Teoria corso di formazione MTB per ragazzi
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Teoria corso di formazione MTB per ragazzi
Teoria : Corso di formazione - MTB per ragazzi. Spett. Associazione Sportiva Dilettantistica Team Senza Senso Settore : MTB – Ciclismo fuoristrada e Cicloamatoriale Via Migliarini 8/1 ,16011 Arenzano GE Tel. : 3470905764 E-mail : [email protected] [email protected] Sito web : www.teamsenzasenso.com Oggetto: Teoria Corso di formazione - MTB per ragazzi. Ciclismo fuoristrada e Cicloamatoriale Copia per ogni allievo. Uso del cambio - Rapporto di trasmissione - L’utilizzo del cambio consente di mantenere una pedalata il più possibile costante nelle varie situazioni.Per preservare al meglio il buon funzionamento dei meccanismi della trasmissione si dovrà avere l’accortezza di non cambiare sotto il massimo sforzo della pedalata. Nell’affrontare una salita (dove sarà sicuramente necessario scalare - cioè cambiare su un rapporto di trasmissione più corto o leggero) il consiglio è anticipare la cambiata cioè cambiare un po’ prima di affrontare la salita. Questo consentirà anche di non "piantarsi" all’inizio della salita a causa di un rapporto troppo duro, arrivando già con un rapporto sufficientemente agile. Un altro metodo per non sollecitare troppo la trasmissione è quello di cambiare alleggerendo la pressione del piede sulla pedivella (continuando sempre a pedalare ma spingendo di meno).Sono assolutamente da evitare gli incroci della catena troppo marcati (es. corona grande e pignone piccolo).La regola vuole che in discesa sia bene posizionare la catena nella corona più grande. Questo per due motivi: In caso di caduta si evita il rischio che i denti della corna possano andare a conficcarsi nel polpaccio del malcapitato e in caso di contatto con sassi o rocce la presenza della catena consente di preservare i denti della corona stessa. Questo posizionamento della catena però ai fini della guida non va sempre bene. La soluzione ottimale nella scelta del rapporto di trasmissione in discesa è quella che consente, in relazione alla velocità che si sta tenendo, di poter garantire sempre una certa trazione. Spiegando meglio si deve, davanti ad un ostacolo che non si riesce a superare, poter dare un efficace colpo di pedale per evitare l’impuntata (per es. per scongiurare il rischio del ribaltamento in avanti). E’ quindi necessario tenere un rapporto adeguato alla velocità ce si sta tenendo, che consenta di avere una certa trazione in caso di necessità.Normalmente quando si inizia un’uscita la gomma è sempre ben pompata, questo è utile anche per fare meno fatica nei tratti di trasferimento asfaltati. Non appena inizia lo sterrato, o ancor di più su sentiero sconnesso è necessario sgonfiare un po’ le coperture per garantire la giusta aderenza. In fuoristrada una gomma troppo gonfia rimbalza sugli ostacoli compromettendo l’aderenza, mettendo in difficoltà il biker più esperto e comportando un maggiore dispendio di energia nella pedalata.Ci si dovrà quindi preoccupare di dare alla copertura la giusta pressione, e questo è ancor più importante nel momento in cui si dovrà affrontare la discesa.Ma qual’è la giusta pressione?Non è il caso di parlare di numeri (bar o psi - unità di misura della pressione) anche perché la pressione dipende dalle dimensioni e dal tipo della copertura, dal peso del biker, dal tipo di terreno che si deve affrontare e dallo stile di guida. Ha più senso spiegare il concetto: la gomma deve essere sufficientemente morbida da consentire una buona aderenza, ma non troppo sgonfia altrimenti si rischia la foratura (pizzicatura della camera sul cerchione). In termini ancora più pratici la gomma deve copiare il terreno senza rimbalzare ma avere la pressione sufficiente a far si che, in relazione al peso del biker, non ci sia il rischio di toccare il cerchio sul terreno (cosa che taglierebbe immediatamente la camera d’aria). Una pressione troppo elevata pregiudica la tenuta rendendo la bici instabile e facendola rimbalzare. In termini generali pressioni più elevate potranno essere utilizzate dalle persone più pesanti, con bici bi ammortizzate, su terreni più regolari.Anche con gomme tubeless (coperture prive di camere d’aria, dove la tenuta è data dal fianco della gomma sul cerchio) una pressione troppo bassa può causare problemi. Anche una copertura troppo sgonfia non va bene. Se la gomma è troppo sgonfia la bici diventa comunque mal controllabile e, soprattutto si rischia la fuoriuscita della gomma dal cerchio (anche solo per una frazione di secondo) cose che con una tubeless porta allo sgonfiamento o comunque ad un’ulteriore, perdita d’aria.In presenza di terreno bagnato e fondo viscido è ancora più importante sgonfiare adeguatamente le coperture così da avere una più ampia impronta a terra aumentando aderenza, trazione e frenata. Pedalata in salita – Aderenza - In mountain bike la maggior parte dei tracciati che si affrontano sarà in fuoristrada, quindi con fondo sterrato dove le condizioni di aderenza non sono mai ottimali, ben diverse rispetto al fondo asfaltato. Stante questa premessa un aspetto importante nel percorrere le salite è riuscire a mantenere l’aderenza. Perdere aderenza vuol dire disperdere energia e, spesso, essere costretti a fermarsi. Le situazioni più critiche che capita usualmente di trovare sono il fango, la ghiaia ed i fondi viscidi in genere. In tutte queste situazioni si deve pedalare in modo costante evitando bruschi colpi di pedale che farebbero immediatamente perdere aderenza. E’ proprio una questione di sensibilità, non appena si sente che la ruota tende a slittare si deve diminuire l’intensità dello sforzo sul pedale oppure (o anche contemporaneamente) cercare una diversa posizione del corpo in modo da riuscire a scaricare meglio la forza di trazione e trovare maggiore