Di notte in cerca di cibo. E di giorno... tutti a nanna!
Transcript
Di notte in cerca di cibo. E di giorno... tutti a nanna!
Di notte in cerca di cibo. E di giorno... tutti a nanna! Civetta nana e civetta capogrosso, rapaci dei pini Rondone, campione di volo Le due civette caratteristiche delle nostre montagne (la civetta nana e la civetta capogrosso) di giorno se ne stanno nascoste nei boschi di conifere, di notte vanno a caccia. Le loro prede sono soprattutto arvicole (piccoli roditori simili ai criceti) e topi. Un cacciatore alato attivo anche di notte è il rondone. Mentre gli altri uccelli (tranne i rapaci notturni) se ne vanno a cercare un luogo dove dormire, questo campione di volo trascorre in cielo anche tutta la notte, facendosi trasportare molto in alto, sino a 1.500 metri, dalle correnti ascensionali calde. Stambecco, giorno e notte a brucare Lo stambecco trascorre il giorno riposando e brucando l’erba alle alte quote. Quando si fa sera scende ai margini del bosco, dove l’erba è più alta e abbondante, per procurarsi altro cibo. E continua il suo pasto anche al buio. Orso bruno, nemico degli alveari In Italia l’orso bruno sopravvive solo in due zone: negli Abruzzi e nel Trentino. Ha perso quasi del tutto le sue abitudini carnivore e si ciba principalmente di frutta. È molto ghiotto di miele ed è considerato il nemico numero uno degli alveari. Se ne va in giro di notte percorrendo anche ottanta chilometri alla ricerca di cibo. Donnola, arrampicatrice del bosco Ci sono animali che cercano il cibo sugli alberi, in mezzo alle fronde. Abilissima in questa ricerca è la donnola, senza dubbio la più agile arrampicatrice dei nostri boschi. Ne sanno qualcosa le piccole cince, che, loro malgrado, ricevono le visite notturne di questo ospite indesiderato. Gufo reale, re dei predoni notturni Il gufo reale, vero monarca tra i predatori della notte, fa il nido su pareti rocciose che abbiano attorno un’estesa zona boschiva. Non appena scende la notte, perlustra il territorio: il suo volo silenzioso gli consente di piombare sulle prede “senza preavviso”. Pipistrello, veloce predatore dell’aria I pipistrelli vivono numerosi nelle nostre città. Di giorno cercano un luogo riparato dove dormire, ma subito dopo il crepuscolo e prima dell’alba si trasformano in velocissimi predatori dell’aria. Cacciano al volo, catturando con le loro fauci spalancate tutti gli insetti che capitano a tiro. Lupo, maratoneta della notte Il lupo percorre anche trecento chilometri in una notte, un vero “maratoneta”. Se non trova di che sfamarsi, si accontenta di quello che recupera nelle discariche dei villaggi. E dire che c’è qualcuno che lo accusa, sulla base di antiche credenze, di aggredire l’uomo e di spaventare i bambini. Volpe, cacciatrice di topi campagnoli La volpe ha studiato le abitudini dei topi campagnoli: sa che sono ghiotti di ghiande e perciò va a cercarli sotto le querce, mentre “sono a tavola”. Più numerose sono le querce in un bosco, tanto maggiore saranno la quantità di ghiande e il numero dei topi. Gatto selvatico, parente della tigre Tasso, “amico” della volpe Nei boschi dove c’è la volpe spesso è presente anche il tasso. Hanno le stesse abitudini alimentari, ma non scendono mai in competizione. Anzi, accade il contrario: si dividono da “buoni amici” le prede e in qualche caso anche la tana. Il gatto selvatico se ne sta immobile. Un olfatto finissimo e una vista acuta lo aiutano a localizzare la preda. Dal suo nascondiglio è un attimo fare un balzo e piombare su un coniglio per catturarlo. Insomma, il gatto selvatico è parente della tigre, e lo dimostra! Raganella, entra anche nelle case Un simpatico, minuscolo e grazioso anfibio che non ha paura dell’uomo è la raganella. Se si abita nei pressi di un parco, o ai margini della città, e se in una calda notte d’estate si lascia aperta la finestra, può capitare all’improvviso di trovarsi tra i piedi proprio la raganella: pronta a fuggire con balzi enormi e ad arrampicarsi con le sue zampe munite di ventose sui muri, sui vetri delle finestre o sullo schermo acceso del televisore. Illustrazioni di Annalisa e Marina Durante Testi di Alessandra Giordano Topo campagnolo, il più prolifico Lepre bianca, erbivoro di montagna Lontra, la sua casa è vicino all’acqua Un tempo questo simpatico animale viveva di giorno. Ma da quando l’uomo ha invaso il suo habitat, la lontra si è spaventata. Preferisce andare in giro di notte e trascorrere il giorno nella sua tana, costruita vicino all’acqua e con uscite d’emergenza subacquee. La lepre bianca si nutre per lo più al crepuscolo o nelle prime ore della notte, mentre di giorno riposa protetta dal suo mantello, che nelle varie stagioni assume lo stesso colore dell’ambiente: d’inverno, infatti, è candido come la neve. Questa lepre vive in un territorio ben delimitato e quando va in giro a cercare il cibo segue sempre le stesse piste. Nitticora, regina notturna di stagni e paludi La nitticora (un airone piuttosto piccolo e goffo) deriva il suo nome italiano da un vocabolo inglese che significa “uccello della notte”. Passa gran parte del giorno sugli alberi, ma al crepuscolo e di notte frequenta le acque basse di stagni, fiumi e paludi, pronta ad afferrare rane, gamberi e pesci. Vive nei campi coltivati, in tane sotterranee dove si riproduce in modo impressionante, anche 500 piccoli in poco più di un anno! È onnivoro, e quando il cibo scarseggia si affanna a cercarlo anche di notte. Allocco, lo specialista dell’agguato L’abituale sistema di caccia dell’allocco è quello dell’agguato. Se ne sta appollaiato su un ramo basso e attende che un topo campagnolo – la sua preda preferita – si aggiri nei pressi dell’albero. Per localizzare la preda fa affidamento soprattutto sull’udito. Non appena “sente” avvicinarsi l’animale, con un balzo gli è addosso e l’afferra con gli artigli. La farfalla sfinge, habitué dei giardini Le farfalle notturne, o falene, di giorno se ne stanno a dormire perfettamente mimetizzate contro i tronchi degli alberi. Di notte svolazzano di fiore in fiore proprio come fanno le loro coloratissime “colleghe” diurne. I nostri giardini sono molto frequentati dalle farfalle sfinge, che sono attratte dalla luce dei lampioni, i quali possono trasformarsi in trappole mortali. Infatti, queste aree di luce diventano ottime riserve di caccia per i pipistrelli.