Percorso clinico assistenziale aziendale sulla sospetta embolia
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Percorso clinico assistenziale aziendale sulla sospetta embolia
SOMMARIO 1. Scopo/Obiettivo ............................................................................... 2 1.1. Scopo ........................................................................................... 2 1.2. Obiettivo...................................................................................... 2 2. Campo di applicazione .................................................................... 2 3. Modifiche alle revisioni precedenti ................................................. 2 4. Definizioni ....................................................................................... 2 5. Il Diagramma di flusso .................................................................... 4 6. Descrizione delle Attività ................................................................ 6 7. Riferimenti e Allegati .................................................................... 10 7.1. Riferimenti ................................................................................ 10 7.2. Allegati ...................................................................................... 10 8. Indicatori/Parametri di Controllo ................................................... 11 9. Lista di Distribuzione .................................................................... 12 10. Studio Epidemiologico sulla casistica di tromboembolismo polmonare dell’Azienda USL di Rimini .....................................16 Nome/Funzione Firma Redazione Antonio Argento Roberto Birocci Assunta Caruso Enrico Cavagna Andrea Grossi Rosa Intermite Andrea Lucchi Francesco Muratore Ilaria Panzini Chiara Pesci Eros Tiraferri Paola Venturi Emissione U.O. Qualità, Ricerca organizzativa e Innovazione 1 1. SCOPO/OBIETTIVO 1.1. SCOPO La diagnosi della trombo-embolia polmonare (TEP) rimane ancor oggi uno dei problemi clinici più comuni ed al tempo stesso più difficili da risolvere. La totale aspecificità dei sintomi e dei segni clinici della TEP, comunemente presenti anche in numerose affezioni cardiache e polmonari, ostacola la corretta formulazione del sospetto clinico, in modo particolare nei soggetti anziani, cosicché l’incidenza di tale affezione è clinicamente sottostimata. Come dimostrato da numerosi attendibili studi autoptici, la TEP viene correttamente diagnosticata nel vivente in meno della metà dei casi; l’accuratezza scende a valori inferiori al 30% nella popolazione anziana. In considerazione di ciò si è creato all’interno dell’Azienda un gruppo di lavoro polispecialistico allo scopo di aggiornare il percorso diagnostico per detta patologia. Nel redigere detto documento sono state valutate le LG più significative presenti in letteratura e sono stati effettuati 5 incontri multidiciplinari. Il fine del percorso è quello di migliorare l’accuratezza diagnostica, omogeneizzare i comportamenti tra le varie Unità Operative coinvolte nel problema TEP e migliorare la tempestività d’intervento sia diagnostico che terapeutico. 1.2. 