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RASSEGNA STAMPA
Conferenza stampa
“Il dolore nei reparti di medicina
interna: l'indagine Fadoi”
Milano, 3 Maggio 2012
Aggiornamento
4 Maggio 2012
Sommario
TESTATA
DATA
LETTORI
ADNKRONOS SALUTE (4 lanci)
03/05/2012
per staff editoriale
ANSA (3 lanci)
03/05/2012
per staff editoriale
AGI (3 lanci)
03/05/2012
per staff editoriale
ASCA (2 lanci)
03/05/2012
per staff editoriale
04/05/2012
54.000
RAI TRE TGR LOMBARDIA
03/05/2012
n.d.
RADIO RAI 1 - GR1
03/05/2012
7.634.000
RADIO RAI 1 - PRONTO SALUTE
04/05/2012
7.634.000
PSICOLOGIARADIO.IT
02/05/2012
n.d.
GDAPRESS.IT
02/05/2012
n.d.
QUOTIDIANOSANITA.IT
03/05/2012
52.000
ILFARMACISTAONILINE.IT
03/05/2012
30.000
SANITA.ILSOLE24ORE.COM
03/05/2012
453.282
VIRGILIO.IT
03/05/2012
3.307.313
IT.NOTIZIE.YAHOO.COM
03/05/2012
2.963.434
UNITA.IT
03/05/2012
88.543
PHARMASTAR.IT
03/05/2012
20.000
GOSALUTE.IT
03/05/2012
n.d.
CORRIERENAZIONALE.IT
03/05/2012
n.d.
VILLAGGIODELLASALUTE.COM
03/05/2012
n.d.
DOCTISSIMO.IT
03/05/2012
n.d.
CONSIGLIO.REGIONE.LOMBARDIA.IT
03/05/2012
n.d.
THEMEDICALINFORMER.NET
03/05/2012
n.d.
DOCTORNEWS33
04/05/2012
160.000
Agenzie
Quotidiani
LIBERTA'
Radio-tv
Web
NOTEESALUTE.BLOGSPOT.IT
04/05/2012
n.d.
MEDICINALIVE.COM
04/05/2012
n.d.
34
22.396.572
TOTALE
Fonte dati: Audipress, Anes, Auditel, Audiradio, Audiweb
Agenzie
ADNKRONOS SALUTE (1° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
SANITA': DOLORE IN CORSIA PER 4 SU 10, DA FADOI PRIMA FOTOGRAFIA
ITALIANA =
INDAGINE IN 26 REPARTI DI MEDICINA INTERNA, CAUSE NON
ONCOLOGICHE IN 3 CASI SU 4
Milano, 3 mag. (Adnkronos Salute) - Dolore compagno di letto per quasi 4
italiani su 10 ricoverati in ospedale. Sofferenze che in un quarto dei casi sono
causate dal cancro, mentre in 3 su 4 non dipendono da tumori e colpiscono
soprattutto ossa e muscoli, ma anche i visceri, i nervi e il cuore. A scattare la prima
istantanea del dolore in corsia e' la Fadoi (Federazione associazioni dirigenti
ospedalieri internisti), che ha analizzato 5.200 cartelle cliniche nei reparti di
medicina interna di 26 ospedali della Penisola. L'identikit del paziente-tipo e' quello
di un malato difficile, afflitto nella maggior parte dei casi da piu' malattie. La
percentuale di chi ne 'colleziona' 5 supera addirittura quella di chi ne ha solo una
(13,2% contro 11,2%). Ma dai medici internisti arriva anche una buona notizia:
l'uso di oppioidi forti antidolore ha segnato un +16%, e l'assistenza e' migliorata
ovunque e specialmente al Sud che in passato mostrava piu' lacune.
Lo studio 'Domino' (acronimo per 'Dolore in medicina interna no'), sostenuto da
Mundipharma con un grant non condizionato, e' stato presentato oggi a Milano e
sara' illustrato dal coordinatore Giuseppe Civardi, direttore di Medicina interna
all'ospedale di Fiorenzuola d'Arda (Piacenza), in occasione del XVII Congresso
nazionale Fadoi in programma dal 5 all'8 maggio al Pala Congressi della Riviera a
Rimini. L'indagine e' stata realizzata tra il gennaio 2011 e il marzo 2012.
"Il dolore e' entrato con piu' precisione nel mirino dei medici internisti", commenta
Carlo Nozzoli, presidente Fadoi. Il dato sul numero di ricoverati che provano dolore
e' "un'informazione fino a ora mai definita in maniera cosi' accurata e sistematica,
che conferma la rilevanza del problema". Inoltre "abbiamo dimostrato che nei
medici e negli infermieri il dolore sta diventando un parametro importante,
assimilabile ai parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza
cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati diroutine durante la
degenza". (segue)
(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
03-MAG-12 12:52
ADNKRONOS SALUTE (2° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
SANITA': DOLORE IN CORSIA PER 4 SU 10, DA FADOI PRIMA FOTOGRAFIA
ITALIANA (2) =
SOLO 1 SU 10 HA UN'UNICA MALATTIA, IPERTENSIONE PRIMA CAUSA DI
RICOVERO
(Adnkronos Salute) - Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di medicina interna
passati 'ai raggi X', l'11,2% soffre quindi di una sola patologia, il 20,4% e' affetto da
2 malattie, mentre la quota maggiore (24%) da 3. Poco meno di 2 pazienti su 5
(19,5%) arriva a 4, mentre il 13,2% conta fino a 5 patologie diagnosticate.
La causa di ricovero piu' frequente, secondo la 'mappa' disegnata dagli internisti, e'
l'ipertensione arteriosa (31,1%) seguita dal cancro (30,3%). Artropatie acute o
croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25,5% dei ricoverati nei reparti di
medicina interna. E ancora: il 25% delle diagnosi riguarda infezioni acute, il 22,4%
diabete, il 18,7% Bpco-broncopneumopatia cronica ostruttiva, il 15,4% scompenso
cardiaco e il 14,5% cardiopatia ischemica.
Una sintomatologia dolorosa e' riportata nella cartella clinica del 37,5% dei
pazienti. E se nel 23,8% dei casi e' il cancro a provocare dolore, la parte del leone
la fa il dolore non oncologico (75,7%): all'apparato muscolo-scheletrico (54,9%),
dolore viscerale addominale (20,5%), al sistema nervoso centrale e periferico
(8,6%), dolore cardiologico (4,9%), misto (3,8%), viscerale pelvico (2%) o non
classificato (8%). Per quanto riguarda le terapie farmacologiche, sul totale di tutti i
trattamenti specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61,1%
sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2
% sono antinfiammatori non steroidei Fans o paracetamolo in monoterapia.
(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
03-MAG-12 12:52
ADNKRONOS SALUTE (3° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
SANITA': FADOI, CONTRO DOLORE +16% OPPIACEI FORTI E PROGRESSI
AL SUD =
INDAGINE INTERNISTI, MISURARE SOFFERENZA UN'ABITUDINE SEMPRE
PIU' DIFFUSA
Milano, 3 mag. (Adnkronos Salute) - Un aumento del 16% nell'impiego di
oppiacei forti contro il dolore, e un miglioramento della gestione del problema
rispetto al passato, soprattutto al Sud Italia. Sono i risultati raggiunti dalla Fadoi
(Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti) grazie allo studio 'Domino'
(Dolore in medicina interna no), presentato oggi a Milano e protagonista al XVII
Congresso nazionale degli specialisti di medicina interna, in programma dal 5 all'8
maggio a Rimini. L'indagine, sostenuta da Mundipharma e condotta da gennaio
2011 al marzo scorso su 5.200 cartelle cliniche nei reparti di medicina interna di 26
ospedali italiani, "non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta
dolore - sottolinea la Fadoi - ma ha anche portato a un deciso cambiamento nel
comportamento assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti
complessi, anziani e non".
Tutto merito della formazione, assicura la Societa' scientifica di medicina interna:
"A pochi mesi di distanza dalle 'lezioni sul dolore', condotte dalla squadra di
medici-teacher che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da
seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio". A
cominciare da una maggiore diffusione dell'abitudine a misurare la sofferenza dei
ricoverati, valutando il parametro dolore come si fa di routine con indicatori vitali
quali la temperatura corporea, la frequenza del battito cardiaco e la pressione
arteriosa.
"Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti - spiega
Antonino Mazzone, presidente di Fondazione Fadoi - e‘ cresciuta in maniera
evidente l'attitudine a misurare, e piu' volte nel corso del ricovero, l'intensita' del
dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre, una piu' dettagliata analisi dei
risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti piu' evidenti si siano
manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una situazione
iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del problema. I
risultati ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato
cambiamento nel comportamento assistenziale. Un'evoluzione che si riflette anche
in una seppur lenta, ma progressiva tendenza a un piu' diffuso utilizzo degli
analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel nostro studio, e in
un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di utilizzo di questi farmaci
e' risultata del 16%". Quasi un quinto in piu'. (segue)
ADNKRONOS SALUTE (4° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
SANITA': FADOI, CONTRO DOLORE +16% OPPIACEI FORTI E PROGRESSI
AL SUD (2) =
MEDICI E PAZIENTI, MA RESTA ANCORA TANTO DA FARE
(Adnkronos Salute) - "Da diversi anni siamo vicini a societa' scientifiche,
istituzioni e associazioni pazienti - dichiara Marco Filippini, direttore generale di
Mundipharma Italia - nel comune obiettivo di promuovere campagne di
sensibilizzazione sul dolore dirette ai cittadini e interventi formativi volti a
supportare l'operato dei clinici. Il nostro auspicio e' che, grazie a iniziative come lo
studio Domino e all'impegno corale di tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38" del
2010 sull'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore "possa essere
applicata sempre piu' concretamente nella pratica clinica quotidiana, per la
costruzione di un futuro senza dolore".