aderenza. Sulla ghiaia si deve cercare di “galleggiare” cercando di mantenere una velocità che consenta di non sprofondare. Stesso dicasi per fondi erbosi bagnati o per fondi ciottolati o lastricati umidi (i più terribili). Anche qui è importante la sensibilità nel mantenere l’aderenza e il controllo della bici. In generale è consigliabile cercare di affrontare la salita a velocità sostenuta e, rimanendo seduti in sella, con un rapporto agile, pedalare nel modo più pulito e costante possibile. Diventa molto importante anche seguire la giusta traiettoria, cercando sempre di mettere le ruote sul fondo più compatto e regolare, anche a costo di dover zigzagare.Queste raccomandazioni valgono anche in caso di fondo innevato (anche se può capitare, in particolare condizioni di neve dura, di trovare anche una buona aderenza).In fuoristrada spesso è impossibile il fuorisella. Se le condizioni di aderenza non sono più che ottimali, alzarsi per pedalare in fuorisella vuol dire perdere subito aderenza con la ruota posteriore. Pertanto è quasi sempre preferibile stare seduti e cercare il rapporto di trasmissione ed il ritmo di pedalata adeguati alla difficoltà della salita.Nelle salite più ripide un altro problema che capita di dover affrontare è la tendenza all’impennata della bici. Molto utili per evitare questo inconveniente sono le prolunghe del manubrio (anche dette “corna”). Consentono uno spostamento del peso in avanti utile a ritrovare il bilanciamento e scongiurare l’impennata. In ogni caso pedalando su una ripida salita sarà buona norma spostare leggermente il busto verso avanti ma senza esagerare altrimenti si ricade nel problema di alleggerire troppo il posteriore con la conseguenza della perdita di trazione. Anche qui è questione di sensibilità che si acquisirà con l’uso della mtb.Per superare una rampa molto ripida, al limite del ribaltamento, si dovrà effettuare delle traiettorie in diagonale (ovviamente dovrà esserci lo spazio sufficiente per poterlo fare) in modo da ridurre la pendenza. Particolare attenzione si dovrà porre nel cambio traiettoria che si dovrà affrontare imprimendo una spinta maggiore per evitare di bloccarsi e cadere. Posizione alla guida in discesa - Qui si entra nel vivo della questione. Affrontare una discesa (tecnica e con ostacoli) senza dover mettere i piedi a terra o senza cadere, dipende principalmente dalle capacità di guida.Determinante è la posizione da assumere alla guida e la capacità di affrontare ed assecondare gli ostacoli con lo spostamento del proprio corpo (spostamento del peso).La prima cosa da dire è che affrontando una discesa tecnica non si sta mai seduti in sella. Le gambe sono flesse e servono ad ammortizzare le asperità del terreno (anche con le bici bi-ammortizzate). Anche le braccia non sono mai rigide e servono sia ad ammortizzare che a spostare il peso del corpo.L’elemento più importante nella guida in discesa è che la posizione da assumere è arretrata rispetto alla sella. Più la discesa è ripida, più il peso del corpo va spostato all'indietro. Non si deve aver paura di arretrare, in certe situazioni di forte pendenza si può giungere fino ad appoggiare la pancia o il petto alla sella mantenendo il sedere molto dietro alla sella e vicino alla ruota. Inoltre il corpo si sposterà in tutte le direzioni per assecondare le asperità del terreno e quindi mantenere la bici nel giusto assetto. Abituatevi fin da subito ad arretrare con il corpo, spostate senza timore il sedere all’indietro, ben oltre la sella. E’ un concetto da tenere sempre ben presente. Affrontare una ripida discesa in posizione arretrata è una garanzia di sicurezza. Il peso arretrato eviterà il pericolo di un ribaltamento in avanti della bici. Inoltre, nel malaugurato caso che la bici si impunti (bloccaggio su un ostacolo con tendenza al ribaltamento in avanti) si potrà evitare di farsi male semplicemente mollando il manubrio e scendendo dalla parte posteriore della bici (magari cercando di trattenerla per la sella per evitare che si danneggi).Anche nelle discese poco ripide ma affrontate ad alta velocità si dovrà arretrare con il corpo. Anche in queste situazioni se la posizione non è corretta, in caso di ostacolo improvviso, sarà facile perdere il controllo con il rischio di essere catapultati in avanti.Con fondi particolarmente viscidi la regola è quella di mantenere il peso del corpo leggermente meno arretrato in modo da caricare un po’ di più (rispetto a condizioni di aderenza normali) la ruota anteriore onde evitare che perda aderenza. Il peso va sempre scaricato sui pedali e va mantenuta massima attenzione. Da non dimenticare naturalmente di sgonfiare adeguatamente le coperture.Anche in discesa è necessario mantenere il giusto rapporto di trasmissione. Questo è importante perché, soprattutto nei passaggi più tecnici, è necessario essere sempre pronti a poter imprimere una spinta in avanti con un colpo di pedali. Questo sarà necessario nella situazione in cui la bici si blocchi o si impunti su un ostacolo: prima di perdere l’equilibrio bisognerà, con il colpo di pedali, dare alla bici una spinta per il superamento dell’ostacolo. Da ciò la necessità di affrontare le discese tecniche (quelle con passaggi di tipo trialistico) con un rapporto di trasmissione adeguato. Velocità in discesa - La velocità con cui si affrontano gli ostacoli è molto importante. Detta così sembra un’affermazione troppo ovvia ma è bene rifletterci: non si deve andare troppo piano perché c'è il rischio di impuntarsi e non riuscire a superare l'ostacolo. Inoltre a bassa velocità si ha meno stabilità. Per contro non si deve essere troppo veloci altrimenti si rischia di perdere il controllo del mezzo.Quindi è necessario tenere una velocità sufficiente per riuscire a superare agevolmente l’ostacolo ma senza esagerare, per non rischiare di perdere il