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P E R I O D I C O
D E L L A
Z O O T E C N I A
P R O D U T T I VA
N U M E R O 1 4 • A N N O V I I ( n ° 2 ) • OT TO B R E 2 0 1 2
Vacche
da latte,
un mercato
alimentato
dalla ricerca
e dalla
formazione
Esperienza e innovazione Dell’Aventino,
gli ingredienti giusti per un latte di qualità
pegno profuso nel Corso Avanzato per “Specialist” nel
campo delle vacche da latte in via di svolgimento in
Dell’Aventino.
In ultimo, vorrei pubblicamente inviare da queste pagine
un ringraziamento diretto ad Antonello Ceccarani che
per motivi di salute ha dovuto abbandonare l’incarico
di Direttore Commerciale della Dell’Aventino Mangimi.
Dalla redazione di Zoo-Zoom e da me in particolare,
l’augurio di una pronta e totale guarigione.
Detto
tra noi
Gentili Lettrici e Gentili Lettori,
A tutti i lettori, invece, auguriamo un buon autunno e
una buona lettura di Zoo-Zoom.
a distanza di tempo siamo di nuovo a parlare dell’aumento dei prezzi delle materie prime (mais, orzo, soia,
etc.) indispensabili per l’alimentazione animale.
Questi incrementi degli ultimi mesi sono dovuti essenzialmente alla siccità che ha colpito i principali Paesi
produttori di tali commodities; la drastica riduzione della resa per ettaro, e quindi la disponibilità per i mercati
di approvvigionamento, ha sconvolto quella che sembrava essere una normale estate dal punto di vista dei
raccolti.
Come accade quando si è in piena burrasca, bisogna
navigare a vista. Di conseguenza faremo di necessità
virtù, muovendo i listini dei nostri prodotti di pari passo
con l’andamento delle principali materie prime.
A fare da contraltare alla tempesta dei mercati, c’è
un’ottima notizia per tutto il comparto agro-zootecnico:
il 24 ottobre, infatti, entrerà in vigore l’articolo 62
del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012,
n. 27 (il cosiddetto decreto liberalizzazioni).
In sostanza, la normativa citata è finalizzata alla tutela
dei prodotti agricoli e alimentari di produzione nazionale.
Al fine di garantire un giusto rapporto di forza tra le
parti della filiera (agricoltori-allevatori-mangimifici-trasformatori-dettaglio/gdo), la normativa prevede:
1) la forma scritta per i contratti;
2) i termini di pagamento che saranno inderogabili (30
giorni per i prodotti deperibili e 60 per gli altri);
3) sanzioni a carico delle parti che non rispetteranno la
normativa (pratiche commerciali sleali).
Vi rimando a pag. 17 di questo numero per ulteriori
dettagli.
Volete vedere che per una volta è stata concepita una
normativa a favore del nostro settore?!
A questo punto non resta che augurarsi che l’entrata in
vigore avvenga senza ritardi.
La mia personale sensazione è che la sensibilità verso
la parte più debole della filiera (allevatori in primis) è
alta e che si farà di tutto per permetterle di continuare
a produrre eccellenze alimentari.
In questo numero, inoltre, potrete leggere l’articolo del
Dott. Paolo Colturato, professionista esperto che pone
l’accento sull’importanza della formazione in ambito
mangimistico (ma utile sempre a tutti i livelli, aggiungo
io!) e propone un nuovo approccio “critico” e costruttivo
che la rete commerciale e tecnica deve maggiormente
adottare negli allevamenti.
Anche l’allevatore - mi rivolgo soprattutto ai giovani deve vedere la sua azienda con una rinnovata dimensione critica, rimettendosi in discussione, per affrontare
al meglio questo particolare momento di mercato.
Ringrazio il Dott. Colturato per il suo articolo e per l’im-
Nereo Dell’Aventino
Amministratore Unico - Dell’Aventino Srl S.U.
P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA
NUMERO 14
ANNO VII (n° 2)
OTTOBRE 2012
Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag
3
La parola al tecnico . . . . . . . . . Pag
5
Buone nuove ................... Pag
8
Allevamento da latte: nella formazione
una ricetta per pensare positivo
Le atlete metaboliche
Le ultime novità in casa Dell’Aventino
Noi&Voi ....................... Pag 10
A domanda rispondiamo
Sotto i riflettori ................ Pag 12
Az. Agr. Marcone
In Basilicata ma soprattutto in vetta
L’esperienza positiva ........ .Pag 14
Coop. Agr. Zootecnica Falode
Castello del Matese (CE)
In linea con il mercato ....... Pag
16
A rigor di legge ............... Pag
17
Il momento è caldo
Norme e regolamenti
Area marketing ............... Pag 18
Progetto AGRIDELL’
Vita d’azienda .................. Pag 19
Filo diretto tra Dell’Aventino e i suoi collaboratori
Nota bene . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. Pag
Appuntamenti da non perdere
19
Editore
Dell’Aventino S.r.l. - S. U.
66022 Fossacesia (CH) - S.P. Pedemontana, 8
Tel. 0872.62.211 r.a. - Fax 0872.62.00.05
www.dellaventino.it
[email protected]
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2
Progetto grafico
Sinergia Advertising - Pescara
Stampa
Litografia Botolini - Rocca S. Giovanni (Ch)
Tiratura
8.000 copie
Primo piano
L’articolo di apertura
Dott. Paolo Colturato
del TEAM PARAGON
Technical Innovation
& Marketing Consulting
Allevamento da latte:
nella formazione una ricetta per pensare positivo
Nella stretta e dinamica collaborazione con le aziende mangimistiche
una risposta agli interrogativi del momento
Problemi storici e contingenti affliggono il settore
zootecnico ed impongono una profonda rilettura
dei meccanismi non sempre virtuosi che lo regolano,
soprattutto nel particolare momento che stiamo
vivendo. Alti sono gli ostacoli che riguardano aspetti
come la produzione, la trasformazione e la vendita. Se per
la parte commerciale nuove e più eque norme in via di
attuazione restituiranno probabilmente
più dignità e potere contrattuale ai
produttori, sulla gestione aziendale i
margini di miglioramento appaiono
ancora ampi, anche grazie alle possibilità
di sviluppo garantite da una più intensa
collaborazione con i fornitori partner.
Management evoluto e supporto
dalle aziende mangimistiche in termini
di specialisti di campo, formazione
continua ben oltre i prodotti, sostegno
spinto: questa è la ricetta per cambiare
marcia e gettarsi fantasmi da recessione
alle spalle.
migliorare le risorse umane aziendali.
La Direzione dell’Azienda Dell’Aventino ha ribadito il
suo dinamismo allestendo un Corso Avanzato strategico
per il proprio personale tecnico-commerciale e questo
patrimonio d’esperienza - inevitabilmente - verrà
riversato sul mercato, a vantaggio anche dei clienti.
Specie nel centro-sud Italia, i
territori sono ancora caratterizzati
da una zootecnia alle prese con un
forte cambiamento generazionale
che comporta che i “nuovi giovani”
debbano essere preparati e debbano
avere al loro fianco partner competenti
per interpretare il lavoro quotidiano in
modo diverso dal passato.
Va sicuramente perseguito ed alimentato
un approccio in linea con le specificità
dei territori e delle tradizioni allevatoriali
d’area.
In questa prospettiva, anche per
un’azienda mangimistica, la formazione
appare un tassello fondamentale
perché il mondo va avanti, la
tecnologia progredisce, le esigenze
dei clienti aumentano; possedere
nuove conoscenze è determinante per
3
Momenti del Corso Avanzato organizzato da Dell’Aventino in collaborazione con Team Paragon, società all’avanguardia nella formazione.
americani) che tende ad aiutare la persona ad acquisire
una maggiore competenza professionale e a superare
barriere che ostacolano il miglioramento della sua
performance o di quella dei clienti.
Il coach non solo guida la squadra e la allena, ma la
segue dal punto di vista emotivo e dell’autostima, la
stimola, crea spirito di gruppo per affrontare il “mercato
ed i clienti” con maggiore fiducia e sicurezza.
Un’attività di apprendimento volta a creare spirito
di squadra, condivisione di esperienze e risultati,
innalzamento delle conoscenze tecniche di nutrizione
e management dei ruminanti e di aggiornamento
sulle recenti evoluzioni non solo nel campo della loro
nutrizione.
Il programma è stato stilato rispettando le esigenze
interne ma soprattutto tenendo conto delle esigenze più
importanti della clientela: reddito e performance
di alto livello e soprattutto raggiungimento di
risultati economicamente soddisfacenti e
sostenibili nel tempo.
Team Paragon, punto di riferimento internazionale per
la formazione manageriale e aziendale, è stato coinvolto
in questo progetto ed ha messo a punto un programma
formativo per veri “specialist” delle vacche da latte.
