Mi è stato proposto il trasferimento in un`altra azienda sanitaria

Transcript

Mi è stato proposto il trasferimento in un`altra azienda sanitaria
HEALTH MANAGEMENT – ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO – FIRENZE
www.health-management.it
1
OGGETTO
CONDIZIONI APPLICATIVE DELL’ISTITUTO DEL COMANDO
QUESITI
(posti in data 11 settembre 2013 )
Mi è stato proposto il trasferimento in un’altra azienda sanitaria
utilizzando l'istituto del comando. Nell’azienda di cui sono dipendente
sono titolare di un incarico di struttura semplice. Nell’azienda che mi
propone il trasferimento manterrei l’incarico dirigenziale di struttura
semplice con la prospettiva di un incarico di facente funzioni di direttore
di struttura complessa dal prossimo mese di gennaio quando l’attuale
direttore si dimetterà dall'incarico per essere collocato in quiescenza.
Nel valutare l’opportunità o meno di accettare la proposta devo avere
risposta a due quesiti specifici:
1) Applicando l'istituto del comando, per quanto tempo rimane bloccato
l’incarico di struttura semplice nell’azienda di appartenenza?
2) Questo comando può essermi negato dal direttore della struttura
complessa di appartenenza, o la decisione dipende esclusivamente
dal direttore generale?
RISPOSTE
(inviate in data 13 settembre 2013)
1) Applicando l'istituto del comando, per quanto tempo rimane bloccato
l’incarico di struttura semplice nell’azienda di appartenenza?
La normativa contrattuale che disciplina l’istituto del comando, che è
una delle modalità possibili di trasferimento tra aziende diverse, è
l’articolo 21 del CCNL 1998_2001, che non fissa termini temporali per
la durata dello stesso, subordinando l’applicazione dell’istituto ad una
intesa tra l’azienda di appartenenza e l’azienda di destinazione.
Per tutta la durata del comando la posizione ricoperta nell’azienda che
dispone il comando rimane congelata, come precisa il comma 3 del
citato articolo 21: Il posto lasciato disponibile dal dirigente comandato
non può essere coperto per concorso o qualsiasi forma di mobilità
CIMO – ASMD Il sindacato che si prende cura dei medici
www.cimoasmd.it
HEALTH MANAGEMENT – ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO – FIRENZE
www.health-management.it
2
Occorre rilevare che l’istituto del comando è stato introdotto quale
modalità di trasferimento temporaneo di un dipendente pubblico ad
una amministrazione diversa da quella di appartenenza dall’articolo
56 del DPR 10 gennaio 1957, n. 3 Testo unico delle disposizioni
concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato, che precisava:
L'impiegato di ruolo può essere comandato a prestare servizio presso
altra amministrazione statale o presso enti pubblici, esclusi quelli
sottoposti alla vigilanza dell'amministrazione cui l'impiegato appartiene.
Il comando è disposto, per tempo determinato e in via eccezionale, per
riconosciute esigenze di servizio o quando sia richiesta una speciale
competenza.
I caratteri di temporaneità ed eccezionalità dell’istituto del comando
sono confermati dal comma 2 del citato articolo 21, che testualmente
precisa Il comando è disposto per tempo determinato ed in via
eccezionale.
In merito alla durata si deve ritenere applicabile anche all’istituto del
comando quanto disposto dall’articolo 30, comma 2-sexies, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (comma aggiunto
dall'articolo 13, comma 2, della legge 4 novembre 2010, n. 193)
Le pubbliche amministrazioni, per motivate esigenze organizzative,
risultanti dai documenti di programmazione adottati per determinare
le dotazioni organiche, possono utilizzare in assegnazione temporanea,
con le modalità previste dai rispettivi ordinamenti, personale di altre
amministrazioni per un periodo non superiore a tre anni, fermo
restando quanto già previsto da norme speciali sulla materia, nonché
il regime di spesa eventualmente previsto da tali norme e dal presente
decreto.
