Full Moon

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Full Moon
Full Moon
[credits: il testo della canzone “Full Moon” appartiene ai Sonata Arctica]
I capelli color autunno scompigliati, gli occhi sbarrati… chino a fissare la mano destra aperta e
contratta, come un artiglio. Il sole era ormai calato da tempo, e il paesaggio veniva inghiottito dalle
tenebre che avanzavano, maligne, funeste…
Già, perché quella notte il destino gli avrebbe giocato un tiro mancino…
Sitting in a corner all alone,
Staring from the bottom of his soul,
Watching the night come in from the window
It'll all collapse tonight, the full moon is here again
In sickness and in health, understanding so demanding
It has no name, there' s one for every season
Makes him insane to know
Pochi istanti prima, Remus era uscito di casa… sbattendo la porta! Lui e Tonks avevano avuto di
nuovo una discussione: lei desiderava molto avere dei figli, mentre lui non ne voleva sapere
niente… “Troppo pericoloso”, aveva detto. E se nascessero Licantropi? Cosa potrebbe succedere?
Tu potresti morire, Tonks! Una gravidanza del genere sarebbe insopportabile… comprendimi!
La ragazza non aveva voluto ascoltarlo, piangeva, urlava!
Era così giovane…
Un sorriso amaro comparve sulla bocca dell’uomo: in fin dei conti lo aveva sempre saputo che non
poteva funzionare tra loro due; era giusto che lei diventasse madre, era lui quello sbagliato… la
decisione ormai era presa!
Scomparve dietro il portone, lasciando la maga basita… non aveva detto una parola, era
semplicemente uscito interrompendo a metà il discorso della ragazza che non si era resa conto di
aver urlato le ultime parole al vento…
Stava camminando per le vie vicino a una campagna… l’aria si fece via via più pesante. Alzò gli
occhi al cielo e comprese: nuvoloni grigi avevano cominciato ad addensarsi, oscurando il sole del
tardo pomeriggio. Un acquazzone lo colse all’improvviso, mentre i lampi squarciavano il cielo,
disegnando azzurrine saette che si propagavano fino al suolo in lontananza… la cosa cominciava a
farsi pericolosa!
Corse lungo una via tra i campi di mais, riuscendo a raggiungere un casolare… la porta era aperta!
Entrò e dentro vide la desolazione… anche il campo di mais antistante poteva vantare numerose
sterpaglie: doveva essere incolto da molto tempo, e quindi il fienile era abbandonato.
Dopo che iniziò a spiovere notò la luce cambiare e un pensiero balenò nella sua testa: la luna
piena… quella notte c’era! Per fortuna sono in un luogo abbandonato…lontano da lei!
Running away from it all
"I'll be safe in the cornfields", he thinks Hunted by his own,
Again he feels the moon rising on the sky
Find a barn which to sleep in, but can he hide anymore
Someone at the door, understanding too demanding
Can this be wrong, it' s love that is not ending
Makes him insane to know
She should not lock the open door
(Run away, run away, run way)
Full moon is on the sky and He's not a man anymore
See the change in Him but can't
(Run away, run away, run away)
See what became out of her man... Full moon
Swimming across the bay,
The night is gray, so calm today
She doesn't wanna wait.
"We've gotta make the love complete tonight..."
La ragazza non poteva crederci… com’era possibile che lui l’avesse piantata in quel modo? Senza
spiegazioni… le sue ragioni per non volere un figlio erano le stesse per cui aveva inizialmente
rifiutato di stare con lei…
No, non poteva credere che tutto potesse davvero finire così… si era illusa che lui l’amasse
davvero! Se non poteva sopportare l’ansia, se non riusciva a correre il rischio, beh… non era
davvero l’uomo di cui poteva dirsi innamorata.
Dopo essere rimasta a pensare, in piedi davanti quella porta, si era decisa a seguirlo: le doveva
qualche spiegazione, non potevano lasciarsi così!
