largo ai giovani - Focus-in

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largo ai giovani - Focus-in
 XIII
LARGO
AI GIOVANI
I giornalisti in erba della settimana italiana
Questo “speciale” settimana italiana del 13° ha visto impegnati, in una sala stampa giovani improvvisata sul piazzale davanti al Municipio di Place d’Italie, cinque aspiranti giornaliste e un
fotografo in erba, di soli 13 anni. Una redazione giovane e
femminile che ha seguito con entusiasmo le diverse iniziative
culturali dedicate all’Italia. C’è da dire che in questa decima
edizione non c’era che l’imbarazzo della scelta.
A mia grande sorpresa i redattori in erba non si sono concentrati solo sulle iniziative rivolte ai giovani (il concerto dei mitici Zero Assoluto, gli atelier per i bambini, gli aperitivi in musica) ma anche a cose molto più serie come le mostre – “Bulles
de Liberté”, con i più grandi vignettisti satirici italiani (Altan,
Bucchi, Staino, Vauro) e la mostra fotografica “Paris, la cité des
femmes” – o la tavola rotonda “Si possono ancora criticare i
poteri?” con noti giornalisti come Alberto Toscano, Marc Semo
e Michele Canonica. Anche a livello musicale hanno scelto
spontaneamente di trattare il concerto lirico del conservatorio
del 13° e gli “aperitivi in musica” del trio jazz Ceccarelli, Cecca,
Morisset o del Ciné-Trio. Un’esperienza che ha arricchito noi di
Focus In e la Mairie del 13° arrondissement con uno sguardo
fresco sulle iniziative che da anni organizzano in questo
Festival italiano. Altrettanto entusiastici i commenti della redazione giovani che si è trovata ad intervistare artisti, musicisti e
persino Jacqueline Zana-Victor e Alfredo Spositi, responsabili
delle relazioni Parigi-Roma nei loro rispettivi quartieri, e Dario
Marcucci, Presidente del Municipio III di Roma. Hanno incontrato, in una delle mostre, anche il Sindaco del 13°, Jerôme
Coumet, che li ha trattati con il rispetto che si deve ad una
redazione. Dire che erano lusingate, è dire poco.
Spero mantengano e facciano condividere la loro passione per
l’Italia, la sua lingua e la sua cultura anche quando saranno
grandi e chissà, magari giornaliste.
Patrizia Molteni
ATTUALITÀ
ROMA-PARIGI,
CITTÀ GEMELLE
Il gemellaggio esclusivo che unisce Roma e Parigi ha incitato le due circoscrizioni, il 13° arrondissement
di Parigi e il Municipio III di Roma, non solo a gemellarsi ma ad organizzare iniziative comuni. “Focus In
giovani” ha intervistato le autorità e gli organizzatori.
Li incontriamo nella hall dell’albergo, vicino alla Butte aux cailles: Dario Marcucci, Presidente del Municipio III di Roma, Alfedo Spositi, responsabile delle relazioni Roma-Parigi per la sua
circoscrizione e Jacqueline-Zana Victor, responsabile delle relazioni Parigi-Roma per il 13°, che in quattro e quattr’otto ci ha
procurato l’intervista.
Ma perché proprio questi due quartieri? Il tredicesimo arrondissement di Parigi ha molti punti in comune con il terzo Municipio di Roma quali un grande ospedale (Il policlinico Umberto I
di Roma e La Pitié-Salpêtrière), la biblioteca nazionale, gli scali
merci (Tiburtina e Austerlitz), fino a luoghi industriali usati a
fini artistici come il “Frigo” e “l’ex vetreria”….
