disturbo, tra cui piccoli frammenti di cartilagine e le tossine. Pertanto la soppressione di questi processi infiammatori, contrariamente alla regolazione dell’infiammazione (immunomodulazione), non rappresenta la strategia migliore nel lungo termine. – La terapia farmacologica soppressiva alla fine è causa di un “rebound” e di un processo degenerativo cronico accelerato. La strategia terapeutica deve includere l’immunomodulazione ed il supporto organico, che migliorano la qualità di vita del paziente, senza arrestare il processo di eliminazione, e deve favorire, per quanto possibile, i meccanismi di rigenerazione disponibili (miglioramento della funzione delle cellule sinoviali e dei condrociti). ARTROSI – TRATTAMENTO OMOTOSSICOLOGICO L’approccio terapeutico omotossicologico all’artrosi differisce notevolmente da quello convenzionale. – Dal momento che si tratta di una malattia degenerativa cronica, si devono mettere in atto tutte le strategie basate sui Tre Pilastri della terapia omotossicologica. L’approccio omotossicologico combinato dell’artrosi, prevede: 1) Drenaggio del “terreno”. L’ambiente extracellulare viene detossificato per migliorare il trasporto delle sostanze nutritive, dei mediatori, ecc., ma anche per favorire l’eliminazione dei sottoprodotti metabolici e di altre eventuali tossine. 2) Il processo infiammatorio viene regolato in modo da mantenere le caratteristiche fisiologiche e ridurre al minimo gli aspetti negativi e distruttivi. 3) Supporto al tessuto danneggiato. Vengono create le condizioni in cui le cellule sinoviali ed i condrociti sono supportati nell’espletamento delle relative funzioni fisiologiche. Una migliore funzione rigenerativa della cartilagine tende ad inibire gli effetti degenerativi del processo artrosico e a rallentare o ridurre i danni. Le patologie articolari degenerative sono indicate nella Tavola nella Fase di Degenerazione cavodermale e Zeel® T è il medicinale ad hoc per queste indicazioni terapeutiche. Il medicinale contiene anche diversi estratti vegetali low dose che regolano l’infiammazione, nonché organoterapici di suino correlati all’articolazione. Inoltre, i catalizzatori presenti in questo medicinale complesso potenziano il processo di ossigenazione delle cellule sinoviali e dei condrociti. Tuttavia, la monoterapia con Zeel® T non è sufficiente a risolvere la condizione artrosica. 46 È necessario iniziare con una detossicazione, non soltanto a livello dell’articolazione colpita, ma anche della matrice. A tale scopo, il drenaggio con GaliumHeel® rappresenta la terapia più efficace. In caso di artrosi attivata, l’immunomodulazione viene ottenuta grazie all’impiego di Arnica compositum. Di questo medicinale sono noti molti effetti correttivi, tra cui l’inibizione dei mediatori pro-infiammatori IL-1, TNF-α e IL-8, solo per citarne alcuni; aumenta anche il rilascio di TGF-β da parte delle cellule Treg (cellule Th 3), ad azione inibitoria le cellule pro-infiammatorie. ► In questo articolo, sono presentati i risultati dell'utilizzo, in Mesoterapia (Omeomesoterapia), in pazienti affetti da artrosi lombare e lombo-sacrale, dei seguenti 5 medicinali: 1. Arnica compositum 2. Ledum compositum 3. Colocynthis-Homaccord® 4. Zeel® T 5. Discus intervertebralis suis-Injeel® 6. Coenzyme compositum. OMEOMESOTERAPIA – CENNI Per Omeomesoterapia s’intende la somministrazione di farmaci omeopatici/ omotossicologici iniettabili in Zonidi di Agopuntura (più propriamente definibile Omeosiniatria) e non. – La tecnica è sicura e veloce e fornisce risultati positivi in tempi brevi: la somministrazione di omeocomplessi, soprattutto nella sede di patologia, permette di bypassare i processi digestivi e le eventuali modificazioni che questi potrebbero apportare ai medicinali (Milani, 2004a ; Cascioli, 2009). Nell’artrosi i medicinali sono prevalentemente infiltrati negli Zonidi localizzati nella sede di patologia e/o nelle immediate vicinanze (punti viciniori). La tecnica non richiede conoscenze di LA MEDICINA BIOLOGICA Agopuntura energetica come in MTC e, quindi, non è necessario dover decidere se tonificare o disperdere l’energia dei Meridiani perturbati con possibilità di errori che potrebbero generare effetti opposti. – Il campione considerato nel 2015 è costituito da 20 cani di età, sesso e razze