Corse fuori, nella pioggia, curandosi poco di prendere un ombrello… correva in lungo e in largo,
urlando il suo nome, cercando di sovrastare il continuo scrosciare dell’acqua.
La pioggia finì di cadere: era durata molto poco a dispetto della forte intensità; Tonks era totalmente
fradicia: le mani erano strette sulle braccia che continuava a sfregarsi nel tentativo di riacquistare un
po’ di calore.
Intanto la nebbia era calata insieme al tramonto e lei non vedeva più la strada… sapeva soltanto di
stare camminando su qualcosa che le sembrò essere un prato… ad un tratto sbatté contro una
massiccia parete di legno: forse era una casa. Tastò lungo il muro fatto di assi per cercare
un’apertura, quando infine si trovò a contatto con una probabile maniglia: spinse e la porta si aprì.
Bussò sullo stipite aperto, “Ehm… permesso?”, ma non arrivò alcuna risposta… “S-scusate! Volevo
sapere…”, ma si rese conto di stare parlando a vuoto. Fece spallucce e si richiuse la porta alle
spalle. Dentro era totalmente buio: “Lumos!”.
In the mist of the morning he cannot fight anymore
A hundred moons or more, he' s been howling
Knock on the door, and scream that is soon ending
Mess on the floor again...
She should not lock the open door
(Run away run away, run away)
Full moon is on the sky and he' s not a man anymore
Sees the change in him but can't
(Run away, run away, run away)
See what became out of her man
Il respiro cresceva, sempre più affannato… la pupilla era dilatata e lo sguardo perso nel vuoto.
Un urlo lancinante di dolore mentre subiva quell’orrenda metamorfosi… le mani sulla testa. Stava
barcollando per la stanza mentre sbatteva contro ogni cosa… il suo corpo era totalmente fuori
controllo… sentiva la pelle lacerarsi, la carne staccarsi dalle ossa. I denti così stretti da far
sanguinare le gengive…
I sensi cominciarono ad annebbiarsi… anche le urla strazianti di dolore divennero lontane.
Cadde sul pavimento, svenuto.
Un sogno… una voce… una voce di donna che risuonava nella sua testa… familiare. Una figura
chiara, circondata da un’aura luminosa… sembrava un angelo… cominciò ad emettere dei piccoli
guaiti insistenti, come un cucciolo che piange.
Tonks stava perlustrando il luogo in cerca di qualcosa da mettere sullo stomaco… ma bastò darsi
un’occhiata intorno per capire che non avrebbe trovato nulla che assomigliasse vagamente a cibo, e
anche se lo avesse trovato, sarebbe stato ben lontano dall’essere commestibile!
Ad un certo punto si arrestò sentendo dei rumori alle sue spalle, si voltò urlando “Chi va là?!”. Una
figura scura si alzò dal terreno a fatica e scosse la testa per riprendere lucidità.
La ragazza sbarrò gli occhi non appena capì di averlo svegliato… ma soprattutto cosa aveva
svegliato.
Il licantropo guardò nella sua direzione, ancora un po’ confuso… senza più voltarsi indietro la
ragazza corse verso la porta “Bombarda!”, mandandola in frantumi.
Correva a perdifiato nella nebbia ma per fortuna la creatura non si era ancora lanciata
nell’inseguimento. Maledizione! Proprio oggi doveva esserci la luna piena?
Stava correndo da almeno mezz’ora, non avendo la minima di dove si stesse dirigendo: c’era ancora
nebbia… Non poteva esserci un banco di nebbia più alto…così, giusto per coprire la luna, vero?
Mentre pensava a questo, soprappensiero, non si curò più di evitare i possibili ostacoli, e centrò in
pieno volto un castagno.
Si rialzò massaggiandosi le zone doloranti e poi pensò che tutto sommato si trattava di un colpo di
fortuna: decise infatti di arrampicarsi sul tronco (che sembrava di diametro notevole), e di
trascorrere la notte in cima ai rami… almeno finché non fossero spuntate le prime luci del giorno.
All’inizio era vigile, si rizzava ad ogni rumore, rendendosi poi magari conto che si trattava solo di
qualche gatto… e finché gli animali gironzolavano in quella zona tranquilli, significava che,
dovunque fosse, Remus era ancora molto lontano.
Pian piano cominciò a rilassarsi: il suo corpo la costrinse a pensare che il lupo mannaro era troppo
stordito per averla notata… e si assopì… per quello che le parve un attimo.
Si svegliò di soprassalto sentendo dei rumori sospetti provenire dal basso: ancora intontita dal
sonno, si guardò intorno e vide che la nebbia si era diradata.
Si sporse per prendere atto di cosa stesse succedendo ai piedi del castagno, e vide la creatura intenta
ad annusare il terreno, in cerca delle sue tracce, forse parzialmente confuse dall’umido e dal
passaggio di altri animali.
Si nascose per non farsi notare, ma nel movimento, il legno del ramo scattò, rivelando così la sua
presenza.
Strizzò gli occhi, pregando in tutte le lingue che la bestia non si fosse accorta di lei, ma sentì un
cupo ringhio provenire dal basso.
Cercò di controllare il respiro per evitare di peggiorare la situazione: se il lupo non avesse sentito
più niente, avrebbe pensato ad un rumore contingente. Infatti poco dopo, Tonks, non sentì più nulla:
controllò, giusto allungando di qualche centimetro il collo, che se ne fosse andato… era scomparso.
Tirò piano un sospiro di sollievo e si voltò: trovò a un palmo dal naso due enormi occhi gialli
fissarla con sguardo fierino; istintivamente trasse la bacchetta e urlò un anatema che scaraventò
l’animale lontano dall’albero…
Lei intanto era precipitata giù, ma la paura poté più del dolore e dei crampi: cominciò a correre a
rotta di collo, in maniera totalmente scomposta. La luna era ancora bassa in cielo… e la volta non si
era oscurata del tutto… Tonks pensò che quella sarebbe stata una lunga, lunghissima notte.
La bestia le era alle calcagna… mentre correva, si voltava di tanto in tanto a lanciare degli
Schiantesimi in sua direzione… mancandola la maggior parte delle volte.
Alla fine, Remus si slanciò verso di lei, e rotolarono insieme per qualche metro… la sua bacchetta
era volata via…
Lei faceva resistenza per evitare i suoi morsi… ma in fin dei conti non era così forte!
Ad un certo punto il lupo si bloccò e Tonks anche smise di opporre resistenza… non riusciva a
capire cosa stesse succedendo… poi, però, vide che il folto pelo sul corpo del licantropo andava
diradandosi, come se si stesse ritirando nella pelle: dunque non era sera, ma quelle che vedeva in
cielo erano le prime luci del mattino… l’alba salvifica era arrivata.
Tonks assistette alla contro-metamorfosi che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi: alla fine le
comparve il suo amante, nudo, con le braccia tese, le mani puntate sul terreno… fissarla.
Lei sorrise con dolcezza, e portò una mano sul suo viso, porgendogli una lieve carezza: “Visto? Non
hai nulla da temere… non sono in pericolo con te”.
L’uomo la fissò con le labbra schiuse, come se fosse in uno stato di trance… poi, senza dire niente
si piegò a baciarla: e così, nonostante la stanchezza di entrambi, fecero l’amore finché il sole non
fece capolino all’orizzonte…
She should not lock the open door
(Run away run away, run away)
Full moon is on the sky and he' s not a man anymore
Sees the change in him but can’ t
(Run away, run away, run away)
See what became out of her darling man
She should not lock the open door
(Run away run away, run away)
Full moon is on the sky and he' s not a man anymore
See what became out of her man
… e Tonks rimase incinta.