Diversi gli elementi che hanno favorito la collaborazione tra
questi due quartieri. “C’è un gemellaggio esclusivo tra le città
di Roma e di Parigi” ha spiegato Alfredo Spositi, responsabile
delle relazioni Roma-Parigi per il terzo Municipio, “vista l’affinità dei nostri due quartieri abbiamo deciso di gemellarci dare i muri. Il confine tra espressione e vandalismo è quello su
anche tra di noi”. Anche se sono gemellati già da 6 anni solo cui abbiamo voluto concentrarci” ha precisato Dario Marcucci.
quest’anno, nel marzo scorso, hanno deciso di organizzare la “I muri possono essere portatori di messaggi di ribellione,
settimana francese nel Municipio III di Roma, intitolata “Les memoria o resistenza, attraverso le targhe per esempio. Io prejours de France à Rome”. “In Italia è diverso perché non c’è una ferisco che qualcuno scriva ‘Abbasso Marcucci’ piuttosto che
comunità francese così forte come può essere quella italiana degradi un muro inutilmente” aggiunge il Presidente.
qui, quindi la nostra è una rilettura contemporanea” ha detto Anche nella settimana italiana di Parigi c’è stata un’attenzione
particolare per i giovani, attraverso le mostre, come quella di
Dario Marcucci, Presidente del Municipio III.
La terza circoscrizione, per la sua settimana francese, ha porta- Gino Ruggeri che ritrae le inquietudini giovanili, laboratori per
to una grande attenzione ai giovani. Per esempio le mostre sui bambini (“Galilei”, “Girano, girano girano”), e temi attraenti
graffiti sono state fatte da giovani e per i giovani. “C’è sempre come la libertà di stampa e di espressione.
stato un contagio tra giovani romani e parigini nei movimenti “Jerôme Coumet, sindaco del tredicesimo, ha insistito molto
artistici e politici (come nel 68 e nel 80)”, spiega ancora sull’importanza della partecipazione giovanile”, ha detto Jacqueline Zana Victor, responsabile delle relazioni Parigi-Roma,
Marcucci.
“E’ molto importante che i giovani abbiano la possibilità di ideatrice ed anima della settimana italiana. “Questa è una delesprimersi” continua il Presidente. “In effetti quando quest’ul- le ragioni per le quali abbiamo invitato il gruppo italiano Zero
timi fanno dei graffiti nei luoghi abbandonati, lo fanno piutto- Assoluto che fa furore con i ragazzi. Si è visto al concerto!” ha
sto per esprimere la loro arte, rendendo i muri più belli e aggiunto soddisfatta Jacqueline Zana. Victor.
Nora Diyari e Livia Van der Staay
trasmettendo anche un messaggio. Meglio questo che degra-
CONTINUA
LA FESTA CON LA LIRICA
Alla mairie del XIII arrondissement continua la festa dedicata
all’Italia. Dopo il Forum delle associazioni che abbiamo visto
sabato, con tante bancarelle per gustare i sapori italiani, il conservatorio del XIII, diretto da Isabelle Guillot, ha organizzato
un concerto di canto lirico. Gli allievi si sono esibiti interprentando brani dell’opera lirica italiana. Il pubblico era seduto
nella hall del Comune per vedere lo spettacolo. La prima cantante, Marie Charpentier-Levy, è stata molto brava: una splen2 Paris 13
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dida voce e anche disinvolta. La seconda, Jeanne Seguin, aveva
anche lei una bella voce ma mi è piaciuta meno, forse perche
non mi piaceva il brano. Poi, un uomo in scena con una voce
grave e interessante. Sembrava di essere in un altro tempo.
Successivamente ha cantato Benedicte Hilbert che ha interpretato due brani meravigliosi e mi ha stupito per le sue capacità.
Poi è stato il turno di un secondo uomo, che aveva un gran
talento. Coi capelli chiari, rossicci, sembrava un attore inglese o
irlandese. Il canto succesivo era una messa in scena teatrale e
mi è davvero piaciuta. C’erano due cantanti, Marie e JeanBaptiste, che recitavano e nello stesso tempo discutevano,
come se si stessero offendendo, si facevano l’inchino, ma dalla
parte del fondoschiena e si alteravano, per poi cantare con la
faccia arrabbiata. Ma poi è arrivata una terza cantante travestita da vecchietta con il fazzoletto sulla testa e il bastone e son
riusciti a far pace.
