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P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA N U M E R O 1 4 • A N N O V I I ( n ° 2 ) • OT TO B R E 2 0 1 2 Vacche da latte, un mercato alimentato dalla ricerca e dalla formazione Esperienza e innovazione Dell’Aventino, gli ingredienti giusti per un latte di qualità pegno profuso nel Corso Avanzato per “Specialist” nel campo delle vacche da latte in via di svolgimento in Dell’Aventino. In ultimo, vorrei pubblicamente inviare da queste pagine un ringraziamento diretto ad Antonello Ceccarani che per motivi di salute ha dovuto abbandonare l’incarico di Direttore Commerciale della Dell’Aventino Mangimi. Dalla redazione di Zoo-Zoom e da me in particolare, l’augurio di una pronta e totale guarigione. Detto tra noi Gentili Lettrici e Gentili Lettori, A tutti i lettori, invece, auguriamo un buon autunno e una buona lettura di Zoo-Zoom. a distanza di tempo siamo di nuovo a parlare dell’aumento dei prezzi delle materie prime (mais, orzo, soia, etc.) indispensabili per l’alimentazione animale. Questi incrementi degli ultimi mesi sono dovuti essenzialmente alla siccità che ha colpito i principali Paesi produttori di tali commodities; la drastica riduzione della resa per ettaro, e quindi la disponibilità per i mercati di approvvigionamento, ha sconvolto quella che sembrava essere una normale estate dal punto di vista dei raccolti. Come accade quando si è in piena burrasca, bisogna navigare a vista. Di conseguenza faremo di necessità virtù, muovendo i listini dei nostri prodotti di pari passo con l’andamento delle principali materie prime. A fare da contraltare alla tempesta dei mercati, c’è un’ottima notizia per tutto il comparto agro-zootecnico: il 24 ottobre, infatti, entrerà in vigore l’articolo 62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27 (il cosiddetto decreto liberalizzazioni). In sostanza, la normativa citata è finalizzata alla tutela dei prodotti agricoli e alimentari di produzione nazionale. Al fine di garantire un giusto rapporto di forza tra le parti della filiera (agricoltori-allevatori-mangimifici-trasformatori-dettaglio/gdo), la normativa prevede: 1) la forma scritta per i contratti; 2) i termini di pagamento che saranno inderogabili (30 giorni per i prodotti deperibili e 60 per gli altri); 3) sanzioni a carico delle parti che non rispetteranno la normativa (pratiche commerciali sleali). Vi rimando a pag. 17 di questo numero per ulteriori dettagli. Volete vedere che per una volta è stata concepita una normativa a favore del nostro settore?! A questo punto non resta che augurarsi che l’entrata in vigore avvenga senza ritardi. La mia personale sensazione è che la sensibilità verso la parte più debole della filiera (allevatori in primis) è alta e che si farà di tutto per permetterle di continuare a produrre eccellenze alimentari. In questo numero, inoltre, potrete leggere l’articolo del Dott. Paolo Colturato, professionista esperto che pone l’accento sull’importanza della formazione in ambito mangimistico (ma utile sempre a tutti i livelli, aggiungo io!) e propone un nuovo approccio “critico” e costruttivo che la rete commerciale e tecnica deve maggiormente adottare negli allevamenti. Anche l’allevatore - mi rivolgo soprattutto ai giovani deve vedere la sua azienda con una rinnovata dimensione critica, rimettendosi in discussione, per affrontare al meglio questo particolare momento di mercato. Ringrazio il Dott. Colturato per il suo articolo e per l’im- Nereo Dell’Aventino Amministratore Unico - Dell’Aventino Srl S.U. P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA NUMERO 14 ANNO VII (n° 2) OTTOBRE 2012 Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag 3 La parola al tecnico . . . . . . . . . Pag 5 Buone nuove ................... Pag 8 Allevamento da latte: nella formazione una ricetta per pensare positivo Le atlete metaboliche Le ultime novità in casa Dell’Aventino Noi&Voi ....................... Pag 10 A domanda rispondiamo Sotto i riflettori ................ Pag 12 Az. Agr. Marcone In Basilicata ma soprattutto in vetta L’esperienza positiva ........ .Pag 14 Coop. Agr. Zootecnica Falode Castello del Matese (CE) In linea con il mercato ....... Pag 16 A rigor di legge ............... Pag 17 Il momento è caldo Norme e regolamenti Area marketing ............... Pag 18 Progetto AGRIDELL’ Vita d’azienda .................. Pag 19 Filo diretto tra Dell’Aventino e i suoi collaboratori Nota bene . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. Pag Appuntamenti da non perdere 19 Editore Dell’Aventino S.r.l. - S. U. 66022 Fossacesia (CH) - S.P. Pedemontana, 8 Tel. 0872.62.211 r.a. - Fax 0872.62.00.05 www.dellaventino.it [email protected] [email protected] 2 Progetto grafico Sinergia Advertising - Pescara Stampa Litografia Botolini - Rocca S. Giovanni (Ch) Tiratura 8.000 copie Primo piano L’articolo di apertura Dott. Paolo Colturato del TEAM PARAGON Technical Innovation & Marketing Consulting Allevamento da latte: nella formazione una ricetta per pensare positivo Nella stretta e dinamica collaborazione con le aziende mangimistiche una risposta agli interrogativi del momento Problemi storici e contingenti affliggono il settore zootecnico ed impongono una profonda rilettura dei meccanismi non sempre virtuosi che lo regolano, soprattutto nel particolare momento che stiamo vivendo. Alti sono gli ostacoli che riguardano aspetti come la produzione, la trasformazione e la vendita. Se per la parte commerciale nuove e più eque norme in via di attuazione restituiranno probabilmente più dignità e potere contrattuale ai produttori, sulla gestione aziendale i margini di miglioramento appaiono ancora ampi, anche grazie alle possibilità di sviluppo garantite da una più intensa collaborazione con i fornitori partner. Management evoluto e supporto dalle aziende mangimistiche in termini di specialisti di campo, formazione continua ben oltre i prodotti, sostegno spinto: questa è la ricetta per cambiare marcia e gettarsi fantasmi da recessione alle spalle. migliorare le risorse umane aziendali. La Direzione dell’Azienda Dell’Aventino ha ribadito il suo dinamismo allestendo un Corso Avanzato strategico per il proprio personale tecnico-commerciale e questo patrimonio d’esperienza - inevitabilmente - verrà riversato sul mercato, a vantaggio anche dei clienti. Specie nel centro-sud Italia, i territori sono ancora caratterizzati da una zootecnia alle prese con un forte cambiamento generazionale che comporta che i “nuovi giovani” debbano essere preparati e debbano avere al loro fianco partner competenti per interpretare il lavoro quotidiano in modo diverso dal passato. Va sicuramente perseguito ed alimentato un approccio in linea con le specificità dei territori e delle tradizioni allevatoriali d’area. In questa prospettiva, anche per un’azienda mangimistica, la formazione appare un tassello fondamentale perché il mondo va avanti, la tecnologia progredisce, le esigenze dei clienti aumentano; possedere nuove conoscenze è determinante per 3 Momenti del Corso Avanzato organizzato da Dell’Aventino in collaborazione con Team Paragon, società all’avanguardia nella formazione. americani) che tende ad aiutare la persona ad acquisire una maggiore competenza professionale e a superare barriere che ostacolano il miglioramento della sua performance o di quella dei clienti. Il coach non solo guida la squadra e la allena, ma la segue dal punto di vista emotivo e dell’autostima, la stimola, crea spirito di gruppo per affrontare il “mercato ed i clienti” con maggiore fiducia e sicurezza. Un’attività di apprendimento volta a creare spirito di squadra, condivisione di esperienze e risultati, innalzamento delle conoscenze tecniche di nutrizione e management dei ruminanti e di aggiornamento sulle recenti evoluzioni non solo nel campo della loro nutrizione. Il programma è stato stilato rispettando le esigenze interne ma soprattutto tenendo conto delle esigenze più importanti della clientela: reddito e performance di alto livello e soprattutto raggiungimento di risultati economicamente soddisfacenti e sostenibili nel tempo. Team Paragon, punto di riferimento internazionale per la formazione