Il successo di servizi di consulenza gestionale, trasferito
all’ambiente dell’allevamento da latte, richiede
un impegno congiunto del consulente (tecnico,
commerciale) e del cliente fino a un vero e proprio
coinvolgimento completo.
Oggi, la veste di semplice fornitore di mangimi diventa
sempre più stretta per le aziende più proattive: ecco
perché Dell’Aventino fornisce, in piena indipendenza,
la consulenza e l’assistenza in materia di gestione degli
animali, delle razioni e della nutrizione specifica. Offre
inoltre soluzioni e azioni appropriate nell’attuazione dei
progetti definiti con costante monitoraggio.
In sintesi, lo scopo di questo percorso formativo è
di aiutare i clienti a raggiungere risultati definiti
nel tempo, concordati nel metodo e nei modi, per
contribuire da un lato a limitare rischi e incertezze e
dall’altro a dare vita ad una sinergia con il fornitore di
mangimi.
La mia stretta collaborazione con la Direzione Tecnica,
la Direzione Commerciale e con il Team Tecnico
Dell’Aventino ha consentito di articolare gli incontri in
aula e presso allevamenti selezionati per dare la svolta
pratica spesso ignorata negli stage classici.
Ritengo che anche per un’azienda mangimistica la
formazione non sia un insieme di nozioni statiche
ma debba essere il modo di trasferire conoscenza da
applicare nel lavoro di tutti i giorni, con uno scambio
di esperienze utile a scoprire e soddisfare al meglio i
bisogni ed i desideri del cliente attraverso la fornitura
di servizi mirati.
Oggi, non bisogna trasferire solo conoscenza (anche
perché l’accesso all’informazione è quasi immediato
per tutti, si pensi al ruolo di Internet!) ma assieme
all’allevatore bisogna individuare una nuova
dimensione critica della stalla, bisogna anche
studiare ed esporre persino i “segnali” degli animali
e la loro interpretazione che costituiscono base
fondamentale per l’anticipazione delle problematiche
e delle opportunità, anche al di fuori della sfera
strettamente alimentare.
Il personale tecnico e di vendita, come per Dell’Aventino,
dovrà essere sempre più preparato, motivato ed
efficiente per raggiungere l’obiettivo oggi importante:
supportare il cliente nell’attuale difficile
fase di mercato.
Una rinnovata ottica, quindi, che prevede anche lo
scambio di esperienze: gli “specialist” amplificheranno
sempre più - per mezzo della formazione acquisita anche capacità di osservazione e ascolto, pianificazione
delle attività e offerta di servizi e competenze.
Verranno migliorate le abilità comunicative e
di apprendimento sui fattori di efficacia della
comunicazione al cliente e sviluppate capacità di
negoziazione e strategie di soluzione dei problemi,
senza trascurare le capacità di adattamento creativo di
fronte a situazioni inconsuete.
Tutto questo è oggetto del Corso Avanzato in essere in
Dell’Aventino, sviluppato anche attraverso test e lavori
di gruppo.
E’ certamente un investimento sugli uomini dell’Azienda
affinchè entrino direttamente in sintonia con gli
allevatori con approccio costruttivo, per affrontare
le sfide di tutti i giorni supportandoli con soluzioni
tecniche moderne, redditizie ed economiche.
Attraverso il percorso con Team Paragon, verrà messa
in atto anche la nota disciplina formativa denominata
coaching (processo mutuato dagli ambiti sportivi
Paolo Colturato
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La parola
al tecnico
Clotilde Villeri
Il punto di vista
dei professionisti
del settore su un tema
di interesse generale
Laureata in Medicina Veterinaria
presso l’Università di Parma
è Direttore Area Tecnica
Dell’Aventino
Le atlete metaboliche
Nel delicato periodo della transizione si traccia il solco tra una bovina
con performance medie e una con prestazioni super
Le performance produttive e riproduttive delle vacche
da latte dipendono da complessi meccanismi metabolici
e dall’interazione di fattori ambientali e manageriali. Le
vacche da latte ad alta produzione sono state descritte
come le “atlete metaboliche”.
Le bovine, nel 30-50% dei casi, sono soggette a patologie
metaboliche che si manifestano principalmente nel
periodo di transizione e causano notevoli perdite
economiche, come la diminuzione della produzione
lattea, la maggiore riforma e l’aumento delle spese
sanitarie (prestazioni veterinarie, farmaci, etc.). I
problemi metabolici possono essere collegati ad un
deterioramento dello status energetico che influenza
negativamente l’attività fisiologica di diversi organi.
L’insulina, in questo contesto, assume un’importanza
rilevante; in sostanza tutte le bovine nel periparto
“sperimentano” un periodo di insulino-resistenza
caratterizzato da una ridotta assunzione alimentare,
da un bilancio energetico negativo, dalla lipolisi, dal
dimagramento all’inizio della lattazione e dalla diminuita
funzione immunitaria.
Insulino-resistenza
Una delle priorità nei
I cambiamenti ormonali associati
mammiferi è quella di
alla lipomobilizzazione fanno
assicurare l’energia al
diminuire il consumo di glucosio
neonato attraverso
da parte dei tessuti extramammari
il latte. Infatti, alla
conservandolo per la mammella.
ghiandola mammaria
confluiscono importanti quantità di glucosio per
formare il lattosio e i tessuti extramammari utilizzano
le riserve energetiche sia del tessuto adiposo sia di
quello muscolare. Accanto a questa metabolizzazione
delle riserve energetiche, il fegato deve aumentare la
produzione di glucosio; infatti all’inizio della lattazione
cresce drasticamente il fabbisogno energetico a causa
della repentina domanda di produzione di latte (esso può
aumentare di ben tre volte rispetto a quello richiesto
dall’utero gravido). L’elevata richiesta di principi nutritivi
glucogenici per la produzione del latte e l’insufficiente
apporto degli stessi, determina uno stato energetico
negativo (BEN: Bilancio Energetico Negativo).
La diminuita ingestione di sostanza secca, stimata del
5% a partire dai 215 giorni di gestazione per arrivare
sino al 30% nelle prime due settimane di lattazione,
determina il grado del BEN che raggiunge il livello più
basso attorno ai 14 giorni di lattazione. La gravità e
la durata di esso sono soggette ad enormi variazioni
tra le vacche stesse. La bassa ingestione determina la
lipomobilizzazione con un aumento dei NEFA (Acidi
Grassi Non Esterificati) che contribuiscono al
rischio di steatosi.
Situazioni di grave bilancio energetico negativo
espongono le bovine a gravi rischi patologici perché
elevati livelli di NEFA inibiscono la risposta immunitaria.
La compromessa attività immunitaria aumenta il rischio
di metriti, di endometriti e di ritenzione di placenta.
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GESTIONE NUTRIZIONALE
Il principale obiettivo della gestione nutrizionale nel
periodo di transizione è proprio quello di sostenere i
cambiamenti metabolici per ridurre i rischi di patologie
e massimizzare la lattazione successiva.
comportamentale al dolore e alla malattia che rende difficile
la diagnosi precoce di malattia nella vacca da latte. Pertanto
è fondamentale applicare metodi di monitoraggio/
osservazione della mandria per rilevare in anticipo i
problemi di salute e limitarne i costi conseguenti.
Carboidrati fermentescibili
Durante il periodo preparto si hanno effetti positivi
attraverso l’apporto di carboidrati fermentescibili (cereali,
fiocchi di cereali, buccette, polpe). Recenti ricerche
suggeriscono che la forma dei carboidrati (amido e fibre
molto digeribili) può essere di minor importanza e che
i risultati in termini di aumento d’ingestione di sostanza
secca e diminuzione di NEFA sono da attribuire ad un
aumento della concentrazione energetica della razione che,
di fatto, offre più precursori glucogenetici e una migliore
risposta all’insulina. Inoltre i CNS (Carboidrati Non
Strutturali) promuovono lo sviluppo delle papille
ruminali e favoriscono l’adattamento della microflora
ruminale a diete maggiormente concentrate. Questa
strategia è pensata per preparare la vacca alle maggiori
richieste metaboliche di lattazione e quindi per ridurre al
minimo la lipomobilizzazione nel post parto.
Registrazioni dei casi clinici di malattia
Un buon punto di partenza per la valutazione dello stato di
salute di una mandria è di avere accurate registrazioni degli
eventi clinici. Devono comprendere le incidenze per Distocia,
Ritenzione di Placenta metrite, Dislocazione Abomaso,
animali riformati o morti. La valutazione dei casi clinici è
necessariamente retrospettiva
La malattia clinica è in
e non permette l’individuazione genere solo la “punta
di casi sub-clinici.
di un iceberg”rispetto
Lipidi
Gli acidi grassi a lunga catena sono assorbiti nel sistema
linfatico e non passano attraverso il fegato. Secondo alcuni
autori possono fornire energia per i tessuti periferici e
la ghiandola mammaria. In molte ricerche però non si è
osservata la diminuzione di NEFA con l’integrazione di lipidi
nella dieta. Molti studi negli ultimi anni si sono concentrati
sui ruoli metabolici dei singoli acidi grassi. Essi indicano che
ci possono essere effetti diversi sul metabolismo del fegato,
ma bisogna attendere ulteriori risultati per caratterizzarne
ulteriormente gli effetti metabolici.