diverse afferiti alla nostra clinica per dolore in zona lombo-sacrale, difficoltà ad alzarsi e sdraiarsi e perdita di sicurezza nel bipede posteriore. È nota l’assenza di reazioni allergiche: i medicinali omotossicologici somministrati per via mesoterapica non provocano reazioni allergiche, se non molto raramente; il medicinale infatti è diluito in maniera tale da non possedere alcuna “reale” azione ponderale (Cascioli, 2009). Le razze sono: • Amstaff (American Staffordshire terrier) = 1 • Pitbull = 1 • Rottweiler = 1 • Dalmata = 1 • Labrador = 2 • Pastori Tedeschi = 5 • Meticci = 9 12 M e 8 F, di età compresa tra 6 e 12 anni. Tutti questi individui presentavano una severa osteoartrosi lombare e lombosacrale. La Mesoterapia biologica, attraverso cocktail di medicinali low dose, permette un approccio sintomatico, modulatore, riparativo e personalizzato, comunque ripetibile su altri pazienti che presentino la stessa patologia, variando di poco o non variando la composizione del cocktail. Con la Mesoterapia si interviene localmente attraverso microiniezioni, contemporanee o non, ottenendo (Aluigi, 1987): 1. la certezza che il medicinale privilegi la zona malata; 2. la maggiore rapidità con cui il medicinale la raggiunge avviando la sua specifica attività; 3. impiego di minime quantità di medicinale; 4. maggiore concentrazione in loco, pur con minime dosi; 5. maggiore durata dell’effetto farmacologico; 6. assenza di ogni rischio per il coinvolgimento di parti sane in un trattamento non necessario. MATERIALI E METODI Negli ultimi anni sono afferiti alla nostra clinica cani che abbiamo seguito e curato con farmaci convenzionali prima, ed omotossicologici dopo, per un tempo sufficientemente lungo da poter avere un follow-up significativo sui reali benefici di questa metodica. Nella maggioranza dei casi oggetto di studio, il fattore economico ha inciso sulla possibilità di effettuare screening radiografici ed esami emato-biochimici completi. Spesso abbiamo avuto la possibilità di effettuare solo un radiogramma in proiezione latero-laterale. – Questo ha necessariamente inciso sulla possibilità di giungere ad una diagnosi più mirata (possibile solo con TAC, RMN). Tutti gli individui sono stati suddivisi in 2 Gruppi: 1. individui con dolore lombare grave da sintomatologia acuta; 2. individui con dolore lombare non grave da sintomatologia cronica. La valutazione generale del dolore nell’animale osteoartrosico è rappresentata dalla combinazione della valutazione del veterinario (esame clinico accurato) e della valutazione del proprietario (anamnesi). La valutazione globale dell’impatto negativo dell’osteoartrosi sul paziente, comporta la valutazione di quattro aspetti (Mathews et Al., 2014): APRILE - GIUGNO 2016 • mobilità – intesa come la possibilità dell’animale di muoversi liberamente; • attività – intesa come capacità dell’animale di svolgere attività specifiche; • dolore – esperienza sensoriale ed emozionale negativa; • stati emozionali – umore, sentimenti. L’attenta valutazione di questi quattro aspetti, ed i loro effetti negativi, hanno guidato la strategia di trattamento. Per la valutazione oggettiva del paziente, abbiamo raccolto dati relativi a: • simmetrie del soma, massa muscolare, tonicità muscolare; • facilità di deambulazione e mobilità; • andatura e coordinazione; • dolore associato al movimento; • altri fattori che influenzano la mobilità (malattie neurologiche, lussazione della rotula, vecchia rottura del legamento crociato anteriore, trauma meniscale, ecc.). Questi dati sono molto importanti nella pratica quotidiana per la valutazione dello stato patologico del cane e per la scelta del trattamento che garantisca allo stesso una buona qualità di vita. Tutti gli animali, dopo attenta raccolta anamnestica, sono stati osservati sia da fermi (in stazione quadrupedale) sia in movimento; sono stati – quindi – visitati. Alla palpazione, tutti presentavano algia diffusa, di diversa intensità, in zona lombare e lombo-sacrale. Alla pressione sui processi spinosi lombari, ben evidenti per l’amiotrofia, i cani si sedevano, sottraendosi alle manovre esplorative. Sono stati valutati i riflessi propriocettivi bilateralmente, e si è potuto rilevare che in alcuni casi questi erano moderatamente ritardati. In passato queste patologie