manageriale e aziendale, è stato coinvolto in questo progetto ed ha messo a punto un programma formativo per veri “specialist” delle vacche da latte. Il successo di servizi di consulenza gestionale, trasferito all’ambiente dell’allevamento da latte, richiede un impegno congiunto del consulente (tecnico, commerciale) e del cliente fino a un vero e proprio coinvolgimento completo. Oggi, la veste di semplice fornitore di mangimi diventa sempre più stretta per le aziende più proattive: ecco perché Dell’Aventino fornisce, in piena indipendenza, la consulenza e l’assistenza in materia di gestione degli animali, delle razioni e della nutrizione specifica. Offre inoltre soluzioni e azioni appropriate nell’attuazione dei progetti definiti con costante monitoraggio. In sintesi, lo scopo di questo percorso formativo è di aiutare i clienti a raggiungere risultati definiti nel tempo, concordati nel metodo e nei modi, per contribuire da un lato a limitare rischi e incertezze e dall’altro a dare vita ad una sinergia con il fornitore di mangimi. La mia stretta collaborazione con la Direzione Tecnica, la Direzione Commerciale e con il Team Tecnico Dell’Aventino ha consentito di articolare gli incontri in aula e presso allevamenti selezionati per dare la svolta pratica spesso ignorata negli stage classici. Ritengo che anche per un’azienda mangimistica la formazione non sia un insieme di nozioni statiche ma debba essere il modo di trasferire conoscenza da applicare nel lavoro di tutti i giorni, con uno scambio di esperienze utile a scoprire e soddisfare al meglio i bisogni ed i desideri del cliente attraverso la fornitura di servizi mirati. Oggi, non bisogna trasferire solo conoscenza (anche perché l’accesso all’informazione è quasi immediato per tutti, si pensi al ruolo di Internet!) ma assieme all’allevatore bisogna individuare una nuova dimensione critica della stalla, bisogna anche studiare ed esporre persino i “segnali” degli animali e la loro interpretazione che costituiscono base fondamentale per l’anticipazione delle problematiche e delle opportunità, anche al di fuori della sfera strettamente alimentare. Il personale tecnico e di vendita, come per Dell’Aventino, dovrà essere sempre più preparato, motivato ed efficiente per raggiungere l’obiettivo oggi importante: supportare il cliente nell’attuale difficile fase di mercato. Una rinnovata ottica, quindi, che prevede anche lo scambio di esperienze: gli “specialist” amplificheranno sempre più - per mezzo della formazione acquisita anche capacità di osservazione e ascolto, pianificazione delle attività e offerta di servizi e competenze. Verranno migliorate le abilità comunicative e di apprendimento sui fattori di efficacia della comunicazione al cliente e sviluppate capacità di negoziazione e strategie di soluzione dei problemi, senza trascurare le capacità di adattamento creativo di fronte a situazioni inconsuete. Tutto questo è oggetto del Corso Avanzato in essere in Dell’Aventino, sviluppato anche attraverso test e lavori di gruppo. E’ certamente un investimento sugli uomini dell’Azienda affinchè entrino direttamente in sintonia con gli allevatori con approccio costruttivo, per affrontare le sfide di tutti i giorni supportandoli con soluzioni tecniche moderne, redditizie ed economiche. Attraverso il percorso con Team Paragon, verrà messa in atto anche la nota disciplina formativa denominata coaching (processo mutuato dagli ambiti sportivi Paolo Colturato 4 La parola al tecnico Clotilde Villeri Il punto di vista dei professionisti del settore su un tema di interesse generale Laureata in Medicina Veterinaria presso l’Università di Parma è Direttore Area Tecnica Dell’Aventino Le atlete metaboliche Nel delicato periodo della transizione si traccia il solco tra una bovina con performance medie e una con prestazioni super Le performance produttive e riproduttive delle vacche da latte dipendono da complessi meccanismi metabolici e dall’interazione di fattori ambientali e manageriali. Le vacche da latte ad alta produzione sono state descritte come le “atlete metaboliche”. Le bovine, nel 30-50% dei casi, sono soggette a patologie metaboliche che si manifestano principalmente nel periodo di transizione e causano notevoli perdite economiche, come la diminuzione della produzione lattea, la maggiore riforma e l’aumento delle spese sanitarie (prestazioni veterinarie, farmaci, etc.). I problemi metabolici possono essere collegati ad un deterioramento dello status energetico che influenza negativamente l’attività fisiologica di diversi organi. L’insulina, in questo contesto, assume un’importanza rilevante; in sostanza tutte le bovine nel periparto “sperimentano” un periodo di insulino-resistenza caratterizzato da una ridotta assunzione alimentare, da un bilancio energetico negativo, dalla lipolisi, dal dimagramento all’inizio della lattazione e dalla diminuita funzione immunitaria. Insulino-resistenza Una delle priorità nei I cambiamenti ormonali associati mammiferi è quella di alla lipomobilizzazione fanno assicurare l’energia al diminuire il consumo di glucosio neonato attraverso da parte dei tessuti extramammari il latte. Infatti, alla conservandolo per la mammella. ghiandola mammaria confluiscono importanti quantità di glucosio per formare il lattosio e i tessuti extramammari utilizzano le riserve energetiche sia del tessuto adiposo sia di quello muscolare. Accanto a questa metabolizzazione delle riserve energetiche, il fegato deve aumentare la produzione di glucosio; infatti all’inizio della lattazione cresce drasticamente il fabbisogno energetico a causa della repentina domanda di produzione di latte (esso può aumentare di ben tre volte rispetto a quello richiesto dall’utero gravido). L’elevata richiesta di principi nutritivi glucogenici per la produzione del latte e l’insufficiente apporto degli stessi, determina uno stato energetico negativo (BEN: Bilancio Energetico Negativo). La diminuita ingestione di sostanza secca, stimata del 5% a partire dai 215 giorni di gestazione per arrivare sino al 30% nelle prime due settimane di lattazione, determina il grado del BEN che raggiunge il livello più basso attorno ai 14 giorni di lattazione. La gravità e la durata di esso sono soggette ad enormi variazioni tra le vacche stesse. La bassa ingestione determina la lipomobilizzazione con un aumento dei NEFA (Acidi Grassi Non Esterificati) che contribuiscono al rischio di steatosi. Situazioni di grave bilancio energetico negativo espongono le bovine a gravi rischi patologici perché elevati livelli di NEFA inibiscono la risposta immunitaria. La compromessa attività immunitaria aumenta il rischio di metriti, di endometriti e di ritenzione di placenta. 5 GESTIONE NUTRIZIONALE Il principale obiettivo della gestione nutrizionale nel periodo di transizione è proprio quello di sostenere i cambiamenti metabolici per ridurre i rischi di patologie e massimizzare la lattazione successiva. comportamentale al dolore e alla malattia che rende difficile la diagnosi precoce di malattia nella vacca da latte. Pertanto è fondamentale applicare metodi di monitoraggio/ osservazione della mandria per rilevare in anticipo i problemi di salute e limitarne i costi conseguenti. Carboidrati fermentescibili Durante il periodo preparto si hanno effetti positivi attraverso l’apporto di carboidrati fermentescibili (cereali, fiocchi di cereali, buccette, polpe). Recenti ricerche suggeriscono che la forma dei carboidrati (amido e fibre molto digeribili) può essere di minor importanza e che i risultati in termini di aumento d’ingestione di sostanza secca e diminuzione di NEFA sono da attribuire ad un aumento della concentrazione energetica della razione che, di fatto, offre più precursori glucogenetici e una migliore risposta all’insulina. Inoltre i CNS (Carboidrati Non Strutturali) promuovono lo sviluppo delle papille ruminali e favoriscono l’adattamento della microflora ruminale a diete maggiormente concentrate. Questa strategia è pensata per preparare la vacca alle maggiori richieste metaboliche di lattazione e quindi per ridurre al minimo la lipomobilizzazione nel post parto. Registrazioni dei casi clinici di malattia Un buon punto