Per migliorare l’ingestione è importante non creare
sovraffollamento e rinfrescare la zona del preparto (caldo e
umidità riducono l’ingestione); per limitare le infezioni occorre
mantenere la zona pulita.
In questo periodo l’assunzione di alimento fisiologicamente
declina ed è indispensabile evitare quindi di accentuare questo
fenomeno attraverso limitazioni strutturali e gestionali.
E’ importante assicurare un adeguato spazio in mangiatoia ma
è anche necessario che siano sempre presenti alimenti freschi
ed appetibili ed acqua per incoraggiare il consumo.
ai problemi sanitari.
Ingestione
E’ necessario valutare la razione alimentare nei suoi equilibri
nutrizionali e misurare l’ingestione di sostanza secca sia in
preparto sia in post parto. L’assunzione di sostanza secca
in preparto è correlata positivamente con quella dopo il
parto, perciò è necessario massimizzare gli sforzi per favorire
l’ingestione, il cui aumento dovrebbe iniziare prima del parto.
Produzione e temperatura corporea
L’aumento di produzione di latte deriva da un buono stato
sanitario e da un’adeguata ingestione. Pertanto rilevare
giornalmente la produzione di latte nelle prime tre settimane
dopo il parto può essere un mezzo per identificare i soggetti
con problemi sub clinici. Il calo di produzione può
precedere la manifestazione clinica.
Bisogna tener presente che la produzione di latte,
soprattutto nei primi mesi di lattazione, è influenzata
da molti fattori (meteo, cambiamenti alimentari,
organizzazione dei gruppi). Molti tecnici suggeriscono di
associare il rilievo termometrico a quello produttivo.
Proteine
Le proteine nobili ad elevato by-pass (soia trattata, glutine
di mais) garantiscono un apporto qualitativo in aminoacidi
che agisce favorevolmente sulla salute e sulle prestazioni
produttive. Un buon livello quali-quantitativo di esse
garantisce un’adeguata produzione anticorpale e una
buona funzionalità delle cellule immunitarie. Una carenza
in metionina riduce l’attività del sistema immunitario
predisponendo gli individui ad infezioni uterine.
Colina
Oltre alle strategie nutrizionali impiegate per diminuire
i NEFA esiste la possibilità di includere nella dieta
la colina che potrebbe influenzare positivamente il
metabolismo lipidico epatico.
BCS (Body Condition Score)
La condizione corporea riflette lo stato nutrizionale e
metabolico della bovina ed è un segnale anamnestico della
gestione nutrizionale dei periodi precedenti. Molti studi hanno
valutato la correlazione tra
BCS e salute e quindi ripresa In animali obesi prima
produttiva. In generale le vacche del parto si ha un
che partoriscono con un BCS aumento della severità
eccessivo hanno una maggiore delle infezioni e dei
fenomeni infiammatori.
probabilità di ammalarsi.
Monitoraggio
Alcuni autori suggeriscono che gli animali che subiscono un
moderato stress metabolico dopo il parto “sacrificano
la funzione immunitaria” per sostenere la
produzione di latte, dicono inoltre che essendo i bovini
animali preda, hanno sviluppato una particolare risposta
6
NEFA e BHB
La concentrazione ematica di NEFA e BHB (ß−
idrossibutirrato) misura l’adattamento metabolico
al bilancio energetico negativo. I NEFA riflettono la
grande mobilitazione del grasso di deposito e quindi
sono lo specchio della capacità d’ingestione, mentre il
BHB riflette la capacità ossidativa dei grassi a livello
epatico. Alta concetrazione di NEFA (> 0.4 mmol/l)
tra 7-10 giorni prima del parto atteso è correlata a:
- rischio di Dislocazione Abomasale 2-4 volte maggiore;
- rischio di ritenzione placentare 2 volte maggiore;
- probabilità di riforma 2 volte maggiore;
- 1.1 kg di latte al giorno in meno per i primi 4 mesi.
Con valori di BHB pari a 1200-1400 mmol/l nella
prima e nella seconda dopo il parto si hanno:
- rischio di Dislocazione Abomasale 3-8 volte maggiore;
- rischio di metrite 3 volte maggiore ;
- rischio di chetosi clinica 4-6 volte maggiore;
- aumento probabilità di endometriti;
- maggiore gravità di mastite (non aumenta l’incidenza).
Purtroppo il monitoraggio di
Alla chetosi è
routine della concentrazione
associata una ridotta
dei NEFA non è fattibile per capacità riproduttiva.
via dei costi e dei ritardi dei
risultati analitici mentre test diagnostici rapidi per la
valutazione della chetosi sub-clinica offrono soluzioni
pratiche ed economiche.
Il Team Tecnico Dell’Aventino ha studiato una
particolare strategia nutrizionale da inserire nel programma
di gestione del periodo di transizione, con l’obiettivo
in questa delicata fase di minimizzare gli effetti
negativi del cambiamento metabolico sullo
stato di salute della bovina per ottenere una
ripresa produttiva e riproduttiva efficiente.
AS MULTITECH, la strategia nutrizionale per
il periparto, è un supplemento da somministrare da 3
settimane prima del parto a due settimane dopo il parto.
AS MULTITECH apporta:
carboidrati fermentiscibili (fiocco di mais) e lievito
per modulare la microflora ruminale e aumentare la
densità energetica della razione;
proteine di elevata qualità (in parte da siero di
latte e in parte da soia)
per veicolare aminoacidi indispensabili a migliorare la
risposta immunitaria;
colina protetta
per migliorare il metabolismo epatico;
farina di alghe
per incrementare la funzione immunitaria attraverso
l’attività antiossidante;
Abbiamo esaminato l’importanza del metabolismo energetico
nelle vacche da latte durante il periodo di transizione e la sua
correlazione con le patologie metaboliche e alcuni sistemi di
monitoraggio con l’obiettivo di creare spunti di discussione
tra tecnici ed allevatori, per giungere ad una corretta gestione
di questa particolare fase d’allevamento.
La conoscenza dei fattori fisiopatologici non è infatti sufficiente
a prevenire il rischio di patologie metaboliche; è necessario
saper trasferire le conoscenze nelle diverse realtà aziendali e
soprattutto valutare l’allevamento come un sistema integrato.
Una componente importante è quella di motivare gli
allevatori ed attuare metodi ben progettati.
E questo è il primo passo per realizzare una
buona prevenzione delle malattie.
zinco e manganese chelati
per potenziare le difese immunitarie;
pool di lipidi da differenti fonti lipidiche compreso
il seme di lino apportatore di AGPI (Acidi Grassi
Poli Insaturi);
La glassatura migliora l’appetibilità e stimola
l’ingestione di sostanza secca.
Clotilde Villeri
7
Buone
nuove
Dott. Stefano Albanese,
Laureato in Medicina Veterinaria
presso l’Università di Bari,
da oltre un decennio è in Dell’Aventino
con l’incarico di Area Manager
e dal 2011 è anche Product Manager
per il settore Ruminanti.
Uno sguardo attento
alle ultime novità
firmate Dell’Aventino
Molti nutrizionisti per migliorare la digestione della fibra
forniscono Azoto Ammoniacale. Per ottenere una buona
digestione della fibra il livello minimo di concentrazione
ruminale di Azoto Ammoniacale è intorno ai 10 mg/dl.
Al di sotto di tale concentrazione è come avere un
“carburatore ingolfato” dove manca l’aria per bruciare il
carburante.
La carenza di Azoto Ammoniacale ruminale provoca:
• minor efficienza ruminale
• calo dell’ingestione
• calo della digeribilità dei foraggi
NEW
CONCEPT
FEED
Linea Opti-Syncro
Nutrienti in sincronia
per risultati eccellenti.
Il Team Tecnico Dell’Aventino ha ottenuto brillanti risultati
apportando fonti di Azoto sempre disponibile
per il rumine, ma a lento rilascio.
La principale fonte di Azoto Ammoniacale è l’Urea.
Quando essa raggiunge il rumine viene scissa in anidride
carbonica e ammoniaca; quest’ultima viene in parte
captata dalla popolazione microbica e in parte assorbita
e messa in circolo sanguigno. L’Urea, utile per coprire il
fabbisogno proteico, ha però due limiti enormi: l’effetto
positivo sulla proliferazione microbica termina dopo
poche ore dal pasto e possono entrare in circolo quantità
eccessive di Azoto Ammoniacale.