2. OBIETTIVO Valutazione della effettiva incidenza della patologia presso l’AUSL di Rimini Raggiungimento di una maggiore capacità diagnostica Riduzione del tempo d’osservazione, miglioramento della tempestività d’intervento CAMPO DI APPLICAZIONE Criteri di “ingresso” del paziente nel PCA Il paziente che giunge in PS/PI sarà valutato in base a due gruppi di elementi: 1) fattori di rischio per embolia polmonare 2) segni clinici Criteri di “uscita” del paziente dal PCA: o Diagnosi nosologica in MU e/o OBI o Trasferimento ad altra Azienda o Dimissione volontaria o Morte o Nessuna diagnosi dopo o Popolazioni escluse: nessuna 3. MODIFICHE ALLE REVISIONI PRECEDENTI Quaderno ASRI giugno 2003 protocollo diagnostico sull’embolia polmonare 4. DEFINIZIONI Paziente critico: paziente emodinamicamente instabile con shock e ipotensione. Paziente non critico: paziente emodinamicamente stabile LG: Linee Guida TEP: tromboembolia polmonare TVP: trombosi venosa profonda MU: Medicina d’Urgenza 2 PCA: Percorso Clinico Assistenziale PS: Pronto Soccorso PI: Pronto Intervento OBI: Osservazione Breve Intensiva TAC: Tomografia assiale computerizzata ANALISI DELLA DISPONIBILITA’ DELLE TECNOLOGIE DIAGNOSTICHE Risorse disponibili Test laboratorio Rimini Riccione Santarcangelo Cattolica h. 24 h. 24 h. 24 h. 24 Ecocardio h. 24 h. 24 disponibile in PS TAC Ecodoppler h. 24 h. 24 lun-sab lun-ven mattina mattina 3 5. IL DIAGRAMMA DI FLUSSO PERCORSO CLINICO ASSISTENZIALE PAZIENTE CRITICO CON SOSPETTA EMBOLIA POLMONARE VISITA ANAMNESI EMOGASANALISI ECG TEST EMATOLOGICI PS SALA EMERGENZA/ REPARTO DEGENZA SCORE PROBABILITA' NON ALTA PROBABILITA' ALTA TRATTAMENTO NECESSITA' VENTILAZIONE MECCANICA NECESSITA' VENTILAZIONE MECCANICA CONSULENZA RIANIMAZIONE CONSULENZA CARDIOLOGICA ECOCARDIO TAC* POS NO SI NO SI NEG NEG valutare altra diagnosi e altro percorso CARDIOLOGIA RICOVERO * Se TAC non eseguibile per condizioni non stabili e non stabilizzabili, eseguire ecocardio 4 POS eventuale TAC RICOVERO PERCORSO CLINICO ASSISTENZIALE PAZIENTE NON CRITICO PER SOSPETTA EMBOLIA POLMONARE VISITA ANAMNESI EMOGASANALISI ECG TEST EMATOLOGICI RX TORACE PS SALA EMERGENZA/ REPARTO DEGENZA SCORE PROBABILITA' NON ALTA PROBABILITA' ALTA trattamento DI-DIMERO NEGATIVO TAC POSITIVO NEGATIVO valutare altra diagnosi e altro percorso valutare altra diagnosi e altro percorso REPARTO DEGENZA RICOVERO 5 +/-TAC +/ECODOPPLER POSITIVO trattamento POSITIVO NEGATIVO valutare altra diagnosi 6. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Scenario 1: paziente critico Procedura Chi Setting Visita clinica (paziente critico/non critico) Anamnesi, rilievo parametri Emogasanalisi ECG se non eseguito PS/Sala Test ematoligici indispensabili: emocromo, medico creatinina, di-dimero, troponina, PT, PTT emergenza/ reparto degenza Assegna SCORE (Score di Wells) in base ai risultati dei test e della anamnesi Probabilità non alta: Valutare necessità di ventilazione meccanica (se si consulenza rianimatore e ricovero rianimazione, se no consulenza cardiologica UTIC) PS/Sala Probabilità alta: Medico Valutare necessità di ventilazione meccanica (se si consulenza rianimatore e ricovero rianimazione valutare poi eventuale TAC, se no TAC) Trattamento eparinico se non controindicazioni 6 emergenza/ reparto degenza Procedura Chi Setting Probabilità alta: 6.1.1 Se TAC positiva: ricovero UTIC Se TAC negativa: valutare altra diagnosi e altro percorso PS/Sala emergenza/ reparto degenza Probabilità non alta: Consulenza Visita cardiologica Ecocardiogramma: 6.1.1 Se ecocradiogramma positivo, valutare PS eventuale TAC: ricovero UTIC Se ecocardiogramma negativo: valutare altra diagnosi e altro percorso 7 Scenario 2: paziente non critico Procedura Anamnesi, rilievo parametri, ECG, assegna codice Chi Setting infermiere PS/triage Visita clinica Anamnesi Emogasanalisi ECG se non eseguito Test ematoligici indispensabili: emocromo, creatinina, di-dimero, troponina, PT, PTT Rx torace PS/ambulatorio medico /Reparto degenza Assegna SCORE (Score di Wells) in base ai risultati dei test e della anamnesi 8 Procedura Chi Setting Probabilità non alta: Se D-dimero negativo: valutare altra diagnosi e altro percorso Se D-dimero positivo: eseguire ecodoppler venoso (se ecodoppler non disponibile trattamento eparinico e ecodoppler appena possibile) +/- TAC: se ecodoppler o TAC positivo: trattamento eparinico PS/ambulatorio medico /Reparto degenza se ecodoppler o TAC negativo: valutare altra diagnosi e altro percorso Probabilità alta: TAC Trattamento eparinico se non controindicazioni Probabilità alta: se TAC positivo: prosegue trattamento e PS/ambulatorio ricovero se TAC negativa: valutare altra diagnosi e altro percorso 9 medico /Reparto degenza 7. RIFERIMENTI E ALLEGATI 7.1. RIFERIMENTI Venous Tromboembolism, Nice Clinical Guideline 46, 2007. British thoracic guidelines for the management of suspected acute pulmonary embolism, Thorax 2003; 58:470-484. Acute chest pain – suspected pulmonary embolism. National Guideline Clearinghouse. American College of Radiology, 2006. V. F. Trapson. Acute pulmonary embolism. The New england Journal of Medicine. 358(10): 1037-1052 2008. Guidelines on the diagnosis and management of acute pulmonary embolism. European Heart Journal. 29:2276-2315, 2008. 7.2. ALLEGATI Segni clinici Fattori di rischio Indagine epidemiologica embolia polmonare AUSL Rimini Score di Wells V. F. Trapson. Acute pulmonary embolism. The New England Journal of Medicine. 358(10): 1037-1052 2008. 10 8. INDICATORI/PARAMETRI DI CONTROLLO Numero pazienti con sospetta embolia polmonare in PS/numero pazienti con embolia polmonare confermata in PS/anno (medtrack) Numero TAC positive per embolia polmonare/Numero TAC richieste per sospetta embolia polmonare/anno Tempo alla TAC (tempo intercorso tra la richiesta in PS/Reparto e l’esecuzione della TAC) stratificato per le diverse categorie di pazienti (critico/non critico, probabilità alta/ non alta) 11 9. LISTA DI DISTRIBUZIONE Presidi Ospedalieri di Rimini e Riccione Il testo del presente Documento è messo a disposizione di tutto il personale dell’Azienda mediante inserimento nell’apposita sezione della rete Intranet Aziendale. 