Parco della Salute - anaao assomed piemonte
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Parco della Salute - anaao assomed piemonte
Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a la Repubblica ."35&%¹ %*$&.#3& $0/5"55* 503*/0!3&16##-*$"*5 503*/03&16##-*$"*5 /"5"-&$0/*560* */5&3/&5 (-*41&55"$0-* i-BGFTUBEJOPJ2VFSDFUUJ JGJHMJEFMSFEFJHJPDBUUPMJw -PTQPUEJDBOJFDPNJDJ i%JDJBNPOPBJCPUUJw 3BJDPODFSUPEJ/BUBMF USBGBWPMFFNVTJDB (6*%0"/%36&550"1"(*/"7** 46503*/03&16##-*$"*5 464"//"'3"/$)*"1"(*/"9*9 1BSDPEFMMBTBMVUF QJBOPEBNJMJPOJ i/BTDFSËOFMw *-3&5304$&/" $)*".1"3*/0&4"*55"*/7*4*5" "MMF1SFTTF BMUSBDBTTB BTQFUUBOEP JMTVW"MGB 1"0-0(3*4&3* N altro anno di cassa integrazione (a rotazione) alle Presse di Mirafiori, da febbraio 2016 allo stesso mese del 2017. E’ la dimostrazione che i tempi difficili per i dipendenti della grande fabbrica non sono ancora finiti ed è anche la conseguenza dei ritardi nella ripartenza dei modelli Alfa Romeo che dovrebbero garantire un Suv a Mirafiori. La speranza è che davvero l’annuncio di queste ore sia l’ultimo della serie per i 650 addetti delle Presse. *-4&37*;*0"1"(*/"IX 6 7FOEVUJ.PMJOFUUF3FHJOB.BSHIFSJUBF4BOU"OOB *MQSFTJEFOUFi*OHJPDPMBOPTUSBDSFEJCJMJUËQPMJUJDBw "11&--0%"*(&4503*%&(-**.1*"/5* /JFOUFOFWFTPTEFMMPTDJB$IJBNQBSJOP i1JáWBDBO[FB$BSOFWBMFQFSSFDVQFSBSFw '"#*05"/;*--*"1"(*/"7* UL Parco della Salute, il grande polo sanitario inseguito da anni dal Piemonte e ora immaginato sull’area dell’ex-Fiat Avio, Sergio Chiamparino è pronto a giocarsi la credibilità. Così dice il presidente nell’Aula Magna dell’ospedale Molinette. Un piano da 600 milioni, per metà risorse pubbliche, per metà private. Il piano viene presentato oggi a Roma dove deve attendere la valutazione del nucleo di valutazione. L’assessore alla sanità Antonio Saitta fissa il cronoprogramma: nell’autunno 2016 la gara, entro il 2017 l’inizio dei lavori. Quattro anni la durata prevista del cantiere. I posti letto saranno 1040. Sant’Anna, Regina Margherita e Molinette saranno venduti. 4 -*/$)*&45" -FFDDFMMFO[F EFMMBOOP DIFWFSSË 4"3"453*110-*"1"(*/"** 45&'"/01"30-" *-(*6%*$&4$"(*0/"*4&**.165"5*%*$0.6/&&".*"5 .PSUPQFSMBCVDBOFTTVODPMQFWPMF *-$"40 i/POÒUFSSPSJTNP MBTTBMUPBMDBOUJFSFw "ODIFMBQQFMMP BTTPMWFJ/P5BW "SNJFTBCPUBHHJP MBDPOEBOOBSFTUB "1"(*/"7 è colpa del Comune se un anziano signore camminando per la strada è inciampato ed è caduto in una buca procurandosi lesioni mortali. Il tribunale ha assolto sei persone dall’accusa di omicidio colposo: perché il fatto non sussiste. Sono i dipendenti del Comune e della Smat che ha l’obbligo di manutenere le strade intorno ai tombini. Il sindaco aveva testimoniato lanciando l’allarme finanziamenti: tagliati del 90% in pochi anni. / ON (*645&55*"1"(*/"7 POSTAMENTO della centrale operativa nel nuovo grattacielo della Regione nel quartiere Lingotto e apertura del numero unico per tutte le emergenze. Sono questi i due principali argomenti che il direttore del 118 piemontese, Danilo Bono, ha affrontato ieri pomeriggio con il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, durante la visita della sede di Grugliasco dove in questo momento vengono gestite le emergenze sanitarie dei piemontesi. motore silenzioso ed ecologico che Avio sta costruendo nello stabilimento di Rivalta ai gelati “Remeo” ideati a Londra da due cervelli in fuga torinesi ora pronti a conquistare anche i palati italiani. E poi gli americani della Tyvak, una multinazionale specializzata nel prodrre nanosatelliti, appena sbarcata al “Poli”. Viaggio tra le eccellenze annunciate per l’anno che verrà a conferma che il Piemonte resta una terra di inventori. Magari poco avezzi al marketing come sottolinea il presidente del Club degli investitori ma dove le idee continuano a trovare un terreno fertile. 4&(6&"1"(*/"*** "--&1"(*/&9&9* *MDBNCJBDBTBFOVNFSP i/PJTPHOJBNPJMHSBUUBDJFMPw -"10-&.*$" 4UJQFOEJBJDPOTJHMJFSJ JMUBHMJPTMJUUBBM 5SBJQBSUJUJ OPODÒMBDDPSEP &SBTUBUPQSPNFTTP QSJNBEFMMFFMF[JPOJ % 6OPQFSBUPSFEFMOFMMBDFOUSBMFEJ(SVHMJBTDP +"$0103*$$" 4 (*"$04""1"(*/"7* -"4503*" *-1&340/"((*0 AL -041035 *WJHJMJVSCBOJ iBEPUUBOPw MIPNFMFTT EFM%VPNP -BSJNPOUB+VWF iPTDVSBw JMNJHMJPS5PSP UBSHBUP$BJSP ("#3*&-&(6$$*0/& 5*.05):03.&;;"/0 '"#3*;*0563$0 & RANO andati per sgom- berarlo, per allontanarlo da quei portici, dove la sua presenza stava diventando troppo “scomoda”. Ché certe cose è meglio farle, o quantomeno mostrarle, altrove, lontano del centro, non certo davanti al Duomo e sotto un palazzo del Comune. 4&(6&"1"(*/"7** $POJM/BUBMF -BVSB5POBUUP DSFBJQSPGVNJ EFMMB#JCCJB (*"$04""1"(*/"97** j5 I prego, raccontami di quando eri a +8 sulla Juve». L’ironia dei tifosi bianconeri corre su WhatsApp, con buona pace dei cugini granata dopo che l’ultimo turno ha visto la Juve centrare la settima vittoria di fila e il Toro cadere all’Olimpico con l’Udinese. 4&(6&"1"(*/"99 3&%";*0/& %* 503*/0 7*" 7*" #36/0 #60;;* ■ ■ 5&- ■ '"9 ■ $"10 %&--" 3&%";*0/& 1*&3 1"0-0 -6$*"/0■ 7*$"3*0 30#&350 03-"/%0 ■ */5&3/&5 503*/03&16##-*$"*5 ■&."*- 503*/0!3&16##-*$"*5 ■ 4&(3&5&3*" %* 3&%";*0/& 5&- ■ '"9 %"--& 03& "--& 03& ■ 5".#63*/* '"9 ■ 16##-*$*5® " ."/;0/* $ 41" ■ 7*" #36/0 #60;;* ■ 503*/0 ■ 5&- ■ '"9 Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a ** 503*/0 $30/"$" la Repubblica ."35&%¹ %*$&.#3& 1JBOFUBTBOJUË &DDP1BSDPEFMMBTBMVUF 5SBEVFBOOJTJQBSUF MBWPSJDPODMVTJOFM .PMJOFUUF4BOU"OOBF3FHJOBTBSBOOPWFOEVUJ $IJBNQBSJOPiμJOHJPDPMBOPTUSBDSFEJCJMJUËw 4"3"453*110-* *5&.1* 4JJOJ[JBBQBSMBSF EFMMB$JUUËEFMMB 4BMVUFRVBOEP 4FSHJP$IJBNQBSJOP ÒTJOEBDPEJ5PSJOP 6OMVOHPEJCBUUJUP TVMMBTDFMUBEFMMBSFB $POMBHJVOUB$PUB MB$JUUËEFMMB4BMVUF iUPSOBB5PSJOPwNB TJQFOTBBDPTUSVJSF USFUPSSJTVMMBSFB EFMMFBUUVBMJ .PMJOFUUF 4JQSFWFEFDIF QPTTBOPQBSUJSFJ MBWPSJQFSVOBEVSBUB EJRVBUUSPBOOJ -BSFBÒTVMMB 'JBU"WJP"VUVOOP MBHBSB *'0/%* * l Parco della Salute, il grande polo sanitario che sull’area della ex-Fiat Avio ambisce ad inglobare didattica e ricerca, un incubatore per le imprese della sanità, un campus per gli studenti è da oggi il fiore all’occhiello che la Regione intende sfoggiare. Dopo la scommessa da sindaco dei cerchi olimpici del 2006, da presidente del Piemonte Sergio Chiamparino punta tutto su un polo sanitario che si faccia notare in Italia e all’estero. Davanti ad un’affollata platea di primari, medici e sindacati, l’assessore alla sanità Antonio Saitta ha presentato lo studio di fattibilità approvato ieri dalla giunta che questa mattina parte per Roma. Carta da visita per accaparrarsi i 250 milioni del ministero mai conquistati dalle precedenti amministrazioni e ora a portata di mano a condizione che il nucleo di valutazione promuova il progetto piemontese. «Ci giochiamo la nostra credibilità politica e amministrativa e ce ne chiederano conto», dice Chiamparino, pronto all’ennesima sfida: «Questo è l’intervento più importante negli ultimi dieci anni. A Torino nasce qualcosa che non c’è da molte altre parti d’Europa». Sul piatto delle risorse, piazza Castello mette 12 milioni e 500mila euro. Una prima tranche con l’assestamento 2015, l’altra metà nel 2016. Se il verdetto del ministero sarà positivo allora si parte e per la prima volta Antonio Saitta se la sente di fissare il cronoprogramma: il via alla gara internazionale nell’autunno del 2016; l’inizio dei lavori entro il 2017. Se le previsioni saranno azzeccate e sarà confermato che con un proget- *-#3*/%*4* #SJOEJTJBMMF.PMJOFUUF%B TJOJTUSB0UUBWJP%BWJOJ"SUVSP 4DBOOBSP[[P.BVSJ[JP %BMM"DRVB4FSHJP$IJBNQBSJOP "OESFBOB#PTTPMPF "OUPOJP4BJUUB to di partnership pubblico-privata quattro anni sono sufficienti per la costruzione, il Piemonte potrebbe avere il suo gioiello della sanità nel 2021. «Non vogliamo grandi architetti, puntiamo in primo luogo alla massima funzionalità», aveva precisato l’assessore al forum di Repubblica nei giorni scorsi. Il direttore regionale Fulvio Moirano è certo di recuperare i fondi e il direttore