La vacca da latte ha bisogno di proteine degradabili e
Azoto Ammoniacale sempre disponibile per sincronizzare
le fermentazioni ruminali e renderle efficienti.
Le fermentazioni ruminali producono:
• Acidi Grassi Volatili,
principale fonte di energia per la
produzione di latte e per la riproduzione.
• Batteri e Protozoi,
fonti di proteine nobili.
CARBOIDRATI
FERMENTISCIBILI
PROTEINA
DEGRADABILE/NPN
50-60%
PROTEINE TOTALI
ACIDI GRASSI VOLATILI
PROTEINA MICROBICA
60-70%
FABBISOGNO
ENERGETICO
Semplificando possiamo individuare due popolazioni
microbiche: quella che produce energia dalla degradazione
degli amidi e quella che utilizza come substrato cellulose
ed emicellulose presenti nei foraggi sempre per produrre
energia. La prima popolazione, per coprire il suo
fabbisogno di azoto, utilizza per due terzi gli aminoacidi
e per un terzo l’Azoto Ammoniacale; la seconda utilizza
come fonte principale di Azoto quello ammoniacale.
E’ comunque possibile sfruttare i benefici
degli effetti conseguenti ad una adeguata
8
disponibilità di Azoto Ammoniacale a livello
ruminale evitando però i rischi di pericolose oscillazioni
di concentrazioni.
un doppio vantaggio per l’allevatore:
1. aumento dell’efficienza alimentare
(la razione è trasformata in più latte
e più qualità);
2. contenimento dei costi delle materie
prime proteiche per razione.
Esistono in commercio prodotti a base di
Urea (Optigen®) ai quali è stata applicata una
speciale tecnologia che consente di rilasciare
lentamente e in maniera controllata nel
rumine le quantità di azoto non proteico
idonee ad ottimizzare la produzione di
proteine di origine microbica.
Le razioni formulate con il principio OPTI-SYNCRO
Dell’Aventino - new concept feed, apportando
Optigen® come fonte di Azoto non proteico a lento
rilascio migliorano la digeribilità della fibra,
in molti casi con aumento delle performances
produttive.
Perché funziona OPTI-SYNCRO
La somministrazione di azoto a lento rilascio determina
un cambiamento del metabolismo ruminale. Si assiste ad
un risparmio degli aminoacidi necessari per il metabolismo
dei batteri che digeriscono la fibra; nel contempo si assiste
ad una crescita costante dei batteri cellulosolitici per la
costante disponibilità di Azoto Ammoniacale. Pertanto a
livello duodenale si ha una maggiore quantità di aminoacidi
disponibili per essere assorbiti. Il miglioramento dell’efficienza
microbica a livello ruminale sembra determinare aumenti
delle performances produttive anche a fronte di una
diminuzione del tenore proteico della razione.
Sono stati osservati gli effetti sul metabolismo ruminale
attraverso la valutazione fisica delle feci tramite l’utilizzo
del Digester Analyzer, valido strumento di lavoro per
i Tecnici Dell’Aventino. Nella foto seguente si può
osservare la quantità di feci ritenuta dai setacci (prima
dell’aggiustamento della razione) che non rientrava nei
parametri ottimali.
Per questo motivo il Team Tecnico Dell’Aventino propone
prodotti in grado di modificare la popolazione batterica a
favore di quella cellulosolitica per migliorare la digeribilità
del foraggio e diminuire i costi della razione.
LINEA VACCHE DA LATTE
• VL OPTI-SYNCRO 22 (pellet) - cod. 3391
• VL COTTON OPTI-SYNCRO 18 (farina+cotone) - cod. 3392
• VL COTTON OPTI-SYNCRO 21 (farina+cotone) - cod. 3401
• VL N OPTI-SYNCRO 32 (farina) - cod. 3390
• VL N COTTON OPTI-SYNCRO 32 (farina+cotone) - cod. 3398
• VL OPTI-SYNCRO COTTON MASH 2033 (sbric.+fiocchi+cotone) - cod.3406
LINEA BUFALE
• BU OPTI-SYNCRO 22 (pellet) - cod. 3394
• BU OPTI-SYNCRO 227 (pellet) - cod. 3409
• BU OPTI-SYNCRO 247 (sbriciolato) - cod. 3415
• BU OPTI-SYNCRO 248 (pellet) - cod. 3410
• BU COTTON OPTI-SYNCRO 18 (farina+cotone) - cod. 3395
• BU N OPTI-SYNCRO 32 (farina) - cod. 3393
La razione riformulata con la tecnica OPTI-SYNCRO
Dell’Aventino ha determinato un miglioramento delle
performances produttive in termini qualitativi (grasso e
proteine). Le analisi delle feci (vedi foto seguente) evidenziano
i risultati dopo 7 giorni di trattamento (foraggio più digerito).
I prodotti, apportando urea a lento rilascio (Optigen®)
che modula la produzione nel rumine di ammoniaca
rendendola disponibile per i microbi ruminali (soprattutto
quelli che digeriscono il foraggio), ottengono:
• aumento delle proteine microbiche ricche
di aminoacidi essenziali, indispensabile per
bilanciare gli apporti di aminoacidi;
• più aminoacidi a livello intestinale;
• più energia disponibile per la produzione;
• migliore efficienza di trasformazione
degli alimenti.
Questa esperienza positiva in un contesto di
continui rincari delle materie prime proteiche offre
Stefano Albanese
9
Noi&Voi
Volete saperne di più su un argomento che vi sta a cuore? Intendete soddisfare una curiosità?
Inviateci i vostri quesiti per e-mail all’indirizzo [email protected] oppure per posta a
Redazione Zoo-Zoom c/o Dell’Aventino Srl S. U., S.P. Pedemontana 8, 66022 Fossacesia (CH).
Esperti e studiosi del settore saranno lieti di rispondervi dalle colonne di questa rubrica.
A domanda
rispondiamo
Risponde il Dott. Cristiano Chiappa
Laureato in Scienze della Produzione Animale
presso l’Università degli Studi della Basilicata,
si è inoltre specializzato in Alimentazione Animale
presso l’Università degli Studi di Napoli.
In Dell’Aventino dal 2010, svolge il ruolo
di Tecnico Alimentarista.
D. Il latte della mia mandria presenta valori
di proteina bassi (3,12) associati a valori
di urea elevati (34 mg/dl). Come devo fare
per aumentare le proteine e al contempo
riportare l’Urea entro parametri normali?
Vito R. - Campagna (SA)
D. Quanto e come incide una cattiva
alimentazione sulla riproduzione dei ruminanti
da latte?
Antonio C. - Altavilla Silentina (SA)
R. Da sempre è nota la stretta interazione esistente
tra nutrizione e riproduzione. Gli elementi necessari al
mantenimento, alla crescita ed alla produzione di latte
- acqua, energia, proteina, vitamine e minerali - sono
utilizzati anche per assicurare la capacità riproduttiva.
Squilibri alimentari durante la gravidanza possono indurre
alla predisposizione di malattie metaboliche quali chetosi,
dislocazione abomasale, collasso puerperale, ecc.
R. L’Urea è una molecola che si forma nel fegato e nei
reni a partire dall’ammoniaca (NH3) che viene a sua
volta prodotta dalla degradazione delle proteine grezze
nel rumine. Quando nel rumine è presente troppa proteina
degradabile l’ammoniaca che non viene utilizzata dai
microrganismi passa nel sangue attraverso la parete
ruminale e giunge al fegato dove viene convertita in
urea che a sua volta viene secreta con le urine o viene
riciclata tramite la saliva e la diffusione diretta attraverso
la parete ruminale.
L’Urea si diffonde velocemente nei tessuti corporei
passando dal sangue al latte. Tra i fattori alimentari in
grado di influenzare la concentrazione di Urea c’è la
quantità di proteine degradabili immesse con la razione;
in particolare la quota è bassa in carenza di azoto
degradabile, alta in caso di eccessi. L’urea diminuisce con
l’innalzarsi del livello energetico della razione, in particolare
è importante l’apporto di energia fermentescibile, in
relazione anche alla disponibilità di proteine degradabili;
bassi valori di Urea vengono associati ad eccesso di
energia fermentescibile.
Le situazioni in cui ci si può imbattere sono
tendenzialmente 4:
- Urea alta e proteina alta: esiste un problema in razione
di eccesso proteico;
- Urea bassa e proteina bassa: esiste un problema di
carenza proteica;
- Urea alta e proteina bassa: esiste una carenza di energia
fermentescibile;
- Urea bassa e proteina alta: esiste una carenza di
proteina solubile.