di partenza per la valutazione dello stato di salute di una mandria è di avere accurate registrazioni degli eventi clinici. Devono comprendere le incidenze per Distocia, Ritenzione di Placenta metrite, Dislocazione Abomaso, animali riformati o morti. La valutazione dei casi clinici è necessariamente retrospettiva La malattia clinica è in e non permette l’individuazione genere solo la “punta di casi sub-clinici. di un iceberg”rispetto Lipidi Gli acidi grassi a lunga catena sono assorbiti nel sistema linfatico e non passano attraverso il fegato. Secondo alcuni autori possono fornire energia per i tessuti periferici e la ghiandola mammaria. In molte ricerche però non si è osservata la diminuzione di NEFA con l’integrazione di lipidi nella dieta. Molti studi negli ultimi anni si sono concentrati sui ruoli metabolici dei singoli acidi grassi. Essi indicano che ci possono essere effetti diversi sul metabolismo del fegato, ma bisogna attendere ulteriori risultati per caratterizzarne ulteriormente gli effetti metabolici. Per migliorare l’ingestione è importante non creare sovraffollamento e rinfrescare la zona del preparto (caldo e umidità riducono l’ingestione); per limitare le infezioni occorre mantenere la zona pulita. In questo periodo l’assunzione di alimento fisiologicamente declina ed è indispensabile evitare quindi di accentuare questo fenomeno attraverso limitazioni strutturali e gestionali. E’ importante assicurare un adeguato spazio in mangiatoia ma è anche necessario che siano sempre presenti alimenti freschi ed appetibili ed acqua per incoraggiare il consumo. ai problemi sanitari. Ingestione E’ necessario valutare la razione alimentare nei suoi equilibri nutrizionali e misurare l’ingestione di sostanza secca sia in preparto sia in post parto. L’assunzione di sostanza secca in preparto è correlata positivamente con quella dopo il parto, perciò è necessario massimizzare gli sforzi per favorire l’ingestione, il cui aumento dovrebbe iniziare prima del parto. Produzione e temperatura corporea L’aumento di produzione di latte deriva da un buono stato sanitario e da un’adeguata ingestione. Pertanto rilevare giornalmente la produzione di latte nelle prime tre settimane dopo il parto può essere un mezzo per identificare i soggetti con problemi sub clinici. Il calo di produzione può precedere la manifestazione clinica. Bisogna tener presente che la produzione di latte, soprattutto nei primi mesi di lattazione, è influenzata da molti fattori (meteo, cambiamenti alimentari, organizzazione dei gruppi). Molti tecnici suggeriscono di associare il rilievo termometrico a quello produttivo. Proteine Le proteine nobili ad elevato by-pass (soia trattata, glutine di mais) garantiscono un apporto qualitativo in aminoacidi che agisce favorevolmente sulla salute e sulle prestazioni produttive. Un buon livello quali-quantitativo di esse garantisce un’adeguata produzione anticorpale e una buona funzionalità delle cellule immunitarie. Una carenza in metionina riduce l’attività del sistema immunitario predisponendo gli individui ad infezioni uterine. Colina Oltre alle strategie nutrizionali impiegate per diminuire i NEFA esiste la possibilità di includere nella dieta la colina che potrebbe influenzare positivamente il metabolismo lipidico epatico. BCS (Body Condition Score) La condizione corporea riflette lo stato nutrizionale e metabolico della bovina ed è un segnale anamnestico della gestione nutrizionale dei periodi precedenti. Molti studi hanno valutato la correlazione tra BCS e salute e quindi ripresa In animali obesi prima produttiva. In generale le vacche del parto si ha un che partoriscono con un BCS aumento della severità eccessivo hanno una maggiore delle infezioni e dei fenomeni infiammatori. probabilità di ammalarsi. Monitoraggio Alcuni autori suggeriscono che gli animali che subiscono un moderato stress metabolico dopo il parto “sacrificano la funzione immunitaria” per sostenere la produzione di latte, dicono inoltre che essendo i bovini animali preda, hanno sviluppato una particolare risposta 6 NEFA e BHB La concentrazione ematica di NEFA e BHB (ß− idrossibutirrato) misura l’adattamento metabolico al bilancio energetico negativo. I NEFA riflettono la grande mobilitazione del grasso di deposito e quindi sono lo specchio della capacità d’ingestione, mentre il BHB riflette la capacità ossidativa dei grassi a livello epatico. Alta concetrazione di NEFA (> 0.4 mmol/l) tra 7-10 giorni prima del parto atteso è correlata a: - rischio di Dislocazione Abomasale 2-4 volte maggiore; - rischio di ritenzione placentare 2 volte maggiore; - probabilità di riforma 2 volte maggiore; - 1.1 kg di latte al giorno in meno per i primi 4 mesi. Con valori di BHB pari a 1200-1400 mmol/l nella prima e nella seconda dopo il parto si hanno: - rischio di Dislocazione Abomasale 3-8 volte maggiore; - rischio di metrite 3 volte maggiore ; - rischio di chetosi clinica 4-6 volte maggiore; - aumento probabilità di endometriti; - maggiore gravità di mastite (non aumenta l’incidenza). Purtroppo il monitoraggio di Alla chetosi è routine della concentrazione associata una ridotta dei NEFA non è fattibile per capacità riproduttiva. via dei costi e dei ritardi dei risultati analitici mentre test diagnostici rapidi per la valutazione della chetosi sub-clinica offrono soluzioni pratiche ed economiche. Il Team Tecnico Dell’Aventino ha studiato una particolare strategia nutrizionale da inserire nel programma di gestione del periodo di transizione, con l’obiettivo in questa delicata fase di minimizzare gli effetti negativi del cambiamento metabolico sullo stato di salute della bovina per ottenere una ripresa produttiva e riproduttiva efficiente. AS MULTITECH, la strategia nutrizionale per il periparto, è un supplemento da somministrare da 3 settimane prima del parto a due settimane dopo il parto. AS MULTITECH apporta: carboidrati fermentiscibili (fiocco di mais) e lievito per modulare la microflora ruminale e aumentare la densità energetica della razione; proteine di elevata qualità (in parte da siero di latte e in parte da soia) per veicolare aminoacidi indispensabili a migliorare la risposta immunitaria; colina protetta per migliorare il metabolismo epatico; farina di alghe per incrementare la funzione immunitaria attraverso l’attività antiossidante; Abbiamo esaminato l’importanza del metabolismo energetico nelle vacche da latte durante il periodo di transizione e la sua correlazione con le patologie metaboliche e alcuni sistemi di monitoraggio con l’obiettivo di creare spunti di discussione tra tecnici ed allevatori, per giungere ad una corretta gestione di questa particolare fase d’allevamento. La conoscenza dei fattori fisiopatologici non è infatti sufficiente a prevenire il rischio di patologie metaboliche; è necessario saper trasferire le conoscenze nelle diverse realtà aziendali e soprattutto valutare l’allevamento come un sistema integrato. Una componente importante è quella di motivare gli allevatori ed attuare metodi ben progettati. E questo è il primo passo per realizzare una buona prevenzione delle malattie. zinco e manganese chelati per potenziare le difese immunitarie; pool di lipidi da differenti fonti lipidiche compreso il seme di lino apportatore di AGPI (Acidi Grassi Poli Insaturi); La glassatura migliora l’appetibilità e stimola l’ingestione di sostanza secca. Clotilde Villeri 7 Buone nuove Dott. Stefano Albanese, Laureato in Medicina Veterinaria presso l’Università di Bari, da oltre un decennio è in Dell’Aventino con l’incarico di Area Manager e dal 2011 è anche Product Manager per il settore Ruminanti. Uno sguardo attento alle ultime novità firmate Dell’Aventino Molti nutrizionisti per migliorare la digestione della fibra forniscono Azoto Ammoniacale. Per ottenere una buona digestione della fibra il livello minimo di concentrazione ruminale di Azoto Ammoniacale è intorno ai 10 mg/dl. Al di sotto di tale concentrazione è come avere un “carburatore ingolfato” dove manca l’aria per bruciare il carburante. La carenza di Azoto Ammoniacale ruminale provoca: • minor efficienza ruminale • calo dell’ingestione • calo della digeribilità dei foraggi NEW CONCEPT FEED