Se miglioramenti ci sono stati, c'e' comunque ancora molto da fare, assicurano gli
addetti ai lavori. "Con i risultati dello studio Domino - osserva Giuseppe Civardi,
coordinatore della ricerca - abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono
ancora importanti margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore,
ma anche che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche
adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno
strumento molto efficace. Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza
che e' possibile fare qualcosa di concreto, l'impegno di Fadoi per ottimizzare la
gestione del dolore nei nostri reparti continuera' dunque a essere molto forte".
Infatti, come sottolinea Marta Gentili, presidente dell'Associazione pazienti vivere
senza dolore, "ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore
e un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da
questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda
l'interdisciplinarita' delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior
coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli
infermieri che, da quanto l'indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate
alla misurazione e al monitoraggio del dolore".
(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
03-MAG-12 13:10
ANSA (1° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
SALUTE: FADOI, C'E' PIU'ATTENZIONE A DOLORE DA MEDICI
(ANSA) - MILANO, 3 MAG - Maggiore attenzione da medici e infermieri alla
rilevazione del dolore nei pazienti ricoverati in ospedale e crescita dell'uso dei
farmaci oppioidi forti, con miglioramenti nelle regioni meridionali. E' uno dei risultati
che emerge dallo studio sul dolore negli ospedali 'Domino' (Dolore in medicina
interna no), svolto dai medici della Fadoi (Federazione delle associazioni dirigenti
ospedalieri internisti), illustrato oggi a Milano e che verrà presentato a Rimini al
XVII Congresso Nazionale Fadoi. "Grazie all'azione di sensibilizzazione che
abbiamo condotto nei reparti - spiega Antonino Mazzone, Presidente di
Fondazione Fadoi - è cresciuta in modo evidente l'attitudine a misurare, e più volte
nel ricovero, l'intensità del dolore, passando dal 47,8% al 77,4%. I miglioramenti
più evidenti si sono manifestati nel Sud Italia". Miglioramenti sono stati riscontrati
anche nell'utilizzo dei farmaci oppioidi forti. "C'é una lenta ma progressiva
tendenza - continua Mazzone - a un più diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in
particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel nostro studio, e in un periodo di pochi
mesi, l'incremento nell'uso di questi farmaci è stato del 16%". Per quanto riguarda
le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore
somministrati nei reparti di medicina, i medici Fadoi hanno visto che il 61,1% sono
oppioidi forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, e il 27,2% sono
Fans o paracetamolo in monoterapia. "Il dolore - aggiunge Carlo Nozzoli,
presidente Fadoi - sta diventando un parametro importante, come quelli vitali quali
temperatura corporea, frequenza cardiaca e pressione arteriosa, che vengono
monitorati di routine". (ANSA).
Y85-BAB/ S04 QBKN
ANSA (2° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
SALUTE: INTERNISTI, IN OSPEDALE 4 PAZIENTI SU 10 HANNO DOLORE
(ANSA) - MILANO, 3 MAG - Quasi quattro pazienti su dieci (il 37,5%) ricoverati in
ospedale provano dolore. Le cause sono molteplici, e comprendono oltre al cancro
(24%), anche dolore alle ossa, articolazioni e muscoli (52,8%), all'addome
(20,5%), dolore legato a disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico
(8,6%) e sofferenza cardiologica (5%). E' quanto emerge dalla prima ricerca sul
dolore negli ospedali, svolta dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei
dirigenti ospedalieri internisti), e presentata oggi a Milano in occasione del XVII
Congresso Nazionale che si terrà dal 5 all'8 maggio a Rimini. L'indagine, effettuata
tra gennaio 2011 e marzo 2012, ha passato sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di
pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali. Si è così visto che
le principali cause di ricovero sono ipertensione arteriosa (31.1%), cancro (30.3%),
artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture (25.5%). Il 25% delle
diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite da diabete (22.4%),
broncopneumopatie ostruttive (18.7%), scompenso cardiaco (15,4%) e cardiopatia
ischemica (14.5%). Molti pazienti soffrono di più patologie diagnosticate. Solo
l'11.2% è colpito da una sola patologia, mentre il 20.4% ne ha due, il 24% tre, il
19.5% quattro e il 13.2% arriva a cinque. (ANSA).
Y85-BAB/ S04 QBKN
ANSA (3° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
FARMACI: FADOI, 25-30% POPOLAZIONE SOFFRE DI DOLORE CRONICO
NOZZOLI, OPPIACEI A SCOPO ANTALGICO NON DANNO DIPENDENZA
(ANSA) - MILANO, 3 MAG - Il dolore cronico colpisce circa il 25-30% della
popolazione in Italia. Da quando è stata introdotta nel 2010 la legge 38 per
l'accesso alle cure palliative e la terapia del dolore, c'é stato un aumento di circa il
30% dei farmaci oppioidi, il cui consumo rimane però ben sotto la media europea,
dove il nostro Paese è ultimo. A ricordarlo sono stati oggi a Milano gli internisti
della Fadoi (Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti), presentando
uno studio sul dolore in ospedale. I medici hanno ricordato i dati dell'ultima
relazione al Parlamento del Ministero della Salute sulla legge 38/2010, secondo
cui gli oppioidi forti registrano un valore pro-capite di consumo di 1,17 euro, mentre
gli oppioidi deboli di 0,78 euro. I farmaci non oppioidi rimangono i più prescritti nel
nostro paese per la lotta al dolore, con un valore pro-capite di 11,7 volte maggiore
rispetto di quello degli oppiacei deboli e 7,8 volte maggiore degli oppiacei forti. "Se
in Italia stenta a decollare il consumo dei farmaci oppiacei - spiega Carlo Nozzoli,
presidente Fadoi - è perché per molto tempo è invalsa la cultura che questi farmaci
fossero come la droga e creassero dipendenza. Cosa assolutamente non vera, se
usati a scopo antalgico. Purtroppo una certa arretratezza e ignoranza anche tra i
medici ne ha limitato l'impiego. Speriamo che le generazioni di nuovi medici
sappiano colmare queste lacune". (ANSA).
Y85/ S04 QBKN
AGI (1° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
SALUTE: FADOI, DOLORE IN OSPEDALE PER 4 PAZIENTI SU 10
(AGI) - Roma, 3 mag. - Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale
provano dolore. Le cause? Molteplici. Il cancro e' solo una delle fonti di sofferenza
fisica. I malati soffrono soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai
muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla
prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della
FADOI (lo studio si e' avvalso di un grant di ricerca non condizionato da parte di
Mundipharma). (AGI) Red/Pgi (Segue)
AGI (2° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
SALUTE: FADOI, DOLORE IN OSPEDALE PER 4 PAZIENTI SU 10 (2)
(AGI) - Roma, 3 mag. - Lo studio (DOmiNO) "DOlore in medicina interna NO" - che
sara' presentato dal Coordinatore Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna
dell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale
Fadoi organizzato dal 5 all'8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini
- ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di
medicina interna di 26 ospedali dislocati sull'intero territorio nazionale. Obiettivi:
fotografare lo stato dell'arte del dolore cronico, tracciando un identikit dei pazienti
che necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto
fosse presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le
performance e l'approccio terapeutico al dolore. Dei 5.200 pazienti assistiti nei
reparti di Medicina interna, l'11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il
20.4% e' affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064
pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256
persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%)
hanno fino a cinque patologie diagnosticate. (AGI) Red/Pgi (Segue)
AGI (3° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
SALUTE: FADOI, DOLORE IN OSPEDALE PER 4 PAZIENTI SU 10 (3)
(AGI) - Roma, 3 mag. - L'ipertensione arteriosa e' la causa piu' frequente di
ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche,
connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle medicine interne.
Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e
dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano
rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie. Passando invece alla rilevazione
del dolore si registra che nel 37.5% dei pazienti e' stata rilevata in cartella clinica
una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la
parte del leone la fa pero' il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%).
Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori all'addome (il 20.5%). L'8,6% dei
pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e
periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica. Per quanto riguarda le terapie
farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici per il dolore somministrati nei
reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli anche in associazione con
paracetamolo, mentre il 27.2 % sono Fans o paracetamolo in monoterapia. (AGI)
Red/Pgi
ASCA (1° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
OSPEDALI: FADOI, QUASI 4 PAZIENTI RICOVERATI SU 10 PROVANO
DOLORE
(ASCA) - Roma, 3 mag - Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale
provano dolore. Le cause? Molteplici.
