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FOCUS TURCHIA E NORD AFRICA
Avv. Eugenio Bettella
Rödl & Partner Padova
Confindustria Gorizia e Confindustria Trieste
© Rödl & Partner
Via C. Cosulich, 20, Monfalcone
21.06.2012- 21 giugno 2012
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TURCHIA: informazioni generali
 Nome ufficiale del Paese:
Repubblica di Turchia (Turkiye Cumhuriyeti)
 Superficie:
783.562 km²
 Stati confinanti:
Armenia, Azerbaigian, Bulgaria, Georgia, Grecia, Iran, Iraq, Siria
 Popolazione:
ca. 74.200.000 abitanti (2011)
 Forza lavoro:
ca. 26,7 milioni (2011)
 Capitale:
Ankara (ca. 4 milioni di abitanti)
 Città principali (popolazione):
Istanbul (ca. 13,3 milioni di abitanti); Ankara (ca. 4 milioni di abitanti);
Smirne (ca. 3,9 milioni di abitanti); Bursa (ca. 2,6 milioni di abitanti),
Adana (ca. 2,1 milioni di abitanti)
 Religioni:
Musulmana (99,8%, tra cui è preponderante il culto sunnita); altri culti
(0,2%, tra cui sono preponderanti Cristiani ed Ebrei)
 Lingue:
Turco (lingua ufficiale), Curdo e altre lingue minori
 Forma di governo:
Democrazia parlamentare
 Capo dello Stato:
Abdullah Gül (dal 28.08.2007)
 Primo Ministro:
Recep Tayyip Erdoğan (dal 14.03.2003)
 Valuta:
Lira turca (TRY)
• € 1 ≈ TRY 2,28
• USD 1≈ TRY 1,80
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TURCHIA
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TURCHIA: Principali convenzioni internazionali
 La Turchia è membro delle Nazioni Unite e dell’ UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development)
 Essa è, inoltre, parte delle seguenti Organizzazioni internazionali:
•
CE (Council of Europe)
•
G 20
•
OECD (Organization for European Cooperation and Development)
•
IMF (International Monetary Fund)
•
ILO (International Labour Organization)
•
Interpol
•
NATO (North Atlantic Treaty Organization)
•
WIPO (World Intellectual Property Organization)
•
WTO (World Trade Organization)
 La Turchia ha, infine, ratificato:
•
la Convenzione per il Riconoscimento delle Sentenze Arbitrali Straniere (New York 1958)
•
la Convenzione dell’Aja del 5 Ottobre 1961 sulle apostille
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TURCHIA: Rapporti con l’Unione Europea
 La Turchia è Paese associato alla Comunità Europea (1963) e, successivamente, all’Unione Europea (1996)
 La Turchia è Paese candidato all’ingresso nell’UE dal 1999, dal 2005 sono iniziate le negoziazioni formali. Le questioni di
maggior rilievo attengono all’adozione dell’acquis comunitario, il coinvolgimento turco a Cipro, la gestione della minoranza
curda
 Il 01.01.1996 la Turchia ha sottoscritto l’Accordo di Unione doganale con l’Unione Europea per i prodotti trasformati
• L’accordo riguarda i prodotti trasformati, e prevede l’impegno alla soppressione reciproca di qualsiasi barriera doganale
e l’adozione, nei confronti dei Paesi terzi, di una tariffa doganale comune che garantisca a tutti i prodotti un livello di
protezione uniforme, indipendentemente dal punto di ingresso delle merci nel territorio dell’Unione. Esso impone, inoltre,
alla Turchia di conformarsi ad una serie di normative dell'UE, ad esempio le norme tecniche sui prodotti, le regole di
concorrenza e i diritti di proprietà intellettuale
 L’Unione europea e la Turchia hanno siglato ad Ankara il 13.09.2009 un Accordo Intergovernativo (Project Support
Agreement) che identifica i termini e le condizioni per l’importazione in Europa orientale del gas dai giacimenti dei Paesi del
Mar Caspio e del Golfo, attraverso il progetto del gasdotto Nabucco. Tale progetto, destinato ad essere terminato nel 2014, è
ritenuto di carattere fondamentale per garantire e assicurare l’approvvigionamento energetico dell’Unione Europea
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TURCHIA: Accordi con l’Italia
 I principali trattati bilaterali in vigore tra Italia e Turchia sono:
•
14.05.1931: Convenzione bilaterale Italia - Turchia sulla protezione giudiziaria e l'assistenza reciproca in materia civile e penale e
nell'esecuzione delle decisioni giudiziarie
•
24.03.1950: Trattato di amicizia di conciliazione e regolamento giudiziario con scambio di note
•
14.06.1971: Accordo sui trasporti internazionali su strada
•
16.12.1976: Accordo sulla cooperazione economica industriale e tecnologica
•
13.06.1986: Accordo bilaterale con l’Italia per la cooperazione nel settore turistico
•
26.06.1990: Convenzione sull’ammissione temporanea di merci
•
27.07.1990: Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e prevenire l’evasione fiscale, entrata
in vigore l’1.12.1993, sostituendo quella del 1981
•
22.03.1995: Accordo sulla promozione e protezione degli investimenti
•
21.02.2001: Accordo sulla cooperazione scientifica e tecnologica
•
10.09.2001: Accordo sulla mutua assistenza amministrativa per la prevenzione, la ricerca e la repressione delle infrazioni
doganali
•
18.01.2007: Memorandum d’intesa bilaterale per la semplificazione delle procedure in materia di visti di ingresso
•
22.01.2007: Documento “strategia per il rafforzamento delle relazioni bilaterali”
•
12.11.2008: Accordo per l’istituzione in Turchia di un’università italo-turca
 Si segnalano inoltre:
•
Luglio 2007: Accordo Italia-Turchia-Grecia sullo sviluppo del sistema di gasdotti per importare gas dal Ma Caspio e dal Medio
Oriente
•
19.10.2009: Accordo Italia-Turchia-Russia per la realizzazione dell'oleodotto Samsun-Ceyhan
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TURCHIA: Relazioni internazionali Turchia-Nord Africa
 La Turchia intrattiene relazioni economiche e commerciali con i principali stati del Nord Africa, tra cui:
• Algeria
- È uno dei partner commerciali più importanti della Turchia, da cui importa principalmente beni alimentari, veicoli da trasporto, prodotti tessili,
macchinari elettronici, carta, prodotti derivati dalla plastica e prodotti di telecomunicazione
- I principali trattati economico/commerciali in vigore tra i due Paesi sono: l’Accordo per la cooperazione economica, tecnica e industriale
(1983) e la Convenzione contro le doppie imposizioni (1994)
• Marocco
- I due Paesi intrattengono relazioni diplomatiche dal 17.04.1956, a seguito di una dichiarazione congiunta dei due Paesi, dopo che il Regno del
Marocco ebbe ottenuto l’indipendenza. Oggi l’importo totale degli investimenti turchi in Marocco si aggira attorno ai 240 milioni di USD e la
