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Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana
Dipartimento di Gastroenterologia
SEZIONE DIPARTIMENTALE DI CHIRURGIA PROCTOLOGICA E PERINEALE
Direttore Dott. Gabriele Naldini
Stabilimento Ospedaliero di Cisanello Via PARADISA, 2 - 56124 PISA -Edificio 30
Direzione 050/997802 - Segreteria 050/997817 - FAX 050/7818 - Reparto 090/997806 - 7814 - Caposala 050/997809
Ambulatorio proctologico 050/997445 - Manometria anorettale 050/997449 - Ecografia transanale 050/997460
Endoscopia digestiva 050/997443
Dichiarazione di avvenuta informazione e di espressione del consenso all’atto chirurgico
Io sottoscritto/a_______________________________nato/a a______________________________il____/____/____
dichiaro di essere stato/a informato/a dal Prof/Dr________________, in modo a me chiaro e comprensibile, di essere affetto da
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per la cui risoluzione è indicato il trattamento chirurgico.
Mi è stato esaurientemente spiegato che, alla luce della patologia di cui sono affetto, delle mie condizioni cliniche e
delle indagini preoperatorie effettuate, l’intervento chirurgico previsto sia
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Mi è stato spiegato esaurientemente che la ragade anale costituisce un’ulcera lineare dell’anoderma, ovvero una ferita
del canale anale che si associa il più delle volte ad ipertono dello sfintere anale interno. Nel 90% dei casi è situata a livello
della commessura posteriore, ma può localizzarsi in qualsiasi punto della circonferenza del canale anale. L’eziologia della
ragade anale non è stata ancora del tutto chiarita. Si ipotizza che più fattori entrino in causa nella comparsa e nella
cronicizzazione della lesione. Durante defecazioni difficili, l’evacuazione di feci dure può provocare la formazione nel canale
anale di una soluzione di continuo, ossia di una ferita, che in genere guarisce spontaneamente ma che in particolari circostanze
può andare incontro a cronicizzazione, ovvero ad un arresto della processo di cicatrizzazione. La cronicizzazione è dovuta alla
persistenza di uno spasmo riflesso dello sfintere anale interno, che provoca la sofferenza ischemica del tessuto oppure è
secondaria alla comparsa di una ascessualizzazione e/o fistolizzazione della lesione. Meno frequentemente la ragade può essere
l’espressione di una malattia anale specifica come ad esempio malattie infiammatorie croniche intestinali, tumori o malattie
infettive.
Il quadro clinico tipico è caratterizzato dal dolore anale che insorge durante la defecazione e si protrae da pochi minuti
ad alcune ore dopo l’evacuazione, spesso accompagnato da piccoli sanguinamenti.
L’intervento chirurgico per la risoluzione della ragade anale varia a secondo dello stadio della malattia e può
consistere in:
- SFINTEROTOMIA INTERNA LATERALE SINISTRA O DESTRA, indicata nelle forme con ipertono sfinterico
interno e consistente nella sezione parziale del muscolo sfintere interno;
- ASPORTAZIONE DELLA RAGADE con o senza ANOPLASTICA, indicata nella ragade cronica senza ipertono
sfinterico e consistente nella escissione dei margini e del fondo della ragade con o senza riparazione della ferita;
- ASPORTAZIONE DELLA RAGADE con o senza ANOPLASTICA e SFINTEROTOMIA INTERNA LATERALE,
indicata nelle ragadi croniche con ipertono sfinterico e consistente nella escissione della ragade, con o senza riparazione della
ferita, e sezione parziale del muscolo sfintere interno.
Mi è stato chiaramente spiegato che, alla luce della patologia di cui sono affetto, delle mie condizioni cliniche e delle
indagini
preoperatorie
effettuate,
l’intervento
chirurgico
previsto
sia
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Dell’intervento proposto, mi sono stati illustrati gli obiettivi, i benefici, gli eventuali rischi e le menomazioni
prevedibili. Mi è stato anche detto che esiste la possibilità che la ragade si possa riformare a distanza variabile di tempo.