12 Allegato Tromboembolismo venoso: fattori di rischio TROMBOEMBOLIA CONGENITA Deficit AT III Deficit proteina S e C APC-R resistance Mutazione fattore V e II Familiarità per TVP o TEP Iperomocisteinemia FATTORI ACQUISITI Chirurgia generale (entro 4 settimane) e chirurgia ortopedica Fratture arti inferiori e/o apparecchi gessati. Traumi multipli Neurochirurgia e lesioni spinali traumatiche Stroke Età avanzata Obesità Cateteri venosi centrali Gravidanza e post-partum Trattamento con estroprogestinici (III generazione) Insufficienza venosa cronica Malattia infiammatoria cronica intestinale (Crohn e colite ulcerosa) Sindromi da iperviscosità (Policitemia etc) Scompenso cardiaco ed immobilizzazione protratta (> 3 giorni) Cancro attivo e/o chemioterapia LAC+ e sindrome da antifosolipidi 13 Allegato Segni clinici e sintomi Nel paziente non critico: Dispnea Dolore toracico Tosse Emottisi Palpitazioni Tachicardia (FC > 100 b/min) Nel paziente critico (con compromissione emodinamica): Tutti i segni e i sintomi del paziente non critico e in più: Shock (PA < 90 mmHg) Sincope Arresto cardiorespiratorio Tachipnea marcata 14 Allegato Probabilità clinica a priori di EP (modificata da Wells 2000) criterio alternativa diagnostica meno probabile dell’EP sintomi clinici di TVP frequenza cardiaca >100/min immobilizzazione, chirurgia, terapia ormonale meno di 4 settimane precedente TVP/EP emottisi cancro in fase di attività punteggio 3 3 1,5 1,5 1,5 1 1 Significato dello score alta probabilità clinica di EP bassa probabilità clinica di EP >4 <4 15 STUDIO EPIDEMIOLOGICO SULLA CASISTICA DI TROMBOEMBOLISMO POLMONARE DELL’AZIENDA USL DI RIMINI Al fine di verificare la portata numerica della patologia in questione nella nostra azienda si è deciso di eseguire uno studio retrospettivo che prendesse in esame i casi di embolia polmonare nel periodo compreso dall’ 01/01/2002 al 31/12/2007, osservati presso l’Azienda USL di Rimini, la quale coinvolge tutta la provincia con un bacino di utenza di 286.934 abitanti e comprende 2 presidi ospedalieri (Rimini/Santarcangelo di Romagna, Riccione/Cattolica); Rimini e Riccione sono dotati di un pronto soccorso, mentre gli altri due ospedali possiedono un pronto intervento. In ognuno degli ospedali è presente almeno un reparto medico, mentre a Rimini sono ben 3 i reparti internistici. FASI DELLO STUDIO: nella prima fase abbiamo ricercato nel data base digitale aziendale (Medtrak), che gestisce dal 2001 tutti gli accessi, prestazioni e ricoveri dei presidi ospedalieri aziendali, tutti i pazienti ammessi in regime di ricovero ordinario dimessi con DRG 41511 e 41519 (corrispondenti rispettivamente all’“embolia polmonare e infarto polmonare iatrogeni” e all’“altre forme di embolia polmonare e infarto polmonare”), sia come patologia primaria che concomitante/secondaria: ciò ha portato alla identificazione di 750 casi distribuiti in 6 anni (CAMPIONE TROMBOEMBOLIA POLMONARE -TEP). Abbiamo successivamente eseguito una ricerca sempre in Medtrak, utilizzando le parole chiave “embolia” e “polmonare”, al fine di estrarre il gruppo di pazienti che presentavano tali parole nella stringa di dimissione dai pronto soccorso/pronto intervento: abbiamo così ottenuto un secondo gruppo di pazienti denominato CAMPIONE PS. La lista del campione PS è stata confrontata con la lista del campione TEP, al fine di ottenere prima di tutto il gruppo dei pazienti ai quali durante il ricovero ordinario non è stata confermata la diagnosi di embolia polmonare sospettata in pronto soccorso. Si è quindi ottenuto un terzo campione (CAMPIONE NO TEP) comprensivo di tre sottogruppi: 16 I deceduti in PS/PI per embolia polmonare, ovviamente non arrivati al ricovero Le autodimissioni I pazienti