Guerra tra taxi e autonoleggi a Parigi | 1 Copyright Taxistory.it Il

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Il governo ha deciso: dalla chiamata devono passare 15 minuti prima che i VTC (ncc in Italia) possano prendere a bordo
il cliente.
Questo è un nuovo episodio della feroce concorrenza che
contrappone i taxi ai noleggi con conducente (VTC). Dall’inizio dell’anno le
auto di lusso di colore scuro con i vetri oscurati e con gli autisti vestiti in
giacca e cravatta, porteranno le persone qualsiasi con il rispetto e i privilegi
solitamente riservati per le celebrità e i ricchi. Le differenze con 18.000 taxi
parigini che li accusano di concorrenza sleale: le tariffe sono un po’ più
elevate, non portano alcun segno distintivo, non hanno il diritto di caricare al
volo per strada, o di parcheggiare in posteggi in attesa di clienti. Le corse
da liberation.fr
devono essere prenotate (in anticipo di almeno 15 minuti, ndt) al telefono,
internet o tramite una applicazione per smartphone.
E’ la legge del 22 luglio 2009 sullo “sviluppo e la modernizzazione dei servizi turistici” che ha autorizzato la creazione di
queste aziende VTC (Lecab , autista privato, SnapCar, Uber , auto gialle …) che offrono viaggi con pagamento tramite
carta di credito e particolari servizi di bordo. Di fronte alla rivolta dei taxi il governo ha annunciato nuove misure destinate
a “meglio regolare la concorrenza tra taxi e VTC e di ampliare l’offerta di trasporto, in particolare a Parigi”.
Quali sono le critiche dei taxi verso i VTC??
Che i loro servizi siano destinati non solo per i turisti, come specifica il loro nome, e il problema è il tempo di presa del
cliente dalla chiamata. Le organizzazioni dei tassisti vogliono imporre un periodo minimo in modo che il VTC non invada il
loro mercato, chiedono che ci sia un tempo di attesa tra la chiamata e la presa del cliente di almeno un quarto d’ora,
mentre oggi il tempo medio tra la chiamata di un VTC da un cliente e la gestione di quest’ultima ammonta a sette minuti.
Altre misure necessarie: un’aliquota IVA del 19,6 % invece dell’aliquota ridotta del 7% anche se la legge sul fisco prevede
che “un’aliquota IVA ridotta si applica al trasporto di passeggeri, qualunque sia il modalità di trasporto utilizzata”, la
formazione obbligatoria che si concluda con un esame per i conducenti VTC, la padronanza della lingua inglese, l’aumento
della quota di iscrizione per i conducenti a 10.000 euro invece di 100 euro, la costituzione di VTC in ciascuna area
geografica come ambito di attività. Infine il rafforzamento dei controlli e delle sanzioni contro il predone VTC che carica i
clienti per strada, come i taxi, senza prenotazione.
Cosa ha deciso il governo?
Dopo nove mesi di consultazioni e un paio di appuntamenti con la Federazione Nazionale dei Taxi (FNDT) e la Federazione
francese di trasporto di persone su prenotazione (FFTPR ,Snapcar ,autista privato e Lecab e 750 autisti di Parigi) i due
ministeri Interni (per i taxi) e Turismo (per VTC) hanno deciso per un arbitrato:
– Primo passo : obbligatori quindici minuti tra la prenotazione e la gestione dei clienti da parte dei VTC, ad eccezione
delle attività legate al turismo come la gestione del cliente da un hotel di fascia alta o durante una fiera.
– Seconda misura: l’introduzione di un migliaio di taxi di più nella zona di Parigi con l’obbligo ai loro conducenti di
lavorare solo durante i giorni e gli orari in cui la domanda è più difficile da soddisfare, soprattutto le notti di Venerdì e
Sabato.
Entrerà in vigore il 1° gennaio.
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“Dobbiamo garantire l’offerta del miglior servizio possibile agli utenti di taxi o VTC, allo stesso tempo fare attenzione a non
provocare eccessiva concorrenza ai tassisti che hanno dovuto pagare ingenti somme per l’acquisizione la loro licenza”, ha
detto Najat Vallaud-Belkacem, portavoce del governo, che considera le nuove regole equilibrate.
Come hanno reagito i VTC e i taxi ?
I VTC denunciano una “vittoria della lobby dei taxi che ha fatto pressione sul governo per proteggere i loro benefici”,
secondo Benjamin Cardoso, CEO e Presidente di Lecab FFTPR, “Si uccide l’innovazione per tutelare gli interessi di una
corporazione” Ha denunciato una “pressione al Ministero dell’Interno da parte delle imprese di radio taxi, monopolio per
30 anni Parigi. Il servizio taxi è saturo di chiamate, ma non vogliono che nessuno invada il loro campo. Le imprese e taxi G7
azzurri, proprietà della famiglia Rousselet, hanno usato le loro “potenti leve” nei corridoi del potere. Per quanto riguarda il
rilascio di un migliaio di licenze taxi, FFTPR denuncia l’ immissione sul mercato a titolo gratuito quando una licenza di
Parigi vale attualmente 230.000 euro, mentre il governo ha bisogno di soldi.
Il sindacato taxi: “il tempo minimo di 15 minuti prima del carico del cliente per i VTC è una buona cosa, ma rimane il
problema che tutte le nostre altre richieste concernenti la gestione delle attività dei VTC non sono stati ascoltate. Il
governo ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte”.
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