Rassegna del 18/09/2016
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Rassegna del 18/09/2016 0 WEB ALTERVISTA.ORG IMPRONTAUNIKA.IT Sclerosi multipla, 4 milioni a gruppo italiano per trovare una cura efficace Sclerosi multipla progressiva: maxi finanziamento al San Raffaele, 4,2 milioni di euro per coordinare un progetto di ricerca ... 1 ... 3 target RASSEGNA WEB ALTERVISTA.ORG Data pubblicazione: 18/09/2016 HiQPdf Evaluation 09/18/2016 COMITATO I MALATI INVISIBILI HOME COMITATO SCIENTIFICO LE NOSTRE INIZIATIVE EVENTI PARTNERSHIP NEWSLETTER CANALE VIDEO RASSEGNA STAMPA LINK UTILI ASS. DI RIFERIMENTO FORUM COMITATO PER IL SOSTEGNO, LA CONDIVISIONE E LA PROMOZIONE DI INIZIATIVE A FAVORE DEI MALATI ORFANI DI DIAGNOSI E PORTATORI DI PATOLOGIE SCLEROSI MULTIPLA, 4 MILIONI A GRUPPO ITALIANO PER TROVARE UNA CURA EFFICACE RARE Cerca … I NOSTRI LINK Forum Twitter Youtube Pagina Facebook Gruppo Facebook Google Plus instagram PARTERNSHIP L’importante finanziamento assegnato al neurologo Gianvito Martino (San Raffaele) per un progetto di ricerca che coinvolge laboratori tra Europa, Stati Uniti e Canada 4,2 milioni di euro: è il maxi finanziamento assegnato a Gianvito Martino, direttore della Divisione di Neuroscienze dell’Ospedale San Raffaele di Milano e docente all’Università Vita-Salute San Raffaele, per coordinare un progetto di ricerca (BRAVEinMS) che coinvolge laboratori tra Europa, Stati Uniti e Canada. L’obiettivo è ambizioso: trovare entro quattro anni una cura efficace contro la sclerosi multipla progressiva (SM), malattia per cui oggi non esistono terapie. Il finanziamento è stato assegnato dalla International Progressive MS Alliance, network internazionale che riunisce le principali associazioni per la ricerca sulla sclerosi multipla, tra cui AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) che è uno dei membri fondatori. Al bando hanno partecipato i migliori centri di ricerca mondiali. Tre i progetti vincitori ex aequo, che si dividono il premio complessivo di 12,6 milioni di euro: oltre a Martino, Douglas Arnold della McGill University (Canada) in collaborazione con 16 gruppi di ricerca e Francisco Quintana del Brigham and Women’s Hospital (Harvard, Stati Uniti) con 7 gruppi di ricerca. Il neurologo italiano coordinerà il lavoro di numerosi laboratori sparsi nel mondo. Il team guidato da Martino ARTICOLI RECENTI Sclerosi multipla, 4 milioni a gruppo italiano per trovare una cura efficace 18 settembre 2016 BPCO, arriva in Italia la combinazione terapeutica di aclidinio e formoterolo 18 settembre 2016 17-25 Settembre – Settimana Mondiale Fibrosi Polmonare Idiopatica 18 settembre 2016 Un bando per finanziare app dedicate agli autistici 18 settembre 2016 Tumore al pancreas, Campania: il 40% dei nuovi diagnosticati va fuori regione 18 settembre 2016 «Oltre al gruppo americano di Sergio Baranzini dell’University of San Francisco in California che ha messo a punto il sistema bioinformatico, collaboreranno altri due gruppi italiani – spiega Martino -: il primo è quello che nell’acronimo CENTERS racchiude diversi ricercatori sparsi in tutto il nostro Paese: Maria Pia Abbracchio e Ivano Eberini dell’Università di Milano, Cristina Agresti dell’Istituto Superiore di Sanità, Stefania Olla, del Consiglio Nazionale della Ricerca e Marco Salvetti dell’Università La Sapienza. Il secondo gruppo è un’azienda farmaceutica, la IRBM di Pomezia che si occuperà di predisporre, per la sperimentazione in vitro, le molecole selezionate attraverso lo screening bio-informatico. Al network inoltre partecipano il gruppo di Antel Jack (McGill University, Montreal, Canada), il gruppo condotto da Tania Kulmman (Università di Muenster, Germania), il gruppo di Zipp Frauke (Università di Mainz, Germania) e quello di Goebels Norbert (Università di Dusseldorf, Germania). I primi due gruppi produrranno modelli di oligodendrociti e gli altri produrranno modelli di neuroni da utilizzare in laboratorio per affinare al massimo la selezione delle molecole che verranno poi testate sulle staminali pluripotenti indotte. Infine, per la sperimentazione conclusiva sui