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RASSEGNA STAMPA Conferenza stampa “Il dolore nei reparti di medicina interna: l'indagine Fadoi” Milano, 3 Maggio 2012 Aggiornamento 4 Maggio 2012 Sommario TESTATA DATA LETTORI ADNKRONOS SALUTE (4 lanci) 03/05/2012 per staff editoriale ANSA (3 lanci) 03/05/2012 per staff editoriale AGI (3 lanci) 03/05/2012 per staff editoriale ASCA (2 lanci) 03/05/2012 per staff editoriale 04/05/2012 54.000 RAI TRE TGR LOMBARDIA 03/05/2012 n.d. RADIO RAI 1 - GR1 03/05/2012 7.634.000 RADIO RAI 1 - PRONTO SALUTE 04/05/2012 7.634.000 PSICOLOGIARADIO.IT 02/05/2012 n.d. GDAPRESS.IT 02/05/2012 n.d. QUOTIDIANOSANITA.IT 03/05/2012 52.000 ILFARMACISTAONILINE.IT 03/05/2012 30.000 SANITA.ILSOLE24ORE.COM 03/05/2012 453.282 VIRGILIO.IT 03/05/2012 3.307.313 IT.NOTIZIE.YAHOO.COM 03/05/2012 2.963.434 UNITA.IT 03/05/2012 88.543 PHARMASTAR.IT 03/05/2012 20.000 GOSALUTE.IT 03/05/2012 n.d. CORRIERENAZIONALE.IT 03/05/2012 n.d. VILLAGGIODELLASALUTE.COM 03/05/2012 n.d. DOCTISSIMO.IT 03/05/2012 n.d. CONSIGLIO.REGIONE.LOMBARDIA.IT 03/05/2012 n.d. THEMEDICALINFORMER.NET 03/05/2012 n.d. DOCTORNEWS33 04/05/2012 160.000 Agenzie Quotidiani LIBERTA' Radio-tv Web NOTEESALUTE.BLOGSPOT.IT 04/05/2012 n.d. MEDICINALIVE.COM 04/05/2012 n.d. 34 22.396.572 TOTALE Fonte dati: Audipress, Anes, Auditel, Audiradio, Audiweb Agenzie ADNKRONOS SALUTE (1° lancio) Data: 3 Maggio 2012 SANITA': DOLORE IN CORSIA PER 4 SU 10, DA FADOI PRIMA FOTOGRAFIA ITALIANA = INDAGINE IN 26 REPARTI DI MEDICINA INTERNA, CAUSE NON ONCOLOGICHE IN 3 CASI SU 4 Milano, 3 mag. (Adnkronos Salute) - Dolore compagno di letto per quasi 4 italiani su 10 ricoverati in ospedale. Sofferenze che in un quarto dei casi sono causate dal cancro, mentre in 3 su 4 non dipendono da tumori e colpiscono soprattutto ossa e muscoli, ma anche i visceri, i nervi e il cuore. A scattare la prima istantanea del dolore in corsia e' la Fadoi (Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti), che ha analizzato 5.200 cartelle cliniche nei reparti di medicina interna di 26 ospedali della Penisola. L'identikit del paziente-tipo e' quello di un malato difficile, afflitto nella maggior parte dei casi da piu' malattie. La percentuale di chi ne 'colleziona' 5 supera addirittura quella di chi ne ha solo una (13,2% contro 11,2%). Ma dai medici internisti arriva anche una buona notizia: l'uso di oppioidi forti antidolore ha segnato un +16%, e l'assistenza e' migliorata ovunque e specialmente al Sud che in passato mostrava piu' lacune. Lo studio 'Domino' (acronimo per 'Dolore in medicina interna no'), sostenuto da Mundipharma con un grant non condizionato, e' stato presentato oggi a Milano e sara' illustrato dal coordinatore Giuseppe Civardi, direttore di Medicina interna all'ospedale di Fiorenzuola d'Arda (Piacenza), in occasione del XVII Congresso nazionale Fadoi in programma dal 5 all'8 maggio al Pala Congressi della Riviera a Rimini. L'indagine e' stata realizzata tra il gennaio 2011 e il marzo 2012. "Il dolore e' entrato con piu' precisione nel mirino dei medici internisti", commenta Carlo Nozzoli, presidente Fadoi. Il dato sul numero di ricoverati che provano dolore e' "un'informazione fino a ora mai definita in maniera cosi' accurata e sistematica, che conferma la rilevanza del problema". Inoltre "abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore sta diventando un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati diroutine durante la degenza". (segue) (Red-Opa/Opr/Adnkronos) 03-MAG-12 12:52 ADNKRONOS SALUTE (2° lancio) Data: 3 Maggio 2012 SANITA': DOLORE IN CORSIA PER 4 SU 10, DA FADOI PRIMA FOTOGRAFIA ITALIANA (2) = SOLO 1 SU 10 HA UN'UNICA MALATTIA, IPERTENSIONE PRIMA CAUSA DI RICOVERO (Adnkronos Salute) - Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di medicina interna passati 'ai raggi X', l'11,2% soffre quindi di una sola patologia, il 20,4% e' affetto da 2 malattie, mentre la quota maggiore (24%) da 3. Poco meno di 2 pazienti su 5 (19,5%) arriva a 4, mentre il 13,2% conta fino a 5 patologie diagnosticate. La causa di ricovero piu' frequente, secondo la 'mappa' disegnata dagli internisti, e' l'ipertensione arteriosa (31,1%) seguita dal cancro (30,3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25,5% dei ricoverati nei reparti di medicina interna. E ancora: il 25% delle diagnosi riguarda infezioni acute, il 22,4% diabete, il 18,7% Bpco-broncopneumopatia cronica ostruttiva, il 15,4% scompenso cardiaco e il 14,5% cardiopatia ischemica. Una sintomatologia dolorosa e' riportata nella cartella clinica del 37,5% dei pazienti. E se nel 23,8% dei casi e' il cancro a provocare dolore, la parte del leone la fa il dolore non oncologico (75,7%): all'apparato muscolo-scheletrico (54,9%), dolore viscerale addominale (20,5%), al sistema nervoso centrale e periferico (8,6%), dolore cardiologico (4,9%), misto (3,8%), viscerale pelvico (2%) o non classificato (8%). Per quanto riguarda le terapie farmacologiche, sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61,1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono antinfiammatori non steroidei Fans o paracetamolo in monoterapia. (Red-Opa/Opr/Adnkronos) 03-MAG-12 12:52 ADNKRONOS SALUTE (3° lancio) Data: 3 Maggio 2012 SANITA': FADOI, CONTRO DOLORE +16% OPPIACEI FORTI E PROGRESSI AL SUD = INDAGINE INTERNISTI, MISURARE SOFFERENZA UN'ABITUDINE SEMPRE PIU' DIFFUSA Milano, 3 mag. (Adnkronos Salute) - Un aumento del 16% nell'impiego di oppiacei forti contro il dolore, e un miglioramento della gestione del problema rispetto al passato, soprattutto al Sud Italia. Sono i risultati raggiunti dalla Fadoi (Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti) grazie allo studio 'Domino' (Dolore in medicina interna no), presentato oggi a Milano e protagonista al XVII Congresso nazionale degli specialisti di medicina interna, in programma dal 5 all'8 maggio a Rimini. L'indagine, sostenuta da Mundipharma e condotta da gennaio 2011 al marzo scorso su 5.200 cartelle cliniche nei reparti di medicina interna di 26 ospedali italiani, "non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta dolore - sottolinea la Fadoi - ma ha anche portato a un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti complessi, anziani e non". Tutto merito della formazione, assicura la Societa' scientifica di medicina interna: "A pochi mesi di distanza dalle 'lezioni sul dolore', condotte dalla squadra di medici-teacher che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio". A cominciare da una maggiore diffusione dell'abitudine a misurare la sofferenza dei ricoverati, valutando il parametro dolore come si fa di routine con indicatori vitali quali la temperatura corporea, la frequenza del battito cardiaco e la pressione arteriosa. "Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti - spiega Antonino Mazzone, presidente di Fondazione Fadoi - e‘ cresciuta in maniera evidente l'attitudine a misurare, e piu' volte nel corso del ricovero, l'intensita' del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre, una piu' dettagliata analisi dei risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti piu' evidenti si siano manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una situazione iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del problema. I risultati ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato cambiamento nel comportamento assistenziale. Un'evoluzione che si riflette anche in una seppur lenta, ma progressiva tendenza a un piu' diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di utilizzo di questi farmaci e' risultata del 16%". Quasi un quinto in piu'. (segue) ADNKRONOS SALUTE (4° lancio) Data: 3 Maggio 2012 SANITA': FADOI, CONTRO DOLORE +16% OPPIACEI FORTI E PROGRESSI AL SUD (2) = MEDICI E PAZIENTI, MA RESTA ANCORA TANTO DA FARE (Adnkronos Salute) - "Da diversi anni siamo vicini a societa' scientifiche, istituzioni e associazioni pazienti - dichiara Marco Filippini, direttore generale di Mundipharma Italia - nel comune obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette ai cittadini e interventi formativi volti a supportare l'operato dei clinici. Il nostro auspicio e' che, grazie a iniziative come lo studio Domino e all'impegno corale di tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38" del 2010 sull'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore "possa essere applicata sempre piu' concretamente nella pratica clinica quotidiana, per la costruzione di un futuro senza dolore". Se miglioramenti ci sono stati, c'e' comunque ancora molto da fare, assicurano gli addetti ai lavori. "Con i risultati dello studio Domino - osserva Giuseppe Civardi, coordinatore della ricerca - abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora importanti margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma anche che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace. Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza che e' possibile fare qualcosa di concreto, l'impegno di Fadoi per ottimizzare la gestione del dolore nei nostri reparti continuera' dunque a essere molto forte". Infatti, come sottolinea Marta Gentili, presidente dell'Associazione pazienti vivere senza dolore, "ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore e un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda l'interdisciplinarita' delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli infermieri che, da quanto l'indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate alla misurazione e al monitoraggio del dolore". (Red-Opa/Opr/Adnkronos) 03-MAG-12 13:10 ANSA (1° lancio) Data: 3 Maggio 2012 SALUTE: FADOI, C'E' PIU'ATTENZIONE A DOLORE DA MEDICI (ANSA) - MILANO, 3 MAG - Maggiore attenzione da medici e infermieri alla rilevazione del dolore nei pazienti ricoverati in ospedale e crescita dell'uso dei farmaci oppioidi forti, con miglioramenti nelle regioni meridionali. E' uno dei risultati che emerge dallo studio sul dolore negli ospedali 'Domino' (Dolore in medicina interna no), svolto dai medici della Fadoi (Federazione delle associazioni dirigenti ospedalieri internisti), illustrato oggi a Milano e che verrà presentato a Rimini al XVII Congresso Nazionale Fadoi. "Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti - spiega Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione Fadoi - è cresciuta in modo evidente l'attitudine a misurare, e più volte nel ricovero, l'intensità del dolore, passando dal 47,8% al 77,4%. I miglioramenti più evidenti si sono manifestati nel Sud Italia". Miglioramenti sono stati riscontrati anche nell'utilizzo dei farmaci oppioidi forti. "C'é una lenta ma progressiva tendenza - continua Mazzone - a un più diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, l'incremento nell'uso di questi farmaci è stato del 16%". Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, i medici Fadoi hanno visto che il 61,1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, e il 27,2% sono Fans o paracetamolo in monoterapia. "Il dolore - aggiunge Carlo Nozzoli, presidente Fadoi - sta diventando un parametro importante, come quelli vitali quali temperatura corporea, frequenza cardiaca e pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine". (ANSA). Y85-BAB/ S04 QBKN ANSA (2° lancio) Data: 3 Maggio 2012 SALUTE: INTERNISTI, IN OSPEDALE 4 PAZIENTI SU 10 HANNO DOLORE (ANSA) - MILANO, 3 MAG - Quasi quattro pazienti su dieci (il 37,5%) ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause sono molteplici, e comprendono oltre al cancro (24%), anche dolore alle ossa, articolazioni e muscoli (52,8%), all'addome (20,5%), dolore legato a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico (8,6%) e sofferenza cardiologica (5%). E' quanto emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti), e presentata oggi a Milano in occasione del XVII Congresso Nazionale che si terrà dal 5 all'8 maggio a Rimini. L'indagine, effettuata tra gennaio 2011 e marzo 2012, ha passato sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali. Si è così visto che le principali cause di ricovero sono ipertensione arteriosa (31.1%), cancro (30.3%), artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture (25.5%). Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite da diabete (22.4%), broncopneumopatie ostruttive (18.7%), scompenso cardiaco (15,4%) e cardiopatia ischemica (14.5%). Molti pazienti soffrono di più patologie diagnosticate. Solo l'11.2% è colpito da una sola patologia, mentre il 20.4% ne ha due, il 24% tre, il 19.5% quattro e il 13.2% arriva a cinque. (ANSA). Y85-BAB/ S04 QBKN ANSA (3° lancio) Data: 3 Maggio 2012 FARMACI: FADOI, 25-30% POPOLAZIONE SOFFRE DI DOLORE CRONICO NOZZOLI, OPPIACEI A SCOPO ANTALGICO NON DANNO DIPENDENZA (ANSA) - MILANO, 3 MAG - Il dolore cronico colpisce circa il 25-30% della popolazione in Italia. Da quando è stata introdotta nel 2010 la legge 38 per l'accesso alle cure palliative e la terapia del dolore, c'é stato un aumento di circa il 30% dei farmaci oppioidi, il cui consumo rimane però ben sotto la media europea, dove il nostro Paese è ultimo. A ricordarlo sono stati oggi a Milano gli internisti della Fadoi (Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti), presentando uno studio sul dolore in ospedale. I medici hanno ricordato i dati dell'ultima relazione al Parlamento del Ministero della Salute sulla legge 38/2010, secondo cui gli oppioidi forti registrano un valore pro-capite di consumo di 1,17 euro, mentre gli oppioidi deboli di 0,78 euro. I farmaci non oppioidi rimangono i più prescritti nel nostro paese per la lotta al dolore, con un valore pro-capite di 11,7 volte maggiore rispetto di quello degli oppiacei deboli e 7,8 volte maggiore degli oppiacei forti. "Se in Italia stenta a decollare il consumo dei farmaci oppiacei - spiega Carlo Nozzoli, presidente Fadoi - è perché per molto tempo è invalsa la cultura che questi farmaci fossero come la droga e creassero dipendenza. Cosa assolutamente non vera, se usati a scopo antalgico. Purtroppo una certa arretratezza e ignoranza anche tra i medici ne ha limitato l'impiego. Speriamo che le generazioni di nuovi medici sappiano colmare queste lacune". (ANSA). Y85/ S04 QBKN AGI (1° lancio) Data: 3 Maggio 2012 SALUTE: FADOI, DOLORE IN OSPEDALE PER 4 PAZIENTI SU 10 (AGI) - Roma, 3 mag. - Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause? Molteplici. Il cancro e' solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della FADOI (lo studio si e' avvalso di un grant di ricerca non condizionato da parte di Mundipharma). (AGI) Red/Pgi (Segue) AGI (2° lancio) Data: 3 Maggio 2012 SALUTE: FADOI, DOLORE IN OSPEDALE PER 4 PAZIENTI SU 10 (2) (AGI) - Roma, 3 mag. - Lo studio (DOmiNO) "DOlore in medicina interna NO" - che sara' presentato dal Coordinatore Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna dell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato dal 5 all'8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini - ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali dislocati sull'intero territorio nazionale. Obiettivi: fotografare lo stato dell'arte del dolore cronico, tracciando un identikit dei pazienti che necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto fosse presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le performance e l'approccio terapeutico al dolore. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina interna, l'11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% e' affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. (AGI) Red/Pgi (Segue) AGI (3° lancio) Data: 3 Maggio 2012 SALUTE: FADOI, DOLORE IN OSPEDALE PER 4 PAZIENTI SU 10 (3) (AGI) - Roma, 3 mag. - L'ipertensione arteriosa e' la causa piu' frequente di ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie. Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37.5% dei pazienti e' stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa pero' il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori all'addome (il 20.5%). L'8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica. Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27.2 % sono Fans o paracetamolo in monoterapia. (AGI) Red/Pgi ASCA (1° lancio) Data: 3 Maggio 2012 OSPEDALI: FADOI, QUASI 4 PAZIENTI RICOVERATI SU 10 PROVANO DOLORE (ASCA) - Roma, 3 mag - Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause? Molteplici. Il cancro e' solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della FADOI (lo studio si e' avvalso di un grant di ricerca non condizionato da parte di Mundipharma). Lo studio (DOmiNO) ''DOlore in medicina interna NO'' ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali dislocati sull'intero territorio nazionale. Secondo i dati, dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina interna, l'11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% e' affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. L'ipertensione arteriosa e' la causa piu' frequente di ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie. Nel 37,5% dei pazienti e' stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa pero' il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori all'addome (il 20.5%). L'8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica. Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono Fans o paracetamolo in monoterapia. ''Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti - ha commentato Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione FADOI - e' cresciuta in maniera evidente l'attitudine a misurare, e piu' volte nel corso del ricovero, l'intensita' del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%''. Certo c'e' ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l'utilizzo dei farmaci per il dolore. Un altro importante aspetto emerso da questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda l'interdisciplinarita' delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli infermieri che, da quanto l'indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate alla misurazione e al monitoraggio del dolore. red/mpd ASCA (2° lancio) Data: 3 Maggio 2012 FARMACI: INTERNISTI, 25-30% POPOLAZIONE SOFFRE DOLORE CRONICO (ASCA) - Roma, 3 mag - Il dolore cronico in Italia colpisce circa il 25-30% della popolazione. Un valore che potrebbe essere anche inferiore alla realta' se si considera l'aumento del consumo di oppioidi: il ricorso a questo tipo di farmaci da parte dei medici e del personale per attenuare il dolore dei malati ha infatti visto un aumento di circa il 30% solo negli ultimi due anni. Sono i dati diffusi oggi dagli internisti FADOI (Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti) che hanno presentato oggi a Milano uno studio sul dolore in ospedale. ''Gestire in maniera errata o non gestire affatto il dolore dei pazienti , sia nella sua forma non permanente, che ancor peggio, quando e' cronico - spiegano gli specialisti - crea non solo conseguenze fisiche e psicologiche sul singolo, ma anche sociali gravi: il calcolo delle giornate lavorative perse, ad esempio, comporta un'importante ricaduta economica che pesa sull'intera collettivita''. Secondo i dati, gli oppiodi in Italia vengono usati piu' di prima, ma comunque meno di quanto non si faccia in Europa. In particolare, per quanto concerne gli oppioidi forti, si registra nel confronto con altri Paesi europei un aumento rilevante nei consumi a fronte di un valore in euro pro-capite ancora particolarmente contenuto, pari a 1,17. Sviluppando l'analisi calcolando i dati regionali dei consumi procapite si registrano i valori piu' elevati nelle regioni Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Liguria; al di sotto di un euro di consumo figurano le regioni Lazio (0,89), Campania (0,73), Basilicata (0,73) e Calabria (0,75). Si osserva inoltre un consumo maggiore nelle donne rispetto agli uomini per tutti i principi attivi esaminati. Simile e' il consumo riguardante i farmaci indicati come oppioidi deboli: il valore medio italiano per il consumo pro-capite e pari a 0,78 euro, mentre a livello regionale si riscontra un aumento maggiore nelle Regioni del Nord del Paese, con la regione Toscana in testa con un valore pari a 1,74 euro, e dei valori significativamente piu' bassi nelle regioni del centro-sud. Anche per questa categoria di farmaci si osserva un consumo decisamente superiore nelle donne rispetto agli uomini. red/mpd Quotidiani LIBERTÀ Data: 04/05/2012 Lettori: 54.000 Radio-tv RAI TRE TGR LOMBARDIA Data: 03/05/2012 Orario: 14.00 Audience: N.D. Soggetto: Studio DOmiNO Intervista a: Giuseppe Civardi, Carlo Nozzoli Durata: 2’00” RADIO RAI 1 – GR1 Soggetto: Studio DOmiNO Intervista a: Giuseppe Civardi Durata: 1’00” Data: 03/05/2012 Orario: 23.00 Audience: 7.634.000 RADIO RAI 1 – PRONTO SALUTE Data: 04/05/2012 Orario: 11.40 Audience: 7.634.000 Soggetto: Studio DOmiNO Intervista a: Carlo Nozzoni, Antonino Mazzone Durata: 3’30” Web PSICOLOGIARADIO.IT Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. 3 Maggio MILANO Presentazione in anteprima per la stampa della prima Ricerca italiana sul dolore in ospedale svolta da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri, realizzata su 5.200 pazienti ricoverati nei reparti di Medicina interna di 26 ospedali italiani, con il grant incondizionato di Mundipharma. La conferenza stampa si terrà: giovedi 3 maggio alle ore 12 presso il Circolo della stampa Sala Montanelli, C.so Venezia, 48 – Milano. Parteciperanno: Carlo Nozzoli, Presidente Fadoi, Antonino Mazzone, Presidente Fondazione Fadoi, Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna Ospedale di Fiorenzuola d’Arda, Marco Filippini, Direttore Generale Mundipharma. GDAPRESS.IT Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. “IL DOLORE NEI REPARTI DI MEDICINA INTERNA: L’INDAGINE FADOI” – MILANO Presentazione in anteprima per la stampa della prima ricerca italiana sul dolore in ospedale svolta da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri, realizzata su 5.200 pazienti ricoverati nei reparti di Medicina interna di 26 ospedali italiani, con il grant incondizionato di Mundipharma. giovedi 3 maggio alle ore 12 presso il Circolo della stampa Sala Montanelli C.so Venezia, 48 – Milano Parteciperanno: Carlo Nozzoli, Presidente Fadoi Antonino Mazzone, Presidente Fondazione Fadoi Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna Ospedale di Fiorenzuola d'Arda Marco Filippini, Direttore Generale Mundipharma QUOTIDIANOSANITA.IT (1/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 52.000 RICERCA FADOI. DOLORE IN OSPEDALE PER 4 PAZIENTI SU 10 RICOVERATI IN MEDICINA INTERNA I risultati provengono dalla prima ricerca italiana sul dolore in ospedale svolta sul campo dalla Fadoi. Analizzate 5.200 cartelle cliniche dei reparti di medicina interna di 26 ospedali italiani e realizzato un programma di “lezioni sul dolore”. Dopo la formazione uso oppioidi cresce del 16%. 03 MAG - Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause? Molteplici. Il cancro è solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della Fadoi (lo studio si è avvalso di un grant di ricerca non condizionato da parte di Mundipharma). Lo studio (DOmiNO) “DOlore in medicina interna NO” - che sarà presentato dal Coordinatore Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna dell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato dal 5 all’8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini - ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali dislocati sull’intero territorio nazionale. L’indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012. Obiettivi: fotografare lo stato dell’arte del dolore cronico tracciando un identikit dei pazienti che necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto fosse presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le performance e l’approccio terapeutico al dolore. Tre gli step attuati: analisi del decorso di 2.600 pazienti ricoverati; intervento formativo sulla gestione del dolore; analisi conclusiva dei dati di altri 2.600 pazienti per valutare i cambiamenti. “Il dolore – ha spiegato Carlo Nozzoli, Presidente della Fadoi – è entrato con più precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna ha una sintomatologia clinicamente rilevante tale da richiedere un intervento di tipo medico. Si tratta di un’informazione fino ad ora mai definita in maniera così accurata e sistematica, e che conferma la rilevanza del problema. Non solo – ha aggiunto Nozzoli – abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore sta diventando un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine durante la degenza”. I risultati della ricerca. Ma quali sono i numeri emersi dall’indagine Fadoi? Intanto osserviamo le cause del ricovero. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina interna, l’11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% è affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). QUOTIDIANOSANITA.IT (2/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 52.000 E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. L’ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie. Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37,5% dei pazienti è stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa però il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori all’addome (il 20.5%). L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica. Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono Fans o paracetamolo in monoterapia. Aumenta del 16% l’utilizzo di oppiacei forti e migliorano le performance nel Sud Italia. Lo studio Fadoi non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta dolore, ma ha anche portato ad un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti “complessi”, anziani e non. Infatti, a pochi mesi di distanza dalle “lezioni sul dolore”, condotte dalla squadra di medici “teacher” che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio. “Grazie all’azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti – ha commentato Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione Fadoi – è cresciuta in maniera evidente l’attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero, l’intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre una più dettagliata analisi dei risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti più evidenti si siano manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una situazione iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del problema. I risultati ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato cambiamento nel comportamento assistenziale. Un’evoluzione – ha aggiunto Mazzone – che si riflette anche in una seppur lenta ma progressiva tendenza a un più diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di utilizzo di questi farmaci è risultata del 16%". QUOTIDIANOSANITA.IT (3/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 52.000 Obiettivi raggiunti anche grazie alla collaborazione con Mundipharma Italia. “Da diversi anni siamo