Nel caso in discussione c’è sicuramente una carenza di
energia fermentescibile che può essere risolta inserendo
in razione una quota di polpe di barbabietola o di orzo in
farina o fiocchi bilanciando così l’energia fermentescibile
con le proteine solubili.
SQUILIBRI PROTEICI - In generale, quantità inadeguate
di proteina hanno ripercussioni negative tanto sulla
produzione di latte che sulla sfera riproduttiva, ma anche
gli eccessi, soprattutto di quelle solubili e degradabili,
sono da evitare. In questo caso alti livelli nel sangue di
urea e/o ammoniaca sono altamente correlati ad una
diminuzione dei livelli di fertilità interferendo con l’azione
del progesterone sul microambiente uterino, causando
condizioni non ottimali per lo sviluppo e la sopravvivenza
embrionale.
Nella pratica, poi, un eccesso proteico in razione ha bisogno
di energia extra per essere normalmente neutralizzato
con il conseguente aumento dei costi alimentari.
SQUILIBRI ENERGETICI - All’insorgenza della lattazione,
la produzione di latte ha la massima priorità rispetto ai
nutrienti disponibili: per tale motivo i componenti della
razione vengono totalmente utilizzati ed in più l’animale
deve necessariamente mobilizzare le riserve corporee
in grado di fornire energia. Tale situazione è aggravata
da inappetenza, con conseguente scarsa ingestione
di sostanza secca e perdita di condizione corporea. Si
verifica così un bilancio energetico negativo che si annulla
a 70 giorni circa. Questa situazione è causa di scarsa
fertilità nelle bovine, per ritardo della ripresa di un
normale ciclo estrale ed aumento nell’incidenza di calori
silenti: in altre parole, maggior è l’entità di questo bilancio
negativo, più lungo è l’intervallo parto-prima ovulazione
e maggiore sarà il tempo necessario perché l’utero sia
10
pronto a garantire la sopravvivenza di un ovulo fecondato.
La perdita di condizione corporea raggiunge il picco tra i
30 e i 45 giorni. La portata di questo bilancio energetico
negativo può essere monitorata dal rilevamento del
BCS (Body Condition Score) e verificando l’eventuale
presenza di corpi chetonici ematici. Per ridurre al minimo
il tempo di deficit energetico è necessario, oltre ad una
razione corretta, anche un’adeguata gestione aziendale
(soprattutto un idoneo raggruppamento degli animali
rispetto alla produzione).
Per quanto concerne la razione si raccomanda di usare
foraggi di buona qualità per stimolare l’assunzione
di sostanza secca ma soprattutto si deve tendere ad
aumentare la concentrazione energetica della razione
addizionando la stessa con glicole propilenico o altri
additivi glicogenici i quali, essendo precursori del glicogeno,
si rendono immediatamente disponibili nel sangue per
scopi energetici. In conclusione, risulta chiaro lo stretto
nesso tra riproduzione e alimentazione. Carenze, eccessi
o squilibri sono fattori in grado di alterare le potenzialità
della sfera riproduttiva. E’ quindi indispensabile una
buona gestione della razione controllando i parametri
nutritivi dei foraggi ogni volta che vengono sostituiti
come tipo e qualità verificando che gli animali assumano
effettivamente la razione loro distribuita.
Per aumentare le possibilità di un rapido ripristino
delle capacità di concepimento dopo il parto è perciò
consigliabile:
- distribuire una razione bilanciata;
- impiegare foraggi di buona qualità;
- assicurare acqua fresca, abbondante e pulita;
- massimizzare l’assunzione di sostanza secca soprattutto
nelle primissime fasi di lattazione;
- ristabilire una giusta condizione corporea nella seconda
fase di lattazione che sarà determinante per la lattazione
successiva.
11
Sotto
i riflettori
Allevatori, rivenditori
e personaggi di successo
alla ribalta
In Basilicata ma
soprattutto in vetta
Dettagli costruttivi della struttura dell’Az. Marcone: come le soluzioni presenti in Israele, tutto è pensato per massimizzare il benessere dei capi.
“Abbiamo cominciato - racconta la Sig.ra Carmela - con
appena 8 vacche e la gestione di mio padre Vito; poi nel
1998 c’è stato il passaggio di consegne ed oggi annoveriamo
circa 100 capi, quasi tutti di razza frisona con 4 brune e
una pezzata rossa. Attualmente il latte viene conferito ad
un noto e rinomato caseificio della zona che vanta diversi
punti vendita anche fuori della Basilicata”.
A Tramutola (PZ), in Val d’Agri,
l’Az. Agr. Marcone Carmela punta
su innovazione e qualità ed è al
primo posto nelle classifiche
della regione.
Per i protagonisti di questo numero di Zoo-Zoom ci
spingiamo a sud, per l’esattezza in Val d’Agri, dove ci
accoglie la Sig.ra Carmela Marcone che, affiancata dal
marito Silvio Barbella e dal figlio Michele, è a capo della
classica realtà d’allevamento a conduzione familiare ma
che trionfa tra le classifiche della Basilicata.
Fiordilatte, caciocavalli e scamorze sono le specialità
di questa zona d’Italia, spesso inspiegabilmente lontana
dalle luci della ribalta ma sicuramente “al top” per
quanto riguarda il patrimonio agro-zootecnico e la
vocazione alla sua tutela.
Foto d’insieme nell’Azienda Marcone: Franco Nitti (Collaboratore commerciale Dell’Aventino) a sinistra, i signori Michele e Silvio Barbella, il
Dott. Stefano Albanese (Product Manager Ruminanti Dell’Aventino) e la Sig.ra Carmela Marcone.
12
GRADUATORIA DI MERITO DEGLI ALLEVAMENTI PER KG DI PROTEINE/2011
PRODUZIONI
N.
ORD.
COGNOME NOME - LOCALITÀ
1
MARCONE CARMELA * TRAMUTOLA
LATTE
KG
PROTEINE
KG
10.362
370
Provincia di Potenza
FRISONA ITALIANA
Bollettino AIA
“Nel giro di dieci anni - interviene Michele - l’azienda
ha compiuto un autentico salto di qualità, lavorando molto
sulla genetica e sul benessere, realizzando nel 2006 una
stalla moderna a stabulazione libera con cuccette. Abbiamo
optato per una struttura molto alta, pensata per garantire
la giusta ventilazione e la giusta temperatura nell’ambiente
del paddock, progettata e realizzata secondo i moderni
criteri in uso in territori caratterizzati da una zootecnia
d’avanguardia come Israele”.
Nonostante le elevate temperature di queste zone,
il benessere complessivo per gli animali è molto alto.
Termometro alla mano, nei giorni della realizzazione di
questo servizio per Zoo-Zoom si toccavano i 40° C ma
la temperatura massima riscontrata in stalla era di soli
30° C, il tutto senza l’ausilio di ventilatori e di tecniche
di umidificazione tese ad abbassare la temperatura
dell’aria.
Di notte invece la temperatura riscontrata è stata di
20°C circa, una condizione ambientale ottimale, quindi,
per l’allevamento e il benessere dei capi.
Se l’azienda Marcone oggi è realtà di spicco in Basilicata
lo si deve ad una visione molto innovativa dell’attività.
Un’altra chiave di lettura del successo di questa realtà
aziendale è sicuramente il lavoro del team familiare, la
determinazione e la specializzazione.
“In casa Marcone-Barbella - spiega il sig. Silvio - non viene
praticata un’altra attività: tutte le energie fisiche e mentali
vengono indirizzate all’azienda, ogni eventuale e sporadico
problema viene analizzato nel dettaglio e diventa occasione
di miglioramento. Come diceva mio figlio, lavorando sulla
genetica, nel giro di dieci anni siamo passati da poche vacche
ad essere la prima tra le stalle della Lucania (considerando le
due mungiture) per quintali prodotti e per qualità del latte”.
L’alimentazione avviene tramite tecnica Unifeed e con
un Nucleo personalizzato (Nucleo Marcone), studiato
dal Team Tecnico Dell’Aventino ad hoc per questa
realtà con l’ausilio in razione di azoto non proteico
che favorisce le fermentazioni ruminali, soprattutto
quelle che digeriscono la fibra. Da anni viene prevista
nella razione giornaliera anche un’integrazione di alghe
marine, utilizzata per i suoi aspetti nutraceutici e i suoi
indubbi benefici a favore del sistema immunitario e di
quello riproduttivo.
I signori Silvio e Michele Barbella, tra il Dott. Stefano Albanese
e Franco Nitti.
Qualità del latte e performances dei capi hanno dunque
fatto guadagnare all’azienda Marcone un meritato posto
anche “sotto i riflettori” di Zoo-Zoom!
A proposito di performance, va sottolineata la notevole
produttività media per capo: nessuno scende sotto un
determinato quantitativo e tutte le vacche in lattazione
contribuiscono al risultato d’elezione.