quota di mercato occupata da imprese turche nelle attività edilizia in Marocco è stimata in un valore pari a 1,4 miliardi di USD
- Il principale trattato economico commerciale operante tra i due Paesi è il Free Trade Agreement (FTA) entrato in vigore il 01.01.2006
• Egitto
- Gli investimenti turchi in Egitto sono aumentati, negli ultimi 5 anni, da ca. 60 milioni di USD a 1,5 miliardi di USD. La Turchia esporta in Egitto,
principalmente: automobili, prodotti in acciaio, minerali. I principali prodotti esportati dall’Egitto in Turchia sono, invece: riso, differenti tipologie
di carbone, petrolio, idrocarburi e fertilizzanti chimici
- Nel 2007 Turchia ed Egitto hanno stipulato un Accordo commerciale di Libero Scambio che concerne i dazi sui prodotti industriali,
l’eliminazione delle restrizioni quantitative all’importazione, provvedimenti per la tutela degli investimenti e della salute, oltre ad altre
disposizioni generali
• Libia
- Negli anni recenti sono rapidamente incrementate le relazioni economico/commerciali tra Turchia e Libia. La Turchia esporta in Libia,
principalmente, prodotti industriali (macchinari, utensili, mezzi di trasporto, prodotti semilavorati, prodotti chimici) e importa sostanzialmente
solo petrolio e prodotti da questo derivati
- I principali trattati economico/commerciali in vigore tra i due Paesi sono: l’Accordo per la cooperazione economica e commerciale (1975);
l’Accordo per la cooperazione tecnica e scientifica (1975) e l’Accordo sulla cooperazione commerciale e finanziaria (1978)
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(segue) Nord Africa: focus su Algeria e Marocco
Algeria
Marocco
L’Algeria non ha ratificato la Convenzione di
Vienna del 1980 sulla vendita internazionale di
beni mobili
Il Marocco non ha ratificato la Convenzione di
Vienna del 1980 sulla vendita internazionale di
beni mobili
L’Algeria ha ratificato nel 1989 la Convenzione di
New York del 1958 per il Riconoscimento delle
Sentenze Arbitrali Straniere
Il Marocco ha ratificato nel 1958 la Convenzione di
New York del 1958 per il Riconoscimento delle
Sentenze Arbitrali Straniere
Necessità di operare con un
partner locale
In generale, l’investitore straniero che intende
svolgere attività di impresa in Algeria deve
operare con un partner locale (vd. art. 4 bis del
Codice degli Investimenti - ordonnance n. 01-03
du 20 août 2001 – introdotto dalla Legge
finanziaria per il 2010)
La legislazione marocchina consente di costituire
società con il 100% del capitale straniero, non
prevedendo quindi l’obbligatorietà di un partner
locale. Non sono tuttavia rare joint ventures con
partner marocchini, per facilitare la distribuzione
delle merci sul mercato locale
Regime delle società
totalmente esportatrici
La legislazione algerina non prevede un regime
specifico per le società totalmente esportatrici
La legislazione marocchina non prevede un
regime specifico per le società totalmente
esportatrici
Convenzione di Vienna del
1980 sulla vendita
internazionale di beni mobili
Convenzione di New York
del 1958 sul riconoscimento
dei lodi arbitrali stranieri
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TURCHIA: Dati macroeconomici
 PIL: l’economia turca ha fatto registrare nel 2011 una notevole crescita del PIL, pari all’8,5%, che la colloca al 9° posto nella classifica
mondiale dei Paesi con il maggior tasso di crescita. Si prevede che la Turchia, nel periodo 2011 – 2017, registrerà il più alto tasso di
crescita dei Paesi dell’area OCSE, pari al 6,7%
 Composizione del PIL per settore:
• Agricoltura: 9,3%
• Industria: 28,1%
• Servizi: 62,6%
 Tasso di inflazione: +7,8% (2011). Ad inizio 2012 il Paese ha visto una sostenuta crescita dell’inflazione, fino al giugno 2012, quando,
dopo 5 mesi l’inflazione è tornata alla cifra singola (8,2% anno su anno, in rapporto all’11,1% del mese precedente). Il merito del calo va
attribuito al settore alimentare, dove i prezzi delle materie prime sono diminuiti del 4,2% e a quello dei beni trasformati, dove la
diminuzione è stata dello 0,5%, nonché alla tendenza internazionale dei prezzi del petrolio, dell’oro e dei del beni durevoli. Il Governatore
della Banca Centrale turca, Erdem Basçı, ha di recente reso noto che si assisterà, nel secondo semestre 2012, ad un calo più sostenuto
dell’inflazione
 Mercati principali per le esportazioni: Germania; Regno Unito; Italia; Francia; Iraq; Russia
 Mercati principali per le importazioni: Russia; Germania; Cina; Stati Uniti; Italia; Francia; Iran
 Crescita delle esportazioni: nel 2011 le esportazioni verso gli Stati membri dell'UE sono aumentate del 19%, raggiungendo i 62,4
miliardi di USD. La quota complessiva dell'UE sulle esportazioni della Turchia è stata pari al 46,2%. Sempre nel 2011, la quota di vendite
all'estero per la regione del Vicino e Medio Oriente è aumentata dal 14% al 20,7%
 Interscambio con l’Italia: nel 2011 l’Italia si è confermata quarto partner commerciale della Turchia, dopo Germania, Russia e Cina,
precedendo gli Stati Uniti. L’ammontare complessivo dell’interscambio Italia-Turchia ha raggiunto i 21,3 miliardi di USD (record assoluto
nelle relazioni italo-turche, +28% rispetto all’anno precedente), articolato in esportazioni pari a 13,45 miliardi di USD, e importazioni pari a
7,85 miliardi di USD
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TURCHIA: Investimenti indiretti
 L'esportatore che sta avviando una presenza su un mercato estero e non abbia ancora una propria
organizzazione di vendita in loco può vendere i propri prodotti:
• direttamente al cliente straniero (compravendita internazionale)
• attraverso le classiche figure di intermediari maggiormente invalse nella prassi internazionale (agenzia,
distribuzione, franchising)
 Non trattandosi di investimenti rivolti a stabilire una relazione di lungo termine e ad acquisire interessi
durevoli e di controllo in un’impresa in un altro Paese, le “operazioni” di vendita, distribuzione, agenzia e
franchising possono essere definite come investimenti indiretti
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TURCHIA: Compravendita
 In Turchia i contratti di compravendita sono disciplinati dal (Nuovo) Codice delle Obbligazioni (Legge 6098, in vigore dal 1°
luglio 2012 – «TCO») e, per quanto riguarda la compravendita internazionale, dal (Nuovo) Codice del Commercio («TCC»).