Il cancro e' solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono soprattutto di
dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la
sua parte.
Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo
dai medici internisti della FADOI (lo studio si e' avvalso di un grant di ricerca non
condizionato da parte di Mundipharma).
Lo studio (DOmiNO) ''DOlore in medicina interna NO'' ha messo sotto la lente
5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26
ospedali dislocati sull'intero territorio nazionale. Secondo i dati, dei 5.200 pazienti
assistiti nei reparti di Medicina interna, l'11.2% soffre di una sola patologia (582
ricoverati), il 20.4% e' affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale
1.064 pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di
1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il
13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. L'ipertensione arteriosa e' la
causa piu' frequente di ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie
acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle
medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal
diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia
ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie.
Nel 37,5% dei pazienti e' stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia
dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa
pero' il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti
su dieci lamentano dolori all'addome (il 20.5%).
L'8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale
e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica.
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti
specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi
forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono Fans
o paracetamolo in monoterapia. ''Grazie all'azione di sensibilizzazione che
abbiamo condotto nei reparti - ha commentato Antonino Mazzone, Presidente di
Fondazione FADOI - e' cresciuta in maniera evidente l'attitudine a misurare, e piu'
volte nel corso del ricovero, l'intensita' del dolore: dal 47,8% siamo passati al
77,4%''. Certo c'e' ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l'utilizzo dei
farmaci per il dolore. Un altro importante aspetto emerso da questa analisi, e che
meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda l'interdisciplinarita' delle
figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior coinvolgimento dei
terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli infermieri che, da
quanto l'indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate alla misurazione
e al monitoraggio del dolore.
red/mpd
ASCA (2° lancio)
Data: 3 Maggio 2012
FARMACI: INTERNISTI, 25-30% POPOLAZIONE SOFFRE DOLORE CRONICO
(ASCA) - Roma, 3 mag - Il dolore cronico in Italia colpisce circa il 25-30% della
popolazione. Un valore che potrebbe essere anche inferiore alla realta' se si
considera l'aumento del consumo di oppioidi: il ricorso a questo tipo di farmaci da
parte dei medici e del personale per attenuare il dolore dei malati ha infatti visto un
aumento di circa il 30% solo negli ultimi due anni.
Sono i dati diffusi oggi dagli internisti FADOI (Federazione associazioni dirigenti
ospedalieri internisti) che hanno presentato oggi a Milano uno studio sul dolore in
ospedale.
''Gestire in maniera errata o non gestire affatto il dolore dei pazienti , sia nella sua
forma non permanente, che ancor peggio, quando e' cronico - spiegano gli
specialisti - crea non solo conseguenze fisiche e psicologiche sul singolo, ma
anche sociali gravi: il calcolo delle giornate lavorative perse, ad esempio, comporta
un'importante ricaduta economica che pesa sull'intera collettivita''.
Secondo i dati, gli oppiodi in Italia vengono usati piu' di prima, ma comunque meno
di quanto non si faccia in Europa.
In particolare, per quanto concerne gli oppioidi forti, si registra nel confronto con
altri Paesi europei un aumento rilevante nei consumi a fronte di un valore in euro
pro-capite ancora particolarmente contenuto, pari a 1,17.
Sviluppando l'analisi calcolando i dati regionali dei consumi procapite si registrano
i valori piu' elevati nelle regioni Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Liguria; al di
sotto di un euro di consumo figurano le regioni Lazio (0,89), Campania (0,73),
Basilicata (0,73) e Calabria (0,75). Si osserva inoltre un consumo maggiore nelle
donne rispetto agli uomini per tutti i principi attivi esaminati.
Simile e' il consumo riguardante i farmaci indicati come oppioidi deboli: il valore
medio italiano per il consumo pro-capite e pari a 0,78 euro, mentre a livello
regionale si riscontra un aumento maggiore nelle Regioni del Nord del Paese, con
la regione Toscana in testa con un valore pari a 1,74 euro, e dei valori
significativamente piu' bassi nelle regioni del centro-sud. Anche per questa
categoria di farmaci si osserva un consumo decisamente superiore nelle donne
rispetto agli uomini.
red/mpd
Quotidiani
LIBERTÀ
Data: 04/05/2012
Lettori: 54.000
Radio-tv
RAI TRE TGR LOMBARDIA
Data: 03/05/2012
Orario: 14.00
Audience: N.D.
Soggetto: Studio DOmiNO
Intervista a: Giuseppe Civardi, Carlo Nozzoli
Durata: 2’00”
RADIO RAI 1 – GR1
Soggetto: Studio DOmiNO
Intervista a: Giuseppe Civardi
Durata: 1’00”
Data: 03/05/2012
Orario: 23.00
Audience: 7.634.000
RADIO RAI 1 – PRONTO SALUTE
Data: 04/05/2012
Orario: 11.40
Audience: 7.634.000
Soggetto: Studio DOmiNO
Intervista a: Carlo Nozzoni, Antonino Mazzone
Durata: 3’30”
Web
PSICOLOGIARADIO.IT
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
3 Maggio MILANO
Presentazione in anteprima per la stampa della prima Ricerca italiana sul dolore in
ospedale svolta da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri,
realizzata su 5.200 pazienti ricoverati nei reparti di Medicina interna di 26 ospedali
italiani, con il grant incondizionato di Mundipharma.
La conferenza stampa si terrà: giovedi 3 maggio alle ore 12 presso il Circolo della
stampa Sala Montanelli, C.so Venezia, 48 – Milano.
Parteciperanno:
Carlo Nozzoli, Presidente Fadoi,
Antonino Mazzone, Presidente Fondazione Fadoi,
Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna Ospedale di Fiorenzuola d’Arda,
Marco Filippini, Direttore Generale Mundipharma.
GDAPRESS.IT
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
“IL DOLORE NEI REPARTI DI MEDICINA INTERNA: L’INDAGINE FADOI” –
MILANO
Presentazione in anteprima per la stampa della prima ricerca italiana sul dolore in
ospedale svolta da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri,
realizzata su 5.200 pazienti ricoverati nei reparti di Medicina interna di 26 ospedali
italiani, con il grant incondizionato di Mundipharma.
giovedi 3 maggio alle ore 12
presso il Circolo della stampa
Sala Montanelli
C.so Venezia, 48 – Milano
Parteciperanno:
Carlo Nozzoli, Presidente Fadoi
Antonino Mazzone, Presidente Fondazione Fadoi
Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna Ospedale di Fiorenzuola d'Arda
Marco Filippini, Direttore Generale Mundipharma
QUOTIDIANOSANITA.IT (1/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 52.000
RICERCA FADOI. DOLORE IN OSPEDALE PER 4 PAZIENTI SU 10 RICOVERATI
IN MEDICINA INTERNA
I risultati provengono dalla prima ricerca italiana sul dolore in ospedale svolta sul
campo dalla Fadoi. Analizzate 5.200 cartelle cliniche dei reparti di medicina interna di
26 ospedali italiani e realizzato un programma di “lezioni sul dolore”. Dopo la
formazione uso oppioidi cresce del 16%.
03 MAG - Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le
cause? Molteplici. Il cancro è solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono
soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore
addominale fa la sua parte.
Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai
medici internisti della Fadoi (lo studio si è avvalso di un grant di ricerca non
condizionato da parte di Mundipharma).
Lo studio (DOmiNO) “DOlore in medicina interna NO” - che sarà presentato dal
Coordinatore Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna dell'Ospedale di
Fiorenzuola d'Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato dal
5 all’8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini - ha messo sotto la lente
5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26
ospedali dislocati sull’intero territorio nazionale.
L’indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012. Obiettivi:
fotografare lo stato dell’arte del dolore cronico tracciando un identikit dei pazienti che
necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto fosse
presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le performance e
l’approccio terapeutico al dolore. Tre gli step attuati: analisi del decorso di 2.600
pazienti ricoverati; intervento formativo sulla gestione del dolore; analisi conclusiva dei
dati di altri 2.600 pazienti per valutare i cambiamenti.
“Il dolore – ha spiegato Carlo Nozzoli, Presidente della Fadoi – è entrato con più
precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato che
quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna ha una
sintomatologia clinicamente rilevante tale da richiedere un intervento di tipo medico.
Si tratta di un’informazione fino ad ora mai definita in maniera così accurata e
sistematica, e che conferma la rilevanza del problema. Non solo – ha aggiunto
Nozzoli – abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore sta diventando
un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la temperatura
corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati di
routine durante la degenza”.
I risultati della ricerca. Ma quali sono i numeri emersi dall’indagine Fadoi? Intanto
osserviamo le cause del ricovero. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina
interna, l’11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% è affetto da due
patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti).
QUOTIDIANOSANITA.IT (2/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 52.000
E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono
colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a cinque
patologie diagnosticate.
L’ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31.1%) seguita dal
cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il
25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a
infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso
cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5%
delle patologie.
Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37,5% dei pazienti è
stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca
dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa però il dolore alle ossa, alle
articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori
all’addome (il 20.5%). L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del
sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica.
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici
per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli
anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono Fans o paracetamolo
in monoterapia.
