La personalità - Facoltà di Medicina e Psicologia
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FACOLTÀ FACOLTÀ DI PSICOLOGIA 1 Prof. Rocco Bonomo Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni I fattori personali che influenzano la condotta lavorativa: la personalità La personalità “È l’organizzazione dinamica, interna all’individuo, dei quei sistemi psicofisici che determina i suoi unici adattamenti all’ambiente” ambiente (G. Allport). • Da un punto di vista interno la personalità • è quindi il risultato del processo attraverso il quale un individuo organizza le sue esigenze consce ed inconsce, le sue necessità sociali, le sue esigenze fisiologiche e a seguito di questo processo di “organizzazione interna” reagisce ed interagisce con gli altri; • combina un set di caratteristiche fisiche e mentali (attitudini, emozioni, modi di pensare, ecc.) che riflettono come una persona guarda, pensa, agisce e “sente”. Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 2 La personalità “È l’organizzazione dinamica, interna all’individuo, dei quei sistemi psicolfisici che determina i suoi unici adattamenti all’ambiente” ambiente (G. Allport). • Da un punto di vista esterno la personalità • Rappresenta il come l’individuo viene percepito dalle persone con cui interagisce quotidianamente. Il processo percettivo ha come risultato finale la reputazione; • È plasmata da due motivi fondamentali correlati con l’interazione sociale: a) l’andare d’accordo con gli altri (cooperazione), b) stare davanti agli altri (competizione) Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 3 Il concetto di personalità • E’ un sistema di impulsi e di predisposizioni alla organizzazione • Le “parti” della personalità sono collegate tra loro. Non esiste equilibrio se le parti non si armonizzano • La personalità emette energia: essa proviene dal sistema di esigenze dell’individuo • La personalità ha in se meccanismi per difendersi dalle minacce • I nuovi apprendimenti concorrono a maturare la personalità, ma devono armonizzarsi con quanto preesiste per poter essere efficaci. L’autoconsapevolezza porta a questa armonizzazione Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 4 I fattori che determinano la personalità “Sei esattamente come tua madre !!!!” “E’ così perché glielo hanno fatto credere !!!!” Caratteristiche determinate dalla nascita Fattori Ereditari Personalità Ambiente Caratteristiche che riguardano gli aspetti sociali e culturali Situazioni Caratteristiche che riguardano gli aspetti sociali e culturali Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 5 Perché analizzare la personalità La personalità predice aspetti della performance lavorativa che non sono direttamente correlati con le conoscenze, le skills o le abilità. –Validità incrementale –Prevede cosa una persona farà, al contrario di quello che può fare –E’ contestuale alla performance lavorativa (Borman & Motowidlo, 1993) Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 6 Gli approcci agli studi sulla personalità Approcci che lavorano su modelli complessi il cui obiettivo è quello di fornire un framework concettuale • Modello dei BIG 5 • Teorie Fattoriali (Cattel, Eyesenck) Tratti Sociali Approcci che si concentrano su tratti specifici che hanno influenza sui comportamenti organizzativi • Myers Briggs Type Indicator Concezioni personali • • • • • • Locus of Control Autoritarismo/Dogmatismo Macchiavellismo Self monitoring Self efficacy Risk Taking Tratti di adattamento emotivo • Type A & B personality Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 7 La teoria di Allport Tratti Cardinali :Tratti che dominano l'intera vita di un individuo, al punto che spesso la persona diventa nota in particolare per queste caratteristiche. Le persone con questo tipo di personalità spesso diventano così note per queste caratteristiche che i loro nomi sono spesso sinonimo di queste qualità. Allport ha suggerito che i tratti cardinali sono rari e tendono a svilupparsi più tardi nella vita (es. di descrizione dei tratti: freudiana, machiavellico, narcisismo, Don Juan, come Cristo) Tratti Centrali: Le caratteristiche generali che costituiscono le basi fondamentali della personalità. Questi tratti centrali, non sono così dominante come i tratti cardinali, ma sono le caratteristiche principali che si possono utilizzare per descrivere un'altra persona. Termini come intelligente, onesto, timido e ansioso sono considerati tratti centrali. Tratti secondari: tratti che sono a volte legati ad atteggiamenti o preferenze e spesso si presentano solo in determinate situazioni o in circostanze specifiche. Un esempio è quello di essere ansioso quando si è in file. Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 8 La teoria della personalità di Eysenck • Introversione/Estroversione: l’introversione coinvolge il dirigere l'attenzione su esperienze interiori, mentre l'estroversione si riferisce a focalizzare l'attenzione verso l'esterno su altre persone e l'ambiente. Quindi, una persona ad alto contenuto di introversione potrebbe essere tranquilla e riservata, mentre un livello alto di estroversione potrebbe essere associato a socievolezza. • Nevrosi/stabilità emotiva: questa dimensione è legata alla indole espressa da un individuo. Nevrosi si riferisce ad un individuo che ha la tendenza ad arrabbiarsi o è emotivo, mentre la stabilità si riferisce alla tendenza a rimanere emotivamente costanti. • Psicoticismo: dopo aver studiato gli individui affetti da malattia mentale, Eysenck ha aggiunto questa dimensione di personalità. Gli individui che sono alti su questo tratto tendono ad avere difficoltà a trattare con la realtà e possono essere antisociali, ostili, non empatico e manipolativi. Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 9 Il modello dei Big 5 Il principio generale di questo modello (Mc Crae, Costa) è che la personalità può essere descritta da cinque grandi fattori universali che: • Sono cross culturali • Comprendono ognuno due tratti specifici • Descrivono il comportamento “normale” • Descrivono come l’individuo complessivamente risponde agli stimoli • Si dispongono lungo un continuum (sopra, in media, sotto la media) Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 10 I Big 5 ESTROVERSIONE / ESTROVERSIONE / ENERGIA ENERGIA COSCIENZIOSITÀ COSCIENZIOSITÀ APERTURA APERTURA MENTALE MENTALE STABILITÀ STABILITÀ EMOTIVA EMOTIVA GRADEVOLEZZA / GRADEVOLEZZA / AMICALITÀ AMICALITÀ Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 11 Estroversione / Energia Quest'area risulta essere caratterizzata da dimensioni quali la socievolezza, il livello di attivazione personale, la capacità di dominare situazioni ed aventi anche imprevisti, nonché dalla assertività intesa come la capacità di esprimere le proprie opinioni in maniera chiara, seguendo una logica di trasmissione dei propri pensieri. Le sottoscale di questa dimensione sono: – Dinamismo – Dominanza Caratteristiche principali: socievole, assertivo, ambizioso, energetico Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 12 Stabilità Emotiva Aspetti centrali di quest'area sono la vulnerabilità, la fragilità, l'insicurezza e più in generale tutti quei comportamenti associati al coinvolgimento emotivo in situazioni particolarmente stressanti. Le sottoscale di questa dimensione sono: – Controllo dell’emozione – Controllo degli impulsi Caratteristiche principali: sicuro, calmo, poco ansioso Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 13 Gradevolezza / Amicalità Aspetti centrali di quest'area sono l'altruismo, la cortesia, l’orientamento alla cooperazione, la capacità di percepire le problematiche degli altri e la disponibilità ad impegnarsi per risolverle. Le sottoscale di questa dimensione sono: – Cooperatività / Empatia – Cordialità / Atteggiamento amichevole Caratteristiche principali: collaborativo, affabile, amichevole Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 14 Apertura mentale Quest'area è caratterizzata da dimensioni quali l'originalità, l'anticonformismo, la capacità creativa, ma anche da fattori di ordine maggiormente intellettuale come la cultura, la capacità analitica, il problem solving. Le sottoscale di questa dimensione sono: – Apertura alla cultura – Apertura all’esperienza Caratteristiche principali: curioso, intelligente, fantasioso, indipendente Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 15 Coscienziosità Il contenuto di quest'area è rappresentato dalla scrupolosità, perseveranza e precisione con le quali si compiono azioni e si perseguono obiettivi, nonché dalla affidabilità e la disciplina dimostrate durante situazioni lavorative. Le sotto-scale di questa dimensione sono: – Scrupolosità – Perseveranza Caratteristiche principali: responsabile,prudente, orientato al risultato Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 16 I Big Five possono prevedere i comportamenti Le ricerche hanno dimostrato che questo modello teorico-concettuale può essere una buona cornice di riferimento per fare previsioni sui comportamenti lavorativi. Alcuni tratti sono fortemente correlati con un livello di performance abbastanza alto: – Le persone che hanno un’alta Coscienziosità tendono a sviluppare maggiori conoscenze relative al lavoro, a lavorare in maniera più forte, ad avere una perfomance migliore e ad avere un maggior focus nel raggiungimento degli obiettivi. – L’Energia sembra essere correlata maggiormente con lo sviluppo della carriera, con il livello di retribuzione e con la soddisfazione lavorativa © 2009 Prentice-Hall Inc. All rights reserved. Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 4-17 17 I Big Five possono prevedere i comportamenti Ci sono altri tratti che performance lavorativa. risultano essere importanti per la – La Stabilità Emotiva è correlata con la soddisfazione al lavoro. – Gli Estroversi tendono ad essere più contenti del loro lavoro e sviluppano maggiori abilità sociali. – Le persone Aperte mentalmente sono più creative e possono diventare dei buoni leaders. – Le persone Socievoli hanno performance migliori laddove è importante il setting sociale. © 2009 Prentice-Hall Inc. All rights reserved. Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 4-18 18 Il concetto di tratto • Gordon Allport nel suo libro “Personality”, scritto nel 1937, ha sviluppato la sua idea relativa ai “tratti” definendoli sostanzialmente come gli elementi strutturali di base della personalità.. • I tratti sono stati definiti come la predisposizione a rispondere in un determinato modo ad una ampio range di situazioni. Per esempio una persona tendenzialmente calma sarà in grado di rimanere tale di fronte a diverse situazioni. • Ogni persona ha un determinato stile espressivo e adattivo che esprime nelle situazioni. • Secondo Allport i tratti hanno una collocazione fisica nel sistema nervoso. È possibile inferire la loro esistenza dal comportamento • Allport ha fatto una distinzione tra i tratti che possono descrivere in generale tutte le persone e quelli invece specifici delle persone. Ha definito i Tratti Nomotetici che sono I tratti “applicabili” per descrivere tutte le persone e i Tratti Ideografici che sono quelli specifici della persona Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 19 Altri tratti: il Self Concept È il modo in cui la persona considera sé stesso in quanto essere fisico, sociale e morale. È l’immagine che ognuno di sé ha e che influenza il sistema delle relazioni esterne. Il Self Concept è costituito da: – Valori (cosa è importante) – Credenze (cosa penso del mondo) – Competenza (conoscenze, abilità e capacità) – Obiettivi personali Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 20 Altri tratti: il Self Monitoring È l’abilità di modificare il proprio comportamento in funzione delle richieste esterne e/o fattori situazionali. Il self monitoring, quindi, è il grado in cui le persone riescono a controllore il modo in cui si presentano agli altri. In genere è associato alle persone che manifestano una alta leadership. – Capacità di osservare il proprio comportamento – Capacità di adattare il proprio comportamento Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 21 Altri tratti: l’Autostima Sistema di opinioni sviluppato dalla persona sul proprio valore in base ad una valutazione complessiva di sé. È in pratica la fiducia che ognuno ripone in se stesso. Le persone con alta autostima: – Si assumono maggiori rischi nel processo di decisione – Tendono a scegliere