schede per vedovati (Page 6)

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EDIZIONI ARTERIGERE
Camilla Ravera
DIARIO DI TRENT’ANNI
1913-1943
Attraverso il racconto di una parte della sua vita, la Ravera ci aiuta a capire una serie di storie esemplari.
Innanzitutto quella della gioventù che prima e durante gli anni della Grande Guerra si affacciò alla politica e
aderì al socialismo. Una generazione che accomunò studenti, giovani intellettuali, contadini, operai.
Una storia del tutto particolare in una città come Torino, con le sue grandi industrie e col suo radicato associazionismo socialista. E nella storia di Torino operaia e socialista un posto di rilievo occuparono le donne, di
diverse generazioni. Da Maria Giudice, direttrice del « Grido del popolo » (il settimanale del partito socialista
torinese) alle tante ragazze, delle più diverse provenienze sociali, ricordate in queste pagine. Per queste donne
e per questi uomini, operai e intellettuali, che aderirono poi al partito comunista le prove furono tante. Le più
dure furono vissute a partire dal “biennio nero” che precedette la Marcia su Roma. Dal 1921 la lotta politica
in Italia assunse i caratteri di una vera e propria guerra civile e dopo l’avvento di Mussolini al potere iniziò la
lunga stagione della lotta antifascista.
Dopo le leggi eccezionali del novembre 1926 chi decise di combattere contro il regime instaurato in Italia
dovette farlo nella più assoluta clandestinità. Si tratta della storia dell’antifascismo che in questo libro è raccontata da una dirigente del Partito comunista d’Italia (come allora si chiamava) che era sì una piccola formazione politica, ma che aderiva a un movimento internazionale, e che produsse le azioni più significative
contro il regime. Un racconto che si conclude con la caduta di Mussolini salutata da uomini e donne che avevano patito le durezze del carcere, dell’esilio e del confino che ancora ignoravano il tragico destino che attendeva il loro paese. Ancora oggi la lettura di questo Diario è un ottimo antidoto contro ogni tentazione di semplificare la storia del comunismo e di ridurla a storia da dimenticare.
Camilla Ravera nasce ad Acqui Terme il 18 giugno 1889. Figlia di un funzionario del ministero delle finanze, sette fratelli, maestra
a Torino, si iscrive al Psi nel 1918. Tra il 1919 e il 1920 entra a far parte della redazione della rivista « L'Ordine Nuovo » di Antonio
Gramsci. Nel 1921 è tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia. Incaricata dell'organizzazione femminile, diede vita al periodico «
La Compagna ». Dopo le leggi speciali fasciste del 1926 e l'arresto di Gramsci è alla testa dell'organizzazione clandestina; delegata
a vari congressi del Comintern, conosce Lenin e Stalin. È stata anche, nella storia dei movimenti politici, la prima donna segretaria di
un partito. Lo fu del Pci dal 1927 al 1930. È arrestata nel 1930 e condannata a quindici anni di carcere. Ne sconta cinque in cella, gli
altri al confino di Ponza e di Ventotene. Nel 1939 prende posizione contro il Patto Molotov-Ribbentrop e viene espulsa dal partito
assieme a Umberto Terracini. Viene riammessa nel partito nel 1945 e fu eletta al consiglio comunale di Torino nel 1946. Dirigente
dell'Unione Donne Italiane, rappresentò il Partito Comunista Italiano in due legislature (1948-1958). Ritiratasi a vita privata, nel 1982
è nominata da Sandro Pertini senatrice a vita: è la prima donna a ricevere questa nomina. Muore a Roma il 14 aprile 1988.
Autrice: Camilla Ravera
Pagine: 616
Formato: cm. 16,8 x 24
Collana: La Memoria
Prefazione di Francesco Giasi
Introduzione di Maria Pellegatta
Prezzo: Euro 24,00
ISBN: 978-88-89666-78-4
Edizioni Arterigere - Varese
www.arterigere.it
[email protected]
Disponibile
dall’aprile 2012
Distributore: Edizioni Unicopli S.r.l - via Idiomi, 32 - 20094 Assago (MI)
Telefono 02 45700496 - Fax 02 45704449 - E-mail:[email protected] - [email protected]