In ogni caso il comando, per sua natura, è revocabile in qualsiasi
momento, dall’azienda di provenienza e dall’azienda di destinazione,
laddove vengano meno quelle comprovate esigenze di servizio che ne
costituiscono fondamento e presupposto.
CIMO – ASMD Il sindacato che si prende cura dei medici
www.cimoasmd.it
HEALTH MANAGEMENT – ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO – FIRENZE
www.health-management.it
3
2) Questo comando può essermi negato dal direttore della struttura
complessa di appartenenza, o la decisione dipende esclusivamente
dal direttore generale?
L’utilizzo del comando come strumento di mobilità di un dipendente
pubblico da un’amministrazione a un’altra richiede quale presupposto
ineludibile il consenso sia dell’amministrazione di appartenenza che
dell’amministrazione di destinazione. L’espressione di tale consenso
deve essere data dal responsabile dell’unità operativa presso la quale
opera il dipendente, e di quella presso la quale andrà ad operare,
coerentemente con le prerogative che sono attribuite ai dirigenti
responsabili delle diverse articolazioni organizzative dall’articolo 5 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
Il duplice assenso di cui sopra è esplicitamente richiamato dal comma
1 dell’articolo 30 del decreto legislativo 165 citato, che a proposito
della mobilità (modalità elettiva per il trasferimento di un dipendente
pubblico da una amministrazione ad un’altra) precisa:
Il trasferimento è disposto previo parere favorevole dei dirigenti
responsabili dei servizi e degli uffici cui il personale è o sarà assegnato
sulla base della professionalità in possesso del dipendente in relazione
al posto ricoperto o da ricoprire.
Problematico, se non impossibile, appare pertanto che il direttore
generale possa autorizzare un comando senza avere il preventivo
consenso del direttore della struttura complessa presso la quale
lavora il dirigente al quale il comando deve essere applicato.
CIMO – ASMD Il sindacato che si prende cura dei medici
www.cimoasmd.it
HEALTH MANAGEMENT – ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO – FIRENZE
www.health-management.it
4
RIFERIMENTI NORMATIVI
CCNL 1998_2001
articolo 21
Comando
1. Per comprovate esigenze di servizio la mobilità del dirigente può
essere attuata anche attraverso l’istituto del comando tra aziende
ed enti del comparto anche di diversa regione ovvero da e verso
altre amministrazioni di diverso comparto, che abbiano dato il loro
assenso.
2. Il comando è disposto per tempo determinato ed in via eccezionale
con il consenso del dirigente alla cui spesa provvede direttamente
ed a proprio carico l’azienda o l’amministrazione di destinazione.
3. Il posto lasciato disponibile dal dirigente comandato non può
essere coperto per concorso o qualsiasi altra forma di mobilità.
4. I posti vacanti temporaneamente ricoperti dal dirigente comandato
sono considerati disponibili sia ai fini concorsuali che dei
trasferimenti.
5. Il comando può essere disposto anche nei confronti del dirigente
per il quale sia in corso il periodo di prova, purché la conseguente
esperienza professionale sia considerata utile a tal fine dall’azienda
previa individuazione delle modalità con le quali le amministrazioni
interessate ne formalizzeranno l’avvenuto superamento.
6. Per finalità di aggiornamento, il dirigente può chiedere un comando
finalizzato per periodi di tempo determinato presso centri, istituti e
laboratori nazionali ed internazionali od altri organismi di ricerca
che abbiano dato il proprio assenso.
7. Il comando per finalità di aggiornamento è senza assegni e non può
superare il periodo di due anni nel quinquennio, ferma restando
l’anzianità di servizio maturata nel periodo di comando agli effetti
concorsuali.
8. Ove il comando sia giustificato dall’esigenza dell’azienda per
il compimento di studi speciali o per l’acquisizione di tecniche
particolari, al dirigente comandato sono corrisposti gli assegni e,
per un periodo non superiore a sei mesi, il trattamento di missione.
CIMO – ASMD Il sindacato che si prende cura dei medici
www.cimoasmd.it