convenzionali maggiormente lavori non – Ritengono di poter affrontare qualsiasi tipo di lavoro – Scelgono professioni sfidanti – Tendono ad essere proprio lavoro maggiormente soddisfatti Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 del 22 Altri tratti: la Self Efficacy • È un modello teorico elaborato da Bandura che pone al centro della sua visione la capacità degli esseri umani di agire in maniera intenzionale sul proprio ambiente svolgendo un ruolo trasformativo e non solo di adattamento. • La Self Efficacy si traduce come la convinzione da parte di persone o gruppi di saper indirizzare conoscenze e capacità in maniera mirata tale da riuscire ad affrontare con successo diverse situazioni che si presentano nella vita quotidiana Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 23 Gli elementi chiave della teoria • Determinismo triadico reciproco • Human Agency • Efficacia personale e collettiva Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 24 Il determinismo triadico reciproco Ogni manifestazione psichica è il prodotto del rapporto causale ed interdipendente di 3 fattori: Azione selettiva e trasformativa. In fase di sviluppo l’ambiente fornisce standard di riferimento. AMBIENTE • Comprensione degli elementi che vengono messi in gioco • Riflessione sul piano di sviluppo (come migliorare) IDENTITÀ PERSONA COMPORTAMENTO • Capitalizzazione dell’ dell’esperienza • Autodirezione e controllo sull’ sull’ambiente Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 25 Human Agency Esprime la capacità di far accadere gli eventi, ovvero la capacità di saper utilizzare conoscenze e capacità in maniera integrata e funzionale al perseguimento di obiettivi, scopi e valori preventivamente definiti. •Capacità di simbolizzazione •Capacità di apprendimento per imitazione •Capacità di anticipazione degli eventi •Capacità di autoregolazione Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 26 Percezione di capacità Efficacia personale percepita Considerazione di sé sé Equilibrio nella visione delle proprie possibilità possibilità Autoconsapevolezza Bassa capacità capacità di tollerare lo stress Inconsapevolezza Attribuzione cause esterne Bassa capacità capacità di tollerare lo stress Frustrazione costante Attribuzione cause esterne Autoconsapevolezza su temi negativi Livello di aspirazioni Interazione efficace con l’ambiente = Conoscenze + Capacità + Utilizzo consapevole di conoscenze e capacità Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 27 Lo sviluppo dell’autoefficacia Le convinzioni di autoefficacia poggiano su quattro tipi di esperienze – Esperienza diretta (mastery experience) – Osservazione del comportamento degli altri (vicarious experiences) – Persuasione persuasion) da parte degli altri – Controllo delle tensioni interne e emozioni (physical and emotional states) Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 (social delle 28 Autoefficacia e contesto organizzativo La self-efficacy occupa un ruolo centrale nel determinare il comportamento umano. Ed ha influenza diretta sui processi di socializzazione, sul commitment organizzativo e sull’efficacia manageriale. La self efficacy: – Ha un valore predittivo della performance degli individui – La relazione tra auto efficacia e performance è moderata dalla complessità del compito e dal luogo dove viene messa in atto la prestazione (compito semplice forte legame con autoefficacia) Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 29 L’efficacia collettiva L’efficacia collettiva percepita è la convinzione che un gruppo di persone ha circa la capacità di riuscire con successo in determinate situazione in cui sono previsti risultati specifici • L’efficacia collettiva non è la percezioni individuali di efficacia semplice somma delle • Riflette le convinzioni che il gruppo di cui si fa parte sia capace di fronteggiare le sfide • Non è necessario avere in un gruppo tutti “fenomeni” per avere un’alta efficacia collettiva • Per avere un’alta efficacia collettiva sono necessari obiettivi definiti, struttura del gruppo e capacità di collaborare Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 30 L’efficacia collettiva: come si determina L’efficacia collettiva di un gruppo è fortemente condizionata dalle caratteristiche strutturali del gruppo stesso e dal contesto nel quale opera. Gibson, in maniera più profonda, identifica quattro ambiti che determinano le credenze di efficacia collettiva: •Caratteristiche dei singoli •Caratteristiche del gruppo •Caratteristiche del compito •Caratteristiche del contesto Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 31 Altri tratti: Personalità di tipo A e B È un ambito di studi che focalizza l’attenzione su alcune caratteristiche specifiche della persona identificate nelle tipologie: Efficaci nei processi di cambiamento • • • • • • A Competizione Sono sempre in movimento, mangiano rapidamente Si sentono impazienti Sono orientati a pensare o fare più cose contemporaneamente Non amano perdere tempo e rilassarsi Sono più confidenti con i numeri Misurano il loro successo in termini di cosa o quanto riescono ad ottenere quotidianamente B • • • • Efficaci nei processi in cui è richiesta una prolungata interazione con le persone Non si fanno prendere dal senso di urgenza e tanto meno mostrano impazienza Non sentono la necessità di mostrare o discutere sia dei loro successi o delle loro realizzazioni Giocano per divertirsi e non per esporre la loro superiorità a ogni costo; Si rilassano senza avere sensi di colpa Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 32 Altri tratti: il Macchiavellismo È un tratto che prende spunto dagli scritti di Macchiavelli sul “Principe” e fa riferimento alle modalità conseguire e mantenere il potere. Esprime il grado in cui una persona è pragmatica, distante emotivamente dalle cose e orientata a pensare che il fine giustifichi i mezzi. Alto Basso •Distanza Emotiva •Il fine giustifica i mezzi •Pragmatismo •Influenzamento •Manipolazione Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 33 I tratti sociali - il modello M.B.T.I. Teoria dei tipi psicologici – Carl Gustav Jung “L’essenza della teoria è che le variazioni apparentemente molto casuali del comportamento umano sono in realtà del tutto ordinate e coerenti, coerenti in quanto sono dovute a certe differenze di base nel modo in cui le persone preferiscono utilizzare la percezione e il giudizio È possibile fare previsioni sul comportamento Le persone nascono con e sviluppano delle preferenze comportamentali Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 34 Il concetto di preferenza È il processo di scelta e ordinamento di alternative sulla base della felicità, soddisfazione, gratificazione e utilità che esse forniscono. Jung ritiene che i comportamenti siano influenzati dal come le persone preferiscono utilizzare la propria mente, in particolare la percezione e il giudizio: giudizio • come prestiamo attenzione intorno a noi e come percepiamo le azioni degli altri (Percezione) • come scegliamo in funzione delle valutazioni, ovvero come giungiamo a conclusioni sulla base di quanto abbiamo percepito (Giudizio) Le persone esprimono le loro preferenze in quattro aree indipendenti. Ogni area è a sua volta caratterizzata da due preferenze opposte situate lungo un continuum Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 35 Le tipologie di preferenza INTERAZIONE • Dove preferisco focalizzare la mia attenzione? • Da dove riesco ad attingere energia? Orientamento Estroversione (E) Introversione (I) Mondo esterno, oggetti e persone Mondo interno, idee e concetti ACQUISIZIONE DI INFORMAZIONI •In che modo prendo le informazioni? Percezione Sensazione (S) Realtà immediata, esperienza diretta Intuizione (N) Significati e relazioni dedotti Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 36 Le tipologie di preferenza PROCESSO DECISIONALE • Come prendo le mie decisioni? Giudizio Pensiero (T) Sentimento (F) Basate sull’importanza personale e i valori Logica, affidabilità del rapporto causa - effetto •Come giudico le situazioni? STILE DI VITA Orientamento all’ambiente Giudizio (J) Controllo degli eventi e pianificazione sistematica Percezione (P) Spontaneità, Curiosità, aspetta le situazioni Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 37 Interazione – Fonte di energia