Approfondimento sull`Analisi di Bilancio e gli Indici

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Approfondimento sull`Analisi di Bilancio e gli Indici
INDICI DI BILANCIO E ANALISI DI BILANCIO
1. Introduzione (pag. 2)
2. La rielaborazione dei bilanci (pag. 3-6)
•
Rielaborazione dello stato patrimoniale
•
Rielaborazione del conto economico a valore della produzione e valore aggiunto
•
Rielaborazione del conto economico a ricavi e costo del venduto (facoltativo)
3. L’equilibrio dell’azienda e l’analisi dei bilanci (pag. 7-12)
•
Indici economici
•
Indici finanziari
•
Indici patrimoniali
4. Traccia per una breve analisi di bilancio (pag. 13)
5. Il rendiconto finanziario del cash flow (pag. 14)
6. Domande e test (pag. 15-17)
1
1.
INTRODUZIONE
Gli indici di bilancio sono rapporti, frazioni e percentuali costruiti con dati di bilancio per leggere, misurare
ed interpretare i valori contenuti nello stato patrimoniale e nel conto economico.
Il rapporto
20
= 0,4 si può anche percentualizzare come 40%
50
Per poter calcolare gli indici di bilancio occorre rielaborare il conto economico preferibilmente nella forma
che evidenzia il valore aggiunto e riclassificare lo stato patrimoniale (presentando le voci dell’attivo in
ordine di liquidità decrescente ed il passivo in ordine di esigibilità decrescente).
Molti libri riportano numerosissimi indici. È comunque meglio saperne utilizzare bene un numero limitato
che volerne applicare un numero elevato, senza averne ben compreso il significato. I principali indici
possono essere classificati in indici economici, finanziari, patrimoniali e di durata.
Gli indici vanno poi usati prudentemente, congiuntamente e ragionevolmente. Occorre essere prudenti
perché gli indici sono solo dei numeri e la conoscenza dell’azienda richiede informazioni più approfondite
di qualche percentuale o rapporto. Occorre poi leggere gli indici congiuntamente perché alcuni valori presi
isolatamente e fuori dal loro contesto sono poco significativi. Bisogna infine ragionare attentamente
quando si commentano certi indici: valori normali in un certo settore o in una data azienda possono essere
fortemente squilibrati in altri settori ed in altre aziende.
Per analizzare un bilancio sono poi necessari almeno due anni. Per valutare le tendenze in atto e
l’evoluzione dei conti un anno solo è troppo poco.
2
2.
LA RIELABORAZIONE DEI BILANCI
Prima di analizzare un bilancio occorre rielaborare il conto economico e riclassificare lo stato patrimoniale,
al fine di ottenere dati trattabili e schemi semplificati
2.1 Rielaborazione dello stato patrimoniale
L’attivo va riclassificato in ordine di liquidità decrescente, mentre il passivo deve essere rielaborato in
ordine di esigibilità decrescente.
Attivo
Passivo e netto
Attivo circolante
Debiti
•
Liquidità immediata (CIII+CIV)
•
Debiti a breve termine (max 1 anno)
•
Liquidità differita (A+CII+D)
•
Debiti a medio termine (da 1 a 5 anni)
•
Rimanenze in magazzino (CI)
•
Debiti a lungo termine (oltre 5 anni)
Attivo immobilizzato
Patrimonio netto
•
Immobilizzazioni materiali (BII)
•
Capitale sociale
•
Immobilizzazioni Immateriali (BI)
•
Riserve
•
Immobilizzazioni finanziarie (BIII)
•
Utile
Totale
Totale
2.2 Rielaborazione del conto economico a valore della produzione e valore aggiunto
Il conto economico va rielaborato evidenziando il valore aggiunto e l’utile operativo. Talvolta è evidenziato
anche il margine operativo lordo.
Il valore della produzione contiene tutte le voci del punto A del conto economico (a1, a2, a3, a4, a5).
Occorre però eliminare da a5 eventuali proventi atipici o non caratteristici.
I consumi di materie e servizi comprendono solo alcune voci del punto B del conto economico, cioè b6, b7,
b8, b11, b14. Occorre però eliminare da b14 eventuali oneri atipici o non caratteristici.
Il valore aggiunto è la differenza tra il valore della produzione ed i consumi di materie e servizi. Togliendo
dal valore aggiunto il costo dei fattori produttivi (salari = b9; ammortamenti e svalutazioni = b10;
accantonamenti = b12 e b13) si trova l’utile operativo.
Se dal valore aggiunto si toglie solo il costo del lavoro si ha il margine operativo lordo (MOL).