della scuola di medicina Ezio Ghigo non può che rallegrarsi dopo anni di appelli perchè il contenuto di eccellenza della Città della Salute trovi spazio in un contenitore all’altezza: «In ogni caso ci attendono ancora anni di duro lavoro», dice. Alla società che si aggiudicherà il bando spetterà la costruzione ma anche la gestione che Saitta ha scelto di limitare soltanto ad energia e calore e manutenzione degli impiani. Nessun servizio sanitaio. In cambio la Regione pagherà un canone annuale di 26 milioni all’anno per 22 anni. Se nel frattempo le strutture dismesse saranno vendute, il ricavato andrà ad accorciare i tempi. «Legare la realizzazione del progetto alla vendita sarebbe stato troppo rischioso», spiega l’assessore. Il canone annuale, secondo i calcoli della Regione, potrà essere paga- to con i risparmi: solo per la manutenzione attuale di Molinette si spendono circa 19 milioni. Il progetto prevede che i posti letto saranno 1040, ma altri 500 resteranno all’ospedale Cto, a disposizione del territorio, con pronto soccorso, per i casi meno complessi. Nel Parco della Salute, andranno quindi tutte le eccellenze dell’attuale Città della Salute e, nonostante mugugni e resistenze, è quindi inevitabile che sia Sant’Anna sia Regina Margherita saranno chiusi e destinati alla vendita. Anche il vecchio Molinette subirà la stessa sorte. Il Comune di Torino dovrà ap- provare le varianti per il cambio di destinazione d’uso: la prima sull’area della Fiat Avio, la seconda per gli ospedali destinati alla vendita. «Faremo in modo di garantire la massima valorizzazione nell’ottica dell’interesse comune dell’area», puntualizza l’assessore comunale all’urbanistica Stefano Lo Russo. L’operazione è in due fasi: il primo lotto per il polo della sanità e della ricerca per un costo complessivo di 505.876.000 milioni. Il secondo per il polo della didattica e della residenzialità per un costo stimato di 121.890.000. Mentre le condizioni economiche-finanziarie sono chiare per lil primo, per la parte sulla didattica la Regione si prende ancora tre mesi per approfondire e dedfinire sosteniblità economica e ldimensioni dell’incubatore. «Troppi punti ancora oscuri», attacca il Movimento 5 stelle. ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" -*/5&37*45"*-%*3&5503&(&/&3"-&;"/&55"%0$6.&/504&3*0$0/6/*.1&(/0&$0/0.*$0%&--"(*6/5" i-BTBOJUËDBNCJBNJMMFQPTUJMFUUPCBTUFSBOOPw j. 13*.0-0550 4JQSFWFEFMP TCMPDDPEJ NJMJPOJ-B3FHJPOF NFUUF 1PJVOGPOEP EJ$BTTB %FQPTJUJF1SFTUJUJ *-$"/0/& *MDBOPOFQSFWFEF VOJNQFHOPEJ NJMJPOJBMMBOOPQFS BOOJ*UFNQJ TBSBOOPSJEPUUJTFTJ WFOEPOPHMJ PTQFEBMJEJTNFTTJ *3*41"3.* -PQFSB[JPOFÒ SJUFOVUBTPTUFOJCJMF QFSDIÒTPMPQFSMB NBOVUFO[JPOF BUUVBMFTJTQFOEPOP NJMJPOJ"MUSJ TPOPQSFWJTUJ pare che siamo sulla strada giusta», dice il direttore generale della Città della Salute Gianpaolo Zanetta. Il primo a denunciare la spesa di 20 milioni all’anno per la manutenzione del vecchio elefante di corso Bramante. Direttore, cosa la rende ottimista? «Il fatto che c’è un documento serio e approvato dalla giunta. E a questo si aggiunge uno stanziamento, per quanto piccolo, da parte della Regione, che non conta solo sulle risorse statali». Una perplessità nell’aula magna delle Molinettte: si può partire con solo un terzo di finanziamenti? «Penso che i privati non possano non essere interessati ad un’operazione che ha questa valenza. Un’opera che è volano economico per Torino, che rappresenta il progetto più importante della Regione, destinato a rivoluzionare il settore sanitario». Che tipo di interesse avete riscontrato finora? I *-%*3&5503& (JBOQBPMP ;BOFUUB HVJEB MBUUVBMF $JUUËEFMMBTBMVUF «Aziende, gruppi che sono interessati alla qualificazione dell’investimento e alla prospettiva, con ricadute importanti, sull’economia». Si cercheranno altri investitori oltre a quelli che parteciperanno alla gara? «A questo progetto sarà data ampia diffusione e toccherà alle istituzioni avviare le procedure di selezione. Ma al di là di questo, l’incubatore può senza dubbio attrarre investitori e, in prospettiva, la ricerca può attirare le imprese del settore, industrie farmaceutiche, aziende che producono attrezzature avanzate, domotica. Tutti potenzialmente interessati ad essere partner». Per i cittadini cosa cambia, oltre all’accoglienza in un ospedale moderno? «Molto. Sempre di più la sanità è tecnologia, ma l’accoglienza è centrale e la modernità significa anche massima integrazione dei servizi, percorsi chiari. E’ inevitabile che ci sia un grande sal- "[JFOEFF HSVQQJTPOP JOUFSFTTBUJBMMB QSPTQFUUJWB DIFIBSJDBEVUF JNQPSUBOUJ TVMMFDPOPNJB QJFNPOUFTF -BNPEFSOJUË TJHOJGJDBBODIF NBTTJNB JOUFHSB[JPOF EFJTFSWJ[JF QFSDPSTJDIJBSJ .BBODIF BMUBRVBMJUË to per la qualità percepita ai pazienti». In ogni caso si perderanno circa 500 posti letto. Un taglio sostenibile? «Credo che lo sarà. Il primo fattore è l’evoluzione della sanità, alcune prestazioni prima erogate in regime di ricovero ora saranno in day hospital e ambulatorio. E questo è un dato comune a tutta l’Europa. Il secondo è che una serie di attività potranno essere meglio svolte dai servizi territoriali». Vi aspettate resistenze fra i medici del Regina Margherita e del Sant’Anna destinati alla chiusura? «Io credo che questo progetto dovrà essere illustrato e condiviso con tutti gli operatori e una volta spiegato si comprenderà la ragione di una riorganizzazione che riguarda l’intera area metropolitana». Non ci sono vincoli sulle Molinette? «Sì, certo, ma il Comune farà del suo meglio per il massimo risultato». TTUS ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a la Repubblica ."35&%¹ %*$&.#3& *** 1&34"1&3/&%*1*Ä "MUSFOPUJ[JFFJNNBHJOJ TVUPSJOPSFQVCCMJDBJU *MDBNCJBTFEFFOVNFSP i$JQJBDFSFCCFJMHSBUUBDJFMPw <DALLA PRIMA DI CRONACA +"$0103*$$" * L 118 si trova in quello che fu l’ospedale psichiatrico dal 1997, ma gli edifici hanno diversi problemi strutturali e costano ogni anno 170mila euro: «Oltre ai canoni abbiamo spese di gestione elevate perché sono palazzine vecchie e anche dove abbiamo gli apparati tecnologici più costosi spesso piove dentro - spiega Bono - Spostarsi nella torre di Fuksas sarebbe un sogno, ma l’individuazione di una nuova sede è un’esigenza reale». Chiamparino è possibilista: «Vanno verificate le esigenze tecniche. Bisogna dare la certezza che queste persone che svolgono un ruolo fondamentale per la nostra salute non si trovino in spazi troppo stretti o inadeguati, ma una volta fugati questi dubbi non credo ci siano problemi a spostare il servizio nel Grattacielo». Anche l’assessore Saitta, al suo fianco, acconsente con il capo: «Quello del 118 è una sorta di pronto soccorso mobile che vogliamo continuare a rafforzare uno dei tasselli fondamentali di quella che sarà la rete ospedaliera dopo l’attuazione della revisione” chiarisce il responsabile della sanità regionale. Lo spazio dove spostare il servizio potrebbe essere quello che in un primo momento era stato assegnato all’asilo nido che però ora non è più previsto nel progetto. Chiamparino osserva gli operatori al lavoro e ascolta le telefonate che arrivano dai torinesi in difficoltà: «Il servizio del 118 è garantito da 20mila volontari, 240 medici e 450 infermieri che si muovono tra le sale operative, le ambulanze e l’elisoccorso racconta Bono Ogni anno su tutta la regione riceviamo 700mila telefonate, 380mila generano poi un intervento e di queste mille al giorno sono gestite da qui, mentre le altre mille giornaliere sono sparse tra le altre tre centrali». Un servizio che sarà accorpato nel nuovo 112. Il contatto di emergenza unico che stanno sperimentando a Roma per il Giubileo e che entro la fine del 2016 sarà attivo anche in Piemonte: il numero non sarà più infatti il riferi- 1*07&%&/530 4QFTFFMFWBUFMF QBMB[[JOFJODVJTJ USPWBJMTFSWJ[JPTPOP WFDDIJFFJMUFUUP OPOUJFOFQJá DPNFEPWSFCCF 4FSHJP$IJBNQBSJOPF "OUPOJP4BJUUBOFMMB