ESTROVERSIONE (E) • • • • • • Loquacità Apertura Esternalità Attività In gruppo Prima parla • Preferisce la varietà e l'azione • Si trova a suo agio nelle situazioni improvvisate • Genera idee sulla base del confronto con gli altri • Non è disturbato da eventuali interruzioni • Ama stare in mezzo alla gente • Ha interessi ampi INTROVERSIONE (I) • • • • • • Introspezione Riservatezza Internalità Pensieroso Solitario Prima pensa • Ricerca la tranquillità per concentrazione • Preferisce incontri programmati • Tende a lavorare da solo sul processo ideativo • Non ama le interruzioni • Lavora con soddisfazione da solo • Ha pochi interessi ma approfonditi Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 38 Acquisizione di informazioni – Fonte di energia SENSAZIONE (S) • • • • • • Concretezza Fatti / Dettagli Presente Tangibilità Praticità 5 Sensi • Preferisce soluzioni standard ai problemi • Segue modi stabiliti di fare le cose • Tende a utilizzare ciò che sa piuttosto che imparare cose nuove • Agisce passo dopo passo • E’ paziente con dettagli di routine • E’ precisione e attento ai dettagli INTUIZIONE (I) • • • • • • Teoricità Possibilità Cornice Future Figurative “Sesto Sense” • Gli piace risolvere problemi nuovi • Non ama fare la stessa cosa più volte • Preferisce imparare nuove abilità, non usare quelle vecchie • Cerca di giungere a conclusioni attraverso “salti intuitivi” • E’ impaziente con i dettagli di routine • Non ama investire tempo per lavori di precisione Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 39 Processo decisionale – Fonte di energia PENSIERO (T) • • • • • • • SENTIMENTO (F) Oggettività Impersonalità Giustizia Perché Logica Chiarezza Verità • Succinto e professionale • Analitico – segue la logica • Può essere poco attento ai sentimenti • Può lavorare anche in un ambiente critico • Prende decisioni in maniera impersonale • Non mostra facilmente le emozioni • Ricerca equità nel trattamento • • • • • • Soggettività Interpersonalità Clemenza Chi Personale Armonia • • • • Orientato alle persone Ama la presenza degli altri Ama e ha bisogno dell’armonia Considera gli altri quando prende decisioni • E’ consapevole delle e mostra le sue emozioni • Ha bisogno di commenti e apprezzamenti • Tende ad essere empatico Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 40 Stile di vita – Fonte di energia GIUDIZIO (J) • • • • • • Decisività Definitivo Pianificazione Scadenza Chiusura Ora • Lavora al meglio con un piano • Si impegna a ottenere cose ben fatte e soprattutto terminate • Prende decisioni rapidamente • È soddisfatto, una volta che prendere una decisione su qualcosa • Organizza i progetti prima di iniziare • Cura le scadenze PERCEZIONE (P) • • • • • Curiosità Optional Flessibilità Adattabilità Più tardi • Si adatta bene ai cambiamenti • Non si preoccupa di lasciare aperte le cose • Rimanda le decisioni facilmente • È sempre contento di avere nuove informazioni • Tende a tuffarsi in progetti senza organizzarsi • Potrebbe essere interessato di meno alle scadenze Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 41 MBTI – I tipi e le professioni ISTJ ISFJ INFJ INTJ Gestione Amministrazione Contabilità Polizia Formazione Assistenza sanitaria Setting Religioso Religionee Counseling Insegnamento Arti Aree tenico-scientifiche Computer Legge ISTP ISFP INFP INTP Artigianato Aree tecniche Agricoltura Polizia Corpi Militari Assistenza Sanitaria Business Polizia Counseling Scrittura Arti Aree tenico-scientifiche ESTP ESFP ENFP ENTP Marketing Artigianato Business Polizia Applied technology Assistenza Sanitaria Insegnamento Coaching Puericultura Artigianato Counseling Insegnamento Religione Arti Scienze Management Tecnologia Arti ESTJ ESFJ ENFJ ENTJ Management Amministrazione Polizia Formazione Assistenza Sanitaria Religione Religione Arti Insegnamento Management Leadership Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 42 Il Work Locus of Control Il Locus of Control è un costrutto diventato importante per migliorare la comprensione del comportamento umano nelle organizzazioni del lavoro e nella comprensione della responsabilità individuale per l'apprendimento