vicini a Società Scientifiche, Istituzioni e Associazioni pazienti – dichiara Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia - nel comune obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette ai cittadini e interventi formativi volti a supportare l’operato dei clinici. È quindi con rinnovato entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco di Fadoi in questo nuovo progetto. Oggi i medici hanno a disposizione gli strumenti normativi e terapeutici più opportuni per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro auspicio è che, grazie a iniziative come lo studio DOmiNO e all’impegno corale di tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38 possa essere applicata sempre più concretamente nella pratica clinica quotidiana, per la costruzione di un futuro senza dolore”. Certo c’è ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l’utilizzo dei farmaci per il dolore. E realizzare un ulteriore avanzamento nell’appropriatezza della terapia potrebbe essere il prossimo obiettivo della Fadoi sul tema del dolore. “Con i risultati dello studio DOmiNO – ha concluso Giuseppe Civardi, coordinatore della ricerca – abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora importanti margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma anche che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace. Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza che è possibile fare qualcosa di concreto, l’impegno di Fadoi per ottimizzare la gestione del dolore nei nostri reparti continuerà dunque a essere molto forte”. Infatti, come sottolinea Marta Gentili, Presidente dell’Associazione pazienti vivere senza dolore: “Ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore e un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda l’interdisciplinarità delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli infermieri che, da quanto l’indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate alla misurazione e al monitoraggio del dolore”. ILFARMACISTAONILINE.IT (1/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 30.000 RICERCA FADOI. DOLORE IN OSPEDALE PER 4 PAZIENTI SU 10 RICOVERATI IN MEDICINA INTERNA I risultati provengono dalla prima ricerca italiana sul dolore in ospedale svolta sul campo dalla Fadoi. Analizzate 5.200 cartelle cliniche dei reparti di medicina interna di 26 ospedali italiani e realizzato un programma di “lezioni sul dolore”. Dopo la formazione uso oppioidi cresce del 16%. 03 MAG - Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause? Molteplici. Il cancro è solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della Fadoi (lo studio si è avvalso di un grant di ricerca non condizionato da parte di Mundipharma). Lo studio (DOmiNO) “DOlore in medicina interna NO” - che sarà presentato dal Coordinatore Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna dell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato dal 5 all’8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini - ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali dislocati sull’intero territorio nazionale. L’indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012. Obiettivi: fotografare lo stato dell’arte del dolore cronico tracciando un identikit dei pazienti che necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto fosse presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le performance e l’approccio terapeutico al dolore. Tre gli step attuati: analisi del decorso di 2.600 pazienti ricoverati; intervento formativo sulla gestione del dolore; analisi conclusiva dei dati di altri 2.600 pazienti per valutare i cambiamenti. “Il dolore – ha spiegato Carlo Nozzoli, Presidente della Fadoi – è entrato con più precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna ha una sintomatologia clinicamente rilevante tale da richiedere un intervento di tipo medico. Si tratta di un’informazione fino ad ora mai definita in maniera così accurata e sistematica, e che conferma la rilevanza del problema. Non solo – ha aggiunto Nozzoli – abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore sta diventando un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine durante la degenza”. I risultati della ricerca. Ma quali sono i numeri emersi dall’indagine Fadoi? Intanto osserviamo le cause del ricovero. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina interna, l’11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% è affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). ILFARMACISTAONILINE.IT (2/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 30.000 E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. L’ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie. Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37,5% dei pazienti è stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa però il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori all’addome (il 20.5%). L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica. Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono Fans o paracetamolo in monoterapia. Aumenta del 16% l’utilizzo di oppiacei forti e migliorano le performance nel Sud Italia. Lo studio Fadoi non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta dolore, ma ha anche portato ad un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti “complessi”, anziani e non. Infatti, a pochi mesi di distanza dalle “lezioni sul dolore”, condotte dalla squadra di medici “teacher” che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio. “Grazie all’azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti – ha commentato Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione Fadoi – è cresciuta in maniera evidente l’attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero, l’intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre una più dettagliata analisi dei risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti più evidenti si siano manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una situazione iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del problema. I risultati ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato cambiamento nel comportamento assistenziale. Un’evoluzione – ha aggiunto Mazzone – che si riflette anche in una seppur lenta ma progressiva tendenza a un più diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di utilizzo di questi farmaci è risultata del 16%". ILFARMACISTAONILINE.IT (3/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 30.000 Obiettivi raggiunti anche grazie alla collaborazione con Mundipharma Italia. “Da diversi anni siamo vicini a Società Scientifiche, Istituzioni e Associazioni pazienti – dichiara Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia - nel comune obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette ai cittadini e interventi formativi volti a supportare l’operato dei clinici. È quindi con rinnovato entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco di Fadoi in questo nuovo progetto. Oggi i medici hanno a disposizione gli strumenti normativi e terapeutici più opportuni per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro auspicio è che, grazie a iniziative come lo studio DOmiNO e all’impegno corale di tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38 possa essere applicata sempre più concretamente nella pratica clinica quotidiana, per la costruzione di un futuro senza dolore”. Certo c’è ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l’utilizzo dei farmaci per il dolore. E realizzare un ulteriore avanzamento nell’appropriatezza della terapia potrebbe essere il prossimo obiettivo della Fadoi sul tema del dolore. “Con i risultati dello studio DOmiNO – ha concluso Giuseppe Civardi, coordinatore della ricerca – abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora importanti margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma anche che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace. Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza che è possibile fare qualcosa di concreto, l’impegno di Fadoi per ottimizzare la gestione del dolore nei nostri reparti continuerà dunque a essere molto forte”. Infatti, come sottolinea Marta Gentili, Presidente dell’Associazione pazienti vivere senza dolore: “Ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore e un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda l’interdisciplinarità delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli infermieri che, da quanto l’indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate alla misurazione e al monitoraggio del dolore”. SANITA.ILSOLE24ORE.COM (1/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 453.282 DOLORE IN OSPEDALE: NE SOFFRONO QUATTRO PAZIENTI SU DIECI. RICERCA FADOI Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause? Molteplici. Il cancro è solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della Fadoi (lo studio si è avvalso di un grant di ricerca non condizionato da parte di Mundipharma). Lo studio (DOmiNO) "DOlore in medicina interna NO" - che sarà presentato dal Coordinatore Giuseppe Civardi, direttore Medicina interna dell'ospedale di Fiorenzuola d'Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato dal 5 all'8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini - ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali dislocati sull'intero territorio nazionale. L'indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012. Obiettivi: fotografare lo stato dell'arte del dolore cronico tracciando un identikit dei pazienti che necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto fosse presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le performance e l'approccio terapeutico al dolore. Tre gli step attuati: analisi del decorso di 2.600 pazienti ricoverati; intervento formativo sulla gestione del dolore; analisi conclusiva dei dati di altri 2.600 pazienti per valutare i cambiamenti. «Il dolore - ha spiegato Carlo Nozzoli, Presidente della Fadoi - è entrato con più precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna ha una sintomatologia clinicamente rilevante tale da richiedere un intervento di tipo medico. Si tratta di un'informazione fino ad ora mai definita in maniera così accurata e sistematica, e che conferma la rilevanza del problema. Non solo - ha aggiunto Nozzoli - abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore sta diventando un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine durante la degenza». SANITA.ILSOLE24ORE.COM (2/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 453.282 I risultati della ricerca. Intanto si osservano le cause del ricovero. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina interna, l'11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% è affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. L'ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie. Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37,5% dei pazienti è stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa però il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori all'addome (il 20.5%). L'8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica. Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono Fans o paracetamolo in monoterapia. Aumenta del 16% l'utilizzo di oppiacei forti e migliorano le performance nel Sud Italia. Lo studio Fadoi non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta dolore, ma ha anche portato ad un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti "complessi", anziani e non. Infatti, a pochi mesi di distanza dalle "lezioni sul dolore", condotte dalla squadra di medici "teacher" che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio. «Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti - ha commentato Antonino Mazzone, presidente di Fondazione Fadoi - è cresciuta in maniera evidente l'attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero, l'intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre una più dettagliata analisi dei risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti più evidenti si siano manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una situazione iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del problema. I risultati ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato cambiamento nel comportamento assistenziale. SANITA.ILSOLE24ORE.COM (3/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 453.282 Un'evoluzione - ha aggiunto Mazzone - che si riflette anche in una seppur lenta ma progressiva tendenza a un più diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di utilizzo di questi farmaci è risultata del 16%». Obiettivi raggiunti anche grazie alla collaborazione con Mundipharma Italia. «Da diversi anni siamo vicini a Società Scientifiche, Istituzioni e Associazioni pazienti - dichiara Marco Filippini, direttore generale di Mundipharma Italia - nel comune obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette ai cittadini e interventi formativi volti a supportare l'operato dei clinici. È quindi con rinnovato entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco di Fadoi in questo nuovo progetto. Oggi i medici hanno a disposizione gli strumenti normativi e terapeutici più opportuni per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro auspicio è che, grazie a iniziative come lo studio DOmiNO e all'impegno corale di tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38 possa essere applicata sempre più concretamente nella pratica clinica quotidiana, per la costruzione di un futuro senza dolore». Certo c'è ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l'utilizzo dei farmaci per il dolore. E realizzare un ulteriore avanzamento nell'appropriatezza della terapia potrebbe essere il prossimo obiettivo della FADOI sul tema del dolore. «Con i risultati dello studio DOmiNO - ha concluso Giuseppe Civardi, coordinatore della ricerca - abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora importanti margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma anche che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace. Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza che è possibile fare qualcosa di concreto, l'impegno di Fadoi per ottimizzare la gestione del dolore nei nostri reparti continuerà dunque a essere molto forte». Infatti, come sottolinea Marta Gentili, presidente dell'Associazione pazienti vivere senza dolore: «Ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore e un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda l'interdisciplinarità delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli infermieri che, da quanto l'indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate alla misurazione e al monitoraggio del dolore». VIRGILIO.IT Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 3.307.313 SALUTE/ 4 PERSONE RICOVERATE IN OSPEDALE SU 10 PROVANO DOLORE Analizzate 5.200 cartelle cliniche di 26 ospedali italiani Quasi quattro pazienti italiani su dieci ricoverati in ospedale provano dolore, causato dal cancro ma hanno anche dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. E anche quello addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della Fadoi, che sarà presentato dal coordinatore Giuseppe Civardi, direttore medicina interna dell'ospedale di Fiorenzuola d'Arda, in occasione del XVII congresso nazionale Fadoi organizzato dal 5 all'8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera aRiminiLo studio ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali dislocati sull'intero territorio nazionale. L'indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012 per fotografare lo stato dell'arte del dolore cronico, tracciando un identikit dei pazienti che necessitano di terapie ad hoc. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina interna, l'11,2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20,4% è affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19,5% per un totale di 1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13,2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. L'ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31,1%) seguita dal cancro (30,3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25,5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal diabete (22,4%) e dalle Bpco (18,7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15,4 e il 14,5% delle patologie. IT.NOTIZIE.YAHOO.COM (1/2) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 2.963.434 OSPEDALI: FADOI, QUASI 4 PAZIENTI RICOVERATI SU 10 PROVANO DOLORE Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause? Molteplici. Il cancro e' solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della FADOI (lo studio si e' avvalso di un grant di ricerca non condizionato da parte di Mundipharma). Lo studio (DOmiNO) ''DOlore in medicina interna NO'' ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali dislocati sull'intero territorio nazionale. Secondo i dati, dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina interna, l'11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% e' affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. L'ipertensione arteriosa e' la causa piu' frequente di ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie. Nel 37,5% dei pazienti e' stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa pero' il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori all'addome (il 20.5%). L'8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica. IT.NOTIZIE.YAHOO.COM (2/2) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 2.963.434 Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono Fans o paracetamolo in monoterapia. ''Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti - ha commentato Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione FADOI - e' cresciuta in maniera evidente l'attitudine a misurare, e piu' volte nel corso del ricovero, l'intensita' del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%''. Certo