Sembène Ousmane Sembène Ousmane, scrittore di fama mondiale
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Sembène Ousmane Sembène Ousmane, scrittore di fama mondiale
Sembène Ousmane Sembène Ousmane, scrittore di fama mondiale, è il primo grande cineasta dell’Africa subsahariana. Alla indiscussa qualità artistica delle sue opere, Sembène ha sempre accompagnato un profondo impegno sociale e morale. Considerato il padre del cinema africano, è stato un attento osservatore della realtà del suo continente. Con i suoi film e romanzi ha dato volto e voce al popolo africano, alla sua storia e alle sue culture. «L´Africa del passato non tornerà più: come comprendere una nuova Africa? Come parlare a tutti gli africani? Le lingue limitano la comprensione. Il cinema è l’arte che ci è più vicina: passiamo dall’oralità all’immagine... Il cinema dovrebbe essere la scuola serale dei giovani africani». Sembène Ousmane L’anno scorso il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina ha dedicato un omaggio al grande regista recentemente scomparso mostrando tutti i suoi film. Quest’anno, con il contributo del Comune di Milano - Ufficio Cooperazione e Solidarietà Internazionale Gemellaggio Milano Dakar e la collaborazione della casa editrice Il Castoro, il Festival pubblica la prima opera monografica sul regista. Introduzione al libro Sembène Ousmane, Il Castoro, Milano, 2009 Nel maggio del 2005 le doyen des doyens del cinema africano è invitato dal Festival du cinéma di Cannes a tenere la tradizionale lezione di cinema, evento che il festival dedica ogni anno ai più grandi registi del mondo. Il regista è presentato al pubblico come «iniziatore e testimone» della cinematografia del suo continente. Sempre a Cannes, l’anno precedente, il regista è stato insignito per la prima volta di un premio, il prix “Un certain regard”, assegnato al suo ultimo film Moolaadé (2004). Eppure sono passati più di quarant’anni dal suo primo film, Borom Sarret, ed il regista ha già alle spalle una lunga carriera di scrittore e cineasta apprezzato e premiato nel mondo intero. Il riconoscimento del prestigioso festival francese sembra giungere molto in ritardo, e non è un caso. Sembène è l’unico cineasta africano a non aver beneficiato delle facili opportunità produttive offerte dal governo francese e a non essersi mai allineato nelle sue scelte tematiche alle tendenze del cinema della cooperazione internazionale. Per realizzare Camp de Thiaroye (1997) ha dovuto pazientare per ben dodici anni. Il suo obiettivo era quello di denunciare, senza compromessi con la Francia, un episodio tragico e violento della colonizzazione, realizzando quindi per la prima volta una produzione cinematografica interamente africana grazie alla cooperazione di tre Stati (Senegal, Tunisia e Algeria). Il film rimane un episodio produttivo unico nella storia del cinema dell’Africa sub-sahariana ed è presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, dove vince il Gran Premio Speciale della Giuria. Quattro anni più tardi con Guelwaar continua la battaglia che permea tutta la sua opera cinematografica e letteraria - dal primo libro Le docker noir (1956) all’ultimo film Moolaadé - la lotta contro l’ingiustizia e lo sfruttamento in tutte le sue forme, la lotta per la dignità. Anche questo film non è selezionato a Cannes. Per la sua onestà intellettuale, per la fedeltà ai principi e per l’amore viscerale per l’Africa e per il suo popolo, Sembène è un mito per tutti gli africani. Come stupisce il ritardo nell’attribuire un vero riconoscimento all’icona Sembène, sorprende anche il fatto che per così tanti anni non siano state pubblicate in Francia monografie sulla sua opera cinematografica, a eccezione del libro pubblicato da Présence africaine nel 1972, Ousmane Sembène cinéaste a cura di Paulin Soumanou Vieyra. La maggior parte degli studi critici sull’opera di Sembène arriva invece dagli Stati Uniti, dalle facoltà di African studies delle università americane. Dobbiamo aspettare il 2007 per trovare in libreria in Francia il primo tomo della biografia di Sembène a cura di Samba Gadjigo Ousmane Sembène, une conscience africaine. Mancava quindi a tutt’oggi un testo che ne sapesse cogliere la tensione tra estetica e impegno politico, la ricerca delle radici profonde dell’Africa e la necessità della relazione con l’altro; un testo che abbracciasse l’opera cinematografica di Sembène in relazione con quella letteraria sotto un’angolatura più aperta rispetto alla radicalità dell’approccio militante afroamericano. Nasce così il libro che presentiamo “Sembène Ousmane” pubblicato dal Festival con il contributo del Comune di Milano - Ufficio Cooperazione e Solidarietà Internazionale Gemellaggio Milano Dakar e la collaborazione della casa editrice Il Castoro. Il curatore Thierno Ibrahima Dia è un giovane critico di cinematografico senegalese formatosi alla scuola di Africultures, rivista francese di cultura africana, senza alcun dubbio la più importante fonte di informazione e approfondimento sul cinema africano attualmente in commercio. Thierno I. Dia raccoglie un’interessante varietà di sguardi sull’artista Sembène con l’obiettivo di restituirci in un unico libro quella ricchezza di approcci disciplinari e culturali che studiosi, giornalisti, professori e professionisti del cinema del mondo intero hanno dedicato in questi ultimi anni al grande artista recentemente scomparso. Sembène ci ha lasciato il 9 giugno del 2007. Il libro, nella versione francese pubblicata da Africultures, sarà presentato in marzo al Fespaco 2009. Questa nostra edizione italiana costituisce la prima e unica opera monografica su Sembène Ousmane in Italia. Alessandra Speciale