che, seppure ricoverati con una diagnosi di sospetta embolia polmonare, sono risultati alla fine del ricovero affetti da una patologia diversa dalla TEP FLUSSO DEI PAZIENTI CAMPIONE PS TEP riconosciute CAMPIONE DRG TEP non riconosciute • Deceduti per sospetta TEP • Autodimissioni con sospetta TEP • Ricoveri per sospetta TEP poi non confermata durante la degenza RICOVERI DIRETTI DA REPARTO NO TEP TEP Dall’incrocio di questi due gruppi si è anche messo il luce: a) il gruppo di pazienti che e’ stato dimesso dal reparto con DRG di embolia polmonare ma che era uscito dal PS/PI con diagnosi diversa dall’embolia polmonare (TEP non riconosciute); b) il gruppo di pazienti che non sono passati attraverso il PS/PI ma che provenivano da ricoveri diretti in reparto per altre cause (interventi chirurgici, polmoniti, etc). Entrambi questi gruppi fanno parte del gruppo TEP. I campioni così ottenuti (TEP e NO TEP) sono stati analizzati ricercando, attraverso il programma di gestione aziendale, la Cartella Clinica Elettronica (CCE) di ogni paziente, al fine di raccogliere tutti i dati inerenti all’episodio in questione. Si precisa 17 che in tale ricerca si è scelto consapevolmente di estrapolare i dati necessari esclusivamente attraverso il sistema informatico, senza consultazione dell’archivio cartaceo, scelta obbligata da problemi logistici di esecuzione della ricerca, nonche’ dai tempi ristretti. E’ stato infatti valutato che, con la sola ricerca in CCE era possibile estrarre: Numero di casi e loro distribuzione nelle unità operative dell’Azienda USL di Rimini Provenienza dei casi (da PS/PI, reparti, etc) Patologie concomitanti dei pazienti Indagini strumentali effettuate (complete di data della richiesta e di esecuzione) e relativo referto Esito a breve termine (decesso si/no durante l’episodio analizzato) e a lungo termine (questo esclusivamente per i residenti in provincia di Rimini) E’ stata quindi costruita una banca dati digitale per la raccolta di tutte le informazioni necessarie al nostro studio come mostrato in Tabella 1. In particolare abbiamo preso in considerazione la sintomatologia d’esordio e la diagnostica effettuata sia in regime d’urgenza che d’elezione, il riconoscimento della TEP in PS/PI, le patologie correlate del paziente e il follow up. Per la classificazione della sintomatologia, qualora fossero presenti più sintomi, ne sono stati registrati al massimo 4 per paziente ed ordinati a seconda della intensità riferita dal paziente. Abbiamo segnalato anche se l’episodio in questione era una recidiva o una prima diagnosi. Al termine della raccolta dei dati dei 6 anni esaminati, abbiamo deciso di condurre l’analisi statistica esclusivamente sugli ultimi 2 anni (2006 e 2007) poiché questo campione è risultato essere il più omogeneo per molte variabili, in particolare per la diagnostica, visto l’abbandono dell’utilizzo della scintigrafia polmonare a favore della tac polmonare. 