controllo. E’ necessario fare un po’ di pratica. Una volta che il concetto è chiaro man mano che si presenteranno gli ostacoli sarà sempre più facile capire a che velocità affrontarli e si acquisirà quella sensibilità che solo l’esperienza può dare. Superamento degli ostacoli - L’azione da fare per il superamento di qualsiasi ostacolo è lo spostamento dei pesi - cioè del corpo. Avvistato l’ostacolo è necessario valutarne la distanza e accelerare o frenare per poterlo affrontare alla giusta velocità. Non è facile spiegare quale sia la giusta velocità perché ci si troverà davanti a situazioni estremamente diverse. Se l’ostacolo non è troppo alto potrà essere affrontato ad una velocità abbastanza sostenuta. Si dovrà solamente avere l’accortezza di arretrare con il peso - alleggerendo l’avantreno - per far passare la ruota anteriore. Successivamente si alleggerirà la ruota posteriore. Se l’ostacolo è più alto questo spostamento del peso sarà più accentuato. Alleggerendo l’avantreno si farà salire la ruota anteriore e contemporaneamente, mentre la bici avanza, il peso del corpo si trasferirà verso avanti par aiutare la ruota posteriore a salire e superare l’ostacolo. Il peso del nostro corpo è una massa che spostandosi imprime alla bici una spinta in avanti così da aiutare la bici nel superamento dell’ostacolo. Anche il colpo di pedale, come abbiamo visto prima, è importante per effettuare un buon passaggio. Si dovrà avere l’accortezza di pedalare mantenendo la giusta aderenza della ruota posteriore.Affrontando uno scalino in discesa si dovrà prestare attenzione a non bloccare il freno anteriore quando la ruota tocca il terreno. In questa situazione si è già sbilanciati in avanti e la ruota anteriore bloccata causerebbe facilmente il ribaltamento. Quindi in queste situazioni si deve frenare prima di affrontare lo scalino, alleggerire la pressione sul freno anteriore mentre lo si scavalca, e poi riprendere la frenata quando anche la ruota posteriore è scesa dal gradino.Massima attenzione alla frenata deve essere prestata anche superando radici o pietre, specialmente in presenta di fondo umido. In questa situazione solo accennare la frenata può portare ad una immediata perdita di aderenza con spiacevoli conseguenze. Anche In questo caso si deve frenare prima di essere con la ruota anteriore sull’ostacolo che va quindi superato senza toccare i freni (vedi: uso dei freni). Tornati e curve molto strette - Curve o tornanti molto stretti si possono affondare e superare sostanzialmente in due modi. Il più semplice, o comunque quello che verrà più naturale, consiste nello spostare il corpo verso l’interno della curva, verso il centro dell’ipotetico raggio della curva. Così facendo si farà quasi ruotare la bici attorno al corpo che fungerà da perno della rotazione. Detto così può sembrare complesso, in pratica basta provare e pian piano le cose cominceranno a funzionare. Se il tornate è molto stretto anche questo metodo diventa insufficiente. Sarà necessario allora adottare una tecnica diversa. Si dovrà spostare la ruota posteriore verso l’esterno della curva facendola alzare, per consentire alla ruota anteriore di trovarsi sulla giusta traiettoria. Per questa operazione si deve tirare il freno anteriore in maniera abbastanza decisa e contemporaneamente sbilanciare il peso del corpo in l’avanti. Così facendo si alleggerisce completamente la ruota posteriore che con un leggero colpo di reni potrà essere alzata e fatta traslare verso l’esterno della curva. Questa operazione andrà eseguita più volte, in rapida successione, fino a che avremo portato la ruota anteriore sulla giusta traiettoria per uscire dalla curva. Per chi inizia ad andare in fuoristrada non è certamente un gesto naturale però provateci, è più facile di quanto possa sembrare. Uso dei freni - Saper frenare in maniera corretta non è una cosa automatica. Ci vorrà un po’ di pratica per acquisire la giusta sensibilità nell’utilizzo dei freni.I cosiddetti V-brake (i freni più comuni che si trovano sulle mtb) sono molto potenti ma non sempre altrettanto modulabili. E’ facile, soprattutto in condizioni di scarsa aderenza, arrivare al bloccaggio della ruota. Questo normalmente non va bene, bloccare la ruota vuol dire perdere immediatamente aderenza (e, spesso perdere il controllo). Se ciò avviene in situazioni limite può avere conseguenze spiacevoli (scivolamento e caduta).Molto più modulabili sono i freni a disco: è più facile controllare la frenata evitando il bloccaggio della ruota. Questo è il maggior vantaggio che offrono i dischi rispetto ai V-brake in normali condizioni di utilizzo. Come si può immaginare in condizione di bagnato o fango (o ancor più con la neve) i vantaggi dei freni a disco sono ancora maggiori.In fuoristrada si presentano molte situazioni critiche dove è necessario prestare particolarmente attenzione nell’uso dei freni. Vediamone alcune. Fondo lastricato umido: con il fondo di sassi umidi bisogna azionare i freni con estrema delicatezza. Una frenata troppo brusca porta subito al bloccaggio della ruota con perdita di aderenza Radici: superando radici affioranti, soprattutto se bagnate, non si deve frenare. Frenare su una radice quasi sempre fa partire la ruota lateralmente con conseguenze immaginabili. Quindi si dovrà frenare prima di essere sull’ostacolo. Se ci si accorge troppo tardi della radice meglio passarci sopra un po’ più veloci e frenare dopo averla superata. Terreno in contropendenza: massima sensibilità nell’uso dei freni quando si sta scendendo un sentiero o un pendio in contropendenza. La maggiore azione frenante deve essere applicata al freno anteriore (alla ruota posteriore essendo molto alleggerita basterebbe pochissimo per bloccarsi e uscire dalla traiettoria). In termini generali quindi attenzione ad evitare il bloccaggio delle ruote, bloccaggio che è normalmente