sono sempre state trattate presso la nostra clinica con la Mesoterapia convenzionale con cortisonici (Prednisolone, Desametasone, 47 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2016 FIG. 2 Amstaff 씸 sterilizzata; anni 6. Metilprednisolone): i risultati sono stati molto buoni nell’acuto, ma, generalmente, molto scarsi nel controllo della patologia cronica, della contrattura muscolare del distretto lombare e lombosacrale, delle variazioni di appiombo intese come assunzione di atteggiamenti antalgici. – Soprattutto quest’ultimo aspetto riveste una notevole importanza nelle razze grandi e giganti, perché la variazione del normale appiombo, inteso come ripartizione dei carichi (60% sul bipede anteriore, 40% su quello posteriore), provoca spesso un sovraccarico sul bipede anteriore e – soprattutto – sull’articolazione del gomito che – proprio in queste razze soggette a displasia del gomito – può causare l’insorgenza di artrosi in questa parte anatomica molto delicata. FIG. 3 Pitbull 씹 ; anni 8. FIG. 4 Rottweiler 씹; anni 10. Anche quando non è presente una forma displasica, un aumento di carico su una articolazione complessa come quella del gomito determina frequentemente l’insorgenza di artrosi, patologia che, a lungo andare, può dimostrarsi molto invalidante nel cane dal momento che – attualmente – non esiste una protesi totale sostitutiva, come per l’anca, che possa garantire una buona tenuta nel tempo. È – quindi – fondamentale preservare le articolazioni del gomito, evitando che l’animale, per il dolore nel distretto posteriore, cerchi di portare sugli arti anteriori – portandoli sotto di sé – la maggior parte del peso, e questo non solo durante il sollevamento da terra, ma anche durante la normale deambulazione. FIG. 5 Dalmata 씹; anni 10. 48 Tutti i casi sono stati affrontati con un approccio integrato, apportando modificazioni alle loro abitudini alimentari, passando da una alimentazione industriale ad una alimentazione casalinga bilanciata, sicuramente più sana, ricca in vitamine e povera in allergeni sintetici e sostanze chimiche quali coloranti, conservanti ed appetizzanti, attuando una drastica diminuzione delle calorie nella LA MEDICINA BIOLOGICA dieta e – quindi – un calo ponderale, in quasi tutti i casi, di circa il 10%. A tutti i pazienti è stata somministrata un’integrazione con vitamina C, sia sintetica sia naturale (Rosa canina gocce), e l’integratore Emiko® PetCare a base di microorganismi EM® effettivi (Higa, 1993), per ricostruire il corredo microbico digestivo intestinale. In tutti i casi è stato iniziato, già dal primo giorno di trattamento, il drenaggio con Galium-Heel® (20 gtt BID) per almeno 40 giorni. La scelta della terapia drenante è molto importante nella patologia artrosica, perché questa è inserita nella Tavola delle Omotossicosi nella Fase di Degenerazione: un drenante profondo come Galium-Heel® è indicato perché è necessario “microinfiammare” (flogosi subclinica) (Milani, 2004b) per stimolare il Sistema della Grande Difesa, favorendo – così – le reazioni di detossicazione e di eliminazione (molti di questi cani erano pletorici, intossicati) e l’induzione dei sistemi enzimatici disintossicanti intracellulari. In alcuni dei casi trattati, nel gruppo con dolore lombare grave da patologia acuta (Amstaff, Pitbull, Rottweiler, Dalmata), si è reso necessario associare a Galium-Heel®, Lymphomyosot® 20 gtt BID, per l'acutizzarsi della patologia. Questa situazione è razionalizzabile con la teoria di Reckeweg (edizione italiana consultata: 2007) secondo la quale “durante il percorso che l’organismo compie per cercare la guarigione, la patologia di cui è affetto si sposta da destra a sinistra, e viceversa, all'interno della Tavola delle Omotossicosi”. Quindi il razionale dell’uso di Lymphomyosot® è quello, nella fase acuta, sia di “acqua sul fuoco” dell’infiammazione, sia di aumento del drenaggio linfatico e quindi, ancora una volta, di disintossicazione. – In alcuni casi si è reso necessario l’utilizzo di lassativi osmotici (Lattulosio) per liberare gli animali dal ristagno fecale (visibile in tutte le radiografie) causato dalla stipsi, derivata dalla difficoltà (dolore) a mettersi in posizione defecatoria. Per il gruppo degli individui con dolore lombare grave da sintomatologia acuta, comprendente