Leggi speciali sono previste in tema di tutela dei consumatori (Legge 4077 del 1995 e ss. mod.). Le recenti novelle
legislative (soprattutto in materia di condizioni generali di contratto e di tutela dei consumatori) hanno avuto di mira
l’armonizzazione dell’ordinamento turco ai principi del diritto privato europeo
 In difetto di elezione di specifici termini di resa (cfr. Incoterms® 2010), in base all’ordinamento turco, nella compravendita, il
passaggio del rischio è regolato come segue:
• In caso di vendita di cosa specifica (ferden muayyen mallar) il rischio passa in capo all’acquirente al momento della
stipulazione del contratto, salvo che la perdita/il danno della cosa dipendano da colpa del venditore (art. 204 TCO)
• Se la cosa deve essere trasportata in luogo diverso da quello in cui il contratto è stato concluso, il passaggio del rischio si
ha nel momento in cui il venditore perde il possesso della cosa, eccezion fatta per il caso in cui la perdita/il
danneggiamento dipenda da sua colpa (art. 183/II TCO)
• Nella vendita con riserva di gradimento (sale or return), il rischio passa con l’accettazione della merce da parte
dell’acquirente
 La Turchia ha ratificato la Convenzione di Vienna sulla vendita internazionale di beni mobili del 1980 il 7.07.2010, con
entrata in vigore differita all’1.08.2011
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TURCHIA: Agenzia
 Il contratto di agenzia in Turchia è disciplinato da:
• TCC, recentemente riformato dalla L. 6102/2011 la cui entrata in vigore è fissata per l’1.07.2012 che armonizza la




legislazione nazionale in materia di agenzia alla dir. 86/653/CE
• TCO
Il contratto può essere a termine o a tempo indeterminato (in tal caso, ciascuna delle parti potrà esercitare il diritto di
recesso con preavviso non inferiore a 3 mesi)
È possibile stipulare patti di non concorrenza post contrattuali, purché remunerati e di durata non superiore ai 2 anni
L’agente:
• ha il potere di rappresentanza: a tutela dei terzi, l’agente può agire ed essere citato in giudizio anche in nome del
preponente. Nei rapporti con preponenti stranieri, sono nulle le clausole contrarie. Se l’agente agisce oltre o al di fuori dei
propri poteri rappresentativi (la procura è pubblica: a differenza del contratto di agenzia, deve essere registrata) il
preponente rimane vincolato al contratto solo se lo ratifica espressamente. In mancanza di espressa ratifica, l’agente
rimane il solo soggetto vincolato
• ha diritto a riceve le provvigioni per gli affari andati a buon fine (anche dopo la risoluzione del rapporto, se la conclusione
dell’affare è dipesa dal suo rilevante intervento anteriore alla risoluzione del contratto)
Il preponente
• è tenuto a pagare all’agente di commercio le provvigioni
• è tenuto al rimborso delle spese straordinarie sostenute dall’agente (p.e., le spese per particolari misure di marketing o le
spese per misure intraprese affinché la merce non venga danneggiata)
• è tenuto a pagare all’agente una indennità di fine rapporto (portfolio compensation) quando il rapporto di agenzia venga a
cessare per causa non imputabile all’agente e sempre che:
 l’agente abbia procurato al preponente nuovi clienti e il preponente continui a trarne vantaggio;
 il pagamento dell’indennità risulti equo in base alle circostanze (non può eccedere una annualità di provvigioni
calcolate sulla base della media delle provvigioni ricevute dall’agente nei 5 anni precedenti o nel più breve periodo di
durata del rapporto)
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TURCHIA: Distribuzione e franchising
 La normativa di riferimento turca non prevede una disciplina ad hoc in tema di distribuzione e franchising, quindi la principale
disciplina si ricava dalle regole sulla tutela della concorrenza del mercato (Legge 4054 Protection of Competition), dalla
giurisprudenza e dalla dottrina sviluppatesi in materia, dal raffronto con le tipologie contrattuali analoghe disciplinate dal TCO
e dal TCC. In particolare,
 per quanto riguarda la distribuzione:
• secondo gli interpreti, alcune tutele riconosciute all’agente di commercio sarebbero destinate a regolare anche i rapporti
•
di distribuzione esclusiva, con particolare riguardo al riconoscimento di indennità di fine rapporto – cd. portfolio
compensation -: in questo senso si era già espressa la giurisprudenza (vd. Yargýtay in funzione di giudice di secondo
grado, 4.5.2000 decisione n. E.1999/7724, K.2000/3470)
resta, in ogni caso, determinante la negoziazione e la sottoscrizione di un contratto che regoli dettagliatamente il
rapporto tra le parti
 per quanto riguarda il franchising:
• è stato definito come «A franchise agreement is between two legally independent parties. It gives the franchisee (i) the
•
•
•
right to market a product or service by using the franchisor's trademark or trade name, (ii) the right to market a product
or service by using the franchisor's operation methods (know-how), (iii) the obligation to pay a royalty fee for such rights.