sinonimo di perdita di aderenza e spesso perdita di controllo della bici. LA SCELTA DELLA MOUNTAIN BIKE - Il mercato del ciclo offre oggi una scelta di modelli estremamente vasta e sicuramente l’acquisto di una mountain bike non è cosa semplice. La scelta di una bici da fuoristrada dipende principalmente dall’uso che se ne vuole fare, oltre che dal budget a disposizione.Fare mountain bike oggi vuol dire utilizzare una bici dotata di forcella ammortizzata. Nessuno vieta di pedalare in fuoristrada con un mezzo provvisto di forcella rigida, ma i limiti sono così notevoli che è meglio utilizzare questa soluzione per percorrere strade sterrate, dove si potrà al più fare una bella scampagnata all’aria aperta. Se parliamo di uso della bici in montagna, questa dovrà necessariamente essere dotata di forcella ammortizzata per poter garantire stabilità, controllo e maggiore sicurezza. La forcella ammortizzata aumenta la stabilità e la guidabilità del mezzo a tutto vantaggio della sicurezza e del divertimento. La bici dotata di forcella ammortizzata è definita in termini tecnici “front suspended”.Sempre più diffuse negli ultimi tempi le bici bi ammortizzate (o “full suspended”) che sono quelle dotate di ammortizzatore anche al carro posteriore.La geometria della sospensione posteriore può essere estremamente varia, ed ognuna presenta pregi e difetti, l’obiettivo è comunque sempre quello di consentire una certa escursione anche alla ruota posteriore, cosicché sia in grado anche questa di assorbire ed assecondare le asperità del terreno rendendo la bici più stabile e facile da guidare.Semplificando al massimo si può dire che una bici bi ammortizzata garantisce maggiore confort e, normalmente, maggiore sicurezza. A parità di condizioni del terreno con la bi ammortizzata sarà possibile affrontare i passaggi più accidentati avendo più aderenza e ricevendo meno sollecitazioni. Assorbendo meglio le asperità del terreno anche il controllo della bici sarà facilitato. Per contro, sempre parlando in termini generali, questo genere di bici pesano e costano di più e richiedono maggiore manutenzione (maggiore complessità del telaio e delle sospensioni).Esistono modelli bi ammortizzati piuttosto economici, ma la qualità e le prestazioni di queste bici sono estremamente modeste, tali da sconsigliarne l’utilizzo e di far preferire l’acquisto di una buona front.In sintesi: o si ha a disposizione un cifra sufficiente per acquistare una buona full oppure è sicuramente preferibile una buona front. Questo discorso va poi tarato in base all’utilizzo che si vuole fare della mtb. Mountain bike usata - Piuttosto che una scadente bici nuova è preferibile una buona bici usata (in buono stato). E’ chiaro che i termini “scadente” e “buona” possono essere di diversa interpretazione ed è necessario chiarire cosa si intende. Per bici scadente, ai fini dell’utilizzo in fuoristrada, si intende la tipica bici da supermercato: pesante, con componenti economici, inaffidabile, spesso non dotata di forcella ammortizzata o, se presente, di pessima qualità. Un mezzo come questo è meglio lasciarlo a chi vuole fare la scampagnata fuori porta, nulla a che fare con l’utilizzo in fuoristrada.Fatta questa premessa il consiglio è che quando il budget di spesa è limitato, è preferibile valutare l’acquisto di un buon usato.Acquistare un buon usato senza avere una certa esperienza non è semplice. La cosa migliore è affidarsi ad un negoziante di fiducia. Ci si dovrebbe rivolgere ad un rivenditore specializzato che gode della fiducia dei ciclisti e sperare che abbia disponibile ciò che fa per noi. Molto spesso il rivenditore qualificato offre una garanzia anche sull’usato e questa è una cosa molto utile. Per l’acquisto di un usato i parametri da prendere in considerazione sono: - la misura del telaio (da scegliere in relazione alla propria statura) - le caratteristiche e qualità dei componenti (da scegliere in relazione all’uso che si vuole fare della bici) - lo stato di usura generale della bici (da valutare con attenta analisi). L’attenta valutazione prima dell’acquisto si dovrà concentrare sui componenti principali della mountain bike: telaio, forcella, ruote, cambio. Il telaio va osservato con cura per essere sicuri della sua integrità. Un valore dello stato di usura della bici lo si può avere guardando la parte inferiore del telaio nella zona fra il tubo obliquo e la scatola del movimento centrale: la vernice non deve essere troppo rovinata ed i tubi non devono presentare ammaccature (deterioramento dovuto all’urto di sassi ecc.). Forcella, cambio e trasmissione non devono presentare giochi e altri sintomi causati all’eccessiva usura. Le ruote non devono presentare grosse ammaccature o essere storte. L’ASSETTO E LA REGOLAZIONE DELLA MOUNTAIN BIKE - Prima di iniziare a pedalare con una nuova bici è di fondamentale importanza effettuare le regolazioni della posizione della sella e delle tacchette di aggancio delle scarpe ai pedali. Altezza della sella - Dando per scontato che abbiate acquistato una bici della vostra misura, la prima cosa da fare è regolare l’altezza della sella. Il punto di massimo rendimento è stato calcolato con altezza sella alla misura del 107% dell’altezza cavallo. Si deve misurare l’altezza cavallo e trovare il valore indicato; si procede quindi alla determinazione dell’altezza sella che va misurata considerando la distanza dal pedale alla parte superiore della sella stessa misurata con la pedivella allineata lungo il tubo piantone (tubo sella).E’ possibile anche utilizzare un’altro metodo, più pratico, per determinare l’altezza sella. Per eseguire queste operazioni è bene farsi supportare da un aiutante: Trovate la posizione ideale sulla sella pedalando un po’ Allineate le pedivelle in asse con il tubo piantone. La pedivella della guarnitura deve cioè essere il