Gestione attenta e management moderno, produzione
qualitativamente e quantitativamente elevata, benessere
animale: in questi punti è racchiusa la filosofia vincente
di questa realtà.
Oggi, in un periodo certamente critico, le lamentele sul
prezzo del latte passano in secondo piano rispetto alla
gratificazione ed al prestigio di occupare il primo posto
nelle classifiche della Basilicata.
E tutti questi risultati sono stati ottenuti in soli 10 anni…
Razione utilizzata, “cocktail” perfetto
per produzioni di altissima qualità:
•Insilato di mais
•Fieno di medica
•Fieno di loietto
•Farina di mais
•Nucleo Marcone Dell’Aventino
kg 20
kg 3
kg 2
kg 5
kg 6,5
Il rapporto con l’Azienda mangimistica Dell’Aventino
è ormai consolidato da 6 anni ed entrambi possono
gioire dei risultati ottenuti.
13
L’esperienza
positiva
Coop. Agr.
Zootecnica
Falode,
Castello del
Matese (CE)
Un punto di riferimento
per la filiera corta
e per la zootecnia
del terzo millennio
Il sig. Liberato Loffreda, general manager della Coop. Falode, tra
Mauro Izzo e il Dott. Nicolino Beatrice (rispettivamente Agente
di Zona e Area Manager Dell’Aventino).
I signori Giovanni e Pietro Mallardo, invece, si occupano
della macelleria, il sig.Antonio De Lellis del Caseificio e
la signora Eva Del Giudice dell’Agriturismo.
Questa realtà ha per emblema una bussola, simbolo
della ricerca continua nella giusta direzione, scelto
per guidare clienti e visitatori tra gusti, sensazioni ed
esperienze indimenticabili. Ad accogliere sul posto chi
scrive per Zoo-Zoom (sotto un faggio secolare gigante
dove si respira aria di benessere e relax, ndr) è il sig.
Liberato Loffreda, general manager della Coop. Falode.
Se tutto l’anno la Falode è raggiunta in larga parte
da campani, in agosto è meta di turisti provenienti da
ogni parte d’Italia e non solo, attratti dalle bellezze
paesaggistiche. Anche in inverno è una location
appetibile per la vicinanza alle stazioni sciistiche di
Campitello Matese e Bocca della Selva.
Insomma, siamo al cospetto della classica azienda
gestita da imprenditori sagaci, che sanno anticipare il
futuro ed essere proattivi in un contesto - diciamo
naturalistico - nel quale si inserisce a pieno titolo la
vocazione zootecnica e alimentare.
Dello scorso luglio, infatti, è l’evento “Gustando La
Falode” (assaggi di latte, yogurt, latticini e prodotti tipici
allietati da spettacoli e giochi!), una tra le manifestazioni
che denotano lo spirito positivo e orientato al business
Si capisce subito la complessità di una struttura
bellissima ma che necessariamente ha bisogno di
una gestione manageriale per far funzionare tutto
alla perfezione. Infatti ogni socio è responsabile di
un settore della Cooperativa: il sig. Pietro De Lellis
segue il settore ovini, i signori Emilio e Guido De
Lellis gestiscono l’alimentazione animale mentre il sig.
Cosimo Di Lello è il capostalla dei bovini.
Il Dott. Beatrice, il sig Liberato Loffreda e Mauro Izzo nell’allevamento
di vacche da latte di razza bruna della Cooperativa Falode.
14
di questa splendida realtà imprenditoriale situata
sull’altopiano del Matese a 1.030 mt sul livello del
mare, in prossimità dell’omonimo lago, nel cuore del
Parco Regionale, a cavallo tra i comuni di S. Gregorio
e Castello del Matese: un contesto ambientale unico.
La Cooperativa, costituita nel 1982, vive nel 1985 un
anno cruciale quando rileva l’attuale azienda di circa
400 ettari che versava in stato d’abbandono con
appena un paio di ruderi.
Oggi l’attività impegna ben 5 famiglie e la gestione
del sig. Liberato Loffreda può già contare sull’apporto
dei figli Annachiara e Livio, la prima con funzioni
amministrative, il secondo nell’area tecnica. Livio, grazie
anche all’imminente laurea in Veterinaria, contribuirà a
dare nuova linfa a questa prestigiosa struttura.
Ma ripercorriamo velocemente le tappe dell’ascesa
dell’azienda Falode.
L’allevamento organizzato è partito con 500 ovini
mentre allo stato attuale sono circa 1.300 le pecore di
razza lacaune francese; nel 1990 sono state introdotte le
vacche da latte di razza bruna e oggi i capi ammontano
a circa 200; diversi sono i bovini da carne di razza
marchigiana pura che vivono allo stato brado.
A partire dagli anni Novanta, un passo dopo l’altro,
l’azienda ha fatto segnare una crescita esponenziale
soprattutto in termini di qualità della filiera corta:
prima il caseificio, poi la macelleria e per finire la
realizzazione di un piccolo salumificio.
Più che di “chilometri zero” è il caso di parlare di
prodotti “a metri zero” poiché una grossa fetta della
produzione è trasformata e commercializzata in loco
nel punto vendita aziendale; la restante parte viene
venduta in altri negozi delicatessen delle province di
Caserta, Napoli e Roma.
Il tipico “Pecorino del Matese” e il “Caciocavallo del
Matese” sono fiori all’occhiello che si affiancano a latte
e specialità casearie come scamorze, ricotte, etc.
A cominciare dal 1993 alla pratica zootecnica si è
affiancata una florida attività di agriturismo, non solo
fonte di reddito e di soddisfazioni ma anche volano
importante per accrescere la notorietà di location e
produzioni.
La Falode è in grado di offrire servizi di agricampeggio,
di sosta pic-nic e di escursionismo, grazie anche
all’ampia area a disposizione per ospiti e turisti e un
totale di 100 posti letto e 200 coperti.
Tornando all’aspetto prettamente zootecnico, per
le vacche da latte è stato scelto dal Team Tecnico
Dell’Aventino il prodotto con cotone VL Cotton 23,
che sta dando ottimi risultati in linea con le aspettative
d’eccellenza della proprietà.
Mauro Izzo e il Dott. Cristiano Chiappa (rispettivamente
Agente di zona e Tecnico Alimentarista Dell’Aventino)
coordinati dal Dott. Nicolino Beatrice (Area Manager)
seguono con attenzione lo sviluppo della proficua
collaborazione con la Falode, nata anche grazie al
prezioso contributo del Dott. Luis Marquez, esperto
consulente nel settore degli ovini (nello specifico si è
puntato sui mangimi Dell’Aventino OV 10 Fiocco, OV
Project Plus e Lamb Easy Meal).
Dietro al marchio “Matese Ranch”, inoltre, si palesa un
prestigioso allevamento (con addestramento e vendita)
di cavalli Quarter Horse e Paint Horse, per un totale
di circa 100 capi. L’evento “Matese Western Days” che
si svolge i primi di agosto, è la dimostrazione tangibile
dell’attenzione che la Falode presta anche al settore
equino e sempre ad alto livello.
Ricerca dell’eccellenza “a tutto campo” e molteplicità
delle specie allevate: con queste caratteristiche si
intuisce perché la Falode è un cliente molto importante
per l’Azienda Dell’Aventino.
La Falode è una “Esperienza Positiva” su tutti i fronti,
non ultimo il delicato tema del benessere animale che
sappiamo quanto incida su qualità del latte e delle
produzioni alimentari.
Basta una rapida occhiata al punto vendita aziendale
per capire come le giuste strategie “arrivino” alle
eccellenti produzioni!
Una gustosa selezione dei prodotti Falode e a destra il sig. Antonio De Lellis che cura il caseificio.
15
In linea
con il
mercato
Rubrica dedicata al mercato
delle materie prime, con un
breve accenno alla situazione dei prezzi dei principali
prodotti della trasformazione
zootecnica
Dott. Andrea Garzilli
Dipartimento Acquisti,
Produzione e Logistica
Dell’Aventino
di un anno fa.
Per la soia, infine, l’USDA ipotizza un raccolto di 73 mln; solo un
paio di mesi fa si parlava di 83 mln e le prime indicazioni erano per
un raccolto record di 90 mln. Nel giro di poche settimane abbiamo
assistito ad una impennata senza precedenti delle quotazioni dei
cereali sui mercati internazionali e la soia ha continuato il suo trend
rialzista, cominciato a inizio anno a seguito della forte riduzione
dei raccolti sudamericani (-20% rispetto alle attese).
Per i cereali, l’aumento dei prezzi sul mercato di Chicago è stato
repentino e particolarmente significativo in termini di entità. Negli
ultimi tre mesi le quotazioni del mais sono aumentate di circa il
60% portandosi a valori record (330 dollari/ton), quelle del grano
del 40% e quelle della soia del 60%, in questo caso partendo dalle
quotazioni di inizio anno.