Nel nostro caso MOL = 300-150 = 150
3
Valore della produzione (a1+ a2 +a3 +a4 +a5)
1000
-Consumi di materie e servizi (b6+ b7+ b8+ b11+ b14)
-700
VALORE AGGIUNTO
300
-Costo del lavoro (b9)
-150
-Ammortamenti e svalutazioni (b10)
-50
-Accantonamenti (b12 e b13)
-10
UTILE OPERATIVO
90
± Proventi ed oneri finanziari (punti C e D)
-10
± Proventi ed oneri straordinari (Punto E)
-5
± Proventi ed oneri atipici (Punto F)
5
UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE
80
-Imposte dirette (punto 22)
-30
UTILE NETTO
50
L'utile operativo è il risultato della attività tipica o della gestione caratteristica e non tiene conto di tutti i fattori
atipici ed extracaratteristici che possono influenzare l'utile finale. Rappresenta l'utile ipotetico che si avrebbe se non
esistessero eventi finanziari (interessi passivi, interessi attivi, dividendi, svalutazioni titoli, rivalutazioni titoli),
straordinari (plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze e insussistenze) e fiscali (imposte e tasse). L'utile operativo
si determina facendo la differenza tra il valore della produzione (punto A del conto economico) ed i costi della
produzione (punto B del conto economico). Occorrerà però togliere dai punti a5 e b14 eventuali ricavi e costi atipici.
Con l'utile operativo si costruiscono poi due importanti indici di bilancio: il ROI ed il ROS.
Il valore aggiunto, nelle aziende industriali ed artigiane, è il valore che i fattori produttivi (terra, capitale, lavoro,
attività imprenditoriale) aggiungono alla materia prima per trasformarla in prodotto finito. Nelle aziende mercantili il
valore aggiunto è il valore che i fattori produttivi aggiungono alla merce acquistandola, conservandola e
distribuendola sul mercato. Il valore aggiunto si determina facendo la differenza tra il valore della produzione (punti
a1+a2+a3+a4+a5 tipico) ed i consumi di materie e servizi (punti b6+b7+b8+b11+b14). Viene quindi distribuito tra i
fattori della produzione come compenso all'attività svolta: costo del lavoro (b9), ammortamenti (b10), interessi passivi
(c17), utile all'imprenditore, imposte allo stato, …
Il margine operativo lordo costituisce una discreta approssimazione del margine di contribuzione.. Si determina
togliendo dal valore della produzione i consumi di materie e servizi ed il costo del lavoro. Tale margine ci dice cosa ci
rimane, dopo avere coperto i costi diretti, per coprire i costi comuni e per avere un utile. Viene usato per valutare la
convenienza di produrre un nuovo articolo, di accettare una nuova commessa, di tagliare una vecchia linea di prodotti.
Esso deve essere positivo, perché i ricavi devono sempre coprire almeno il costo primo (materia prima, manodopera
diretta, …). Il margine di contribuzione è poi utile perché permette di calcolare il punto di pareggio ed il punto di
utile, cioè il numero minimo di articoli, da realizzare e da vendere, per avere un pareggio o un certo utile.
Rielaborazione del conto economico a ricavi e costo del venduto
4
5
2.3 Rielaborazione del conto economico a ricavi e costo del venduto (facoltativo)
Il metodo fu proposto, prima della IV Direttiva CEE, dalla Germania ma trovò scarsa accoglienza da parte degli altri
paesi europei. Per rielaborare il conto economico a ricavi e costo del venduto, occorre ripartire i costi in funzione della
loro destinazione. In pratica i costi sostenuti dai reparti sono costi industriali, i costi sostenuti dagli uffici sono costi
amministrativi ed i costi sostenuti dalla distribuzione sono costi di vendita. Il riparto non è sempre facile perché
esistono costi comuni e non sempre è facile suddividere alcuni costi promiscui.
Costi industriali
Costi amministrativi
Costi di vendita
….
….
….
….
….
….
….
….
….
….
….
….
….
….
….
300
200
100
Totale
600
Il conto economico ha quindi la seguente struttura:
Ricavi di vendita
1000
-Costo del venduto (costi industriali + Rimanenze iniziali – Rimanenze finali)
-300
UTILE LORDO
700
- Costi amministrativi
-200
- Costi di vendita
-100
UTILE OPERATIVO
400
± Proventi ed oneri finanziari (punti C e D)
-10
± Proventi ed oneri straordinari (Punto E)
-10
± Proventi ed oneri atipici (Punto F)
-30
UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE
350
-Imposte dirette (punto 22)
-150
UTILE NETTO
200
L'utile lordo è la differenza tra i ricavi di vendita ed il costo del venduto. Il concetto di costo del venduto coincide
con quello di costo industriale (o di costo mercantile), a patto di togliere le rimanenze finali e di aggiungere quelle
iniziali.