Quello che mi e piaciuto di più dello spetacolo era l’ambiente:
era stato organizzato sullo scalone della Mairie del XIII° e l’effetto era davvero forte.
Diciamo che tutti i cantanti sono stati molto bravi !!!!
Anna Liverani
ATTUALITÀ
ATELIER PER BAMBINI
CREATIVITÀ
E SCOPERTE
Per questa X edizione della settimana Italiana, la
mairie del 13° arrondissement di Parigi, come di
consueto, ha organizzato degli atelier per bambini, nell’obiettivo di sensibilizzare i bambini alla
lingua e cultura Italiana. Il 23 giugno i bambini
del quartiere hanno potuto assistere agli atelier
organizzati dalle associazioni Polimnia e Acuto,
entrambe basate nel 13°.
Silvia Armanini, che collabora con l’associazione
Polimnia, ha condotto
un atelier per comunicare ai giovani le sue idee
sulla creazione e l’ecocompatibilità. Diplomata
in
Storia
dell’Arte
all’Accademia di Belle
Arti di Brera, ha cominciato a creare girandole
così, per il piacere di
farlo, poi ha deciso di
farne degli atelier per i
bambini. Le girandole
sono realizzate a partire
da bottiglie di plastica
colorate che Silvia taglia
e incolla su dei bastoni.
Poi le girandole girano, con il vento. Le chiama “Mimesis”
che significa in greco “imitazione della natura”. In Italia
ha ottenuto due premi con questo progetto. E’ la prima
volta che Silvia partecipa a questa “settimana italiana”
ma l’anno scorso ha fatto una mostra ai “Champs de
Mars”, sempre sul tema della sostenibilità. Delle opere
che girano intorno alla la creatività, all’attività pedagogica e ad un progetto culturale molto particolare.
Lila (a sinistra) ed Edoardo (sopra) all’atelier di girandole
pieni di stelle” ha riassunto Paloma, una bambina che ha
partecipato all’atelier. Adesso sappiamo che la terra ha
un movimento “indipendente” mentre la luna la
“segue” attratta dalla forza di gravità. Yness, un’altra
piccola partecipante, si è sentita meglio nel ruolo della
terra perché “poteva andare dove voleva” mentre
Paloma preferiva “farsi guidare”; Gabrielle invece si è
“sentita veramente Luna”.
Alla fine hanno disegnato l’universo su un foglio e
hanno costruito un telescopio per vedere l’universo a
modo loro. Ramzan e i piccoli scienziati useranno il loro
telescopio per fare “proprio come Galileo”.
Mariella Borg
Molto
diverso
l’atelier
di
Beatrice
Biagini
dell’Associazione Culturale Toscana (ACUTO) che ha
fatto scoprire ai bambini lo scienziato, toscano, Galileo
Galiliei. Beatrice ha spiegato prima il sistema solare, con
i pianeti, la luna e il sole (rappresentati da due palline,
una più grande, il sole, e una più piccola, la luna): Benoit
ha particolarmente apprezzato il “Big Bang” perché le
palline, cioè i pianeti, “rimbalzavano”.
Poi Beatrice Biagini ha fatto interpretare loro il ruolo
della terra e della luna.
Più di 400 anni fa Galileo osservava che la terra non era
piatta ma nessuno gli credeva: “Un signore con gli occhi
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ATTUALITÀ
CIAK
SI SUONA
JAZZ
A
10 candeline per la settimana italiana del 13° arrondissement di Parigi ma anche per il “Ciné-Trio” che festeggia
quest’anno i suoi 10 anni di attività.