E pensare che le semine primaverili erano state particolarmente
positive accompagnate anche da un andamento climatico
favorevole con bollettini settimanali sullo stato delle colture,
emanati dall’USDA, che indicavano fino a metà giugno sia per
il mais che per la soia un’alta percentuale (70%) di “condizioni
buone/eccellenti”.
Le aspettative degli operatori erano quindi decisamente ottimistiche
e anche la speculazione ha continuato ad operare principalmente
sul comparto della soia, penalizzato dai danni provocati dalla
siccità nel Sud America, trascurando il comparto dei cereali per il
quale, invece, si prevedevano raccolti importanti.
Per rendere più evidente quanto sta accadendo sui mercati
internazionali, mostriamo alcuni grafici che rispecchiano
l’andamento dell’ultimo periodo di grano, mais e soia.
In Italia la campagna cerealicola è iniziata a fine giugno nel modo
migliore sia per il grano tenero che per il grano duro e l’orzo. Le
prime informazioni, per questi cereali, indicavano rese al di sopra
della media e ottima qualità con conseguenti quotazioni cedenti
rispetto a quelle di fine campagna.
I timori, poi, per le notizie negative provenienti dagli USA e dai
Il momento
è caldo
La peggiore siccità degli ultimi 60 anni sta mettendo in ginocchio
il settore agricolo statunitense che sta vedendo i propri raccolti
ridursi velocemente, nonostante le semine siano state ampiamente
superiori a quelle della stagione precedente.
Gli ultimi rapporti mensili pubblicati dall’USDA, Dipartimento per
l’Agricoltura degli Stati Uniti, sono stati decisamente allarmanti per
le prospettive del bilancio agricolo mondiale 2012/2013. L’attesa
degli operatori era concentrata in particolar modo sulla scontata
revisione al ribasso delle rese del mais negli USA. C’era molta
incertezza sull’entità dei danni che avrebbe potuto provocare la
siccità che ha interessato i territori del Midwest proprio nella fase
più delicata del ciclo di vita del cereale.
Le previsioni rilasciate dall’USDA sono state ancora peggiori di
quanto si aspettavano i più accreditati analisti. Le rese per acro
sono state ridotte rispetto a giugno di oltre il 25%: il taglio più
consistente degli ultimi anni! E come conseguenza ci dovrebbe
essere una contrazione del raccolto di circa 100 mln di tons (274
mln contro i 375 previsti a giugno). In calo anche le scorte mondiali
di fine campagna 2012/2013 indicate a 123 mln rispetto ai 156
stimati a giugno e ai 135 di fine campagna 2011/2012. Il calo
è stato solo in parte attenuato da una riduzione sulla stima dei
consumi di circa 30 mln (252 contro 285).
Anche le prospettive per il grano sono peggiorate a seguito
soprattutto del clima sfavorevole in Russia, Ucraina e Kazakistan.
La produzione mondiale si dovrebbe attestare a circa 665 mln
di tons contro i 695 della precedente campagna e le scorte si
dovrebbero ridurre in maniera significativa: 177 mln contro i 198
Andamento quotazioni Grano, Mais e Soia (fonte CBOT Chicago).
16
Gli operatori di fronte a questo scenario sono molto frastornati, si
muovono con cautela sia nel vendere che nel comprare evitando
affari sul lungo periodo.
C’è da tener presente, poi, che la speculazione finanziaria amplifica
in maniera esponenziale le tensioni in atto sui mercati. E proprio
per questo, Francia e Stati Uniti hanno sollecitato per il prossimo
G20 iniziative concrete per evitare quei fenomeni di affannoso
accaparramento di risorse nei Paesi importatori e di blocco delle
esportazioni da parte dei Paesi esportatori, che nel 2008 e nel
2009 moltiplicarono l’effetto dei cattivi raccolti. Inoltre la FAO ha
già chiesto agli USA, in maniera molto decisa, di sospendere la
produzione di etanolo per evitare una nuova crisi alimentare.
Ci aspetta, quindi, una campagna particolarmente difficile.
Paesi dell’Est e le preoccupazioni per la nostra campagna del mais,
messa a dura prova da una persistente siccità (le ultime stime
indicano una riduzione di circa il 30% della produzione) hanno
profondamente modificato lo scenario del mercato che sembrava,
fino a poco più di un mese fa, destinato a mantenersi su valori
inferiori a quelli registrati nella campagna appena conclusa. In
particolare va segnalata la repentina impennata del mais che
si è portato per merce disponibile a valori di € 280 base Veneto
con un incremento di oltre il 40% facendo da traino anche ai
prezzi di grano e orzo che si sono portati a valori rispettivamente
di € 275 e 250.
La situazione, allo stato attuale, si presenta ancora molto critica
non solo nel nostro Paese, ma anche negli USA, in Francia e nei
Paesi dell’Est e non si esclude che i dati negativi rilasciati dall’USDA
ultimamente possano ulteriormente peggiorare.
Andrea Garzilli
A rigor
di legge
Come essere informati
e districarsi tra norme
e regolamenti
Dott. Antonio De Mattia
Responsabile Amministrativo
Dell’Aventino
Articolo 62,
un punto pesante a favore
della trasparenza nella
filiera agroalimentare
Ad ogni modo invitiamo i nostri Clienti ad
informarsi presso le associazioni di categoria e/o i
propri consulenti fiscali per l’esatta comprensione
dei diritti e dei doveri che scaturiscono dall’entrata
in vigore dell’ormai “famoso” Articolo 62.
Le tanto attese nuove regole sulla vendita dei prodotti
agricoli e alimentari finalmente sono in dirittura d’arrivo.
Entra infatti in vigore il 24 ottobre 2012 un provvedimento
che fa chiarezza e dissipa dubbi su contratti e regala
ragionevoli certezze ad alcune maglie deboli della catenafiliera.
La normativa, infatti, nasce proprio con l’intento di
sostenere le parti commerciali più deboli della catena
agroalimentare, i produttori agricoli e gli allevatori.
L’elenco dei prodotti agricoli è completo, comprende ogni
prodotto proveniente da un’azienda agricola (animali vivi,
latte, piante, cereali, frutta, etc) e prodotti lavorati (carne,
vino, etc.).
Promosso dal Ministero delle Politiche Agricole e quello
dello Sviluppo Economico, pone maggiormente l’attenzione
sulle vendite operate alla distribuzione grande e piccola
ma riguarda anche il nostro settore mangimistico.
E’ obbligatorio il contratto scritto e deve contenere gli
elementi richiesti dal decreto di applicazione.
Spazio anche alla condanna dei comportamenti sleali,
come ad esempio condizioni ingiustificatamente gravose
per la parte “commercialmente” più debole.
Antonio De Mattia
IL PROVVEDIMENTO IN SINTESI
- Si applica a cessioni di prodotti agricoli e alimentari (sono
esclusi conferimento soci a cooperative o organizzazione di
produttori, prodotti ittici e transazioni con pagamento cash);
- Obbligo del contratto in forma scritta;
N.B.: in osservanza del decreto in esame, l’Azienda Dell’Aventino
assolverà anche all’obbligo di riportare sul documento di
trasporto o di consegna e nella fattura, la seguente annotazione:
“assolve agli obblighi di cui all’art. 62 del Dl 1/2012”.
- Obbligo di rispettare determinati termini di pagamento.
Essi sono non superiori a 30 gg (per merci deperibili,
es. latte) e non superiori a 60 gg (per merci non deperibili,
es. mangimi). Tali termini decorrono dall’ultimo giorno
del mese di ricevimento della fattura e/o della consegna.
- Divieto di pratiche commerciali sleali come, ad esempio,
condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose per la
parte “più debole” commercialmente;
- Decorrenza automatica degli interessi di mora a partire dal
giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento;
- Il rispetto della normativa in esame è demandato
all’Antitrust ed alla Guardia di Finanza.
17
Area
marketing
Gianluca Ricciuti
Laureato in Architettura
è Responsabile
della Comunicazione e
del Marketing Operativo
in Dell’Aventino
Studi, analisi, ricerche
e consigli per puntare
sempre più in alto
Progetto AGRIDELL’
perché, quotidianamente, vengono inserite nuove referenze.
In questo contesto va evidenziato anche il ruolo di Simone
Vellante e del Dott. Guido Massimini (rispettivamente Agente di
zona ed Area Manager Dell’Aventino) che hanno fatto sì che
questo punto vendita prendesse forma nella giusta maniera ed
avesse la giusta organizzazione.
Il buon equilibrio trovato tra merce esposta “su pedana”
(soprattutto mangimi) e articoli disposti “a scaffale” (in
prevalenza pet-food, sementi e accessori per l’agricoltura)
è - e rappresenterà in futuro - il successo del nuovo
Naturaverde-AgriDell’.