c'e' ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l'utilizzo dei farmaci per il dolore. Un altro importante aspetto emerso da questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda l'interdisciplinarita' delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli infermieri che, da quanto l'indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate alla misurazione e al monitoraggio del dolore. UNITA.IT Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 88.543 SALUTE: INTERNISTI,IN OSPEDALE 4 PAZIENTI SU 10 HANNO DOLORE Quasi quattro pazienti su dieci (il 37,5%) ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause sono molteplici, e comprendono oltre al cancro (24%), anche dolore alle ossa, articolazioni e muscoli (52,8%), all'addome (20,5%), dolore legato a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico (8,6%) e sofferenza cardiologica (5%). E' quanto emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti), e presentata oggi a Milano in occasione del XVII Congresso Nazionale che si terra' dal 5 all'8 maggio a Rimini. L'indagine, effettuata tra gennaio 2011 e marzo 2012, ha passato sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali. Si e' cosi' visto che le principali cause di ricovero sono ipertensione arteriosa (31.1%), cancro (30.3%), artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture (25.5%). Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite da diabete (22.4%), broncopneumopatie ostruttive (18.7%), scompenso cardiaco (15,4%) e cardiopatia ischemica (14.5%). Molti pazienti soffrono di piu' patologie diagnosticate. Solo l'11.2% e' colpito da una sola patologia, mentre il 20.4% ne ha due, il 24% tre, il 19.5% quattro e il 13.2% arriva a cinque. (ANSA). PHARMASTAR.IT (1/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 20.000 INTERNISTI: “HANNO DOLORE QUASI QUATTRO PAZIENTI SU DIECI” Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause? Molteplici. Il cancro è solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della FADOI. Lo studio (DOmiNO) “DOlore in medicina interna NO” - che sarà presentato dal Coordinatore Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna dell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato dal 5 all’8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini - ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali dislocati sull’intero territorio nazionale. Lo studio si è avvalso di un grant di ricerca non condizionato da parte di Mundipharma. L’indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012. Obiettivi: fotografare lo stato dell’arte del dolore cronico, tracciando un identikit dei pazienti che necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto fosse presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le performance e l’approccio terapeutico al dolore. Tre gli step attuati: analisi del decorso di 2.600 pazienti ricoverati; intervento formativo sulla gestione del dolore; analisi conclusiva dei dati di altri 2.600 pazienti per valutare i cambiamenti. “Il dolore – ha spiegato Carlo Nozzoli, Presidente della FADOI – è entrato con più precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna ha una sintomatologia clinicamente rilevante, tale da richiedere un intervento di tipo medico. Si tratta di un’informazione fino ad ora mai definita in maniera così accurata e sistematica, e che conferma la rilevanza del problema. PHARMASTAR.IT (2/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 20.000 Non solo – ha aggiunto Nozzoli – abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore sta diventando un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine durante la degenza”. I risultati della ricerca. Ma quali sono i numeri emersi dall’indagine Fadoi? Intanto osserviamo le cause del ricovero. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina interna, l’11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% è affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. L’ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie. Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37.5% dei pazienti è stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa però il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori all’addome (il 20.5%). L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica. Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27.2 % sono Fans o paracetamolo in monoterapia. Aumenta del 16% l’utilizzo di oppiacei forti e migliorano le performance nel Sud Italia. Lo studio Fadoi non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta dolore, ma ha anche portato ad un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti “complessi”, anziani e non. Infatti, a pochi mesi di distanza dalle “lezioni sul dolore”, condotte dalla squadra di medici “teacher” che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio. “Grazie all’azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti – ha commentato Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione FADOI – è cresciuta in maniera evidente l’attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero, l’intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre una più dettagliata analisi dei risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti più evidenti si siano manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una situazione iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del problema. PHARMASTAR.IT (3/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: 20.000 I risultati ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato cambiamento nel comportamento assistenziale. Un’evoluzione – ha aggiunto Mazzone – che si riflette anche in una seppur lenta ma progressiva tendenza a un più diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di utilizzo di questi farmaci è risultata del 16%". “Da diversi anni siamo vicini a Società Scientifiche, Istituzioni e Associazioni pazienti – dichiara Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia - nel comune obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette ai cittadini e interventi formativi volti a supportare l’operato dei clinici. È quindi con rinnovato entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco di FADOI in questo nuovo progetto. Oggi i medici hanno a disposizione gli strumenti normativi e terapeutici più opportuni per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro auspicio è che, grazie a iniziative come lo studio DOmiNO e all’impegno corale di tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38 possa essere applicata sempre più concretamente nella pratica clinica quotidiana, per la costruzione di un futuro senza dolore”. Certo c’è ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l’utilizzo dei farmaci per il dolore. E realizzare un ulteriore avanzamento nell’appropriatezza della terapia potrebbe essere il prossimo obiettivo della FADOI sul tema del dolore. “Con i risultati dello studio DOmiNO – ha concluso Giuseppe Civardi, coordinatore della ricerca – abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora importanti margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma anche che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace. Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza che è possibile fare qualcosa di concreto, l’impegno di FADOI per ottimizzare la gestione del dolore nei nostri reparti continuerà dunque a essere molto forte”. Infatti, come sottolinea Marta Gentili, Presidente dell’Associazione pazienti vivere senza dolore: “Ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore e un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda l’interdisciplinarità delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli infermieri che, da quanto l’indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate alla misurazione e al monitoraggio del dolore”. GOSALUTE.IT (1/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. LA PRIMA RICERCA ITALIANA SUL DOLORE IN OSPEDALE Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause? Molteplici. Il cancro è solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della FADOI (lo studio si è avvalso di un grant di ricerca non condizionato da parte di Mundipharma). Lo studio (DOmiNO) “DOlore in medicina interna NO” – che sarà presentato dal Coordinatore Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna dell’Ospedale di Fiorenzuola d’Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato dal 5 all’8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini – ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali dislocati sull’intero territorio nazionale. L’indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012. Obiettivi: fotografare lo stato dell’arte del dolore cronico, tracciando un identikit dei pazienti che necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto fosse presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le performance e l’approccio terapeutico al dolore. Tre gli step attuati: analisi del decorso di 2.600 pazienti ricoverati; intervento formativo sulla gestione del dolore; analisi conclusiva dei dati di altri 2.600 pazienti per valutare i cambiamenti. “Il dolore – ha spiegato Carlo Nozzoli, Presidente della FADOI – è entrato con più precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna ha una sintomatologia clinicamente rilevante, tale da richiedere un intervento di tipo medico. Si tratta di un’informazione fino ad ora mai definita in maniera così accurata e sistematica, e che conferma la rilevanza del problema. GOSALUTE.IT (2/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. Non solo – ha aggiunto Nozzoli – abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore sta diventando un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine durante la degenza”. I risultati della ricerca. Ma quali sono i numeri emersi dall’indagine Fadoi? Intanto osserviamo le cause del ricovero. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina interna, l’11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% è affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. L’ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie. Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37.5% dei pazienti è stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa però il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori all’addome (il 20.5%). L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica. Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27.2 % sono Fans o paracetamolo in monoterapia. Aumenta del 16% l’utilizzo di oppiacei forti e migliorano le performance nel Sud Italia. Lo studio Fadoi non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta dolore, ma ha anche portato ad un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti “complessi”, anziani e non. Infatti, a pochi mesi di distanza dalle “lezioni sul dolore”, condotte dalla squadra di medici “teacher” che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio. “Grazie all’azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti – ha commentato Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione FADOI – è cresciuta in maniera evidente l’attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero, l’intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre una più dettagliata analisi dei risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti più evidenti si siano manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una situazione iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del problema.” GOSALUTE.IT (3/3) Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. I risultati ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato cambiamento nel comportamento assistenziale. Un’evoluzione – ha aggiunto Mazzone – che si riflette anche in una seppur lenta ma progressiva tendenza a un più diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di utilizzo di questi farmaci è risultata del 16%”. Obiettivi raggiunti anche grazie alla collaborazione con Mundipharma Italia. “Da diversi anni siamo vicini a Società Scientifiche, Istituzioni e Associazioni pazienti – dichiara Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia – nel comune obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette ai cittadini e interventi formativi volti a supportare l’operato dei clinici. È quindi con rinnovato entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco di FADOI in questo nuovo progetto. Oggi i medici hanno a disposizione gli strumenti normativi e terapeutici più opportuni per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro auspicio è che, grazie a iniziative come lo studio DOmiNO e all’impegno corale di tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38 possa essere applicata sempre più concretamente nella pratica clinica quotidiana, per la costruzione di un futuro senza dolore”. Certo c’è ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l’utilizzo dei farmaci per il dolore. E realizzare un ulteriore avanzamento nell’appropriatezza della terapia potrebbe essere il prossimo obiettivo della FADOI sul tema del dolore. “Con i risultati dello studio DOmiNO – ha concluso Giuseppe Civardi, coordinatore della ricerca – abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora importanti margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma anche che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace. Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza che è possibile fare qualcosa di concreto, l’impegno di FADOI per ottimizzare la gestione del dolore nei nostri reparti continuerà dunque a essere molto forte”. Infatti, come sottolinea Marta Gentili, Presidente dell’Associazione pazienti vivere senza dolore: “Ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore e un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda l’interdisciplinarità delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli infermieri che, da quanto l’indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate alla misurazione e al monitoraggio del dolore”. CORRIERENAZIONALE.IT Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. STUDIO SUL DOLORE, IN AUMENTO L'USO DEGLI OPPIACEI L'indagine condotta nei reparti di medicina interna di 26 ospedali italiani, l'incremento pari al 16% e diffuso al Sud In aumento l'uso degli oppiacei contro il dolore nei reparti italiani di medicina interna ( Foto: agenzia 0000) Un aumento del 16% nell’impiego di oppiacei forti contro il dolore, e un miglioramento della gestione del problema rispetto al passato, soprattutto al Sud Italia. Sono i risultati raggiunti dalla Fadoi (Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti) grazie allo studio "Domino" (Dolore in medicina interna no), presentato oggi a Milano e protagonista al XVII Congresso nazionale degli specialisti di medicina interna, in programma dal 5 all’8 maggio a Rimini. L’indagine, sostenuta da Mundipharma e condotta da gennaio 2011 al marzo scorso su 5.200 cartelle cliniche nei reparti di medicina interna di 26 ospedali italiani, «non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta dolore sottolinea la Fadoi - ma ha anche portato a un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti complessi, anziani e non». Tutto merito della formazione, assicura la Società scientifica di medicina interna: «A pochi mesi di distanza dalle 'lezioni sul dolore', condotte dalla squadra di medici-teacher che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio». A cominciare da una maggiore diffusione dell’abitudine a misurare la sofferenza dei ricoverati, valutando il parametro dolore come si fa di routine con indicatori vitali quali la temperatura corporea, la frequenza del battito cardiaco e la pressione arteriosa. VILLAGGIODELLASALUTE.COM Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. SALUTE: INTERNISTI,IN OSPEDALE 4 PAZIENTI SU 10 HANNO DOLORE Quasi quattro pazienti su dieci (il 37,5%) ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause sono molteplici, e comprendono oltre al cancro (24%), anche dolore alle ossa, articolazioni e muscoli (52,8%), all'addome (20,5%), dolore legato a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico (8,6%) e sofferenza cardiologica (5%). E' quanto emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti), e presentata oggi a Milano in occasione del XVII Congresso Nazionale che si terra' dal 5 all'8 maggio a Rimini. L'indagine, effettuata tra gennaio 2011 e marzo 2012, ha passato sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali. Si e' cosi' visto che le principali cause di ricovero sono ipertensione arteriosa (31.1%), cancro (30.3%), artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture (25.5%). Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite da diabete (22.4%), broncopneumopatie ostruttive (18.7%), scompenso cardiaco (15,4%) e cardiopatia ischemica (14.5%). Molti pazienti soffrono di piu' patologie diagnosticate. Solo l'11.2% e' colpito da una sola patologia, mentre il 20.4% ne ha due, il 24% tre, il 19.5% quattro e il 13.2% arriva a cinque. DOCTISSIMO.IT Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. SALUTE: INTERNISTI,IN OSPEDALE 4 PAZIENTI SU 10 HANNO DOLORE Quasi quattro pazienti su dieci (il 37,5%) ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause sono molteplici, e comprendono oltre al cancro (24%), anche dolore alle ossa, articolazioni e muscoli (52,8%), all'addome (20,5%), dolore legato a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico (8,6%) e sofferenza cardiologica (5%). E' quanto emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti), e presentata oggi a Milano in occasione del XVII Congresso Nazionale che si terra' dal 5 all'8 maggio a Rimini. L'indagine, effettuata tra gennaio 2011 e marzo 2012, ha passato sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali. Si e' cosi' visto che le principali cause di ricovero sono ipertensione arteriosa (31.1%), cancro (30.3%), artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture (25.5%). Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite da diabete (22.4%), broncopneumopatie ostruttive (18.7%), scompenso cardiaco (15,4%) e cardiopatia ischemica (14.5%). Molti pazienti soffrono di piu' patologie diagnosticate. Solo l'11.2% e' colpito da una sola patologia, mentre il 20.4% ne ha due, il 24% tre, il 19.5% quattro e il 13.2% arriva a cinque. CONSIGLIO.REGIONE.LOMBARDIA.IT Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. MILANO - Corso Venezia, 48 Presentazione prima ricerca italiana sul dolore in ospedale, promossa da Fadoi e Mundipharma (ore 12) THEMEDICALINFORMER.NET Data: 3 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. La ricerca della Fadoi MAGGIORE ATTENZIONE AL DOLORE DEI PAZIENTI, CRESCE L’USO DI OPPIACEI Nella cura delle patologie un aspetto che non deve essere trascurato è il dolore che i pazienti subiscono a causa delle malattie. Una maggiore informazione al riguardo ha portato a un aumento di questa sensibilità, grazie anche alle prescrizioni di oppiacei forti, aumentate del 16%. Questi alcuni dei risultati dello studio Domino, “Dolore in medicina interna no”, condotto dalla Fadoi, la Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti e presentata a Milano. Lo studio L’indagine ha riguardato oltre 5 mila cartelle cliniche di 26 ospedali italiani e «ha portato a un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti complessi, anziani e non», sottolinea la Fodai in una nota. In particolare «grazie a questa azione di sensibilizzazione – spiega Antonino Mazzone, presidente della Fadoi – è cresciuta in maniera evidente l’attitudine a misurare l’intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%». In particolare maggiore attenzione è stata registrata negli ospedali del Meridione, dove era ancora poco diffusa la cultura dell’attenzione al dolore dei pazienti. DOCTORNEWS33 Data: 4 Maggio 2012 Utenti unici: 160.000 INDAGINE FADOI: MEDICI PIÙ ATTENTI AL DOLORE «Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti è cresciuta in maniera evidente l'attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero, l'intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%» così Antonino Mazzone, presidente di Fondazione Fadoi, ha commentato i risultati, presentati ieri in anteprima a Milano, dello studio Domino (Dolore in medicina interna no) promosso dalla Fondazione con il sostegno di Mundipharma, che verrà presentato a Rimini al XVII Congresso Nazionale Fadoi (Federazione delle associazioni dirigenti ospedalieri internisti), al via domani. La registrazione in cartella clinica del dolore, diventata obbligatoria con la legge 38/2010 e la sua misurazione sono i presupposti per un corretto inquadramento e trattamento del dolore, infatti « in pochi mesi abbiamo registrato un incremento» ha sottolineato Mazzone «del 16% nell'utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti». La Federazione degli internisti, «grazie alla sua presenza capillare sul territorio, perché ogni ospedale ha un reparto di medicina interna» ha spiegato nella conferenza stampa milanese Giuseppe Civardi, coordinatore dello studio e direttore di Medicina interna dell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda «ha potuto effettuare la prima indagine nazionale sulla presenza e la percezione del dolore nei pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna, reclutando 26 centri omogeneamente distribuiti sul territorio italiano». Ciascuno dei centri ha fornito le cartelle cliniche di 100 pazienti consecutivi per un'indagine retrospettiva sul dolore, al termine la Fadoi ha condotto negli stessi centri un programma standardizzato di formazione per medici e infermieri, seguito a sua volta da una nuova indagine retrospettiva, su altri 100 pazienti per ogni centro. Da gennaio 2011 a marzo 2012 quindi sono stati raccolti i dati di ben 5.200 i pazienti «in maggioranza di anziani, con età media di 80 anni e almeno 3 patologie concomitanti» ha aggiunto Civardi. L'Italia sconta senza dubbio un gap culturale nell'utilizzo degli analgesici oppioidi, «però» ha concluso Civardi «lo studio Domino dimostra che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace» per migliorare la pratica clinica quotidiana, senza dover ricorrere a investimenti enormi. NOTEESALUTE.BLOGSPOT.IT Data: 4 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. INDAGINE DEL FADOI: CRESCE L'ATTENZIONE DEI MEDICI PER IL DOLORE CRONICO Una buona notizia per i malati affetti da dolore cronico. Secondo una indagine del FADOI è cresciuta l'attenzione per la terapia di questi pazienti, con una gestione dei nuovi farmaci antidolorifici. «Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti è cresciuta in maniera evidente l'attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero, l'intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%» così Antonino Mazzone, presidente di Fondazione Fadoi, ha commentato i risultati, presentati in questi giorni in anteprima a Milano, dello studio Domino (Dolore in medicina interna no) promosso dalla Fondazione con il sostegno di Mundipharma, che verrà presentato a Rimini al XVII Congresso Nazionale Fadoi (Federazione delle associazioni dirigenti ospedalieri internisti), al via domani. La registrazione in cartella clinica del dolore, diventata obbligatoria con la legge 38/2010 e la sua misurazione sono i presupposti per un corretto inquadramento e trattamento del dolore, infatti « in pochi mesi abbiamo registrato un incremento» ha sottolineato Mazzone «del 16% nell'utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti». La Federazione degli internisti, «grazie alla sua presenza capillare sul territorio, perché ogni ospedale ha un reparto di medicina interna» ha spiegato nella conferenza stampa milanese Giuseppe Civardi, coordinatore dello studio e direttore di Medicina interna dell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda «ha potuto effettuare la prima indagine nazionale sulla presenza e la percezione del dolore nei pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna, reclutando 26 centri omogeneamente distribuiti sul territorio italiano». Ciascuno dei centri ha fornito le cartelle cliniche di 100 pazienti consecutivi per un'indagine retrospettiva sul dolore, al termine la Fadoi ha condotto negli stessi centri un programma standardizzato di formazione per medici e infermieri, seguito a sua volta da una nuova indagine retrospettiva, su altri 100 pazienti per ogni centro. Da gennaio 2011 a marzo 2012 quindi sono stati raccolti i dati di ben 5.200 i pazienti «in maggioranza di anziani, con età media di 80 anni e almeno 3 patologie concomitanti» ha aggiunto Civardi. L'Italia sconta senza dubbio un gap culturale nell'utilizzo degli analgesici oppioidi, «però» ha concluso Civardi «lo studio Domino dimostra che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace» per migliorare la pratica clinica quotidiana, senza dover ricorrere a investimenti enormi. MEDICINALIVE.COM Data: 4 Maggio 2012 Utenti unici: N.D. IL DOLORE CRONICO NEGLI OSPEDALI ITALIANI Il dolore cronico in ospedale. Una realtà dalle molteplici cause da non limitare al solo dolore oncologico. Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in una struttura sanitaria provano dolore. I più diffusi? Quello addominale e quello alle ossa seguito da articolazioni e muscoli. E’ questo il risultato della prima ricerca sul dolore in ospedale mai svolta, condotta dai medici della Fadoi, la Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti. Lo studio, che verrà presentato presso il XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato dal 5 all’8 maggio 2012, ha analizzato 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali italiani in un periodo di follow-up che va dal gennaio 2011 al marzo 2011. Alla base di questa ricerca vi è la necessita ed il desiderio di fotografare lo stato del dolore cronico in Italia, in modo tale di tracciare una sorta di “identikit” dei pazienti che necessitano di terapie specifiche per affrontarlo e soprattutto trovare la via giusta per approcciarsi a questo tipo di problema. Commenta il dott. Carlo Nozzoli, presidente della Fadoi: Il dolore è entrato con più precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna ha una sintomatologia clinicamente rilevante, tale da richiedere un intervento di tipo medico. Non solo, abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore sta diventando un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine durante la degenza. Dell’intero campione preso in esame, nel 37.5% dei pazienti è stata rilevata in cartella clinica una condizione di dolore, attribuibile al cancro nel 24% dei pazienti. Non si tratta della prima causa di dolore cronico, altresì riscontrabile nelle ossa, nei muscoli e nelle articolazioni, per ben il 52,8% dei pazienti. Il 20,5% soffre al contrario di dolori addominali. L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico, mentre il 5% lamenta sofferenza di tipo cardiologico.