Aumenta del 16% l’utilizzo di oppiacei forti e migliorano le performance nel Sud Italia.
Lo studio Fadoi non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta dolore,
ma ha anche portato ad un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei
reparti di medicina interna che ospitano pazienti “complessi”, anziani e non. Infatti, a
pochi mesi di distanza dalle “lezioni sul dolore”, condotte dalla squadra di medici
“teacher” che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da seguire
per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio.
“Grazie all’azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti – ha
commentato Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione Fadoi – è cresciuta in
maniera evidente l’attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero, l’intensità
del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre una più dettagliata analisi dei
risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti più evidenti si siano
manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una situazione
iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del problema. I risultati
ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato
cambiamento nel comportamento assistenziale. Un’evoluzione – ha aggiunto
Mazzone – che si riflette anche in una seppur lenta ma progressiva tendenza a un più
diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel
nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di utilizzo di
questi farmaci è risultata del 16%".
QUOTIDIANOSANITA.IT (3/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 52.000
Obiettivi raggiunti anche grazie alla collaborazione con Mundipharma Italia.
“Da diversi anni siamo vicini a Società Scientifiche, Istituzioni e Associazioni pazienti –
dichiara Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia - nel comune
obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette ai cittadini e
interventi formativi volti a supportare l’operato dei clinici. È quindi con rinnovato
entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco di Fadoi in questo nuovo progetto.
Oggi i medici hanno a disposizione gli strumenti normativi e terapeutici più opportuni
per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro auspicio è che, grazie a
iniziative come lo studio DOmiNO e all’impegno corale di tutti gli addetti ai lavori, la
Legge 38 possa essere applicata sempre più concretamente nella pratica clinica
quotidiana, per la costruzione di un futuro senza dolore”.
Certo c’è ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l’utilizzo dei farmaci per il
dolore. E realizzare un ulteriore avanzamento nell’appropriatezza della terapia
potrebbe essere il prossimo obiettivo della Fadoi sul tema del dolore.
“Con i risultati dello studio DOmiNO – ha concluso Giuseppe Civardi, coordinatore
della ricerca – abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora importanti
margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma anche che la
formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che
permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace.
Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza che è possibile fare qualcosa
di concreto, l’impegno di Fadoi per ottimizzare la gestione del dolore nei nostri reparti
continuerà
dunque
a
essere
molto
forte”.
Infatti, come sottolinea Marta Gentili, Presidente dell’Associazione pazienti vivere
senza dolore: “Ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore e
un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da questa
analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda
l’interdisciplinarità delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior
coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli
infermieri che, da quanto l’indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate
alla misurazione e al monitoraggio del dolore”.
ILFARMACISTAONILINE.IT (1/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 30.000
RICERCA FADOI. DOLORE IN OSPEDALE PER 4 PAZIENTI SU 10 RICOVERATI
IN MEDICINA INTERNA
I risultati provengono dalla prima ricerca italiana sul dolore in ospedale svolta sul
campo dalla Fadoi. Analizzate 5.200 cartelle cliniche dei reparti di medicina interna di
26 ospedali italiani e realizzato un programma di “lezioni sul dolore”. Dopo la
formazione uso oppioidi cresce del 16%.
03 MAG - Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le
cause? Molteplici. Il cancro è solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono
soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore
addominale fa la sua parte.
Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai
medici internisti della Fadoi (lo studio si è avvalso di un grant di ricerca non
condizionato da parte di Mundipharma).
Lo studio (DOmiNO) “DOlore in medicina interna NO” - che sarà presentato dal
Coordinatore Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna dell'Ospedale di
Fiorenzuola d'Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato dal
5 all’8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini - ha messo sotto la lente
5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26
ospedali dislocati sull’intero territorio nazionale.
L’indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012. Obiettivi:
fotografare lo stato dell’arte del dolore cronico tracciando un identikit dei pazienti che
necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto fosse
presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le performance e
l’approccio terapeutico al dolore. Tre gli step attuati: analisi del decorso di 2.600
pazienti ricoverati; intervento formativo sulla gestione del dolore; analisi conclusiva dei
dati di altri 2.600 pazienti per valutare i cambiamenti.
“Il dolore – ha spiegato Carlo Nozzoli, Presidente della Fadoi – è entrato con più
precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato che
quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna ha una
sintomatologia clinicamente rilevante tale da richiedere un intervento di tipo medico.
Si tratta di un’informazione fino ad ora mai definita in maniera così accurata e
sistematica, e che conferma la rilevanza del problema. Non solo – ha aggiunto
Nozzoli – abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore sta diventando
un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la temperatura
corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati di
routine durante la degenza”.
I risultati della ricerca. Ma quali sono i numeri emersi dall’indagine Fadoi? Intanto
osserviamo le cause del ricovero. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di Medicina
interna, l’11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% è affetto da due
patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti).
ILFARMACISTAONILINE.IT (2/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 30.000
E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono
colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a cinque
patologie diagnosticate.
L’ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31.1%) seguita dal
cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il
25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a
infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso
cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5%
delle patologie.
Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37,5% dei pazienti è
stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca
dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa però il dolore alle ossa, alle
articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori
all’addome (il 20.5%). L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del
sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica.
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti specifici
per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi forti e deboli
anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono Fans o paracetamolo
in monoterapia.
Aumenta del 16% l’utilizzo di oppiacei forti e migliorano le performance nel Sud Italia.
Lo studio Fadoi non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta dolore,
ma ha anche portato ad un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei
reparti di medicina interna che ospitano pazienti “complessi”, anziani e non. Infatti, a
pochi mesi di distanza dalle “lezioni sul dolore”, condotte dalla squadra di medici
“teacher” che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da seguire
per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio.
“Grazie all’azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti – ha
commentato Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione Fadoi – è cresciuta in
maniera evidente l’attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero, l’intensità
del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre una più dettagliata analisi dei
risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti più evidenti si siano
manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una situazione
iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del problema. I risultati
ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato
cambiamento nel comportamento assistenziale. Un’evoluzione – ha aggiunto
Mazzone – che si riflette anche in una seppur lenta ma progressiva tendenza a un più
diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel
nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di utilizzo di
questi farmaci è risultata del 16%".
ILFARMACISTAONILINE.IT (3/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 30.000
Obiettivi raggiunti anche grazie alla collaborazione con Mundipharma Italia.
“Da diversi anni siamo vicini a Società Scientifiche, Istituzioni e Associazioni pazienti –
dichiara Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia - nel comune
obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette ai cittadini e
interventi formativi volti a supportare l’operato dei clinici. È quindi con rinnovato
entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco di Fadoi in questo nuovo progetto.
Oggi i medici hanno a disposizione gli strumenti normativi e terapeutici più opportuni
per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro auspicio è che, grazie a
iniziative come lo studio DOmiNO e all’impegno corale di tutti gli addetti ai lavori, la
Legge 38 possa essere applicata sempre più concretamente nella pratica clinica
quotidiana, per la costruzione di un futuro senza dolore”.
Certo c’è ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l’utilizzo dei farmaci per il
dolore. E realizzare un ulteriore avanzamento nell’appropriatezza della terapia
potrebbe essere il prossimo obiettivo della Fadoi sul tema del dolore.
“Con i risultati dello studio DOmiNO – ha concluso Giuseppe Civardi, coordinatore
della ricerca – abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora importanti
margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma anche che la
formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che
permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace.
Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza che è possibile fare qualcosa
di concreto, l’impegno di Fadoi per ottimizzare la gestione del dolore nei nostri reparti
continuerà
dunque
a
essere
molto
forte”.
Infatti, come sottolinea Marta Gentili, Presidente dell’Associazione pazienti vivere
senza dolore: “Ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore e
un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da questa
analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda
l’interdisciplinarità delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior
coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli
infermieri che, da quanto l’indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate
alla misurazione e al monitoraggio del dolore”.
SANITA.ILSOLE24ORE.COM (1/3)
Data: 3 Maggio 2012
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DOLORE IN OSPEDALE: NE SOFFRONO QUATTRO PAZIENTI SU DIECI.
RICERCA FADOI
Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause?
Molteplici. Il cancro è solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono
soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore
addominale fa la sua parte.
Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo
dai medici internisti della Fadoi (lo studio si è avvalso di un grant di ricerca non
condizionato da parte di Mundipharma).
Lo studio (DOmiNO) "DOlore in medicina interna NO" - che sarà presentato dal
Coordinatore Giuseppe Civardi, direttore Medicina interna dell'ospedale di
Fiorenzuola d'Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato
dal 5 all'8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini - ha messo sotto
la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di
26 ospedali dislocati sull'intero territorio nazionale.
L'indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012. Obiettivi:
fotografare lo stato dell'arte del dolore cronico tracciando un identikit dei pazienti
che necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto
fosse presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le
performance e l'approccio terapeutico al dolore. Tre gli step attuati: analisi del
decorso di 2.600 pazienti ricoverati; intervento formativo sulla gestione del dolore;
analisi conclusiva dei dati di altri 2.600 pazienti per valutare i cambiamenti.