Costo del venduto = Costo industriale + Rimanenze iniziali - Rimanenze finali
Costo del venduto = Costo mercantile + Rimanenze iniziali - Rimanenze finali
L'utile lordo è utile nella rielaborazione del conto economico a ricavi e costo del venduto, perché indica l'utile che
rimarrebbe all'azienda se non esistessero spese di amministrazione, di vendita, oneri finanziari, straordinari e tributari.
6
3. L’EQUILIBRIO DELL’AZIENDA E L’ANALISI DEI BILANCI
Moltissimi soggetti sono interessati all’analisi dei bilanci (i soci, i fornitori, i clienti, le banche, il fisco, la
borsa valori, gli investitori, le società di revisione, ….). Il bilancio è analizzato per capire se l’azienda è
equilibrata. Squilibri possono infatti essere presenti sia sul lato economico, sia su quello finanziario sia su
quello patrimoniale. Vediamo di capire i concetti di equilibrio (economico, finanziario e patrimoniale).
a) equilibrio economico: un’azienda è equilibrata economicamente se ottiene profitti soddisfacenti
rispetto al capitale investito;
b) equilibrio finanziario: un’azienda è equilibrata finanziariamente se ha liquidità sufficiente a far
fronte ai propri pagamenti senza dover ricorrere a svendite rovinose, a pagamenti in natura o a
prestiti di usurai; in pratica si ha uno squilibrio finanziario se la liquidità immediata non riesce a
coprire i debiti a breve;
c)
equilibrio patrimoniale: un’azienda è equilibrata patrimonialmente se non presenta:
•
nell’attivo troppe immobilizzazioni;
•
nel passivo troppi debiti e soprattutto troppi debiti a breve.
Gli squilibri sono spesso tra loro collegati. Ad esempio:
STATO PATRIMONIALE
CONTO ECONOMICO
Troppe immobilizzazioni
Ammortamenti elevati
Troppi debiti
Interessi passivi elevati
Troppi debiti a breve
Scarsa liquidità disponibile
7
3.1 Indici Economici
Servono a misurare l’equilibrio economico dell’azienda. I più importanti sono:
a) ROE (Return on equity) =
Utile
*100
PatrimonioNetto
È il rapporto tra l’utile netto ed il patrimonio netto (con riserve e senza utile). Ci dice qual è stato il tasso di
profitto su 100 euro di patrimonio netto investito. Deve essere superiore al tasso di interesse offerto dai
prodotti finanziari (BTP, CCT, Fondi Comuni, Obbligazioni pubbliche e private)
b) ROI (Return on investment) =
UtileOperativo
*100
FontidiFinanziamento
È il rapporto tra l’utile operativo e le fonti di finanziamento (capitale proprio e debiti). ). Ci dice qual è
stato l’utile operativo su 100 euro di finanziamenti (interni ed esterni) o su 100 euro di investimenti . Deve
essere superiore al tasso di interesse richiesto dai finanziatori (banche, obbligazionisti). In caso contrario
non conviene l’indebitamento.
c)
Leva (Leverage) =
Attivo
PatrimonioNetto
(*100)
È il rapporto tra il totale degli investimenti ed il patrimonio proprio. Ci dice quanto ci siamo levati sopra
alle nostre possibilità. Non dovrebbe essere superiore a 2 o al 200%.
d) Indice della gestione extra-caratteristica =
UtileNetto
(*100)
UtileOperativo
È il rapporto tra utile netto ed utile operativo. Ci dice quanto utile netto rimane su 100 euro di utile
operativo per effetto degli interessi passivi
(zona C), degli eventi finanziari (zona D), degli eventi
straordinari (zona E) e delle imposte (punto 22)
8
3.2 Indici Finanziari
Servono a misurare l’equilibrio finanziario dell’azienda. I più importanti sono:
a) Indice secco di liquidità =
Liquidità Im mediata
(*100)
DebitiaBreve
Ci dice la percentuale di debiti a breve che l’azienda è in grado di coprire con la liquidità immediata (cassa,
banca, titoli a breve). Dovrebbe essere maggiore di 1 o di 100.
b) Indice acido di liquidità =
Liquidità Im mediata + LiquiditàDifferita
(*100)
DebitiaBreve
Ci dice la percentuale di debiti a breve che l’azienda è in grado di coprire con liquidità immediata (cassa,
banca, titoli a breve) e liquidità differita (crediti) . Dovrebbe essere compreso tra 1 e 2 (o tra 100 e 200).
c)
Indice corrente di liquidità =
AttivoCircolante
(*100)
DebitiaBreve
Ci dice la percentuale di debiti a breve che l’azienda è in grado di coprire con tutto l’attivo circolante
(cassa, banca, titoli a breve, crediti e magazzino). Dovrebbe essere maggiore di 2 o di 200.