It also obliges the franchisor to (i) provide know-how or license a trademark (or another IP right) and (ii) to support the
franchisee» (Court of Appeals, 19° Chamber; 25.06.2001, 2001/819/E – 2001/4917K)
la risoluzione del rapporto, quando è a tempo indeterminato, deve rispettare un congruo preavviso (non inferiore a 6
mesi), a meno che non dipenda da fatto o atto imputabile al franchisee
in linea di massima, la giurisprudenza riconosce al franchisee una indennità di clientela alla cessazione del rapporto
nel 1991 è stata istituita l’UFRAD (Turkish Franchising Association) allo scopo di coordinare l’attività dei soggetti
operanti in qualità di franchisor e franchisee
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Turchia: Investimenti diretti

•
•

•
•
•
•
•


•
•
•
•


Legge sugli investimenti diretti del 5 giugno 2003, n. 4875:
principio di parità tra investitori locali e stranieri
possibilità di ricorrere all'arbitrato internazionale in caso di contenzioso con la pubblica amministrazione
(Nuovo) Codice del Commercio Turco (TCC), approvato e promulgato nel febbraio 2011, con entrata in vigore integrale prevista per
il 1° luglio 2012 (salvo per la disciplina in materia di audit e di oneri informativi on line, per cui le nuove norme si applicano dal 1° luglio
2013): l'adozione del (nuovo) TCC era una delle pietre miliari nel negoziato di adesione della Turchia all'Unione Europea; tra i punti
salienti, si segnalano:
l'introduzione della società individuale
l'istituzione di un controllo indipendente (auditing) sul capitale sociale, che dovrebbe sostituire il sistema attuale sostanzialmente
riconducibile allo Stato
l'obbligo della tenuta di registri commerciali (non contemplati nella precedente normativa) da parte delle Camere di Commercio e
dell'Industria
l'istituzione di una banca dati presso la TOBB (la Unioncamere turca) con accesso on-line
l'imposizione di nuove misure di trasparenza e pubblicità a carico delle imprese: ogni società dovrà obbligatoriamente avere un
proprio sito web con il quale saranno fornite informazioni sul capitale societario e sarà agevolata la partecipazione a riunioni,
presentazione di proposte e dibattiti ecc. anche con modalità in teleconferenza
Turkish Public Procurement Law (PPL) 4734/2002 e Public Procurement Contracts Law (PPCL) 4735/02
Accordo bilaterale Italia-Turchia per la promozione e la tutela degli investimenti, Ankara 22 marzo 1995, che prevede:
trattamento nazionale e clausola della nazione più favorita
tutela contro nazionalizzazioni ed espropri
libertà di rimpatrio di capitali
ADR
Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica turca per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e
prevenire le evasioni fiscali, Ankara, 27 luglio 1990
Convenzione Europea di Sicurezza Sociale, 14 dicembre 1972
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TURCHIA: Forme di investimento diretto turco
 Gli investimenti diretti stranieri vengono normalmente effettuati attraverso la
costituzione di:
• Uffici di rappresentanza (Liason Offices)
• Filiali (Branch Offices)
• Società di capitali
― Società a responsabilità limitata (Limited Şirket)
― Società per azioni (Anonim Şirket)
• Acquisizioni (totali o parziali) di società turche
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TURCHIA: Uffici di rappresentanza e filiali di società straniere
Ufficio di rappresentanza
Fonti
Formalità /
requisiti
Attività
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Filiale
Legge n. 4875/2003 e Regolamento di attuazione n. 25205/2003
• Per l’apertura degli uffici di rappresentanza la legge ha
mantenuto il requisito del rilascio della preventiva
autorizzazione della Direzione Generale degli Investimenti
Esteri - sezione del Sottosegretariato di Stato al Tesoro turco
(autorizzazione invece abolita per la costituzione di società
locali)
• L’autorizzazione ha una durata di 3 anni (rinnovabile)
• Gli uffici di rappresentanza hanno l’obbligo di registrarsi e di
presentare, annualmente, i movimenti di cassa dando prova
della necessaria copertura finanziaria dall’estero
• Gli uffici di rappresentanza non possono generare profitti ma
devono limitarsi ad attività di promozione/rappresentanza
della casa-madre
• Tutte le spese devono essere interamente coperte dalla casamadre la quale dovrà trasferire in Turchia la valuta straniera
necessaria per le operazioni
• Non sono richiesti capitali minimi da versare, né requisiti per il
fondo di riserva legale
• Ogni filiale deve essere registrata presso la competente
Camera di Commercio dopo l’ autorizzazione della Direzione
Generale del Commercio, istituita presso il Ministero
dell’Industria e del Commercio
• La filiale non ha né una propria personalità giuridica distinta
da quella della società madre né autonomia patrimoniale,
essendo la sua funzione quella di rappresentare la casamadre
• La responsabilità per le attività della filiale ricadono, pertanto,
sulla casa-madre
• La filiale deve tenere una propria contabilità separata da
quella della casa madre, ancorché i patrimoni (e la
conseguente responsabilità patrimoniale) non siano distinti
• La società madre deve designare un rappresentante legale
(branch manager), che possieda le competenze professionali
necessarie e abbia residenza in Turchia
• La filiale viene tassata in Turchia relativamente ai redditi
prodotti sul territorio turco e viene applicata una ritenuta sui
profitti che vengono trasferiti alla casa-madre
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TURCHIA: Anonim Şirket e Limitet Şirket secondo la disciplina
del nuovo Codice di Commercio turco
Anonim Şirket
Capitale
Soci
Durata
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Limitet Şirket
 Minimo 50.000 TRY (22.400 Euro ca.) di cui:
• 25% da versare entro 3 mesi dalla registrazione presso
il Registro Commerciale,
• 75% da versare entro 3 anni dalla registrazione
 Azioni con valore nominale minimo di 1 kuruş (1/100 di 1
TRY) o multipli
 NB: ogni azione deve conferire almeno un voto
 Minimo 10.000 TRY (4.450 Euro ca.) in quote del valore
nominale di minimo 25 TRY (11 Euro c.a.) o multipli da
versare interamente alla costituzione
• Minimo 1 (persona fisica o giuridica, anche straniera)
• La responsabilità degli azionisti si limita al capitale sottoscritto
e versato
 Minimo 1- massimo 50 (persone fisiche o giuridiche anche
straniere)
 Il venir meno della pluralità dei soci non costituisce più causa
di scioglimento della società.
 La responsabilità dei soci si limita al capitale sottoscritto.
Eccezione: in base alla legge 6183, la responsabilità
personale dei soci si estende alle obbligazioni sociali assunte
nei confronti di pubbliche amministrazioni (p.e., per debiti
erariali, previdenziali etc.)
Non è prevista alcuna limitazione di durata
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TURCHIA: Anonim Şirket e Limitet Şirket secondo la disciplina
del nuovo Codice di Commercio turco
Anonim Şirket
Governance
 Assemblea degli Azionisti
 Quorum costitutivo: presenza di tanti soci che rappresentano
almeno il 25% del capitale sociale; in seconda convocazione,
non è previsto il raggiungimento di alcun quorum costitutivo
 Quorum deliberativo: 50%+1 delle azioni rappresentate in
assemblea
 Maggioranze qualificate sono previste nelle seguenti ipotesi:
• Trasferimento della sede all’estero
• Liquidazione della società, modifica dell’oggetto
sociale; creazione di azioni privilegiate, riduzione del
capitale sociale, limitazioni al trasferimento delle
azioni
 Fusione della società
 Modifica del tipo societario
 Minimo 1director, anche non socio
 Anche nel caso di organo plurale, almeno un director con
potere di rappresentanza deve essere di nazionalità turca e
domiciliato in Turchia
 Nel caso di organo plurale, almeno ¼ del board deve essere
costituito da persone fisiche con titolo di laurea
 Le deliberazioni del board richiedono un quorum costitutivo
della metà +1 dei directors e sono approvate con il voto
favorevole della maggioranza dei presenti, salvo diverse
superiori maggioranze richieste dallo Statuto
Limitet Şirket
 Assemblea Generale dei Soci
 In generale trova applicazione la disciplina delle Anonim
Şirket.
 Quorum deliberativo: 50%+1 dei voti rappresentati in
assemblea (salvo diversa disposizione statutaria, TRY 25
corrispondono a un voto).