«Il dolore - ha spiegato Carlo Nozzoli, Presidente della Fadoi - è entrato con più
precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato
che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna
ha una sintomatologia clinicamente rilevante tale da richiedere un intervento di tipo
medico. Si tratta di un'informazione fino ad ora mai definita in maniera così
accurata e sistematica, e che conferma la rilevanza del problema. Non solo - ha
aggiunto Nozzoli - abbiamo dimostrato che nei medici e negli infermieri il dolore
sta diventando un parametro importante, assimilabile ai parametri vitali come la
temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono
monitorati di routine durante la degenza».
SANITA.ILSOLE24ORE.COM (2/3)
Data: 3 Maggio 2012
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I risultati della ricerca. Intanto si osservano le cause del ricovero. Dei 5.200
pazienti assistiti nei reparti di Medicina interna, l'11.2% soffre di una sola patologia
(582 ricoverati), il 20.4% è affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in
totale 1.064 pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un
totale di 1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati
(il 13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate.
L'ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31.1%) seguita dal
cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il
25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a
infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso
cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5%
delle patologie.
Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37,5% dei pazienti è
stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca
dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa però il dolore alle ossa, alle
articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori
all'addome (il 20.5%). L'8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del
sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica.
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti
specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi
forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono Fans
o paracetamolo in monoterapia.
Aumenta del 16% l'utilizzo di oppiacei forti e migliorano le performance nel Sud
Italia. Lo studio Fadoi non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta
dolore, ma ha anche portato ad un deciso cambiamento nel comportamento
assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti "complessi",
anziani e non. Infatti, a pochi mesi di distanza dalle "lezioni sul dolore", condotte
dalla squadra di medici "teacher" che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri
indicando la rotta da seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e
decisamente in meglio.
«Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti - ha
commentato Antonino Mazzone, presidente di Fondazione Fadoi - è cresciuta in
maniera evidente l'attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero,
l'intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre una più dettagliata
analisi dei risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti più evidenti
si siano manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una
situazione iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del
problema. I risultati ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e
consolidato cambiamento nel comportamento assistenziale.
SANITA.ILSOLE24ORE.COM (3/3)
Data: 3 Maggio 2012
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Un'evoluzione - ha aggiunto Mazzone - che si riflette anche in una seppur lenta ma
progressiva tendenza a un più diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in
particolare dei farmaci oppioidi forti. Nel nostro studio, e in un periodo di pochi
mesi, la percentuale di incremento di utilizzo di questi farmaci è risultata del 16%».
Obiettivi raggiunti anche grazie alla collaborazione con Mundipharma Italia.
«Da diversi anni siamo vicini a Società Scientifiche, Istituzioni e Associazioni
pazienti - dichiara Marco Filippini, direttore generale di Mundipharma Italia - nel
comune obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette
ai cittadini e interventi formativi volti a supportare l'operato dei clinici. È quindi con
rinnovato entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco di Fadoi in questo
nuovo progetto. Oggi i medici hanno a disposizione gli strumenti normativi e
terapeutici più opportuni per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro
auspicio è che, grazie a iniziative come lo studio DOmiNO e all'impegno corale di
tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38 possa essere applicata sempre più
concretamente nella pratica clinica quotidiana, per la costruzione di un futuro
senza dolore».
Certo c'è ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l'utilizzo dei farmaci per il
dolore. E realizzare un ulteriore avanzamento nell'appropriatezza della terapia
potrebbe essere il prossimo obiettivo della FADOI sul tema del dolore.
«Con i risultati dello studio DOmiNO - ha concluso Giuseppe Civardi, coordinatore
della ricerca - abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora
importanti margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma
anche che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche
adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno
strumento molto efficace. Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza
che è possibile fare qualcosa di concreto, l'impegno di Fadoi per ottimizzare la
gestione del dolore nei nostri reparti continuerà dunque a essere molto forte».
Infatti, come sottolinea Marta Gentili, presidente dell'Associazione pazienti vivere
senza dolore: «Ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore
e un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da
questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda
l'interdisciplinarità delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior
coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli
infermieri che, da quanto l'indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate
alla misurazione e al monitoraggio del dolore».
VIRGILIO.IT
Data: 3 Maggio 2012
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SALUTE/ 4 PERSONE RICOVERATE IN OSPEDALE SU 10 PROVANO
DOLORE
Analizzate 5.200 cartelle cliniche di 26 ospedali italiani
Quasi quattro pazienti italiani su dieci ricoverati in ospedale provano dolore,
causato dal cancro ma hanno anche dolore alle ossa, alle articolazioni e ai
muscoli. E anche quello addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima
ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della Fadoi,
che sarà presentato dal coordinatore Giuseppe Civardi, direttore medicina interna
dell'ospedale di Fiorenzuola d'Arda, in occasione del XVII congresso nazionale
Fadoi organizzato dal 5 all'8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera
aRiminiLo studio ha messo sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti
ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali dislocati sull'intero territorio
nazionale.
L'indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012 per
fotografare lo stato dell'arte del dolore cronico, tracciando un identikit dei pazienti
che necessitano di terapie ad hoc. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di
Medicina interna, l'11,2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20,4% è
affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). E poco
meno di due pazienti su cinque (il 19,5% per un totale di 1.256 persone) sono
colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13,2%) hanno fino a
cinque patologie diagnosticate.
L'ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31,1%) seguita dal
cancro (30,3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il
25,5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a
infezioni acute, seguite dal diabete (22,4%) e dalle Bpco (18,7%). Scompenso
cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15,4 e il 14,5%
delle patologie.
IT.NOTIZIE.YAHOO.COM (1/2)
Data: 3 Maggio 2012
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OSPEDALI: FADOI, QUASI 4 PAZIENTI RICOVERATI SU 10 PROVANO
DOLORE
Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause?
Molteplici.
Il cancro e' solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono soprattutto di
dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore addominale fa la
sua parte.
Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali, svolta sul campo
dai medici internisti della FADOI (lo studio si e' avvalso di un grant di ricerca non
condizionato da parte di Mundipharma).
Lo studio (DOmiNO) ''DOlore in medicina interna NO'' ha messo sotto la lente
5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26
ospedali dislocati sull'intero territorio nazionale. Secondo i dati, dei 5.200 pazienti
assistiti nei reparti di Medicina interna, l'11.2% soffre di una sola patologia (582
ricoverati), il 20.4% e' affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale
1.064 pazienti). E poco meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di
1.256 persone) sono colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il
13.2%) hanno fino a cinque patologie diagnosticate. L'ipertensione arteriosa e' la
causa piu' frequente di ricovero (31.1%) seguita dal cancro (30.3%). Artropatie
acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il 25.5% dei ricoverati nelle
medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a infezioni acute, seguite dal
diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso cardiaco e cardiopatia
ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5% delle patologie.
Nel 37,5% dei pazienti e' stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia
dolorosa. E se il cancro provoca dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa
pero' il dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti
su dieci lamentano dolori all'addome (il 20.5%).
L'8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale
e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica.
IT.NOTIZIE.YAHOO.COM (2/2)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 2.963.434
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti
specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi
forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27,2 % sono Fans
o paracetamolo in monoterapia. ''Grazie all'azione di sensibilizzazione che
abbiamo condotto nei reparti - ha commentato Antonino Mazzone, Presidente di
Fondazione FADOI - e' cresciuta in maniera evidente l'attitudine a misurare, e piu'
volte nel corso del ricovero, l'intensita' del dolore: dal 47,8% siamo passati al
77,4%''. Certo c'e' ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l'utilizzo dei
farmaci per il dolore. Un altro importante aspetto emerso da questa analisi, e che
meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda l'interdisciplinarita' delle
figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior coinvolgimento dei
terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli infermieri che, da
quanto l'indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate alla misurazione
e al monitoraggio del dolore.
UNITA.IT
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 88.543
SALUTE: INTERNISTI,IN OSPEDALE 4 PAZIENTI SU 10 HANNO DOLORE
Quasi quattro pazienti su dieci (il 37,5%) ricoverati in ospedale provano dolore. Le
cause sono molteplici, e comprendono oltre al cancro (24%), anche dolore alle
ossa, articolazioni e muscoli (52,8%), all'addome (20,5%), dolore legato a
disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico (8,6%) e sofferenza
cardiologica (5%). E' quanto emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali,
svolta dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri
internisti), e presentata oggi a Milano in occasione del XVII Congresso Nazionale
che si terra' dal 5 all'8 maggio a Rimini. L'indagine, effettuata tra gennaio 2011 e
marzo 2012, ha passato sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati
nei reparti di medicina interna di 26 ospedali. Si e' cosi' visto che le principali
cause di ricovero sono ipertensione arteriosa (31.1%), cancro (30.3%), artropatie
acute o croniche, connettivopatie e fratture (25.5%). Il 25% delle diagnosi sono
relative a infezioni acute, seguite da diabete (22.4%), broncopneumopatie
ostruttive (18.7%), scompenso cardiaco (15,4%) e cardiopatia ischemica (14.5%).
Molti pazienti soffrono di piu' patologie diagnosticate. Solo l'11.2% e' colpito da una
sola patologia, mentre il 20.4% ne ha due, il 24% tre, il 19.5% quattro e il 13.2%
arriva a cinque. (ANSA).
PHARMASTAR.IT (1/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 20.000
INTERNISTI: “HANNO DOLORE QUASI QUATTRO PAZIENTI SU DIECI”
Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause?
Molteplici. Il cancro è solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono
soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore
addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli
ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della FADOI.
Lo studio (DOmiNO) “DOlore in medicina interna NO” - che sarà presentato dal
Coordinatore Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna dell'Ospedale di
Fiorenzuola d'Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato
dal 5 all’8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini - ha messo sotto
la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di
26 ospedali dislocati sull’intero territorio nazionale. Lo studio si è avvalso di un
grant di ricerca non condizionato da parte di Mundipharma.
L’indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012. Obiettivi:
fotografare lo stato dell’arte del dolore cronico, tracciando un identikit dei pazienti
che necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto
fosse presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le
performance e l’approccio terapeutico al dolore. Tre gli step attuati: analisi del
decorso di 2.600 pazienti ricoverati; intervento formativo sulla gestione del dolore;
analisi conclusiva dei dati di altri 2.600 pazienti per valutare i cambiamenti.
“Il dolore – ha spiegato Carlo Nozzoli, Presidente della FADOI – è entrato con più
precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato
che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna
ha una sintomatologia clinicamente rilevante, tale da richiedere un intervento di
tipo medico. Si tratta di un’informazione fino ad ora mai definita in maniera così
accurata e sistematica, e che conferma la rilevanza del problema.
PHARMASTAR.IT (2/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 20.000
Non solo – ha aggiunto Nozzoli – abbiamo dimostrato che nei medici e negli
infermieri il dolore sta diventando un parametro importante, assimilabile ai
parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la
pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine durante la degenza”.
I risultati della ricerca. Ma quali sono i numeri emersi dall’indagine Fadoi? Intanto
osserviamo le cause del ricovero. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di
Medicina interna, l’11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% è
affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). E poco
meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono
colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a
cinque patologie diagnosticate.
L’ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31.1%) seguita dal
cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il
25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a
infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso
cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5%
delle patologie.
Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37.5% dei pazienti è
stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca
dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa però il dolore alle ossa, alle
articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori
all’addome (il 20.5%). L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del
sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica.
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti
specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi
forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27.2 % sono Fans
o paracetamolo in monoterapia.
Aumenta del 16% l’utilizzo di oppiacei forti e migliorano le performance nel Sud
Italia. Lo studio Fadoi non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta
dolore, ma ha anche portato ad un deciso cambiamento nel comportamento
assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti “complessi”,
anziani e non. Infatti, a pochi mesi di distanza dalle “lezioni sul dolore”, condotte
dalla squadra di medici “teacher” che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri
indicando la rotta da seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e
decisamente in meglio.
“Grazie all’azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti – ha
commentato Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione FADOI – è cresciuta in
maniera evidente l’attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero,
l’intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre una più dettagliata
analisi dei risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti più evidenti
si siano manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una
situazione iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del
problema.
PHARMASTAR.IT (3/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: 20.000
I risultati ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato
cambiamento nel comportamento assistenziale. Un’evoluzione – ha aggiunto
Mazzone – che si riflette anche in una seppur lenta ma progressiva tendenza a un
più diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti.
Nel nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di
utilizzo di questi farmaci è risultata del 16%".
“Da diversi anni siamo vicini a Società Scientifiche, Istituzioni e Associazioni
pazienti – dichiara Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia - nel
comune obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette
ai cittadini e interventi formativi volti a supportare l’operato dei clinici. È quindi con
rinnovato entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco di FADOI in questo
nuovo progetto. Oggi i medici hanno a disposizione gli strumenti normativi e
terapeutici più opportuni per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro
auspicio è che, grazie a iniziative come lo studio DOmiNO e all’impegno corale di
tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38 possa essere applicata sempre più
concretamente nella pratica clinica quotidiana, per la costruzione di un futuro
senza dolore”.
Certo c’è ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l’utilizzo dei farmaci per il
dolore. E realizzare un ulteriore avanzamento nell’appropriatezza della terapia
potrebbe essere il prossimo obiettivo della FADOI sul tema del dolore.
“Con i risultati dello studio DOmiNO – ha concluso Giuseppe Civardi, coordinatore
della ricerca – abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora
importanti margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma
anche che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche
adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno
strumento molto efficace. Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza
che è possibile fare qualcosa di concreto, l’impegno di FADOI per ottimizzare la
gestione del dolore nei nostri reparti continuerà dunque a essere molto forte”.
Infatti, come sottolinea Marta Gentili, Presidente dell’Associazione pazienti vivere
senza dolore: “Ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore
e un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da
questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda
l’interdisciplinarità delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior
coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli
infermieri che, da quanto l’indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate
alla misurazione e al monitoraggio del dolore”.
GOSALUTE.IT (1/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
LA PRIMA RICERCA ITALIANA SUL DOLORE IN OSPEDALE
Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in ospedale provano dolore. Le cause?
Molteplici. Il cancro è solo una delle fonti di sofferenza fisica. I malati soffrono
soprattutto di dolore alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli. Ma anche il dolore
addominale fa la sua parte. Il risultato emerge dalla prima ricerca sul dolore negli
ospedali, svolta sul campo dai medici internisti della FADOI (lo studio si è avvalso
di un grant di ricerca non condizionato da parte di Mundipharma). Lo studio
(DOmiNO) “DOlore in medicina interna NO” – che sarà presentato dal
Coordinatore Giuseppe Civardi, Direttore Medicina Interna dell’Ospedale di
Fiorenzuola d’Arda in occasione del XVII Congresso Nazionale Fadoi organizzato
dal 5 all’8 maggio 2012 al Pala Congressi della Riviera a Rimini – ha messo sotto
la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di
26 ospedali dislocati sull’intero territorio nazionale.
L’indagine è stata effettuata nel periodo tra gennaio 2011 e marzo 2012. Obiettivi:
fotografare lo stato dell’arte del dolore cronico, tracciando un identikit dei pazienti
che necessitano di terapie ad hoc; capire in che misura fosse sentito e quanto
fosse presente questo tema nei reparti di medicina interna; migliorare le
performance e l’approccio terapeutico al dolore. Tre gli step attuati: analisi del
decorso di 2.600 pazienti ricoverati; intervento formativo sulla gestione del dolore;
analisi conclusiva dei dati di altri 2.600 pazienti per valutare i cambiamenti. “Il
dolore – ha spiegato Carlo Nozzoli, Presidente della FADOI – è entrato con più
precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo studio abbiamo dimostrato
che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati nei reparti di medicina interna
ha una sintomatologia clinicamente rilevante, tale da richiedere un intervento di
tipo medico. Si tratta di un’informazione fino ad ora mai definita in maniera così
accurata e sistematica, e che conferma la rilevanza del problema.
GOSALUTE.IT (2/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
Non solo – ha aggiunto Nozzoli – abbiamo dimostrato che nei medici e negli
infermieri il dolore sta diventando un parametro importante, assimilabile ai
parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la
pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine durante la degenza”.
I risultati della ricerca. Ma quali sono i numeri emersi dall’indagine Fadoi? Intanto
osserviamo le cause del ricovero. Dei 5.200 pazienti assistiti nei reparti di
Medicina interna, l’11.2% soffre di una sola patologia (582 ricoverati), il 20.4% è
affetto da due patologie e il 24% da tre patologie (in totale 1.064 pazienti). E poco
meno di due pazienti su cinque (il 19.5% per un totale di 1.256 persone) sono
colpiti da ben quattro patologie. Invece 688 ricoverati (il 13.2%) hanno fino a
cinque patologie diagnosticate.
L’ipertensione arteriosa è la causa più frequente di ricovero (31.1%) seguita dal
cancro (30.3%). Artropatie acute o croniche, connettivopatie e fratture colpiscono il
25.5% dei ricoverati nelle medicine interne. Il 25% delle diagnosi sono relative a
infezioni acute, seguite dal diabete (22.4%) e dalle Bpco (18.7%). Scompenso
cardiaco e cardiopatia ischemica rappresentano rispettivamente il 15.4 e il 14.5%
delle patologie.
Passando invece alla rilevazione del dolore si registra che nel 37.5% dei pazienti è
stata rilevata in cartella clinica una sintomatologia dolorosa. E se il cancro provoca
dolore nel 24% dei casi, la parte del leone la fa però il dolore alle ossa, alle
articolazioni e ai muscoli (52.8%). Mentre due pazienti su dieci lamentano dolori
all’addome (il 20.5%). L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni del
sistema nervoso centrale e periferico. Il 5% lamenta sofferenza cardiologica.
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche sul totale di tutti i trattamenti
specifici per il dolore somministrati nei reparti di medicina, il 61.1% sono oppioidi
forti e deboli anche in associazione con paracetamolo, mentre il 27.2 % sono Fans
o paracetamolo in monoterapia.