Linea Opti-Syncro Nutrienti in sincronia per risultati eccellenti. Il Team Tecnico Dell’Aventino ha ottenuto brillanti risultati apportando fonti di Azoto sempre disponibile per il rumine, ma a lento rilascio. La principale fonte di Azoto Ammoniacale è l’Urea. Quando essa raggiunge il rumine viene scissa in anidride carbonica e ammoniaca; quest’ultima viene in parte captata dalla popolazione microbica e in parte assorbita e messa in circolo sanguigno. L’Urea, utile per coprire il fabbisogno proteico, ha però due limiti enormi: l’effetto positivo sulla proliferazione microbica termina dopo poche ore dal pasto e possono entrare in circolo quantità eccessive di Azoto Ammoniacale. La vacca da latte ha bisogno di proteine degradabili e Azoto Ammoniacale sempre disponibile per sincronizzare le fermentazioni ruminali e renderle efficienti. Le fermentazioni ruminali producono: • Acidi Grassi Volatili, principale fonte di energia per la produzione di latte e per la riproduzione. • Batteri e Protozoi, fonti di proteine nobili. CARBOIDRATI FERMENTISCIBILI PROTEINA DEGRADABILE/NPN 50-60% PROTEINE TOTALI ACIDI GRASSI VOLATILI PROTEINA MICROBICA 60-70% FABBISOGNO ENERGETICO Semplificando possiamo individuare due popolazioni microbiche: quella che produce energia dalla degradazione degli amidi e quella che utilizza come substrato cellulose ed emicellulose presenti nei foraggi sempre per produrre energia. La prima popolazione, per coprire il suo fabbisogno di azoto, utilizza per due terzi gli aminoacidi e per un terzo l’Azoto Ammoniacale; la seconda utilizza come fonte principale di Azoto quello ammoniacale. E’ comunque possibile sfruttare i benefici degli effetti conseguenti ad una adeguata 8 disponibilità di Azoto Ammoniacale a livello ruminale evitando però i rischi di pericolose oscillazioni di concentrazioni. un doppio vantaggio per l’allevatore: 1. aumento dell’efficienza alimentare (la razione è trasformata in più latte e più qualità); 2. contenimento dei costi delle materie prime proteiche per razione. Esistono in commercio prodotti a base di Urea (Optigen®) ai quali è stata applicata una speciale tecnologia che consente di rilasciare lentamente e in maniera controllata nel rumine le quantità di azoto non proteico idonee ad ottimizzare la produzione di proteine di origine microbica. Le razioni formulate con il principio OPTI-SYNCRO Dell’Aventino - new concept feed, apportando Optigen® come fonte di Azoto non proteico a lento rilascio migliorano la digeribilità della fibra, in molti casi con aumento delle performances produttive. Perché funziona OPTI-SYNCRO La somministrazione di azoto a lento rilascio determina un cambiamento del metabolismo ruminale. Si assiste ad un risparmio degli aminoacidi necessari per il metabolismo dei batteri che digeriscono la fibra; nel contempo si assiste ad una crescita costante dei batteri cellulosolitici per la costante disponibilità di Azoto Ammoniacale. Pertanto a livello duodenale si ha una maggiore quantità di aminoacidi disponibili per essere assorbiti. Il miglioramento dell’efficienza microbica a livello ruminale sembra determinare aumenti delle performances produttive anche a fronte di una diminuzione del tenore proteico della razione. Sono stati osservati gli effetti sul metabolismo ruminale attraverso la valutazione fisica delle feci tramite l’utilizzo del Digester Analyzer, valido strumento di lavoro per i Tecnici Dell’Aventino. Nella foto seguente si può osservare la quantità di feci ritenuta dai setacci (prima dell’aggiustamento della razione) che non rientrava nei parametri ottimali. Per questo motivo il Team Tecnico Dell’Aventino propone prodotti in grado di modificare la popolazione batterica a favore di quella cellulosolitica per migliorare la digeribilità del foraggio e diminuire i costi della razione. LINEA VACCHE DA LATTE • VL OPTI-SYNCRO 22 (pellet) - cod. 3391 • VL COTTON OPTI-SYNCRO 18 (farina+cotone) - cod. 3392 • VL COTTON OPTI-SYNCRO 21 (farina+cotone) - cod. 3401 • VL N OPTI-SYNCRO 32 (farina) - cod. 3390 • VL N COTTON OPTI-SYNCRO 32 (farina+cotone) - cod. 3398 • VL OPTI-SYNCRO COTTON MASH 2033 (sbric.+fiocchi+cotone) - cod.3406 LINEA BUFALE • BU OPTI-SYNCRO 22 (pellet) - cod. 3394 • BU OPTI-SYNCRO 227 (pellet) - cod. 3409 • BU OPTI-SYNCRO 247 (sbriciolato) - cod. 3415 • BU OPTI-SYNCRO 248 (pellet) - cod. 3410 • BU COTTON OPTI-SYNCRO 18 (farina+cotone) - cod. 3395 • BU N OPTI-SYNCRO 32 (farina) - cod. 3393 La razione riformulata con la tecnica OPTI-SYNCRO Dell’Aventino ha determinato un miglioramento delle performances produttive in termini qualitativi (grasso e proteine). Le analisi delle feci (vedi foto seguente) evidenziano i risultati dopo 7 giorni di trattamento (foraggio più digerito). I prodotti, apportando urea a lento rilascio (Optigen®) che modula la produzione nel rumine di ammoniaca rendendola disponibile per i microbi ruminali (soprattutto quelli che digeriscono il foraggio), ottengono: • aumento delle proteine microbiche ricche di aminoacidi essenziali, indispensabile per bilanciare gli apporti di aminoacidi; • più aminoacidi a livello intestinale; • più energia disponibile per la produzione; • migliore efficienza di trasformazione degli alimenti. Questa esperienza positiva in un contesto di continui rincari delle materie prime proteiche offre Stefano Albanese 9 Noi&Voi Volete saperne di più su un argomento che vi sta a cuore? Intendete soddisfare una curiosità? Inviateci i vostri quesiti per e-mail all’indirizzo [email protected] oppure per posta a Redazione Zoo-Zoom c/o Dell’Aventino Srl S. U., S.P. Pedemontana 8, 66022 Fossacesia (CH). Esperti e studiosi del settore saranno lieti di rispondervi dalle colonne di questa rubrica. A domanda rispondiamo Risponde il Dott. Cristiano Chiappa Laureato in Scienze della Produzione Animale presso l’Università degli Studi della Basilicata, si è inoltre specializzato in Alimentazione Animale presso l’Università degli Studi di Napoli. In Dell’Aventino dal 2010, svolge il ruolo di Tecnico Alimentarista. D. Il latte della mia mandria presenta valori di proteina bassi (3,12) associati a valori di urea elevati (34 mg/dl). Come devo fare per aumentare le proteine e al contempo riportare l’Urea entro parametri normali? Vito R. - Campagna (SA) D. Quanto e come incide una cattiva alimentazione sulla riproduzione dei ruminanti da latte? Antonio C. - Altavilla Silentina (SA) R. Da sempre è nota la stretta interazione esistente tra nutrizione e riproduzione. Gli elementi necessari al mantenimento, alla crescita ed alla produzione di latte - acqua, energia, proteina, vitamine e minerali - sono utilizzati anche per assicurare la capacità riproduttiva. Squilibri alimentari durante la gravidanza possono indurre alla predisposizione di malattie metaboliche quali chetosi, dislocazione abomasale, collasso puerperale, ecc. R. L’Urea è una molecola che si forma nel fegato e nei reni a partire dall’ammoniaca (NH3) che viene a sua volta prodotta dalla degradazione delle proteine grezze nel rumine. Quando nel rumine è presente troppa proteina degradabile l’ammoniaca che non viene utilizzata dai microrganismi passa nel sangue attraverso la parete ruminale e giunge al fegato dove viene convertita in urea che a sua volta viene secreta con le urine o viene riciclata tramite la saliva e la diffusione diretta attraverso la parete ruminale. L’Urea si diffonde velocemente nei tessuti corporei passando dal sangue al latte. Tra i fattori alimentari in grado di influenzare la concentrazione di Urea c’è la quantità di proteine degradabili immesse con la razione; in particolare la quota è bassa in carenza di azoto degradabile, alta in caso di eccessi. L’urea diminuisce con l’innalzarsi del livello energetico della razione, in particolare è importante l’apporto di energia fermentescibile, in relazione anche alla disponibilità di proteine degradabili; bassi valori di Urea vengono associati ad eccesso di energia fermentescibile. Le situazioni in cui ci si può imbattere sono tendenzialmente 4: - Urea alta e proteina alta: esiste un problema in razione di eccesso proteico; - Urea bassa e proteina bassa: esiste un problema di carenza proteica; - Urea alta e