 Min. 1 amministratore, anche non socio. Il socio-persona
giuridica può rivestire la funzione di amministratore solo
attraverso una persona fisica nominata a rappresentarlo
 La rappresentanza della società deve essere
necessariamente conferita almeno a un amministratore con
domicilio in Turchia (il dettato codicistico non fa espresso
riferimento alla nazionalità)
 In caso di pluralità di amministratori, un amministratore deve
essere nominato quale presidente e disporrà del voto
dirimente nel consiglio
Auditors
La nomina di 1 auditor giurato indipendente (di nazionalità turca) è prevista sempre come obbligatoria
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TURCHIA: Fusioni e acquisizioni di società turche
 A mente della Legge 4875/2003, è considerato alla stessa stregua di un investimento privato
straniero anche l’acquisizione di una partecipazione di almeno il 10% in una società turca:
• «Share acquisitions of a company established in Turkey (any percentage of shares acquired outside the
stock exchange or 10 percent or more of the shares or voting power of a company acquired through the
stock exchange)»
 Fatta eccezione per alcuni settori (finanza e assicurazioni, energia, gas, petrolio),
l’investimento straniero è subordinato alla sola previa comunicazione al Foreign Investment
General Directorate
 L’intervento della autorità garante della libera concorrenza è previsto solo in caso di
acquisizioni o fusioni di società cui accede il 25% del mercato nazionale di riferimento ovvero
se i ricavi lordi del soggetto risultante dall’operazione superano i 25 milioni di Lire turche (ca.
10 milioni di Euro)
 In caso di trasferimenti d’azienda, trovano applicazione speciali tutele a favore della
conservazione dei rapporti di lavoro in corso e dei terzi che siano parti di contratti pendenti: è
prevista la responsabilità solidale del cedente e del cessionario (in genere fino a 2 anni dopo
l’operazione) per le obbligazioni nei confronti dei dipendenti ceduti/terzi
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TURCHIA: Diritti di proprietà intellettuale
 La Turchia aderisce alle maggiori convenzioni e organizzazioni internazionali in tema di protezione dei diritti di proprietà
intellettuale ed, in particolare:
•
•
•
•
•
•
WIPO (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale)
Convenzione di Parigi (per la protezione della proprietà industriale)
Convenzione Europea sui Brevetti del 1973 istitutiva dell’Ufficio Unico Europeo dei Brevetti
Trattato di Cooperazione in materia di brevetti (PTC)
Accordo di Nizza (per la classificazione internazionale dei prodotti e beni ai fini della registrazione dei marchi)
Protocollo di Madrid (per la registrazione internazionale dei marchi)
 La Turchia fa, inoltre, parte del “Sistema Aja” per la protezione internazionale di disegni o modelli
 Il 9 luglio 2004, ad Ancona, l’Ufficio marchi e brevetti italiano e l’Istituto brevetti turco hanno firmato una Dichiarazione di Intenti
che prevede lo scambio di informazioni su due punti:
• possibile adozione di sistemi compatibili di registrazione elettronica dei marchi
• sistemi di ricorso contro i rifiuti da parte dell’Ufficio nazionale brevetti e marchi
 Dal 2008 è stato attivo presso l'Ufficio ICE di Istanbul il Desk per la tutela della Proprietà Intellettuale, istituito dal Ministero
dello Sviluppo Economico con la funzione di "ufficio di consulenza e di monitoraggio per la tutela del marchio e delle
indicazioni di origine e per l'assistenza legale alle imprese nella registrazione dei marchi e brevetti
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TURCHIA: Barriere tariffarie
 L’accordo di Unione Doganale fra UE e Turchia, entrato in vigore il 1 gennaio 1996, ha contribuito a ridurre
le barriere tariffarie esistenti tra Italia e Turchia. L’Accordo, in particolare, prevede:
• la libera circolazione di beni non agricoli e servizi
• l’esenzione dai dazi per l’importazione della maggior parte dei beni industriali
• per l'importazione temporanea dei beni è necessaria la prestazione di idonea garanzia o fideiussione
bancaria alle dogane, per i diritti doganali non riscossi.
 Al di fuori del campo di applicazione dell’Unione Doganale UE-Turchia, il regime delle importazioni nel
Paese è regolato dall’Import regime decree, rinnovato di anno in anno, che individua le tariffe applicabili in
base alla tipologia dei prodotti importati (divisi in 6 categorie) e alla loro provenienza
 L’importazione di capitali in Turchia è ordinariamente sottoposta al versamento di un contributo per il
Resource utilization support fund (RUSF), pari al 6% del valore dell’importazione
 Termini di sdoganamento: sono stati ridotti, nell’aprile del 2012 a 20 giorni per le merci importante via terra
o per via aerea, e a 45 giorni per le merci importate via mare. Una volta spirati tali termini, le merci non
sdoganate vengono nazionalizzate e vendute all’asta dallo Stato
 I visitatori temporanei non sono soggetti a restrizioni per l’importazione di valuta straniera
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TURCHIA: Aspetti fiscali
 I principali oneri fiscali che possono gravare sugli investitori stranieri sono:
• l’imposta sul reddito delle persone fisiche (income tax) che viene calcolata su scaglioni progressivi, e varia dal 15% al
35%. Le persone fisiche qualificate come residenti ai sensi delle norme fiscali turche, sono tassate sul reddito prodotto
ovunque nel mondo. I non residenti sono tassati solo sul reddito prodotto in Turchia. Un soggetto è qualificato come
residente se soggiorna in Turchia per più di sei mesi, salvo che si trovi nel Paese per svolgere uno specifico progetto di
investimento, sia in missione o si trovi nel Paese per ragioni sanitarie o educazionali
• l’imposta sul reddito delle persone giuridiche (corporate income tax), con aliquota pari al 20%
• la branch remittance tax che prevede l’applicazione di una ritenuta del 15% al momento del trasferimento dei profitti
della branch alla società-madre
• le trattenute su alcuni pagamenti all’estero (affitti, consulenze, royalties) che variano dal 10% al 20% a seconda dei
servizi
• l’IVA di norma del 18% che per alcuni beni (cibi secchi, cotone, grano) può scendere fino al 1%
• la tassazione sui dividenti (withholding tax) che varia in base agli accordi bilaterali tra Paesi. Secondo l’accordo
bilaterale Italia-Turchia, la trattenuta non può superare il 15%. I profitti vengono tassati con la withholding tax solo nel
caso vengano distribuiti, ad eccezione dei dividendi pagati agli azionisti residenti in Turchia
 Tra Italia è Turchia è in vigore una convenzione contro le doppie imposizioni fiscali, firmata ad Ankara il 27 luglio 1990 e
ratificata in Italia con la Legge n. 195/1993
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TURCHIA: Attività bancaria e creditizia




Il sistema bancario e creditizio turco è gestito da una cinquantina di banche, di cui 3 di esse risultano di
proprietà dello Stato. Le banche di proprietà straniera controllano una quota di mercato del 31%
I 5 istituti principali controllano circa il 62% delle transazioni totali. Di particolare rilievo anche la presenza
italiana nel settore, con la partecipazione del 50% di Unicredit nella Koç Financial Services, che a sua
volta controlla Yapi Kredi (per la quale, in data 20.06.2012 Moody’s ha alzato il rating da Ba2 a Ba1, con
outlook positivo)
Il settore bancario turco risulta ben bilanciato, con un rapporto prestiti/depositi intorno all’86%, e quindi
non si rilevano gravi problemi di funding o di pressioni di deleveraging
I maggiori istituti bancari presenti in Turchia, a capitale locale o straniero, privato o pubblico, sono i
seguenti:
• Istituti bancari turchi a capitale privato: AkbankT.A.Ş; Alternatif Bank A.Ş.; Anadolubank A.Ş.;
Birleşik Fon Bankası A.Ş.; Şekerbank T.A.Ş.; Tekstil Bankası A.Ş.; Turkish Bank A.Ş.; Türk Ekonomi
Bankası A.Ş.; Türkiye Garanti Bankası A.Ş. Türkiye İş Bankası A.Ş.; Yapı ve Kredi Bankası A.Ş.