Aumenta del 16% l’utilizzo di oppiacei forti e migliorano le performance nel Sud
Italia. Lo studio Fadoi non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta
dolore, ma ha anche portato ad un deciso cambiamento nel comportamento
assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti “complessi”,
anziani e non. Infatti, a pochi mesi di distanza dalle “lezioni sul dolore”, condotte
dalla squadra di medici “teacher” che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri
indicando la rotta da seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e
decisamente in meglio.
“Grazie all’azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti – ha
commentato Antonino Mazzone, Presidente di Fondazione FADOI – è cresciuta in
maniera evidente l’attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero,
l’intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%. Inoltre una più dettagliata
analisi dei risultati ha permesso di documentare come i miglioramenti più evidenti
si siano manifestati nei centri localizzati nel Sud Italia, che presentavano una
situazione iniziale di maggior sofferenza per quanto riguarda la gestione del
problema.”
GOSALUTE.IT (3/3)
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
I risultati ottenuti confermerebbero che siamo in presenza di un reale e consolidato
cambiamento nel comportamento assistenziale. Un’evoluzione – ha aggiunto
Mazzone – che si riflette anche in una seppur lenta ma progressiva tendenza a un
più diffuso utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti.
Nel nostro studio, e in un periodo di pochi mesi, la percentuale di incremento di
utilizzo di questi farmaci è risultata del 16%”.
Obiettivi raggiunti anche grazie alla collaborazione con Mundipharma Italia.
“Da diversi anni siamo vicini a Società Scientifiche, Istituzioni e Associazioni
pazienti – dichiara Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia – nel
comune obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione sul dolore dirette
ai cittadini e interventi formativi volti a supportare l’operato dei clinici. È quindi con
rinnovato entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco di FADOI in questo
nuovo progetto. Oggi i medici hanno a disposizione gli strumenti normativi e
terapeutici più opportuni per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro
auspicio è che, grazie a iniziative come lo studio DOmiNO e all’impegno corale di
tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38 possa essere applicata sempre più
concretamente nella pratica clinica quotidiana, per la costruzione di un futuro
senza dolore”.
Certo c’è ancora molto da fare, soprattutto per migliorare l’utilizzo dei farmaci per il
dolore. E realizzare un ulteriore avanzamento nell’appropriatezza della terapia
potrebbe essere il prossimo obiettivo della FADOI sul tema del dolore.
“Con i risultati dello studio DOmiNO – ha concluso Giuseppe Civardi, coordinatore
della ricerca – abbiamo compreso che molto probabilmente vi sono ancora
importanti margini di miglioramento assistenziale nella gestione del dolore, ma
anche che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte con tecniche
adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere uno
strumento molto efficace. Per la rilevanza del problema, e con la consapevolezza
che è possibile fare qualcosa di concreto, l’impegno di FADOI per ottimizzare la
gestione del dolore nei nostri reparti continuerà dunque a essere molto forte”.
Infatti, come sottolinea Marta Gentili, Presidente dell’Associazione pazienti vivere
senza dolore: “Ancora troppi malati non hanno un corretto monitoraggio del dolore
e un adeguato trattamento terapeutico. Un altro importante aspetto emerso da
questa analisi, e che meriterebbe di essere maggiormente sviluppato, riguarda
l’interdisciplinarità delle figure che dovrebbero ruotare intorno al paziente: maggior
coinvolgimento dei terapisti del dolore nei reparti e maggior formazione per gli
infermieri che, da quanto l’indagine evidenzia, sono le figure professionali deputate
alla misurazione e al monitoraggio del dolore”.
CORRIERENAZIONALE.IT
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
STUDIO SUL DOLORE, IN AUMENTO L'USO DEGLI OPPIACEI
L'indagine condotta nei reparti di medicina interna di 26 ospedali italiani,
l'incremento pari al 16% e diffuso al Sud
In aumento l'uso degli oppiacei contro il dolore nei reparti italiani di medicina
interna ( Foto: agenzia 0000)
Un aumento del 16% nell’impiego di oppiacei forti contro il dolore, e un
miglioramento della gestione del problema rispetto al passato, soprattutto al Sud
Italia. Sono i risultati raggiunti dalla Fadoi (Federazione associazioni dirigenti
ospedalieri internisti) grazie allo studio "Domino" (Dolore in medicina interna no),
presentato oggi a Milano e protagonista al XVII Congresso nazionale degli
specialisti di medicina interna, in programma dal 5 all’8 maggio a Rimini.
L’indagine, sostenuta da Mundipharma e condotta da gennaio 2011 al marzo
scorso su 5.200 cartelle cliniche nei reparti di medicina interna di 26 ospedali
italiani, «non solo ha contribuito a scattare una fotografia del pianeta dolore sottolinea la Fadoi - ma ha anche portato a un deciso cambiamento nel
comportamento assistenziale nei reparti di medicina interna che ospitano pazienti
complessi, anziani e non».
Tutto merito della formazione, assicura la Società scientifica di medicina interna:
«A pochi mesi di distanza dalle 'lezioni sul dolore', condotte dalla squadra di
medici-teacher che hanno sensibilizzato colleghi e infermieri indicando la rotta da
seguire per contrastarlo, gli scenari sono mutati e decisamente in meglio». A
cominciare da una maggiore diffusione dell’abitudine a misurare la sofferenza dei
ricoverati, valutando il parametro dolore come si fa di routine con indicatori vitali
quali la temperatura corporea, la frequenza del battito cardiaco e la pressione
arteriosa.
VILLAGGIODELLASALUTE.COM
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
SALUTE: INTERNISTI,IN OSPEDALE 4 PAZIENTI SU 10 HANNO DOLORE
Quasi quattro pazienti su dieci (il 37,5%) ricoverati in ospedale provano dolore. Le
cause sono molteplici, e comprendono oltre al cancro (24%), anche dolore alle
ossa, articolazioni e muscoli (52,8%), all'addome (20,5%), dolore legato a
disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico (8,6%) e sofferenza
cardiologica (5%). E' quanto emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali,
svolta dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri
internisti), e presentata oggi a Milano in occasione del XVII Congresso Nazionale
che si terra' dal 5 all'8 maggio a Rimini. L'indagine, effettuata tra gennaio 2011 e
marzo 2012, ha passato sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati
nei reparti di medicina interna di 26 ospedali. Si e' cosi' visto che le principali
cause di ricovero sono ipertensione arteriosa (31.1%), cancro (30.3%), artropatie
acute o croniche, connettivopatie e fratture (25.5%). Il 25% delle diagnosi sono
relative a infezioni acute, seguite da diabete (22.4%), broncopneumopatie
ostruttive (18.7%), scompenso cardiaco (15,4%) e cardiopatia ischemica (14.5%).
Molti pazienti soffrono di piu' patologie diagnosticate. Solo l'11.2% e' colpito da una
sola patologia, mentre il 20.4% ne ha due, il 24% tre, il 19.5% quattro e il 13.2%
arriva a cinque.
DOCTISSIMO.IT
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
SALUTE: INTERNISTI,IN OSPEDALE 4 PAZIENTI SU 10 HANNO DOLORE
Quasi quattro pazienti su dieci (il 37,5%) ricoverati in ospedale provano dolore. Le
cause sono molteplici, e comprendono oltre al cancro (24%), anche dolore alle
ossa, articolazioni e muscoli (52,8%), all'addome (20,5%), dolore legato a
disfunzioni del sistema nervoso centrale e periferico (8,6%) e sofferenza
cardiologica (5%). E' quanto emerge dalla prima ricerca sul dolore negli ospedali,
svolta dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri
internisti), e presentata oggi a Milano in occasione del XVII Congresso Nazionale
che si terra' dal 5 all'8 maggio a Rimini. L'indagine, effettuata tra gennaio 2011 e
marzo 2012, ha passato sotto la lente 5.200 cartelle cliniche di pazienti ricoverati
nei reparti di medicina interna di 26 ospedali. Si e' cosi' visto che le principali
cause di ricovero sono ipertensione arteriosa (31.1%), cancro (30.3%), artropatie
acute o croniche, connettivopatie e fratture (25.5%). Il 25% delle diagnosi sono
relative a infezioni acute, seguite da diabete (22.4%), broncopneumopatie
ostruttive (18.7%), scompenso cardiaco (15,4%) e cardiopatia ischemica (14.5%).
Molti pazienti soffrono di piu' patologie diagnosticate. Solo l'11.2% e' colpito da una
sola patologia, mentre il 20.4% ne ha due, il 24% tre, il 19.5% quattro e il 13.2%
arriva a cinque.
CONSIGLIO.REGIONE.LOMBARDIA.IT
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
MILANO - Corso Venezia, 48
Presentazione prima ricerca italiana sul dolore in ospedale, promossa da Fadoi e
Mundipharma (ore 12)
THEMEDICALINFORMER.NET
Data: 3 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
La ricerca della Fadoi
MAGGIORE ATTENZIONE AL DOLORE DEI PAZIENTI, CRESCE L’USO DI
OPPIACEI
Nella cura delle patologie un aspetto che non deve essere trascurato è il dolore
che i pazienti subiscono a causa delle malattie. Una maggiore informazione al
riguardo ha portato a un aumento di questa sensibilità, grazie anche alle
prescrizioni di oppiacei forti, aumentate del 16%. Questi alcuni dei risultati dello
studio Domino, “Dolore in medicina interna no”, condotto dalla Fadoi, la
Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti e presentata a Milano.