proteina bassa: esiste una carenza di energia fermentescibile; - Urea bassa e proteina alta: esiste una carenza di proteina solubile. Nel caso in discussione c’è sicuramente una carenza di energia fermentescibile che può essere risolta inserendo in razione una quota di polpe di barbabietola o di orzo in farina o fiocchi bilanciando così l’energia fermentescibile con le proteine solubili. SQUILIBRI PROTEICI - In generale, quantità inadeguate di proteina hanno ripercussioni negative tanto sulla produzione di latte che sulla sfera riproduttiva, ma anche gli eccessi, soprattutto di quelle solubili e degradabili, sono da evitare. In questo caso alti livelli nel sangue di urea e/o ammoniaca sono altamente correlati ad una diminuzione dei livelli di fertilità interferendo con l’azione del progesterone sul microambiente uterino, causando condizioni non ottimali per lo sviluppo e la sopravvivenza embrionale. Nella pratica, poi, un eccesso proteico in razione ha bisogno di energia extra per essere normalmente neutralizzato con il conseguente aumento dei costi alimentari. SQUILIBRI ENERGETICI - All’insorgenza della lattazione, la produzione di latte ha la massima priorità rispetto ai nutrienti disponibili: per tale motivo i componenti della razione vengono totalmente utilizzati ed in più l’animale deve necessariamente mobilizzare le riserve corporee in grado di fornire energia. Tale situazione è aggravata da inappetenza, con conseguente scarsa ingestione di sostanza secca e perdita di condizione corporea. Si verifica così un bilancio energetico negativo che si annulla a 70 giorni circa. Questa situazione è causa di scarsa fertilità nelle bovine, per ritardo della ripresa di un normale ciclo estrale ed aumento nell’incidenza di calori silenti: in altre parole, maggior è l’entità di questo bilancio negativo, più lungo è l’intervallo parto-prima ovulazione e maggiore sarà il tempo necessario perché l’utero sia 10 pronto a garantire la sopravvivenza di un ovulo fecondato. La perdita di condizione corporea raggiunge il picco tra i 30 e i 45 giorni. La portata di questo bilancio energetico negativo può essere monitorata dal rilevamento del BCS (Body Condition Score) e verificando l’eventuale presenza di corpi chetonici ematici. Per ridurre al minimo il tempo di deficit energetico è necessario, oltre ad una razione corretta, anche un’adeguata gestione aziendale (soprattutto un idoneo raggruppamento degli animali rispetto alla produzione). Per quanto concerne la razione si raccomanda di usare foraggi di buona qualità per stimolare l’assunzione di sostanza secca ma soprattutto si deve tendere ad aumentare la concentrazione energetica della razione addizionando la stessa con glicole propilenico o altri additivi glicogenici i quali, essendo precursori del glicogeno, si rendono immediatamente disponibili nel sangue per scopi energetici. In conclusione, risulta chiaro lo stretto nesso tra riproduzione e alimentazione. Carenze, eccessi o squilibri sono fattori in grado di alterare le potenzialità della sfera riproduttiva. E’ quindi indispensabile una buona gestione della razione controllando i parametri nutritivi dei foraggi ogni volta che vengono sostituiti come tipo e qualità verificando che gli animali assumano effettivamente la razione loro distribuita. Per aumentare le possibilità di un rapido ripristino delle capacità di concepimento dopo il parto è perciò consigliabile: - distribuire una razione bilanciata; - impiegare foraggi di buona qualità; - assicurare acqua fresca, abbondante e pulita; - massimizzare l’assunzione di sostanza secca soprattutto nelle primissime fasi di lattazione; - ristabilire una giusta condizione corporea nella seconda fase di lattazione che sarà determinante per la lattazione successiva. 11 Sotto i riflettori Allevatori, rivenditori e personaggi di successo alla ribalta In Basilicata ma soprattutto in vetta Dettagli costruttivi della struttura dell’Az. Marcone: come le soluzioni presenti in Israele, tutto è pensato per massimizzare il benessere dei capi. “Abbiamo cominciato - racconta la Sig.ra Carmela - con appena 8 vacche e la gestione di mio padre Vito; poi nel 1998 c’è stato il passaggio di consegne ed oggi annoveriamo circa 100 capi, quasi tutti di razza frisona con 4 brune e una pezzata rossa. Attualmente il latte viene conferito ad un noto e rinomato caseificio della zona che vanta diversi punti vendita anche fuori della Basilicata”. A Tramutola (PZ), in Val d’Agri, l’Az. Agr. Marcone Carmela punta su innovazione e qualità ed è al primo posto nelle classifiche della regione. Per i protagonisti di questo numero di Zoo-Zoom ci spingiamo a sud, per l’esattezza in Val d’Agri, dove ci accoglie la Sig.ra Carmela Marcone che, affiancata dal marito Silvio Barbella e dal figlio Michele, è a capo della classica realtà d’allevamento a conduzione familiare ma che trionfa tra le classifiche della Basilicata. Fiordilatte, caciocavalli e scamorze sono le specialità di questa zona d’Italia, spesso inspiegabilmente lontana dalle luci della ribalta ma sicuramente “al top” per quanto riguarda il patrimonio agro-zootecnico e la vocazione alla sua tutela. Foto d’insieme nell’Azienda Marcone: Franco Nitti (Collaboratore commerciale Dell’Aventino) a sinistra, i signori Michele e Silvio Barbella, il Dott. Stefano Albanese (Product Manager Ruminanti Dell’Aventino) e la Sig.ra Carmela Marcone. 12 GRADUATORIA DI MERITO DEGLI ALLEVAMENTI PER KG DI PROTEINE/2011 PRODUZIONI N. ORD. COGNOME NOME - LOCALITÀ 1 MARCONE CARMELA * TRAMUTOLA LATTE KG PROTEINE KG 10.362 370 Provincia di Potenza FRISONA ITALIANA Bollettino AIA “Nel giro di dieci anni - interviene Michele - l’azienda ha compiuto un autentico salto di qualità, lavorando molto sulla genetica e sul benessere, realizzando nel 2006 una stalla moderna a stabulazione libera con cuccette. Abbiamo optato per una struttura molto alta, pensata per garantire la giusta ventilazione e la giusta temperatura nell’ambiente del paddock, progettata e realizzata secondo i moderni criteri in uso in territori caratterizzati da una zootecnia d’avanguardia come Israele”. Nonostante le elevate temperature di queste zone, il benessere complessivo per gli animali è molto alto. Termometro alla mano, nei giorni della realizzazione di questo servizio per Zoo-Zoom si toccavano i 40° C ma la temperatura massima riscontrata in stalla era di soli 30° C, il tutto senza l’ausilio di ventilatori e di tecniche di umidificazione tese ad abbassare la temperatura dell’aria. Di notte invece la temperatura riscontrata è stata di 20°C circa, una condizione ambientale ottimale, quindi, per l’allevamento e il benessere dei capi. Se l’azienda Marcone oggi è realtà di spicco in Basilicata lo si deve ad una visione molto innovativa dell’attività. Un’altra chiave di lettura del successo di questa realtà aziendale è sicuramente il lavoro del team familiare, la determinazione e la specializzazione. “In casa Marcone-Barbella - spiega il sig. Silvio - non viene praticata un’altra attività: tutte le energie fisiche e mentali vengono indirizzate all’azienda, ogni eventuale e sporadico problema viene analizzato nel dettaglio e diventa occasione di miglioramento. Come diceva mio figlio, lavorando sulla genetica, nel giro di dieci anni siamo passati da poche vacche ad essere la prima tra le stalle della Lucania (considerando le due mungiture) per quintali prodotti e per qualità del latte”. L’alimentazione avviene tramite tecnica Unifeed e con un Nucleo personalizzato (Nucleo Marcone), studiato dal Team Tecnico Dell’Aventino ad hoc per questa realtà con l’ausilio in razione di azoto non proteico che favorisce le fermentazioni ruminali, soprattutto quelle che digeriscono la fibra. Da anni viene prevista nella razione giornaliera anche un’integrazione di alghe marine, utilizzata per i suoi aspetti nutraceutici e i suoi indubbi benefici a favore del sistema immunitario e di quello riproduttivo. I signori Silvio e Michele Barbella, tra il Dott. Stefano Albanese e Franco Nitti. Qualità del latte e performances dei capi hanno dunque fatto guadagnare all’azienda Marcone un meritato posto anche “sotto i riflettori” di Zoo-Zoom! A proposito di performance, va sottolineata la notevole produttività media per capo: nessuno scende sotto un determinato quantitativo e tutte le vacche in lattazione contribuiscono al risultato d’elezione. Gestione attenta e management moderno, produzione qualitativamente e quantitativamente elevata, benessere animale: in questi punti è racchiusa la filosofia vincente di questa realtà. Oggi, in un periodo certamente critico, le lamentele sul prezzo del latte passano in secondo piano rispetto alla gratificazione ed al prestigio di occupare il primo posto nelle classifiche della Basilicata. E tutti questi risultati sono stati ottenuti in soli 10 anni… Razione utilizzata, “cocktail” perfetto per produzioni di altissima qualità: •Insilato di mais •Fieno di medica •Fieno di loietto •Farina di mais •Nucleo Marcone Dell’Aventino kg 20 kg 3 kg 2 kg 5 kg 6,5 Il rapporto con l’Azienda mangimistica Dell’Aventino è ormai consolidato da 6 anni ed entrambi possono gioire dei risultati ottenuti. 