l’Amstaff (FIG. 2), il Pitbull (FIG. 3), il Rottweiler (FIG. 4) e il Dalmata (FIG. 5) (tutte razze che, per il tipo di postura, riescono difficilmente a spostare il peso sugli arti anteriori) si è optato per il cortisone (Desametasone), in Mesoterapia, ed analgesici (Tramadolo) per os a domicilio per 4-5 giorni. – Dopo circa una settimana, i pazienti sono stati rivalutati e si è avviata l’Omeomesoterapia, infiltrando, con aghi 25G in corrispondenza delle lesioni artrosiche e dei punti di maggior risposta algica, un cocktail dei seguenti medicinali, 1volta/settimana per 5 settimane consecutive: – Arnica compositum – Ledum compositum – Colocynthis-Homaccord® – Zeel® T – Discus intervertebralis suis-Injeel® – Coenzyme compositum. Per il gruppo di soggetti con dolore lombare non grave (Labrador, Pastori tedeschi e Meticci) da sintomatologia cronica, si è avviato, già dalla prima seduta, il protocollo omotossicologico come sopra in Mesoterapia, senza ricorso al cortisone ed agli analgesici. Nei casi in cui i punti di maggior risposta algica non fossero ben definibili, oppure fossero talmente numerosi da comprendere quasi tutta la regione lombare e lombo-sacrale, le iniezioni sono state eseguite soprattutto in corrispondenza dell’articolazione L7-S1, dal momento che, nella personale esperienza, questo è il punto maggiormente critico nella biomeccanica della colonna lombare per il passaggio dal movimento di L7 alla staticità di S1, incernierata saldamente nell’articolazione sacro-iliaca. APRILE - GIUGNO 2016 Infatti è proprio questo il punto in cui il legamento vertebrale longitudinale ventrale viene maggiormente sollecitato, creando le condizioni per l’artrosi e per il dolore. Per quanto riguarda l’attività fisica, tutti gli animali sono stati lasciati liberi di muoversi secondo le proprie esigenze e possibilità, anche se è stato sconsigliato, quando possibile, di salire le scale. Per quanto riguarda il cocktail di medicinali omotossicologici, la scelta è caduta su Arnica compositum, per il suo uso efficace nei processi infiammatori e degenerativi, in particolare dell’Apparato di sostegno e locomotore. – Questo medicinale accelera la risoluzione dell’infiammazione, agendo sia sulla prima, sia sulla seconda fase del processo flogistico: sulla prima fase, che normalmente si sviluppa nelle prime 24-72 ore, modula l’azione delle citochine pro-infiammatorie (IL-1, IL-8, IL-6, TNF-α) (Lussignoli et Al., 1999; Porozov et Al., 2004) con il controllo della sintomatologia e della possibile espansione del fenomeno infiammatorio attraverso la up-regulation delle citochine antagoniste antinfiammatorie (IL-10, IL-4, TGF-β) (Heine and Schmolz, 1998; Heine and Andrä, 2002). Arnica compositum non blocca queste citochine (necessarie al processo difensivo infiammatorio), ma ne normalizza la concentrazione e la conseguente attività biologica con un meccanismo di down-regulation. Sulla seconda fase, incrementando la sintesi delle citochine antinfiammatorie che caratterizzano, nella cronobiologia dell’infiammazione, il momento in cui l’immunoflogosi deve essere modulata e ad esse devono subentrare i processi riparativi. In tal senso il TGF-β stimola le funzioni dei fibroblasti (sintesi di fibronectina e di collagene) ed inibisce le metalloproteasi. Ledum compositum (combinazione di 49 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2016 FIG. 6 Pastore tedesco 씸; Coenzyme compositum è utilizzato per la sua funzione di stimolazione dei sistemi enzimatici bloccati. anni 12. RISULTATI Nel Gruppo dei pazienti con dolore lombare grave da patologia acuta, si è evidenziato un netto miglioramento già dalle prime due sedute di Mesoterapia (la prima solo con Desametasone/Tramadolo), soprattutto sotto il profilo del dolore, ma successivamente, dalla terza seduta, anche del range di flesso-estensione della colonna, con capacità di salire le scale o di sollevarsi anche sulle zampe posteriori (prima impossibile). FIG. 7 Pastore tedesco 씹 ; anni 6. vitamine con preparati organici, catalizzatori, unitari omeopatici e microelementi) è un prodotto attivo nelle osteocondrosi, nelle artriti ed artrosi croniche e nelle malattie nevralgicoreumatiche della regione vertebrale, soprattutto in associazione a Colocynthis-Homaccord® (nevralgie, osteocondrosi