• Istituti bancari che operano con principi islamici: Albaraka Türk Katılım Bankası A.Ş.; Bank Asya
A.Ş.; Kuveyt Türk Katılım Bankası A.Ş.; Türkiye Finans Katılım Bankası A.Ş.
• Istituti bancari turchi a capitale statale: Türkiye Cumhuriyeti Ziraat Bankası A.Ş.; Türkiye Halk
Bankası A.Ş.; Türkiye Vakıflar Bankası T.A.O.
• Istituti bancari a capitale parzialmente o totalmente estero: Arap Türk Bankası A.Ş.; Citibank A.Ş.;
Denizbank A.Ş.; Deutsche Bank A.Ş.; Eurobank Tekfen A.Ş.; Fibabanka A.Ş.; Finans Bank A.Ş.; HSBC
Bank A.Ş.; ING Bank A.Ş.; Turkland Bank A.Ş.
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TURCHIA: Incentivi agli investimenti
 In Turchia, il regime generale degli incentivi agli investimenti consiste principalmente in una serie di sgravi fiscali. I principali
strumenti di incentivazione sono:
• L’esenzione dai dazi doganali (per l'importazione di attrezzature e macchinari per progetti dotati di certificato di incentivazione)
• L’esenzione dal pagamento dell’IVA (per l'importazione o l'acquisto in loco di attrezzature e macchinari per progetti dotati di
certificato di incentivazione)
 Sono previste, inoltre, ulteriori tipologie di incentivi, il cui ammontare varia in base alla collocazione geografica, alle dimensioni e alla
tipologia di attività che costituisce oggetto dell’investimento. Tali incentivi, in particolare, sono:
• Gli incentivi per gli investimenti su larga scala: che richiedono un importo minimo di investimento iniziale, variabile al variare
delle tipologie di attività imprenditoriale svolte (i.e. per l’industria del petrolio è richiesto in investimento di minimo 1 miliardo di
TRY, i.e. ca. € 437.300.000; per il settore farmaceutico un investimento di minimo 100 milioni di TRY, i.e. ca. € 43.730.000), e
variano in base alla Zona geografica in cui verranno svolti
• Gli incentivi basati su settore e regione: variabili solamente in base alla zona geografica e all’attività svolta, senza un requisito
minimo di investimento iniziale
 A tal fine, il territorio turco è stato suddiviso in quattro zone:
• Zona 1:investimenti che richiedono in genere l'uso di tecnologie avanzate, come quello automobilistico e delle forniture,
elettronico, farmaceutico, dei macchinari e dei dispositivi medici e ottici
• Zona 2: investimenti nei macchinari, nei prodotti minerali non metallici, nella carta e nel settore alimentare e delle bevande
(settori tecnologici intensivi)
• Zone 3 e 4: investimenti nell'agricoltura, nell'industria manifatturiera basata sull'agricoltura, nel settore degli indumenti prêt-àporter, della plastica, della gomma, dei prodotti metallici, del turismo, della sanità e dell'istruzione
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TURCHIA: Incentivi agli investimenti
 Suddivisione del territorio turco nelle zone di incentivazione agli investimenti n. 1, 2, 3 e 4
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TURCHIA: Incentivi agli investimenti
 Regime degli investimenti per incentivi su larga scala (per investimenti avviati dopo il 31.12.2011)
Imposta ridotta sulle società
Contributi previdenziali per i datori di lavoro
Zone
Tasso del contributo agli
investimenti
Imposta sulle società
applicabile
Durata della
contribuzione statale
Percentuale della
contribuzione statale
1
25%
10%
-
2%
2
35%
8%
-
3%
3
45%
4%
3 anni
5%
4
65%
2%
5 anni
7%
 L’imposta ridotta sulle società sarà applicabile finché l’importo dell’imposta ridotta non raggiungerà il tasso del contributo agli
investimenti
 La percentuale della contribuzione statale indica il valore massimo, calcolato in percentuale sul monte-contributi
complessivamente versato dal datore di lavoro, cui potranno fare fronte i sussidi statali
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TURCHIA: Incentivi agli investimenti
 Regime degli incentivi per gli investimenti basati su settore e regione (per investimenti avviati dopo il 31.12.2011)
Zone
Tasso del contributo
agli investimenti
Imposta sulle società
applicabile
Durata della
contribuzione statale
Percentuale della
contribuzione statale
Facilitazione sugli
interessi (punti)
Prestiti in lite
turche/valuta estera
1
15%
10%
-
6%
-
2
25%
8%
-
8%
-
3
35%
4%
3 anni
10%
3/1
4
55%
2%
5 anni
14%
5/2
Imposta ridotta sulle società
Contributi previdenziali per i datori di lavoro
 L’imposta ridotta sulla società sarà applicabile finché l’importo dell’imposta ridotta non raggiungerà il tasso del contributo agli
investimenti
 La percentuale della contribuzione statale indica il valore massimo, calcolato in percentuale sul monte-contributi
complessivamente versato dal datore di lavoro, cui potranno fare fronte i sussidi statali
 Facilitazione sugli interessi: i prestiti concessi dallo Stato ammontano a 300.000 TRY (i.e. ca. € 131.000) per investimenti nel
settore ricerca e sviluppo e dell’ambiente, fino a 500.000 TRY (i.e. ca. € 218.600) per gli altri investimenti rientranti nelle Zone
3 e 4. La durata massima di attuazione dell’incentivo è di 5 anni
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TURCHIA: Incentivi agli investimenti
 Il legislatore turco ha previsto una disciplina specifica di incentivi agli investimenti a favore delle PMI
 Sono qualificate come PMI le imprese con meno di 250 dipendenti e con un ricavo o fatturato inferiore ai 25
milioni di TRY
 Gli incentivi per le PMI comprendono:
• L’esenzione dal pagamento dei dazi doganali
• L’esenzione dal versamento dell'IVA per attrezzature e macchinari importati o acquistati in Turchia
• L’assegnazione di credito a seconda del budget mediante la prestazione di un sostegno alla garanzia
del credito, con la costituzione di un Fondo di garanzia di credito (KGF, Kredi Garanti Fonu) di valore
pari a 10 miliardi di TRY. Il limite della garanzia fornita corrisponde a 1 milione di TRY per le PMI e a
1,5 milioni di TRY per il gruppo di rischio associato alle PMI. Il KGF copre fino all'80 % del prestito
 Anche l'Organizzazione per lo Sviluppo della Piccola e Media Impresa (KOSGEB, Küçük ve Orta Ölçekli
Sanayi Geliştirme ve Destekleme İdaresi Başkanlığı) prevede lo stanziamento di contributi volti al