Ciné-Trio ha iniziato la sua carriera nel 2000 suonando con le
orchestre. I tre amici che formano il trio vengono dall’Academia
Internazionale. Philippe Barbey-Lallia, Cyril Baleton e Timothée
Oudinot, accompagnati da piano, violino e oboe o corno inglese,
hanno deciso di specializzarsi nella musica da film, soprattutto per
i cortometraggi. Il film “Anche i piccioni vanno in paradiso” di
Samuel Tourneux, per il quale hanno fatto la musica, ha ricevuto
un Oscar. Un trio fondato sull’amicizia, il talento, la passione per
la musica e per il cinema. Da vedere.
Nicoline Quilichini
PARIGI
La settimana italiana celebra i suoi dieci anni a Parigi e per l’occasione, abbiamo avuto il privilegio di ascoltare un poco di jazz nella bella nostra città. Un trio composto da due italiani ed un francese si è messo a
suonare sotto gli sguardi curiosi dei passanti.
Il contrabbassista Fabrizio Cecca, il pianista Giovanni
Ceccarelli, ed il batterista Hervé Morisset, si sono riuniti
per dare un concerto all’aria aperta sulla Place d’Italie.
Non c’è niente di meglio che il bel tempo ed il calore dell’estate per gustare un gelato ascoltando ritmi allegri.
Anche la gente che passa per caso si ferma, come stregata dalle sonorità venute da altrove. Per una volta, non si
era costretti a chiudersi nella sala oscura ed affumicata
di un club per ascoltare della buona musica. Grazie a
questi tre signori, lo spirito del jazz era presente nelle
strade della capitale francese.
Si sono incontrati molti anni fa e suonano insieme ogni
tanto, per il nostro più grande piacere. A dire il vero, non
formano un gruppo: in jazz, le collaborazioni sono diverse e varie. « Se suoniamo gli stessi pezzi cambiando il
pianista o il batterista, poco importa, ciò dà qualcosa di
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completamente differente. E’ il bello del jazz», dice
Fabrizio Cecca, il contrabbassista. E quando si chiede loro
se c’è un jazz italiano, sono tentati di ammettere che la
cultura del jazz viene piuttosto dagli Stati Uniti che
dall’Italia. Fabrizio Cecca si ricorda di avere frugato nei
dischi del suo padre, che lavorava per una radio italiana,
quando era piccolo. Fu inizialmente influenzato dai artisti di Rythm & Blues come Aretha Franklin prima di scoprire il jazz.
Si può dunque pensare che le origini e le influenze differenti di ogni membro del trio fanno anche la loro originalità e la loro singolarità. Sperando che ci daranno altre
occasioni di vederli suonare in altre strade, sotto il sole
parigino.
Nolwenn Dubreucq
ATTUALITÀ
SATIRA
E GIORNALISMO
La X edizione della settimana italiana è stata all’insegna della Libertà. Tra le iniziative proposte una
mostra con i più grandi vignettisti italiani e una
tavola rotonda.
Con una mostra dei più grandi vignettisti italiani e un
dibattito sulla libertà di stampa, gli italiani provano con
autoironia e malgrado il controllo del « cavaliere » su di
un gran numero di canali televisivi italiani e sulla
Mondadori che sono più lucidi di quanto possono sembrare. Secondo Dario Marcucci, il sindaco del municipio
che ci sono date di sapere. Sarà pure leggermente cinico,
ma ognuno deve poter giudicare da sé appoggiandosi su
informazioni veritiere e soprattutto sulla pluralità di
fonti.
Come ha detto Patrizia Molteni “quello che preoccupa
non è quello che non si dice, che viene censurato o
nascosto ma piuttosto quello che si dice.” Infatti quando
la stampa decide di “parlare più forte” di un “gossip”
che di un evento grave, ciò significa che non solo si è
abbassato il volume dell’informazione ma è aumentato
quello dell’informazione che favorisce il governo.