TFEFEFM*MTFSWJ[JP JO1JFNPOUFDPOUB NJMBWPMPOUBSJ NFEJDJFJOGFSNJFSJ mento dei carabinieri, ma chi lo comporrà sarà indirizzato a un call center che, in base alle esigenze, smisterà la chiamata. «I tempi si allungheranno di circa 30 secondi, il tempo che il telefonista faccia le domande necessarie a capire il problema, ma rispetto ad ora si ridurranno drasticamente le telefonate inutili perché ci saranno due nuovi numeri, 116 e 117 in sperimentazione dall’estate per le situazioni non giudicate d’emergenza», annuncia Bono. I call center del numero unico piemontese saranno due e in entrambi saranno impiegate 32 persone che si aggiungeranno agli operatori dei diversi servizi di emergenza presenti nelle sale operative: “Su questo aspetto vogliamo essere all’avanguardia in Italia” aggiunge Chiamparino. L’assessore Saitta invece ha valuto con favore l’aumento dei comuni piemontesi che hanno manifestato la disponibilità di campi illuminati dove far atterrare il servizio di elisoccorso notturno: “Dimostra che c’è sempre più sensibilità su questo tipo di attività. La copertura del territorio con l’elicottero di notte continua ad aumentare e questo ci permette di offrire un servizio più efficace”. ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" 12345367318 68 .Metropoli STAMPA .LA MARTEDÌ 22 DICEMBRE 2015 L’ospedale di Rivoli primo per le prostatectomie Pianezza, arrestato dopo la rapina in farmacia L’ospedale di Rivoli primo in assoluto nelle operazioni di prostatectomia radicale mini-invasiva con l’utilizzo di membrana amniotica. Un risultato dovuto alla sinergia fra l’Asl To3 e l’associazione Missione Vita. E sono già stati effettuati i due primi interventi condotti con successo dal dottor Maurizio Bellina. [P. ROM.] «Scusi, dov’è la cassa?», con questa domanda è iniziata la rapina alla farmacia Centrale di Collegno. Poi, il rapinatore, armato di pistola e con il viso coperto da una sciarpa, ha preso i 1100 euro dell’incasso ed è fuggito con un complice. Poco dopo i carabinieri di Pianezza ad un posto di blocco lo hanno fermato e arrestato. [P. ROM.] Orbassano Rischio declino al San Luigi: manager in fuga Ennesimo cambio al vertice dell’azienda ospedaliera: cinque direttori in sei anni. Medici in allarme MASSIMO MASSENZIO NOEMI PENNA Il San Luigi di Orbassano perde pezzi. Non si tratta di calcinacci, bensì dell’intera struttura organizzativa. Il direttore generale Stefano Manfredi, dopo sette mesi d’incarico e di promesse, lascia. Dal primo gennaio sarà alla guida dell’A zienda socio sanitaria territoriale di Lecco ma già oggi sbaraccherà il suo ufficio. La sua agenda riporta un impegno da un’ora, poi ferie, sino a Capodanno. Formalmente le redini passeranno al direttore amministrativo Giuliano Gatto, ma anche la sua carica non è ancora confermata, come quella del direttore sanitario Franco Ripa, che potrebbe seguire Manfredi nella nuova avventura. Scelte che hanno scatenato un maremoto: ieri mattina il direttore avrebbe dovuto presentare il nuovo atto aziendale e ufficializzare in qualche modo la scelta di presentarsi al concorso indetto dalla Regione Lombardia a pochi mesi dall’incarico al San Luigi. Ma all’ultimo si è tirato indietro, alimentando la teoria della fuga da un ospedale che rischia il ridimensionamento. Questioni aperte Mentre Lorenzo Ardissone, direttore dell’Asl To4, ha rifiutato l’incarico della direzione dell’Ats della Val Padana, Manfredi rimane convinto della sua scelta, cogliendo di sorpresa dipendenti e pazienti del San Luigi che nemmeno 10 giorni fa l’avevano sentito pronunciare parole rassicuranti sul futuro dell’azienda e sulla collaborazione con l’Asl To3. «Ero a conoscenza della volontà di alcuni direttori di aziende ospedaliere del Piemonte di cimentarsi nel bando aperto dalla Regione Lombardia e questa scelta non mi ha turbato ma mi dispiacerebbe se il diret- Intervista “Scappare dal Piemonte? Macché, è solo una scelta che riguarda la famiglia” Lo sfogo di Stefano Manfredi, nominato alla guida del nuovo ospedale di Lecco Le grandi manovre della sanità Se all’ospedale di Orbassano è scattato il fuggi-fuggi sui timori di ridimensionamento, all’Asl To4, il direttore Lorenzo Ardissone, ha rifiutato l’incarico all’Ats della Val Padana 7 mesi È l’incarico ricoperto da Stefano Manfredi alla direzione del San Luigi al posto di Remo Urani tore del San Luigi confermasse l’ipotesi di accettare l’incarico», dichiara l’assessore Antonio Saitta. «Comprendo che un aumento di stipendio sarebbe allettante, in ogni caso Manfredi non potrebbe lasciare il San Luigi immediatamente perché ha questioni aperte che dovrà concludere. Il consenso a interrompere l’incarico attuale gli arriverebbe solo ad alcune condizioni», e dopo il canonico mese di preavviso. Valzer delle nomine Proprio per questo non si parla ancora di chi prenderà il suo posto. Lo scorso gennaio è stata stilata la lista dei 269 papabili, da cui sono stati selezionati gli attuali nuovi direttori e la Regione dovrà attingere per il nuovo. Un elenco variegato, in cui sono presenti anche la dottoressa Federica Gamna, in forze al San Luigi, lo stesso direttore sanitario Ripa, Massimo Dore e Maria Caramelli, direttrice «facente funzione» dell’Istituto Zooprofilattico. A tentare Manfredi potreb- be non essere solo lo stipendio, da 30 mila euro lordi annuali in più rispetto all’attuale. «In questo ospedale ormai siamo al fuggi-fuggi generale», dichiara Giovanni Gallone, medico del San Luigi e rappresentante Anaao. «Comprendo bene che dopo sette mesi al San Luigi, dove ci sono le finestre con l’amianto, i muri crollati e difficoltà di ogni genere la voglia di cercare un’altra sistemazione sia forte». Il problema è che con cinque direttori generali cambiati in poco più di sei anni riuscire a parlare di progettazione diventa difficile. Intanto voci di corridoio annunciano che il prossimo addio sarà quello dell’ematologo Giuseppe Saglio. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI La scelta di andare a dirigere il nuovo ospedale di Lecco ha sorpreso tutti. «Anche me, per la verità, perché avevo presentato la domanda senza contarci troppo» dice Stefano Manfredi ormai ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano. Qualcuno, però, la vede come una fuga dalla Sanità piemontese. È così? «Assolutamente no. Il mio rapporto con la Regione è stato ottimo e sono convinto che siano state fatte scelte sagge e coraggiose. Ho semplicemente fatto una scelta di vita». In che senso? «Abito a Tortona, mia moglie lavora in Lombardia e mia figlia vive a Milano. Si è presentata questa opportunità e l’ho colta al volo. Ma a Orbassano ho vissuto un’esperienza bellissima grazie a collaboratori preziosi e a un personale straordinario». La presentazione del piano aziendale, prevista ieri mattina, è stata annullata. Ci saranno cambiamenti di rotta immediati? «Purtroppo si sono accavallati altri impegni e non era possibile rispettare il programma. È giusto che gli Nichelino Grugliasco Tenta di strozzare la madre: arrestato Chiamparino e Saitta visitano la centrale 118 La prima denuncia contro il figlio violento Luisella, 74 anni, l’aveva presentata nel 2008, ma poi, dopo ogni litigata, l’ha sempre riaccolto in casa. Al termine di 7 anni di continui litigi, querele e contrasti mai chiariti, domenica pomeriggio la pensionata è stata costretta di nuovo a chiamare il 112: «Mio figlio ha cercato di strangolarmi». Quando i carabinieri sono entrati nell’appartamento di via Stupinigi Stefano, 39 anni, netturbino dalla fedina penale immacolata, li stava aspettando con un’espressione rassegnata e la mano destra sanguinante. Per liberarsi la ma- dre lo aveva morso a un dito, costringendolo a mollare la presa e, dopo una veloce medicazione in ospedale, è finito in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Anche Luisella è stata trasportata al pronto soccorso del Santa Croce dove le è stata diagnosticata una distrazione all’altezza del collo e varie contusioni guaribili con pochi giorni di prognosi. In base alle prime ricostruzioni sembra chiaro che Stefano non avesse intenzione di ucciderla, ma, in preda alla collera, ha perso per l’ennesima volta il controllo. Nemmeno dopo l’arresto del figlio, però, Luisella ha fornito spie- PATRIZIO ROMANO Indagano i carabinieri gazioni chiare sui motivi che hanno fatto scoppiare l’ultimo litigio. In base alle testimonianze raccolte dai genitori pare che il diverbio sia iniziato poco dopo le 15, con le solite urla. Stavolta però Stefano ha passato il segno, arrivando a stringere le mani al collo dell’anziana madre rischiando di [M. MAS.] soffocarla. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e l’assessore alla Sanità, Antonino Saitta, hanno visitato ieri pomeriggio la sede del 118 a Grugliasco. «Era da tempo che dovevamo venire a vedere questa struttura - spiega Chiamparino -. Nessun motivo speciale, solo voler conoscere questa realtà di assoluta avanguardia». Ed accompagnati dal direttore Danilo Bono hanno girato nelle diverse «isole» della sala operativa, seguendo, in un caso, anche un intervento in diretta. Una centrale, quella di via Sabaudia, dove al giorno vengono smistate 1100 telefonate con richieste di interventi e dove si alternano 9 infermieri per i due turni di giorno e 7 nella notte, più medico per turno. Ed inoltre dove si sta già lavorando per creare uno spazio ove collocare la futura sede della centrale del numero unico 112 per le emergenze ed una per l’116117 ossia per la guardia medica. «Abbiamo liberato due uffici precisa Bono - per poter essere pronti ad accogliere le isole degli operatori». Anche perché dovrebbero partire l’anno prossimo. «Verso metà anno l’116117 dice - ed invece per fine anno il 112, che raggrupperà tutti i numeri dell’emergenza: dal 115 al obiettivi futuri vengano illustrati da chi continuerà a guidare l’azienda sanitaria dopo di me». La sua partenza, però, ha fatto tornare i timori di un importante ridimensionamento del San Luigi. Pensa anche lei che sia sempre più ai margini del progetto regionale? «No. La struttura ha potenzialità enormi e manterrà le sue eccellenze. Il piano di rilancio è già iniziato grazie al lavoro del direttore sanitario, di quello amministrativo e, in parte, anche mio. Finora abbiamo rispettato le tempistiche previste, mi auguro che si possa dare continuità all’azione avviata insieme, magari con le stesse persone che mi hanno affiancato». Il nuovo pronto soccorso da oltre 10 milioni di euro resta chiuso. Perché? «I problemi che hanno bloccato i lavori sono precedenti al mio arrivo e in ogni caso legati a questioni esterne. Ho promesso che sarebbe stato inaugurato entro la prossima estate e sono convinto che sarà così». [M.MAS.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «La mia partenza improvvisa non mette a rischio il futuro della struttura sanitaria e le sue potenzialità» Stefano Manfredi Direttore generale San Luigi Gonzaga Chiamparino nella sede del 118 118, dal 113 al 112». Ma mentre si stanno attrezzando sperano di avere una sede seppur meno storica di quella attuale, più efficiente e moderna nel palazzo della Regione. «Non vorrei fare annunci a vuoto - afferma Chiamparino -, dicendo che verrà spostata, ma si farà una verifica tecnica, e non credo serva molto ad eseguirla, e poi si valuterà». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 99 POLEMICA SUI FONDI ALL’ATENEO R A L La Compagnia all’Università: “Niente assunzioni coi nostri soldi” La Compagnia di San Paolo critica i criteri con cui l’Università vorrebbe utilizzare gli oltre 21 milioni di euro che l’ente destina all’Ateneo con una convenzione triennale. Non accetta che siano usati per le assunzioni a tempo de- 12345367318 ® VENDITA RICAMBI AUTO terminato di personale amministrativo e chiede invece al Rettore di privilegiare i progetti di ricerca sui giovani. Siglata invece l’intesa con il Politecnico, a cui la Compagnia ha aumentato i fondi del 7 per cento. TORINO - Str. SAN MAURO, 18 TEL. 011.274.15.25 - 011.198.62.241 FAX 0112241887 Orario continuato 8.00-19.00 www.autoricambiral.it TORINO - C.so REGINA MARGHERITA, 256 TEL. 011.437.50.64/88 - FAX 011.473.47.00 Aperto il Sabato Fabrizio Assandri A PAGINA 58 REPORTERS Che tempo fa TORINO LA STAMPA MARTEDÌ 22 DICEMBRE 2015 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected] & PROVINCIA Situazione Aria umida entra all’interno del campo di alta pressione favorendo addensamenti nuvolosi sulle pianure, mentre sulle zone montane permangono condizioni ben soleggiate. 3° 13° Oggi In gran parte soleggiato, ma con foschie su pianure e addensamenti nuvolosi con cielo parzialmente nuvoloso in giornata. A difesa dei pedoni Scrivete a [email protected] Su Twitter hashtag #pedoniarischio Ci sono strade, a Torino, che sono un pericolo per i pedoni, ad ogni ora del giorno. Zone della città dove quotidianamente attraversare a piedi una via o una 564 11 553 investiti morti feriti piazza è una scommessa. Dov’è pericoloso addirittura camminare sul marciapiede. Ci sono strisce pedonali che gli automobilisti non considerano mai, Il destino di Molinette, Sant’Anna e Regina Margherita Tre ospedali in vendita Così la città cambierà volto La Regione: nel 2017 al via i lavori per la nuova città della Salute al Lingotto La Regione rompe gli indugi e presenta a Roma lo studio di fattibilità per realizzare il nuovo Parco della Salute in zona Lingotto: 600 milioni di investimento, parte dei quali finanziati con la vendita di Molinette, Sant’Anna e Regina Margherita. 1 L’APPELLO DELLE STAZIONI SCIISTICHE ALLA REGIONE. L’ASSESSORE AL TURISMO DICE SÌ 4° 13° Domani Irregolarmente nuvoloso al mattino e parzialmente nuvoloso nel pomeriggio; soleggiato sui monti. Minello, Mondo ALLE PAGINE 56 E 57 PENSIONATO MORTO 5° 11° Giovedì Irregolarmente nuvoloso al mattino e schiarite in giornata, resta soleggiato sulle zone alpine. Buca killer Assolti i funzionari FOTO EZIO ROMANO “Non c’è neve, più vacanze a Carnevale” Lucia Caretti A PAGINA 59 Il giudice: i dipendenti di Comune e Smat non sono responsabili Andrea Rossi A PAGINA 63 semafori che non vengono minimamente rispettati. Segnalateci (anche con una foto, se volete) qual è la strada pericolosa vicino a casa vostra. ALTA VELOCITÀ Il governo: avanti con Virano MAURIZIO TROPEANO l governo si schiera a fianco di Mario Virano e della sua scelta di presentare ricorso al Tar contro il pronunciamento dell’Antitrust che mettendo in evidenza una situazione di conflitto di interesse ha dichiarato l’incompatibilità post carica. E così, secondo il Garante della concorrenza, Virano non avrebbe dovuto essere nominato alla guida di Telt, la società incaricata della costruzione del tunnel di base della Torino-Lione. È questo il risultato dell’incontro - «che si è svolto in un clima disteso e sereno», secondo una fonte della società - che si è tenuto ieri con il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Secondo quanto si apprende il ricorso sarà presentato dopo Natale. Del resto è stato il governo ad indicare Virano alla guida di Telt il 23 febbraio del 2015, quel giorno contestualmente Virano si dimise dalla carica di commissario di governo per la Torino-Lione. L’incontro al ministero è anche servito per valutare eventuali ricadute sull'operatività di Telt del pronunciamento dell’Antitrust. Secondo i legali della società gli atti già approvati sono validi ed hanno efficacia. I Il progetto di Zoom La fattoria sorgerà dove una volta c’era lo zoo La fattoria degli animali in riva al Po tra capre, boa, zebù e viaggi nel tempo Letizia Tortello A PAG. 61 12345367318 56 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MARTEDÌ 22 DICEMBRE 2015 La città che cambia La costruzione del nuovo