rafforzamento delle PMI, offrendo diversi strumenti di sostegno per finanziamenti, ricerca e sviluppo,
strutture comuni, ricerche di mercato, siti di investimento, marketing, esportazione e formazione
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TURCHIA: Incentivi agli investimenti
focus sul settore energetico





Primarie fonti energetiche: energia idroelettrica, geotermica, energia derivante dal legno o di origine animale o da
rifiuti vegetali, energia solare ed eolica
Obiettivi: aumentare la produzione di energie rinnovabili del 30% entro il 2023 (centenario della fondazione della
Repubblica)
Principali fonti normative:
• New Electricity Market Law del 2001: ha riorganizzato la società pubblica TEAS in 3 società (Electricity
Generation Company – EUAS -, Turkish Electricity Transmission Company - TEIAS - e Turkish Electricity
Trading and Contracting Company - TETAS -) e ha istituito l’Energy Market Regulatory Authority (EMRA)
• Law on Utilization of Renewable Energy Rsources for Electricity Production 5346/2005
• Environment Law 2872/2006
• Solid Waste Action Plan del 2008 (Min. Ambiente e Foreste)
Autorità preposte:
• EPDK/EMRA (Energy Market Regulatory Authority)
Incentivi:
• Rispetto ai 2 sistemi di incentivazione generalmente utilizzati (feed-in tariffs - REFIT - e renewable energy
obligations - REO -), il sistema turco rappresenta un ibrido:
―
le centrali elettriche rinnovabili costruite prima del 2012 (il termine potrebbe però essere esteso fino alla
fine del 2015 – vd. new draft Electricity Market Law dell’aprile 2012) possono avvantaggiarsi, per i primi
10 anni, di tariffe pari a € 50 / € 55 per MWh (ca. USD 79 per MWh, rispetto ai USD 82 applicati come
prezzo di vendita dell'energia elettrica al lordo di imposte e tasse)
―
inoltre, i titolari di licenza sono tenuti a reinvestire (come REO) una parte degli introiti in energia
rinnovabile
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TURCHIA: Diritto del lavoro
 Le principali leggi che regolano i rapporti di lavoro in Turchia sono:
• Legge sul lavoro n. 4857 del 2003: la legge in commento riforma il diritto del lavoro turco adeguandolo agli standard
•
•
imposti dalle organizzazioni internazionali (ILO e Unione Europea)
Legge sulle Trade Unions n. 2821 del 1983, come modificata nel 1997
Legge sui visti di lavoro per lavoratori stranieri n. 4817 del 2003: per finalità diverse dal turismo, il visto rimane
obbligatorio
 Tipologie contrattuali:
• I rapporti di lavoro possono essere «permanente» o «temporanei»:
- si ha un rapporto di lavoro temporaneo quando la durata dello stesso è al massimo di 30 giorni. Al rapporto di lavoro
temporaneo non si applicano numerose disposizioni del Codice del Lavoro
- il lavoro permanente è quello che supera i 30 giorni lavorativi
• È possibile stipulare contratti di lavoro a termine, per ragioni materiali e oggettive. Non vi sono limiti alla ripetizione di più
contratti a termine tra loro successivi, o alla loro durata cumulativa
• È anche prevista la possibilità di costituire rapporti di “lavoro a chiamata”, consistente in una nuova forma di part time
della durata di 20 ore settimanali, di cui 4 al giorno. Tale contratto si può stipulare “chiamando” il lavoratore allo
svolgimento di una specifica prestazione ritenuta necessaria ai fini dell’attività di impresa. La chiamata va effettuata con
un preavviso di almeno 4 giorni
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TURCHIA: Diritto del lavoro
 Cessazione del rapporto
Salvo il ricorrere di una giusta causa (grave negligenza, frode, forza maggiore) che dà titolo al recesso senza preavviso, i
contratti:
• a tempo determinato cessano alla scadenza del termine alla data stabilita nel contratto di lavoro
• a tempo indeterminato, possono cessare per recesso. In particolare, il datore di lavoro può legittimamente recedere dal
contratto, licenziando il lavoratore, in presenza di un giustificato motivo nel rispetto dei termini di preavviso:
 2 settimane (quando il periodo di impiego è 0-6 mesi)
 4 settimane (quando il periodo di impiego è 6-18 mesi)
 6 settimane (quando il periodo di impiego è18-36 mesi)
 8 settimane (quando il periodo di impiego è di oltre 36 mesi)
Una indennità di fine rapporto è dovuta ai dipendenti il cui rapporto di lavoro è cessato a causa del pensionamento o per
ragioni diverse dalle dimissioni o dalla cattiva condotta. L’ammontare di tale indennità è calcolato sulla base della retribuzione
mensile lorda per gli anni di anzianità prestati. Si segnala, tuttavia, che la retribuzione mensile per ogni anno di anzianità non
deve eccedere un limite fissato per legge e modificato con cadenza semestrale. È possibile stabilire che il pagamento
dell'indennità superi il limite sopra indicato qualora esistano precise disposizioni nel contratto di lavoro. Il pagamento è dovuto
dalla data del pensionamento o dell'abbandono
 Oneri previdenziali: Il datore di lavoro e il dipendente sono tenuti a contribuire al sistema previdenziale nella misura del:
•
19,5 % ca. della retribuzione lorda per il datore di lavoro
•
14 % ca. della retribuzione lorda per il dipendente
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TURCHIA: Visti
 Per soggiorni inferiori ai 90 giorni, non è richiesto il visto (dal febbraio 2012)
 Per poter svolgere l’attività lavorativa in Turchia, un cittadino straniero avrà bisogno di un working visa e di un working permit
La materia è regolata dalla Legge n. 4817/2003, Law concerning Work Permits and Expatriates, che ha introdotto quattro
tipologie di permessi di lavoro:
• Periodici/definiti: il visto è concesso, in genere, per un anno, sulla base di valutazioni quali la condizione del mercato
finanziario. Può tuttavia essere esteso, sulla base dell’osservazione delle condizioni di cui sopra, fino a 3 anni
• Indefinito: il visto è concesso ai lavoratori che hanno lavorato in Turchia “legalmente e ininterrottamente” per 8 anni, o
hanno totalizzato al minimo 6 anni di periodo di lavoro nel Paese. Il periodo di 8 anni non comprende il tempo trascorso
in Turchia per motivi di studio, e il superamento del termine previsto dalla legge dovrà essere provato mediante