Lo studio
L’indagine ha riguardato oltre 5 mila cartelle cliniche di 26 ospedali italiani e «ha
portato a un deciso cambiamento nel comportamento assistenziale nei reparti di
medicina interna che ospitano pazienti complessi, anziani e non», sottolinea la
Fodai in una nota. In particolare «grazie a questa azione di sensibilizzazione –
spiega Antonino Mazzone, presidente della Fadoi – è cresciuta in maniera
evidente l’attitudine a misurare l’intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al
77,4%». In particolare maggiore attenzione è stata registrata negli ospedali del
Meridione, dove era ancora poco diffusa la cultura dell’attenzione al dolore dei
pazienti.
DOCTORNEWS33
Data: 4 Maggio 2012
Utenti unici: 160.000
INDAGINE FADOI: MEDICI PIÙ ATTENTI AL DOLORE
«Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo condotto nei reparti è cresciuta
in maniera evidente l'attitudine a misurare, e più volte nel corso del ricovero,
l'intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al 77,4%» così Antonino Mazzone,
presidente di Fondazione Fadoi, ha commentato i risultati, presentati ieri in
anteprima a Milano, dello studio Domino (Dolore in medicina interna no) promosso
dalla Fondazione con il sostegno di Mundipharma, che verrà presentato a Rimini al
XVII Congresso Nazionale Fadoi (Federazione delle associazioni dirigenti
ospedalieri internisti), al via domani. La registrazione in cartella clinica del dolore,
diventata obbligatoria con la legge 38/2010 e la sua misurazione sono i
presupposti per un corretto inquadramento e trattamento del dolore, infatti « in
pochi mesi abbiamo registrato un incremento» ha sottolineato Mazzone «del 16%
nell'utilizzo degli analgesici maggiori, in particolare dei farmaci oppioidi forti». La
Federazione degli internisti, «grazie alla sua presenza capillare sul territorio,
perché ogni ospedale ha un reparto di medicina interna» ha spiegato nella
conferenza stampa milanese Giuseppe Civardi, coordinatore dello studio e
direttore di Medicina interna dell'Ospedale di Fiorenzuola d'Arda «ha potuto
effettuare la prima indagine nazionale sulla presenza e la percezione del dolore nei
pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna, reclutando 26 centri
omogeneamente distribuiti sul territorio italiano». Ciascuno dei centri ha fornito le
cartelle cliniche di 100 pazienti consecutivi per un'indagine retrospettiva sul dolore,
al termine la Fadoi ha condotto negli stessi centri un programma standardizzato di
formazione per medici e infermieri, seguito a sua volta da una nuova indagine
retrospettiva, su altri 100 pazienti per ogni centro. Da gennaio 2011 a marzo 2012
quindi sono stati raccolti i dati di ben 5.200 i pazienti «in maggioranza di anziani,
con età media di 80 anni e almeno 3 patologie concomitanti» ha aggiunto Civardi.
L'Italia sconta senza dubbio un gap culturale nell'utilizzo degli analgesici oppioidi,
«però» ha concluso Civardi «lo studio Domino dimostra che la formazione e la
sensibilizzazione, quando condotte con tecniche adeguate che permettano anche
di valutarne gli esiti, possono essere uno strumento molto efficace» per migliorare
la pratica clinica quotidiana, senza dover ricorrere a investimenti enormi.
NOTEESALUTE.BLOGSPOT.IT
Data: 4 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
INDAGINE DEL FADOI: CRESCE L'ATTENZIONE DEI MEDICI PER IL DOLORE
CRONICO
Una buona notizia per i malati affetti da dolore cronico. Secondo una indagine del
FADOI è cresciuta l'attenzione per la terapia di questi pazienti, con una gestione
dei nuovi farmaci antidolorifici. «Grazie all'azione di sensibilizzazione che abbiamo
condotto nei reparti è cresciuta in maniera evidente l'attitudine a misurare, e più
volte nel corso del ricovero, l'intensità del dolore: dal 47,8% siamo passati al
77,4%» così Antonino Mazzone, presidente di Fondazione Fadoi, ha commentato i
risultati, presentati in questi giorni in anteprima a Milano, dello studio Domino
(Dolore in medicina interna no) promosso dalla Fondazione con il sostegno di
Mundipharma, che verrà presentato a Rimini al XVII Congresso Nazionale Fadoi
(Federazione delle associazioni dirigenti ospedalieri internisti), al via domani. La
registrazione in cartella clinica del dolore, diventata obbligatoria con la legge
38/2010 e la sua misurazione sono i presupposti per un corretto inquadramento e
trattamento del dolore, infatti « in pochi mesi abbiamo registrato un incremento»
ha sottolineato Mazzone «del 16% nell'utilizzo degli analgesici maggiori, in
particolare dei farmaci oppioidi forti». La Federazione degli internisti, «grazie alla
sua presenza capillare sul territorio, perché ogni ospedale ha un reparto di
medicina interna» ha spiegato nella conferenza stampa milanese Giuseppe
Civardi, coordinatore dello studio e direttore di Medicina interna dell'Ospedale di
Fiorenzuola d'Arda «ha potuto effettuare la prima indagine nazionale sulla
presenza e la percezione del dolore nei pazienti ricoverati nei reparti di medicina
interna, reclutando 26 centri omogeneamente distribuiti sul territorio italiano».
Ciascuno dei centri ha fornito le cartelle cliniche di 100 pazienti consecutivi per
un'indagine retrospettiva sul dolore, al termine la Fadoi ha condotto negli stessi
centri un programma standardizzato di formazione per medici e infermieri, seguito
a sua volta da una nuova indagine retrospettiva, su altri 100 pazienti per ogni
centro. Da gennaio 2011 a marzo 2012 quindi sono stati raccolti i dati di ben 5.200
i pazienti «in maggioranza di anziani, con età media di 80 anni e almeno 3
patologie concomitanti» ha aggiunto Civardi. L'Italia sconta senza dubbio un gap
culturale nell'utilizzo degli analgesici oppioidi, «però» ha concluso Civardi «lo
studio Domino dimostra che la formazione e la sensibilizzazione, quando condotte
con tecniche adeguate che permettano anche di valutarne gli esiti, possono essere
uno strumento molto efficace» per migliorare la pratica clinica quotidiana, senza
dover ricorrere a investimenti enormi.
MEDICINALIVE.COM
Data: 4 Maggio 2012
Utenti unici: N.D.
IL DOLORE CRONICO NEGLI OSPEDALI ITALIANI
Il dolore cronico in ospedale. Una realtà dalle molteplici cause da non limitare al
solo dolore oncologico. Quasi quattro pazienti su dieci ricoverati in una struttura
sanitaria provano dolore. I più diffusi? Quello addominale e quello alle ossa seguito
da articolazioni e muscoli. E’ questo il risultato della prima ricerca sul dolore in
ospedale mai svolta, condotta dai medici della Fadoi, la Federazione delle
associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti.
Lo studio, che verrà presentato presso il XVII Congresso Nazionale Fadoi
organizzato dal 5 all’8 maggio 2012, ha analizzato 5.200 cartelle cliniche di
pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna di 26 ospedali italiani in un
periodo di follow-up che va dal gennaio 2011 al marzo 2011. Alla base di questa
ricerca vi è la necessita ed il desiderio di fotografare lo stato del dolore cronico in
Italia, in modo tale di tracciare una sorta di “identikit” dei pazienti che necessitano
di terapie specifiche per affrontarlo e soprattutto trovare la via giusta per
approcciarsi a questo tipo di problema.
Commenta il dott. Carlo Nozzoli, presidente della Fadoi:
Il dolore è entrato con più precisione nel mirino dei medici internisti. Con questo
studio abbiamo dimostrato che quasi quattro pazienti su dieci fra tutti i ricoverati
nei reparti di medicina interna ha una sintomatologia clinicamente rilevante, tale da
richiedere un intervento di tipo medico. Non solo, abbiamo dimostrato che nei
medici e negli infermieri il dolore sta diventando un parametro importante,
assimilabile ai parametri vitali come la temperatura corporea, la frequenza
cardiaca e la pressione arteriosa, che vengono monitorati di routine durante la
degenza.
Dell’intero campione preso in esame, nel 37.5% dei pazienti è stata rilevata in
cartella clinica una condizione di dolore, attribuibile al cancro nel 24% dei pazienti.
Non si tratta della prima causa di dolore cronico, altresì riscontrabile nelle ossa,
nei muscoli e nelle articolazioni, per ben il 52,8% dei pazienti. Il 20,5% soffre al
contrario di dolori addominali. L’8,6% dei pazienti soffre di dolori legati a disfunzioni
del sistema nervoso centrale e periferico, mentre il 5% lamenta sofferenza di tipo
cardiologico.