9
3.3 Indici Patrimoniali
Servono a misurare l’equilibrio patrimoniale dell’azienda. I più importanti sono:
a) Rigidità dell’attivo =
Attivo Im mobilizzato
(*100)
TotaleAttivo
L’indice misura quanta parte dell’attivo è costituita da immobilizzazioni
b) Elasticità dell’attivo =
AttivoCircolante
(*100)
TotaleAttivo
L’indice misura quanto pesa l’attivo circolante sul totale attivo
c)
Indebitamento =
Debiti
(*100)
FontidiFinanziamento
L’indice misura il peso dei debiti sul totale delle fonti di finanziamento (interne ed esterne).
Non dovrebbe superare il 50%.
d) Autonomia =
PatrimonioNetto
(*100)
FontidiFinanziamento
L’indice misura il peso dei debiti sul totale delle fonti di finanziamento (interne ed esterne).
Dovrebbe superare il 50%: il capitale proprio dovrebbe essere superiore ai debiti
e)
Copertura delle immobilizzazioni =
PatrimonioNetto + DebitiaLungoTer min e
Attivo Im mobilizzato
L’indice mostra se il capitale proprio ed i debiti a lungo termine sono stati in grado di coprire l’attivo
immobilizzato. Dovrebbe essere superiore ad 1 (o a 100). In caso contrario rivela che, per comprare le
immobilizzazioni, sono stati fatti anche dei debiti a breve.
10
3.4 Indici Di Durata
a) Durata media dei crediti =
CreditiVersoClienti
*100
FattureDiVendita
È la percentuale di crediti sul totale delle vendite
b) Durata media dei debiti =
DebitiVersoFornitori
*100
FattureDiAcquisto
È la percentuale di debiti sul totale degli acquisti
c)
Giacenza media delle scorte =
RimanenzeFinali
*100
FattureDiVendita
È la percentuale di giacenze invendute sul totale delle vendite
I tre indici, invece che per 100, possono essere moltiplicati per 365, ottenendo così:
•
La dilazione media (in giorni) concessa ai clienti;
•
La dilazione media (in giorni) ottenuta dai fornitori
•
La giacenza media (in giorni) delle scorte
11
12
4. TRACCIA PER UNA BREVE ANALISI DI BILANCIO
L'ultimo anno
1.
2.
3.
4.
5.
6.
L'impresa è equilibrata dal punto di vista economico? Riesce cioè a produrre buoni profitti per i soci e per i
finanziatori? Quali indici considero? Quanto devono valere? È elevata l'incidenza della gestione
extracaratteristica?
L'impresa è equilibrata dal punto di vista finanziario? Riesce cioè a pagare i debiti a breve con la liquidità?
Quali indici considero? Quanto devono valere tali indici? Cosa mi dice della liquidità il rendiconto finanziario?
L'impresa è equilibrata dal punto di vista patrimoniale? Presenta un attivo rigido o elastico? Da cosa si
vede? Quali indici vado a vedere? Di cosa devo tener conto?
L'impresa è equilibrata dal punto di vista patrimoniale? È autonoma o presenta elevato indebitamento? Da
cosa si vede? Quali indici vado a vedere? Di cosa devo tener conto?
Se l'impresa è molto indebitata:
Prevalgono i debiti a breve o quelli a lungo termine?
L'attivo circolante copre i debiti a breve?
È stato sufficiente il capitale netto con i debiti a lungo termine per coprire le immobilizzazioni?
Cosa deduco dagli indici di durata? (fornitori impazienti, clienti ritardatari, magazzino stagnante)
Rispetto all'anno precedente
Guardando lo stato patrimoniale:
Sono aumentati i debiti? E gli interessi passivi cosa hanno fatto?
Sono aumentati i debiti coi fornitori? E la loro durata media?
È aumentato il patrimonio netto? Nuovi soci o utili a riserva?
Sono aumentate le immobilizzazioni? E gli ammortamenti cosa hanno fatto?
È aumentato il magazzino? E la rotazione delle scorte?
Sono aumentati i crediti? E la loro durata media?
È aumentata la liquidità? Cosa dice il rendiconto finanziario?
Guardando il conto economico:
Come sono variati ricavi, valore aggiunto, utile operativo e utile netto?