Inoltre, sono stato/a informato/a del fatto che:
- in particolari casi, quando le indagini preoperatrorie non sono sufficienti a delineare il quadro clinico nella sua interezza,
potrà essere necessario eseguire come primo tempo operatorio una valutazione in anestesia, a cui far seguire come secondo
tempo immediato il trattamento chirurgico indicato per la patologia riscontrata intraoperatoriamente;
- un cambiamento del programma preventivamente stabilito può comunque rendersi necessario per il riscontro intraoperatorio
di condizioni non evidenziabili preoperatoriamente;
- l’intervento avverrà in anestesia generale o in anestesia spinale;
- la sintomatologia dolorosa nel postoperatorio sarà controllata con la somministrazione di analgesici;
-il ricovero potrà durare da uno ad alcuni giorni in ragione dell’entità del problema da trattare;
- il periodo di recupero e di guarigione delle ferite varierà a seconda della complessità del trattamento;
- potranno essere necessari frequenti controlli ambulatoriali;
- l’intervento potrebbe essere gravato da complicanze precoci e/o tardive, ognuna delle quali potrebbe richiedere un re
intervento;
- il rischio di complicanze sia aumentato dalla/e malattia/e di cui sono affetto/a .
Le complicanze precoci potrebbero essere:
- sanguinamento postoperatorio precoce (entro le 12/24 ore dall’intervento), che potrebbe richiedere una revisione
chirurgica (Rischio statistico del 3%);
- formazione di ematomi con possibile sovrainfezione e ascessualizzazione, che potrebbero richiedere il drenaggio o la
revisione chirurgica;
- difficoltà temporanea a trattenere i gas e/o le feci, che regredisce in genere entro 3-4 settimane;
- ritenzione urinaria, che potrebbe richiedere l’applicazione di un catetere vescicale (Rischio statistico del 10%);
- dolore postoperatorio, in genere controllabile con terapia antalgica;
- suppurazione delle ferite chirurgiche.
Le complicanze tardive potrebbero essere:
- sanguinamento postoperatorio tardivo (fino a 15 giorni dall’intervento), che potrebbe richiedere una revisione chirurgica
(Rischio statistico del 0.2%);
- disturbi della continenza, soprattutto in soggetti anziani o con presenza di preesistente alterazione della stessa;
- dolore prolungato o cronico;
- ritardo o mancata guarigione della ragade;
- recidiva della ragade.
Inoltre possono verificarsi complicanze generiche (a carico di cuore, polmoni, reni, fegato, sistema nervoso, ecc.)
soprattutto in soggetti anziani e/o con importanti malattie d’organo (coronaropatie, insufficienza renale o epatica o respiratoria)
o sistemiche (diabete, dismetabolismi, defedamento, ecc.), così come in corso o dopo qualunque manovra anestesiologica,
chirurgica, farmacologica, ecc.
In ogni caso, sono cosciente del fatto che la chirurgia, benché eseguita con tecnica rigorosa, non possa considerarsi
esente da rischi, che residueranno permanentemente una o più cicatrici chirurgiche e che l’esame istologico potrebbe rivelare
una patologia misconosciuta a carattere infiammatorio, neoplastico o infettivo.
Sono consapevole che nel caso in cui si presenti la necessità di salvarmi da un pericolo imminente non altrimenti
evitabile, o da un danno grave alla mia persona, o se si constatassero delle difficoltà ad eseguire l’intervento chirurgico
propostomi, verranno poste in atto tutte le pratiche ritenute idonee a scongiurare o limitare tale pericolo e a portare a termine
l’intervento nella migliore sicurezza anche modificando, ove necessario, il programma terapeutico prospettatomi.
Ciò premesso:
- dichiaro di essere stato/a invitato/a a leggere con molta attenzione quanto riportato in questo scritto che corrisponde a quanto
ampiamente spiegatomi a voce.
- dichiaro, altresì, di aver ben compreso il significato di quanto mi è stato esposto e di non avere bisogno di ulteriori
chiarimenti.
Pertanto consapevolmente:
- acconsento a sottopormi al trattamento chirurgico, che verrà eseguito dall’Equipe di questa Unità Operativa secondo le
modalità espostemi;
- autorizzo l’uso dei tessuti e/o degli organi, che mi verranno eventualmente asportati durante il trattamento, per formulare
una diagnosi isto-patologica e/o per procedure finalizzate al miglioramento delle conoscenze in campo scientifico;
- autorizzo l’eventuale realizzazione, nel corso delle procedure diagnostiche e/o terapeutiche, di riprese filmate e/o
fotografiche da poter utilizzare in ambito medico-scientifico e a scopi didattici, nel completo rispetto della legge sulla privacy;
- autorizzo l’eventuale presenza, durante le procedure diagnostiche e/o terapeutiche, di personale medico qualificato a scopo
didattico-formativo e/o scientifico.
Pisa__________________
Il Paziente
Il Medico
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