Sandalphon Quartet Concerto

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Sandalphon Quartet Concerto
SANDALPHON QUARTET
Marina Bertolo (violino)
Si è diplomata con il massimo dei voti sotto la guida di Sergio Lamberto al Conservatorio "G. Verdi" di Torino
ottenendo il premio "Rovera", assegnato al miglior diploma di strumento ad arco del 1995. Nel 1991 ha vinto il
primo premio al Concorso nazionale "Lorenzo Perosi" di Biella, e nel 1994 il primo premio alla rassegna
nazionale di Vittorio Veneto dove si è inoltre aggiudicata il Premio Speciale di Duo. Ha fatto parte dal 1992
dell'Orchestra Filarmonica di Torino. Dal 1994 il Trio di Torino ha cominciato con lei una collaborazione per
importanti concerti cameristici e incisioni discografiche in formazione di quintetto con pianoforte, vincendo
anche nel novembre 1995 il 2o premio al Concorso Internazionale di musica da camera di Trapani. Nel dicembre
1995 ha debuttato come solista con l'Orchestra Filarmonica di Torino, in due importanti concerti a Torino e
Milano. Nell’ Aprile 1997 ha vinto il Concorso di “Primo Violino di spalla” presso l’Orchestra Haydn di Bolzano
e Trento ricoprendo il ruolo per alcuni periodi. Nel dicembre 1998 ha vinto il Concorso per “Concertino dei
Primi Violini” presso l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, della quale fa parte stabilmente. Per alcune
produzioni liriche, al Teatro Regio di Torino, ha ricoperto anche il ruolo di “Spalla dei Secondi Violini”.
Paola Pradotto (violino)
Ha studiato e si é diplomata in violino presso il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Torino. Dopo numerose
master class in Italia e in scuole di perfezionamento europee ha iniziato la sua collaborazione professionale con le
più importanti orchestre lirico sinfoniche italiane (Orchestra Sinfonica Nazionale Rai, Orchestra dell'Accademia
Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Orchestra Teatro Scala di Milano, Orchestra Teatro Regio di Torino e altre
compagini cameristiche) prendendo parte a stagioni concertistiche in Italia e all' estero. É Docente di violino
presso l'Istituto civico musicale " P. Canonica " di Moncalieri (TO).
Elena Giannuzzo (pianoforte)
Diplomata in pianoforte con il massimo dei voti presso il Conservatorio “A.Boito” di Parma nel 1988. Alla sua
formazione hanno contribuito Vera Drenkova, Alexei Nasedkin, Lev Naumov, Pier Narciso Masi. Ha
approfondito lo studio dell’interpretazione musicale seguendo numerosi stages di Sergiu Celibidache a Monaco di
Baviera e a Mainz. Ha suonato come solista ed in formazioni da camera in tutta Italia, in Germania, in Grecia,
nella ex Jugoslavia, in Messico. Si è dedicata anche allo studio del clavicembalo con il quale ha più volte eseguito
il Concerto Brandeburghese n.5 di Bach. Primo premio assoluto nei concorsi internazionali di Albenga,
Bardolino, Tortona ed Alassio. E’ stata premiata anche nei concorsi di Osimo, Firenze, Stresa. Ha collaborato
con l’Accademia Internazionale Superiore di Biella come pianista accompagnatrice dal 1990 al 2006. In questo
periodo ha lavorato nelle classi di Antonio Meneses (primo premio al Tchaikowski di Mosca e all’ARD di
Monaco), Corrado Romano, Jaques Mauger, Ana Chumachenko, Giuseppe Ettorre (primo contrabbasso della
Scala di Milano), Peter-Lukas Graf, Guy Touvron, Paolo Grazia. Ha insegnato pianoforte alla Scuola Civica di
Vercelli dal 1989 al 1995 e attualmente, dal 1995, all’Istituto Perosi di Biella. Ha lavorato anche in ambito
organizzativo come Direttore di Produzione presso l’Orchestra Filarmonica di Torino dal 2004 al 2006.
Ilaria Visentin (pianoforte)
Medico chirurgo dal 1999, è Chirurgo vascolare praticante e si occupa di patologia arteriosa e venosa. Fin da
bambina nutre una grande passione per la musica classica che la porterà a uno studio quinquennale della
disciplina del pianoforte presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino con il prof Oscar Alessi.
Amante della musica piazzolliana ha fondato nel 2014 il quartetto Sandalphon con l’obiettivo di interpretare le
composizioni del grande Astor Piazzolla in una modalità e formazione insolita per queste partiture: pianoforte a
quattro mani e due violini.
Il progetto sorge sotto la guida di Sandalphon, l'arcangelo che ispira e protegge i musicisti.
Note di approfondimento sul compositore:
Astor Piazzolla (1921 - 1992) è diventato l'immagine dell'Argentina attraverso quella musica che del paese è bandiera
nazionale e veicolo d'identificazione: il tango. Il tango nasce dall’unione di vari generi musicali (tra cui la romanza, la polka, il
valzer) e balli tribali ed espressioni di teatro di strada dall’Africa al Brasile a Cuba (Murga, Candombe Habanera), con testi
scritti da autori di provenienze etniche diverse e religioni diverse (cristiane, ebraiche, musulmane) e abitualmente danzati da
gauchos della Pampa, indiani, neri e mulatti, italiani, scozzesi, tedeschi, spagnoli. Il tango trova la sua profonda radice di
danza popolare evoluta nella convivenza con le diverse identità culturali che lo fanno diffondere con successo in tutto il
mondo come fenomeno, sappiamo che sulla costa che si affaccia sull’Oceano Atlantico, si sono sviluppati alcuni rilevanti
centri urbani: tra questi Bahia, Rio De Janeiro, Montevideo e soprattutto Buenos Aires. Da questo melting pot di memorie,
usanze locuzionali e idiomi nasce anche il lunfardo, l’argòt (dialetto locale di Baires) con cui sono state scritte migliaia di
canzoni di tango, molte delle quali per penna dei nostri stessi bisnonni in esodo in Sud America. Il tango, pur se collocabile,
come in genere le danze popolari all’interno di uno spazio e di un tempo definiti, è infatti il frutto dell’incontro di tradizioni
di pensiero e musicali provenienti da più continenti. E’ definito “argentino” (per distinguerlo da quello europeo) solo perché
è nato in Argentina, ma appartiene al deposito ed eredità memoriale di tutto il mondo. Nel 2009 il tango viene riconosciuto
- grazie all’UNESCO, Patrimonio Culturale dell’Umanità – in quanto fenomeno che unisce storia, società, danza, musica,
letteratura e pensiero. Piazzolla, contraddicendo chi ancora vorrebbe la musica popolare relegata al mondo dei dilettanti, è
stato musicista dagli studi rigorosissimi. Ha avuto come insegnanti di Composizione personalità del valore di Alfredo
Ginastera, in patria, e Nadia Boulanger, a Parigi. Per la Direzione d'orchestra, poi, il suo riferimento è stato Hermann
Scherchen. È bene tenere presente questi due ultimi nomi per dare corretta collocazione e giusto significato all'attività di
Piazzolla: la Boulanger è stata infatti la grande amica di Stravinsky, oltre che l'insegnante di musicisti come Igor Markevitch e
Aaron Copland, tanto per citare un paio di nomi illustri Scherchen, da parte sua, è stato l'interprete più accreditato della
nuova musica tra gli anni Venti e Sessanta, oltre ad essere teorico e compositore. Con queste premesse colte, Piazzolla è
diventato uno dei musicisti più popolari e amati al mondo, compositore e interprete di se stesso.