modelli animali di sclerosi multipla, collaborerà il gruppo di Anne Van Evercooren Anne e Nait Oumesmar Brahim (Università Pierre Marie Curie, Parigi, Francia)». Il progetto è intitolato BRAVEinMS (“Bioinformatica e riprogrammazione di cellule staminali per lo sviluppo di una piattaforma in vitro per scoprire nuovi trattamenti per la SM progressiva”). Malattia che non dà scampo ARCHIVI settembre 2016 agosto 2016 luglio 2016 giugno 2016 maggio 2016 L’importante riconoscimento, che corona lo sforzo ventennale di comprensione e lotta alla malattia del professor Martino, viene assegnato in occasione del congresso di ECTRIMS (European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis), in corso a Londra. La sclerosi multipla progressiva colpisce più di un milione di persone nel mondo (25mila in Italia): causa una degenerazione costante e inarrestabile della guaina mielinica, struttura proteica che garantisce la comunicazione tra i neuroni. La conseguenza è la lesione del tessuto cerebrale, 1 target RASSEGNA WEB aprile 2016 marzo 2016 ALTERVISTA.ORG Data pubblicazione: 18/09/2016 con la progressiva perdita delle funzioni motorie, l’insorgenza di problemi alla vista e di altri deficit cognitivi o neurologici. HiQPdf Evaluation 09/18/2016 febbraio 2016 gennaio 2016 dicembre 2015 novembre 2015 ottobre 2015 settembre 2015 agosto 2015 luglio 2015 giugno 2015 maggio 2015 aprile 2015 marzo 2015 febbraio 2015 Cellule staminali dai pazienti L’idea alla base del progetto BRAVEinMS è quella di unire le migliori competenze a livello mondiale e le tecniche bioinformatiche e biotecnologiche più avanzate per accelerare la scoperta di un farmaco in grado di proteggere le cellule nervose e favorire i meccanismi di riparazione della mielina. I ricercatori useranno un modello di analisi dei big data – genetici e clinici – sviluppato da Sergio Baranzini all’Università di San Francisco, che si è dimostrato capace di estrapolare informazioni sulla sclerosi multipla e di tradurle in specifiche caratteristiche che una molecola deve avere per candidarsi a farmaco efficace. In questo modo selezioneranno le candidate tra le molecole già approvate dalle autorità regolatorie statunitensi ed europee (FDA ed EMA) per curare altre malattie ma che non sono mai state usate nella sclerosi multipla. Dopo un test in vitro e prima di essere studiati sugli animali, i composti verranno messi alla prova su un modello in provetta di malattia, realizzato utilizzando cellule staminali pluripotenti indotte ricavate dalla pelle di persone con SM progressiva. gennaio 2015 dicembre 2014 novembre 2014 ottobre 2014 settembre 2014 agosto 2014 luglio 2014 giugno 2014 maggio 2014 Y La «malattia in provetta» «La tecnica ci consentirà di avere una sorta di “malattia in provetta, perché, appunto nella provetta, avremo neuroni e oligodendrociti che apparterranno al paziente da cui sono state prelevate le cellule della cute – spiega Martino -. Con queste cellule, che abbiamo imparato a generare utilizzando la scoperta di Shinya Yamanaka, Premio Nobel 2012, verificheremo appunto quali, tra le molecole selezionate, funzioneranno meglio in una situazione già più vicina alla malattia che vogliamo curare. Alla fine del nostro percorso sperimenteremo le molecole migliori su tre modelli animali di malattia, che riproducono sia gli aspetti infiammatori che quelli neurodegenerativi tipici della SM, per arrivare a individuare almeno una molecola pronta per essere sperimentata sugli uomini». Migliaia di molecole candidate META Accedi RSS degli Articoli RSS dei commenti WordPress.org CONTATORE È in questa fase che l’Unità di ricerca in Neuroimmunologia guidata da Martino metterà in gioco la sua esperienza ventennale con le cellule staminali: ai pazienti con sclerosi multipla progressiva verranno prelevate cellule della pelle che saranno poi riprogrammate in cellule staminali pluripotenti e quindi differenziate in cellule nervose. Con queste ultime sarà possibile creare un modello in miniatura di rete neurale che riproduce i meccanismi patologici della sclerosi multipla. Si potrà così studiare, in modo