Alla fine è normale che Berlusconi che afferma che “il
suo non è un partito, è un grande movimento del popolo” si attacchi a “forze immature” e si senta offeso da
domande fastidiose come “E’ capitato che voli di Stato
senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle
sue residenze le ospiti delle sue festicciole?” o “Le sue
condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei
oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?”.
Vero?
Della società italiana, di questa stampa in crisi , e della
potenza del “Cavaliere” in particolare, scherzano i più
famosi vignettisti: Altan che collabora con L’Espresso e La
Repubblica e critica attraverso le sue caricature il panorama politico italiano. Staino è dello stesso genere di
Altan, con fumetti comici come per esempio quello di
Dante nella quale fa dire al poeta che se Berlusconi fosse
vissuto alla sua epoca, avrebbe dovuto metterlo in ogni
girone dell’Inferno.
Vauro, anche disegnatore per Annozero, la trasmissione
di appofondimento politico spesso dununciata dal
governo, è molto più critico, più “cattivo”. Mentre
Bucchi che cura la rubbrica “La finestra sul cortile” della
Repubblica con le sue vignette più grafiche e scure, fa
pensare, colpisce e critica con cinismo la società, per
esempio con la copertina di un giornale chiamato “The
indifferent” a significare che i giornali non pubblicano
più (perché non vogliono o non possono) un’informazione che possa cambiare le cose.
Un argomento molto interessante trattato dalla Mairie
del XIII con grande pluralità e profondità… e anche con
humour.
Livia Van Der Staay
III che è intervenuto al dibattito “Peut-on critiquer les
pouvoirs?”, “è anomalo che un presidente abbia in
mano la TV pubblica (come capo del governo) e quella
privata (come proprietario di Mediaset); il governo sta
abbassando il volume dell’informazione”. E’ vero che
accanto a programmi come «La pupa e il secchione» o
«L’isola e i famosi» ci sono anche «Ballarò» o
«Annozero». Come ha detto Alberto Toscano, giornalista
politico italiano che collabora con giornali e televisioni
francesi, la gente non può essere informata suo malgrado e gli italiani hanno abbastanza giudizio per distinguere la verità dei fatti. Per conoscere una persona o un
partito non è possibile ascoltare solo una campana, perché allora le sole cose che sapremmo sarebbero quelle
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ATTUALITÀ
PARIS,
LA CITÉ DES FEMMES
Si sale una scalinata imponente, con un tappeto blu e,
nei magnifici saloni della Mairie del 13°, si entra nella
galleria Bièvre dove è esposta la mostra « Paris, la cité
des femmes ». Un’esposizione di fotografia con un titolo che è un omaggio al celebre film di Federico Fellini su
Roma, e che è basata sul tema della città di Parigi e alla
donna.
E’ stata realizzata da cinque giovani fotografi italiani
che hanno scelto di trasferirsi a Parigi da qualche anno.
In questa mostra, hanno cercato la loro ricerca delle tracce lasciate dalle donne, osservando i luoghi che occupano e gli stati d’animi che riflettono.
Le foto Ciro Prota sono le prime: rappresentano delle
donne “ordinarie” che guardano delle immagini di
donne fatali, rendendo la percecizione di queste donne
raffigurate nei manifesti più soggettiva.
Stefano Budar definisce il suo modo di lavoro un «hasard
composé » che consiste a costruire totalmente l’immagine aspettando però che un elemento inaspettato accada.
Nella mostra sono presenti delle foto che appartengono
alla seria “Canapés” dove la gente è invitata ad allungarsi su un divano posando davanti all’obiettivo.
Si continua con la fotografia in nero e bianco di Veronica
Mecchia che ritrae delle statue di Auguste Rodin. La scultura «pietrifica le donne in carne ed ossa cristallizzandole in un gesto » dice la fotografa. Lei sembra ridar loro
vita attraverso le sue foto.