prolungamento del tubo sella. Controllate che la suole della scarpa più bassa sia orizzontale al terreno. La giusta altezza della sella si avrà quando, con la pedivella nella posizione sopra indicata, la suola della scarpa più bassa è orizzontale.Se il tallone risulta sollevato rispetto al pedale la sella dovrà essere abbassata. Se il tallone risulta più basso rispetto al pedale la sella dovrà essere alzata. Operate per tentativi fino a che si raggiungerà il corretto posizionamento.La sella troppo alta porta ad una continua oscillazione del bacino ed a possibili dolori nella parete posteriore dell’articolazione del ginocchio e alla schiena. La sella troppo bassa fa lavorare troppo e male la parte anteriore della coscia provocando dolori. Arretramento/avanzamento della sella - Il corretto posizionamento rispetto al movimento centrale, quindi ai pedali, è estremamente importante per la migliore trasmissione della forza motrice e per consentire ai muscoli di lavorare in modo corretto.Utilizzando pedali ad aggancio automatico (assolutamente consigliati) questa operazione va effettuata dopo aver correttamente posizionato gli attacchi del pedale (tacchette) alla suola delle scarpe (vedere paragrafo "pedali, aggancio pedale"). L’esatto posizionamento avanti/dietro della sella si ottiene quando, con la pedivella della guarnitura orizzontale, la posizione dell’articolazione del ginocchio è allineata con il perno del pedale (in asse, cioè sulla verticale con il perno del pedale).Per ottenere questo allineamento procedete in questo modo: Trovate la posizione più comoda e naturale sulla sella Posizionate la pedivella della guarnitura ed il piede orizzontali Fate scendere un filo a piombo dalla prominenza ossea che si trova dietro alla rotula e verificate che sia allineato con l’asse del pedale (il filo a piombo deve cioè scendere sull’asse del pedale) Spostare la sella avanti/dietro fino ad ottenere questo allineamento.Fatto questo si dovrebbe verificare la posizione rispetto al manubrio.Un modo semplice per questa verifica è la seguente: seduti comodamente in sella, impugnando il manubrio con le braccia leggermente flesse, guardando in basso si dovrà vedere l’asse del mozzo circa un paio di centimetri dietro il manubrio.Se ciò non avviene è utile modificare la lunghezza dell’attacco manubrio. Inclinazione della sella - Un ultimo aspetto da non trascurare è l’inclinazione della sella. La sella non dovrà mai essere posizionata con la punta verso l’alto (il posizionamento della punta verso l’alto creerà inevitabilmente una pressione alla zona perineale causa di possibili dolori o formicolii).La migliore soluzione è sempre quella di avere la punta della sella leggermente inclinata verso il basso. Pedali, posizionamento aggancio pedale e scarpe - E’ fuori discussione che sarà necessario dotarsi di pedali ad aggancio rapido. Solo questi possono garantire la pedalata ottimale consentendo la migliore trasmissione della forza al pedale quindi alla ruota.Un’ottima soluzione sono i pedali a doppia funzione: da un lato l’aggancio rapido, dall’altro la base d’appoggio. I vantaggi che offrono sono molteplici: l’aggancio rapido è fondamentale per una pedalata efficace (la cosiddetta pedalata "rotonda"). Peraltro la base di appoggio consente, oltre che di usare la bici con le scarpe normali (non dotate di aggancio rapido), anche di poter comodamente usare i pedali senza avere i piedi bloccati. Questo risulta molto utile nelle discese più difficili e nei passaggi più impegnativi.Parlando di pedali ad aggancio rapido è necessario parlare di posizionamento del sistema di aggancio.Il posizionamento del sistema di aggancio della scarpa al pedale (tacchette) sulla suola della scarpa è di fondamentale importanza.E’ un aspetto da non trascurare perché determina l’ottimale trasmissione della forza sul pedale e la corretta posizione del piede (alle volte una non corretta posizione del piede può portare anche dolori articolari).La trasmissione della potenza muscolare è ottimale quando l’articolazione tra metatarso e alluce è posizionata sull’asse del pedale.Per garantire questo corretto allineamento è necessario individuare l’articolazione che sta in corrispondenza dell’osso sporgente del metatarso, riportarne la posizione all’esterno della scarpa e, agganciato il pedale, verificare che passi per il suo asse. Sembra complesso ma non lo è, per essere certi di non sbagliare è possibile seguire questa procedura: Individuate l’articolazione in corrispondenza dell’osso sporgente nel lato interno del piede (figura 1) Con del nastro adesivo fate aderire una sferetta (di un cuscinetto) nel punto individuato. Calzate la scarpa e segnate esattamente il punto (è facile sentire dove preme la sferetta) sulla tomaia della scarpa (figura 2) Agganciate la scarpa al pedale e posizionate la tacchetta (che si sposta avanti indietro sulla suola di un paio di centimetri) fino a che il riferimento fatto sulla scarpa è allineato con l’asse del pedale (figura 3) Serrate le viti di fissaggio delle tacchete e ripete la procedura anche per l’altra scarpa. E’ opportuno effettuare queste semplici operazioni prima di iniziare ad usare la bici al fine di garantire il corretto posizionamento del piede.Il tipo di aggancio rapido più diffuso è quello SPD (Shimano compatibile) ma esistono anche altri sistemi altrettanto efficaci. Per semplicità si consiglia l’adozione di pedali con aggancio SPD compatibile (non si avranno problemi ad usare la bicicletta di un amico).In commercio esiste una vasta quantità di modelli di scarpe da mtb. Senza entrare troppo nel dettaglio delle caratteristiche dei vari modelli mi limito a ricordare che per l’uso in fuoristrada è preferibile scegliere una calzatura che protegga il più possibile il piede. Anche una buona suola scolpita in gomma (e non in plastica rigida) offrirà notevoli