innovativo, l’azione dei potenziali farmaci ed eventualmente scartarli prima di passare alla sperimentazione sugli animali. «Prevediamo di partire con decine di migliaia di molecole e di arrivare alla fine di questo processo, dopo quattro anni, con due o tre molecole promettenti con cui avviare un primo studio nell’uomo – spiega Gianvito Martino -. Cerchiamo molecole con capacità neuro protettive e rimielinizzanti, in grado di proteggere il neurone danneggiato e, possibilmente, di riattivare la capacità degli oligodendrociti delle persone con SM progressiva di produrre nuova mielina». Fonte: CORRIERE DELLA SERA / NEUROSCIENZE Tratto da: http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/16_settembre_14/sclerosimultipla-4-milioni-gruppo-italiano-trovare-cura-efficace-3301e148-7a8f-11e6-a4f44d2467f05bee.shtml Share This! ARTICOLO PRECEDENTE BPCO, arriva in Italia la combinazione terapeutica di aclidinio e formoterolo 2 target RASSEGNA WEB IMPRONTAUNIKA.IT Data pubblicazione: 18/09/2016 Accetta la privacy policy e la cookie policy per visualizzare il contenuto. HiQPdf Evaluation 09/18/2016 HOME INFORMARSI SERVIZI GREEN: EVENTI SOSTENIBILITÀ FORMAZIONE AZIENDE ENERGIA TECNO COMUNICATI STAMPA AZIENDE ABITARE CONSUMARE BENESSERE VIAGGIARE AMICI ANIMALI SEGNALA AD IMPRONTA UNIKA SEI IN: HOME / ALIMENTAZIONE E SALUTE / SCLEROSI MULTIPLA PROGRESSIVA: MAXI FINANZIAMENTO AL SAN RAFFAELE, 4,2 MILIONI DI EURO PER COORDINARE UN PROGETTO DI RICERCA Sclerosi multipla progressiva: maxi finanziamento al San Raffaele, 4,2 milioni di euro per coordinare un progetto di ricerca SPECIALE: ESTATE Redazione Accetta la privacy policy e la cookie policy per visualizzare il contenuto. Accetta la privacy policy e la cookie policy per visualizzare il contenuto. SEGNALA AD IMPRONTA UNIKA Invia la tua segnalazione direttamente alla redazione di Impronta Unika tramite il form di contatto.... Gianvito Martino ha ottenuto un finanziamento pari a 4,2 milioni di euro per coordinare un progetto di ricerca (BRAVEinMS) che coinvolge laboratori in Europa, Stati Uniti e Canada, con un obiettivo ambizioso: trovare entro quattro anni molecole potenzialmente efficaci contro la sclerosi multipla progressiva, per cui oggi non esistono terapie. Comunicati stampa Aziende green Eventi Corsi di formazione Il finanziamento è stato assegnato dalla International Progressive MS Alliance – un’alleanza internazionale che riunisce le principali associazioni nazionali per la ricerca sulla sclerosi multipla progressiva, tra cui AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), uno dei membri fondatori – al termine di un bando competitivo a cui hanno partecipato i migliori centri di ricerca al mondo. Questo finanziamento corona lo sforzo ventennale di comprensione e lotta alla malattia del professor Martino, direttore della Divisione di Neuroscienze dell’Ospedale San Raffaele, una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo San Donato, e docente all’Università Vita-Salute San Raffaele. Il bando viene assegnato in occasione del congresso di ECTRIMS (European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis) in corso a Londra. NEWSLETTER Nome Cognome Email Dichiaro di aver letto, ai sensi dell'art. 13 D.Lgs 196/2003, la Privacy Policy e di autorizzare il trattamento dei miei dati personali. La sclerosi multipla progressiva colpisce più di un milione di persone al mondo e presenta una degenerazione continua e a oggi inarrestabile della guaina mielinica, una guaina proteica che riveste gli assoni e garantisce la trasmissione del segnale nervoso tra i neuroni. La conseguenza è la lesione del tessuto cerebrale, con la progressiva perdita delle funzioni motorie, l’insorgenza di problemi alla vista e di vari altri deficit cognitivi o neurologici. Purtroppo ad oggi per questa malattia non esiste una cura efficace. Iscriviti L’idea alla base del progetto BRAVEinMS è quella di unire le migliori competenze a livello mondiale e le tecniche bioinformatiche e biotecnologiche più avanzate per accelerare la scoperta di un potenziale farmaco contro la malattia, in grado di proteggere le cellule