specie della colonna lombare) (Milani, 2015) e a Zeel® T, in cui i principi utilizzati sono riuniti in una combinazione attiva, che trova il suo impiego di elezione nelle patologie osteoartrosiche. Per quanto riguarda l’organoterapico Discus intervertebralis suis-Injeel®, esso trova impiego nelle osteocondrosi della colonna vertebrale e nelle malattie reumatiche e nevralgiche della colonna vertebrale, ma (ipotesi personale) è utilizzato soprattutto come “carrier” per tutti gli altri medicinali del cocktail. In altre parole, ritengo che l’organoterapico sia una “guida” che, oltre alla sua funzione organo-specifica, indica la strada agli altri complessi del cocktail. FIG. 8 Pastore tedesco 씹; anni 11. 50 – Per quanto riguarda il Gruppo dei pazienti con dolore lombare non grave, da patologia cronica i risultati sono stati diversi. Nel gruppo dei 5 Pastori tedeschi: • F di 12 anni (FIG. 6) non ha avuto alcun miglioramento; soprattutto persiste il deficit neurologico bilaterale molto importante. Non ha dolore, ma il problema è rimasto. • M di 6 anni (FIG. 7) ha mantenuto il peso di origine ed ha mantenuto anche l’andatura difficoltosa al bipede posteriore; su questo caso ha inciso la scarsa compliance del proprietario. • gli altri 3 casi di questo Gruppo (FIGG. 8, 9, 10) hanno diminuito il peso corporeo di quasi il 10% ed hanno ottenuto molti benefici dalla medicina complementare. Nel gruppo dei Labrador (FIGG. 11, 12) ha inciso positivamente la compliance dei proprietari che sono riusciti a far perdere molto peso ai propri animali; questo aspetto, in aggiunta alla Omeomesoterapia, ha sancito il successo della strategia terapeutica. Nel Gruppo dei Meticci (FIGG. 13-21): • M di 9 anni (FIG. 20) ha avuto un lento miglioramento, ma i risultati stentano a consolidarsi. • tutti gli altri 8 Meticci hanno avuto importanti miglioramenti della qualità di vita, soprattutto sul piano dell’attività fisica e del gioco. LA MEDICINA BIOLOGICA FIG. 9 FIG. 10 Pastore tedesco 씸; anni 11. Pastore tedesco 씸; anni 11,5. FIG. 11 FIG. 12 Labrador 씹; anni 11. Labrador 씹; anni 10. FIG. 13 FIG. 14 Meticcio 씹; anni 10. Meticcio 씸 sterilizzata; anni 8. FIG. 15 FIG. 16 Meticcio 씸; anni 12. Meticcio 씸; anni 10. APRILE - GIUGNO 2016 51 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2016 FIG. 17 FIG. 18 Meticcio 씸; anni 9,5. Meticcio 씹; anni 7. FIG. 19 FIG. 20 Meticcio 씹; anni 8,5. Meticcio 씹; anni 9. FIG. 21 Meticcio 씹 ; anni 10. CONCLUSIONI La personale esperienza clinica, come si evince dai casi trattati qui presentati, ha consentito di cimentarsi in questa disciplina che ha molto cambiato la personale pratica clinica quotidiana. I vantaggi apportati dall’Omeomesoterapia alla professione sono innegabili. 52 – L’Omeomesoterapia è una metodica sicura, mini-invasiva ed anche abbastanza economica, se si considera che l’osteoartrosi è una patologia che si riscontra soprattutto nei cani di razza grande e gigante che – altrimenti – dovrebbero assumere FANS (rapporto costo/mg/kg), con seri effetti collaterali soprattutto su stomaco e intestino, motivo per cui i FANS vanno associati a tutta una serie di altri farmaci (gastroprotet- tori, fermenti lattici, ecc) anch’essi costosi e non privi, a propria volta, di effetti collaterali. L’incontro con questa disciplina consente nella prassi di superare gli schemi terapeutici convenzionali attingendo a moltissimi medicinali omeopatici/omotossicologici e ad una serie di protocolli che, con l’aumentare dell’esperienza, ognuno può utilizzare, rivedendo ed LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2016 integrando tutta l’impostazione clinica ed i percorsi diagnostici accademici, alla luce di nuove affascinanti cono쐽 scenze. Bibliografia 1. Aluigi C.M. – Mesoterapia agopunturale veterinaria. Luisè Editore, 1987. 2. Cascioli M. – Prima descrizione ed illustrazione degli zonidi omeosiniatrici terapia del dolore TD in medicina veterinaria La Med. Biol. 2009/1; 9-17. 3. Heine H., Schmolz M. – Induction of the immunological bystander reaction by plant extracts. Biomed Ther. 1998; XVI (3): 224-226. 4. Heine H., Andrä F. – Zum antiinflammatorischen Wirkmechanismus eines Antihomotoxikum compositum. Arztezeitschrift fur Naturheilverfahren. 2002; 43 (2): 96-104. 5. 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