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Nibionno: inaugurata Kairos, la nuova comunità per minori con disagi
psichici promossa dalla Caritas. Subentra al centro Meschi
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02 settembre 2016
Da sinistra il parroco di Tabiago don Luigi Bianchi, don Ettore Dubini, referente della Caritas zonale
La comunità Kairos sarà operativa già dalla prossima settimana con i primi innesti e arriverà ad ospitare otto adolescenti tra i 15
e i 17 anni che, quotidianamente, saranno accompagnati nelle loro attività da figure cliniche ma anche da educatori, tecnici di
riabilitazione e infermieri.
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Al microfono, sulla sinistra, il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti
Da sinistra il benefattore Ettore Fiorina e la dottoressa Marina Zabarella
A presentarla durante la semplice e intima cerimonia di inaugurazione è stato il presidente dell'ente gestore, Renato Ferrario.
"Sarà una comunità terapeutica, ma aperta al territorio come lo era il Meschi. In questi ultimi anni abbiamo rilevato il
bisogno di tanti adolescenti che vanno seguiti. All'idea di aprire questa comunità a seguito un periodo preparatorio
molto lungo. È stato un percorso ad ostacoli e in salita, soprattutto quando si è trattato di spostare gli ospiti del
Meschi da quella che ormai era diventata la loro casa" ha così esordito, mostrando visibile commozione.
Il vicesindaco del Comune di Nibionno Giovanni Bisanti Panzuti e l'assessore Laura Puttini
"Abbiamo tolto un albero ben radicato per far crescere una nuova pianta. Non è stato semplice trovare una struttura
adeguata per il centro Meschi, sul territorio occorre un notevole sforzo culturale perché c'è ancora resistenza alla
malattia. Abbiamo però trovato tanto sostegno e incoraggiamento per andare avanti e aprire Kairos, che è un luogo di
decisione e di esperienza dove ci si può fermare per riprendere quita e ragionare sulla vita. Tante persone hanno
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creduto in questo progetto, dalla Caritas e a don Roberto al signor Fiorina, a vari medici e specialisti oltre all'azienda
sanitaria di Lecco e alle autorità locali. Devo ringraziare anche tutti i membri del consiglio di amministrazione, gli
operatori e tutti gli ospiti. Crediamo che sia importantissimo avere sul territorio una realtà sociale che tutela i minori.
Siamo carichi e vogliosi di partire per lavorare con professionalità nel campo della salute mentale in un ambiente
amichevole e famigliare".
Da sinistra Lele Marinoni del CFPP di Lecco e Giovanni Carrara del Consorzio Farsi Prossimo
La parola è poi passata a Luciano Gualzetti, direttore della Caritas ambrosiana presente alla mattinata odierna. "Come Caritas,
siamo sul pezzo. Cerchiamo sempre di individuare il miglior utilizzo per le nostre strutture, che sono frutto di
donazioni ma tocca a noi avere la responsabilità di ricercarne le più appropriate destinazioni. Il Meschi, ad esempio,
non è stato solo un servizio ma ha offerto al territorio l'opportunità di intessere relazioni e di vivere ascoltando il
bisogno degli altri e prendendosi cura dei più deboli. Con la nuova comunità per minori non si scherza. Ci vogliono
competenze specifiche e una spola quotidiana con le autorità sanitarie. Il vero problema sarà fare in modo che il
nuovo servizio risponda ad esigenze al passo con i tempi. La villa di Tabiago, che non era più idonea ad accogliere
malati di Aids, si è aperta ad una nuova comunità che è tra le prime a nascere in Lombardia. Si è cercato di mantenere
il valore dell'immobile soprattutto per il significato che ha avuto per la comunità locale" ha sottolineato. "Ci siamo resi
conto che le situazioni evolvono - ha poi aggiunto Gualzetti - e che bisogna andare incontro a nuove sfide. Come Caritas
Ambrosiana vogliamo accompagnare questa nuova comunità affinché sia sempre più accanto alle persone che hanno
bisogno oggi. Per rispondere alle necessità degli adolescenti con problemi psichici e con fragilità, legate al
cambiamento epocale che tutti stiamo vivendo, occorre una coralità di responsabilità oltre a tante capacità e
competenze. La Caritas ci sarà in nome di una vita cristiana e civile che vede al centro valori come aiutare tutti a vivere
una vita significativa, che è quella che si dona per gli altri".
Cristina Riva, responsabile dell'area salute mentale della cooperativa L'Arcobaleno, e il presidente Renato Ferrario
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Valori condivisi anche da Ettore Fiorina che, oltre vent'anni fa, scelse di donare l'immobile di sua proprietà alla Caritas
Ambrosiana per scopi sociali. "Mi sento fortunato ad avere avuto questa opportunità. Mi sarebbe dispiaciuto se l'idea
delle origini fosse stata travisata, ma non è questo il caso. Auguro che le cose possano proseguire con serietà e
soprattutto che ci sia sempre al primo posto lo spirito di servizio verso chi ha bisogno".
Spazio poi all'intervento della neuropsichiatra dell'Azienda ospedaliera di Lecco. "Siamo molto contenti di questa nuova
apertura perché ci rendiamo conto che il malessere psicologico delle persone sta aumentando in maniera
esponenziale, soprattutto tra i ragazzi dai 12 ai 18 anni. Emergono patologie e disturbi anche gravi, fino ad arrivare ai
comportamenti tendenti al suicidio e alle condotte autolesive. La sfida di noi medici è quella di dare una risposta
sempre più globale a questi nuovi bisogni, cercando di aiutare a ritrovare il benessere della persona in famiglia o in
comunità da cui, dopo uno o due anni di percorso, si può tornare alla normalità" ha detto la dottoressa Marina Zabarella.
Congratulazioni sono arrivate anche dal vicesindaco del Comune di Nibionno Giovanni Bisanti Panzuti, che ha preso parte
all'inaugurazione insieme all'assessore alla famiglia Laura Puttini. "Sono contento di vedere questa casa rinascere, a suo
tempo avevo seguito l'inserimento del Meschi. La nuova comunità tratta situazioni molto delicate, che richiedono
persone competenti come quelle di cui è formato il vostro staff. Vi faccio i miei personali auguri e quelli del sindaco
Usuelli" ha detto.
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Un pensiero è stato espresso anche da Giovanni Carrara, rappresentante del Consorzio Farsi Prossimo di cui "L'Arcobaleno" fa
parte. "Kairos è un servizio che raccoglie una nuova sfida, quella dell'attenzione alla neuropsichiatria infantile. Anche a
Milano aprirà presto un nuovo centro con un percorso simile. Tra le nuove frontiere per rispondere a queste tipologie
di bisogni quella del riuso, ossia la raccolta di vestiti per promuovere opere sociali. È un modo per creare economie
circolari e per rigenerare risorse che poi tornano utili alla comunità" ha detto.
Da sinistra il parroco di Tabiago don Luigi Bianchi e don Ettore Dubini, referente di Caritas zonale
Gli ha fatto eco Lele Marinoni, ex presidente del Consorzio Consolida e ora direttore del CFPP (Centro di Formazione
Professionale Polivalente) di Lecco. "Far nascere una comunità come questa significa cambiare la prospettiva di un
territorio intero e sollecitarlo ad essere responsabile. Kairos è il tempo propizio, diverso da kranos che è invece la
continua successione di attimi. La cooperativa L'Arcobaleno ha dimostrato di essere cresciuta e in vent'anni ha
saputo intravedere nuove sfide, facendo maturare una nuova offerta. Io credo che il nuovo centro possa essere una
risorsa interessante per costruire percorsi di vita per i ragazzi. Sono certo che questa comunità saprà trasformare il
tempo che tutto divora in tempo che tutto accoglie" ha dichiarato.
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Non è mancato il saluto della responsabile area salute mentale della cooperativa L'Arcobaleno, Cristina Riva. "Da due anni
lavoriamo a questa opportunità. Ringrazio tutte le persone che ci hanno creduto soprattutto gli operatori, che hanno
lavorato moltissimo soprattutto fermandosi a pensare. L'elemento forte da cui siamo partiti è stato cercare di
conoscere e capire cosa c'era già. Grazie a Federica, Giulia, Elisa e Alessandra, Giuseppe, Ambrogio, il dott. Andrea
Marchesini, neuropsichiatra della comunità, la dott.ssa Silvia Bianchi e Claudio Colombo, psicoterapeuta, oltre a
Simona Fascendini, Rossella e tutte le persone che sono legate a questo progetto. Siamo un gruppo di lavoro molto
unito che ha riflettuto soprattutto su cosa si sta per iniziare. Ci stiamo assumendo responsabilità importanti - ha riferito
- legate all'incontrare persone che sono in fase di crescita e sviluppo e meritano tutta la nostra attenzione. Vogliamo
mantenere un rapporto molto stretto e proficuo con l'aspetto sanitario e clinico ma ci teniamo a sottolineare che
lavoriamo con le relazioni. Il nostro scopo è quello di restituire ai nostri ospiti condizioni per una vita dignitosa,
ciascuno nella propria famiglia, e per opportunità future. L'augurio che faccio a tutti è di mantenere alta l'attenzione
verso l'essere umano. Per il resto siamo aperti a suggerimenti e desiderosi di farci conoscere".
La benedizione impartita alla struttura da don Luigi
La cerimonia si è conclusa con la benedizione a tutti i presenti e alla rinnovata struttura da parte del parroco di Tabiago don
Luigi Bianchi, coadiuvato da don Ettore Dubini, referente per la Caritas zonale. "Kairos è il tempo in cui le cose riprendono
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quota. Ci affidiamo a Maria, perché accompagni la nascita e la crescita di questo nuovo cammino. Oltre ad essere una
sfida, questa comunità è profezia perché è qualcosa di nuovo che sta cercando di contrastare la cultura di oggi, dove
ognuno pensa a se stesso e dove il sentimento che prevale è la paura degli altri" ha sottolineato don Luigi, benedicendo
anche una piccola icona mariana.
Spazio infine ad un lieto rinfresco per tutti i presenti. Alla cerimonia ha preso parte anche Marco Gilleri della cooperativa
milanese Filo di Arianna.
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