18 OSPEDALE : RN, SN, RC, CT ANAGRAFICA/SESSO/ETA’ DATA: ACCESSO IN PS – RICOVERO – DIMISSIONE DA REPARTO - MORTE SINTOMATOLOGIA e SEGNI CLINICI: è stata creata prima di raccogliere i dati una lista a legenda dei sintomi ordinati secondo frequenza di presentazione: 1 dolore toracico 2 dispnea 3 tachicardia 4 presincope/sincope 5 addominalgia/dispepsia 6 iperpiressia 7 astenia/malessere 8 vertigini 9 sopore/coma 10 dorsalgia 11 vomito 12 emottisi 13 tosse 14 deficit neurologici 15 stato di shock 16 ipotensione 17 trauma 18 dolore/edema arti inferiori N.B. per ogni paziente sono stati inseriti al massimo 4 sintomi, ordinati secondo la gravità di presentazione riferita dal paziente PREGRESSO EPISODIO DI TEP : SI - NO DIAGNOSI DIMISSIONE : DA PS E DA REPARTO RICONOSCIMENTO DELLA TEP IN PS : SI - NO DIAGNOSTICA (TAC, ECOCOLORDOPPLER VENOSO ARTI INFERIORI, ECOCARDIOGRAMMA): ESEGUITO (SI-NO), DIAGNOSTICO (SI – NO), DATA E UNITA’ OPERATIVA DI ESECUZIONE PATOLOGIE CORRELATE: è stata creata prima di raccogliere i dati una lista a legenda delle comorbilità più frequentemente associate all’embolia polmonare: 1 neoplasie 2 traumi recenti 3 interventi chirurgici 4 interventi ortopedici 5 interventi ginecologici 6 immobilizzazione 7 trombofilia 8 diabete 9 BPCO 10 ipertensione 11 infezione acuta 12 cardiopatie Tabella 1 19 13 obesità 14 terapia estroprogestinica 15 ins renale cronica 16 esiti ictus 17 fibrillazione atriale 18 altro Per quanto riguarda la metodica statistica le variabili qualitative sono state elaborate in termini di frequenza, le quantitative in termini di media e deviazione standard. E’ stata condotta una analisi di correlazione tra le variabili utilizzando il test del Chiquadrato. L’analisi di sopravvivenza è stata effettuata utilizzando il metodo Kaplan-Meier ed il Log RanK Test. E’ stata utilizzata l’analisi di regressione multivariata di Cox utilizzando quali variabili indipendenti le variabili risultate significative al Log RanK Test. Viene considerato significativa una p se inferiore a 0.05. L’analisi è stata condotta utilizzando il software Stata versione 9.0. Fra il 1 gennaio 2002 e il 31 dicembre 2007 sono stati dimessi dai reparti ospedalieri dell’azienda Usl di Rimini 750 pazienti con diagnosi DRG di embolia polmonare, primaria o concomitante. Il tasso di incidenza sulla popolazione della provincia di Rimini corrisponde pertanto a 44 nuovi casi/anno/100.000 abitanti. Occorre sottolineare però che questa incidenza è sicuramente sottostimata, in quanto mancano tutti i pazienti che muoiono in fase preospedaliera di morte improvvisa e che non vengono sottoposti ad autopsia. Osservando la distribuzione per anno e per ospedale si può notare come il numero dei casi sia aumentato, verosimilmente in relazione alla maggiore sensibilizzazione del personale medico in emergenza verso il riconoscimento di tale patologia (Tabella 2, Tabella 3 e Tabella 4). RIMINI 2002 2003 2004 2005 2006 2007 RICCIONE 76 84 82 61 101 101 2002 2003 2004 2005 2006 2007 SANTARCANGELO 23 32 31 32 28 32 2002 2003 2004 2005 2006 2007 3 5 8 10 9 8 CATTOLICA 2002 2003 2004 2005 2006 2007 4 3 6 0 4 7 Tabella 2 La tabella 3 mostra in modo particolareggiato la distribuzione per ospedale nel periodo di tempo preso in esame distinta per dimissione in DRG primario o 20 secondario per la TEP. La tabella 4 esplode i dati su tutti i reparti di dimissione produttori del DRG. Nel grafico 1è ben evidente la distribuzione del numero di casi di embolia polmonare da DRG fra i 4 ospedali dell’azienda usl di Rimini: questo dato è proporzionale alla complessità strutturale degli ospedali di rimini e di riccione, gli unici 2 ad essere dotati di tac 24 ore al giorno. Ciò significa che nelle ore notturne i pazienti vengono dirottati già nella fase preospedaliera verso i due pronto soccorso maggiori. 