Parco della Salute in zona Lingotto sarà la premessa per una delle maggiori trasformazioni urbanistiche degli ultimi decenni. Il futuro degli ospedali Ç Sul mercato Tranne il Cto, che verrà potenziato passando da 400 a 500 posti-letto, gli altri ospedali della Città della Salute saranno messi in vendita. Il progetto PIAZZA GALIMBERTI Area disponibile per la Città della Salute Stazione a ponte Lingotto Ex Moi VIA PAS SO B ZINI Oval VIA La gara ZINO UOL E Le tappe La Regione conta di partire con la procedura di gara nell’autunno del 2016 - LA STA MP A Parco Lingotto Palazzo unico della Regione Il contratto La tempistica prevede di sottoscrivere il contratto con il privato nel 2017 VIA N IZZA La Regione rompe gli indugi: il primo obiettivo è sbloccare 250 milioni di fondi statali Il cantiere A fine 2017 partiranno i lavori per costruire il nuovo polo, dureranno quattro anni Sanità, via al risiko degli ospedali Parco della Salute nel 2021: 600 milioni di investimento per 1040 posti-letto Nuovo sviluppo ALESSANDRO MONDO Un’immagine di Torino con la vista del nuovo grattacielo della Regione: il polo ospedaliero sorgerà in prossimità della torre Parco della Salute, si parte. Consapevoli che questa volta si fa sul serio ma anche che, dopo almeno 14 anni di chiacchiere e progetti in libertà, è l’ultimo treno: un’occasione unica per dotare Torino di un polo ospedaliero-universitario di alto livello, competitivo a livello nazionale e internazionale, e per sancire un’altra trasformazione urbanistica della città. Due obiettivi sui quali l’amministrazione regionale ci mette la faccia. Primi passi Ieri la giunta ha approvato il piano di fattibilità economica (oggi stesso sarà trasmesso ai ministeri della Salute e dell’Economia) per realizzare il nuovo Parco della Salute sui terreni ex-Fiat AvioOval al Lingotto, 318 mila metri quadri di superficie, e nella prossima seduta approverà la delibera che stanzia 12,5 milioni sui bilanci 2015 e 2016: due mosse indispensabili per sbloccare i 250 milioni fermi a Roma. A queste si aggiunge il fondo istituito presso Cassa Depositi e Prestiti per la copertura dei costi della progettazione preliminare (3,5 milioni). Appello ai privati Si accendono i motori per dare gambe ad un progetto da 600 milioni (più l’indotto) che, salvo colpi di scena, dovrebbe diventare realtà nel 2021. A fine 2017, hanno spiegato ai giornalisti Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, il via ai lavori. Diverse le sfide da affrontare prima di raggiungere il traguardo. In primis il coinvolgimen- to dei privati, essenziale per integrare i fondi pubblici: si punta ad un affidamento per la costruzione e la gestione dei servizi non sanitari (manutenzione, calore, energia) del polo ospedaliero in quattro anni; previsto un canone di ammortamento di 26 milioni l’anno, per 22 anni, da riconoscere al privato che accetterà la sfida (la scelta del promotore avverrà a fine 2016). Un onere giudicato sostenibile, considerato che le spese di manutenzione delle Molinette e degli altri ospedali della Città della Salute ammontano a 19 milioni l’anno. Altro dato citato da Saitta: per adeguare seriamente le strutture esistenti la Regione avrebbe dovuto sborsare 366 milioni. Ospedali in vendita «Su questo progetto ci giochiamo la nostra credibilità e se falliremo ne risponderemo» Non solo: i tempi del canone di ammortamento potrebbero essere ridotti dalla vendita, previa variante di destinazione d’uso da parte del Comune, degli ospedali votati al disarmo (Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita). Dei quattro presidi della Città della Salute sopravviverà solo il Cto, potenziato grazie ai risparmi derivanti dall’operazione (da 400 a 500 posti-letto) ma destinato a ruolo di ospedale territoriale per il trattamento delle basse complessità: svelato l’arcano. Sergio Chiamparino Il nuovo polo Presidente Regione Tutto il patrimonio dell’attuale azienda ospedaliera, in termini di professionalità e tecnologie, con- fluirà nel Parco della Salute. Idem per le attività relative alla Facoltà di Medicina e di Chirurgia dell’Università di Torino. «Una sfida epocale sulla quale ha sottolineato Chiamparino questa amministrazione si giocherà la credibilità politica e amministrativa». Il Parco della Salute si articolerà in quattro poli funzionali sulla superficie di proprietà della Regione e di Fs Sistemi Urbani. Polo della Sanità e della formazione clinica (1.040 posti-letto: 419 per l’area chirurgica, 100 per l’area critica-terapia intensiva e sub-intensiva, 281 per l’area medica, 170 per l’area ostetrica neonatale, 70 per l’area degenza). Polo della didattica: dedicato alle attività dei corsi di laurea Magistrale a ciclo unico, ai corsi di laurea triennali e ai corsi di laurea specialistici in Medicina o delle Professioni sanitarie per un’utenza di circa 5 mila studenti. Polo della ricerca: dimensionato per un’utenza di circa mille persone tra docenti, assistenti, dottorandi e personale ausiliario. Polo della residenzialità d’ambito: per i servizi di foresteria dedicati agli ospiti in permanenza temporanea per le attività presso gli altri poli. Il tutto suddiviso in due lotti: il primo, sul quale si sta definendo la sostenibilità economica e finanziaria, riguarda il polo della Sanità e della formazione clinica e il polo della ricerca; il secondo lotto (gli approfondimenti si concluderanno entro tre mesi) riguarderà il polo della didattica e della residenzialità d’ambito. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 23456471428 LA STAMPA MARTEDÌ 22 DICEMBRE 2015 . Cronaca di Torino .57 Ç Ç Ç Molinette Sant’Anna Regina Margherita Le vecchie e superate Molinette, inaugurate nel novembre del 1935 e forti di 950 posti-letto, verranno messe in disarmo e vendute. Il sant’Anna è stato inaugurato nel 1938 ed oggi conta 400 posti-letto: sarà venduto per finanziare la costruzione del nuovo Parco della Salute. Anche il Regina Margherita, inaugurato nel 1961 e forte di 200 posti-letto, è a fine corsa: alla pari degli altri ospedali, tranne il Cto, sarà messo sul mercato. IL PARCO DELLA SALUTE Il Comune dovrà fare le varianti alle destinazioni d’uso Nascerà un nuovo quartiere lungo il Po Case, alberghi e centri di ricerca sulle superfici liberate dalla vendita degli attuali presidi sanitari Retroscena TRASFERITI Il Collegio costruttori di Torino RIMANE “Giusto il nuovo polo, ma lo sviluppo di Torino resta una scommessa” BEPPE MINELLO er dirla tutta, sarà almeno la terza volta che la Città della Salute, come la Fenice, risorge dalle sue ceneri e prova a spiccare un volo che, Chiamparino dixit, potrebbe concludersi intorno al 2021. Quell’anno, per gli ottimisti inquilini di piazza Castello, la Città della Salute dovrebbe circondare il grattacielo di Fuksas. Bello, ma lungo il Po, attorno a corso Unità d’Italia, dall’incrocio con corso Bramante fino e anche un po’ oltre la rotonda di corso Spezia, cosa accadrà? Secondo la road map immaginata dalla giunta regionale non ci saranno più gli ospedali finiti nell’area dell’ex Fiat Avio, cioè Molinette, Sant’Anna e Regina Margherita, ma «altro». P Come generare risorse Soprattutto «altro» in grado di generare risorse per contribuire a pagare l’ingente investimento che comporterà la nuova, maxi struttura sanitaria. Dunque: «altro» cosa? Stefano Lo Russo, brillante assessore all’Urbanistica del Comune di Torino, che da tempo elabora per conto e d’accordo con la giunta Fassino uno sviluppo della città a Nord, in quella Barriera di Milano indicata dal Fassino elettorale quale nuova frontiera di sviluppo del centrosinistra torinese, è prudentissimo. Si sa che il cuore di quello sviluppo a Nord è l’ormai famosa Variante 200: costruzione della linea 2 della metropolitana S. Anna C.T.O. Molinette Intervista Regina Margherita ALESSANDRO MONDO C - LA STAMPA 318.000 metri quadrati È l’area