Come sono variati i consumi di materie e servizi, il costo del lavoro, gli ammortamenti, gli interessi passivi e
le imposte?
Come è variata l'incidenza della gestione extra-caratteristica?
Guardando gli indici:
Da cosa dipendono e da cosa non dipendono le variazioni del ROE? (Roi? Leva? Utile/Utile operativo?)
Da cosa dipendono e da cosa non dipendono le variazioni del ROI? (Ros? Ricavi/Attivo?)
Conclusioni e terapie
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Ci sono troppi debiti? A cosa sono legati? Dipendono dagli acquisti di immobilizzazioni? Che fare?
(leasing? aumenti di capitale? entrata nuovi soci? rinegoziazione debiti a breve e conversione in debiti a
lungo termine? consolidamento debiti? azioni alle banche e agli obbligazionisti?)
Ci sono troppe immobilizzazioni? Generano molti debiti? Che fare? (leasing?)
Ci sono troppi crediti? La durata dei crediti è elevata? Che fare? (factoring?)
Il peso del magazzino è elevato? Le scorte sono stagnanti? Che fare? (politiche di sconti? ricerche di
marketing? campagne pubblicitarie?)
Che fare per ridurre i consumi di materie e servizi? (contabilità analitica? controllo budgetario?)
Che fare per ridurre il costo del lavoro? (limitare aumenti salariali? mobilità? contratti flessibili?
esternalizzazioni? part-time? licenziamenti?)
Che fare per ridurre gli ammortamenti? (leasing, ammortamenti accelerati,..)
Che fare per ridurre gli interessi passivi? (ridurre i tassi, ridurre i debiti, rinegoziare i debiti, ….)
Che fare per ridurre le imposte? (condoni fiscali? concordati fiscali? trasformazione da spa a srl o snc?)
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5. IL RENDICONTO FINANZIARIO DEL CASH FLOW
LIQUIDITA' INIZIALE
+
GESTIONE ECONOMICA
Lggr (utile ultimo+ammortamenti+accantonamenti a tfr)
+
Aumento debiti breve
+
Diminuzione crediti
+
Diminuzione rimanenze
+
Diminuzione ratei, risconti
+
GESTIONE INVESTIMENTI
Acquisto beni strumentali
-
Vendita beni strumentali
Acquisto titoli
+
Vendita titoli
+
-
GESTIONE FINANZIARIA
Aumento debiti (mutui e prestiti obbligazionari)
+
Restituzioni debiti
-
Dividendi distribuiti
-
Aumento capitale
+
LIQUIDITA' FINALE
=
Il documento, richiesto inizialmente solo alle società quotate in borsa ed alle società soggette a revisione
dei conti, è diventato un prezioso allegato dei bilanci di tutte le società. Con esso gli amministratori
rendono conto dei movimenti intervenuti nella liquidità aziendale dall'inizio alla fine dell'anno. Il
rendiconto finanziario è importante perché il bilancio civile è basato sul principio della competenza e non
su quello di cassa. In sintesi, la liquidità iniziale risente dell'evoluzione della gestione economica (ricavi e
costi monetari, debiti a breve, crediti e magazzino), della dinamica degli investimenti (acquisto e vendita di
titoli e beni strumentali) e della gestione finanziaria (aumento e restituzione debiti, aumento capitale
sociale e distribuzione dividendi).
14
DOMANDE
INDICI ECONOMICI
1.
Quale indice evidenzia il tasso di profitto dei soci o dell'imprenditore? Che struttura ha? Con quale tasso di
interesse va paragonato? A che serve? Perché interessa soprattutto all'imprenditore (o ai soci)?
2.
Quale indice evidenzia il tasso di profitto dell'intera azienda? Che struttura ha? Con quale tasso di interesse
va paragonato? A cosa serve? Perché interessa soprattutto alle banche e ai finanziatori?
3.
Che cosa indica il leverage o leva? Si può considerare un indice di indebitamento? Quale valore massimo
può assumere? È legato al ROE e al ROI?
4.
L'utile netto è spesso minore dell'utile operativo? Perché? Quale indice si usa per misurare l'incidenza della
gestione extra-caratteristica? Quali valori assume di solito tale indice?
INDICI FINANZIARI
1.
Quale indice permette di capire subito se la liquidità immediata è in grado di pagare i debiti a breve? Quanto
deve valere questo indice?
2.
La quantità (liquidità immediata + liquidità differita)/debiti a breve è detta margine di tesoreria. A quale
indice corrisponde? A cosa serve tale indice?
3.