13 L’esperienza positiva Coop. Agr. Zootecnica Falode, Castello del Matese (CE) Un punto di riferimento per la filiera corta e per la zootecnia del terzo millennio Il sig. Liberato Loffreda, general manager della Coop. Falode, tra Mauro Izzo e il Dott. Nicolino Beatrice (rispettivamente Agente di Zona e Area Manager Dell’Aventino). I signori Giovanni e Pietro Mallardo, invece, si occupano della macelleria, il sig.Antonio De Lellis del Caseificio e la signora Eva Del Giudice dell’Agriturismo. Questa realtà ha per emblema una bussola, simbolo della ricerca continua nella giusta direzione, scelto per guidare clienti e visitatori tra gusti, sensazioni ed esperienze indimenticabili. Ad accogliere sul posto chi scrive per Zoo-Zoom (sotto un faggio secolare gigante dove si respira aria di benessere e relax, ndr) è il sig. Liberato Loffreda, general manager della Coop. Falode. Se tutto l’anno la Falode è raggiunta in larga parte da campani, in agosto è meta di turisti provenienti da ogni parte d’Italia e non solo, attratti dalle bellezze paesaggistiche. Anche in inverno è una location appetibile per la vicinanza alle stazioni sciistiche di Campitello Matese e Bocca della Selva. Insomma, siamo al cospetto della classica azienda gestita da imprenditori sagaci, che sanno anticipare il futuro ed essere proattivi in un contesto - diciamo naturalistico - nel quale si inserisce a pieno titolo la vocazione zootecnica e alimentare. Dello scorso luglio, infatti, è l’evento “Gustando La Falode” (assaggi di latte, yogurt, latticini e prodotti tipici allietati da spettacoli e giochi!), una tra le manifestazioni che denotano lo spirito positivo e orientato al business Si capisce subito la complessità di una struttura bellissima ma che necessariamente ha bisogno di una gestione manageriale per far funzionare tutto alla perfezione. Infatti ogni socio è responsabile di un settore della Cooperativa: il sig. Pietro De Lellis segue il settore ovini, i signori Emilio e Guido De Lellis gestiscono l’alimentazione animale mentre il sig. Cosimo Di Lello è il capostalla dei bovini. Il Dott. Beatrice, il sig Liberato Loffreda e Mauro Izzo nell’allevamento di vacche da latte di razza bruna della Cooperativa Falode. 14 di questa splendida realtà imprenditoriale situata sull’altopiano del Matese a 1.030 mt sul livello del mare, in prossimità dell’omonimo lago, nel cuore del Parco Regionale, a cavallo tra i comuni di S. Gregorio e Castello del Matese: un contesto ambientale unico. La Cooperativa, costituita nel 1982, vive nel 1985 un anno cruciale quando rileva l’attuale azienda di circa 400 ettari che versava in stato d’abbandono con appena un paio di ruderi. Oggi l’attività impegna ben 5 famiglie e la gestione del sig. Liberato Loffreda può già contare sull’apporto dei figli Annachiara e Livio, la prima con funzioni amministrative, il secondo nell’area tecnica. Livio, grazie anche all’imminente laurea in Veterinaria, contribuirà a dare nuova linfa a questa prestigiosa struttura. Ma ripercorriamo velocemente le tappe dell’ascesa dell’azienda Falode. L’allevamento organizzato è partito con 500 ovini mentre allo stato attuale sono circa 1.300 le pecore di razza lacaune francese; nel 1990 sono state introdotte le vacche da latte di razza bruna e oggi i capi ammontano a circa 200; diversi sono i bovini da carne di razza marchigiana pura che vivono allo stato brado. A partire dagli anni Novanta, un passo dopo l’altro, l’azienda ha fatto segnare una crescita esponenziale soprattutto in termini di qualità della filiera corta: prima il caseificio, poi la macelleria e per finire la realizzazione di un piccolo salumificio. Più che di “chilometri zero” è il caso di parlare di prodotti “a metri zero” poiché una grossa fetta della produzione è trasformata e commercializzata in loco nel punto vendita aziendale; la restante parte viene venduta in altri negozi delicatessen delle province di Caserta, Napoli e Roma. Il tipico “Pecorino del Matese” e il “Caciocavallo del Matese” sono fiori all’occhiello che si affiancano a latte e specialità casearie come scamorze, ricotte, etc. A cominciare dal 1993 alla pratica zootecnica si è affiancata una florida attività di agriturismo, non solo fonte di reddito e di soddisfazioni ma anche volano importante per accrescere la notorietà di location e produzioni. La Falode è in grado di offrire servizi di agricampeggio, di sosta pic-nic e di escursionismo, grazie anche all’ampia area a disposizione per ospiti e turisti e un totale di 100 posti letto e 200 coperti. Tornando all’aspetto prettamente zootecnico, per le vacche da latte è stato scelto dal Team Tecnico Dell’Aventino il prodotto con cotone VL Cotton 23, che sta dando ottimi risultati in linea con le aspettative d’eccellenza della proprietà. Mauro Izzo e il Dott. Cristiano Chiappa (rispettivamente Agente di zona e Tecnico Alimentarista Dell’Aventino) coordinati dal Dott. Nicolino Beatrice (Area Manager) seguono con attenzione lo sviluppo della proficua collaborazione con la Falode, nata anche grazie al prezioso contributo del Dott. Luis Marquez, esperto consulente nel settore degli ovini (nello specifico si è puntato sui mangimi Dell’Aventino OV 10 Fiocco, OV Project Plus e Lamb Easy Meal). Dietro al marchio “Matese Ranch”, inoltre, si palesa un prestigioso allevamento (con addestramento e vendita) di cavalli Quarter Horse e Paint Horse, per un totale di circa 100 capi. L’evento “Matese Western Days” che si svolge i primi di agosto, è la dimostrazione tangibile dell’attenzione che la Falode presta anche al settore equino e sempre ad alto livello. Ricerca dell’eccellenza “a tutto campo” e molteplicità delle specie allevate: con queste caratteristiche si intuisce perché la Falode è un cliente molto importante per l’Azienda Dell’Aventino. La Falode è una “Esperienza Positiva” su tutti i fronti, non ultimo il delicato tema del benessere animale che sappiamo quanto incida su qualità del latte e delle produzioni alimentari. Basta una rapida occhiata al punto vendita aziendale per capire come le giuste strategie “arrivino” alle eccellenti produzioni! Una gustosa selezione dei prodotti Falode e a destra il sig. Antonio De Lellis che cura il caseificio. 