Roberto svolge anche un importante
lavoro di servizio e consegna di
mangimi ai piccoli allevatori locali
e questo è un lavoro importante
per supportare i piccoli allevamenti
- soprattutto di ruminanti - in zone
spesso disagiate ed impossibili da
raggiungere con grandi mezzi.
Anche per lui, quindi, si è rivelata molto
importante la parte di formazione
per la gestione di un nuovo punto
vendita e di modernizzazione delle
tecniche espositive: quando un nuovo
negozio prende forma - per giunta di
proprietà di un giovane imprenditore! è un successo perché rappresenta la
continuità in un settore, quello agrozootecnico, visto spesso come difficile
ed erroneamente come marginale.
A Bellante (Teramo) un giovane
imprenditore per un nuovo punto
vendita in un territorio
nel quale agricoltura e zootecnia
la fanno ancora da padrona
Il nome della rivendita salta subito
all’occhio: Naturaverde… è un
caso ma è lo stesso della linea di
mangimi Dell’Aventino destinata
all’allevamento rurale; l’imprenditore
di cognome fa Calabrese ma è un
“abruzzese DOC”; è certamente
meritevole d’attenzione perché - di
questi tempi - va premiato chi sfida
la criticità del periodo per rinnovare,
ammodernare e rendere più
funzionale il proprio punto vendita.
A Bellante, in provincia di Teramo,
Naturaverde era già un nome
importante nella vendita di mangimi
e di prodotti e servizi per la zootecnia
ma il vecchio punto vendita in
pieno centro “stava un po’ stretto”
a Roberto Calabrese che crede in
questa professione e punta quindi a
In quanto a successo, in questo
rilanciare.
articolo piace evidenziare la Festa
Per fare questo ha scelto anche
della Trebbiatura che ogni
di servirsi della collaborazione del
anno viene organizzata a Bellante
Team AgriDell’ il quale ha favorito
proprio grazie all’impegno tangibile
l’identificazione del nuovo punto
di Roberto Calabrese: un intero paese
vendita ed ha garantito il giusto
fa un salto nel passato e rievoca le
supporto per il Visual Merchandising.
tecniche e l’impegno che venivano
Roberto Calabrese - insieme ad
messi in campo per l’agricoltura di
alcuni familiari che lo supportano Roberto Calabrese con Simone Vellante e con il Dott. Guido un tempo, con la consapevolezza che
nell’attività quotidiana - sta traendo il Massimini (rispettivamente Agente di Zona ed Area Manager anche le nuove generazioni possano
massimo dalla nuova organizzazione Dell’Aventino), nel nuovo punto vendita di Bellante (TE).
trovare un futuro in questo settore
funzionale degli spazi e dal fatto di
avendo sempre bene in mente ciò che
tenere sempre in ordine il nuovo punto vendita; infatti, non
il passato ha rappresentato per le loro famiglie e per questo
sempre nel mondo degli agristore si riesce a mantenere nel
bellissimo territorio.
Gianluca Ricciuti
tempo la giusta organizzazione iniziale delle merci anche
18
Vita d’azienda
della Sicurezza dei lavoratori. Claudio è in Azienda dal 2002 ed
ha certamente portato un ricco bagaglio di saggezza acquisito in
esperienze precedenti nel settore metalmeccanico. Il suo è stato
un ambientamento immediato e con la sua disponibilità e la sua
attenzione lavora quotidianamente anche per rendere sempre
sicure le attività lavorative dei colleghi.
Ad affiancarlo nelle mansioni manutentive c’è Antonio Cimini
- soprattutto per la parte elettrica - e non trascurabile è il ruolo
dei giovani Riccardo Fucci e Matteo Silverii da pochi anni in
azienda. Ci piace sottolineare la filosofia di lavoro di questo team
“ben oliato”, un team veramente “proattivo”. Una manutenzione
dinamica è quella che va oltre il semplice controllo, molti spiragli
per l’innovazione e il miglioramento si individuano proprio
osservando le macchine con occhi diversi, senza appiattirsi su
norme e procedure. Pensiamo, ad esempio, a quante significative
evoluzioni sta introducendo a tutti i livelli l’adozione in Dell’Aventino
del progetto denominato “Percorso Verde”. Tematiche come
la riduzione delle emissioni in atmosfera o più in generale il rispetto
dell’ambiente nei cicli di produzione, implicano nei “controllori” delle
macchine un aggiornamento costante.
Forte della sua esperienza, insieme all’azione dei collaboratori
sempre all’altezza dei compiti, Claudio Morgione si può ben
definire a capo di un gruppo di lavoro di qualità. Lui stesso da
queste colonne tiene a ringraziare la Direzione non solo per la
fiducia accordata, ma soprattutto per l’impegno dedicato al delicato
tema della sicurezza sul lavoro, su un terreno dove sensibilità,
cultura d’impresa e adempimenti volontari fanno la differenza tra
un’azienda qualsiasi e una con la A maiuscola.
Filo diretto tra Dell’Aventino
ed i suoi collaboratori
Manutenzione, la qualità
passa anche dagli ingranaggi
Capita di considerare macchinari e impianti come strumenti
asettici per la produzione; nell’ambito delle attività di un’impresa
produttiva poco strutturata, tante volte ci si accorge di loro solo in
caso di guasto. E invece controlli continui, verifiche e manutenzione
programmata sono parte integrante di quel prestigioso ingranaggio
chiamato “Assicurazione Qualità” che dà valore aggiunto al cliente
di aziende ben organizzate. Le linee e gli impianti di produzione
rappresentano il cuore pulsante dell’attività del mangimificio
Dell’Aventino, traducono in qualcosa di tangibile gli sforzi dell’Area
Commerciale e dell’Area Tecnica.
Le persone che le controllano consentono il rispetto delle
caratteristiche intrinseche dei prodotti, la loro costanza nel tempo,
il rispetto dei tempi di consegna ai clienti…e potremmo continuare
a lungo su questa linea. Per non parlare delle certificazioni che tengono
altamente conto degli impianti: dalla prestigiosa certificazione
Codex Assalzoo alla ISO 9001:2008 che nobilitano la
qualità dei mangimi Dell’Aventino. In Azienda il compito di vigilare
e verificare che tutto fili liscio è affidato a Claudio Morgione, suo
il ruolo di Responsabile della Manutenzione e del Coordinamento
Nota
bene
In ogni numero
i principali appuntamenti
del periodo per essere
sempre aggiornati
e al passo con i tempi
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
• 67a Fiera Int. del Bovino da latte
Q ualy food - S alone S alute A nimale
in contemporanea a:
ITALPIG - 16° Salone della Suinicoltura Italiana
EXPOCASEARIA - Tecnologie per la produzione
e distribuzione del latte e derivati
Quartiere Fieristico - Cremona, 25/28 ottobre
• Zootecsud
Fiera Nazionale della Zootecnia
Quartiere Fieristico
Foggia, 16/18 novembre
In basso a destra Claudio Morgione (Resp. della Manutenzione e Coordinatore della Sicurezza dei lavoratori); alle sue spalle Antonio Cimini (che cura
la parte elettrica) e i giovani manutentori Matteo Silverii e Riccardo Fucci.
Con il camice bianco, Michele Andreoli (Resp. Produzione).
Manifestazioni e date sono desunte, al momento della stampa
di questo numero di Zoo-Zoom, da siti internet
e da materiale diffuso dalle singole organizzazioni.
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Linea Opti-Syncro
SINERGIA ADV.
Nutrienti in sincronia
per risultati eccellenti
NEW
CONCEDPT
FEE
Le razioni formulate con il principio OPTI-SYNCRO Dell’Aventino,
new concept feed, migliorano la digeribilità della fibra, in molti casi con
un aumento delle performances produttive grazie a soluzioni tecnologiche
avanzate a base di urea (Optigen®) che consentono il rilascio nel rumine,
gradualmente e in maniera controllata, di azoto non proteico.
PUNTUALI ARRIVANO I VANTAGGI PER L’ALLEVATORE:
✓ aumento dell’efficienza alimentare
✓
(razione trasformata in più latte e più qualità);
minori costi per materie prime proteiche per razione.
Dell'Aventino S.r.l. Soc. Unipersonale 66022 Fossacesia (CH) S.P. Pedemontana, 8 Tel. 0872.62.211 r.a. Fax 0872.62.00.05
P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA
Dell’Aventino S.r.l. S. U.
[email protected]
66022 Fossacesia (CH) S.P.www.dellaventino.it
Pedemontana, 8
Tel. 0872.62.211 r.a. Fax 0872.62.00.05
[email protected]
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www.dellaventino.it
C/1076/2008
CH CDM 30319928