dell’ex-Fiat Avio dove la Regione intende realizzare il Parco della Salute nell’ex-trincerone ferroviario che da Scalo Vanchiglia arriva al Parco Sempione e a Rebaudengo. Linea di metropolitana che dovrà servire da calamita per chi fa case. È attorno a questo principio che sta facendo passi avanti il progetto Regaldi per trasformare lo Scalo Vanchiglia. Ordunque, come già s’interrogano gli addetti ai lavori cioè i costruttori: la città po- trà reggere tutto questo sviluppo immobiliare? «Perché non alberghi?» «Intanto stiamo parlando di un orizzonte temporale abbastanza in là e che ci impedisce, oggi, di immaginare alcunché» dice, prudentissimo, Lo Russo. Certo, l’assessore ha ben chiaro che la parola magica è «valorizzazione», vale a dire la trasformazione di quelle aree oggi piene di ospedali, in qualcosa di diverso che però faccia incassare un bel po’ di soldi a Chiamparino. E meglio delle case c’è quasi nulla. «E chi lo dice? - replica Lo Russo - Intanto la Regione non ci ha ancora chiesto nulla e al Comune spetta l’onere e l’onore di fare le destinazioni d’uso che, oggi, lungo corso Unità d’Italia, permettono solo “servizi pubblici”. Chissà di che città parleremo quando si porrà il proble- ma. E poi, perché escludere, che so?, una grande azienda interessata a creare lì un suo centro di ricerca? Oppure, vista la zona di prestigio, l’interesse di un grande player alberghiero? C’è tempo». Chi aveva già immaginato residenze fu la giunta Bresso che voleva creare la Città della Salute a Grugliasco. Il suo assessore al Bilancio e all’Edilizia sanitaria, Peveraro, aveva immaginato di trovare risorse rendendo la zona di corso Unità d’Italia tutta residenziale: «Anzi, il corso s’immaginava di farlo passare sotto terra per creare un continuum tra le case e il fiume». Peveraro è stato anche il mago finanziario che ha permesso di costruire il grattacielo di Fuksas: «Con i soldi risparmiati con gli affitti - dice - si pagheranno le rate del leasing ventennale». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Sant’Anna, rinasce il reparto di Day Surgery MARIA TERESA MARTINENGO NOEMI PENNA È stata una giornata speciale, ieri, all’Ospedale Sant’Anna: in occasione della festa mondiale 2015 della «trasformazione sociale attraverso le arti», il «Rebirth Day» ideato dall’artista Michelangelo Pistoletto, il reparto di Day Surgery, in via Ventimiglia 3, è rinato con una grande azione di pittura collet- tiva. Personale e pazienti avevano chiesto di «rivisitare» con il colore anche questi frequentatissimi ambienti dell’ospedale ostetrico-ginecologico, così come già è avvenuto per gran parte degli spazi grazie agli interventi del Cantiere dell’Arte condotto dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli. Ancora una volta, così, il concetto di «prendersi cura» si è ampliato. «Queste trasformazioni innescano effetti positivi inimmaginabili sulle pazienti e sul personale», ha sottolineato la professoressa Chiara Benedetto, presidente della Fondazione e coordinatrice del Comitato internazionale sui di- «Non dico questo. La scelta di costruire il nuovo polo ospedaliero sui terreni dell’ex-Fiat Avio è intelligente: tempo addietro Chiamparino mi aveva chiesto cosa ne pensavo, e anche oggi ritengo che un’amministrazione pubblica debba avere il coraggio di immaginare come potrà essere la città nei prossimi decenni. C’è dell’altro». Cioè? Nel cantiere ... ma? ha lavorato la squadra Jacks di softball femminile REPORTERS ritti sessuali e riproduttivi delle donne per la Federazione internazionale degli Ostetrici e Ginecologi, ringraziando le giocatrici della squadra Jacks di softball femminile (vincitrice del World Master Game 2013) che hanno realizzato le pitture e ripulito il giardino all’ingresso. A fine mattinata, taglio del nastro con il direttore generale della Città della Salute, Giampaolo Zanetta, la professoressa Benedetto, Catterina Seia, re- L’operazione non la convince? «Le superfici che si libereranno sono strategiche: affacciate sul fiume, e sulla collina, collegate con la metropolitana, in prossimità della tangenziale... È la più bella porta di accesso alla nostra città». Quando il colore e l’arte diventano parte della cura I medici: «Effetti positivi straordinari sulle pazienti e il personale» ostruire e attrezzare un nuovo polo ospedaliero di questo calibro in soli quattro anni? Mah! Se anche prendiamo per buoni i tempi previsti dalla Regione, riutilizzare tutte le aree liberate dall’operazione sarà un azzardo». Le aree in questione sono quelle oggi occupate dagli ospedali Molinette, Sant’Anna e Regina Margherita, votati al disarmo (e prima ancora alla vendita) quando il Parco della Salute diventerà una realtà. Ad esprimere qualche perplessità è Alessandro Cherio, presidente del Collegio dei costruttori di Torino. sponsabile Progetto Arte e Salute della Fondazione, Anna Pironti, direttore del Dipartimento Educazione e Cristina Pistoletto. Ieri è stato anche presentato il video (girato con droni) che sarà proiettato nelle sale d’attesa: un rilassante volo dal Valentino al Forte di Exilles su musica del maestro Ezio Bosso. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Guarda la fotogallery su www.lastampa.it/torino «Se il Comune deciderà che queste aree dovranno essere riconvertite ad uso residenziale, del tutto o in parte, mi chiedo se Torino sarà in grado di supportare quella domanda». Teme che non sia possibile? «Oggi sarebbe proibitivo. Anche domani o dopodomani, però, resta la domanda: Torino può assorbire una trasformazione urbanistica di questa portata, in aggiunta a quella prospettata dalla Variante 200 che dovrebbe trasformare Barriera di Milano lungo la seconda linea della metropolitana?». La vede difficile? «Sono operazioni che presuppongono una crescita demografica, quindi economica, enorme: serve una buona dose di ottimismo». Insomma: una volta liberate, le aree occupate dagli attuali ospedali rischiano di restare vuote? «Tanto per cominciare, fino a quando il Parco della Salute non diventerà operativo i presidi attuali potranno essere venduti ma per ovvi motivi non potranno smobilitare. Poi dipenderà da vari fattori: la differenza potrebbero farla i Fondi immobiliari». Gli stessi che la Regione punta a coinvolgere per finanziare l’opera? «Magari. In cambio del loro contributo, potrebbero gestirsi con la vendita dei diritti edificatori delle aree oggi occupate dagli attuali presidi sanitari. È tuto da vedere». Resta l’eventualità di una domanda di alloggi che, quando queste superfici saranno disponibili, potrebbe essere inferiore all’offerta. «Oggi nessuno è in grado di prevederlo: molto dipenderà dalle scelte del Comune». Si riferisce alle varianti urbanistiche? «Certo. Quegli spazi potranno essere utilizzati ad uso residenziale e a servizi, questi ultimi anche per gli studenti che frequenteranno il nuovo polo ospedaliero. Quando parlo di residenziale, intendo non soltanto edilizia libera ma convenzionata». Il «mix» dovrà essere deciso dal Comune. «Infatti. La risposta all’offerta dipenderà dalla flessibilità del Comune di Torino e dalle percentuali previste. Ecco perchè, come Collegio costruttori, ci piacerebbe poter dire la nostra». Chiedete di essere coinvolti nella cabina di regia che lavora alla realizzazione del Parco della Salute? «Penso che il nostro punto di vista potrebbe essere utile». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Molto dipenderà dalla flessibilità delle varianti di destinazione d’uso da parte del Comune» Alessandro Cherio Presidente Collegio costruttori 12 LA STAMPA MARTEDÌ 22 DICEMBRE 2015 Reportage DANIELE PRATO BELFORTE MONFERRATO I Il sindaco Beppe Ravera è stato costretto a chiarire sul sito che le aziende per ora sono al completo 700 I posti di lavoro contro gli appena 530 abitanti ma si tratta di posti già occupati da tempo n pochi giorni Belforte si è trasformato da «paese del miracolo» - per i posti di lavoro che superano gli abitanti - a meta della speranza, frustrata, di chi un lavoro non ce l’ha. Già, perché il battage mediatico seguito negli ultimi dieci giorni alla notizia che gli 8 chilometri quadrati di territorio, appena 530 residenti a ridosso del casello di Ovada sull’A26, ospitano imprese e realtà in grado di dare occupazione a circa 700 persone, ha alimentato le aspettative di tanti italiani che stanno disperatamente cercando un lavoro. Una tempesta di telefonate, e mail e raccomandate si è abbattuta sul municipio nell’ultima settimana, da ogni parte dello Stivale, costringendo l’amministrazione a fare chiarezza con una breve nota pubblicata sul sito: «Facendo seguito alle notizie annunciate da giornali e tv siamo a informare che i 700 posti di lavoro si riferiscono a aziende già operanti da anni sul territorio di questo Comune e che di conseguenza sono già “occupati” da personale a suo tempo assunto». Arriva ditta dolciaria E per spegnere le residue aspettative: «Nel breve periodo questa amministrazione non è a conoscenza di ulteriori assunzioni da parte delle ditte in questione e neppure della prossima apertura di nuovi insediamenti sul territorio. Sarà nostra cura pubblicare in questa sezione Il pellegrinaggio dei disoccupati a Belforte, “il paese del lavoro” Arrivati da tutta Italia, il sindaco costretto a chiarire: aziende già al completo Gnocchetto «A noi invece l’A26 porta solo danni» 1 «La notizia che eventuali cambiamenti alla situazione attuale». In realtà è stato il sindaco Franco Ravera ad annunciare l’arrivo imminente di una nuova realtà, la ditta dolciaria Tonitto di Genova, che trasferirà a Belforte tutta la produzione, ma i tempi per le eventuali assunzioni non sono ancora maturi (ci vorrà un anno) ed evidentemente il Comune ha così cercato di arginare il mare di richieste che si è ritrovato a gestire. Il primo cittadino è sbigottito: «Sono arrivate telefonate ed email da tutta Italia, non avrei mai pensato. Mi spiace deludere tutte queste persone ma si tratta di un malinteso: i 700 posti ci sono, ma sono quelli di chi già lavora qui». Il clamore mediatico La notizia che in provincia esistesse un centro, tra industrie, imprese artigiane, centri commerciali e realtà legate al casello autostradale, in grado di dare occupazione a più persone di quanti fossero i suoi residenti è stata data da La Stampa ed è Il casello La comodità dell’autostrada è il principale motivo che ha portato molte aziende a investire qui nel corso del tempo Ospedale di Acqui declassato Il Tar fa pressing sulla Regione Il Tar, pochi giorni fa, ha rinviato la discussione del ricorso di 43 Comuni dell’Acquese per chiedere l’annullamento della delibera regionale sulla revisione della sanità piemontese, e questo si sapeva. Ora si conoscono anche i motivi del rinvio che, se non fanno cantare vittoria al sindaco di Acqui, Enrico Bertero, poco ci manca. In sostanza i giudici, prima di pronunciarsi, pretendono che i dirigenti dell’assessorato regionale alla Sanità chiariscano una serie di aspetti: quali criteri siano stati usati per riclassificare – al ribasso – l’ospedale di Acqui; come la Regione sia giunta a quantificare il bacino d’utenza della struttura sanitaria e «il relativo fabbisogno di prestazioni»; infine, quale «rilievo sia stato attribuito alla situazione orogeografica dell’area e ai tempi di raggiungimento del Dea di riferimento da parte della popolazione compresa nel bacino di utenza dell’ospedale di Acqui». Tutte questioni aperte, per i Comuni, e su cui da tempo i sindaci del territorio battono, sollevando dubbi sulla legitti- mità delle modifiche. «Al Tar la Regione dovrà finalmente rispondere – dice il sindaco di Acqui, Enrico Bertero -. I giudici hanno messo sotto la lente proprio quelli che sono stati i nostri punti interrogativi negli ultimi mesi. Specie per quanto riguarda la questione orografica: declassare un Pronto soccorso o eliminare servizi salvavita a Ovada, che dotata di autostrada può essere ad Alessandria in poco tempo, è ben diverso che farlo ad Acqui, con paesi distanti e strade tortuose. Le richieste del Tar ci fanno ben sperare per il pronunciamento nel merito». Nell’attesa il territorio sfilerà in corteo per protestare il 29 dicembre alle 10, partendo dall’ospedale: ieri l’iniziativa ha incassato anche il sostegno di Forza Italia. [D.P.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI E così c’è chi, alla disperata ricerca di un posto di lavoro, di fronte a tanta enfasi ha sperato di trovare nel paese il suo piccolo Eldorado. «Di colpo - commentano in Comune, dove già si erano dovuti organizzare per gestire il flusso improvviso di troupe televisive - ci siamo ritrovati i telefoni roventi, con almeno un centinaio di chiamate, e la casella di posta elettronica zeppa di circa 50 e mail, soprattutto dal Sud». Benevento, Torino, Palermo, Alessandria, Siracusa, Rosarno, Ravenna sono alcune delle città da cui sono arrivate le richieste. Ieri è stata recapitata anche una raccomandata dall’Emilia Romagna e tre disoccupati si sono presentati di persona allo sportello al piano terra del municipio. Un doloroso specchio dei tempi. «Quello che fa riflettere di fronte a questa pioggia di richieste - dicono a Belforte è proprio capire quante persone in difficoltà ci siano in questo momento in Italia». Disposte anche ad attraversarla per il miraggio di un lavoro. ORARIO Mattino 8,00 - 12,00 Pomeriggio 14,00 - 18,00 Molare. Un’analoga cerimonia è avvenuta nel pomeriggio al santuario della Madonna di Crea, su iniziativa del vescovo di Casale, Alceste Catella. Le altre Porte Sante sono nelle cattedrali. DOPO IL RICORSO DEI 43 COMUNI Anche dalla Sicilia Da noi troverai ampia scelta di vini in bottiglia e bag in box. Prepariamo, inoltre prestigiose confezioni regalo e bottiglie con etichette personalizzate! Porta Santa aperta anche al santuario Nostra Signora delle Rocche indetto da Papa Francesco, iI vescovo di Acqui, Piergiorgio Micchiardi, l’altra mattina ha aperto una Porta Santa anche al santuario delle Rocche, a Belforte offra tanti posti di lavoro rende felici tutti ma tra le cause del suo boom c’è la presenza del casello dell’A26. Siamo sicuri che tutto il paese ne abbia beneficiato? In realtà la frazione Santo Criste-Gnocchetto, separata dallo Stura da Gnocchetto d’Ovada, ne è stata devastata». Ne sono convinti i cittadini del Coordinamento iniziative della borgata, dove insistono piloni e viadotti dell’autostrada: «La costruzione dell’A26 ha portato la distruzione di vari edifici e della grande piana di Mattine. E con essa, inquinamento acustico, ambientale, calo degli abitanti e degrado, con due parcheggi iniziati dalle Autostrade e mai finiti. Mancano perfino i cartelli stradali che indichino la frazione». [D.P.] poi stata ripresa da molti telegiornali e trasmissioni tv, arrivati in paese con le telecamere al seguito: prima il Tg3, poi il Tg2, quindi Tg1, La7 per la trasmissione «L’aria che tira» e alla fine anche «La vita in diretta» di Rai 1, che hanno raccontato il «miracolo» di Belforte. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI CERIMONIA CON IL VESCOVO DI ACQUI PER IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA 1 Nel contesto del Giubileo della Misericordia Acqui e Ovada .63 . Domenica 9,00 - 12,00 CHIUSO I FESTIVI A Natale regala AUGURI DI BUONE FESTE Mantovana DA TUTTO LO STAFF Via V ia Martiri della Resistenza, 48 - Fraz. Mantovana - Predosa (AL) Tel. e fax 0131 710131 - www.mantovana.it - [email protected] 12 LA STAMPA MARTEDÌ 22 DICEMBRE 2015 “La Regione metta a bilancio la spesa per finire l’ospedale” Retroscena l governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, l’ha ribadito nelle ultime due visite pubbliche nel territorio albese: «Verduno è una priorità. Le prime risorse disponibili a gennaio, sbloccate dal piano di rientro regionale, saranno destinate al nuovo ospedale di Alba e Bra». Una rassicurazione che fa ben sperare per il completamento dell’opera, fissato al 31 marzo 2017. «A fronte di un cantiere che oggi procede spedito, come è noto l’intervento ha vissuto alterne vicende – ha ricordato il direttore generale Asl Cn2, Francesco Morabito, durante un recente incontro con il consiglio direttivo dell’Aca -. Nei dieci anni intercorsi dalla posa della prima pietra, l’opera ha dovuto fronteggiare una lunga interruzione, crisi risolta anche grazie ai conti in regola della nostra azienda sanitaria, che ha potuto da allora anticipare circa 15 milioni di euro». I A Verduno Il completamento del nuovo ospedale è fissato al 31 marzo 2017 Chiamparino ha ribadito «Il cantiere è una priorità» 40 milioni La lunga interruzione subìta dai lavori risolta anche grazie ai conti in regola della nostra Asl Francesco Morabito direttore generale dell’Asl Cn2 La somma che manca ancora per completare il cantiere dell’ospedale Avrà 300 posti letto BRUNO MURIALDO le, è stato installato un sistema di sollevamento in sicurezza dei pazienti in tutti i reparti, con una spesa di oltre 650mila euro. Presidio d’eccellenza Per non avere altre sorprese, occorre vigilare. L’ha ribadito il Comitato promotore dell’ospedale Alba –Bra. «Per avere la sicurezza sui tempi, è necessario che sia inserita nel bilancio regionale la spesa per completare i lavori e finanziare le attrezzature, ma anche che sia completato il piano Impianto La centrale idroelettrica è costata quasi 10 milioni e può soddisfare il fabbisogno energetico di 4 mila famiglie economico-finanziario con la ditta costruttrice - dice il portavoce Giusto Viglino -. È poi indispensabile un monitoraggio mensile dello stato di avanzamento del cantiere, rendendone informati i cittadini». Ma la sfida più importante sarà rendere il nuovo ospedale una struttura di eccellenza, con strumentazioni all’avanguardia. «Un obiettivo che richiede valutazioni già in corso d’opera e non solo a struttura muraria completata», dice ancora Viglino. Per il Comitato, i GOMMISTA DI ALBA Non restituisce pneumatici ai clienti Denunciato La prima centrale idroelettrica del Gruppo Egea è stata inaugurata il 28 novembre dopo un lungo iter cominciato nel 2006 e un anno e mezzo di cantiere, rallentato da due piene eccezionali del Tanaro nel 2014. La centrale, costata quasi 10 milioni di euro e con una potenza di 4 Megawatt, può soddisfare il fabbisogno energetico annuo di oltre 4 mila famiglie. Per il territorio, come ha detto il sindaco di Alba Maurizio Marello all’inaugurazione, ha il valore simbolico di «riconciliazione [I. C.] con il fiume». Un gommista albese, a cui diversi clienti avevano lasciato in deposito le gomme fuori stagione, è stato denunciato dai carabinieri per appropriazione indebita. La vicenda risale a qualche mese fa: il professionista, a causa di problemi familiari, ha dovuto prendersi un periodo di assenza forzata dal lavoro (rimanendo indietro anche con il pagamento dell’affitto dell’officina e delle utenze, com’è emerso dall’indagine) proprio nelle settimane che hanno preceduto la scadenza del cambio gomme, da quelle estive alle termiche invernali. Diversi clienti hanno cercato di mettersi in contatto con lui, almeno per recuperare gli pneumatici, ma dopo vari tentativi falliti alcuni hanno deciso di rivolgersi ai carabinieri. Durante la perquisizione dell’officina i militari sono riusciti a recuperare buona parte delle gomme e a restituirle ai proprietari. Resta il mistero di alcuni pneumatici spariti: le indagini proseguono per individuare eventuali responsabilità dell’uomo, che si è dichiarato estraneo alla vicenda, e per rintracciare le gomme del valore commerciale di alcune migliaia di euro. [I. C.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI SILVIA MURATORE S. VITTORIA, RASSICURAZIONI DEL GRUPPO EGEA “Dopo la perdita d’acqua la centrale lungo il Tanaro è stata messa in sicurezza” «La centrale idroelettrica di S. Vittoria d’Alba è completamente in sicurezza». Dall’impianto inaugurato meno di un mese fa sulle sponde del Tanaro, a valle di Pollenzo, arrivano le rassicurazioni per la perdita d’acqua che si è verificata domenica mattina e che ha causato l’allagamento del tunnel di accesso. Il guasto ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco di Cuneo, Alba e Bra per svuotare velocemente l’acqua con le pompe idrovore. Ieri mattina dirigenti e tecnici si sono riuniti per fare il punto della situazione. «La perdita è stata assorbita e ora stiamo valutando la possibile origine del problema - dice Giuseppe Zanca, amministratore delegato di Tanaro Power, la società del Gruppo Egea che ha progettato, realizzato e ora gestisce la centrale -. La preoccupazione è durata poco: nel giro di poche ore la situa- CHERASCO Polemiche in Consiglio su agricoltura Appello del Comitato. I tecnici: “Speriamo di terminare in anticipo” e urbanistica ROBERTO FIORI VERDUNO Per terminare il presidio servono altri 40 milioni, ma la progressione del cantiere è tale che i tecnici si sbilanciano: «Se i flussi finanziari non subiranno altre interruzioni, i lavori potrebbero essere conclusi anche prima del previsto». Entro l’autunno è fissata la chiusura del cantiere per le strade e le altre infrastrutture. Attualmente sono in fase di realizzazione le parti più costose, come l’impiantistica e le dotazioni tecnologiche. A opera conclusa, Verduno avrà oltre 300 posti letto, tutti in camere singole. Grazie alla Fondazione Nuovo Ospeda- Langhe e Roero .61 . zione è tornata sotto controllo, grazie all’intervento rapido dei nostri tecnici e alla collaborazione dei vigili del fuoco». Pare che la perdita potrebbe essere stata causata da un guasto a una delle paratie che regola l’afflusso d’acqua nelle turbine. Aperta a fine novembre progetti su cui dovrebbe essere avviato un approfondimento sono l’emodinamica e il potenziamento dell’attività chirurgica, il progetto pilota di telemedicina nell’ambito di una integrazione ospedale-territorio e la radioterapia, per la quale sono stati inseriti i locali nella nuova struttura. Ma anche il rafforzamento del punto nascita con partoanalgesia e parto in acqua, letti di lungodegenza e la riqualificazione del laboratorio analisi. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI È indispensabile monitoraggio mensile dell’avanzamento del cantiere a Verduno informando i cittadini Giusto Viglino presidente Comitato ospedale Alba-Bra È passato con i soli voti della maggioranza, a Cherasco, il Documento unico di programmazione che descrive la vita amministrativa per i prossimi due anni. Voto contrario di tutta la minoranza. Daniela Domeniconi di Cittadini per Cherasco: «In oltre 140 pagine non c’è nulla di innovativo». «Con i tagli subìti e non volendo aumentare le tasse - ha risposto il sindaco Claudio Bogetti - è già difficile mantenere i servizi». Ha aggiunto l’assessore Elisa Bottero: «Si tratta comunque di capitoli generali all’interno dei quali possiamo rivedere le singole voci, modificando ed innovando alcuni interventi». Altra obiezione è arrivata dai consiglieri di Cherasco Viva che denunciano «una scarsa attenzione per l’agricoltura e per la salvaguardia dell’ambiente». «Come Comune - ha ribattuto il sindaco - abbiamo poche competenze sull’agricoltura». Mara Degiorgis sul Piano regolatore: «Manca una programmazione. Stiamo andando avanti tagliando un pezzo qua e uno là» Bogetti: «Se un’impresa seria ha bisogno di ampliarsi, è giusto darle questa possibilità. Non inseriamo ettari di ampliamento perché ci piace devastare il territorio». Durante la votazione i tre consiglieri di opposizione hanno votato contro (assente Elio Cagnassi di Cit[M. Q.] tadini per Cherasco). 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI