N° 21 del 01-15/11/2003

www.ilvalcalore.it
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Anno V N.21
1- 15 novembre 2003
QUINDI CINALE GRATUITO D'INFORMAZIONE
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2004, "Il Valca.lore"
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gio•·nnlis ticn! P(•r fare qu el31u uou p uiCWlll iO
r·ct;lnr c rin c h iu~ i 11cl r ecinto dcllu Vullc elle,
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nv ulo : l'uff,•rnunion c· Jc i "Vn l ,· ul o r~"u C:a pru·cio- Pucttlum e ad Agr (lpo li C'fili uno s ignificativa p rc~:;c nzn n Vallu J èllu Lu cnniu.
Il 2003 n nuo è sta to dcllu •ceh n d ecisivn. È
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uhcrion ncnlc con oxcer c . Dn ll ~uh ro , voglinmo gnr n ntirci le risoJ·sc a gg:iuutiv(• pe1· r et.-ib uirc Jn cglio chi lavoru c s'impegn i' q uolidin na mcnlc nlln rcolizznzio nc del p r ogello
editoria le c he neFccu clo, fnrii c 1·e•cer·e
a nch e In •·calt.ù in cui è r ndicnto. Sap p iamo
ben e d 1e In sfi d o è quella di 1111 te r ri to l"io
Mario Serra
E' stata innalzata la decima torre, e
come si poteva prevedere, i pareri a favore o a sfavore della centrale eolica di
Albane lla non si contano più.
Le opinio ni in merito sono con tras tanti. C'è chi crede fermamente che le centrali eolic he servano a ridurre l'impiego
del nucleare per la produzione di energia,
chi crede che servono solo a detu rpare
paesaggi e ambienti incontaminati e chi
vuole appenderci le luci a Natale.
C ' è anche c hi, molto pi ù realisticamente, invece che una cenn·ale eolica ci
vedeva la '·perfetta zona residenziale estiva" affetmando che Albanella ci avrebbe
guadagnato molto d i più. Certo, la mancanza di informazione sia su coloro che
banno eseguito la monwnentale opera sia
sugli impatti ambientali, ha ingigantito
tale situazione conJ1ittua!e a c ui comunque è doveroso dare delle risposte.
l lavori sono stati voluti ed eseg uiti
dalla società "Eolo s.r. l." avente sede legale in provincia di Frosinone e controllata dal gruppo EnerTad (azienda attiva
nella creazione di centrali eoliche, è titolare anche di un'altra centrale in provincia di Frosinone costruita con 25 aero generatori da 600 chilowatt l' uno).
La centrale. costata oltre 5 milioni di
e uro, doveva essere completata e messa
in fun zione entro il l novembre 2003.
L' affare, milionario per gli organi ecclesiastici che hanno dato in affitto il terreno per la centrale. porterà nelle casse
del com une l'l % del fatturato annuo.
La prod uzione di energia elettrica da
font i rinnovabili qu ali vento. sole e biomasse che presenta grandi potenzialità sia
economiche che di riduzione delle emissioni nocive nell'ambiente ba però ancora molti punti irrisolti.
Primo n-a tutti troviamo gli elevati costi
di produzione che si attestano attualmente intorno al 75% del giro d'affari, anche
se un a direttiva statale, chiamata Cip6,
pl'evede dei rimborsi per le aziende che
producono energia da fonti rinnovab ili..
No n è fac ile prevedere l'impatto am-
bientale, acustico e archeologico sul territorio che sarà palese solo con la centrale in funzione.
E' stato accertato che in altri cas i simili molte specie di volati vi sono state
messe a rischio dalla rotazione delle pale
che li travolgeva uccidendoli.
Sicura ì: però la distTuzione del sito archeologico di San Chirico di cui sia l' amministrazione comunale c he la Soprintendenza Archeologica di Salerno erano
a conoscenza.
Tracciare quindi un bilancio attualmente è alq uanto azzardato. un rendiconto che non tarderà a farsi sen tire con
il fu nzionamento a pieno reg im e della
cenu·ale.
La vendemmia di un tempo
Un tempo La vendemmia era
un fatto corale. Coinvolgeva
tutto il nucleo fam iliare e ci si
faceva aiutare anche dai parellli più strelfi col sistema delle
giornate da rendere (iomàre
rènnete), che era un principio
di mutuo scam bio. Nel Cilento.
l 'agricoltura era principalmente di autoconsumo: grano,
granturco, olio, vino, legumi,
frulla, da seccare o da conservare in soffitta. Le famose "soppegna ". E col maiale, salsicce, prosciulli, capocolli, lardo
e le costate sotto sale '"ncmttarate "; u1w o due capre o pecore per il "caso ", per condire
il classico f usillo domenicale e
gli animali da cortile. La vendemmia, con la trebbiatura, diventava una fes ta, uomini,
dom1e, e ragau.i, davano il ÙJro
contributo. Si era considerati
"grandi " quando, ti affidavano
una forbice da pota. Già da un
mese prima, si era provveduto
a mettere tullo a posto nel bottaio: il tino, per la pigiatura
de!l 'uva, dove un uomo capace
e robusto nel "matrale" a piedi
nudi o con gambali di gomma
schiacciava perbene l 'uva,
senza trascurare le raspe che
annegava nel mosto; la bolle,
raschiata del tartaro e disinfettata COl i vapori di zolfo; il torchio, il famoso "astringituro ",
possedlllo dalle famiglie più
abbienti e con una p roduzione
considerevole; e poi ancora,
barili e imbuti, di legno o di lamiera e i filtri per la produzione del lambiccato, la fam osa
"ma/vasia"; tmaseriedi dam igiane dal mezzo quinrale, fino
al "damiggianiello" di cinque ed ammirare questa processiolitri. Il botraio riprendeva vita. ne. Il cesto p iù appariscente ed
La qualità del vino erafimzio- illleressante della vendemmia
ne dirella della pulizia e della era l'ultimo. Quello ripieno dei
perizia dei vinificatori. Sapien- "piènnici ", i grappoli d 'uve
za. tramandata di padre in fi- speciali e varie da appendere
glio, e gelosamellle custodita. nel bottaio e Lasciar/e Lì ad apAl paese erano conoscili/i i p iii passire ( appassulià ). Era una
espe1ti della materia ed erano delizia risen,ata da jàr assagorgogliosi di invitarti, dopo giare all' o~pite, al malato. alla
qualche mese, per farti assag- donna gravida.
A lla fine della giom ata si
giare il 1wvello, sempre "il migliore" delle ultime annate. Nel comparava il raccolto con quelgiomo della vendemmia, era 1111 lo dell 'annata precedente e, con
via vai continuo tra la vigna, ed w zpensiero di gratitudine verso
il bouaio. Il trasloco avveniva la Madonna del Monre di Novi,
a dorso d'asino, di n11.ilo o di si andava stanchi e felici al mecavallo, in degli sportoni di vi- ritato riposo.
I riti della c iviltà contadina
mini o listelli di castagno, ma
anche in delle capiemi ceste, con i suoi ritmi, i suoi profumi,
portate sul capo da donne con i i suoi sapori si snodavano
reni di ferro. Era ww spettaco- lungo le stagioni, colorandole.
Giuseppe De Vita
Lo al paese, sostare in piazza.
selliJH"e p iù cnpncc contm·e sulle p1·oprie
forze. lluosii.'O lavo r·o sull'idculi tù cuh.urule, •ervc n chia rire g li ohielti vi, pc•· p c r cepirs i co me tUI vero e unito ~oggc llo socin)c.
Dn q ui il primo compito del nos ll·o gin m n lc
oggi: essere legal i a l <'CH•c •·clo dci problemi
d cii <'IT ilo t·iu.
Nei prossimi numeri v i s pi<'ghc t·erno ulter-io r me nte lu u oFtru n u ovn p iecolo r ivoluzione . Siamo con vinti ch e nncl1c questa li! voitu sun l a ccohn con lo spit"ito critico c l,nttcn~iu nc n c ui ci a vete ubituoti. Speria mo
d i non d eludervi ma, a llo i" l cs,.o l.crn po, Ji
non ~•serio ...
Bartolo Scandizzo
Economia
Le
sorprese
delle
pietre
di Grippo
Agropoli
La sfida
di Vito
Rizzo,
assessore
al turismo
Altavilla
Rifiuti
a1
Geppino
Zunno :
"Tenimenti".
E'
polemica
sta per
affondare»
2 IJ. V.t\LOALORB
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N.21 l 1- 15 novembre 2003
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Roccadaspide, una pietra ricGa di sorprese
Franco Grippo: «Abbiamo macchinari all'avanguardia per tagliare le piet re»
La Provincia di Salerno
riscopre a Napoli
la Dieta Mediterranea
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de ll a Biodivers ità.
La manifestaz io ne, organizzata d all ' a ssoc iazio ne V.A.S. - Verd i Ambiente e Soc ie tà - e da ll a Regi o ne
Ca mpania, ha visto l 'eno rme s uccesso de llo stand della Pro vinc ia d i Salerno, promosso dali' assessorato a ll'agricoltura nell a perso na dell 'assessore A nto nio Di V ece, il q uale d ando
seg uito a l lavoro assai fr uttu oso degli
ulti mi mesi, ha affidato a lla so cie tà
Dieta M ed ite rranea e a ll 'agenzia d i
m arketing e comunicazio ne 1492, entra mbe di Battipaglia, l' org anizz az ione degli eventi all'interno dello stand .
Grazie all a m a ni fes tazio ne si è co sì
ulteriorme nte incr emen tata la di vulgazio ne sui benefici della Die ta M ed iterranea, s ia dal pun to di vista teorico che pratico .
All ' interno dello stand, infa tti, s' è
po tuto deg ustare uno de i piatti p iù anti chi e sani della tradizio ne med iterrane a: la "cicc iata", un a zuppa composta da un ' a ltissi m a varietà di legumi e cereali.
Ino ltre e ra presente una delle az iende tra le più significa tive del pano ram a e no gastro nomico de l sale rn itano :
il c a se ifi cio " La Pe rla de l Mediterraneo" di Capaccio, c he ha d ato la poss ibilità ai na poletani di deg ust are i
s up erb i bocconcini d i bufa la e le meravigliose rico tte .
Il ri scontro d a part e de l pubb lico
no n s'è fa tto a tte ndere co n frotte d i
gen te de liz iate da l la ge nuina bo ntà
dei prodotti offe rti.
Co n q ues ta ulterio re o perazio ne d i
comunic azio ne la Provinc ia d i Sale rno ha ulterio rme nte pos to l ' accen to
s ulle e no r m i p o te nzi ali tà turi s tic he
c he la g as tro no m ia de lla p ro vinc ia
p uò s viluppar e . E' pro prio in provinc ia d i Salerno, infa tti , c he il luminare de l nutrizio nis mo A nce! Keys e ffe ttu ò per un qu ar a nte nni o le sue ricerc he .
Ricerche c he dimostraro no scie ntific ame n te come l' an tic a a lim entazione sa le rn it a na , de finita in seguito
da ll o s tudioso D ie ta M ed iterra nea,
fosse tra le più sane e saluta r i a l
mo ndo. Essere tra i div ulgato ri d i
q uesto s til e di vi ta e di un a corret ta
ali mentazio ne, insie m e al M inis te ro
de lla Sa lute c he da q ues t' anno ha avviato una camp agn a d i co munic az ione i n tal senso, no n pu ò c he re nde re
meritevole la Provinc ia di Salerno e
l' assessore Di V ece degli sforz i comp iuti sia pe r c iò c he r ig uarda il m arke ting terri toriale, sia pe r i te mi spesso colpevolm e nte so ttova lu ta ti dell a
tute la de ll a sa lute e de ll' educazio ne
a lime ntare .
Sempre più spesso i discorsi dei nostri po litici sia a livello nazionale che locale,
puntano sulla valor izzazio ne
del terri to rio c sul lo sfru ttamento delle risorse.
Sul territorio di Roccadaspide trov iamo opportuni tà
lavorati VL' create dall 'uom o
(ospedale, scuole, servizi), offerte dalla natura (castagneti.
uliveti. vigneti) e intrinseche
alla form azione de l territorio
stesso (cave).
Il paese sorge, infatti. su
una roccia calcarea particolarmente pregiata da divenire
fo nte di lavoro.
Giovann i Grippo ne l 1955
aprì, in località Scanno di
Roccadaspide, un a cava da
cui ricavava sabbi a c pietre
per mura tura e pavimentazioue: ad aiut arlo. ancora ragazzi, i c inque figli Franco,
M ario, Giu seppe , Antonio,
Pasq ua le.
"Utilizzava mo un piccolo
frantoio per prodwTe sabbia e
pietre- affcnna Franco. il primogenito.
Andavo con la vespa a
prendere i miei fra telli all' uscita di scuola per essere tutti
partecipi".
Ne l co rso d egli a nni si
sono accor ti della par ticola rità di questa pietra pe r la
s ua durezza, co mpattezza,
colo r e e con i ma cc hina ri
Franco Grippo, nella cava di pietre "Calcarenite del Miocene".
giusti hanno iniz iato a Javorarla .
·'In principio uti lizzavamo
le mine per scavare nella roccia e spesso venivano fu ori
dci lastro ni già squadrati che
impiegavamo nella pavimcntazio ne e nella cos truzione d i
po rt ali e di m uri po rtanti di
una casa.
Da q ui l'impiego della pietra lavorata nei var i spessori
c la sos ti tuz ione delle mine
con gli escavatori per evitare
che la pietra si rovi nasse".
Com e viene utiiizza ta
oggi?
'·Oggi la si usa anche nella
costruzione di muri di conte-
nimcn to. per rivestimen ti c
pavimcntazioni".
Come è o r ga nizzato il lavoro in cava?
'' Nillla cava c i lavoriamo
noi c inque fr atelli, ogn uno
con un ruo lo ben defin ito :
Giuseppe cura gli escavato ri.
Antonio e Pasq uale gli operai,
io, già in pensione, aiuto in
cava. Mario si occupa dell' amministrazione. Siamo affiancali anche da tre o perai c
da quattro dci nostri figli che
collabo rano e si avviano ::t
prendere coscienza del lavoro . Abbiamo macch inari a ll' a va ng uardia per tagliare le
pietre c tranciare i tozzetti che
Il prim o vacc in o antibrucellosi per il buf alo non è effi cace
Rb51, per le bufa le è acqua
fresca" . Ed aveva continuato a battere sul tasto della
prevenzione. La mozzare lla è il prodo tto - principe
dell a Regione Campania.
L a pizza la possono fare
tutti e dappertutto, il mmldolino lo si impm·a a suonare, men tre 11·ecce, bocconcini e cardinali vengono fuori solo dal latte delle
nostre bufale e dall'arte dei
casari.
Sperm1ze, truffe. dicerie,
si accavallano e creano un
miscuglio diabolico. Sullo
sfondo c'è un dramma
umano ed economico di
vaste proporzioni. L'Rb51 ,
il vaccino antibrucellosi,
sembra ripercorrere le sti·ade del preparato antitumorale del professor Di Bella.
Intanto Franco Consalvo,
su "Bubalus Bubalis" rende
intanto noti i dati della
prima ricerca sul campo
sull'efficacia per le bufa le
':f~, ~7
OALORB
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Sperimentato /'Rb51
E' la storia parallela di
due aziende fmm aceutiche:
la "Serum Company Colorado", la società farmaceutica Usa che ha messo a
punto un vaccino conti·o la
brucellosi per i bovini che
in Italia ha ceduto i diritti
per la commercializzazioni
alla "Fati·o Spa" . Estenderne l'utilizzazione m1che alle
costose bufale sarebbe un
grande affare. Sullo sfondo
c'è il dramma di tanti allevatori bufalini che devono
abbattere i loro capi qum1do
essi sono ti·ovati "positivi"
ai controlli antibrucellosi
delle Asl. Le bufale non
sono come le mucche. differiscono per qualche cromosoma e l'Rb51, è il nome
del ritrovato, non semra
fu nzio nare. Luigi Z icarelli,
il più grande esperto italiano i biotecnologie bufal ine
e fors'anche del mo ndo, lo
aveva sempre detto : "Il
vaccino
antibrucellosi,
!!L
poi vengono imballati c pronti per la spedizione".
A chi s i r ivolge la vos trn
offerta ?
·'n nostro prodotto copre 1:.t
richiesta di tutta la \ampania.
soprattutto la costier:-~ amalfitana: arri va poi nel l. az in cd
anche in Germania'' .
Com e vi p ubblicizzute'!
"fino a qualche tem po fa
no n utilizzavamo alcuna
forma di pubblici1:1. c'era il
passaparola. Dal 2000 abbiamo cominciato a partecipare
a diverse fiere (Fieravccchia
n Salerno. Sant'Arse n io c Capaccio) per far megl io conoscere le t:aratteristichc tccnicbc d i q uesta pietra che. tra
l'alt ro. non assorbe umidit~1·'.
La cava è sogge tta a vin coli am bient:1li?
"No . pcrt:hé è fuor i dal territorio del Parco".
Per la fam igl ia Cìrippo è un
onore aver valorizzato questo
prodotto che si identifica col
nome del paese perché si
trova esclusivamente a Roccadaspide. Ilanno tra le prospettive fu ture un progetto
unit:o con la Com unità Montana e 1· Amministrazione Comunale per la Qualifit:azione
della pietra di Roccadaspide
attraverso un m:.trchio di qualitiL
Gina Chiacchiaro,
Rosa/ba Marciano
Società
del prodotto della Serum
Company Colorado. una
società farmaceutica Usa.
Per iniziativa dell'Uta!. l'unione degli allevatori organizzata da Franco Peduto,
Francesco Meliota, direttore della divisione vaccin i
della "Fati·o Spa", è venuto
a spiegm·e come il vaccino
funziona. Seduto allo stesso tavolo, in un hotel di
Paestum, c'erano anche coloro che. al vertice della più
importante struttura pubblica sanitm·ia nazionale.
dovranno esprim ersi sull'ammissibilità del fmm aco.
Una situazione imbarazzante, al limi te del confli tto d'interesse. "La vaccinazione con Rb51, usato
alle dosi standard. consigliate per il bestiame .. non
conferisce pro tezione contro l'infez ione brucellare
nei bufali in condizioni naturali di esposizione". scrive Franco Consalvo.
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1-15 novembre2003 l N.21
IL VALOALORB 3
La sfida dell'assessore al turismo Vito Rizzo
«Quando oggi sento parlare di sussidiarietà, ritrovo il pensiero di don Luigi Sturzo»
Compirà 27 anni il 27 novembre. Laureato in giurisprudenza. nel magg io del
2002 si candida alle amministrative di Agropoli nella lista della Margherita, dove risulta secondo eletto. ad appena 25 anni. Così,
per Vito Rizzo. iuiz!a l' esperienza di assessore alla Cultura c al Turismo di Agropoli.
"li mio primo impegno diretto in politica è
avvenuto con le provinciali del '95 che videro l' affcnnazione del presidente Alfonso
Andria. cd ancor più con le amministrative
del '98 che portarono alla nascita ad Agropoli della prima coalizio ne di ccntrosinisu·a
con l'elezione di Paolo Serra a sindaco, allora esponente del Partito Popolare".
Eletto dapp1ima segretario della sezione
locale dei giovani popolari , nel 2000 ne diventa segretario provinciale. ·'In questo periodo sono stato nella giunta esecutiva provinciale dei popolari dove mi sono occupalo anche della redazione dell'organo ufficiale del partito "L'Ora del Popolo''. Perché nella Margherita? ·'Quando oggi sento
parlare conlinumncntc eli sussidiarietà, di responsabilizzazionc degli enti locali , di processi di sviluppo che partano dal basso, non
posso che Jitrovme di fatto il cuore del pensiero politico di don Luigi Stu17.o". Per cui
ha scelto il Partito Popolare: '·ne condividevo il processo di forte dinamismo culturale c politico di cui è stato protagonista. La
presenza poi di riferimenti politici c um ani
(Alfonso Andria. Ettore Liguori. il viccprcsidemc della Regione Campania Antonio
V aliante) spiegano i motivi della mia scelta" . Parliamo di Agropoli. "Potrò anche
sembrare di parte rna sono convinto che
Agropoli sia un autentico dono della natura. Pw·troppo la sua crescita disordinata,
l' incuria. l' incapacità della classe politica
di dctcrmin:u·nc lo sviluppo c di aflì·ancarla a centro propulsorc di riferimento per J' intero LCITitorio, hanno rischiato eli compromcttcme il futuro. Occorre che Agropoli si
ùia delle regole c cht• da ·'paese nnarchico"
si u·asfonni in città traino per l'intcrio lenitorio". Margini di miglioramento? ·'Portunatmncnte oggi ad Agropoli viene datn
un'altra opportun ità: attraverso i finanziamenti ewupei c'è la possibilità di accedere
a 1isorse economiche importanti finalizzate
a progetti integrali di sviluppo; atu·avcrso il
Piano Regolatore può riconosccrsi un ordine ed uno sviluppo economico c turistico
sostenibile; attraverso il porto c grazie alla
salvaguardia delle pmpric bellezze naturalistichc, fungendo da crocevia tra Pacstum.
Velia e il C ilento interno, può trasformarsi
in una realt?l turistica di rilcvanza inlemazionalc: attraverso lo sviluppo dci servizi
(tra cu i ospedale e Pip) può riconquistare
quel ruolo di leadcrship neltciTilorio che
fino ad oggi le è stato sempre scippato''. Presto la cittadin:mza sarà chiamata a scegliere un nuovo governo per la città. eppure c'è
ancora tanta disorganizzazione. "Ad Agropoli non ci si rende conto che si sono ormai
acqu istate le caratteristiche di una piccola
città c si continua a fare la politica del piccolo paese miope cd autoreferenziale. A
questo probl cmn di mentalità va poi aggiunta la presenza eli lobbies elettorali consistenti che al di là delle generali appartenenze politiche bipolari possono dctcnnin:rrc le sorti di una competizione elettorale.
Vito Rizzo
Non c· è chiarezza e spirito di appartenenza,
prevalgono i calcoli utilitaristici c situazioni ibride al punto che alcuni candidati si propongono a guidare indifferentemente l' una
o l'altra coalizione".
La Margherita: il presente e il futuro? ''In
virtù dello straordinario successo elettorale
delle scorse elezio ni la Margherita vive al
proprio interno situazioni di vivace dialettica. E' bene che si abbia ancor più da parte
di Lutti la consapevolezza di aver caratterizzato fortemente l'azione amministrativa attraverso i propri assessori: penso alle importanti opere pubbliche che portano la
fmna dell'assessore Bruno Dalto, al P.R.G.
e ai P.l.P. approvati grazie all'instancabile
lavoro eli Michele Spinc!J.i. alla regolamcntazionc economico-commerciale seguita
dall'assessore Angelo Coppola ed inime al
grandissimo senso di responsabilità ed alla
tenacia dimostrati da Roberta MmTonc nel
coordinare un gruppo consiliare di 9 perso-
ne. Sul futwu è difftcile fare pronostici, nonostante quello che pensano in mo lti nessuno ha i voli in tasca". Perché non ricandidare Di Marco? ·'Di Marco è certamenteda sindaco eletto nel2002- un nome su cui
non solo la Margherita ma l' intero centrosinistra ha il dovere di puntare per le prossime scadenze elettorali. Sta a lui dimostrare di poter essere sintesi di una coalizione
come lo è stato la scorsa volta e questo lo si
fa con il dialogo, la capacità eli attiJmc consenso e di costruire assieme ai proplÌ partner un percorso comune. Non esistono e non
possono esistere posizioni prccoslituitc o
rendite di posizione né per Di Marco, né per
chi -come Antonio Domini - oggi si tmva
a ricoptire la carica di primo cittadino per vicende che esulano dal consenso elettorale".
Il candidato sindaco dovreb be essere della
Marghctita? "Ribadisco il concetto: il centrosinistra ha v into ad Agropoli perché ha
saputo dimosn·are unità ed un pmgramma
credibile e la scorsa volta sintesi di tutto ciò
è stato un esponente della Margherita.
C'è poi un dato delle scorse elezioni che
parla di uua Mm·ghctita che all'iJLtemo della
coalizione ha g uadagnato da sola i 213 dei
consensi totali. Fe1mo restando questo, però.
è bene sotto lineare che no n possono esistere in una coalizione di govemo prcgiudiziali
contro uno o qualcuno dei propri pm·tncr.
Lasciamo che il candidato sindaco venga
fuori attraverso un confronto serio e pacato,
e se per questo scopo si dovesse individuare un componente della Margherita ben
venga, se dovesse essere di un altm partito
o anche espressione della società civile Iitengo che il mio partito non dovrà avere c
non avrà alcun tipo di difficollà a sostenerlo con forza e lealtà".
Paola Desiderio
ENOGASTRONOMIA
Le aziende cilentane che hanno
incontrato lo chef Ira Meyer
Mollissimi tra gli irnprenditmi presenti erano
giovani che con entusiasmo
c professionalità banno illustrato le caratteristiche peculiari dei Iom prodotti biologici, questo a confe1ma
del grande interesse che c'è
tra le nuove generazioni al
lavom legato all'agricoltura
e all a trasformazione dei
prodotti tipici del Cilento.
Angelo
Campagna
'·Agrimell"; La casa vinicola Cuono "I vini del Cavaliere"; Cmrozza Anna " il
Panificio S. Germ·do": llaIia e Daniele Di Bartolomeo " l'Azienda apistica S.
Pietm"; ChiJico ''l' Azienda
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Alba " la carne bufalina e i
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Orlicello di Paestum''; Le
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Perla del MediteJTaneo".
Consozio delle "Alici di
menaide". Le Aziende pmdutnici di specialità gasnunomiche cilentane hanno
presentato al signor Ira
Meyer, executive chef del
famosissimo "Woocllads
Mark.et'' in Califomia, i Iom ·
pmdotti. Scopo dell' incontro è stato quello di favorire la penelrazione nel mercato americano dei nostri
prodotti tipici.
Sede degli inconni la Tenuta Vannulo a Paestum
(nella foto il titolare) e il
Relais le Magnolie di Casal
Velino. Lo chef americano .
ha ascoltato, toccato, assaggiato, gustato ... e ba promesso che valuterà attentamente le caratteristiche dei
prodotti.
IL COMMENTO
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Sembrerebbe quasi peccaminoso
non affrontare l'argomento "Turismo" nella tanto declamata Perla del
Cilento. Abbiamo ritenuto quindi
d 'obbligo fare una chiacchierata con
chi ogni giorno dell'anno, in un'ottica
imprenditoriale, si ùnpegna atimché lo
s'•iluppo turistico ad Agropoli diventi
sempre più una realtà." La situazione
non è tra le migliori- ci dicono gli operatori- un'utenza estiva quadriplicata,
i locali sempre pieni, le strade sempre
affollate, portano guadagno ma non
sono sinomùti di qualità, di un sistema
efficiente, di un'organizzazione perfetta." Insomma l'apparenza può ùtgannare. E contùmano "C'è da fare
poi una prima netta distinzione tra
quello che è il turismo estivo da quello
che è il turismo invernale, nel prin10
caso si può parlare di predominanza
del popolo napoletano, nel secondo
caso invece localistico." I comandamenti di un ipotetico statuto redatto da
coloro che tengono ùt mano il turismo
agropolese, enunciano: bisogna innanzitutto alzare la qualità dei servizi.
E' mt turismo "ùtcompleto", perché di
fatto mancano delle strutture alberghiere in grado di accogliere un afflusso notevole e improvviso di turisti.
n turismo invernale viene Ùtvece definito ''J>endolare": locali, pub sono affollati prevalentemente nei fme settimana da giovani e giovanissùni provenienti soprattutto dai comuni limitrofi. Tutti d'accordo nel ritenere che nel
prossùno futuro ci sia ancora molto da
lavorare. primo passo è molto probabilmente pwttare sulla "comunicazione", che vuoi dire contribuire a far
nascere una mentalità turistica, vuoi
dire imporre una condizione di accoglienza, che non sia di mera speculazione. Insomma Agropoli è candidata
a diventare davvero la Perla del Cilento se possedesse nna struttura ricettiva alberghiera soddisfacente, e se
soprattutto avesse nei suoi essenziali
servizi il marchio della qualità. "Occorre puntare sulla quantità e sulla
qualità dei servizi- agginnge infatti un
operatore turistico - per la prima servono investimenti, progetti, sinergie
con le istituzioni e spirito imprenditoriale, per la seconda serve semplicemente pensare al turista come un ospite sacro e non come un pollo da.spennare." Alla fine sarà poi il cliente, che
in base ai trattamenti ricevuti, in base
all'accoglienza della struttura alberghiera, del luogo, ùt b~ ad una serie
di servizi che gli verranno offerti durante il suo soggiorno, compilerà una
pagella dipromozione o di bocciatura.
Diceva H.Mintzberg "Non si può definire la qualità, ma quando la incontri
la riconosci."Potrebbe essere questo
quindi il primo comandamento dello
statuto turistico agropolese.
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La sma nia infrastrutturale e il virus
cementi zio che attTaversa la nazione ha
influenzato anche la periferia de ll ' im pe ro. Se Cesare decide di costruire un
ponte tra il contine nte e l'i sola nostra,
Ces ario ne, lo supera concependo il sotto passo di Paestum, emblema dell ' impegno profuso. Se uno vola alto pontifi c:llld o, l'altro, soprassiede sottopassand oci sopra. Già la Città antica trasformata in svinco lo autostradale e aggred ita dall 'abuso, al pari del Colosseo.
che gli sventramenti Musso liniani
hanno voluto mettere al centro de ll 'in gorgo a utomobilis tico della Capitale,
rappresenta uno scandalo non più sopportabile. Costruire una nuova s trada e
un nuovo sotto passo ne ll'area vincolata della 220, ne aggrava ancora di più
la condi zione di rotonda spartitraffico
della Piana. Paest um . Così com'è. circond a ta da un raccordo anulare. attraversata dal cammino ferroviario, penetrata dallo sventrame nto della strada ottocentesca. con la statale soprae lcvata
c he la lambisce ed. in futuro, mortificata da una tangenziale cd un nuovo sottopasso, sarà immo lata sull 'altare del
post-moderni smo infrastrutturale.
Più che costTuirne di nuove bisognerebbe eliminarne di vecchie. Non vie
ma opere di resta uro ha bisogno l' anti ca Posidonia; non nuove strade che la
circo nd in o, l'att ravers in o, la mortifichino, d ' aratri che la sv uotino, dell a
vergogna avvilente delle fatiscenti baracche di ammennicoli sulla porta di
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ma poche le case in vendita nei comuni del Parco del Cilento e con
prezzi alle stelle.
Una faccenda che fa fregare le
mani a molti, un giro d'affari im)>azzito, agenzie immobiliari prese
d'assalto. Italia Giordano, segretaria di Costa Cilento Immobiliare,
Acciaroli.
"In tutto il comune di Pollica,
ogni giorno ricevo molte richieste.
Diciamo pure che c'è anche gente
curiosa che vuole sapere chi ci abitava, meglio se c'è una storia d'a·
more da poter poi raccontare. Sono
di Napoli, Milano, tedeschi, olandes i, per la maggior parte; ognuno
vuole comprare una casa, non badando a spese e acquistarla nel
Parco del Cilento, un lusso, meglio
se a Pollica.
Molte le richieste anche a Casalvelino. lo pa rlo di Pollica, la Bandiera Blu, mare pulito, è stata una
gran pubblicità, un biglietto da visita di tutto rispetto. In ogni caso,
anche il Parco ha fatto salire i prezzi delle case".
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..
A sinistra lo svincolo
del Cafasse, sulla S.S. 18 e
in basso il tempio di Nettuno nella
Valle dei Templi a Paestum.
L'opinione
controcorrente
del caustico
Lucio Capo
Ne ttuno, ma di l O . 100, 1000 musei che
l'esaltino. Come i Ferry Boat possono
sostituire il ponte sullo Stie tto, così la
tangenziale so ttopassante di Paestu m
può essere sostituita dalla strada comunale già esiste nte, c he uscendo dal Cafasso sotto passa la s tatale raggiu nge
Ponte Marmorco e lo collega a Spinazzo. Riaprire la strada comuna le Cafasso-Spinazzo, sare bbe l' occas ione storica per bonificare il fiume Capo di
F iume, sacro agli Dei ed agli avi fondatori. Adeguando la stiada si realizzereb be un vero co llegamento tia i due
borghi agrico li. 1ivita lizzandoli, attraverso il grande museo di Paestum al Cafasse (ipotizzato) e un centro pe r la ti-
picità bioagricola a Spinazzo. Ci vuole
poco per essere degni discendenti degli
antich i. rispettos i di te rra, acq ua c pietre . basta scorrere le carte catastali per
r in tracciare i vecchi tracciati. ripristinando li, altro c he nuove strade lastricate d 'oro cbc co nducono all'inferno .
Lucio Capo
Agropoli: Carola, una tradizione culinaria
che si tramanda di generazione in generazione
Benedetto Croce ci va a visitare il confinato Franco Antonicelli; nel '43 è stato il
quartiere generale della V Armata delle All ied Forces comandata dal Generale Clark ;
negli anni '50 e '60 ospita i
reali d'Olanda e attori di
Hollywood impegnati sul set
dei films storici girati nella vicina Paestum. E' l'hotel Carola, il più importante luogo
di ritrovo dei vip della nostra
zona.
La famiglia Carola si porta
alle spalle una lunga ed ininteJTotta storia . Negli ultimi
anni dell ' 800 ebbe inizio la
tradizione culina1ia dei Carola. A capo della dinastia c'è
Nicola, dotato di grande intelletto e di raro senso pratico.
Avendo trascorso gran parte
della sua giovinezza ad occuparsi del commercio del
pesce, non si ferma a quest' attività.
Nicola notata la grande affl uenza di turisti italiani e stranieri in Campan ia e nel Cilento, attratti dalle magnifiche rovine di Paestum e dal mare
cristallino, sfodera il suo
genio imprenditoriale e dà alla
luce, nel1892, al primo albergo-ristorante nel palazzo
Della Tone, di fro nte a quell o
in tutt'ora in esercizio.
In zona, nessun altro albergo è altrettanto degno e confo rtevole quanto quello dei
Carola.
L'anno successivo, Nicola
trasferisce l'albergo nel palazzo di Lorenzo Mangoni ,
dopo averlo completamente
rinnovato, e reso pi ù accogliente.
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Ora il turista può godere
così il profumo del mare vicino e insieme gustare la buona
cucina.
La favo losa zuppa di pesce,
la frittu ra mista so no la specialità dell 'al bergo.
Ai tempi di Nicola. il mare
di Agropoli, ,soprattutto nella
famosa località del Vallone. è
ricco di spigole, orale. dent ici, aragoste e saraghi.
Il sapore illimitabile di questi ultimi è dovuto ad una specialità di alghe, di cui si cibano questi pesci.
Nicola. all'apice del successo e mentre si gode i fruiti dei suoi sacrifici, si spegne
improvvisamen le nel dicembre del 1922.
A Nicola Carola. succedono i figli Gaetano e Raffaele,
che portano avanti con successo l'esperienza in campo
c ulinario del padre. ormai divenuta un patrimonio.
I due fratelli si dividono i
compiti: Gaetano si dedicherà al commercio del pesce: e
a Raffaele spella la direzione
dell'albergo .
Nel corso degli anni . personaggi famosi visitano l'Hotel
Carola.
Il P rincipe di Piemonte
Umberto Savoia, vi aniva nel
1936, in occasione di una visita alle u·uppe militari sulle
coll ine di Agropoli.
Gaetano Carola riceve dall' augusto ospite. in segno di
riconoscenza. un paio di bo ttoni in argento per polsini.
Carola ancora oggi è un
punto di riferimenti dei buon gustai.
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redaz [email protected]
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1- 15 novembre 2003 l N.21
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L'impegno per la redazione di un progetto esecutivo sul fiume Calore
Per un progetto defin itivo-esecut ivo
per la real izzazione eli un a re te viaria
intercomunal e adeguata nonchè la re alizzazione di un po nte sul fium e Calore
in località Isca - Mainardi
L· anno du emila tre, il giorno 3 1 Ottobre alle ore 10.00, presso l'Aula Consiliare del Com une eli Aquara. a seg ui to
di formale invito . in da ta 24.1 0 .2003
prot. 4602, de l S indaco di Aquara, so no
presenti: Franco Martino -Sindaco di
Aquara, Giuseppe Capuan o - Sindaco
del Comune d i Roccadaspide. Antonio
Stoppiello- Assessore all' Urban is tica
de l Com une di Roccadaspide. Pietro Letizia - As sessore all a V iab ilità al Comune di Castelcivita. Guglielmo Storti
- Sindaco de l Comune di Controne. Luciano Vincenzo- V ice Pres idente dell a
Com uni tà Montana Alburni. De Rosa
Donato - Preside nte della Co munità
Montana Ca lore Salernitano. Cons ideralo lo s tato di isolamento e abbandono
in cui si trovano molti territori dei nostri
comuni , i cui abitanti per raggiungere
le s trutture pubbliche no nché sanit arie
esistenti sul telTi torio de lla Valle del Calore e non (Ospedale - Liceo Sc ientifico- Istituto Tecnico siti nel Comune di
Roccadaspide . I.N.A.I.L. cd I.N.P .S . di
Battipaglia), Prefettura. Tribunale siti nel
Comu ne di Salerno .so no costretti a percorrere le s trade c he co llegano dette
strutture in un tempo e levato e con strade dissestate: Al fin e di alleviare i problemi dei nos tri territori come innanzi
evidenziati, il Sind aco eli Aquara propone e rappresenta la opportunità di do-
Fi ume Calore, t ra Aquara e Castel San Lorenzo.
che il Com une di Aquara con att o di
G.C. n.l32 del20. 10.2003 ha già provve duto a des tin are la somma di E uro
16.000,00 per tale intervento.
Pertanto, propone ed invi ta gli altri
enti interessati di c ui sopra rappresentati ad impegnars i formalmen te a promuovere da parte delle rispettive Amministrazi oni analoghi provvediment i
per la red azio ne del progetto succitato.
Sentiti gli interven ti e le proposte di
tutti i presenti, i qua li s i dichiarano favorevoli e propensi all' iniziat iva e si dic hiarano d isponibili ad impegnare la
somma per la redazione di cui inna nzi,
cos i come appresso indicato:
versi procedere alla redazione di un progetto definiti vo - esecutivo in pros ieg uo
de l prelim inare redatto dall a Com un ità
Montana A lburn i di cui si allega copia
al presente verbale, per la realizzazione
di un a re te viaria intercom unale adeguata nonché la realizzazione di un ponte sul
fi ume calore in Località Isca -Mai nardi,
in modo da collegare defi nitivamente i
nostri ten itori. ed in particolare i Comuni interessati di cui sopra.
A tal proposito ric hiama la Legge
Reg.le n. 5 1/78 la quale pre vede la poss ibilità di utilizzare fino al 20% delle
so mme assegnate per la redazione di
proge tti comun ali ed in tercomun ali e
Com une di Aquara- Euro 16.000,00:
Comune di Castelcivita - Euro 10.000,00;
4.000,00;
Comune di Controne - Euro
Comune di Roccadaspide Euro
10.000.00: Comunità Montana A lburni E uro 5 .000,00 di cui Euro 4.000.00 g ià
versato per realizzazione del progetto
preliminare); Comunità Montana Calore
Salernitano Euro 5.000.00;
Definita la proposta ed i contenuti del
p resente pro toco ll o cl ' in tesa come
segue:
I Comu ni si impegna no a partecipare
alla redaz ione del proge tto de fi nitivo
esecutivo per la realizzazione d i una
rete vi aria intercomun ale adeguata. nonc hé la reali zzazio ne di un po nte sul
fiume Calore in Località Isca - M ainardi.
La spesa prevista verrà assu nta con
quota dai Comu ni partecipant i utilizza ndo le dispo ni bilità dei fondi L. R.
51178 esercizio 2003 . o altri fond i.
Il Comune di Aquara designato capofila dell 'intesa provvederà a coordi nare tutte le fasi necessarie all ' iter procedura le per il bu on es ito dell ' opera.
G li altri Comuni assumo no impegno
a stanziare le ri spetti ve quo te di partecipazione in sede el i ripartizio ne dei
fond i di cui alla legge innanzi c it ala ed
altri fo ndi.
Il presente pro tocollo d'intesa con sentirà successivamente la sottoscrizione di appos ito accordi d i programm a ai
sens i di legge. per la co ncreta attuazione di tu tto l' intervento
Per quanto sopra esposto e proposto
vie ne sottoscritto il presente protoco llo
d ' intesa.
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Ospedale di Roccadaspide, il giorno dell 'inaugurazione.
munale di Roccadaspide, maggioranza e minoranza, Sindaco e
Pres idente de l Co nsiglio in
testa. Tante le chiacchiere ascoltate dai c ittadini di Roccadaspide c dell' intera vallata in ques ti
ultimi mesi: amicizie politic he
altolocate sventolate a pi ù non
posso. minacce di mobili tazio- tenza e de l "tira a campare per
ne generale t'assopite" dall a quieto vivere politico".
Q ueste rigbe rappresentano
campagna elettorale pross im a
ventura per il rinnovo del Con- l'ennesimo appello alla definisiglio Provinciale, vuoti procla- tiva risoluzione del problema
m i cd incontri con i vertici del- " O speda le Civile di Roccad aI' ASL e della Regione "schiac-. spide", ancbe perché nelle prosciati" da l peso del1' incompe- sime settimane la V Commis-
sione San iLà del Cons iglio Regionale de lla Campania si troverà a discu tere la bozza del
nuovo Piano Ospeclaliero Regionale, il quale nulla di buono
promette per la Sanità della nostra Valle.
E' ora di smetterla con le li tanie de·! buco di ottomil a m iliardi elle affligge la sanità campana. Come se questa montagna
di soldi fosse stata fagocitata dai
cittad ini della Valle del Calore,
mentre in altri avamposti clientelari della regione si continuano ad inaugurare reparti Ospedalieri e strutture d 'eccellenza.
ADESSO BASTA!
Non aspetteremo le prossime
elezioni provinciali per ascoltare i so liti c iarlatani di turno,
pront i a vendere fumo. chiacchiere e " tabaccbere di legno".
Q uesta volta dovremo fa re davvero sul serio.
DI CHI SULLA NOSTRA
PELLE CONTINUA A GIOCARE SENZA UN PERC HE'.
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Ospedale, "i politici mantengono sempre le promesse"
Qualche mese fa. presso l'aula consiliare de l Comune di
Roccadaspide. si è tenuto un incontro sul problema de ll' Ospedale Civile della Valle del Calore. segu ito a ruota da altri inco ntri del tutto analog hi organizzati da svariate fo rze poli tiche.
Dinanzi ad un 'assemblea
composta e dig nitosa. in occasione del primo incontrato cit ato. fu promesso il de fin iti vo.
comple tamento dell' Ospedale.
così come prev isto dalle leggi
regionali cd inoltre il dott. Claudio Furcolo. di rettore dell' Azienda Sanitaria Loca le SA3 afferm<'J di avere a dis pos izione
ben due mili ardi per la cos truzione de l nuovo Distrello Sanitario di Roccadaspide.
l\ tutt'oggi null a si è mosso
so tto questo c ielo. in presenza
del silenzio piu ' asso rdante calato sulla triste emergenza sanitaria della Valle del Calore. Al
contempo, ammirevole e degno
di lode è stato il disimpegno
degli amm inistratori loca li , a
partire dall ' intero Consiglio Co-
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Intesa tra i comuni ele comunità montane per il ponte di Mai nardi
Dal Comunicato ufficiale:
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N.21 l 7-75 novembre 2003
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"Roscigno èviva e qui continua la luce della storia"
La caduta di un'abitazione che affaccia proprio sulla splendida piazza del paese monumento
·'Roscigno è viva e qui
continua la luce della storia" . Così il più polemico
dei parlamentari italiani
scrisse sul libro delle visite posto sulla soglia del
museo della civiltà contadina. a Roscigno Vecchia.
Vittorio Sgarbi, in visita
inattesa alla nota città-fanlasma, tramulò così in affermazione le sensazioni
provate alla vista del vil abbandonato.
lagg io
dando voce alle profonde
suggestioni ispirategli dall' atmosfera surrea le del
picco lo borgo.
Cosa avrà detto il buon
Vittorio alla ricezione del
telegramma di Armando
Mazzei che lo ragguagliava circa la caduta di un ' abitazione che affaccia proprio su lla splendida piazza
della borgata?!
Certamente si sarà indignato. attento com'è ai
beni artistici e culturali
del nostro Paese. Ancora
più indignato è il sindaco
di Roscigno, Armando
Mazze i. che lancia un unpaziente appello dopo
l'ultimo episodio che ha
visto l'improvviso cedimento sn·utturale di un' abitazione della città-fantasma.
Il terzo, nel giro di
pochi mesi. Colpa di mancati interventi di recupero
del paesino abbandonato,
dovuli ali' assenza di opportuni finanziamenti atti
a salvaguardarlo.
Stando a quanto afferma il pri.Jno cittadino del
comune degli Alburni,
sdegno e indignazio ne
sono i sentimenti comu ni
e quelli più appropriati per
una situazione che ha del
paradossale: '·E' doveroso indignarsi di fronte a
questa situazione. Non è
ammissibile che un bene
come Roscigno Vecchia
pos sa andar perduto perché la Regione Campania
non dispone di tre o quattro miliardi da dirottare
alla Soprintendenza e salvare il borgo". Tempestivo l'intervento di Mazzei,
che ha rapidamente inviato una comunicazione all'On. Sgarbi, e preso contatti con funzionari dell'en te reg ionale, con i
quali ba recentemente ottenuto un incontro a palazzo Sanla Lucia.
