l`invenzione di guttemberg

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l`invenzione di guttemberg
L’invenzione di Gutenberg
A sinistra il torchio
con il quale i
caratteri venivano
premuti sulla carta.
Accanto una
stampa del
Cinquecento.
La stampa con i caratteri mobili. L’invenzione della stampa, intorno alla metà del XV
secolo, contribuì a modificare il modo di vivere dell’uomo del Medioevo e del
Rinascimento. Prima di questa scoperta i libri venivano copiati a mano, su costose
pergamene e in pochissimi esemplari. Il tedesco Giovanni Gutenberg ebbe l’idea di
costruire dei caratteri mobili, cioè dei blocchetti di legno (e poi di piombo), con una
lettera dell’alfabeto incisa sopra ciascuno. In questo modo Gutenberg componeva le
parole e le pagine, le copriva di inchiostro e la pressava con un torchio su un foglio di
carta bianca. Quando il lavoro era finito, gli stessi caratteri potevano essere utilizzati
di nuovo per altre pagine, e per altri libri. Questa tecnica rendeva meno difficile la
stampa dei libri. Prima dell’invenzione di Gutenberg le parole da stampare si
incidevano su un blocco unico e perciò potevano essere usate per più copie di un
solo lavoro. Il primo libro fu stampato da Gutenberg nel 1457: era una Bibbia in
latino. Moltissimi altri libri vennero stampati successivamente, soprattutto quelli
degli autori antichi.
La polvere da sparo. Inizialmente i Cinesi e gli Arabi usavano la polvere da sparo per
fare fuochi d’artificio oppure per spaccare le rocce. Era formata da un miscuglio di
salnitro, carbone e zolfo. In Europa la polvere da
sparo fu impiegata per fabbricare armi. Da allora
cambiò il modo di fare la guerra: le armature non
servirono più, perché i proiettili le bucavano
facilmente, le mura delle città dovettero essere
rinforzate, perché le cannonate le distruggevano
senza fatica. Anche la cavalleria, a poco a poco, sparì, sostituita da fanti armati di
archibugi (grandi e pesanti fucili).