nervose e favorire i meccanismi di riparazione della mielina. Il consorzio internazionale include l’Ospedale San Raffaele, l’Università degli Studi di Milano, l’Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio Nazionale della Ricerca, la UCSF di San Francisco, l’Università La Sapienza di Roma, la McGill University di Montreal, l’Università Pierre et Marie Curie di Parigi, l’IRBM di Pomezia, l’Università di Mainz, l’Università di Münster e l’Università di Düsseldorf. SOCIAL Tweets di Impronta Unika La ricerca di un potenziale farmaco per la sclerosi multipla si è già dimostrata una sfida difficile. Ma il progetto messo in campo oggi è innovativo sotto diversi punti di vista. Il primo è l’uso di un modello di analisi dei big data – genetici e clinici – sviluppato da Sergio Baranzini all’Università di San Francisco. Il modello si è dimostrato capace di estrapolare utili informazioni genetiche e molecolari sulla sclerosi multipla, che si traducono poi in specifiche caratteristiche che una molecola deve avere per candidarsi a farmaco efficace contro la malattia. Le molecole che rispetteranno queste caratteristiche, dopo un test in vitro e prima di essere studiate sugli animali, verranno messe alla prova su un modello in provetta di malattia, realizzato utilizzando cellule staminali ottenute dai pazienti. È in questa fase che l’Unità di ricerca di Neuroimmunologia guidata dal professor Martino metterà in gioco la sua esperienza ventennale con le cellule staminali: ai pazienti con sclerosi multipla progressiva verranno prelevate cellule della pelle che saranno poi riprogrammate in cellule staminali pluripotenti e quindi differenziate in cellule nervose. Con queste cellule sarà possibile creare un modello in miniatura di rete neurale che dovrebbe riprodurre più fedelmente i meccanismi patologici della sclerosi multipla. Su di essa si potrà studiare in modo inedito l’azione dei potenziali farmaci ed eventualmente scartarli prima di passare alla sperimentazione sugli animali. “Prevediamo di partire con decine di migliaia di molecole e di arrivare alla fine di questo processo, dopo quattro anni, con due o tre molecole promettenti con cui avviare un primo studio nell’uomo”, spiega Gianvito Martino. Accetta la privacy policy e la cookie policy per visualizzare il contenuto. Il bando internazionale indetto dalla International Progressive MS Alliance rappresenta un momento di svolta: per la prima volta le associazioni nazionali per la lotta alla sclerosi multipla – tra cui AISM – hanno guardato oltre i confini nazionali e messo insieme le forze per premiare i migliori progetti su scala globale. “È stato un passo fondamentale nella giusta direzione”, dice Gianvito Martino. “La ricerca che conta non è più – e forse non è mai stata – nazionale; non è la ricerca di un gruppo, o di un laboratorio, tantomeno quella di uno scienziato, ma è la ricerca di una comunità scientifica intera. Serve sempre più collaborazione, oltre i confini disciplinari, sempre più sfumati, e oltre i confini geografici. Solo così possiamo progredire nella conoscenza delle malattie e nello sviluppo di terapie efficaci ”. Oltre al progetto coordinato dal professor Martino, altri due progetti internazionali sono stati premiati con un finanziamento uguale. Il bando Collaborative Award prevede infatti un finanziamento complessivo di € 12.600.000 (4,2 milioni di euro a ciascun vincitore) 18/09/2016 di Alessandro Nunziati Condividi questo articolo: 3 target RASSEGNA WEB IMPRONTAUNIKA.IT Data pubblicazione: 18/09/2016 Accetta la privacy policy e la cookie policy per visualizzare il contenuto. HiQPdf Evaluation 09/18/2016 Accetta la privacy policy e la cookie policy per visualizzare il contenuto. NOTIZIE CORRELATE: ALIMENTAZIONE E SALUTE – 02/02/2015 ALIMENTAZIONE E SALUTE – 03/02/2015 Cannabis terapeutica, in Toscana... Vaccinazioni obbligatorie bimbi in... ALIMENTAZIONE E SALUTE – 04/02/2015 ALIMENTAZIONE E SALUTE – 02/10/2015 ALIMENTAZIONE E SALUTE – 05/10/2015 No a tablet e... Infleunza 2015, le previsioni:... Il cuore e i... 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