Tra non molto, questo
l'augurio del sindaco, si
verrà a conoscenza del
bramalo verdetto!
In passato. i fondi por
hanno permesso il recupero di due abi tazion i segnate in maniera particolare dal tempo.
'·E' innegabile che alc uni posti, a Roscigno
Vecchia. sono pericolanti
e pericolosi soprattutlo
per chi non li conosce affermò in quella circostanza il sindaco Armando Mazzei -ma è altrettanto vero c ile il comune
cerca cqmc può di mettere in atto opportune cau-
Il sindaco Armando Mazzei indica la casa caduta.
tele sia per evitare rischi
alla pubblica e privata incolumità. sia per preservare dall'incuria del
Antonio Stellato
Il Real Trentinara debutta a Capaccio·
d1·e, ce1·to non favorite
dai lH'OtlOstici,ma determinate a dare battaglia a t utte le pretendenti alla vittol'ia
finale.
La Real T 1·entinara
ha 1n·esentato un orgatlico molto equilibrato che ha evidenziato l'ottima tecnica
del N° lO Mimmo Ma-
Irrompe in tel'Za categol'ia la Real Tt·entinara.
Si presenta vincendo la Real Tr entinara,
che debutta allo stadio
"Vaudano" di Capaccio in un magnifico
pomel'iggio di sole
contro il Tempa San
Paolo. Incontro vibrante tra due squa-
L assessore provinciale Franco Alfieri.
rettamente interessati dal passaggio
della su·ada, tesa alla soltoscrizione dell'accordo di programma, momento obbligatorio per portare a term ine la grande opera. Al momento della costruzione
della grande arteria, occo rrerà par tire
dal lato Sud, ha detto l'assessore, dal
u·atto, cioè. che congiunge Ponte Sette
Luci alle grotte di Caslelcivita: questo
per favorire le popolazion i dell'entroteiTa, maggiormente penalizza te dall'isolamento. Sembrerebbero du nque tutti
d'accordo sull'inizio dei lavori, che saranno affidati tramite regolare bando
pubblico. che verrà pubblicato. si direbbe, già a gennaio.
Annavelia Salerno
la casa caduta e si preservi l'intero borgo da rovina quasi c~r t a 1
Annavelia Salerno
LO SPORT
Fondovalle, si comincia da Ponte
Sette Luci per arrivare a Castelcivita
Un incontro per rifleltere. Così Antonio Marino, capo della min oranza di
Aquara. ha definito l'incontro di cui si
è fallo promotore e che ha recentemente ciliamato in causa larga parte di cittadini sui temi ricorrenti della fondovalle Calore.
Il dibattito, esauritosi in un 'aula consiliare piuttosto fredda ma scaldata dalla
veemenza delle parole di Marino, si è
lustrato della presenza di Franco Alfieri, assessore provinciale ai Lavori Pubblici. ·'Occorre far capire l'importanza
che questa arteria riveste per la nostra
valle; - ha detto Marino - molti lo
hanno già capito, ma manca ancora una
passione collettiva della gente comu ne.
che ne parla come si parla di tanli a ltri
futili argomenli". E ba ribadito come la
vi ta nelle zone interne del territorio si
stia affievolendo a causa del disinteresse del governo non a tten to alle problcmatiche della gente comune. Es ulando
da discussioni politiche strettamente legate al contesto, Franco Alfieri non ila
aggiunto molto a quanto affermato ne l
momento di "passaggio" di responsabilità sulla realizzazione della Fondovalle dall a Comunità Montana degli Alburni alla Provincia di Salerno, facendosi portavoce di un segnale di concertazione e di una volontà di sinergia che
cara llerizza entrambe le parti in causa.
"Ottenuto il u·asferimento degli atti procedurali da parte dell a comunità montana- ha detto Alfieri - andremo subito ad una preconferenza con gli enti locali, Comunità montana e comuni di-
tempo un bene come Roscigno". Le aspettative
comuni alla luce dei nuovi
accadimenti'? Si recuperi
1
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l...tl J.. IIII~Il'l'il'
Da gennaio,
ogni settimana
rino e la buona tenuta
d ella difesa. Decisivo
l ' ingt·esso in campo
nella t'Ìl>l'esa del tenace Massi mo Daniele.
E' finita 2-1 a fa vo r e della Real Tt·e ntinara.
Reti: M. Marino e
M.Rizzo ( Real) - G.
Taddeo-1·-(Tempa San
Paolo)
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IG:Io:\W:..":lUL'tr."
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1- 15 novembre 2003 l N.21
redaz ione@ilvalca l ore. it
IL 1f'l'LOALORB 7
~ipotesi del centro di compostaggio dei rifiuti ai "Tenimenti" fa discutere
Al confine col Parco del Cil ento a poca distanza dagli Alburni e da lle Grotte di Castelcivita
Sappiamo. per avercelo confennato lo
stesso sindaco, che l' amministrazione comunale di Altavilla Silentina è intenzio nata a valutare la possibilità di realizzare
in località .. Tenimenti'", nella zona d el territorio comunale che confina con i comu ni d i Controne e Castelcivita. un impianto di compostagg io. per tras fo rmare cioè i
rifiu ti o rganici in una sos tanza simile al
ten eno fertile. La prima impressione è che
sembra una buona idea: potrebbe contribuire a risolvere il pro blema de lla raccolta dell a parte umida d ei ritìuti solidi w-ban i e d el materiale organico prodotto dai
numeros i allevamenti bovini e bufalini, si
utilizzerebbe un territorio poco densa mente popolato, si creerebbe qualche
posto di lavoro. Ma ad una pi ù attenta riflessione . la situazione non appare così
rosea per un timore e alcune certezze che
vo rremmo brevemente anaLizzare ed o ffrire all' attenzione degli ammini stratori.
Tra le certezze, la prima è che la raccolta
dei rifiuti ad Altavilla è difficoltosa no n
perché non si sa dove portarli, ma perché
è s tata organizzata male, e ancora continua ad esserlo a o ln·e un anno dall' inizio
del servizio . La seconda certezza è che la
zona prescelta, proprio perché no n popolata, è da sa lvaguardare sia perché confina cnl Parco del Cilento (a proposito. perché non inserire anche il nostro comune
n·a le ··aree contigue .. al Parco?). sia per il
suo no tevole valore paesaggistico. La
terza certezza è che per raggiu nget-e la
zona ogni g iorno dec ine d i ca mion dovrebbero atu"aversare il territolio comunale. li timore è che, o ltre che impi anto di
compostaggio. il sito diventi anche luogo
di racco lta e s toccaggio d i rifiuti di ogni
La località Tenimenti, sullo sfondo i Monti Alburni.
genere co n le co nseguenze che sono facili da Ìlrunaginare. Pensiamo, pertanto , che
tutti i cittadini di Altavilla e dei comuni
co nfinanti, debbano essere informati
pruna che gli amminisn·atori prendano una
decisio ne in merito. Le risorse paesaggistiche e quind i turistiche della nostra teJTa
sono una sicw·a ricchezza che ven ebbe d ilapidata da una scelta avventata, anche se
dettata dalle mig liori intenzioni.
Fausto Bolinesi
Segretario DS di Altavilla Silentina
Mi oppongo, a nome
della memoria dei contadini
di Sgarroni
Qua ndo il colore dei tuoi cap elli si f a
brizzolato bisogna ringraziare chi ti aiuta
a ritrovare la "madeleine" pror1stiana, ov-
vero quegli scatti della vita, quei flash e
quei dolci, che ti ripo rtano agli a nni dell 'infanzia e de/l 'adolescenza. Tom i così
all 'innocen za, ti rivedi ai tempi dei sogni
ad occhi aperti. Ai "Tenimenti ··io ci sono
stato pe r la prima volta in una culla di
legno di castagna mentre i miei genito ri,
con mio nonno ed il parentado, attendevano al duro lavoro nei campi che era110
di altri. Ci sono tornato qualche anno
dopo, giocando (m alissimo) a p allone con
i miei cugini tutti pirì grandi, in ur1 campo
scosceso ed irto di pietre aguzze. Il pallone era di p ezza: non avevamo soldi e trop p e spine e rano in agguato. Con 1111 app rendistato fa11o in ruz campo così p rop rio
no n pote vo spera re di di venta re 1111 calciato re appena passabile. Appena iniziava
l 'estate e la scuola si chiudeva per noi cominciava quella "autogestita " ai "Teni-
mellfi " dove andavamo a p ascolare le
capre. Per noi era rmafesta, o re di libertà da assapo rare. Siamo nella prima metà
degli anni Settanta. Ricordo ancora do ve
c 'erano le piccole so rgerrtelle d 'acqua.
l 'albero di leccio nel vallone e dove crescevwJO solo "mucclriddi "'. Se vi to rno ritroverò senza difficoltà i posti dove ho giocato a nascondino. In bocca risellfo il sapore acre delle pere sel vatiche. E l 'odo re
del m ino. E quei nomi di località: il "Rattap one" do ve c'erano gli asparagi. la
"Cupola" ed il "Crap ariu.o ". Nella mente
mi ro m ano racconti di mio normo sui b riganti che taglieggiavano i nostri avi. Tran chella e ra 1111 prepotente, mi diceva, non
w1eroe. Chi ha leffo i bei romanzi di Franco Di Venuta ha presente anche il "Cerrato", è vicino ai " Tenimenti ", quasi li avvolge. Giovanni Mo ffola (il mio bimonno,
come dello scriuore Di Venuta) ne comprò almeno 20 effa ri dai discendenti del
piffore So/imena: li dissodò e li rese all 'ag ricoltura. l "Tenimenli " no. ebbe ro
un 'alt ra sto ria. Dop o i Mazzei venne ro
Consalvo, Pezzullo ed ora Me/uzio. Mi dicono e/re c'è chi pensa di impiantarci una
discarica (via, il composwggio è rur eufemismo. serve p er nascondere la verità ).
Ci provarono un 'altra voltapirì o m eno 15
a nni fa. Non passò, Pasquale Di Masi (che
non p roduceva ancora mozzarelle) si battè
COl i energia. Da queste colonne voglio gridare il mio 110. Pe r non oltraggiare la glo riosa sto ria dei conw dini di Sgarroni che
dai "Tenimenti". termgrama dove un albero vero stellfa a trovare nutrimemo.furono capaci di coltivarci fa ve, grano,
biada ed orzo.
Oreste Mottola
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"Un posto da favola" a Laurino
Qualche giorno addietro nelle vicinanze
del fiume Calore Salernitano e d alla cascata
artificiale,
1wopl"io
sotto l ' ultimo ponte
stretto e disagevole
della stl·ada provinciale Ponte Rotto - Laurino, appena 1wima dell'inizio della serie di
tomanti che tagliano la
collina su cui sot·ge
Laul'ino, alla confluenza del fiume, quasi, con
il ton·ente " Fontanelle", in località detta
" S.Rocco" pet· la lH'esenza, di una chiesetta
ot·mai <tuasi del tutto
diroccata
dedicata
dalla devozione popolare al Santo che, nel passato, si titeneva liberasse dalla peste, nel Comune di Laul'ino, realizzato grazie alla Comunità Montana Calo·
re Salernitano, al Comune di Lam·ino, alla
" Bimed", è stato inaugtu·ato e messo a disposizione dei visitatol'i
uno spazio attt·ezzato,
nel prato, appunto, che
fa da sponda al fiume,
l'i battezzato per l'occasione "Un posto da favola" . Un bel posto, insomma, un magnifico
posto da semtne, facilmente raggiungibile,
pet·altt·o, con una stradina asfaltata creata
appena da qualche
anno. Nello spazio suddetto è stata inserita,
idèata da un at·tista di
Reggio Emilia, Gt·aziano Pompili, una casetta
denominata "Meditet·t·anea", destinata a raccogliet·e e a conservare
i segni ed i simboli di
miti e leggende arcaiche, dell'at·ea meditert·anea ancot·a vive e
pt·esenti almeno nel ricOI·do nella n osti-a ci viltà popolat·e e contadi-
na. A poca distanza dal
prato in questione,
pet·ò, (pm·a, sfortunata
coincidenza) è presente
una struttm-a in cemento " a vista" e senza pt·otezione arborea alcuna.
Si tratta, o meglio donebbe trattusi dell'impianto di depurazione delle acque t•eflue
del Comune di Laul'ino. A questo punto ci si
consenta una domanda
circa il magnifico prato
di S.Rocco eletto e destinato a diventat·e "un
posto da favola".
Non sat·ebbe ora che
gli sforzi della Comunità Montana del Calore
Salenùtano, del Comune di Laurino della
Bimed si sforzasset·o
anche d 'inaugurare,
comunque, far entrat·e
in funzione al più 1n·e·
sto anche il depuratore?
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a cura di Giuseppe Liuccio
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Belle pagine di storia nel tormentato medioevo del Cilento interno
Nella piazza-sagrato due turisti di Amsterdam. armati di sca1poni e contapassi.
consultano, scrupolosi, una guida bilingue: miracolo dell ' interesse per il Parco
nell'inunaginario collett ivo europeo ! Per
fortuna i nostri amici olandesi si incantano ai paesaggi incontaminati di montagne
e valli e nulla sanno delle risse infinite che
bloccano il decollo, in termini di progettualità operativa dell' area protetta cilentana.
Sono a Sacco. che vanta storia nobile di
feudo importante nel susseguirsi di dominazioni di "signori" potenti. esperti di navigazione politica per tenersi a galla. Ne
fecero le spese contadini e pastori inconsapevoli, venduti da duchi e baroni, in una
con la lena, da duchi e baroni nel compli cato gioco di alleanze e tradimenti con
papi e sovrani longobardi, normanni,
svevi, angioini. aragonesi e borbonici nella
evoluzione inuicata della storia della conu·ada dal Medioevo all 'U nità d'Italia. Ne
fu vittima anche la duchessa Saccia che.
in un impeto di orgoglio, osò ribellarsi all' arroganza del marito e finì i suoi giomi
nella prigionia del castello mcrlato a volo
di monte sull 'miosa vallata. Il suo gesto
eroico è consacrato nella toponomastica: e
quel grumo di case a declivio di monte
porta il suo nome. E' una notiz ia, forse
poco attendibile sul piano del rigore stmico ma di sicuro non priva di fascino.
Sono a!Tivato qui in una lumin osa,
anche se 1igida, mattinata di ottobre. La
strada da Piaggine è un nastro grigio a ferita di campagna, un tempo fertile ed ora
regno incontrastato della macchia, da cui
spuntano rari albe1i di frutta (ciliegi, peri
e meli) a testimonianza dei coltivi di un
tempo. E' zona di tena "pugba. friabile e
feconda.
Il monte Moto la ostenta i contraffor ti
nell ' a1idità lunare della cima e nel verde
dei lecce ti a mezza costa. A volte stupisce
. per quegli altari di pietra a sbalzo con l'ocra delle falesie. che 1ifnngono sole. Oreste Mottola. che mi è compagno e guida a
penetrazione nel cuore verde del Parco,
gioca sulla sua qu asi omonimia con il
monte.
Dall'altro lato Vill a Littorio, a son·iso
di campagne. gioca a nascondino conl'oJi zzonte accidentato di colline c valli ed
anticipa. orgogliosamente soddisfatta, la
nuova strada a facile e sicura conquista di
pianura.
La nostra macchina avanza spedita sui
tornanti della vecchia, la cui memoria si
perde nella notte dei tempi, e che fu "Via
del sale" e ··via del grano" ad animare
u·affici e commerci di Velini e Pestani con
il Vallo di Diano.
E Sacco fu castrum am bito e temuto per
la sua posizione strategica, attore e protagonista di belle pagine di storia nel tormentato medioevo del Cilento interno,
come testimonia, con rigore di 1icerca. don
Cmmine Troccoli, genius loci, autore di
un ponderoso tomo sulla conu·ada.
Contìdo ad Oreste Mottola la mia amarezza per le tante terre abbandonate, che
potrebbero, invece. atti vare una fortunata
spe1imentazione di lavoro con rccupero e
valorizzazione delle specie autoctone di
piante, ortaggi e seminativi ed animare un
parco didattico a supporto di scuole, ecoturisti e studiosi di botanica. Utopic di fantasiosi giornalisti con occhi accesi a progettualità di futuro o provocazione- scommessa per amminisu·atori locali e giovani
intraprendenti innamorati della propria
ten·a?
Per intanto il paese
vive più di passato e di
ricordi che di presente
e di futuro con la gratuita violenza delle
case nuove a sfregio di
un centro storico con
bei palazzi gentilizi e
portali di pietra e vie e
vicoli dall'acciottolato di secoli, che, polipaio ardito, scivolano
a valle o scalano il
monte.
La sn·ada principale, che sp acca in due Antonio Resciniti,
l'abitato. è deserta a
mezzogiorno. E sarebbe spellrale di solitudine e silenzio se non fosse per una vecchietta malandata che ci saluta a più riprese e farfuglia fhsi incomprensibili, vittima, suppongo, di arteriosclerosi galoppante e malcelato desiderio di comunicazione. Che tene rezza quel sorriso non
pri vo di grazia nonostante l'età e gli acciacchi!
Al Comune, invece. c'è fervore di lavoro c di progetti con un sindaco a tempo
pieno. che ci parla con entusiasmo della
comunità sacchese all ' estero ed espone
con orgoglio quel cimelio di fotografia che
immortala la visita della signora Laura
Tyson, bionda segretm·ia di Clinton, in visita nella terra de i padri. S' infiamma all' ipotesi di rec upero di Sacco Vecchia.
che, da uno sperone di roccia. minaccia il
volo nella gola del Sammaro, e che . in un
parco archeologico attrezzalo, ricreerebbe un segmento di storia utile a capu·e
eventi poco noti o completamente sconosciu ti ai più. E, quel che più conta. immetterebbe in rete altre risorse ad attivm·c
itinerari di turismo culturale che già tTO·
vano in Laurino, da un lato. Roscigno
Vecchia, dall'altro, e
Teggiano. sul versante del Vallo. de i notevoli punti di forza. Il
sindaco ed i suoi collaboratori c i credo no
molto e contano su i
promessi (?) finanziamenti region ali per il
decollo.
Nell'attesa la menumentale Panoccbiale
merita già da sola una
visita accurata ad ammirazione di quadri c
statu e d'autore, altari
sindaco di Sacco in marmo istoriato.
coro !igneo di pregevole intarsio, artistico lavabo scolpito in
pieu·a viva. Così come meriterebbe un
museo tutto suo l'opera del centenmio m·tigiano-artista Coccaro. (Che meraviglia
quel massiccio altare di legno. paziente e
sapiente atto d'amore all'arte e alla fede!)
E' testimonianza di passaggio di mona-
di Giuseppe De Vita
ARTE DENTRO
Pino Veneroso Re Marina (navigatore solitario)
Ra sempe a la Marina
t'àno chiamato Pino
e ss1 'nna cerzal
Fai cheddo
ca nisciuno a lo Ciliento
se sonnava re fa.
Lo fai ppe capl int'a tti
cheddo c'ancora non saL
lo fai ppe fa parlà
a lo munno sàno
re dde quatto casi re Marina
re l'antica Pisciotta
e de lo Ciliento nuostol
Ulisse quanta uài ca passào
eco lo mari!
Ma, peéché iddo
lo stirava lo mari l
Tu fa lo bravo,
no lo sfirà lo mari
làssate portà ròce ròce
puri quanno se 'ncazza.
'Nfunno 'nfunno
manco tu la sai
pecché lo fai l
'Nna cosa è certa
ca te sienti re la fa
eco tutto te stesso
fin'a l'ògna re li pieri.
Come è certo ca sai
ca lo core re li celentani
è eco tti
vola 'ncoppa l'ònne eco tti
e vole vence eco tti
Pino Veneroso re Marina re Pisciotta
nato è crisciùto ppe esse eroe.
Tu lo ssài
ca cchiù te fai zico inta lo còre
cchiù lo mari te vòle bene
e te carrèia addòve vuoi tu!
PINO VENEROSO DA MARINA. Da sempre alla Marina/ ti hanno chiamato Pino/ e sei una quercia!/ Fai quanto/ nessuno nel Cilento/ sognava di fare. l Lo fai per leggere dentro di te/ quello che ancora non sai di te. / Lo fai per far parlare/ il mondo intero/ di quelle quattro case di Marina/ dell'antica Pisciotta/ e del nost ro C ilento! l Nel profondo/ nellnche
tu lo sai/ perché lo fai ! l Una cosa è certa/ che senti di farla/ con tutto te stesso/ tino a lle unghia dei piedi. / Come è certo
che sai/ che il cuore dei cilenta ni! è con te l Yola sulle onde con te/ e vuole Yincere con te l Pino Generoso di Ma rina di Pisciotta l nato e cresciuto per essere eroe. l Ulisse qua nti guai passò/ colmare! l Ma , perché lui / lo sfidaYa , il mare! l T u
fai il bra Yo, /non lo sfid are il ma re/lasciati portare dolcemente/ pure quando infuria. l Tu lo sai/ che più piccolo ti fai
nel cuore/ più il ma re ti protegge/ e ti porta dove vuoi tu!
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c i d'Oriente e di culto italo-greco il campanile (fu già della vecchia parrocchiale
dedicata a San Nicola). che accogle in tre
nicchie esterne le statue di terracotta di S.
Silvesu·o, Cristo Jlagellato e San Nicola c
che la gente ha ribattezzato affettuosamente " i mocci".
La visita ci è resa possibile dalla disponibilità di un sagrista-mobiliere. che spalanca le porte dell a cattedrale (come con
un pizzico di orgoglio i sacchesi defin iscono la loro Chiesa Madre). anneggiando con una enorme chiave da museo. miracolo. suppongo. dell 'artigianato locale
ormai estinto. Sono febcemente sorpresi
anche i turisti di Amsterdam. che. probabilmente, senza di noi sarebbero stati privati di una interessante esperienza sul
piano st01ico-artis tico.
Ci salutano con un cenno di soniso
mentre la nosu·a macchina imbocca la discesa a conquista della Valle con gli Alburni che ridono di paesi sulle fianca te.
menu·e la strada scavalca i ponti arditi del
Sanunaro e del Fasanella che vanno ad ingrossare d· acqua e storia i l Calore. p lima
della confl uenza con il Sele a conqui sta di
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IL 'VALCAJ.ORB 9
1-15novembre2003 l N.21
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luna nel paniere" a Capaccio
Diciassette racconti con al centro la religiosità popolare di cui la storia del Sud è piena
E' stato presentato nel refettorio del Convento di
Sant'Antonio. a Capaccio, il libro di Pasquale Maffeo, La lun a nel paniere. pubblicato dall 'editore Caramanica. Alla cerimonia so no intervenuti il sindaco
di Capaccio, Pasq uale Marino , il vice sindaco, Mari lena Montefu sco, il poeta-scrittore Alfredo Di Marco
ed il giornalista Giuseppe D 'Amico. Pubblichiamo, di
seguito, alc uni stl·alci de ll ' intervento di Giuseppe
D'Amico.
Il primo merito del libro di Pasquale Maffeo è quello di essere accessibile a tutti sia per quanto riguard a
gli argomenti trattati sia per fluidità del linguaggio.
Con questi racconti vuole far conoscere determinate
storie del suo paese che ha vis suto in prima persona o
che ha appreso dal racconto degli anziani.
E' questa l'essenza del libro: dic iassette racconti di
vari argomenti con un denominatore comune che possiamo racchiudere in un so lo no me: Capaccio, il paese
in cui l' Autore è nato, dove ha vissuto la sua giovinezza e dove rito rna ogni qualvolta le vicende glie lo
conseuto no. come un Uli sse dei tempi moderni che di
tauto in tanto to rna a rifugiarsi ne lla sua Itaca.
In q uesti racconti c'è tutto: c'è la religiosità popo lare di cui la storia del Sud è piena; penso alla tradizionale processioue cou le cente che avevano ed hanno
un forte significato devozio nale e testimo niano, comunque. la vicinanza psicologica con il sacro che gli
abitanti del Sud hanno sempre avvertito e divulgato.
Quanta gente ha bussato al Santuario della Madou'na
del Granato prima per chiedere una grazia e poi, dopo
averla ott enuta, per sciogliere un voto!
No n vanno poi so ttovalutate nel mondo contadino
tradizio ni ininterrotte e sempre attuali come l ' usanza
di non lavorare il latte nel giorno dell 'Ascensione per
regalarlo ai vic ini per i tradizionali tagliolini con il
latte. oppure q uella di consentire soprattutto ai giovani di fare un ' abbuffata di c iliege la seconda dome nica di giug no).
In ques ti racconti troviamo. so prattutto, l' umanità
tipica di una terra c he è ricca di valo ri umani e mo-
Pasquale Maffeo
rali: donne povere del popolo basso contrapposte a
donne ricche dal punto di visto economico ma, a vo lte,
povere di valori; c 'è la piaga del caporalato e c'è l ' u m anità del medico del paese, missionario aute ntico,
che no n disdegnava di stare vicino alle persone malate anche nel giorno di Pasqua ; ci sono i ricordi della
guerra e delle tante ingiustizie subite da quelle che ho
de finito poco fa le classi s ubalterne costrette al silenzio.
Non manca il giovane sacerdote costretto a fingersi esorcista pur di alleviare le sofferenze di un a mori bo nd a. Penso, ancora, allo sbarco dell'esercito am e -
ricano a Paestum (ne l 1943) e alla co ngiura d i Capaccio de l 1246. soffocata nel sangue.
Di questa traged ia c 'è traccia anche nella piazza
principale di Grosseto con una lastra di marmo (foto
a fianco) collocata sull'antico maniera degli Aldobrandeschi con la scritta " in questo castello Federico
II fu avvisato della congiura di Capaccio".
Un discorso a parte andrebbe fatto per il Gran To ur
che a partire dal Cinquecento e fino all 'Ottocento pose
Paestum all'atte nzione dei paesi del Nord Europa: i
giovani r ampolli delle famiglie nobili no n po tevano
dire di avere completato il bagaglio c ulturale senza
avere visitato la Grecia; ma poiché in Grecia non si
poteva andare perché gli Ottomani no n lo co nsenti vano, per conoscere la Grecia bisognava visitare la
Magna Grecia. Per qu anto riguarda i temi religiosi,
accanto alla religiosità del popolo basso troviamo elementi dotti: fi no al l850 Capaccio fu sede dell ' antica
diocesi caputaquense; penso, inoltre, alle vicende dei
resti mortali di San Matteo che, custoditi nel Cilento,
fu rono successivamente trasferiti a Salerno.
Ci sono poi i ricordi di famiglia : i ricordi dell ' infanzia (il tren o e r a un lu sso); i ricordi della madre
prematuramente scomparsa e del padre; quelli del periodo bellico quando, da un giorno ali 'a ltro. gli a lleati di ieri diventarono nemici e viceversa.
Sono storie importanti anche perché la tradizio ne
orale negli ultimi decenni ha assunto un valore enorme ma se fo sse rimasta tradizione orale con il passar
degli anni (anc he se tramandata di padre in figlio oppure dai nonni ai nipoti) fatalmente gli avvenimenti
narrati finirebbero co n l' essere modificati.
E questo mi convince ancora di più circa l'importanza del lavoro di Maffeo il quale ha il grosso m erito di avere raccolto dalla viva voce degli anzia ni storie vere e, avendole messe s u c arta, ha fatto in modo
che esse possano essere tramandate ai posteri ne lla
loro interezza.
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Giovanna De Rosa è Miss Teen-Ager a Roccadaspide
Giovanna De Rosa, rocchese
di Carretie llo, è la nuova Miss
Tee n-Ager 2003. Giovanna è
stata incoro nata come la "più
bella" a Roccadaspide Il 26 o ttobre scorso, durante la quinta
tappa regionale del concorso internazionale "Miss Teen-Ager".
La kennesse, in Campania dopo
due anni, è stata presentata da
Katia Santillo e Rosita De Palma
in un'aul a consiliare gremita.
Men tre un video proie ttava le
immagini delle concotTenti di
ieri e oggi( Lorella Cuccarini,
Serena Autieri), 18 ragazze, provenienti da tutta la Campania, si
sono contese il titolo di Miss
Teen-Ager, Miss Eleganza, Miss
Show-Girl, e altre otto fasce. Le
protagoniste , oltre a sfilare, si
sono cimentate in prove di canto
e ballo. La giuria era composta
dal pres idente della Pro- Loco
Molinara, dagli assessoti Miano
e Galardo, dal consigliere comunale Francio ne, dal presidente della Comuni tà Montana De
~
Al centro Giovanna De Rosa
Rosa e dall' imprenditore Gorrasi. A Miss Teen-Ager Giovann a De Rosa, si sono affiancate Serenella Lista, Marisa
Maffeo e Anna Vitale.
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della porta accanto, ba mostntto
la disinvoltura delle protagoniste nell ' interpretare il doppio
ruolo.
Le ragazze si contenderanno
la fmale regionale che si disputerà a Capaccio i primi di Dicembre. Lucas Salzano. respo nsabile del concorso per la Cam pania, ha definilo la serata: "
Uno spettacolo nello spettacolo
perché le ragazze oltre c he belle,
sono anche brave.
Miss Teen-Ager, inoltre, ha
una particolarità: quando una ragazza si disting ue, viene segna- ,
lata al respo nsabile nazionale
Nu11zio Russo ed è proiettata alla
final e nazionale che si ten·à a
Cortina d'Ampezzo a metà Dicembre··.
Durante il concorso delle
"grandi", hanno sfilato anche i
bambini vestiti dal "Po ncho" di
Capaccio, accompagnati dalla
musica di Lello Biondi e dalle
coreografie della "Number One"
di Roccadaspide.
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Direttore Paola Desiderio
"La cooperativa "Il MaJTOne" arranca. Il
prodotto conferito è inferiore al quantitativo che la nostra società può lavorare. Speriamo solo che nel prossimo anno i produttori ci portino più castagne. Anche il marchio di Indicazione Geografica Protetta, Igp,
che stiamo aspetta ndo dal Ministero può
aiutarci molto. C'è poi un contenzioso riguardante il suolo scelto in un primo mo!llento per la realizzazione della cooperativa, nella zona dei castagneti, ma non ci interessa direttamente".
Sta parlando Geppino Z unno, uno dci dodici componenti il consiglio amministrativo di cui fa parte a nche il presidente Gennaro Cavallo. I compagni di cordata dc "TI
Manone" sono in tutto 250.
La cooperativa agricola è a valle di Roccadaspide, in località Spinosa. Lo stabilimento industriale, una costruzione moderna
atlreu..ala di tutto punto con macchinari all'avanguardia, si estende su un'area di diciassettemila metri quad1i, di cui quattrom ila coperti. Conferisce al prodotto un elevato livello qualilativo.
Le fas i della produzione sono precedute
da un' accurata calibratura dei frutti. Le castagne, praticam ente, passano atlraverso un
"setaccio" c he Le divide in grandi. meno
grandi. piccole, ecc. Poi vengono sottoposte
a una rigorosa selezione manuale per togliere d alla massa quelle bacale. Successivamente parte delle castagne è sottoposta
alla cura in acqua e parte sterilizzata a 45
gradi.
Le castagne che non subiscono alcun intervento di 11-asf01mazione vengono messe
in apposite celle frigorifere nelle quantità
sufficienti per le immissioni periodiche al
conswno. Il prodotto da tra~fotmare, inve-
Geppino Zunno
ce, viene sgusciato ed avviato alla produzione di farina di castagne. castagne secche
e mannellate.
La cooperativa "Il Manone·· è nata nel
1982. Gli attuali soci sono residenti nei Comuni di Castel San Lorenzo, Felitto, M agliano Vète re, Stio Cilento c Roccadaspide, che ha il gruppo più consistente. ''Il Marrone" è una tra le più importanti realtà del
Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di
D iano c he ha fatto del rispetto della natura
e della valorizzazione dei prodotti tipici locali uno dei suoi principali motori di sviluppo della zona.
I punt i d i forza della cooperativa consiston o nelle qualità della m a te ria p rima
e della produzione, nel s istem a produttivo d 'avangua rdia e n ella professionalità
d ei d irigenti e d egli addetti.
·'Per il momento -riprende subito Geppino Zunno- la situazione è nera. La cooperativa '·11 MatTone·• stenta. Non è stata
mai '·creduta'·, già dal primo m ome nto. Il
prodotto conferito è inferiore al quantitativo che la cooperativa può lavorare. Le
spese sono troppe. I produttori non c i portano tutte le castagne. Ogni a nno consiglieti e presidente fann o appello ai cast3nicoltori di conferire il maggior quantitativo possibile di questo benedeuo frutto.
La cooperativa, nell3 nostra realtà. è una
cosa positiva ma per sopravviwre ha bisogno di più castagne".
Com e va il m e rcato?
"Bene. E' l'unica cosa c he adesso ci rincuot-a . Per no~ in Italia e all'estero, c'è sempre spazio. Solo che. non per colpa nostra.
di castagne ne abbiamo pot:hc c ci regoliamo perciò in modo diverso. Qualche giorno
fa. puru·oppo, non abbiamo potuto s<xldisfare una grossa richiesta pervenuta dalla
Svizzera perché, a causa dello scarso quantitativo, non avevamo creduto oppot1uno selezionare la pezzatura alla quale erano imeressati gli elvetici".
Q ua nti op erai assorbe "ll Ma rrone"?
"Quest'anno ne abbiamo presi una sessantina, per la maggior parte donne applicate nella selezione manuale delle castagne.
Ci stiamo adoperando, comunque, per raggiungere certi traguardi in m odo da far lievitare innanzitutto la situazione ecu nomi ca,
prolungare il periodo lavorativo c nello stesso tempo aumentare operai e impiegati ·•.
A che punto si trova la pratica per l'Indicazione Geogrntica Protetta dei m a r roni?