La differenza tra attivo circolante e debiti a breve si chiama capitale circolante netto. A quale indice
corrisponde? A cosa serve tale indice?
INDICI PATRIMONIALI
1.
Quando si dice che l'attivo è rigido? Esiste un criterio assoluto? Da cosa dipende?
2.
Quando si dice che l'attivo è elastico? Esiste un criterio assoluto? Da cosa dipende?
3.
Come si misura l'indebitamento? Qual è l'indebitamento massimo ragionevole? A quale leverage
corrisponde?
4.
Come si misura l'autonomia? Qual è l' autonomia minima ragionevole? A quale leverage corrisponde?
4.
La quantità (patrimonio netto + debiti a lungo termine - attivo immobilizzato) si dice margine di struttura. A
quale indice corrisponde? A cosa serve tale indice?
5.
Che rapporto esiste tra ROE, ROI, leva e indice incidenza extra caratteristica? Qual è il fattore accelerante il
ROI? E quale fattore risulta frenante?
6. Che rapporto esiste tra ROI, rotazione dell'attivo e ROS? Che cosa è l'indice di rotazione dell'attivo? Cosa è
l'indice ROS?
15
TEST SU VALORE AGGIUNTO; UTILE OPERATIVO E COSTO DEL VENDUTO
1. Il valore aggiunto:
[ ] è la differenza tra ricavi e costi di produzione
[ ] è la differenza tra ricavi e consumi di materie e servizi
[ ] è il compenso ai fattori della produzione (salari, ammortamenti, interessi passivi, imposte e utile)
[ ] permette di trovare l'utile operativo togliendo i punti b9, b10, b12 e b13
[ ] si trova togliendo da A i punti b6, b7, b8, b11, b14
[ ] si trova togliendo da A tutto B
2. L'utile operativo:
[ ] è la differenza tra tutti i ricavi e tutti i costi
[ ] è la differenza tra tutti i ricavi e i soli costi di produzione (B)
[ ] è il risultato della gestione caratteristica o tipica
[ ] è il risultato della gestione extracaratteristica o atipica
[ ] è l'utile ipotetico in un mondo senza tassi, tasse ed eventi straordinari
3. Il costo del venduto nell'impresa industriale è:
[ ] rimanenze iniziali+costo industriale+rimanenze finali
[ ] rimanenze iniziali+costo industriale-rimanenze finali
[ ] costo industriale+rimanenze finali-rimanenze iniziali
[ ] rimanenze finali+costo acquisto merci-rimanenze finali
[ ] è il costo industriale di ciò che è stato prodotto-ciò che non è stato venduto
4. Il costo del venduto nell'impresa mercantile è:
[ ] rimanenze iniziali+costo acquisto merci+rimanenze finali
[ ] rimanenze iniziali+costo acquisto merci-rimanenze finali
[ ] costo acquisto merci+rimanenze finali-rimanenze iniziali
[ ] rimanenze finali+costo industriale-rimanenze finali
[ ] è il costo mercantile di ciò che è stato acquistato-ciò che non è stato venduto
5. Una impresa mercantile ha avuto:
Rimanenze iniziali=160, Rimanenze finali=460; Costo acquisto merci=1000
la variazione nello stock di magazzino è
il costo del venduto è
300
300
-300
-300
700
700
-700
-700
400
400
400
400
500
500
500
500
900
900
900
900
1100
1100
1100
1100
200
200
200
200
400
400
400
400
500
500
500
500
600
600
600
600
6. Una impresa industriale ha avuto:
Ricavi=1500; RI=150; RF=250;
Costo industriale reparti=500;
Costi amministrazione e vendita=200
Interessi passivi=100; Imposte=400
L'utile netto è
Il costo del venduto è
L'utile operativo è
L'utile lordo sulle vendite è
200
200
200
200
7. Dati i seguenti valori tratti dal bilancio di una spa:
Ricavi=1500; Consumi materie e servizi=800;
Costo del lavoro=200; Ammortamenti=100;
Interessi passivi=100; Imposte e tasse=200
L'utile netto è
Il valore aggiunto è
L'utile operativo è
Il margine operativo lordo è
100
100
100
100
700
700
700
700
8. Il margine operativo lordo è:
[ ] è la differenza tra ricavi e consumi di materie e servizi
[ ] è la differenza tra tutti i ricavi e i soli costi di produzione (B)
[ ] è la differenza tra i ricavi di vendita e il costo del venduto
[ ] è il valore della produzione-consumi di materie e servizi-costo del lavoro
[ ] è la differenza tra i ricavi ed i costi variabili : serve per coprire i costi fissi
16
TEST
indici di bilancio
1. Il rendimento netto dei Btp è 3,5% circa, mentre le banche chiedono il 7,5% sui prestiti alla clientela
Se da una attività economica si prevedono per i prossimi anni un Roe =15% e Roi = 10% pensate che
