Il primo Cavaglieri - Associazione Piacenza Musei
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Il primo Cavaglieri - Associazione Piacenza Musei
Agosto 2007 Il Collezionismo Privato Il primo Cavaglieri Due dipinti di inizio Novecento nel Piacentino Eccoci, dopo anni di assenza, ad un nuovo incontro col collezionismo privato piacentino. In passato abbiamo conosciuto raccolte di statuette precolombiane, di documenti, di grammofoni. Nel riconfermare il nostro interesse e assicurando l’anonimato a quanti vorranno farci conoscere le loro raccolte, ringraziamo il nuovo amico che ci ha mostrato la sua. Pur non volendo né sottovalutare né enfatizzare il gusto per il collezionismo, consentiteci una semplice, se non addirittura banale, constatazione: spesso i grandi musei sono nati da originarie collezioni private. M ario Cavaglieri nasce a Rovigo nel 1887 da una ricca famiglia di proprietari terrieri. Nei primi due decenni del 1900 si sposta abitualmente tra le città di Bologna, Padova, Roma, Parigi e Venezia. Nel 1907 espone per la prima volta a Roma alla “Società Amatori e Cultori di Belle Arti” con una serie di piccoli dipinti eseguiti negli anni passati tra Padova e Bologna. Nella primavera del 1909 (in base ai registri delle esposizioni) espone tre opere alla mostra di Ca’ Pesaro a Venezia; nel 1910 alla stessa esposizione è presente con ben 14 opere, ma il vero successo per Cavaglieri arriva nel 1912 con una collettiva unica, sempre a Ca’ Pesaro, esponendo 19 dipinti e accolto con una sola opera alla famosa Biennale di Venezia. Nel 1914, grazie al successo ottenuto, espone 3 opere alla Biennale Veneziana ed è subito segnalato positivamente dalla critica. Cavaglieri, specialmente nel primo periodo, compreso tra il 1905 e il 1912 – da come si nota nelle prime esposizioni di Ca’ Pesaro – ha una forte concentrazione pittorica sulla figura e negli interni di stanze, dove le pennellate, veloci e nervose, rendono l’immagine ferma per pochi istanti. L’artista è collegato a Piacenza dal 1921, quando sposa Giulietta Catellini. Fino al 1925 resta nella nostra città, e più precisamente a Palazzo Malvicini, raffigurando sua moglie in moltissimi dipinti dove le stoffe, le piume, i vestiti, i mobili e i quadri rendono il tutto di una straordinaria eleganza. Nel dipinto Il Ripostiglio (inedito) di collezione privata piacentina, eseguito nel 1908 – dunque un “Primo Cavaglieri” – si può notare una ragazza chinata in una stanza, dove le tende che cadono ai lati fanno intravedere un interno di mobili per lo più accatastati. L’esecuzione veloce e non descrittiva fa capire che Cavaglieri non intende dipingere la certezza, ma piuttosto vuole esprimere una realtà apparente, che difficilmente è raffigurata come immagine definita. Nel secondo dipinto, Ragazza alla toilette, databile tra il 1910 e il 1912, anch’esso di collezione privata piacentina, vediamo come il soggetto principale sia una donna intenta a spogliarsi nella sua toilette. Il ritratto femminile nelle opere di Cavaglieri ebbe sicuramente una Mario Cavaglieri, Ragazza alla toilette (1910-1912) Collezione privata piacentina posizione di privilegio. Riuscì, nelle sue tele, a descrivere la femminilità nei vari atteggiamenti, da quelli più privati, come in questo caso, a momenti più sociali. Certo è che, oltre alla donna, Cavaglieri amò dipingere le sue signore in ambienti che riuscivano quasi ad inglobarle ed a farne un tutt’uno, in istanti di quotidiana realtà. Altro aspetto che si può notare in quest’opera è la luce, che sembra voler accarezzare timidamente e languidamente la donna lasciando in penombra tutto il resto, quasi per poter far interagire la sua femminilità con l’osservatore. Qui iniziamo ad intravedere ciò che Cavaglieri diventerà: un grande artista materico, vivace postimpressionista che riuscirà a darci, attraverso le sue tele, uno scorcio storico e stilistico di ciò che fu la sua epoca. Davide Cammi 3