vantaggi nei tratti da percorrere a piedi (es. attraversamento di guadi, superamento di ripide rampe ecc.).E’ bene tenere costantemente pulito (anche ad ogni uscita, se necessario) l’attacco del pedale. Dopo la pulizia andrà sempre lubrificato. E’ sufficiente stendere un leggero velo di olio o grasso sulla superficie di contatto fra la tacchetta e l’aggancio del pedale. Assetto di guida, posizione in sella - Siamo pronti: tutto e regolato a puntino, dobbiamo solo iniziare a pedalare. Stare in sella vuol dire trovare una posizione comoda, che consenta di trasmettere la forza delle gambe sulle pedivelle per un tempo sufficientemente lungo, senza che questa azione crei problemi, dolori o crampi. Si dovrà assumere una posizione non rigida - le braccia non dovranno essere mai completamente distese ma leggermente flesse così da poter assorbire le asperità del terreno. Per mantenere in ogni situazione un buon controllo della bici la frenata deve essere fatta premendo la leva del freno con una o due dita (indice o indice e medio) - le altre dita devono sempre impugnare saldamente il manubrio. E’ utile provare a frenare anche con un dito solo per abituarsi e riuscire a farlo nelle situazioni che richiedono il massimo controllo del manubrio. La pedalata dovrà essere "rotonda" e continua, sufficientemente agile da non causare l’indurimento del muscolo. IL MANUALE DEL BUON CICLISTA (mtb) - Qualcuno potrà dire che sono cose scontate, l'esperienza ci insegna che non è sempre così!Cari Amici, perché tutti i partecipanti all'escursione possano godere le avventure all'aria aperta in tranquillità e sicurezza, vi preghiamo di tenere nel giusto conto alcuni suggerimenti che riteniamo utili ricordare. Quanto elenchiamo qui di seguito è diretto soprattutto a chi inizia e non ha ancora esperienza, ma é utile come promemoria anche ai pedalatori affezionati. Le bici devono essere controllate i giorni prima dell'escursione, in tempo utile. Eventuali piccoli interventi possono essere fatti la mattina prima della partenza, avendo cura di avvertire per tempo. Ciascuno deve essere dotato di camera d'aria di scorta, mastice, toppe e pompa, possibilmente anche di qualche attrezzo (ci sono anche le toppe autoadesive, molto comode, che non necessitano del mastice). o Casco, guanti e occhiali sono indispensabili in discesa. Per cortesia non dimenticateli a casa, vorremmo riportare le nostre zucche vuote (con le simpatiche corna in dotazione) alle consorti in trepida attesa. o Sulle bici è preferibile installare due porta borraccia, molto utili nei giri più lunghi e con i climi più caldi. Ovvio che poi è meglio portarsi anche le borracce piene... o Anche in piena estate, visto che abbiamo la brutta abitudine di andare in giro per le montagne, portatevi nello zaino indumenti di protezione, un maglione e una giacchetta, magari anche guanti e cuffia: ridicolo fare gli eroi morti di freddo se cambia il o tempo. Molto utile avere nello zaino una maglietta di ricambio, quando si arriva in cima togliersi la maglietta sudata e indossarne una asciutta é una cosa molto simile ad un orgasmo multiplo (soprattutto quando fa più freddo). o Portate alimenti adeguati alla lunghezza e impegno della gita. Conosciamo bikers che si portano dietro solo barrette e integratori e poi sbavano sui panini degli altri. Alcuni che amano andare via superleggeri non portano niente e muoiono di fame dopo il secondo tornante. Fate leggere queste note alle vostre morose, così si preoccupano e la prossima volta vi preparano loro la merenda da portarvi dietro: meglio un panino e una banana in più, non fanno male a nessuno. o Cerchiamo di essere puntuali all'appuntamento della partenza, o almeno, chi arriva in ritardo porti le pastine per farsi perdonare. ORGANIZZAZIONE dell' ESCURSIONE - Quando si affronta un'escursione in montagna diventa importante, sia ai fini della sicurezza che del divertimento, organizzare l'uscita che andrà quindi pianificata a tavolino. E' importante conoscere il tipo di percorso che si dovrà affrontare calcolando e verificando i dislivelli, la lunghezza, la quota massima raggiunta, il tipo di terreno.Questi elementi andranno valutati in rapporto alla preparazione e forma fisica dei componenti del gruppo, alle condizioni climatiche attuali e previste, alla stagione in cui si effettua l'uscita.L'escursione andrà organizzata avvalendosi di adeguata documentazione come carte topografiche, guide ecc. Nel caso di utilizzo delle sole carte topografiche si dovrà calcolare i tempi di percorrenza in base ai dislivelli ed alle distanze considerando i necessari tempi di sosta riferiti alla persona meno allenata del gruppo. Le carte topografiche da utilizzare sono quelle per escursionisti con scala 1: 25.000 oppure 1: 50.000 MATERIALI, ATTREZZATURA e ABBIGLIAMENTO - Per affrontare in sicurezza ogni uscita in mountain bike è necessario che ogni partecipante all'escursione sia provvisto di una dotazione completa di attrezzi per poter riparare i guasti più frequenti. Non è sufficiente che sia uno solo del gruppo ad avere l'attrezzatura completa in quanto può capitare di trovarsi soli (può succedere che i compagni siano già scesi...).Questa è una dotazione minima che non dovrebbe mai mancare ad ognuno dei partecipanti: - Camera d'aria di scorta (anche per chi ha coperture tubeless) - Kit attrezzi e toppe per la riparazione delle forature - Pompa (efficiente, evitare quelle dalle dimensioni ridottissime) oppure bombolette - Smagliacatene (necessario in caso di rottura della catena) Un'escursione in montagna, soprattutto se lunga, necessita di adeguato abbigliamento, adeguato apporto idrico e calorico. A questo fine che è sempre consigliato l'uso dello zaino che consente di avere con se: - Indumenti di protezione e ricambio - kit di pronto soccorso - Cibo Non mancheranno le borracce per la scorta