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 13 giugno 2009 pag. 15 La crisi perdura, il mercato della casa ristagna, le famiglie sono in ristrettezze. Camera di commercio di Bergamo, banche, associazioni e sindacati scendono in campo per sostenere, anzi rilanciare il mercato immobiliare e dare una mano a chi vuole comprare casa. Il patto per la casa Ieri alla Camera di commercio la sigla del protocollo d'intesa denominato «Patto per la casa». Seduti attorno al tavolo della sala Giunta, oltre al padrone di casa il presidente Roberto Sestini, i rappresentanti di Banca Popolare, Banca di Credito cooperativo di Treviglio, Compagnia delle Opere, Confindustria, Ance, Fiaip, Confcooperative, Legacoop, Associazione Artigiani, Cgil, Cisl e Uil. «È un'iniziativa importante in un momento in cui l'economia non è florida ‐ sottolinea il presidente Sestini ‐. Da un lato vogliamo dare un contributo alle imprese edili che possono continuare ad operare, dall'altro aiutare chi vuole comprare o ristrutturare casa, chi è in difficoltà, ma anche i giovani che spesso non riescono ad accedere al mutuo». L'obiettivo è chiaro: dare una scossa al mercato e favorire la ripresa. «Vogliamo sostenere il tessuto economico, dare un input forte alle imprese», sottolinea il direttore generale di Ubi‐Banca Popolare di Bergamo Giuseppe Masnaga, aiutandole a vendere il patrimonio immobiliare rimasto invenduto, ma anche dare «una mano alle famiglie». Come? «Diamo la possibilità a chi ha un reddito basso di accedere a un mutuo sociale e al lavoratore atipico o a tempo determinato di acquistare casa, stipulando un mutuo a condizioni vantaggiose ‐ spiega il direttore Masnaga ‐. Inoltre riduciamo gli elementi di incertezza, proponendo polizze assicurative a copertura del rischio di perdita del posto del lavoro». E non è un dettaglio da poco, visto la crisi che mette sempre più a repentaglio il posto di lavoro. Tanto che, nel caso di perdita del lavoro per i dipendenti con mutui già erogati ma non coperti da polizza assicurativa, la Banca Popolare, raccogliendo anche le richieste di Cisl, Cgil e Uil, ha deciso di prevedere forme di sostegno quali la sospensione per almeno 12 mesi del pagamento delle rate senza ulteriori aggravi. I dettagli dell'accordo I beneficiari del protocollo d'intesa (in vigore fino a dicembre 2010) sono tutti i privati che hanno stipulato un contratto di acquisto, costruzione, ristrutturazione o ampliamento con una società costruttrice o immobiliare iscritta alla Camera di commercio di Bergamo. Il patto prevede la possibilità di accedere a mutui a tasso agevolato con spread a partire dallo 0,95% fino ad un massimo dell'1,60%, per un importo massimo di 500.000 euro, durata massima di 30 anni a tasso fisso e 50 anni a tasso variabile. È prevista anche la possibilità di agevolare l'accesso al credito per le richieste di mutui per la prima casa che superano l'80% del valore dell'immobile e per tutte quelle situazioni che dovessero necessitare di un'integrazione della garanzia ipotecaria, per esempio per i lavoratori atipici. Le associazioni in campo I firmatari dell'accordo si impegnano a far conoscere l'iniziativa a tutti i propri associati tramite manifesti, pubblicità e brochure. Un plauso è arrivato da tutti i partecipanti all'incontro. Il vicepresidente dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Antonio Colleoni ha sottolineato come il patto sia «una grossa mano alle imprese che stanno soffrendo per il costo del credito e per il mercato in crisi», così come Giuliano Olivati della Fiaip, la Federazione italiana agenti immobiliari professionali: «L'85% delle famiglie bergamasche è proprietaria di un immobile, non si può prescindere dalla leva creditizia, il vero motore del mercato immobiliare». I sindacati hanno apprezzato il peso di una misura che va nella direzione degli ammortizzatori sociali. Concetti ribaditi dal mondo delle cooperative. E se il nuovo presidente di Confindustria Carlo Mazzoleni ha ribadito di «aver sposato un progetto che avrà sicuramente delle ricadute positive. Ben vengano tutti quegli interventi che vanno nella direzione di tranquillizzare i lavoratori in crisi o flessibili», Rossano Breno, presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo, ha apprezzato l'«attenzione simultanea al mondo delle imprese e alle famiglie», il lavoro in sinergia portato avanti con la Banca Popolare e ribadito l'impegno della Cdo a far conoscere il patto per la casa a tutti gli associati e alle imprese. Concetto ribadito anche da Gianfranco Bonacina, presidente della Bcc di Treviglio: «Il nostro è un sistema bancario amico, tutti abbiamo a cuore la stabilità sociale e per la ripresa si deve lavorare insieme». D'accordo il presidente dell'Associazione Artigiani Angelo Carrara che ha apprezzato «l'aver lavorato in rete, il pilastro su cui ricostruire la ripresa economica». Un concetto che piace al presidente Sestini: «In un momento di difficoltà abbiamo lavorato insieme a uno stesso tavolo, non dimentichiamolo quando l'economia riprenderà». Vanessa Santinelli