" L ' I.G.P. è al vaglio del Ministero. Mi
auguro che facciano presto in modo da uti-
Franco fufiano
ROCCADASPIDE
In ventimila alla Festa della Castagna
La "Festa della Castagna",
diciassettesima edizione, ha
chiuso con successo. In quattro
giorni vi hanno partecipato almeno ventimila persone, Jichiamate da spettacoli, mostre di artigianato, competizioni spmtive
e c ulturali e d a gelati, lesse, ballotte, piatti caratteristici di castagne e caldatroste. Quest'anno
la sagra, organizzata come in
passato dall'associazione "Castagna d'Oro" di cui è presidente Vincenzo Cortese, è stata
ospitata d alla cooperativa "Il
Matrone", in località Spinosa di
Roccadaspide. Si è svolta con
l'assistenza degli assessat-ati all' agricoltura della regione Campania e della provincia di Salerno, del Parco nazionale del Cilen to e V allo di Diano, dell'assessorato al turismo di questo
Comune e della Comunità
Montana del "Calore Salemitano". Per tutta la dmata gli stands
gastronorrùci sono stati letteralm e nte presi d'assalto fino a
tarda notte. Ce n'era per tutti i
gusti e per tutte le tasche. Sulla
protagonista assoluta della festa,
la castagna di Roccadaspide, i
cui man oni sono in attesa del
con ferimento del m archio d i
"Indicazione Geografica Protetta" . Loretta Rossi Stuart ha presentato "Cotrida allo sbaraglio",
un prograuuna dedicato agli studenti. E ' stata molto seguita
anche la corsa su strada "Su e
giù per i castagneti". n prerrùo
"Castagna d ' Oro", settore istituzionale politico, è stato assegnato quest'anno ad Alfonso
Andria, Presidente della Provincia di Salerno, "per aver saputo trasferire- dice la m otivazione- in seno alla sua amministrazione valori positiv~ quali la
cultura delle regole e dell'etica,
assictrrando sempre una presenza prudente ed intelligente, onesta e moderata, da vero alftere
del cattolicesimo democratico.
Si è sempre distinto -prosegue
la motivazione-- nella concertazione P.Olitica per pacatezza e
garbo, riuscendo a dare un va-
lore aggiw1tivo alle manifestazioni di rilievo presenti nel tertitorio, tra c ui la Castagna
d'Oro, istituzionalrnente ti conosciuta dall'Ente Provincia".
Quello del settore C ultura e
spettacolo è andato invece a Sebastiano Somma, l'attore che riscuote in questo momento il
maggior consenso di pubblico,
"che si è ritagliato -si legge nella
motivazione-uno spazio di consistente popolarità in varie espeJienze artistiche e teatrali, nonché nei fotoromanzi, ma la sua
stagione di grandi successi si
deve a riusciti personaggi in diverse fiction RAI e Mediaset di
notevole impatto popolare, dove
ha dato dimostrazione della propria maturità di attore, particolarmente in Sospetti e Madre
Teresa di Calcutta". La cooperativa "ll MaJTOne", presidente
Gennaro Cavallo, raccoglie 250
produttori, ma non è l' unica società che si occupa di castagne.
Ci sono anche la ''MaJTOnfonte" d i Mario Miano, nella fra-
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zione Fonte, e 11·e o quatll·o privati che operano u·a il cenll·o
abitato e la zona montana. Nel
1935 i manotù di Roccadaspide e rano già in vendita in un
noto supermercato di New
York , non lontano dal salone
dove andavano a farsi i capelli
Greta Garbo e Rodolfo Valentino. Li spediva, in sacchetti di
iuta, Gaetano Antico. Oggi i
maJTOni di Roccadaspide, ritenuta la capitale delle castagne.
sono in attesa del conferimento
del marchio di Indicazione Geografica Protetta. In tempo di
guerra le castagne sono state la
salvezza per molte farrùglie di
questa zona c he non avevano
altro di cui nullirsi. L'anno prossimo saranno lanciate sul mercato, sembra, antiche ricette locali rinvenute in una soffitta abbandonata, riguardanti il liquore di castagne, la grappa alle castagne, i fagioli con le castagne
e le polpette di castagne, in occasione della Festa che si teltà,
come quest'anno, in autunno.
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prodotto recante la I.G.P. Man·onc di Roccadaspide, all'atto dell ' immissione al conswno allo stato fTesco, deve ris)Xlndcrc categoricamente a sci precise c:mutcristiche.
J\.1 lo stato essiccato. in guscio o sgusciate. a
due nel primo caso. mentre nel secondo le
castagne devono essere sane di colore pagl ieri no c con non più dd venti per cento di
difetti (tracce eli bacatura. clcl(1Jmazioni. -:IX.
La zona di produzione dell'l.G.P. Manone
di Roccadaspide (al primo posto per il quanlitativn) comprende 62 Comuni dell 'entrolena cilentano, più altt:i 7 p:u-zialmcntc interessati.
L; accertamento della sussistenza delle
condizioni tecniche di idoneià cd i relativi
conll·olli. d i cui all'art. 10 dd Rcg. CEE n.
2081/92, saranno effettuati ai sensi delle
normativc vigenti in materia. da organismi
privati d i controllo a utorizzati o da autorità
pubbliche designate...
Q u alcuno d ice che la localizzazione
dello stabilime nto in zona Spinosa non r isponde bene ai req uisiti. Perche?
"Sfido chiunque a u·ovare un· allra area
di queste dimensioni nei paraggi del cenu·o
abitato. E' vero: !"esproprio del ten eno nei
castagneti non andò a buon fi ne. ma no n per
colpa nos tr a. L'un ico torto. per mc. è che
andammo a garantire il mutuo in banca per
non far restituire il decreto, dopo tanti impegni da parte del primo presidente GuglieiJno Capuano . Ecco perché ··u Manone.. si n·ova in località Spinosa. c·~ ancora
un conte nzioso aperto sul suolo scelto in un
primo momento per la realizzazione dello
stabilimento. nella zona dci castagneti. ma
non ci riguarda direttamente...
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1-1 5novembre2003 l N.21
redaz_ione@ilva lca lore.it
XiagaLe._a.~sagg~-~~,~~~
lJL VALOALORB11-
a cura di Diodato Buonora
[email protected]
;:;--: ot"'t.ft::'
Tartufo eporcini avolontà a"Il Fauno" di Altopiano Laceno
Avevo sempre immaginato il
Lago Laceno, dove tanti salernitani
vanno a sciare nei periodi invernali, un bel lago tra i monti della verde
Irpinia. Invece s ull'Altopiano Laceno, posto da noi visitato, il lago
si è prosciugato parecchi anni fa. Al
suo posto solo un grande prato, intorno ad uno stagno, dove bovini ed
ovini pascolano in libertà.
Nonostante ciò, il posto è interessante e merita una capalina, non
solo quando c' è la neve. Altopiano
Laceno è nel comune di Bagnoli Irpino, a 1051 metri d'altez za ed è
circondato da cime che offrono stupendi panorami come il Monte Cervialto a 1809 metri, la cima più alta
della Campania. Per arrivarci, uscire ad Avellino est (NA-BA) e proseguire lungo l'Ofantina bis (scorrimento veloce), oppure, a Contursi (SA-RC) prendere l' Ofantina e
seguire le indicazioni.
Il locale da noi visitato è "Il
Fauno", nome che ricorda la creatura mitologica me tà uomo e metà
capra che era il Dio della campagna
e dei boschi e protettore di tutti i
loro abitanti.
A gestire il locale i Nigra, 4 fratelli che con impeg no cercano di
portare in al to la gastronomia locale, che in questi periodi offre prelibatezze come porcini, tartufi e castag ne.
Il posto è rustico, accoglien te,
semplice, originale (le toilette erano
segnate con i nomi di Adamo ed
Eva) e per certi versi casereccio. Le
L'OPINIONE
APA
Marianna Taurasi 1998 Docg dell' azienda Marianna di Avellino.
Mi sono seduto a tavo la a "Il
Fauno" il 23 ottobre e se volete andarci anche voi, prevedete la spesa
di 22 euro a persona (vini a parte).
La "mia" ricetta:
Tagliatelle all'uovo con rucola e tartufo nero
Ingredienti per 4 persone: 400 g.
tovaglie e i tovaglioli sono di stoffa, mentre i coprimacchia sono di
carta caldamente colorata. A riceverei Santino, uno dei fratelli Nigro,
che si è preso cura di noi. L' amico
che ci aveva invitato, aveva prenotato ed in un certo qual modo aveva
sommariamente ordinato.
Ed ecco, che tutto a centro tavola,
ci servono: crostini ai porcini, crostini al tartufo, insalata di tartufi, ri cotta tartufata, polenta con funghi,
asparagi gratinati con tartufo e vitello tartufato. Passiamo ai primi e
(sempre al "centro") ci portano:
"pappardelle tagliuzzate con porcini e castagne", "mezzi paccheri con
tartufo, pancetta e pecorino" e "ravioli al ragù".
. . . .. .
·~- . ~.~._,.-
··-- ... ~ moncil
Poco interessanti i secondi: fe ttina di maiale (venduta come filetto)
ai porcini, spezzatino di cinghiale e
uno stuzzichino al tartufo (al forno,
tra due fettine di formaggio dolce,
prosciutto e una lamella di tartufo
nero). Poi, a seguire delle caldarroste (che come i porcini ed i tartufi
erano rigor osamente di Bagnoli Irpino) e un ano nimo tronchetto alle
castagne profumato al liquore Strega. Per digerire, una grappa (modesta), naturalmente al ... tartufo.
Come vino, abbiamo lasciato fare
a Santina: prima ci porta un rosso
d'Irpinia che non era di nostro gradimento e non l'abbiamo bev uto.
Poi, abbiamo chiesto altro e la musica è cambiata con un Dedicato a
gruppo in cui impegnarti!
Questo vi garantirà almeno la certezza che,
anche se alla fine non
sarai eletto, non avrai
rimpianti per aver ceduto al tuo istinto di
apparire.
Se, poi, ti capita di essere eletto (non importa se tra le fila della
maggioranza o dell'op·~'-... posizione) partecipa
~~ '·· «~~ con coscienza
·:..... -..........~~~ ..... agli incontri
,.,......., ... ··~'l\!
....._ '''..,__ ' idi gruppo, o
'
di partito; ai
pre-consigli;
consulta gli atti
nomico, ...
prima e dopo le seNon ci sono consigli
dute del Consiglio,
da dare, esperienze che parla a ragion veduta e
fanno testo, indirizzi
sappi conservare il consenso che ti ha portato
utili a cui bussare, ...
Una massima spero che fino a alle porte del
tu la tenga ben presen- "potere". Solo cosl pote: non farti scegliere
trai ancora essere fiero
ma sii tu a scegliete il
di te!
tagliatelle an· uovo - 50 g tartufo
nero di Bagnoli Irpino - un mazzetto di rucola- agl io - acciughe salate - brandy - olio extra vergine d'oliva - sale.
Preparazione: mettere in una padella di media grandezza l'olio, l'aglio tritato, le acci ughe sminuzzate
ed una parte di ru cola tagliuzzata .
Aggiungere 1/2 bicchiere di brandy
e farlo evaporare. Nel frattempo
cuocete le tagliatelle in abbondante
acqua salata, farle saltare nella padella con la salsa preparata, aggiun gere il tartufo grattugiato ed il
restante della rucola.
Vino consigliato: Rubrato 200 1,
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LA PIANISTA STEFANIA LETTIERI
A VIETRI SUL MARE
Si è laureata in Farmacia presso l'università di Salerno Angela Adami. La
neodottoressa ba discusso una tesi sui
Stefania Lettieri si afferma alla Vedizione del Concorso Pianistico lnternazionale "Vietri sul Mare- Costa Amalfitana" La commissione, presieduta dal
M° Carlo Bruno e dal premio Oscar
Luis Enriquez Bacalov, ha decretato i
vincitori delle altre categorie in gara:
Stefa nia Lettieri, 12 anni, di Roccadaspide, si è aggiudicata il primo posto
della categoria A. La cerimonia di premiazione tenuta nei saloni del Lloyd 's
Baia Hotel di Vietri alla presenza delle
autorità locali.
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