di liquidi e a tal fine risulta molto utile l'installazione sulla bici del doppio porta borraccia. Non sempre è possibile trovare acqua lungo il percorso e quindi è preferibile partire con una scorta adeguata (in relazione alle specifiche necessità ed alla lunghezza dell'itinerario). Il CASCO è un elemento essenziale ai fini della sicurezza. Non dovrà mai mancare, soprattutto in discesa. Gli OCCHIALI, soprattutto in discesa, sono molto consigliati come protezione. Sono molti gli elementi che possono ferire gli occhi: rami, sassi, polvere ecc..Non ci dilunghiamo molto sull'abbigliamento. Oggi si trovano in commercio capi molto validi prodotti con materiali dalle caratteristiche eccellenti in quanto a traspirazione e tenuta al vento, doti queste estremamente importanti nella pratica di questo nostro sport.Abbigliamento intimo in materiali che non trattengono l'acqua e tengono caldo (capilene ecc.) sono la soluzione ottimale in tutte le condizioni climatiche. Alimentazione Caratteri generali dell'alimentazione dello sportivo La corretta alimentazione di tutti i giorni è per ognuno di noi importante per il benessere fisico ma diventa fondamentale per lo sportivo.In termini generali è sconsigliata un'alimentazione a base di grassi saturi (origine animale), farine raffinate e zuccheri semplici.Fattori fondamentali per la buona salute sono i carboidrati complessi (risposta glicemica media e lenta): pasta, riso, patate, cereali, sempre meglio se integrali. Le proteine associate a pochi grassi: carni bianche, pesce, carni rosse nei tagli magri, albumi d'uovo, latte e yogurt scremati, bresaola e fesa di tacchino. I grassi insaturi (origine vegetale) in particolare l'olio extra vergine di oliva. Le fibre solubili o insolubili (tutte di origine vegetale): frutta e verdure. Alimentazione del giorno prima - Nel ciclismo, come in tutte le attività di resistenza e durata, è consigliato il giorno precedente ad una uscita (se impegnativa) costituire un'adeguata scorta di glicogeno (zucchero depositato nel serbatoio dei muscoli e del fegato) al fine di garantire un adeguato apporto di energia per l'attività da svolgere. A questo scopo è opportuno, soprattutto per le escursioni più lunge e impegnative, alimentarsi la sera prima con carboidrati complessi (pasta, riso o cereali integrali). Alimentazione durante l'escursione - Attenzione alla scorta d'acqua! Un apporto d'acqua costante (a piccoli sorsi) durante tutta l'escursione risulta fondamentale ai fini di mantenere un'adeguata idratazione dei complessi meccanismi di funzionamento del nostro corpo. Durante la stagione estiva, in modo particolare, la sudorazione (meccanismo di regolazione della temperatura corporea) causa una rapida disidratazione con conseguente senso di affaticamento e minor resa della prestazione. Per bilanciare la notevole quantità di acqua persa, ancora prima di avvertire la sete, è necessario bere. Lo stesso problema, anche se in termini meno evidenti, esiste anche d'inverno; per questo sarebbe consigliabile poter disporre di un thermos o borraccia termica per poter avere a disposizione una bevanda non fredda.Al fine di potersi godere la gita (soprattutto se lunga ed impegnativa) senza fastidiosi sensi di spossatezza è opportuna una adeguata scorta di cibo che sarà costituita fondamentalmente da carboidrati a risposta glicemica rapida quali integratori di zuccheri in base liquida, oppure alimenti solidi come biscotti, merendine e barrette energetiche. Alimentazione dopo l'escursione - Al termine di uno sforzo fisico lungo ed intenso è opportuno provvedere alla ricarica delle scorte di glicogeno, con un apporto di carboidrati, al fine di favorire il corretto e rapido recupero. Inoltre sarà necessario assumere un alimento proteico alla fine di evitare il catabolismo muscolare (danneggiamento del muscolo causato dal trauma dello sforzo). TARATURA del CAMBIO - Un problema di imprecisione al cambio, a meno che non ci siano guasti specifici come il deragliatore storto o il forcellino (dove è fissato il deragliatore) piegato è sicuramente dovuto a giochi della guaina.La taratura del cambio si effettua portando la catena nella corona centrale. Da qui si fa salire e scendere la catena su tutti i pignoni e si agisce sul registro, mezzo giro alla volta, fino a che tutti i rapporti entrano perfettamente sia in salita che in discesa.Se dopo questa taratura risultano ancora problemi nell'utilizzo del cambio si consiglia la sostituzione della guaina (normalmente è sufficiente la parte terminale che entra nel deragliatore) e quindi la ripetizione della taratura.La sostituzione del cavo è un'operazione molto semplice. Si deve portare il cambio al pignone più piccolo e da questa posizione infilare il nuovo cavo nella guaina avendo l'accortezza di lubrificarlo leggermente (le guaine con interno in teflon non necessitano di lubrificazione). Ricordarsi di riportare la vite di registro al minimo. Sarà sufficiente poi serrare in cavo con l'apposito morsetto sul deragliatore semplicemente esercitando un leggera forza di trazione. A questo punto non dovrebbero necessitare regolazioni, che comunque potranno essere effettuate agendo mezzo giro alla volta sulla ghiera di registro come descritto in precedenza. TARATURA CICLO COMPUTER - Questa operazione risulta importante ai fini della corretta interpretazione degli itinerari proposti in queste pagine, ma anche per quelli proposti su guide o riviste. Quasi sempre le note sul percorso da seguire fanno riferimento alle distanze chilometriche, da ciò l'importanza di avere il ciclo computer ben tarato.Per la migliore taratura procedere come segue.Gonfiando la gomma anteriore (è quella dove solitamente si installa il sensore del computer) alla pressione media di utilizzo si deve, restando in sella, misurare l’esatto sviluppo della circonferenza percorsa dalla ruota. E’ comodo quindi farsi aiutare e segnare su un terreno piano la distanza percorsa da un punto definito sulla gomma nel percorrere un giro completo. Questa distanza deve poi essere misurata e riportata al computer nei termini definiti dalle istruzioni di ogni singolo apparato.Questo metodo è quello che può garantire i migliori risultati di precisione nella taratura. Manutenzione MANUTENZIONE DELLA MOUNTAIN BIKE - Un'adeguata manutenzione della bicicletta aiuta a prevenire rotture e malfunzionamenti ed assicura lo svolgimento dell'escursione senza spiacevoli inconvenienti.Non c'è nulla di più fastidioso del dover interrompere la gita per una rottura che, molto spesso, si poteva evitare.Questi sonocontrolli che è benefare periodicamente, possibilmente anche dopo ogni escursione: CATENA deve essere pulita da fango e sabbia e sufficientemente lubrificata (con appositi prodotti). Dedicare un po' di attenzione alla catena consentirà anche di verificare eventuali principi di smagliatura (apertura della maglia della catena). CAMBIO se tutto funziona perfettamente non c'è molto da dire, e neanche da fare. Vale sempre il discorso che dovrebbe sempre essere pulito da sabbia a fango nemici di ogni organo meccanico in movimento. Se invece esiste qualche problema nella cambiata consultate il paragrafo “Taratura del cambio”. FORCELLE le forcelle ammortizzate garantiscono maggiore controllo della bici, quindi maggiore sicurezza e maggiore confort di marcia. La presenza di una forcella ammortizzata è quindi assolutamente consigliata, per un uso della bici in fuoristrada potremmo dire quasi indispensabile. Diverse sono le tecnologie impiegate nei molti modelli di forcelle esistenti sul mercato (come elemento elastico: elastomeri, molle, aria). Non è questa la sede per prendere in esame i prodotti disponibili. Ogni sistema utilizzato ha determinate caratteristiche e presenta pregi e difetti. La cosa più importante da dire è che, in tutti i casi, una corretta manutenzione consente di mantenere la massima efficienza di funzionamento. Ogni modello avrà le sue specifiche di manutenzione che andranno valutate singolarmente. In termini generali si può dire che pulizia e lubrificazione valgono per tutti i modelli e dovranno essere attuate con una certa costanza. FRENI soprattutto con i freni a disco è necessario controllare periodicamente lo stato di usura delle pastiglie. Dopo un certo periodo di utilizzo è preferibile effettuare un controllo prima di ogni uscita. Molto spiacevole finire la pastiglie durante un'escursione: oltre a rovinarsi la gita si rischia di rigare il disco con spiacevoli conseguenze (soprattutto al portafoglio, visto che quasi sempre in questi casi si è costretti a sostituirlo). Buona norma è anche dotare il borsellino sottosella porta attrezzi di pastiglie di ricambio cosicchè siano sempre disponibili in caso di neccessità. ALLENAMENTO - Il ciclista allenato si diverte di più e rischia di meno.Un corretto allenamento preventivo consente di effettuare le escursioni, anche più impegnative, senza andare in affanno e disponendo di una condizione fisica tale che permetta di affrontare i vari momenti della giornata senza raggiungere il limite estremo delle proprie capacità fisiche. Questo va a tutto vantaggio del divertimento e della sicurezza.L'allenamento consiste nel migliorare la capacità aerobica e la potenza muscolare. Il miglioramento della capacità aerobica si ottiene svolgendo qualsiasi tipo di attività aerobica (bici, corsa, nuoto, ecc.) con una certa regolarità, almeno due volte durante la settimana. Il potenziamento dei muscoli delle gambe si ottiene con specifiche sedute di allenamento in palestra o, ancora meglio, con un programma specifico in bicicletta.A questo proposito esistono ottimi manuali per la preparazione del ciclista. Codice comportamento NORBA Codice di comportamento NORBA (National Off Road Bicycle Association) Nella pratica della mountain bike capita sovente di percorrere sentieri CAI normalmente frequentati da camminatori. E’ necessario quindi prestare la massima attenzione nel percorrere questi sentieri e dare sempre la precedenza ai pedoni. Per ricordare come un buon ciclista dovrebbe sempre comportarsi riportiamo il Codice di Comportamento adottato negli USA stabilito dalla National Off Road Bicycle Association, comunemente chiamato Codice NORBA. Dare la precedenza agli escursionisti a piedi anche perchè la gente giudica la mtb dal vostro comportamento. Rallentare ed usare cautela nell’avvicinare e superare altri escursionisti in bicicletta o persone che fanno trekking in montagna. Controllare sempre la velocità ed affrontare le curve prevedendo di poter incontrare qualcuno. L’andatura deve essere commisurata all’esperienza di ciascuno ed al tipo di terreno. Restare sui percorsi già tracciati, evitare di tagliare per terreni molli: c’è il rischi di danneggiare le vegetazione e accentuare l’erosione al suolo. Non lasciare rifiuti. Portare con se i propri e, se possibile, raccogliere quelli abbandonati da altri. Non spaventare gli animali e dare loro il tempo di spostarsi dalla vostra strada. Rispettare le proprietà e lasciare i cancelli così come sono stati trovati. Essere sempre autosufficienti. Meta da raggiungere e velocità media devono essere sempre stabilite in funzione all’abilità personale, all’equipaggiamento, al terreno, alle condizioni meteorologiche esistenti ed a quelle previste. Non viaggiare da soli in zone isolate e, se si devono coprire lunghe distanze, comunicare sempre la destinazione ed il programma di viaggio. Rispettate la filosofia del ciclo escursionismo, tesa al minimo impatto con la natura; limitarsi a scattare fotografie e lasciare impronte leggere, portandosi via solo bei ricordi. Arenzano ,li’ 17.10.2011 Consiglio Direttivo Team : Roberto Cambria (Presidente) Danilo Collu (Consigliere)