l’esibizione di un certificato rilasciato dalla Polizia turca
• Indipendente: il visto è concesso ai cittadini stranieri che hanno lavorato “legalmente e ininterrottamente” in Turchia per
5 anni
• Eccezionale: particolari situazioni in cui un work permit è concesso al di fuori dei requisiti di legge, tra cui rientrano i
cittadini dell’Unione Europea, compresi i rispettivi coniugi e i figli
 Work permit: per poter ottenere un working visa sarà necessario, prima, ottenere un working permit, dimostrando di
possedere le conoscenze e le qualificazioni scolastiche previste dalla legge. Un working permit potrà essere richiesto, presso
il Consolato competente, dal cittadino straniero che voglia trasferirsi in Turchia per lavoro, oppure direttamente presso il
Ministero del Lavoro turco, nel caso in cui il soggetto sia in Turchia da almeno sei mesi, o qualora abbia sposato un cittadino
turco
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TURCHIA: Ordinamento giudiziario turco
 La Turchia è una paese di diritto civile e, stante la sua forte laicità, il sistema giuridico non è influenzato in alcun modo
dalla sharia (la legge islamica)
 Il moderno sistema giudiziario civile della Turchia è segnato dalle innovazioni introdotte durante la presidenza di Ataturk:
• nel 1926 venne istituito il sistema legislativo continentale, che prendeva spunto dal Codice Napoleonico
• per il codice civile furono adottate norme provenienti dalla Svizzera
• per il codice amministrativo dalla Francia
• per il codice penale dall’Italia e
• per il codice commerciale della Germania
 Oggi il sistema giudiziale è diviso in: civile, penale e amministrativo
 L’organo supremo è rappresentato dalla Corte di Cassazione per i casi penali e civili e dal Consiglio di Stato per i casi
fiscali e amministrativi
 Il potere giudiziario è esercitato da corti separate ed indipendenti
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TURCHIA: Ordinamento giudiziario turco
 Con riferimento alla giustizia civile le corti principali sono:
• Corte Costituzionale (Anayasa Mahkemesi): la sua funzione è quella di esaminare la costituzionalità delle leggi. É
composta da 11 giudici
• Corte di Cassazione (Yargýtay): dal 1924 è la corte di seconda e ultima istanza cui possono essere devolute le
decisioni emesse dai tribunali di primo grado per il relativo giudizio di legittimità. Le decisioni della Yargýtay hanno una
notevole influenza sulle corte inferiori. È in discussione il progetto di reintrodurre un sistema giudiziario strutturato, come
quello italiano, su tre livelli di giudizio, già in adozione in Turchia fino al 1924, quando le corti d’appello furono soppresse
per garantire una maggiore celerità dei processi
• Corti di primo grado: possono essere costituite da Giudici di Pace (Sulh Mahkemeleri) che giudicano tutte le cause di
valore inferiore a € 300,00 e quelle ad esse assegnate dal codice di procedura civile e Corti di Prima Istanza (Asliye
Hukuk Mahkemeleri) che hanno una giurisdizione generale sulle cause di primo grado con eccezione delle materie
assegnate ai Giudici di Pace (solitamente le cause di valore inferiore o meno importanti sono giudicate dai Giudici di
Pace)
 La Corte dei Conti (Sayistay) è l’organo giudiziale supremo responsabile per il controllo sulla corretta gestione delle risorse
pubbliche e sul rispetto degli equilibri finanziari complessivi. Ha, inoltre, funzioni giurisdizionali nelle materie di contabilità
pubblica e svolge importanti amministrativi e consultivi
 Il Consiglio di Stato (Danistay) è l’organo d’appello della giurisdizione amministrativa/regola i conflitti tra Stato e individui
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TURCHIA: ADR e Arbitrato in Turchia
 Gli investitori stranieri in Turchia hanno a disposizione differenti modalità di risoluzione alternativa delle controversie (ADR):
• procedure arbitrali internazionali che hanno luogo fuori dalla Turchia:
- procedura di ricorso alI’International Court of Arbitration dell’ICC (International Chamber of Commerce);
- arbitrato regolato dal Uncitral Model Law on International Commercial Arbitration;
- ICSID (Centro Internazionale per il Regolamento delle controversie relative agli investimenti), istituito con la Convenzione di
Washington del 1965, svolge funzioni di conciliatore o di arbitro nelle dispute relative ad investimenti fra Stati e investitori privati
esteri in applicazione di trattati bilaterali (BIT) esistenti tra i Paesi interessati.
- N.B. In materia di arbitrato internazionale si ricorda che la Turchia aderisce alla Convenzione di New York del 10 giugno
1958 sul Riconoscimento e l'esecuzione dei lodi arbitrali stranieri.
• procedure arbitrali che si svolgono in Turchia:
- ICOC (Istanbul Chamber of Commerce) arbitration: la Camera di Commercio di Istanbul opera in veste di arbitro istituzionale
dal 1980; tuttavia essa può operare laddove almeno una delle Parti sia membro della ICOC, ovvero dell’Istanbul Commodity
Exchange o dell’Istanbul and Amrmara Chamber of Shipping, elemento che rende tale procedura poco appetibile
- procedura retta dalla IAL (International Arbitration Law), legge nazionale approvata dal Parlamento turco nel giugno 2001 che si
richiama per molti aspetti all’Uncitral Model Law, ma che offre, rispetto a quest’ultima, numerosi vantaggi:
o l’esecuzione del lodo arbitrale in Turchia non richiede un’azione giudiziale;
o il lodo è impugnabile solo domandando l’annullamento del lodo stesso per i motivi tipizzati dalla IAL;
o le Parti, in base ad una norma che riflette la disciplina della Swiss International Arbitration Law, possono rinunciare alla
domanda di annullamento del lodo, rendendolo così immediatamente esecutivo;
- Istanbul rules (ancora in fase di bozza): disciplina arbitrale redatta dall’ICOCAC (Istanbul Chamber of Commerce Arbitration
Centre), ispirata all’Uncitral Model Law, ma non subordinata – diversamente dall’ICOC arbitration, a vincoli di appartenenza alla
stessa camera di commercio o a qualsivoglia altra organizzazione commerciale.
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