sia conveniente
rinunciare ad avviare una attività economica e comperare Btp
avviare una attività economica solo con capitale proprio
avviare una attività con capitale proprio e con prestiti bancari
2. Alcuni amici hanno letto sul giornale che il rendimento netto dei Btp è 4,5% circa.
Sanno inoltre che è possibile ottenere un mutuo dalle banche all' 8%
Se prevedono per i prossimi anni un Roe=10% ed un Roi=7% pensate che:
rinunceranno al progetto di avviare una attività e compreranno Btp
avvieranno una attività con solo capitale proprio
avvieranno una attività con capitale proprio e con prestiti bancari
3. Dati i seguenti valori (in milioni) tratti dal bilancio del 2000 di una srl:
ricavi=500 milioni; consumi materie e servizi= 300 milioni; costo del lavoro=50 milioni;
Ammortamenti=30 milioni; interessi passivi=20 milioni; imposte=40 milioni
il valore aggiunto è
il margine di contribuzione è
l'utile operativo è
l'utile netto è
4. Una impresa industriale ha avuto nel 2000 i seguenti valori (in milioni) iscritti in bilancio:
Ricavi=2000; Rimanenze finali=300;
Costi industriali=800; Costi amministrativi=300; Costi di vendita=200
Interessi passivi=200; Imposte=200
il costo del venduto è
l'utile lordo industriale è
l'utile operativo è
l'utile netto è
5. Una impresa evidenzia alla fine del 2000 i seguenti risultati (in milioni):
Attivo circolante=400 milioni
Attivo immobilizzato=600 milioni
il Roe è
il Roi è
il leverage è
utile/utile operativo è
il Ros è
Debiti a breve=200 milioni
Debiti a lunga=400 milioni
Capitale netto=300 milioni
Utile netto=100 milioni
Utile operativo=200 milioni
Ricavi = 2000 milioni
l'indice corrente di liquidità è
l'autonomia patrimoniale è
l'indebitamento è
la copertura delle immobilizzazioni è
la rotazione dell'attivo è
17
Compito in classe
Fila
I
Data la seguente situazione economica della spa X al 31/12/04:
COSTI (miglaia di euro)
Rimanenze iniziali materie
Rimanenze iniziali semilavorati
Rimanenze iniziali prodotti
Costo acquisto materia prima
Resi su acquisti
Costo materiali consumo e imballag
Costi trasporto e assicurazione
Bollette luce e telefono
Manutenzioni e riparazioni
Spese pubblicità
Provvigioni ai venditori
Consulenze liberi professionisti
Fitti passivi reparti
Canoni leasing impianti
Salari e stipendi
Oneri sociali
Tfr (quota annua)
Ammortamento impianti e macchin
Ammort. mobili e macchine d'ufficio
Ammortamento automezzi
Svalutazione crediti
Accantonamento per rischi su credi
Accantonamento per rischi fiscali
Perdite su crediti
Imposte indirette e tasse
Costi mensa aziendale
Costi immobili affittati
Interessi passivi
Perdite su cambi
Svalutazione titoli
Minusvalenza straordinaria
Insuss. e sopravvenienze straordin
Imposte sul reddito (Irpeg+Irap)
RICAVI (migliaia di euro)
700
300
1000
3200
-200
500
600
300
150
200
200
60
100
150
2000
1000
300
60
60
30
80
50
300
100
740
20
30
150
50
20
150
100
2500
TOTALE COSTI
UTILE NETTO
15000
5000
TOTALE A PAREGGIO
20000
Rimanenze finali materie
1000
Rimanenze finali semilavorati
Rimanenze finali prodotti
Ricavi vendita prodotti
Resi su vendite
Lavori su ordinazione (variazione)
Costruzioni interne (variazione)
Plusvalenze ordinarie (rinnovo beni strumentali
Rimborso spese di vendita
Proventi mensa aziendale
Fitti attivi edifici di proprietà aziendale
Contributi pubblici e comunitari (in conto eserciz
Dividendi su azioni
Interessi attivi su titoli
Utile su cambi
Rivalutazione partecipazioni
Sopravvenienze e insussistenze attive straordin
Plusvalenze straordinarie (cessione ramo azien
500
2000
12500
-500
100
300
50
200
150
400
2000
100
200
50
100
50
800
TOTALE RICAVI
20000
Si presentino:
1) il conto economico a valore aggiunto;
2) il conto economico a ricavi e costo del venduto, tenendo conto dei seguenti dati:
b6) materie prime, materiali di consumo e imballaggi interessano solo i reparti produttivi;
b7) i costi di trasporto, assicurazione, bollette e manutenzioni e consulenze
vengono divisi in parti uguali su produzione, amministrazione e vendita;
b8) i beni di terzi sono utilizzati solo dai reparti;
b9) i costi del lavoro si riferiscono per il 40% ai reparti, per il 30% agli uffici e per il 30% ai punti di vendita;
b10) gli ammortamenti impianti e macchinari si riferiscono interamente ai reparti,
mentre gli altri ammortamenti vengono ripartiti metà sugli uffici e metà sui punti di vendita;
b12) gli accantonamenti per rischi fiscali vengono divisi in parti uguali
b14) gli oneri fiscali vengono divisi in parti uguali
3) il conto economico a valore e costi della produz. ottenuta (facoltativo).