Il work locus of control può essere definito come le modalità con le quali le persone organizzano la propria visione del mondo rispetto al lavoro. A tal riguardo viene preso in considerazione il come gli individui spiegano ed attribuiscono le ragioni del proprio e dell’altrui successo nell’esperienza lavorativa e il controllo degli eventi connessi all’esperienza professionale. Le dimensioni prese in considerazione sono: • Locus of Control Casuale • Locus of Control Esterno • Locus of Control Interno Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 43 Casuale “Ci vuole fortuna nella vita!” Gli individui percepiscono gli eventi che li riguardano come gestiti e controllati da fattori ed agenti esterni non riferibili ad una persona o al potere di questa ma che dipendono dalla fortuna, dal destino e sono, quindi, del tutto imprevedibili e incontrollabili Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 44 Casuale: atteggiamenti/comportamenti tipici • Ha una bassa stima di sé • Evita di esporsi in prima persona • Ha una visione distorta della relazione tra sforzo prodotto e livelli performance • Piuttosto che costruirsi una strada aspetta che siano gli altri a dargliela • Lavora ma troppo spesso senza entusiasmo • Crede che sia la fortuna a guidare le proprie azioni • A seconda delle situazioni si sente fortunato o sfortunato • Accetta malvolentieri le cose sperando che prima o poi possano cambiare • Il suo motto è “cambiare tutto per non cambiare nulla” • Tende facilmente a demotivarsi o a non motivarsi • Spesso lo stipendio è l’unico motivo per cui lavora • Gli altri tendono a vederlo come una persona passiva Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 45 Esterno “Se conoscessi qualcuno allora sì che potrei…” Gli individui percepiscono gli eventi che li riguardano come gestiti e controllati da fattori esterni attribuibili ad una persona o ad un Ente o al potere di questi; tali elementi sono, quindi, solo indirettamente controllabili e prevedibili Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 46 Esterno: atteggiamenti/comportamenti tipici • E’ convinto che il mondo sia ordinato e che gli eventi dipendono da altre persone • Preferisce ingraziarsi sempre le persone “che comandano” perché ha bisogno costante di approvazione sociale • E’ convinto che si possa andare avanti per raccomandazioni o per “appoggi” da parte di persone influenti • A volte la sua motivazione al lavoro è dettata più dal bisogno di potere e riconoscimento sociale che dalla crescita professionale • Reagisce a condizioni frustranti con comportamenti poco produttivi • Predilige lavorare in gruppo piuttosto che da solo • Gli altri lo vedono a volte come un passivo a volte come uno che cerca di ingraziarsi chi comanda • Risultano maggiormente soddisfatti degli stili di leadership direttivi • Tende a scaricare le colpe agli altri e ad evidenziare i propri meriti Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 47 Interno “Dipende da me se le cose vanno o non vanno” Gli individui si sentono personalmente responsabili di ciò che accade loro e fanno dipendere gli eventi ritenuti significativi dalla propria azione, da capacita' e/o caratteristiche personali Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 48 Interno: atteggiamenti/comportamenti tipici • Ha una elevata stima di sé • Ha una visione più adeguata della relazione tra sforzo prodotto e livelli performance • E’ efficace nei lavori che richiedono abilità di interazione sociale • E’ determinato e costante nel perseguire gli obiettivi • A volte si colpevolizza per fatti che non sono imputabili direttamente a lui • E’ facile a grandi entusiasmi, ma anche a grandi “crisi” • Gli altri lo vedono a volte come un punto di riferimento a volte come un pericolo • Si mostra disponibile con tutti, ma se è demotivato tende a non considerare gli altri intorno a sé • A volte non si rende conto che il fare troppo non equivale a fare bene • La tendenza all’autonomia può procurargli diversi problemi laddove l’autonomia non è necessaria Prof. Rocco Bonomo – Fondamenti di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni - Anno Accademico 2009 - 2010 49