Sausset: l`uomo senza braccia e gambe che corre la 24 Ore

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Sausset: l`uomo senza braccia e gambe che corre la 24 Ore
anno VIII / n. 1426
Press­IN
INCLUSIONE ­ INTEGRAZIONE ­ INFORMAZIONE Rassegna stampa quotidiana sul mondo delle disabilità
La Repubblica del 19­06­2016
Sausset: l'uomo senza braccia e gambe che corre la 24 Ore
LE MANS. Per Frédéric Sausset la vita pareva finita nel 2012. Quel giorno, certo non
immaginava di correre, soltanto 4 anni più tardi, addirittura la 24 Ore di Le Mans, diventando il
primo quadriamputato a farlo. Non poteva nemeno pensarlo quel giorno di luglio del 2012: era
in vacanza, aveva appena 43 anni e una certa passione per i motori. Una ferita al dito, nulla di
preoccupante, trasformò la sua esistenza in una tragedia: l'infezione, la setticemia a causa di un
un battero ­ lo streptococco di tipo A ­ resistente alle cure. Si diffonde a tutto il corpo, il
verdetto è devastante: bisogna amputare. Una mano, l'altro braccio, entrambe le gambe
all'altezza del ginocchio. Un corpo atletico quadriamputato, trasformato per sempre, mutilato.
Pareva davvero la fine. Lui il sogno di correre quella gara mitica l'aveva sempre avuto: già
prima dell'incidente che avrebbe soconvolto la sua esistenza s'era adoperato per mettere insieme
sponsorizzazioni sufficienti, per trovare la macchina: molto più di un sogno, un obiettivo reale.
Per chiunque, la sciagura avrebbe significato abortire i sogni, chiudere per sempre quel capitolo
della vita in cui era lecito fantasticare su una giornata al volante di corsa nel mito. Sausset, pilota senza arti in pista nella 24 ore di Le Mans Paradossalmente, invece, per Sausset l'imprevisto drammatico è servito solo a rinsaldare il suo
desiderio di correrla, aliemntato dalle imprese di chi, come l'italiano Alex Zanardi, anche di
fronte alla menomazione fisica non ha rinunciato all'ambizione sportiva. Un ruolo centrale,
probabilmente decisivo, lo esercita durante la sua faticosa riabilitazione Christophe Tinseau. E'
un pilota professionista, coetaneo di Sausset: lo affianca, alimenta quel sogno, apparentemente
irrealizzabile, si fa convincere che ­ sì ­ è ancora possibile correrla, quella gara. Sarebbe più
facilòe avendo un team già organizzato. Ma la coppia riesce a trovare un prototipo da guidare,
una Morgan­Nissan, del tipo Lmp2. Un bolide, che però per essere guidata da Sausset con le
sue menomazioni ha bisogno di modifiche sostanziali. un volante particolare, connesso a una
protesi. Una centralina posizionata all'altezza delle cosce attraverso cui riuscire a gestire
acceletarore e freno, che con le gambe non può certo toccare. Chi crederebbe in lui? Nessuno.
Eppure il primo risultato è sorprendente. Solo 3'' più lento di un professionista. Gli sponsor
arrivano, l'aeuipaggio ­ con il solito Tinseau e Bernanrd Bouvette ­ pure. Si presenta al via, e
già essere al box 56, lo spazio riservato a auto fuori categoria, è un trionfo. La 38esima
posizione finale, certifica che quello di Sausset non è nemmeno un successo. E' un miracolo
sportivo.
Press­IN, servizio dell'associazione Lettura Agevolata onlus
www.letturagevolata.it