Matteo Pellegrinuzzi, foto-reporter, si interessa invece
alle scene del quotidiano così frequenti nella vita parigina: due turiste davanti alla Tour Eiffel, una donna nell’immenso quartiere della Défense o ancore una donna
in pieno lavoro a Montmartre. Immagini normali ma
tutte con un particolare strano, una storia da raccontare
o da immaginare. Per finire, le foto di moda di Chiara
Giustiniani: una serie di colori esplosivi in immagine che
rappresentano con ironia stati d’animo e modi d’essere
delle donne parigine: ipocrisia e riso forzato che nascondono magari la loro inquietudine.
Una mostra che rappresenta la diversità della presenza
femminile a Parigi e anche dello sguardo degli artisti.
Nora Diyari
Expo photo
PARIS,
LA CITÉ DES FEMMES
Stefano Buda - Veronica Mecchia - Chiara Giustignani
Matteo Pellegrinuzzi - Ciro Prota
du 18 au 26 juin 2010 Galerie Bièvres Hôtel de Ville du XIIIe
Place d’Italie
N° Commission Paritaire : 0311 K 89805 • ISSN 1969-2234 • Focus in 33, rue Paul
Vaillant Couturier - Hall 11 - 92240 Malakoff E.mail : [email protected] Web : www.focus-in.info • Direttore della publicazione : Guy Estager 09 54 57
10 42 • Caporedattrice: Patrizia Molteni 06 63 95 11 60 • Redazione:
Mariella Borg, Nora Diyari, Nolween Dubreucq, Anna Liverani,
Nicoline Quilichini, Livia Van Der Staay. • Responsabile Fotografia:
Sara Grimaldi • Si ringraziano: Jerôme Coumet,
Nicoline Quilichini
Jacqueline Zana-
Victor, Dario Marcucci, Alfredo Spositi, Sandrine Hormazabal, Corinne
Roulleau e tutta l’équipe della Mairie del 13° per la logistica, l’accoglienza entusiasta e
l’organizzazione di questa “sala stampa”. I professori Riccardo Guerrieri, Marianna Pisci e Maddalena
Della Volpe per averci trovato i giornalisti. Gli artisti e i musicisti (Ciro Prota, Silvia Armanini, il trio
Ceccarelli-Cecca-Morisset, il Ciné-Trio…) per
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aver risposto con semplicità alle domande
esitanti della redazione. • Illustrazioni: Altan,
Bucchi, Staino • Foto : Leonardo Liverani.
Nora Diyari e Livia Van Der Staay
ATTUALITÀ
GLI ZERO
ASSOLUTO FINALMENTE A
PARIGI
Centinaia i giovani venuti da tutta la Francia per il
concerto degli Zero Assoluto, in prima “assoluta” a
Parigi, nella “salle des fêtes” del Municipio del 13° arr.
Hanno cantato, ballato urlato e applaudito, un vero
delirio. Gli Zero Assoluto hanno ringraziato la ragazza
all’origine della loro venuta in Francia, Annelise
Demantké. Soddisfatti gli organizzatori della Mairie,
Jerôme Coumet e Jacqueline Zana-Victor in testa, che
hanno dimostrato con questo concerto di essere
diventati veramente grandi, grandi, grandi....
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ATTUALITÀ
FINALE
IN BELLEZZA CON
I TELAMURÉ
mosse della pizzica e della tarantella con improv-
La settimana italiana si è chiusa con balli scatenati a ritmo di pizzica e musiche del sud. La
musica dei Telamuré e le danze delle due donne
del gruppo hanno contagiato la piazza gremita per
l’ultima serata della settimana. Tanti i francesi e gli
abitanti del quartiere che hanno subito ripreso le
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visati compagni di ballo. Ma anche tanti italiani
che da anni seguono con interesse i Telamuré.
Una settimana all’insegna della “libertà” accompagnata, fino alla fine dalla gioia di partecipare.
La redazione