15 In linea con il mercato Rubrica dedicata al mercato delle materie prime, con un breve accenno alla situazione dei prezzi dei principali prodotti della trasformazione zootecnica Dott. Andrea Garzilli Dipartimento Acquisti, Produzione e Logistica Dell’Aventino di un anno fa. Per la soia, infine, l’USDA ipotizza un raccolto di 73 mln; solo un paio di mesi fa si parlava di 83 mln e le prime indicazioni erano per un raccolto record di 90 mln. Nel giro di poche settimane abbiamo assistito ad una impennata senza precedenti delle quotazioni dei cereali sui mercati internazionali e la soia ha continuato il suo trend rialzista, cominciato a inizio anno a seguito della forte riduzione dei raccolti sudamericani (-20% rispetto alle attese). Per i cereali, l’aumento dei prezzi sul mercato di Chicago è stato repentino e particolarmente significativo in termini di entità. Negli ultimi tre mesi le quotazioni del mais sono aumentate di circa il 60% portandosi a valori record (330 dollari/ton), quelle del grano del 40% e quelle della soia del 60%, in questo caso partendo dalle quotazioni di inizio anno. E pensare che le semine primaverili erano state particolarmente positive accompagnate anche da un andamento climatico favorevole con bollettini settimanali sullo stato delle colture, emanati dall’USDA, che indicavano fino a metà giugno sia per il mais che per la soia un’alta percentuale (70%) di “condizioni buone/eccellenti”. Le aspettative degli operatori erano quindi decisamente ottimistiche e anche la speculazione ha continuato ad operare principalmente sul comparto della soia, penalizzato dai danni provocati dalla siccità nel Sud America, trascurando il comparto dei cereali per il quale, invece, si prevedevano raccolti importanti. Per rendere più evidente quanto sta accadendo sui mercati internazionali, mostriamo alcuni grafici che rispecchiano l’andamento dell’ultimo periodo di grano, mais e soia. In Italia la campagna cerealicola è iniziata a fine giugno nel modo migliore sia per il grano tenero che per il grano duro e l’orzo. Le prime informazioni, per questi cereali, indicavano rese al di sopra della media e ottima qualità con conseguenti quotazioni cedenti rispetto a quelle di fine campagna. I timori, poi, per le notizie negative provenienti dagli USA e dai Il momento è caldo La peggiore siccità degli ultimi 60 anni sta mettendo in ginocchio il settore agricolo statunitense che sta vedendo i propri raccolti ridursi velocemente, nonostante le semine siano state ampiamente superiori a quelle della stagione precedente. Gli ultimi rapporti mensili pubblicati dall’USDA, Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti, sono stati decisamente allarmanti per le prospettive del bilancio agricolo mondiale 2012/2013. L’attesa degli operatori era concentrata in particolar modo sulla scontata revisione al ribasso delle rese del mais negli USA. C’era molta incertezza sull’entità dei danni che avrebbe potuto provocare la siccità che ha interessato i territori del Midwest proprio nella fase più delicata del ciclo di vita del cereale. Le previsioni rilasciate dall’USDA sono state ancora peggiori di quanto si aspettavano i più accreditati analisti. Le rese per acro sono state ridotte rispetto a giugno di oltre il 25%: il taglio più consistente degli ultimi anni! E come conseguenza ci dovrebbe essere una contrazione del raccolto di circa 100 mln di tons (274 mln contro i 375 previsti a giugno). In calo anche le scorte mondiali di fine campagna 2012/2013 indicate a 123 mln rispetto ai 156 stimati a giugno e ai 135 di fine campagna 2011/2012. Il calo è stato solo in parte attenuato da una riduzione sulla stima dei consumi di circa 30 mln (252 contro 285). Anche le prospettive per il grano sono peggiorate a seguito soprattutto del clima sfavorevole in Russia, Ucraina e Kazakistan. La produzione mondiale si dovrebbe attestare a circa 665 mln di tons contro i 695 della precedente campagna e le scorte si dovrebbero ridurre in maniera significativa: 177 mln contro i 198 Andamento quotazioni Grano, Mais e Soia (fonte CBOT Chicago). 16 Gli operatori di fronte a questo scenario sono molto frastornati, si muovono con cautela sia nel vendere che nel comprare evitando affari sul lungo periodo. C’è da tener presente, poi, che la speculazione finanziaria amplifica in maniera esponenziale le tensioni in atto sui mercati. E proprio per questo, Francia e Stati Uniti hanno sollecitato per il prossimo G20 iniziative concrete per evitare quei fenomeni di affannoso accaparramento di risorse nei Paesi importatori e di blocco delle esportazioni da parte dei Paesi esportatori, che nel 2008 e nel 2009 moltiplicarono l’effetto dei cattivi raccolti. Inoltre la FAO ha già chiesto agli USA, in maniera molto decisa, di sospendere la produzione di etanolo per evitare una nuova crisi alimentare. Ci aspetta, quindi, una campagna particolarmente difficile. Paesi dell’Est e le preoccupazioni per la nostra campagna del mais, messa a dura prova da una persistente siccità (le ultime stime indicano una riduzione di circa il 30% della produzione) hanno profondamente modificato lo scenario del mercato che sembrava, fino a poco più di un mese fa, destinato a mantenersi su valori inferiori a quelli registrati nella campagna appena conclusa. In particolare va segnalata la repentina impennata del mais che si è portato per merce disponibile a valori di € 280 base Veneto con un incremento di oltre il 40% facendo da traino anche ai prezzi di grano e orzo che si sono portati a valori rispettivamente di € 275 e 250. La situazione, allo stato attuale, si presenta ancora molto critica non solo nel nostro Paese, ma anche negli USA, in Francia e nei Paesi dell’Est e non si esclude che i dati negativi rilasciati dall’USDA ultimamente possano ulteriormente peggiorare. Andrea Garzilli A rigor di legge Come essere informati e districarsi tra norme e regolamenti Dott. Antonio De Mattia Responsabile Amministrativo Dell’Aventino Articolo 62, un punto pesante a favore della trasparenza nella filiera agroalimentare Ad ogni modo invitiamo i nostri Clienti ad informarsi presso le associazioni di categoria e/o i propri consulenti fiscali per l’esatta comprensione dei diritti e dei doveri che scaturiscono dall’entrata in vigore dell’ormai “famoso” Articolo 62. Le tanto attese nuove regole sulla vendita dei prodotti agricoli e alimentari finalmente sono in dirittura d’arrivo. Entra infatti in vigore il 24 ottobre 2012 un provvedimento che fa chiarezza e dissipa dubbi su contratti e regala ragionevoli certezze ad alcune maglie deboli della catenafiliera. La normativa, infatti, nasce proprio con l’intento di sostenere le parti commerciali più deboli della catena agroalimentare, i produttori agricoli e gli allevatori. L’elenco dei prodotti agricoli è completo, comprende ogni prodotto proveniente da un’azienda agricola (animali vivi, latte, piante, cereali, frutta, etc) e prodotti lavorati (carne, vino, etc.). Promosso dal Ministero delle Politiche Agricole e quello dello Sviluppo Economico, pone maggiormente l’attenzione sulle vendite operate alla distribuzione grande e piccola ma riguarda anche il nostro settore mangimistico. E’ obbligatorio il contratto scritto e deve contenere gli elementi richiesti dal decreto di applicazione. Spazio anche alla condanna dei comportamenti sleali, come ad esempio condizioni ingiustificatamente gravose per la parte “commercialmente” più debole. Antonio De Mattia IL PROVVEDIMENTO IN SINTESI - Si applica a cessioni di prodotti agricoli e alimentari (sono esclusi conferimento soci a cooperative o organizzazione di produttori, prodotti ittici e transazioni con pagamento cash); - Obbligo del contratto in forma scritta; N.B.: in osservanza del decreto in esame, l’Azienda Dell’Aventino assolverà anche all’obbligo di riportare sul documento di trasporto o di consegna e nella fattura, la seguente annotazione: “assolve agli obblighi di cui all’art. 62 del Dl 1/2012”. - Obbligo di rispettare determinati termini di pagamento. Essi sono non superiori a 30 gg (per merci deperibili, es. latte) e non superiori a 60 gg (per merci non deperibili, es. mangimi). Tali termini decorrono dall’ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura e/o della consegna. - Divieto di pratiche commerciali sleali come, ad esempio, condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose per la parte “più debole” commercialmente; - Decorrenza automatica degli interessi di mora a partire dal giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento; - Il rispetto della normativa in esame è demandato all’Antitrust ed alla Guardia di Finanza. 17 Area marketing Gianluca Ricciuti Laureato in Architettura è Responsabile della Comunicazione e del Marketing Operativo in Dell’Aventino Studi, analisi, ricerche e consigli per puntare sempre più in alto Progetto AGRIDELL’ perché, quotidianamente, vengono inserite nuove referenze. In questo contesto va evidenziato anche il ruolo di Simone Vellante e del Dott. Guido Massimini (rispettivamente Agente di zona ed Area Manager Dell’Aventino) che hanno fatto sì che questo punto vendita prendesse forma nella giusta maniera ed avesse la giusta organizzazione. Il buon equilibrio trovato tra merce esposta “su pedana” (soprattutto mangimi) e articoli disposti “a scaffale” (in prevalenza pet-food, sementi e accessori per l’agricoltura) è - e rappresenterà in futuro - il successo del nuovo Naturaverde-AgriDell’. Roberto svolge anche un importante lavoro di servizio e consegna di mangimi ai piccoli allevatori locali e questo è un lavoro importante per supportare i piccoli allevamenti - soprattutto di ruminanti - in zone spesso disagiate ed impossibili da raggiungere con grandi mezzi. Anche per lui, quindi, si è rivelata molto importante la parte di formazione per la gestione di un nuovo punto vendita e di modernizzazione delle tecniche espositive: quando un nuovo negozio prende forma - per giunta di proprietà di un giovane imprenditore! è un successo perché rappresenta la continuità in un settore, quello agrozootecnico, visto spesso come difficile ed erroneamente come marginale. A Bellante (Teramo) un giovane imprenditore per un nuovo punto vendita in un territorio nel quale agricoltura e zootecnia la fanno ancora da padrona Il nome della rivendita salta subito all’occhio: Naturaverde… è un caso ma è lo stesso della linea di mangimi Dell’Aventino destinata all’allevamento rurale; l’imprenditore di cognome fa Calabrese ma è un “abruzzese DOC”; è certamente meritevole d’attenzione perché - di questi tempi - va premiato chi sfida la criticità del periodo per rinnovare, ammodernare e rendere più funzionale il proprio punto vendita. A Bellante, in provincia di Teramo, Naturaverde era già un nome importante nella vendita di mangimi e di prodotti e servizi per la zootecnia ma il vecchio punto vendita in pieno centro “stava un po’ stretto” a Roberto Calabrese che crede in questa professione e punta quindi a In quanto a successo, in questo rilanciare. articolo piace evidenziare la Festa Per fare questo ha scelto anche della Trebbiatura che ogni di servirsi della collaborazione del anno viene organizzata a Bellante Team AgriDell’ il quale ha favorito proprio grazie all’impegno tangibile l’identificazione del nuovo punto di Roberto Calabrese: un intero paese vendita ed ha garantito il giusto fa un salto nel passato e rievoca le supporto per il Visual Merchandising. tecniche e l’impegno che venivano Roberto Calabrese - insieme ad messi in campo per l’agricoltura di alcuni familiari che lo supportano Roberto Calabrese con Simone Vellante e con il Dott. Guido un tempo, con la consapevolezza che nell’attività quotidiana - sta traendo il Massimini (rispettivamente Agente di Zona ed Area Manager anche le nuove generazioni possano massimo dalla nuova organizzazione Dell’Aventino), nel nuovo punto vendita di Bellante (TE). trovare un futuro in questo settore funzionale degli spazi e dal fatto di avendo sempre bene in mente ciò che tenere sempre in ordine il nuovo punto vendita; infatti, non il passato ha rappresentato per le loro famiglie e per questo sempre nel mondo degli agristore si riesce a mantenere nel bellissimo territorio. Gianluca Ricciuti tempo la giusta organizzazione iniziale delle merci anche 18 Vita d’azienda della Sicurezza dei lavoratori. Claudio è in Azienda dal 2002 ed ha certamente portato un ricco bagaglio di saggezza acquisito in esperienze precedenti nel settore metalmeccanico. Il suo è stato un ambientamento immediato e con la sua disponibilità e la sua attenzione lavora quotidianamente anche per rendere sempre sicure le attività lavorative dei colleghi. Ad affiancarlo nelle mansioni manutentive c’è Antonio Cimini - soprattutto per la parte elettrica - e non trascurabile è il ruolo dei giovani Riccardo Fucci e Matteo Silverii da pochi anni in azienda. Ci piace sottolineare la filosofia di lavoro di questo team “ben oliato”, un team veramente “proattivo”. Una manutenzione dinamica è quella che va oltre il semplice controllo, molti spiragli per l’innovazione e il miglioramento si individuano proprio osservando le macchine con occhi diversi, senza appiattirsi su norme e procedure. Pensiamo, ad esempio, a quante significative evoluzioni sta introducendo a tutti i livelli l’adozione in Dell’Aventino del progetto denominato “Percorso Verde”. Tematiche come la riduzione delle emissioni in atmosfera o più in generale il rispetto dell’ambiente nei cicli di produzione, implicano nei “controllori” delle macchine un aggiornamento costante. Forte della sua esperienza, insieme all’azione dei collaboratori sempre all’altezza dei compiti, Claudio Morgione si può ben definire a capo di un gruppo di lavoro di qualità. Lui stesso da queste colonne tiene a ringraziare la Direzione non solo per la fiducia accordata, ma soprattutto per l’impegno dedicato al delicato tema della sicurezza sul lavoro, su un terreno dove sensibilità, cultura d’impresa e adempimenti volontari fanno la differenza tra un’azienda qualsiasi e una con la A maiuscola. Filo diretto tra Dell’Aventino ed i suoi collaboratori Manutenzione, la qualità passa anche dagli ingranaggi Capita di considerare macchinari e impianti come strumenti asettici per la produzione; nell’ambito delle attività di un’impresa produttiva poco strutturata, tante volte ci si accorge di loro solo in caso di guasto. E invece controlli continui, verifiche e manutenzione programmata sono parte integrante di quel prestigioso ingranaggio chiamato “Assicurazione Qualità” che dà valore aggiunto al cliente di aziende ben organizzate. Le linee e gli impianti di produzione rappresentano il cuore pulsante dell’attività del mangimificio Dell’Aventino, traducono in qualcosa di tangibile gli sforzi dell’Area Commerciale e dell’Area Tecnica. Le persone che le controllano consentono il rispetto delle caratteristiche intrinseche dei prodotti, la loro costanza nel tempo, il rispetto dei tempi di consegna ai clienti…e potremmo continuare a lungo su questa linea. Per non parlare delle certificazioni che tengono altamente conto degli impianti: dalla prestigiosa certificazione Codex Assalzoo alla ISO 9001:2008 che nobilitano la qualità dei mangimi Dell’Aventino. In Azienda il compito di vigilare e verificare che tutto fili liscio è affidato a Claudio Morgione, suo il ruolo di Responsabile della Manutenzione e del Coordinamento Nota bene In ogni numero i principali appuntamenti del periodo per essere sempre aggiornati e al passo con i tempi OTTOBRE/NOVEMBRE 2012 • 67a Fiera Int. del Bovino da latte Q ualy food - S alone S alute A nimale in contemporanea a: ITALPIG - 16° Salone della Suinicoltura Italiana EXPOCASEARIA - Tecnologie per la produzione e distribuzione del latte e derivati Quartiere Fieristico - Cremona, 25/28 ottobre • Zootecsud Fiera Nazionale della Zootecnia Quartiere Fieristico Foggia, 16/18 novembre In basso a destra Claudio Morgione (Resp. della Manutenzione e Coordinatore della Sicurezza dei lavoratori); alle sue spalle Antonio Cimini (che cura la parte elettrica) e i giovani manutentori Matteo Silverii e Riccardo Fucci. Con il camice bianco, Michele Andreoli (Resp. Produzione). Manifestazioni e date sono desunte, al momento della stampa di questo numero di Zoo-Zoom, da siti internet e da materiale diffuso dalle singole organizzazioni. 19 Linea Opti-Syncro SINERGIA ADV. Nutrienti in sincronia per risultati eccellenti NEW CONCEDPT FEE Le razioni formulate con il principio OPTI-SYNCRO Dell’Aventino, new concept feed, migliorano la digeribilità della fibra, in molti casi con un aumento delle performances produttive grazie a soluzioni tecnologiche avanzate a base di urea (Optigen®) che consentono il rilascio nel rumine, gradualmente e in maniera controllata, di azoto non proteico. PUNTUALI ARRIVANO I VANTAGGI PER L’ALLEVATORE: ✓ aumento dell’efficienza alimentare ✓ (razione trasformata in più latte e più qualità); minori costi per materie prime proteiche per razione. Dell'Aventino S.r.l. Soc. Unipersonale 66022 Fossacesia (CH) S.P. Pedemontana, 8 Tel. 0872.62.211 r.a. Fax 0872.62.00.05 P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA Dell’Aventino S.r.l. S. U. [email protected] 66022 Fossacesia (CH) S.P.www.dellaventino.it Pedemontana, 8 Tel. 0872.62.211 r.a. Fax 0872.62.00.05 [email protected] [email protected] www.dellaventino.it C/1076/2008 CH CDM 30319928