La funzione sessuale nelle donne con Sclerosi sistemica

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La funzione sessuale nelle donne con Sclerosi sistemica
RUBRICA MEDICA
La funzione sessuale nelle donne con Sclerosi sistemica
Dott.ssa. Carmelina Rossi, Prof. Felice Salsano
Policlinico Umberto I – Roma
Le difficoltà sessuali sono comuni tra le donne, ma in che modo un problema che causa sofferenza
diventa una “disfunzione”, vale a dire un’ anormale risposta a circostanze difficili (es. problemi di
relazione, contesto culturale, malattie) rimane ancora controverso.
La
disfunzione erettile nel maschio sclerodermico è ormai ben conosciuta, tuttavia pochi studi e
spesso molto eterogenei sono stati eseguiti nelle donne sclerodermiche per valutare la loro
funzione sessuale. Studi condotti in passato hanno documentato un numero ed un’intensità
significativamente più bassi di orgasmi e un numero maggiore di dispepsia, reflusso, dolore,
secchezza vaginale, insoddisfazione della relazione di coppia e depressione come sintomi che
causano problemi durante il rapporto sessuale.
Il nostro approccio alle malate sclerodermiche, che si basa non solo sulla valutazione clinica e
strumentale, ma che include anche un’attenzione particolare ai problemi di natura psicologica o
allo stato emotivo delle nostre pazienti che sono portate per questo a fare delle “confidenze”, ci ha
indotto a pensare ad uno studio che potesse, per la prima volta, indagare globalmente la funzione
sessuale, non solo da un punto di vista anatomico e morfologico, ma anche funzionale.
La prima parte del nostro studio ha previsto, quindi, il coinvolgimento di 150 pazienti con Sclerosi
sistemica afferenti al DH e all’ambulatorio di Immunologia Clinica del Policlinico Umberto I di
Roma. Alle pazienti è stato chiesto di rispondere ad alcune domande di tre questionari validati che
esplorano il distress sessuale ( cioè la percezione soggettiva di alterata sessualità), la funzione
sessuale e la vita di coppia dell’ultimo mese. Alcune pazienti hanno compilato i questionari in
forma anonima, altre hanno dichiarato spontaneamente il proprio nome.
I risultati ottenuti dall’indagine ci hanno permesso di arrivare ad alcune conclusioni.
Il 36% delle nostre pazienti presenta un distress sessuale, il 65%, più della metà, presenta
un’alterata funzione sessuale, anche se la percezione della vita di coppia delle donna sclerodermica
sembrerebbe non essere influenzata dal distress sessuale né dall’alterata funzione sessuale, cioè le
pazienti, nonostante le difficoltà, sono soddisfatte dalla loro vita di coppia. Il distress e l’alterata
funzione sessuale non dipendono dall’età della paziente. L’età correla solo con il desiderio
sessuale, nel senso che all’aumentare dell’età si riduce il desiderio. Le pazienti più giovani, però,
sono quelle che esprimono giudizi peggiori sul futuro della loro relazione (“mi rifiuto di fare più di
quello che già faccio…non c’è niente di più che possa fare affinché questa relazione continui…”)
e sono più disposte a porre fine al rapporto. Perché? Perché sono giovani ed hanno ancora tempo?
Perché hanno una componente depressiva maggiore? Perché la malattia è subentrata da poco ed ha
condizionato gli equilibri di coppia? Perché sono preoccupate che il loro aspetto fisico possa
peggiorare ed incidere sulla vita di coppia? Nella donna sclerodermica il desiderio sessuale
favorisce la lubrificazione, ma la lubrificazione da sola non condiziona il desiderio, sebbene un’
alterata lubrificazione possa essere, comunque, fonte di distress sessuale, insieme con il dolore e la
scarsa soddisfazione durante il rapporto. Il dolore durante il rapporto è maggiore nelle pazienti con
ulcere. Le ulcere condizionano la soddisfazione dell’attività sessuale e l’area di coppia che si
riferisce alla condivisione di attività piacevoli ed alla capacità dei partner di lavorare insieme su
obiettivi comuni.
L’orgasmo della donna sclerodermica è, invece, l’area della funzione sessuale che dipende più
dalla vita di coppia e non dalla sola meccanica dell’ atto sessuale.
Un’inchiesta sulla sessualità, nonostante le difficoltà a parlare apertamente dei problemi,
può offrire l'opportunità di individuarli e di migliorare la qualità della vita di tutte le pazienti. La
possibilità inoltre di raccogliere informazioni, non in forma anonima, in un maggiore numero di
pazienti e la valutazione di un gruppo di controllo sano, rappresentano un prossimo obiettivo in
quanto può consentire allo specialista di studiare non solo la funzione sessuale mediante un
approccio anatomico, morfologico e funzionale, ma anche le eventuali correlazioni con la gravità
della microangiopatia sclerodermica e con gli indici di attività e gravità di malattia, che sino ad
oggi non sono state indagate da alcun gruppo di ricerca.
Il dolore è maggiore nelle pazienti con ulcere (Fig.A) Le ulcere condizionano la soddisfazione
dell’attività sessuale (Fig. B), la condivisione di attività piacevoli e la capacità dei partner di
lavorare insieme su obiettivi comuni (AFI) (Fig.C)
FIG.A
FIG.B
FIG. C