18
STATO PATRIMONIALE della S.P.A. Y
ATTIVO
anno n
A) CREDITI VERSO I SOCI
300
B) IMMOBILIZZAZIONI
I) Immobilizzazioni immateriali
-Fondo ammortamento
11.000
-1000
10.000
II) Immobilizzazioni materiali
-Fondo ammortamento
42.000
-12000
30.000
III) Immobilizzazioni finanziarie
PASSIVO
A) PATRIMONIO NETTO
I) Capitale
II) Riserva sovrapprezzo azioni
III) Riserva di rivalutazione
IV) Riserva legale
V) Riserva azioni proprie
VI) Riserve statutarie
VII) Altre riserve
VIII) Utile (perdita) a nuovo
IX) Utile (perdita) d'esercizio
anno n
30.000
1.000
4.000
1.000
1.000
1.000
5.000
8.000
TOTALE B 48.000
C) ATTIVO CIRCOLANTE
I) Rimanenze
II) Crediti
di cui esigibili oltre
l'esercizio successivo 1000
III) Attivita' finanziarie
IV) Disponibilita' liquide
TOTALE PATRIMONIO NETTO
3.600
5.000
2.400
1.000
43.000
B) FONDI PER RISCHI E ONERI
2.000
C) TRATTAMENTO FINE RAPPORTO
4.000
D) DEBITI
11.000
TOTALE C 12.000
di cui esigibili oltre
l'esercizio successivo 1000
D) RATEI E RISCONTI ATTIVI
700
E) RATEI E RISCONTI PASSIVI
TOTALE ATTIVO
61.000
TOTALE PASSIVO
1.000
61.000
Si rielabori lo stato patrimoniale riclassificando l'attivo in ordine di liquidità ed il passivo secondo il grado di esigibilità.
Si tenga conto del fatto che metà dell' l'utile viene accantonato e metà sarà distribuito ai soci
Inoltre i punti B e C del passivo sono per metà debiti a lungo termine e per metà debiti a breve.
19
STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
Attivo circolante
Liquidità
Crediti
Magazzino
Totale ac
Attivo immobilizzato
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni finanziarie
Totale ai
TOTALE ATTIVO
2003
2004
PASSIVO
2003
2004
100
200
400
700
250
300
350
900
Debiti
Debiti a breve termine
Debiti a lungo termine
Totale d
1500
500
2000
1400
800
2200
2500
2600
2600
Capitale netto
Capitale sociale
Riserve
Utile
Totale cn
800
200
200
1200
900
300
100
1300
2500
3200
3500
TOTALE PASSIVO E NETTO
3200
3500
2003
2004
Valore aggiunto
5100
-3500
1600
6000
-4200
1800
Utile operativo
-600
-500
500
-700
-700
400
-100
0
-200
-200
0
-100
200
100
CONTO ECONOMICO
Valore della produzione
-Consumi di materie e servizi
-Costo del lavoro
-Ammortamenti
-Interessi passivi
-Oneri straordinari
-Imposte
Utile netto
NOTA INTEGRATIVA (estratto di notizie utili)
1. L'utile del 2003 è stato messo metà a riserva e metà è stato distribuito agli azionisti
2. Nel 2004 la quota annua Tfr accantonata è 200
3. Gli ammortamenti 2004 sono stati 700
4. Nel 2004 è stato acquistato un'impianto per 1000 e venduto un impianto per 200
5. Nel 2004 restituiti debiti a lungo termine per 100 e ottenuti prestiti a lungo termine per 200
6. Nel 2004 è stato aumentato il capitale sociale di 100
7. I ricavi sono pari al valore della produzione - le rimanenze finali
8. I debiti verso fornitori sono metà dei debiti a breve
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