5% 4% 19% Cattolica Riccione Rimini Santarcangelo 72% Grafico 1 Come già indicato precedentemente in questo lavoro, a causa di una scarsa omogeneità dei dati raccolti negli anni fino al 2005, si è scelto di analizzare gli ultimi due, il 2006 e il 2007, per un totale di 290 pazienti (Tabella 5). Nel nostro campione abbiamo rilevato un’età media di 75 anni con DS 13,7. Per contro abbiamo una percentuale di femmine del 57,1%, dato anche questo leggermente diverso da quelli presenti in letteratura. I pazienti che abbiamo analizzato si sono presentati in pronto soccorso con un ventaglio di sintomi piuttosto ampio (tabella 6 e grafico 2), e non tutti avevano un solo sintomo. Il sintomo nettamente prevalente è stata la dispnea in tutte le sue forme, seguita dal dolore 21 toracico, elementi che confermano i dati presenti in letteratura. Nella nostra casistica al terzo posto si attestano a pari merito la sincope e l’iperpiressia, questa inaspettatamente. Caratteristiche generali del campione 2006 – 2007 (%) MEDIA DEVIAZIONE STANDARD ETÀ (ANNI) 74.8 13.7 5.8 34.6 SESSO F 57.1% M 42.9% RECIDIVA EP SI 12.3% NO 87.7% RICONOSCIMENTO PS SI 40.1% NO 59.9% TEMPO PS (ORE) TAC ESEGUITA SI 44.6% NO 55.4% TEMPO ESECUZIONE TAC 4,4 GG TEMPO ALLA DIMISSIONE (GIORNI) 14.5 Tabella 5 22 24.1 Sintomatologia n. 198 61 44 44 31 30 22 17 15 15 14 11 8 7 5 5 2 0 529 Dispnea Dolore toracico Presincope/sincope Iperpiressia Dolore/edema AAII Astenia/malessere Addominalgia/dispepsia Sopore/coma Tosse Ipotensione Tachicardia Vomito Trauma Emoptisi Ictus Stato di shock Dorsalgia Vertigini Totale Tabella 6 % 37,4% 11,5% 8,3% 8,3% 5,9% 5,7% 4,2% 3,2% 2,8% 2,8% 2,6% 2,1% 1,5% 1,3% 0,9% 0,9% 0,4% 0,0% P Ic tu s D or sa lg ia re si To Ta s s ch e ic ar di a Tr au m a pn nc op ea D o l e/s i. or e/ .. ed A dd e om m ... in al gi a/ ... 250 200 150 100 50 0 D is Grafico 2 Sintomi di presentazione Fi b ril l eo pl as ie B P C O D ia be te N az alt r io ne o at .. In . t. In O te r E rv t. si .C ti ic tu hir s . ce r Tr . om .. In bo te f rv ilia en ti gi n 120 100 80 60 40 20 0 numero Grafico 3 Patologie concomitanti 23 Patologie concomitanti n. 100 99 45 44 43 41 34 21 21 19 15 14 13 12 10 8 3 2 1 545 Neoplasie Ipertensione BPCO Patologia cardiaca cronica Diabete Immobilizzazione altro Traumi recenti Fibrillazione atriale Evento infettivo acuto Int. Ort. Ins. Ren. Cron. Interv. Chir. Obesità Esiti ictus cerebrale Nessuna Trombofilia Tp estro-progestinica Interventi gin Totale % 18,3% 18,2% 8,3% 8,1% 7,9% 7,5% 6,2% 3,9% 3,9% 3,5% 2,8% 2,6% 2,4% 2,2% 1,8% 1,5% 0,6% 0,4% 0,2% Tabella 7 Nella tabella 7 è elencata la distribuzione percentuale delle patologie correlate tra le quali spicca la patologia neoplastica con il 18,3%, pressocché sovrapponibile a quella dell’ipertensione. Inaspettatamente bassa risulta in questo campione la frequenza di EP in pazienti allettati e/o con recenti interventi chirurgici, rispettivamente il 7,5% e il 5,4%. Sicuramente l’elevata età media del campione ha favorito il riscontro di patologie come l’ipertensione, il diabete e la BPCO (rispettivamente 18,2%, 7,9% e 8,3%). La mortalità globale osservata sul campione è riportata nella curva di Kaplan-Meier (grafico 4), basato su un follow up di circa un anno. Infatti ad un follow up mediano di 353,4 giorni (deviazione standard 279.0942) è deceduto il 45,3% dei pazienti, a 30 giorni il 17%, a 3 mesi il 26% dei pazienti. 24 Grafico 4 Grafico 5 25 E’ stata a questo punto correlata la sopravvivenza all’avvenuto riconoscimento o meno dell’EP in pronto soccorso: il risultato ottenuto indica una differenza statisticamente significativa tra riconosciuti e non riconosciuti (Log Rank Test, p < 0,001), con un effetto protettivo sui pazienti precocemente riconosciuti rispetto al gruppo di confronto (Grafico 5). Nell’ambito della diagnostica il dato più interessante correlato alla sopravvivenza dei pazienti è stato l’esecuzione della tac, indipendentemente dal suo esito: si è osservata una differenza statisticamente significativa tra TAC si e TAC no (Log Rank Test, p < 0,001) (Grafico 6). Grafico 6 All’analisi multivariata di Cox le variabili che mantengono la significatività sono la TAC (si/no) e la presenza di Neoplasia quale patologia concomitante. L’aver effettuato la TAC, a parità delle altre variabili considerate nel modello, sembra avere un effetto protettivo di circa il 77% (HR = 0.23 I.C. 95%: 0.15-0.36), mentre l’avere una neoplasia a parità delle altre variabili considerate nel modello, comporta un rischio di circa il doppio rispetto a un paziente non neoplastico (HR = 2.29 I.C. 95%: 1.51-3.50). 26 Analisi della sopravvivenza Età (> 65 aa, < 65 aa) sesso Riconoscimento PS TAC Neoplasia Immobilizzazione Univariata p 0.01* p 0.06 0.11 < 0.001* < 0.001* < 0.001* 0.002* 0.24 0.20 < 0.001* < 0.001* 0.83 * significatività statistica 27 Multivariata HR 0.23 2.29 31 2 75 CT 106 2 2 SN 1 8 15 RC 20 56 TOTALE 2003 2004 2005 2006 2007 124 108 3 5 27 73 16 0 0 5 11 127 101 4 8 26 63 26 2 0 5 19 103 90 0 8 31 51 13 0 2 1 10 142 110 4 5 25 76 32 0 4 3 25 148 110 5 7 25 73 38 2 1 7 28 PRIM SEC PRIM SEC PRIM SEC PRIM SEC PRIM SEC PRIM SEC 2002 RN OSP 750 24 43 178 505 TOTALE X OSP DISTRIBUZIONE DEI CASI DI EMBOLIA POLMONARE NELL'AZIENDA USL DI RIMINI PER OSPEDALE DAL 2002 AL 2007 DISTINTO PER DRG DI DIMISSIONE PER PATOLOGIA PRIMARIA E SECONDARIA CHIR CT GINEC CT MED CT POST ACUTI CT ONCOL CT UTIC RC CHIR RC MED RC ORTOP RC MURG RC PNEUMO RC NEURO RN MURG RN HOSPICE M.INFETT UTIC RN CHIR RN GERIATRIA MED 1 MED2 NEFROL ONCOL ORTOP RN POST ACUTI RN SPDC RIAN RN UROL CHIR VASC POST ACUTI SN MED SN CHIR SN DRG REPARTO 2 2 8 8 14 7 1 9 1 3 1 3 1 3 3 2 1 2 1 5 1 1 2 1 14 1 16 18 13 6 2 1 1 1 4 2 1 2 1 13 1 6 1 14 2 2 3 1 SEC 6 1 8 PRIM 2 1 1 1 SEC 2003 2 PRIM 2002 1 7 3 16 14 3 4 17 6 3 16 1 6 4 PRIM 3 1 6 5 1 1 2 1 1 3 1 1 SEC 2004 2 6 1 3 8 5 5 2 1 16 10 2 1 13 15 PRIM 1 1 1 1 3 1 1 2 1 1 SEC 2005 2 3 2 1 1 1 3 20 1 14 17 5 11 2 7 1 15 4 PRIM 3 1 1 4 1 4 3 4 4 4 3 SEC 2006 1 6 4 8 18 9 5 22 7 15 1 9 4 1 PRIM 1 3 2 3 4 2 6 6 2 1 1 2 1 1 1 1 1 SEC 2007 1 1 18 3 1 78 12 72 5 7 4 1 47 1 18 108 9 90 105 58 5 13 6 28 1 12 2 1 7 34 2 TOT X REP DISTRIBUZIONE PER REPARTO DEI DRG DI PATOLOGIA PRIMARIA E SECONDARIA 2002 – 2007 43 505 178 24 TOTALE X OSP Note: Note: Note: